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Giulio Cesare, un mito?

Discussione in 'Antichità' iniziata da Mikhail Mengsk, 22 Gennaio 2008.

  1. Maglor

    Maglor

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    momento... io ho detto che sapevano poco o niente di quello che c'era oltre il danubio... non oltre il reno... son due cose diverse... cesare aveva già varcato il reno per dimostrare ai germani che se volevano impicciarsi della sua campagna di gallia non avrebbe esitato a dargli fuoco alla foresta nera sotto le chiappe... :D

    per "oltre il danubio" io intendo tutto ciò che va oltre la pannonia e la moesia... i contatti con i sarmati c'erano attraverso kherson, ma si intensificarono solo durante il principato di augusto...

    e poi chi l'ha detto che i romani non volevano la germania??? fino alla disfatta di teutoburgo l'intento di roma era di ripetere quanto fatto in gallia e portare il confine sull'elba... solo la terribile disfatta di varo, sia in termini militari che psicologici (se non erro il 17 porta sfiga proprio perchè la XVII legione fece una gran brutta fine...), convinsero roma a stabilizzare il limes sul reno...

    http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/5/59/Germania_7-9_Varo_jpg.JPG
     
  2. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Io sapevo che porti sfortuna perchè XVII è l'anagramma di VIXI, sono vissuto (e quindi sono morto)
     
  3. Armilio

    Armilio

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    No era la XIII legione...ne sono quasi sicuro...infatti anche il 13 porta sfortuna,no?:contratto:
     
  4. Solctis

    Solctis

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    http://it.wikipedia.org/wiki/Diciassette

    Nella cultura latina (e in seguito italiana) il numero diciassette viene tradizionalmente considerato un numero sfortunato perché un anagramma del suo numero romano, "XVII", è "VIXI", che significa "ho vissuto", cioè "io sono morto", e anche perché, secondo la Bibbia, proprio di diciassette sarebbe iniziato il diluvio universale. Si dice che porti sfortuna soprattutto il venerdì 17, perché secondo la Bibbia, di venerdì sarebbe morto Gesù. Una simile situazione si ritrova nei paesi anglosassoni nei confronti del numero 13.
    Viceversa, secondo la Cabbala ebraica, il 17 è un numero propizio, inquantoché è il risultato della somma del valore numerico delle lettere ebraiche têt (9) + waw (6) + bêth (2), che lette nell'ordine danno la parola tôv "buono, bene".

    http://it.wikipedia.org/wiki/Tredici

    In numerologia secondo taluni porta bene (come fare 13 al Totocalcio), secondo altri porta male (come essere in 13 a tavola e dover mettere un piatto spaiato oltre al servizio da 12) tanto che si dice che il primo ad alzarsi sarà il primo a morire. Questa credenza deriva dall'episodio evangelico dell'ultima cena. La superstizione sul numero 13 è detta triskaidekafobia. Il numero 13 è associato alla caduta dell'ordine dei Templari visto che il loro arresto di gruppo e la confisca dei loro beni, venne eseguita il venerdì 13 ottobre 1307.
     
  5. Armilio

    Armilio

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    Interessante...Piero Angela avrà sbagliato...:facepalm:
     
  6. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Ma forse sono giuste tutte e due, sai come sono queste cose. Comunque torniamo in topic.
     
  7. Solctis

    Solctis

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    Be la Wiki di solito ci azzecca ma rimane sempre quello che è: un'enciclopedia libera fatta da persone comunissime (seppur preparate in molti casi).
    Ergo è possibilissimo che ci sia anche un sensibile margine di errore.
     
  8. Ryoga84

    Ryoga84

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    Dietro di te!!!
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    fin troppo dura... nelle traduzioni delle altre lingue europee Caesar è diventato Kaiser (imperatore tedesco), Kaisar o Kaizar, non ricordo bene (re di non so quale stato balcanico) e Zar (imperatore russo) :D


    credo che anche il termine inglese King abbia qualcosa a che vedere, ma non ne ho sicurezza... :facepalm:
     
  9. Mimmmo

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    King non mi che prenda origine da Caesar. Scià però si.
     
