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[AAR] Rise of Piedmont: 1836-1936

Discussione in 'Victoria 2' iniziata da Neoteros, 6 Settembre 2011.

  1. Neoteros

    Neoteros

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    Il Regno di Sardegna uscì vittorioso, se così si può dire, dal Congresso di Vienna del 1814.
    Le potenze, dopo la sconfitta di Napoleone, volevano riportare indietro le lancette al 1789, prima dello scoppio della Rivoluzione Francese, ma presto divenne apparente che esse volevano ricavare soprattutto vantaggi per loro stesse, anche in termini territoriali: per questo, Venezia e Ragusa non riebbero la loro indipendenza, nonostante esse fossero state cedute agli Asburgo dal Trattato di Campoformio, opera del "nemico" Bonaparte, per questo la Prussia si espanse in Renania a spese dei piccoli stati che prima della dissoluzione del Sacro Romano Impero governavano la zona, per questo il Piemonte si vide riconoscere il dominio sulla Liguria, ponendo definitivamente fine alla storia della gloriosa Repubblica di Genova, che poteva essere restaurata dopo l'occupazione napoleonica. Nel 1831, la corona di Sardegna passò a Carlo Alberto di Savoia.

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    Egli, inizialmente, non doveva essere re, ma la morte senza eredi del precedente monarca Carlo Felice lo mise giocoforza sul trono. Questo creò imbarazzo, se non terrore, in alcuni: da piccolo aveva conosciuto Napoleone Bonaparte in persona, ed era stato educato in Svizzera da un pastore protestante di simpatie illuministe, il quale era un ammiratore del grande filosofo Rousseau. Carlo Alberto subì queste influenze in misura maggiore di quanto dovesse subirne un re della reazionaria Restaurazione, tanto che era vicino a giovani membri della società segreta della Carboneria, la quale auspicava l'insurrezione rivoluzionaria come mezzo per unire la penisola italiana, ammirava la Costituzione spagnola e, cosa forse peggiore, era profondamente anti-austriaco.

    Come se non bastasse, il Regno di Sardegna era uno stato decisamente arretrato, in cui più della metà della popolazione era impegnata nell'agricoltura, e dove gli analfabeti erano circa il 70% della popolazione. Sua Maestà sapeva bene che il suo trono non era stabile, e che doveva governare secondo tradizione per non contrariare la nobiltà e gli elementi più reazionari e conservatori della popolazione, ma allo stesso tempo egli rimaneva in cuor suo un innovatore, che voleva migliorare le condizioni di vita del suo popolo. Come conciliare l'assolutismo monarchico alle nuove idee?

    PARTE 1: UN POSTO AL SOLE

    Per migliorare le condizioni di vita di un popolo servono innanzitutto risorse materiali, ancor prima che il denaro. Se si vive nel deserto, è difficile accontentare le richieste dei vari settori della popolazione, dal più potente dei nobili al più umile dei contadini. Doveva quindi procurarsi una fonte di risorse da sfruttare adeguatamente, in modo da soddisfare queste richieste. Carlo Alberto di certo non avrebbe potuto espandersi in Europa, anche per via del suo ridotto esercito, ma sapeva, anche per via di ciò che aveva letto e sentito nella sua giovinezza, che grandi potenze come Francia, Gran Bretagna ed Olanda dovevano la loro posizione anche allo sfruttamento delle loro colonie sparse per il mondo. Decise quindi di tentare la via dell'espansionismo coloniale, e scelse come obiettivo il Golfo di Guinea, in cui avevano già fatto fortuna le potenze di cui sopra. Un contingente di 9.000 uomini quindi, si imbarcò nel 1831 alla volta del Regno del Benin, stato tra i più duraturi dell'Africa, essendo stato fondato nel 1180, ma da tempo in declino.

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    Probabilmente, i soldati regi si fecero intimorire dal vessillo del regno africano, dato che l'intero contingente venne sterminato dai più numerosi guerrieri del Benin, nonostante il loro armamento fosse a dir poco primitivo rispetto alle baionette sabaude. La nave che portò il contingente piemontese in Africa fece ritorno in Sardegna, ed il re dovette subire lui stesso una sconfitta personale, vedendo il suo prestigio diminuire sia all'interno del Regno sia tra le potenze europee. Nonostante ciò, decise di riprovare, ed un secondo contingente, meno numeroso ma meglio armato, guidato dal generale Camillo Perrucchetti, partì da Cagliari alla volta del Benin. Questa volta le forze sabaude riuscirono a fronteggiare l'esercito nero, e nel Febbraio del 1839 il Benin divenne una colonia del Regno di Sardegna.

