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Ed ora la sua guardia si è conclusa... di nuovo! [House Stark AAR]

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da Eferthad, 29 Settembre 2014.

  1. Eferthad

    Eferthad

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    Ebbene sì, ci riprovo. Perso il savedata a causa dell'aggiornamento della mod, ho pensato di ricominciare, piuttosto che continuare con un AAR che, oltre il nipote di Jon, non aveva futuro alcuno. Tra l'altro, anche se l'avesse avuto, s'era fatto troppo facile, visto che mio figlio era erede del Nord+Valle di Arryn e delle Terre dei Fiumi+Terre dell'Ovest, due regni indipendenti, mentre il Trono di Spade era ridotto alle terre della corona, le terre dei fulmini e Dorne, mentre l'Altopiano e le Isole di ferro erano indipendenti. Stavolta, invece che ricercare "il potere", tenterò di ruolare i personaggi secondo i traits, in maniera coerente. Ho scelto, a differenza del primo AAR, la forma in prima persona proprio per aumentare l'empatia col personaggio "in carica". Buona Lettura! =)

    Capitolo 1 – Le nostre lame sono affilate


    Sono Jon Snow, figlio illegittimo di Lord Eddard Stark. Fin dalla mia infanzia, sono stato deriso -in segreto- dai figli dei lord alfieri del lord mio padre, sono stato chiamato "bastardo". Persino Lady Catelyn, la moglie di Lord Eddard, non mi ha mai accettato, tentando più volte di allontanarmi dai miei fratelli. Ma, adesso, tutto è cambiato. Mio padre è stato accusato di tradimento e decapitato, mio fratello Robb, il Re nel Nord, -l'unico vero "amico" che avessi- ucciso barbaramente in barba alla legge d'ospitalità, sacra agli dei, dagli stessi lord con cui aveva appena condiviso pane, e sale. Bran e Rickon uccisi da Theon Greyjoy, lo stesso Theon che, un anno prima, cavalcava assieme a me, Lord Eddard e Robb. Sansa e Arya disperse o, peggio, morte. Per quanto riguarda me, sono stato eletto Lord Comandante dei Guardiani della Notte, escluso da ogni linea di sangue dal giuramento che, in tempi migliori, avevo pronunciato dinanzi ad un albero-diga. Persino zio Benjen, capo dei Ranger di Castle Black, è scomparso. Winterfell è nelle mani di Ramsay Snow, il figlio bastardo di Roose Bolton, che regna come Lord Protettore del Nord da Dreadfort.

    Sono l'ultimo degli Stark, ma non posso vendicarmi.

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    Recentemente, è giunto a Castle Black Stannis Baratheon, Lord Protettore delle Terre della Tempesta e autoproclamato Re dei Sette Regni. La sua pretesa al trono deriva, secondo quanto affermato in un documento che ha portato alla mia attenzione, dall'illegittimità di Re Joffrey e dei suoi fratelli, che sarebbero, dice, dei bastardi nati dall'incestuosa relazione fra la Regina Madre Cersei e suo fratello Jaime, il Lord Comandante della Guardia del Re. Il Lord mio padre mi ha più volte parlato di Stannis, descrivendolo come un uomo giusto, un uomo d'onore ed un eccellente comandante: non avendo motivo per cui dubitare della sua parola, e considerando anche che è l'unico dei "cinque Re" ad aver risposto alla richiesta d'aiuto dei Guardiani della Notte, decido di fidarmi.

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    Le nuove giunte da sud, tuttavia, non sono quelle che mi preoccupano di più. Pyp, tornato da una perlustrazione a nord, porta notizie ben più gravi: gli Estranei, che avevamo sempre considerato una leggenda per spaventare i bambini -la vecchia Nan era particolarmente brava, in questo-, non solo esistono, ma stanno avanzando verso sud, distruggendo tutti i villaggi dei bruti sul loro cammino.

