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Basso prezzo del petrolio, conseguenze politiche a livello internazionale?

Discussione in 'Off Topic' iniziata da qwetry, 13 Gennaio 2016.

  1. Tasso

    Tasso

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    sono cicli di 70-80 anni che si ripetono: quelli che hanno vissuto l' uomo solo al comando sono sottoterra e gli altri rifanno gli stessi errori. è una continua corsa tra innovazione tecnologica (in senso lato) ed esaurimento di risorse, il sistema politico è solo marginale, o avresti ancora l' impero romano in giro. quando l' esaurimento di risorse passa in vantaggio ci si riempie di debiti, a un certo punto i debiti non sono più sopportabili e il sistema cambia, a volte pacificamente, più spesso no.
     
  2. Gamby

    Gamby

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    Sono d'accordo, ma aggiungerei qualcosa. Ogni tot secoli, per esaurimento del capitale umano (termine orribile, lo so), oltre che cambiare sistema politica, cambia anche zona geografica, e solitamente per la zona abbandonata si prospettano anni terribili. Dopo di noi non sono sicuro di sapere a chi toccherà (non credo nella tanto paventata egemonia Sino-russa), ma credo che per l'Europa, se non si reinventa nel giro di un paio di decenni, si avrà uno scenario molto tragico.
     
  3. bacca

    bacca

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    Ciò che forse è o più interessante in questo ciclo, di cui tutti oggi pacificamente ne avvertiamo il momento di scollinamento, è che il mondo è globalizzato e ci sono molti attori contemporaneamente nella stessa partita.
    Cioè , caduta Roma ai Cinese non è cambiato nulla, caduto Gengis in Mali ecchissen. ma oggi , chissà come reagirà il tutto?
    Avremo il tonfo collettivo, o ci sosterremo a vicenda(anche senza volerlo) ?
     
  4. hurricane

    hurricane Banned

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    ma chi pensi di prendere in giro ? i polli ?

    il tuo grafico si ferma a Giugno 2015, quando il Crude WTI era quotato 65$. Oggi siamo a 29.50$

    andamento ultimi 3 anni ed ultimo anno

    upload_2016-1-15_21-56-42.png

    upload_2016-1-15_21-55-33.png

    dal picco degli ultimi 3 anni il prezzo è sceso del 73%


    SE LO COMPLETASSI, PASSEREBBE DA COSI'

    upload_2016-1-15_22-15-27.png

    A COSI'

    upload_2016-1-15_22-13-22.png

    ORA "LE DISCREPANZE NEL TREND" SI VEDONO BENISSIMO ! o no ?

    upload_2016-1-15_21-40-47.png

    a parte il fatto che io parlavo di commodities in genere (e ho allegato i grafici con il trend dei prezzi, disastroso)

    questo tuo grafico del FAO mostra come i prezzi del "food" siano scesi, dal 2011 ad oggi da 240 a circa 150 = - 37,5 %

    se per te una riduzione mondiale nel prezzo del "food" del 37% è normale e non significativo, non so proprio cosa aggiungere.

    Per il resto mi sembra che sia una discussione assolutamente sterile.

    E lasciamo perdere il baratto, per favore. E' assolutamente ridicolo.

    Comunque, lascio questa discussione a quelli più istruiti e preparati in materia, e alle citazioni su Carlo Magno, sulla caduta di Roma e su Gengis Khan, e al trolling spudorato di chi è senza argomenti

     
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  5. mattia I visconti

    mattia I visconti

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    Mi sento il dovere di scusarmi, è (anche) colpa mia se siamo passati da giusti toni da economisti a bassi toni da cavolate.
    P.S: perché dite "commodities" e "food" e non beni di consumo e cibo? Io non ho mai sentito uno che dice "vado al mercato, non ho più food nel frigo."
     
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  6. Alessandro Argeade

    Alessandro Argeade

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    Perché fa tanto intellettualoidi :rolleyes:
     
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  7. bacca

    bacca

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    Perchè esistono persone preparate in economia?
    Perchè di persone preparate ne ho sentite tante, ma nessuno sembra in fondo capirci davvero qualcosa, tranne forse la scuola austriaca ...
     