  10. Maglor

    Maglor

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    ragazzi non esiste un'unica interpretazione del perchè il 17 porti sfiga... io ne ho presentata una che è stata proposta da alcuni autori...

    cmq a teutoburgo c'era la XVII legione insieme alla XVIII e alla XIX e questo è un dato di fatto... come anche che in seguito non venne più ricostituita... e questo sebbene i romani dell'epoca se ne infischiassero della bibbia e della cabala... qualcosa vorrà dire no? ;)

    cmq stiamo divagando... qui si parla di cesare... se volete parlare di varo a teutoburgo aprite un altro topic...
     
  11. pak

    pak

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    E' vero...fino alla disfatta di Varo nella selva di Teutoburgo l'impulso di espansione Romano non si dava limiti territoriali. In effetti fino a quel momento non si erano avute opposizioni rilevanti da parte Germanica. Quindi....se il prezzo era modesto e il guadagno territoriale soddisfaciente...perchè non prendersi quel gran pezzo di teritorio in più.
    Quando i Germani sotto il comando di Arminio (Capo barbaro cliente ex_generale romano), riuscirono ad organizzare un esercito e a fare a pezzi ben 3 legioni romane le cose cambiarono...il prezzo richiesto era decisamente troppo alto per i vantaggi ottenibili. Oltretutto, c'era la concreta possibilità di una penetrazione nemica nei confini già saldamente controllati dall'impero nella Germania inferiore..o Gallia Belgica.
    Quindi...è fisiologico che Augusto si sia letteralmente cagato in mano, riportando i confini sul Reno e abbandonando la campagna di conquista in quelle terre.
     
  12. Basileus Romaion

    Basileus Romaion

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    Concordo (almeno in parte). In effetti i germani (Eruli e loro alleati, Ostrogoti), il cui stanziamento ebbe prevalentemente carattere di occupazione militare, si sistemarono solo nell'Italia (centro-)settentrionale.
    Infatti il loro problema era difendere i confini settentrionali (da altri germani), ed infatti quando Belisario inizio' la guerra gotica sbarcando in Sicilia e da li' in Italia incontro' inizialmente scarsa se non nulla resistenza, con quasi tutte le citta' che gli aprivano le porte.

    Inoltre la popolazione italiana dell'antichita' era di circa 7 milioni ed i Germani invasori al massimo poche centinaia di migliaia. Lo stesso puo' dirsi per i Longobardi ed in seguito per gli arabi in Sicilia (che in gran parte abbandonarono gradualmente la Sicilia dopo la conquista normanna. gli ultimi non assimilati o andati via furono deportati a Lucera nel 1223 da Federico II e poi sterminati dagli Angioini nel 1301).

    Quindi globalmente direi che siamo in media al 90% eredi degli antichi abitanti dell'Italia, al 10% barbari (germani, con un po' d'arabi e slavi).

    Inoltre, stante anche la scarsa mobilita' delle persone in un'economia prevalentemente rurale ed il non eccessivo mescolamento (altrimenti come si spiegherebbe la presenza dopo tanti secoli di paesi di lingua greca (eredi degli stratioti insediati nel X secolo) o albanesi (XV-XVI secolo) in alcune regioni italiane? o di Ladini e simili sulle Alpi), molte zone del centro-sud sono rimaste praticamente "intatte" dal punto di vista etnico.

    Pero' il discorso non vale per le citta' medio-grandi, che si sono enormentente allargate nei secoli XIX-XX attirando persone dalle provenienze piu' disparate (es: Roma).

    In particolare se si considera che l'Italia era (e') una collezione si popoli diversi, con prevalenza di indo-europei (o indo-germanici come li chiama il Mommsen), il cui solo elenco e' lunghissimo: Latini, Equi,Volsci,Umbri, Marsi,Ausoni,Bruzi,Osci,Sanniti,Messapi,Dauni,Siculi,Sicani,Elimi, ecc.ecc., Greci (da non trascurare :cautious:), Etruschi, ecc. e, se mettiamo anche l'alta Italia Galli(nelle varie tribu': Boi,Insubri,Senoni,Taurini ecc.), Liguri(che taluni non considerano Galli) ecc. Il Mommsen nel suo classico "Römische Geschichte" vi dedica un'amplissimo capitolo (e le divide in 3-4 gruppi principali).
    Queste popolazioni etnicamente non proprio omogenee furono poi tutte romanizzate.
     

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