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Istoria Sancta Ecclesia Romana

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da Sir Matthew, 7 Novembre 2014.

  1. andry2806

    andry2806

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    cerchi le foto originali dei cardinali eletti?
     
  2. Sir Matthew

    Sir Matthew

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    per ora le sto cercando barbaramente su google immagini, ma se avete siti più comodi mandati il link!
    anche perché ora mi inizieranno a servire proprio i cardinali, e non più i papi. Se avete anche dei siti (o dei libri) dove trovare brevi biografie fatemi sapere.
     
  3. Sir Matthew

    Sir Matthew

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    Pontificato di Paolo II, 208° Papa della Chiesa Cattolica (1455 - 1468)

    [​IMG]
    (Stemma di Paolo II)

    Il nuovo papa, fedele alla causa inglese, provocò immediatamente un raffreddamento dei rapporti con il Sacro Romano Imperatore, l'Arciduca Federico III d'Asburgo. Infatti, per quanto gli austriaci non fossero in buoni rapporti con la corona di Francia, le loro opinioni eterodosse in merito all'elezione dell'imperatore non andavano a genio al nuovo papa.
    Questo comportò un avvicinamento alla corona ungherese, tanto che nel 1455 si arrivò ad ufficializzare un'alleanza tra Paolo II e il re d'Ungheria, Ladislaus Postumus von Habsburg.

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    (Vetrata di Sant'Albany raffigurante Thomas Kempe)

    Che il nuovo pontificato fosse benedetto lo ci comprese nel 1456, quando una vecchia, gravamente malata e zoppa, miracolosamente guarì per intercessione di Sant'Albano d'Inghilterra. Il papa, per festeggiare l'evento, pubblicò una Lettera Apostolica, dedicata proprio a Sant'Albano e inviata in copia anche alla miracolata trasteverina. In uno dei passaggi, il Papa affermava che "i santi, con il loro esempio di carità, abnegazione e penitenza, ci permettono di vedere la vera via da seguire". Questo fatto aumentò notevolmente l'influenza papale in tutta la cristianità.

    eu4_6.png (Il miracolo di Trastevere)

    Due anni dopo invece fu la popolazione di Roma a scrivere al Pontefice, tramite dei loro rappresentati abili nelle lettere, per ringraziarlo della sua pia guida. Il Papa se ne rallegrò: in quel periodo difficile per la fede, quando ogni tipo di eresia ed errore si moltiplicavano, l'amore dei devoti per il loro Santo Padro non poteve che rafforzare l'Unica Vera Fede.

    eu4_7.png (La devozione del popolo)

    Nonostante l'amore del popolo per Paolo II, non sempre le classi acculturate lo seguivano da buon cristiani. Nel 1460, ad esempio, un filosofo che si considerava "umanista", Piccolo Mirandola, pubblicò un trattato, Sulla Dignità dell'Uomo, in cui affermava l'assoluta centralità dell'Uomo nel Mondo. Per quanto questa affermazione fosse in linea con gli articoli di fede, le conseguenze che ne traeva era pericolose: affermava infatti che, per questa sua centralità, l'Uomo non avesse limiti, e che fosse lui stesso a scegliersi i suoi limiti. Questo significava anche che l'Uomo poteva conoscere e studiare tutto quello che voleva, del Mondo. In risposta a questi errori, Paolo II pubblicò un'Enciclica, Adversos Philosophantes, in cui confutava la deduzione del filosofo: è pur vero che l'Uomo è stato creato da Dio per essere al centro della Sua Creazione, ma questo non significa che l'Uomo ne è padrone. L'Uomo è pur sempre una creatura di Dio, e quindi a Lui sottoposto. Sarà Dio a decidere i limiti dell'Uomo, e cosa deve sapere, cosa può sapere e cosa non deve sapere. L'errore del Mirandola è lo stesso errore di presunzione che portò Adamo ed Eva, per sete di conoscenza, a disobbedire a Dio e a compiere il Peccato Originale. Per questo, il Papa non darà nessun appoggio alla nuova filosofia che in questi anni si sta sviluppando: per quanto non espicitamente ereticale, è comunque pericolosa, e può portare a conseguenze errate e contrarie alla fede.

