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Cina - USA

Discussione in 'Warfare Moderno' iniziata da Antigono, 23 Febbraio 2012.

  1. archita

    archita

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    mettere alle spalle al muro una superpotenza quando si tratta di interessi vitali è sempre pericoloso. Nella guerra fredda nonostante la logica del Gioco a Somma Zero entrambe le superpotenze hanno evitato di andare oltre una certa soglia di interessi vitali per non rischiare un conflitto di cui è facile prevedere come si inizia ma che diventa un azzardo nel come potrebbe concludersi. Cina e USA hanno entrambi la convenienza di sostenersi a vicenda ( la Cina stabilizza il mercato del lavoro esportando in USA e gli USA non vanno in bancarotta con i prestiti cinesi ) e tacitamente, nonostante ufficiali prese di posizione propagandististica ( diritti umani, questione della svalutazione artificiosa della moneta cinese ), hanno più da guadagnarci nella conservazione dell'attuale assetto dell'area che da perderci a vicenda in un conflitto dove la Cina può rischiare di perdere 30 anni di conquiste economiche e sociali acquisite con paziente ed intelligente politica del "soft power" e della diplomazia di "basso profilo" di Deng e dove gli USA possono perdere 50 anni di supremazia militare at tutto vantaggio di tutti gli altri attori come la Russia e l'India...
     
  2. Silvan

    Silvan

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    Secondo me Sun Tzu in questo caso c'entra poco.
    Non si può applicare alle logiche che stanno dietro alle scelte di due superpotenze, che nonostante le vistose differenze, cercano un equilibrio.
    Non solo siamo in era atomica, e questo cambia tutto rispetto a Sun Tzu, ma anche la globalizzazione delle economie e della finanza crea paradossi fuori dalle logiche di Sun tzu.
    Pensate al fatto che gli USA alimentano la loro spesa militare anche con i Treasury venduti ai cinesi e i cinesi hanno mandato e mandano ancora a studiare negli USA i loro migliori studenti, gli stessi che poi fanno ricerca e sviluppo militare.

    Sugli aspetti tecnici si possono solo fare delle fantasiose riflessioni perchè le nostre informazioni sono lontane dal comprendere il reale stato delle tecnologie di USA e Cina.
     
  3. Invernomuto

    Invernomuto -

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    Immaginavo l'avessi già trattato, purtroppo la discussione è dannatamente interessante e io sono sempre di corsa...

    Stavo per chiederti proprio se stessero studiando qualcosa di innovativo per far fronte a questa nuova minaccia. Vado a leggermi il post, grazie.


    Ciao
     
  4. generalkleber

    generalkleber

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    Credo che la questione vada impostata in relazione ad un problema definito. La premessa è se la RPC sia in grado di esercitare un peso politico sull'area di suo interesse in tempo di pace? Allora la risposta è sì. E' in grado di far pesare questo suo ruolo oltre un certo llimitie, considerando che gli Usa e Obama hanno manifestato il loro interesse a restare pesantemente nell'area? Chiaramente no. Qualora esplodesse una contraddizione e si innescasse un confronto quale sarebbe la posta? Immagino che nessun dirigente cinese possa porta più in là di Taiwan e che ogni azione collaterale (soprattutto nel Golfo Persico) avrebbe come scopo di alzare polvere (e i costi per gli occidentali) ma non di dominare altre aree. Ce la farebbero a prendersi Taiwan? A questo punto direi di sì, senza alcun dubbio. Sarebbero in grado di esercitare una superiorità aerea decisiva nell'area, e di assediare l'isola per tutto il tempo necessario. L'assedio permetterebbe di evitare uno scontro terrestre, non solo costoso e per definizione incerto ma soprattutto che potrebbe rendere ostile l'opinione pubblica occidentale, portata, dopo le prime settimane, a desiderare un compromesso (morire per Taiwan???). La capacità di sea denial sarebbe altissima e anche qualora gli Usa provassero a forzare il blocco con dei trasporti scortati, avrebbero costi inaccettabili e risultati, nel migliore dei casi, riassumibili nel prolungare di una settimana l'assedio. Non sarebbe accettabile perdere un gruppo Carrier Group attorno a Taiwan. Analogamente non sarebbe accettabile una escalation che comportasse attacchi sul continente (da parte Usa) o sul Giappone (da parte Rpc). Cosa rischierebbe la Cina? Un controblocco lontano e quindi il crollo, per un periodo considerveole, delle esportazioni-importazioni. Verosimilmente, dopo i primi scontri navali, anche la perdita di un numero considerevole delle proprie navi mercantili (ma questo solo se scontri navali dovessero esserci realmente, il che è discutibile). Ogni tentativo di cercare lo scontro (ad esempio aereo, per tenere la superiorità su Taiwan) avrebbe perdite enormi per i Cinesi. Ma sostenibili. Tanto più che essendo improponibile per gli Usa l'escalation, in due-tre mesi Taiwan cadrebbe come una pera. E dopo i pochi mesi di faccia truculenta da parte degli Usa, poiché nessuno potrebbe permettersi di emarginare realmente la Cina, tutto tornerebbe come prima.
     

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