  8. Gamby

    Gamby

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    Se lo si prende come uno strumento per pontificare, allora tutto l'Internet è sterile. Su un forum ci si confronta, ed ovviamente ci saranno persone più preparate in materia come te ed altre, come me, che hanno giusto qualche nozione sparsa, nella più piena ignoranza. Non mi sembra quindi buono deridere altrui opinioni. Giusto così, per dire, senza creare flame.


    Tornando al discorso, non credo che questi grafici vadano presi troppo alla lettera. Sono d'accordo con il trend globale, ma credo che si sia troppo sottovalutata una situazione internazionale innanzitutto politica oltre che economica. Le crisi politiche e sociali di molte zone del globo, rilevanti sia dal punto di vista numerico che qualitativo, può anche, ad una prima lettura, portare ad una variazione negativa minima di determinati fattori, ma in realtà, a mio avviso, le conseguenze vanno valutate in maniera molto più pesante. Il greggio venduto in nero dall'isis ad esempio, sono d'accordo che sia una quantità infima rispetto a trend generale, ma non sono d'accordo sul fatto che abbia un peso infimo. La nascita di un mercato nero del greggio in quelle zone, continuando l'esempio, porta ad una insicurezza strutturale di un determinato mercato.
    Quei dati che ho visto prima, mi sembra che abbiano la volontà di "spiegare l'economico partendo dall'economico", metodo che si è rivelato storicamente fallimentare nelle analisi.
     
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  9. andy

    andy

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    Quindi, da quanto ho desunto dai tuoi commenti e da quelli di Tasso, per quanto concerne il petrolio siamo arrivati al punto per cui: o i Sauditi crollano prima (nella migliore delle ipotesi alzando il prezzo e diminuendo l'offerta ritenendo il costo economico della loro politica di dumping insostenibile o nella peggiore delle ipotesi crollando politicamente con conseguenti ridisegnamenti geopolitici e strategici dell'area incluse guerre e rivolte varie) o le varie compagnie del fracking oil negli USA e in Canada vanno in default prima causando una nuova crisi globale creditizia dove anziché i mutui subprime avremo i crediti degli investimenti nel fracking (ossia, il fracking costa tantissimo, ergo molti investimenti, ergo molti debiti che dovevano venir ripagati dai profitti del fracking)?
    Ritengo interessante la seguente citazione di Giampaolo Rossi nel suo 'Capitalismo e negazione':
    "Il capitalismo ha smesso di produrre ricchezza diffusa ma arricchisce solo un'élite (bancaria, industriale, farmaceutica). La trasformaz. del capitalismo di produzione in cap.mo

    finanziario sta annientando i benefici del libero mercato e dell'iniziativa privata, sta distruggendo la classe media, sta concentrando sempre più ricchezze nelle mani di pochissimi sbilanciando gli equilibri di potere e minacciando le democrazie. Un sistema in cui la diseguaglianza non è il motore del miglioramento o per il riconoscimento dei meriti ma lo strumento di accumulo spaventoso di pochi ai danni dei molti...insomma: il capitalismo si sta trasformando nella sua negazione!"

    Il grosso problema è che ci manca non l'alternativa al capitalismo ma soprattutto i mezzi (e in particolar modo la volontà) di correggere questo capitalismo finanziario sfrenato e senza limiti.
     
  10. Tasso

    Tasso

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    ma veramente nel primo punto del discorso19 29 si parlava di cibo.
    "Chronic agricultural overproduction and low prices for farm products" Parlare di cronica sovrapproduzione agricola con due crisi alimentari mondiali in 8 anni, 2007 e 2011 mi sembra singolare: "per la maggior parte del decennio precedente abbiamo consumato più cibo di quello prodotto. Dopo aver attinto per anni alle scorte, nel 2007 siamo arrivati all' equivalente del consumo mondiale per 61 giorni nei granai." (citato da J von Braun, Direttore Internetional Food Policy Research Insitute giugno 2009). per fortuna, i raccolti 2008 sono stati record, tre anni dopo da capo. ovviamente tra le cause c'è anche la speculazione e la destinazione di terreni alla produzione di biocombustibili.
    riassunto del pre crisi alimentare 2007-2008 https://www.wfp.org/photos/gallery/food-crisis-timeline
    ora rispetto al 2011 dove l' indice era a 240 sono calati, al minimo da 5 anni, ma rispetto al periodo precedente il 2006, posto il 2002-2004= 100 (angolo in alto a sx grafico fao) sono tuttora alti.