    eu4_9.png (L'Enciclica Adversos Philosophantes)

    Lo stesso anno la situazione del ducato ferrarese si incupiva: pare che un predicatore, detto fra' Devoto, avesse predetto la fine del mondo in 12 anni, e che l'Anticristo sarebbe stato eletto al soglio pontificio. Nonostante queste gravissime e perniciosissime parole, il predicatore non venne arrestato dal duca, ma anzi protetto. Per questo, Paolo II decise di dichiarare guerra al ducato ferrarese, per estirpare l'eresia da quelle terre. Il re di Francia e quello d'Aragona scesero in aiuto della Santa Sede, mentre quello d'Ungheria, comprensibilmente, si astenne dal farlo. Questo però non incrinò i rapporti tra lui e Paolo II: il Papa infatti sapeva benissimo che il popolo ungherese usciva sconfitto da una lunga guerra contro Venezia. Quello che invece sorprese e rattristò il Santo Padre fu il fatto che il Sacro Romano Imperatore decise di scendere in aiuto del ducato di Ferrara, adducendo come scusa il fatto che, essendo quello territorio imperiale, la purga dell'eresia spettasse esclusivamente all'imperatore, e nemmeno il Papa potesse intromettersi. Per questo, dopo alcuni mesi di guerra, in cui le truppe papali e francesi costrinsero alla sconfitta le truppe imperiali, il Papa decise di promulgare un'Enciclica, Deus Vult, in cui, riprendendo il grido dei primo crociati, affermava che il Papa aveva diritto di intervenire in qualsiasi parte del mondo per difendere l'Unica Vera Fede, se questa era in pericolo immediato.

    eu4_10.png (La battaglia di Ferrara)

    eu4_11.png (L'Enciclica Deus Vult)

    Quest'Enciclica sconentò però parte della popolazione, che vedeva il Papato troppo preso nelle vicende mondane, e poco interessato a quelle spirituali. Si rimproverava al Papa l'aver accusato fra' Devoto d'eresia, in quanto era da tutti visto come un Santo, e probabilmente illuminato da Dio sulle cose future. La polemica che scoppiò al seguito di queste dichiarazioni infuriò per alcuni mesi, finché un sant'uomo, Filippo Calandrini, all'epoca arcivescovo di Bologna e cardinale, riuscì a smorzare i toni, affermando che queste divisioni altro non facevano che indispettire Nostro Signore, e che, per quanto fra' Devoto potesse essere amato dal popolo, il giudizio del Papa era comunque insidacabile, almeno da parte del popolo. Per quanto questa polemica indebolì non poco l'immagine del Papato, il clero ne risultò sicuramente rafforzato e la sua influenza crebbe ancora.

    eu4_12.png (La disputa di Filippo Calandrini)

    Due anni dopo, nel 1463, le truppe pontifice e francesi entrarono vittoriose a Ferrara. Fra' Devoto venne imprigionato e accusato di aver affermato che il Papa era l'Anticristo. Per quanto riguarda il ducato di Ferrara, inzialmente il Papa voleva togliere alla famiglia Este il titolo. Ma siccome sotto il loro governo figuravano anche gli abitanti di Modena, incolpevoli di ogni eresia, si decise per un atto di clemenza. Il re Lionello d'Este veniva spogliato di ogni titolo, che invece venivano dati al fratello, Borso I d'Este, da sempre cristiano devoto. Quest'ultimo, per espiare i peccati del padre, si sarebbe sottomesso al Papa, e ne sarebbe diventato un vassallo. Questa soluzione indispettì non poco gli altri regnati italiani, in particolare il doge genovese e il signore di Firenze. Solo ques'ultimo però osò formare una coalizione contro lo Stato Papale. Gli altri stati italiani infatti, da buon cristiani, credettero alle veritiere parole del Papa: Paolo II infatti fece notare come il ducato di Ferrara fosse stato creato dal Papa Urbano VIII che, per ringraziare la popolazione e la famiglia Este per l'aiuto contro l'imperatore, decise di dargli il governo del ducato. Formalmente, quindi, il ducato di Ferrara era da sempre vassallo del Papato.