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    Lord Stannis, tuttavia, non è giunto alla Barriera a mani vuote. Conscio della situazione nel Nord, e conscio del fatto che sono l'ultimo Stark vivente "a disposizione", è venuto da me per propormi di reclamare i domini del Lord mio padre, di strapparli al traditore Bolton ed evitare la rovina che, inevitabile, si abbatterebbe sul nord alla morte di Lord Roose, qualora il figlio bastardo Ramsay dovesse diventare il Lord Protettore. Il mio primo pensiero è quello di rifiutare. Del resto, ho giurato su di un albero-diga, e sono Lord Comandante dei Guardiani della Notte. Ho rinunciato tempo fa agli onori della nobiltà, di cui non ho peraltro mai goduto, ed alla famiglia. Eppure... Eppure Lord Stannis mi sta offrendo tutto ciò che ho sempre desiderato. Una famiglia, un esercito, un castello... un nome, un nome soprattutto, da portare avanti. Il nome del Lord mio padre e di mio fratello. E, ancora, vendetta. Tutto ciò che devo fare è giurare come suo vassallo e riconoscerlo come legittimo Re dei Sette Regni, e lui scioglierà il mio voto.

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    Alla fine, ho deciso. I Guardiani della Notte avranno sempre il mio sostegno. Il mio e quello dei legittimi Lord Protettori del Nord. Casa Stark. Eppure, tutto ciò ha un prezzo. Per legare alla mia causa la maggior parte possibile dei Bruti presenti a Mole's Town, Stannis ha predisposto un matrimonio con Val, sorella della ex-Regina oltre la Barriera. In realtà, ho cercato di spiegargli che il Popolo Libero risponde unicamente al valore, non alle linee di sangue ma, da quell'orecchio, il Re è sordo. E, si sa, meglio non contrariare un Re, specie quando questi è l'unica persona che può piazzarti sullo scranno che è tuo di diritto. Accettato, dunque, il matrimonio, per quanto controvoglia -uno Stark che sposa una donna dei bruti? Mai sentito prima-, Stannis mi propone di diventare suo Maestro delle Leggi. Un onore/onere che difficilmente potrò rifiutare.

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    Abbandonata la mia posizione di Lord Comandante, rivestita ora, almeno temporaneamente, da maestro Aemon (curioso, un Baratheon sul trono ed un Targaryen Comandante sulla Barriera), mi preparo dunque a viaggiare verso sud. A quanto pare, molti degli uomini della Barriera, forse grazie alla promessa di Stannis di sciogliere i loro voti, hanno deciso di seguirmi. Insieme a loro, cinquecento dei migliori guerrieri del Popolo Libero, che hanno riconosciuto in me e, forse, in Val, una degna guida per le loro famiglie. Alla guida, dunque, di 826 tra confratelli e bruti, oltre che di un contingente di circa tremila uomini del Re, mi metto in marcia verso sud, assieme all'esercito reale.

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    Ancor prima che noi si possa raggiungere Grande Inverno, tuttavia, prendiamo di sorpresa un esercito formato dalle leve dei Karstark di Karhold e da quelle di Forte Terrore, comandato da Ramsay Snow. La battaglia è cruenta, diecimila uomini del re contro settemila guerrieri del nord ma, alla fine, l'esercito guidato da me, Re Stannis e dal Primo Cavaliere Lord Davos ha la meglio. Ramsay Snow, il bastardo di Roose Bolton, viene fatto prigioniero. Nel frattempo, a Sud, le forze combinate di Lord Howland Reed e di Lord Wyman Manderly, che nel frattempo si sono dichiarati a mio favore, ha la meglio su un altro esercito Bolton, rinforzato dalle leve dei Ryswell di Barrowtown e delle Rills e da duemila Frey dalle Torri Gemelle. La battaglia si rivela decisiva: il giorno successivo, difatti, quando l'esercito di Stannis giunge a Forte Terrore, Roose Bolton si consegna, conscio del fatto che la guerra è persa. Sono passati pochi mesi -sei, per esattezza- da quando ho abbandonato i guardiani della Notte e, ora, il ventunesimo giorno del nono mese dell'anno 300 dalla venuta di Aegon Targaryen, vengo insediato, a Winterfell, come Lord Protettore del Nord.

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    Immediatamente, si pone il problema dell'amministrazione della giustizia. Decido di perdonare i Ryswell ed i Karstark, i primi dichiaratisi per i Bolton a causa delle loro parentele, i secondi a causa della prigionia del loro lord a King's Landing, ma i Bolton non possono essere perdonati. Perché hanno fatto sanguinare le mie terre. Perché hanno fatto sanguinare mio fratello. Il Nord non dimentica.