    grazie per l' osservazione. errore mio. e anche per il grafico aggiornato
     
  11. Invernomuto

    Invernomuto -

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    La preparazione su un determinato argomento non si discute, c'è chi è preparato e chi no, ci mancherebbe!
    Mica è una colpa non conoscere una materia, anzi, in questi tempi di internet, facebook e informazioni facili a portata di click prolificano i "tuttologi da tastiera", per cui quelli che ammettono la propria ignoranza io li apprezzo e pure tanto.
    Fatta la dovuta premessa che rispondo a te perché hai sollevato la questione, ma non mi riferisco a te nello specifico, e che io con l'amministrazione di NWI non ho più nulla a che fare, è vero che:
    1) siamo in off-topic,
    2) che in off topic le discussioni spaziano dalla patata alla politica internazionale e che quindi non si può pretendere una trattazione rigorosa di tutti gli argomenti...

    Però a volte da fastidio vedere che c'è gente che sistematicamente trolla o tenta di buttarla in caciara mentre altri si sbattono a tentare di portare qualche numero in argomenti un po' più seri di altri che finiscono qui perché non trovano collocazione altrove.

    Se non sai puoi:
    1) non partecipare e leggere altre discussioni, se l'argomento non ti interessa;
    2) leggere e star zitto se l'argomento ti interessa;
    3) documentarti;
    4) fare domande;
    5) esprimere le tue opinioni;
    il tutto mantenendo un atteggiamento costruttivo & un minimo rispettoso verso chi si sbatte a portare numeri e a fare analisi (qui Tasso&Hurricane). In certe discussioni infatti non sono richieste OPINIONI, ma AFFERMAZIONI supportate da NUMERI. Ma che opinioni posso avere sul prezzo del petrolio, se manco so magari la sua attuale quotazione e non ho seguito nulla sul tema?

    Ti piace la caciara? Non mi sembra che manchino discussioni dove puoi farne quanta ne vuoi, dalla patata alle cagate che si trovano su internet. E sono il primo a dire che mi faccio un mucchio di risate leggendole...
    Verissimo anche che internet non è il posto in cui pontificare e siamo tutti differenti per età, preparazione, ecc, per cui la comunicazione è *molto* difficile, però il rischio è che chi sa se ne vada altrove (e abbiamo avuto esempi eclatanti manco tanto tempo fa) e che qui si leggano solo interventi stile i commenti sul sito dell'Ansa o del blog di Grillo, con interventi illuminanti del tipo: "gli immigrati ammazziamoli tutti", "la kolpa delle banke", "ci stanno avvelenando con le sciekimike", ecc.

    My 2 cents.

    Ciao.
     
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  12. Gamby

    Gamby

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    Quoto totalmente, il mio non era un elogio all'incompetenza o all'opinionismo, chiedo venia nel caso sia emerso questo. Era giusto un pensiero sorto da commenti ironici su alcune opinioni legittime che erano emerse, nel dettaglio quelle a tema storico.
    Detto ciò scusate, la chiudo qui dato che sono andato io off topic, e non voglio fare confusione.
     
  13. bacca

    bacca

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    http://www.ilsole24ore.com/art/fina...o-prezzo-negativo--220727.shtml?uuid=ACXiqgCC
    Petrolio, in North Dakota primo caso di prezzo negativo

    NEL FRATTEMPO FAREMO UN BAD BANK = cioè facciamo derivati? la soluzione è fare derivati?

    Altra domanda, "teniamo il prezzo alto della benzina" per questioni di bilancio statale ? Nel senso che non solo stiamo "girando" ad accise , ma il guadagno dell'industria petrolifera è tenuto appositamente alto per mantenere alte le accise stesse?
     
  14. metalupo

    metalupo

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    Le accise sul prezzo del carburante, salvo l'iva che però non sò se è un'accisa, sono nette non a % per cui non è il prezzo ad essere tenuto alto per tenere alte le accise ma sono le accisse ad impedire che il prezzo scenda sotto un determinato valore.
     
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  15. bacca

    bacca

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    in effetti hai ragione sono fisse, 0,72€litro dalle tabelle dell'agenzia che ho trovato.
     