    eu4_13.png (La pace di Ferrara)

    Questi fatti, insieme al lavoro di Filippo Calandrini, portarono a far accettare l'idea della Supremazia Divina del Clero e del Papa. Questo portò ad un nuovo zelo missionario, in particolare nelle terre d'Urbino, dove imperversava una pessima eresia.

    eu4_14.png (Il dogma sulla Divina Supremazia)

    Per combattere questa eresia, che negava ogni autorità papale e auspicava un ritorno alla povertà degli apostoli, Papa Paolo II promulgò nel 1466 la bolla De docenda Fidei, in cui veniva istituita la Congregazione di san Paolo, che doveva occuparsi della preparazione dei missionari e predicatori.

    eu4_15.png (La fondazione della Congregazione di san Paolo)

    Il primo Padre Venerabile della Congregazione, Damiano Mestre, informò alcuni mesi dopo la creazione della Congregazione che alcuni studi condotti sulla geografia e sull'arte navale erano ispirati dal diavolo in persona, e conducevano il popolo all'errore e all'eresia. Paolo II, sapendo della sapienza e saggezza del paolita, non ebbe dubbi e cancellò alcuni fondi destinati ai cantieri navali di Roma.

    eu4_16.png
    (Il taglio dei fondi navali)

    I primi di gennaio del 1468 purtroppo il Papa si ammalò gravamente, e spirò. Il conclave, dopo alcune votazioni nulle a causa dell'indecisione dei cardinali, elesse il cardinale di Anversa, Giovanni di Borgogna, Papa con il nome di Giulio II.

    eu4_17.png
    (La morte di Paolo II e l'elezione di Giulio II)
     

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  4. andry2806

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    boh...io sto cercando un po', ho trovato la sua storia, quando è stato nominato, quando è morto...ma un duo ritratto MAI...
    EDIT: visto ora il nuovo post. La vetrata è stata un colpo di genio.
     
  5. Pandrea

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    "Habemus Papam: Iulius II" ed ecco che il cielo tuonò :D
     
  6. alberto90

    alberto90

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    Se ti interessa io ho un libro sui Papi. Tutti i pontefici da San Pietro a Benedetto XVI .... purtroppo non ho idea di come fartelo avere.
     
  7. Sir Matthew

    Sir Matthew

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    sui papi non ho problemi, in biblioteca ho la "Storia dei papi dalla fine del medioevo" di von Pastor, che basta e avanza (sono 16 volumi...). Il problema sono i cardinali.
     
  8. andry2806

    andry2806

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    specialmente questo Giovanni di Borgogna è rognoso. Ho cercato su Wikipedia e ho trovato solo il duca Giovanni senza Paura di inizio '400 e un capocasato del '200.
     
  9. Sir Matthew

    Sir Matthew

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    il trucco è cercarlo in inglese, ho trovato anche un ritratto!
     
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  10. alberto90

    alberto90

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    Wow .... 16 volumi suoi papi? divino ....... sarebbe un regalo di natale magnfico. XDDDD
     
  11. Sir Matthew

    Sir Matthew

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    Pontificato di Giulio II, 209° papa della Chiesa Cattolica (1468 - 1482)

    Giovanni di Borgogna era il figlio illegittimo di Giovanni senza Paura e della sua amante Agnese di Croi. Fu nominato arcivescovo di Treviri come contentino al duca borgognone che in realtà voleva conquistare l'arcivescovato. La nomina del figlio era ovviamente il primo passo. Nel 1439 venne consacrato vescovo di Cambrai e Anversa. Inizialmente queste due città facevano parte della stessa diocesi, ma Giovanni decise di dividerle in 2 diocesi per avere un maggior controllo sul suo gregge. Inoltre venne anche nominato prevosto delle cattedrali di San Donaziano e di San Pietro, entrambe a Lille.
    Durante la disputa contro Felice V, antipapa rivale del papa Eugenio IV, Giovanni di Borgogna rimase sempre fedele al papato.

