[AAR] Scacchi: La sfida che tutti volevano vedere

La battaglia proseguiva con alterne vicende sulla scacchiera desertica, e con le vicende si alternavano le fortune. Alla ventireesima mossa della fanteria britannica avanzata rimanevano solamente la brigata indiana sulla colonna e e la 16a brigata sulla colonna a. La 15a panzer si era scontrata con la 7a corazzata ed entrambe erano scomparse.
L'artiglieria engrese, ammassata sulla sinistra minacciava tutta la parte destra dello schieramento dell'asse, ma a sua volta non era appoggiata da nessuno, e quindi si presentava in posizione vulnerabile.

Oltre ai reggimenti di artiglieria a cavallo, a Sir Bernard rimanevano il 7° Ussari in c3 e la 4a brigata corazzata ancora nella posizione di partenza. L'artiglieria italiana era rappresentata solo più dalla batteria del mitico Maggiore Pardi mentre l'ultima carta pesante rimasta era la 21a panzer. A compensazione dell'inferiorità artiglieresca, nello schieramento di Balbo rimanevano il gruppo carretti (volevo dire Maletti) e la divisione Ariete, balda e fiera in c5.

Fermo immobile al centro dello schieramento sopravviveva il pedone Capuzzo, appoggiato dalla Pavia, mentre sulla sinistra, la Brescia e la Bologna erano scompigliate e doppiate sulla stessa colonna; inutili quindi in fase offensiva. Tuttavia, la Bologna, dava supporto a Maletti le cui scatolette di sardine erano in grave difficoltà, non avendo nessuna casa di ritirata su cui muovere per il futuro prossimo. Si temeva quindi che in caso fosse stato attaccato per esempio dallo spostamento del 1 RHR in g4, il raggruppamento di Maletti sarebbe stato spacciato. Infine giungeva la notizia al quartier generale di Balbo che il piumino inglese aveva mobilitato la divisione corazzata 4a in g 1 con gravissimo attacco sulla Bologna, sospesa in mezzo al deserto e difesa da nessuno...Storie già viste nella battaglia storica.

"Questo bastardo, sulla sinistra minaccia di collassare tutto il nostro dispositivo... la Bologna è sotto attacco e potenzialmente c'è il problema Maletti" frignava Balbo ben imbaccuccato nella sua tenuta desertica notturna.

Il Pitassi MaMMElla se ne usciva con una soluzione ardita.
"Avanziamo la Bologna in g5, così è difesa da Pardi; allo stesso tempo da g5 costituirà difesa per Maletti che balza in f4 e da lì attacca l'artiglieria Inglese. Se si mette proprio male, Maletti potrà sempre ritirarsi in e3, bloccando la fanteria indiana che è l'unico pedone passato e pericoloso del nemico".

"E' un modo di difendersi attivamente" rimarca Bayerlein sempre più divertito dal casino in cui si sono messi tanto per cambiare gli Italiani.

"Ma e3 non è difesa da nessuno ed è pur sempre sotto il controllo delgli 88 inglesi" commenta il Maresciallo sempre più incazzato.
"Vero eccellenza, ma abbiamo varie mosse per minacciare l'avversario; Ce4+, per esempio, oppure Cb3+

"In via subordinata dobbiamo pure avanzare la Brescia sulle terga della Bologna, per dare a Maletti una casa di ritirata" conclude asciutto il Maresciallo.

"Notizie da Bayerlein e dai suoi corazzati ?...Ci serve sulla colonna c o sulla colonna a per devastare la maledetta artiglieria nemica".

"Sua eccellenza il Generale Bayerlein dice che non può mobilitare i suoi carri fino a quando voi non vi spostate dall'ottava traversa".

"Ah...e come mi muovo che a destra martella l'artiglieria inglese e mi becco una palla nel culo ed a sinistra c'è Pardi che mi blocca la strada!"

"Lo so eccellenza" Risponde compassionevole il MaMMella. "sono davvero un gioco infernale questi scacchi".

"Si dia ordine alla Bologna di avanzare".

 

Alla connessione avvenuta tra la Bologna e l'alfiere del Pardi, Montgomery seguitava con l'avanzata in e3.