  16. ronnybonny

    ronnybonny Moderator Membro dello Staff

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    Come dice @metalupo le accise sono fisse;
    stando a quello che riporta wikipedia:
    Quindi se per assurdo le compagnie petrolifere guadagnassero 1 millesimo di euro al litro la benzina costerebbe comunque 0,884 €
     
  17. mattia I visconti

    mattia I visconti

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    Caccia via

    Ma allora perché la benza non scende? O è scesa e io non me ne sono accorto?
     
  18. ronnybonny

    ronnybonny Moderator Membro dello Staff

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    La benza è scesa. Certo, non è scesa in maniera proporzionale al crollo del petrolio ma qua a Padova costa 1,3-1,2 €/L quando 1-2 anni fa si era arrivati anche a 1,8. Se vai a vedere i dati storici dei prezzi di petrolio e benzina vedi che le oscillazioni di uno si riflettono sempre sull'altro.
    Oltretutto se fai i conti il ricavo delle compagnie petrolifere in percentuale è calato moltissimo:
    - quando costava 1,8€/L, togliendo l'IVA (0,325€) fa 1,475 €, tolte le accise (0,724€) fa 0,751 € ogni litro di RICAVO, ai quali vanno tolte le tasse e tutte le spese (di cui il prezzo del petrolio è solo una voce)
    - con la benzina a 1,3€,togliendo l'IVA (0,234€) fa 1,066€, tolte le accise fa 0,324€
    Questo significa che il prezzo a cui le compagnie petrolifere vendono la benzina è sceso di più del 50% (precisamente del 55,5%) ;)

    P.S. Ciò comunque non toglie che ci sia un cartello (anzi 2, uno dei paesi OPEC e uno delle compagnie petrolifere), sia chiaro ;)
     
    Ultima modifica: 19 Gennaio 2016
  19. bacca

    bacca

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    Sarebbe interessante capire come sono impostate le politiche internazionali dei candidati alla presidenza americana.
    Chi propende per la nuova via della collaborazione iraniana, con possibile poi conflitto contro il mondo sunnita, e chi invece sarebbe più di parte saudita, magari perchè semplicemente si farà finanziare da loro.
    Pensavo che la destra repubblicana in toto fosse pro saudita (Rubio e Bush sicuri) , invece pare che Trump non veda di buon occhio i principi di ryad.
    Qualcuno sa dove è verificabile e se è verificabile le contribuzioni alle campagne elettorali americane provenienti dal golfo?
     
  20. Tasso

    Tasso

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    è scesa, per la parte, come fatto notare da altri, che dipende dal costo industriale. solo che, oltre le tasse, ci sono diversi tipi di petrolio. il prezzo spot, quello che riportano i giornali, è per il petrolio di miglior qualità, con densità tra 40 e 45 API, più ti allontani da questa qualità più il processo di raffinazione diventa difficoltoso e di conseguenza il costo industriale aumenta. il petrolio "buono" lo compravamo in Libia, adesso le forniture dalla libia non sono facili, quindi andiamo a prenderlo in kurdistan principalmente, anche il costo di trasporto incide. La speculazione c'è sicuramente, ma ritornare a un prezzo imposto dallo stato alla pompa, come noi vecchietti abbiamo vissuto, per il momento è un eresia, e non è tutta speculazione.
    il fatto pero' che il prezzo della benzina sia appesantito dalle tasse in varia forma, non è uno svantaggio, al di là dei portafogli individuali: il problema del prezzo è nelle fluttuazioni troppo rapite in un arco di tempo breve, non nel prezzo in se. Negli stati uniti, dove le accise non ci sono, delle 12 ultime recessioni, 11 sono state immediatamente precedute da sbalzi improvvisi nel prezzo, e con l' unica eccezione del 2011, tutte le volte che la spesa per i trasporti è arrivata al 4% del pil sono andati in recessione. E abbastanza probabile (70%), viste le stime provvisorie, che siano di nuovo in recessione nello scenario opposto, ma sarebbe la prima volta dal 1900. https://www.frbatlanta.org/-/media/Images/cqer/researchcq/gdpnow/gdpnow-forecast-evolution.gif?la=en
     
    Ultima modifica: 22 Gennaio 2016

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