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    (Stemma di Prevosto mitrato)

    Giovanni di Borgogna salì al soglio pontificio il giorno 15 marzo dell'anno del Signore 1468 con il nome di Giulio II. Durante il suo papato, si interessò soprattutto degli affari interni, e di problemi dottrinali.
    Infatti, dopo pochi mesi dalla sua elezione, nel dicembre 1468, Giulio II dovette difendere il papato dall'accusa di essere retrivo e contrario ad ogni avanzamento filosofico. La risposta di Giulio II non si fece attendere, e alcuni dei filosofi che si professavano "liberi pensatori" vennero accusati di eresia e costretti all'abiura. Alcuni non si piegarono, e vennero quindi bruciati sul rogo. Tra questi, notiamo la presenza del filosofo Piccolo Mirandola e del filologo Lorenzo Valla.

    eu4_18.png (L'ondata d'eresie e relativi roghi)

    Per evitare che in futuro si ripetessero degli eventi del genere, Giulio II decise di pubblicare, nel 1471, una bolla intitolata De Ecclesia officium in cui si creavano tanti nuovi obblighi devozionali e di preghiera, molti dei quali dovevano essere espletati in chiesa alla presenza di un prete. Questo doveva, nelle intenzioni di Giulio II, far ricordare meglio al gregge che si stava smarrendo quale fosse la strada da percorrere.
    Inoltre nello stesso anno pubblico anche un enciclica, De Ecclesia Magistero, in cui si stabiliva che solo il Papa poteva stabilire e modificare il canone e la legge religiosa nella Chiesa Cattolica. Questo rafforzava enormemente il potere del papato, anche negli affari interni ad altri stati.

    eu4_19.png (L'Encicliche De Ecclesia magisterum e De Ecclesia officium)

    L'anno successivo Giulio II decise di celebrare la ritrovata stabilità interna e la nuova potenza raggiunta facendosi fare un ritratto. Purtroppo l'opera completa è andata perduta, ma alcuni disegni preparatori del pittore Van Hjoort.

    eu4_20.png
    (L'assunzione di van Hjoort come pittore di corte)

    [​IMG]
    (Uno degli schizzi di van Hjoort raffigurante Giulio II)


    Nel 1475 voci giunsero di una rinnovata forza delle potenze islamiche: gli ottomani continuavano a spingere nei balcani, soprattutto dopo la sconfitta che avevano inferto ai mamelucchi; i berberi continuano ad organizzare scorrerie piratesche in tutte le coste cristiane e continuano anche a resistere ai tentativi dei re iberici di sconfiggerli. Per questo il papa decise di emanare una nuova bolla, De divino imperio, in cui si affermava l'infinita potenza divina, la sua volontà a mondare dal mondo gli infedeli, e l'infinita potenza che avrà chiunque si cimentasse in questa missione.

    eu4_21.png (La bolla De divino imperio)

    Uno degli aspetti più importanti della personalità di Giulio II era la sua profonda devozione e la sua convinzione che la preghiera, oltre che unirci a Dio, ci unisca anche tra noi mortali. Per questo, ogni volta che un dignitario, principe, re veniva a visitare il Santo Padre, Giulio II chiedeva allo straniero di unirsi in preghiera privata con lui, per alcune ore. Per quanto questo fosse una consuetudine bizzarra, per quanto molto devota, era ben vista da tutti e la profonda fede di Giulio II era motivo di discussione in ogni corte.

    eu4_22.png (La preghiera di Giulio II con il dignitario del Connacht)