"Gli Inglesi cincischiano!" affermava con gaudio il Pitassi..."stabilizzano la loro fanteria".
"Approfittiamo della pausa per avanzare pure la Brescia in g6" così diamo una casa di fuga al Maletti"...replicava tosto il Maresciallo

La risposta del baronetto era 26 e6 conficcando un pedone nel cuore dello schieramento italiano.

"Questa non la capisco" interveniva Bayerlein...se adesso 26...Cg7 attacchiamo e6 due volte con entrambi i cavalli e non vedo come l'Inglese possa difenderlo".

Monty replicava con 27 Ae5 ed al posto comando di Balbo non so capiva lo scopo di questa mossa. Certo il pedone in e6 non lo difendeva.

"Che ci sia sotto qualche trucchetto da froci !?" Domandava il Maresciallo con il binocolo fisso sull'allineamento pedone alfiere del nemico.

"Non vedo nulla" ammetteva il Bayerlein pure lui con gli occhi incollati al suo binocolo. "Certo dopo che cavallo g prende pedone non vedo un roseo futuro per il destriero, ma comunque Bernardino un altro pedone ce lo lascia".

 

E come vollero gli dei della pugna, il Maletti caricava la fanteria nemica al grido di faccetta nera dell'Abissinia, il che bastava per sbaragliare la fanteria nemica. Giunto in e6, il complesso corazzato (si fa per dire) si metteva in contatto con l'altro reparto corazzato (si fa per dire) in c5.

"Ué guagliuuu...nun facimm i fess...vui ci pruteggite, ca comme ve ne fuiite i cannun englise ce sfacian a caaaap".

non ben sicuro di avere capito, l'ufficiale di stato maggiore dell'Ariete accusava ricevuta.

Ma tosto si verificava un problema serio che al quartier generale italico non era stato previsto...del resto è proprio così che si perdono le battaglie...e le partite a scacchi.

Il mentecatto inglese, facendo vedere che tutto sommato conosceva il fatto suo, rispondeva con 28. b4, facendo venire un colpo apoplettico al prode Balbo e facendogli andare di traverso la zuppa serale.

"La fanteria francese attacca l'Ariete, costringendola a ritirarsi da c5" correva strillando il MaMMella.

"Merda", il Balbo ancora col mestolo tra le mani..."se l'Ariete si muove Maletti è spacciato"

Subito accorrevano tutti gli ufficiali di stato maggiore alla scacchiera sabbiosa e polverosa.

"28...Ce4+ e ci salviamo" esclamava uno.
"29. Cxe4; dxe4 30. Axe6 ed è 25 aprile" rispondeva un altro.
"Quindi liberazione !" speranzoso reiterava il primo
"Cosa dici minchione...resa incondizionata...per tutti i libri di testo non italiani".

"Ma allora ?"

"Ma allora state calmi ed ascoltate" interveniva risoluto il Maresciallo
"L'Ariete si deve muovere e si muoverà...ma in d7; in maniera da prendere sotto tiro l'alfiere inglese spintosi in e5...se 29 Axe6, noi ci rivaliamo sull'altro alfiere e manteniamo l'equilibrio...nel frattempo abbiamo guadagnato un altro pedone".

"Ma così tutti i nostri pezzi sono passivi" frignava il MaMMella sconsolato.

"Ma tu che minchia vuoi Generale" sbottava il supremo..."noi abbiamo due pedoni...lui l'iniziativa".

 

Al quartier generale del Maresciallo, giunti alla ventinovesima mossa, arrivava un altro Maresciallo; il Maresciallo per eccellenza, sua eccellenza...il Fedmaresciallo Erwin Rommel in persona.

Intanto gli Inglesi ritirano l'alfiere minacciato in g3

"Foi che kombinare italiani...fostra posizionen sembrare nodo di skarpe male allacciaten...nein ! nein! Tutte divisionen sono come intestinen in konvulsionen...mia cloriosa 21 Panzer si kratta koglionen in a8...Oberkommando Balbo ploccato da cannonen englander...MaMMellen, maledetto koglione...sono sicuro che tutta kolpa tua...Jaaaa ??!!"

"Feldmaresciallo...siamo in vantaggio di due pedoni"

"Kazzaten !!! Kosa ve ne fate di vantaggio di tue petoni...se voi non potere muovere torren in posizionen utile !?...MaMMEllen...tu eri koglione nel '40en e sei rimasto tale anche nell'80en..Kuando...voi italiani allineerete finalmente cervellen kon buco del kulen ????!!!!"