    Ramsay Snow, che non aveva avuto parte nella congiura coi Frey ordita dal padre, è dunque spedito alla barriera. Trovavo la cosa, in qualche modo, ironica: privata di uno Snow, la Barriera era, ora, ripagata con un altro Snow, di nobile statura anch'egli. Ma per Roose, colpevole di tradimento ed esecutore materiale -stando ai Lord miei alfieri- di Robb, non ci può essere pietà. "Portatelo nel Parco degli Dei, e preparatemi un ceppo", ho detto ai lord miei alfieri.

    Per tutto il tragitto fino al Parco degli Dei, Lord Bolton non ha proferito parola. Forse, per la consapevolezza che la sua dinastia sarebbe, quel giorno, finita con lui. Già, perché pochi giorni prima, durante l'assedio di Dreadfort, Walda Frey, la Lady sua moglie, aveva dato alla luce Benjicot Bolton, suo figlio. O meglio, quello che, se non fosse "nato morto", sarebbe stato il suo erede. Forse, persino il freddo, calcolatore Roose non aveva retto al colpo. Fatto sta che, costretto sul ceppo di legno per l'esecuzione, non ha proferito parola, preferendo fissarmi con quei suoi inquietanti occhi chiari, simili a neve sporca. Sarò un debole, ma non ho retto per più di qualche istante quello sguardo carico di... odio? Risentimento? Non saprei dire, ma era lo sguardo di un assassino. Dell'assassino di mio fratello. Nel Nord, noi diciamo, colui che annuncia la sentenza di un uomo deve eseguirla materialmente altrimenti, forse, colui che la subisce non la merita. Ma sulla colpevolezza di Lord Bolton non potevano esserci fraintendimenti. Chiudendo gli occhi, inspiro a fondo, per poi espirare. Il mio corpo, prima teso come una molla, si rilassa improvvisamente. Riapro gli occhi, estraendo Lungo Artiglio dal fodero e prendendo parola. "Oggi, Lord Bolton scoprirà che non solo le lame di Dreadfort sono affilate: il Lungo Artiglio del Metalupo lo è forse ancora di più". Sollevo la lama, pronto a colpire.

    Un solo colpo è bastato.

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    La morte di Lord Roose, tuttavia, lascia degli interrogativi aperti. Difatti, essendo privo di eredi, la sua eredità tocca in sorte alla Lady sua moglie, Walda Frey. Ma non posso assolutamente consentirlo. Tutti, ma non un Frey, non la figlia di Lord Walder. Ho deciso, dunque, di tenere per me Dreadfort, almeno per adesso, e di gestire le operazioni militari e la corte da lì, in attesa che Winterfell sia di nuovo abitabile. Presa dimora, tuttavia, ho avuto un'amara sorpresa: la leggendaria camera, che si dice essere addobbata delle pelli degli Stark in passato affrontati dai Bolton, esiste davvero. Ed è piena di strumenti di tortura, coltelli da scuoiatura, macchine che allungano gli arti, ed ogni sorta di diavoleria. In terra, del sangue rappreso, a prima vista comunque abbastanza recente, probabilmente avevano torturato qualcuno. Improvvisamente, mi torna in mente il motto dei Bolton: "le nostre lame sono affilate". Ed anche la frase che erano soliti proferire, "un uomo nudo non ha segreti". Improvvisamente, tutto è chiaro. Assalito da un conato di vomito, mando a chiamare Ser Torrhen di Boltongate, castellano di Dreadfort, e gli ordino di svuotare quella stanza e di far sparire tutto, di sotterrare gli arnesi, le pelli umane e tutto il resto in un luogo dimenticato dagli Déi e di non proferire parola con nessuno a riguardo.

    Più tardi, mi recai nella Sala Grande di Dreadfort, ove avevo convocato tutti i Lord Alfieri di mio padre e qualche confratello dei Guardiani della Notte che mi aveva seguito in guerra. Prima di riprendere le ostilità, avevo bisogno di riorganizzare i miei domini. Ero teso, eppure la mia voce, che mi aspettavo indecisa, fu potente, in un certo qual modo venata d'autorità. Non avevo mai davvero desiderato regnare sul Nord eppure, ora mi rendevo conto, ne ero capace.