    Sempre nel 1475, il duca di Ferrara, vassallo di Giulio II, era colpito da una gravissima malattia, e si temeva per la sua morte. Inoltre, era anche senza eredi, e questo poteva portare a problemi nella successione del ducato. Per questo, Giulio II decise di integrare definitivamente le città di Ferrara e Modena, formalmente sotto il governo estense, nei possedimenti diretti del papato. In questo modo, il governo di quelle terre sarebbe stato migliore e più vicino all'ideale di purezza del papa. Inolte, si evitava che alla morte del duca estense le altre potenze italiane avanzassero rivendicazioni false sul ducato.

    eu4_23.png (L'integrazione di Ferrara)

    L'anno successivo, un nuovo fiammingo stava scalando la gerarchia: era il fratello di Giulio II, Davide di Borgogna, vescovo di Utrecht. Le sue prediche erano famose in tutt'Europa, e molti credevo fosse in odore di santità. Per questo, nonostante il parere negativo del duca di Borgogna, che voleva rimanesse in territorio fiammingo per aumentare la sua influenza presso la gerarchia ecclesiastica, decise di chiamarlo a Roma, nominandolo reggente del patrimonio di San Pietro.

    eu4_24.png (L'arrivo a Roma di Davide di Borgogna)

    Nel 1478 il braccio di ferro tra i fautori della libertà filosofica e Giulio II scoppiò in aperta rivolta: approfittando di una rivolta occitana ad Avignone, dei filosofanti legati a gruppi di umanisti albigesi, sorpavvissuti alla crociata, decisero di sobillare ancor di più la popolazione, mentendo spudoratamente sulla figura del papa e sul suo stile di vita (venne definito "sodomito bastardo"). Fortunatamente, il cristianissimo re di Francia decise di intervenire, e la rivolta fu definitivamente domata.

    eu4_25.png (La rivolta liberal-occitana)

    In risposta a tutto ciò, nonché alle ormai frequenti dimostrazioni di dissenzo per l'autorità religiosa in tutta Europa, Giulio II decise di emanare una nuova enciclica, De devotio, in cui si afferma che il ribollire rivoltoso dei popoli è dovuto alla scarsa devozione dei sovrani, che devono invece imparare a dare pubbliche dimostrazioni di pietà, per mostrare, come dei buoni padri, al popolo quale sia la vera via e il modo di comportansi.

    eu4_26.png (L'Enciclica De devotio)

    Nel luglio del 1482 vi fu l'ultima apparizione pubblica di Giulio II, ad un Gran Ballo organizzato a Roma per festeggiare la rinnovata stabilità dei domini di San Pietro e la nuova pace che regnava in Italia. Un mese dopo, Giulio II veniva accolto da San Pietro tra le schiere angeliche.

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    (L'ultima apparizione pubblica di Giulio II)
     

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  12. Pandrea

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    Interessante :)

    Potresti mettere le date di inizio e fine in ogni titolo?

    Giochi di ruolo in qualche modo?
     
  13. andry2806

    andry2806

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    il nuovo papa chi è? Il fratello santo (quello che è stato nominato reggente del Patrimonio di San Pietro)?
     
  14. Sir Matthew

    Sir Matthew

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    Allora, ho messo le date ad inizio capitolo, così ci si orienta meglio (non mi ricordo perché non le ho messe da subito...).
    Per quanto riguarda il gioco di ruolo, seguirei la seguente regola, ossia lo sviluppo storico del pensiero "papale". In altre parole:
    1. fino al 1517, papato "pomposo" e "regale";
    2. dal 1517 al 1563, se il papa è di paesi dove la riforma si è diffusa, papato "morbido" contro gli eretici, altrimenti ancora pomposo e regale;
    3. dal 1563 al 1648, papato intransigente e "eremetico";
    4. dal 1648 a fine partita, papato "indifferente", ormai rassegnato all'eresia luterana.
    del nuovo papa invece ancora non so dirvi nulla.
     

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