Nel bel mezzo di questi complimenti arrivava il Maresciallo titolare. Dopo lo scambio di convenevoli, Rommel estendeva le lamentele per la posizione dell'asse pure al supremo, il quale sospirava rassegnato.

"Questo bastardo di Montgomery...ci sta facendo fessi proprio come allora. Ci ha mezzi incaprettati...e pur non avendo nessuna prospettiva concreta di vittoria, non ci permette di mettere i pezzi in azione.

"Per mettere Re in azionen la torre occorre mettere l'alfiere in e5 sostenuto dal Kavallo...poi tu muoveren via dalla prima traversa e 21a può spostare su casa utile...Prima togliere Kavallo da minaccia artiglieria Englander...29...Cc7".

 

La notizia arrivava dal glorioso pedone Capuzzo, sempre piantato in mezzo al deserto ad abbrustolirsi le terga.
"La brigata francese avanza...avanza da b4 a b5...attacca la Pavia sul fianco destro !"

"Si ortini alla Pafia di rimanere ferma..." sentenziava Rommel... "Se i fru fru avanzano ankora li fermiamo Kon il pedone a; se prendono la Pafia contrattakkiamo kol pedone b ed in tutti i casi apriamo una fia per la panzer division.

Balbo, curvo sulla scacchiera si massaggiava il mento:
"La nostra prossima mossa, se ignoriamo l'affondo dei Francesi deve essere di spostare la batteria di Pardi in f6, così posso togliere il comando dall'ottava traversa e diamo spazio alla torre.

"Il pedone f del nemico è arretrato e posto su colonna aperta. Si tratta del punto debole dello schieramento inglese. La 21a panzer dovrebbe attaccare colà". Aggiungeva il MaMMella.

"E se Montgomery lo spinge in f4 allora noi ripariamo la linea nostra scambiandolo con la Bologna.

"Va bene allora" concludeva Balbo..."30. Af6, prendendo anche di mira i carri leggeri nemici in c3

 

Breve intervista della Lavazza ai protagonisti della nostra partita:
D: signori generali, scusate...com'è che una partita a scacchi è paragonabile ad una campagna militare ?

R (Maresciallo Montgomery): la cosa più simile ad una campagna è che bisogna governare il caos dei possibili eventi. La differenza è che il caos è determinato solo dalle azioni dei comandanti. In una partita a scacchi, i comandanti operano dunque in un ambiente più asettico che in una vera campagna militare, il che peraltro non fa altro che esaltarne le doti di comando.

D: Ma in una campagna vera le forze non sono uguali. Sembrerebbe che questo fattore da solo possa chiudere la questione.

R (Maresciallo Montgomery): l'obiezione è del tutto fuori luogo. Negli scacchi le forze sono uguali sono nella posizione di partenza. La fase di apertura determina quali saranno le condizioni di partenza della campagna. Come in una guerra vera, errori nella preparazione delle forze portano a svantaggi sostanziali nella conduzione della partita.

D: Per esempio in questa partita?

R (Maresciallo Montgomery): gli Italo-tedeschi sono messi meglio che storicamante. Hanno la superiorità di fanteria ma tutte le mie forze mobili (i pezzi) sono più attive. La differenza però non è così marcata come lo fu nel '40.

D: Previsioni per l'esito?

R (Maresciallo Montgomery): se le cose non cambiano radicalmente, prevedo di riequilibrare la situazione numerica e di pattare la partita. Ma oggi come nel '40, gli errori sono sempre possibili, e con quelli, la sconfitta.

 

La contesa si chiudeva tra gli sfottò generale rivolti da una parte all'altra; volavano epiteti pesanti, am tutto sommato amichevoli, visto anche il luogo della simpatica riunione basati per lo più sui peggiori dozzinali stereotipi delle relative stirpi.

Per la prossima tenzone occorrerebbero forse condottieri più arditi; magari un napoleone contro federico il grande, che pure tutti e due erano decenti giocatori del nobil wargame anche quando erano in vita.

L'intelligenza artificiale del software che uso è programmabile nello stile di gioco, così da poter riprodurre diversi temperamenti di condottieri.

 

Spettacolo