    "Sia noto che Sheepshead Hills, prima dominio di Lord Bolton, sarà conferito, quale premio per le sue imprese sul campo di battaglia, a Ser Domeric di Castle Black. Egli sarà, da oggi, riverito quale Ser Domeric, della nuova casata Hoggart. Sia noto, inoltre, che i Clan delle Colline risponderanno, da oggi, a Ser Ondrew di Icemark, che sarà, da oggi, riverito quale Lord Ondrew, della nuova casata Hillsward. Così io decreto."

    I due nuovi lord alfieri mi giurarono fedeltà, così come i lord delle colline, chiamati anch'essi a Dreadfort, giurarono a loro volta fedeltà, quale vassalli, a Lord Hillsward.

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    Infine, procedetti con le nomine del mio consiglio personale. Maestro Cellador di Wintertown fu nominato Castellano di Winterfell, incaricato della ricostruzione, la Lady mia moglie, Val, fu nominata Maestro delle Leggi, Lord Howland Reed dell'Incollatura fu nominato Maestro d'Arme, per il valore mostrato in battaglia e come ricompensa per aver battuto l'esercito Ryswell a Barrowtown, Ser Patrek Hargriff di Moat Cailin fu nominato Maestro del Conio, mentre Lord Wyman Manderly fu proclamato Maestro dei Sussurri e l'Alto Prelato Edwyn di Windy Grove fu nominato Cappellano di Corte. Nei giorni successivi, dalla Cittadella, sarebbe arrivato Jon delle Terre dei Fiumi, a servire come Maestro nella corte di Winterfell.

    Passato qualche mese, e stabilizzatasi la situazione, nel dicembre dell'anno 300 mi incontrai nuovamente con Stannis, in visita a Dreadfort. I Guardiani della Notte avevano, a più riprese, inviato corvi a Dreadfort, chiedendo aiuto in vista di un'inevitabile guerra con gli Estranei. Certo, questi non avevano ancora raggiunto neanche Craster's Keep, ma si facevano sempre più minacciosi, e si avvicinavano sempre più alla Barriera.

    "Un giorno mi dicesti che avevi errato, Stannis" dissi al Re "che avevi tentato di vincere il trono per salvare il Regno, mentre avresti dovuto salvare il Regno per vincere il Trono. Sono giunte notizie da Castle Black: gli estranei si avvicinano. E' mio dovere... nostro dovere correre in aiuto ai Guardiani, se vogliamo che tutta questa guerra abbia un senso, Vostra Grazia". Ma Stannis, in aperta contraddizione con quanto aveva sempre proclamato, si rifiutò di marciare contro gli Estranei, preferendo marciare verso sud e tentando di impormi la chiamata dei Lord miei Alfieri. Improvvisamente, capii. Stannis non s'era recato alla Barriera per salvare il Regno, ma per me. Mi voleva insediare come Lord Protettore del Nord, non essendo ormai appoggiato da praticamente alcun lord del meridione, per far sì che, una volta posto a protezione del Nord, i miei vassalli appoggiassero una marcia verso King's Landing.

    Il giorno successivo, il secondo giorno del dodicesimo mese dell'anno 300, difatti, una voce si sparse per il Nord.

    "Lord Jon, della Casa Stark, secondo del suo nome, Lord di Winterfell e Dreadfort e protettore del Nord ha decretato lo stato di guerra. Tutti i Lord suoi vassalli dovranno recarsi a Dreadfort, forti delle loro leve, per marciare. Verso Nord".

    Stannis sarebbe rimasto deluso. Pur non dichiarando formalmente alcunché, mi rifiutai di marciare verso King's Landing: avevo giurato che sarei giunto in aiuto alla Barriera contro gli Estranei, e intendevo mantenere la parola. Ne andava del mio onore e del buon nome di mio Padre e della mia casata. L'inverno, ormai, era arrivato, e gli uomini del Nord avrebbero marciato verso nord. Era cominciata la Guerra per l'Alba.
     

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