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    Carlo Alberto non volle però assumere su di se il governo diretto della colonia: egli concesse a Perrucchetti, come ricompensa, il titolo nobiliare di Duca di Akure, conferendogli anche il ruolo di governatore della regione omonima, confinante con il Sokoto, mentre nominò il generale piemontese Nicola di Savoia-Aosta, parente alla lontana del re, Principe del Benin, conferendogli il ruolo di governatore della parte costiera della colonia e di supervisore dell'amministrazione del nuovo Duca nella regione interna. L'unico atto attribuibile al re nella fase iniziale del governo coloniale è la liberazione degli schiavi beninesi: essi erano per la maggior parte appartenenti all'etnia Yoruba, maggioritaria in Benin e nelle aree circostanti, ma sottomessa da secoli alla minoranza Edo. Essi divennero i più fedeli sostenitori del governo coloniale, reinventandosi contadini e artigiani. I capi locali, tuttavia, mantennero il controllo nelle aree più interne con il beneplacito del Principe, che assunse presso i locali il titolo tradizionale di Oba, imperatore. Del resto, Carlo Alberto non era una persona particolarmente imperialista o religiosa: cresciuto con le idee di Voltaire e Rousseau, vedeva la colonia come un male necessario, e si limitava a raccogliere le risorse necessarie al Piemonte tramite i governatori, che si impegnavano a rispettare ed assecondare le tradizioni del luogo e la sua religione animista, a tal punto che venne proibito l'accesso ai missionari piemontesi al fine di non scatenare rivolte. L'unica concessione che il re fece ai più "tradizionalisti" governatori fu la modernizzazione della capitale omonima del Benin, e la fondazione di una nuova città costiera, chiamata dal re Marina Reale e destinata ad accogliere immigrati sabaudi ed i primi beninesi "piemontesizzati", in buona parte ex schiavi Yoruba, riconoscenti verso il nuovo governo, che iniziavano a fare fortuna come artigiani: in breve, l'aristocrazia e l'alta borghesia del Regno iniziò a decorare le dimore con manufatti e statue in bronzo o legno provenienti dal Benin, ed il prezzo elevato di tali creazioni faceva sì che anche gli artigiani nativi racimolassero qualcosa. Grazie alla ricchezza di risorse della colonia, il Piemonte riuscì a raddoppiare la dimensione del suo esercito, a finanziare la costruzione della prima ferrovia del Regno ed a fare i primi passi verso l'industrializzazione. Grazie a questi traguardi, nel 1842 il Regno di Sardegna potè iniziare a considerarsi nel novero delle Grandi Potenze, anche grazie alla nuova alleanza con lo stato prussiano. Nello stesso periodo, il re iniziò ad esercitare la sua influenza sugli altri stati della penisola, sperando di poter liberare l'Italia dall'influenza degli odiati austriaci.
     
  2. Enok

    Enok

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    Seguo con interesse! Ottima narrazione e inizio di partita originale. Di solito con il Piemonte si punta alla più vicina Tunisia, cercando poi di sottrarre il resto dell'Algeria alla Francia, ma una immediata penetrazione nel Golfo di Guinea ci fa ben sperare per un futuro pieno di guerre coloniali!

    P.S.
    Ho leggermente modificato il titolo aggiungendo una TAG.
     
  3. Neoteros

    Neoteros

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    Il Pop Demand Mod modifica alcuni dettagli storici, o meglio corregge ciò che è sfuggito alla Paradox, e per questo la Tunisia parte inizialmente come vassallo ottomano, per poi liberarsi. Non volevo rischiare una sconfitta contro i turchi ad inizio gioco. E poi, questo mod implementa il Congresso di Berlino, e non voglio ritrovarmi a confinare con la Francia in Africa, meglio scegliere un'area isolata e lontana dalle altre potenze. 9 volte su 10 il Nord Africa viene assegnato alla Francia, se è tra le prime 4 potenze... il Congo invece, se non è già colonizzato, può ottenerlo anche una media potenza.
     
  4. Enok

    Enok

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    Ah ecco, pensavo stessi giocando senza mod! In quel caso, allora, direi che non avevi alternative: l'impero Ottomano, seppur deboluccio, resta sempre un obiettivo troppo grande per il piccolo Piemonte (perlomeno ad inizio partita, senza un divario tecnologico importante). In cosa consiste questo evento del Congresso di Berlino? Tanto per sapere come si andrà a sviluppare l'AAR.
     
  5. Neoteros

    Neoteros

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    Nella realtà, il Congresso di Berlino ha sancito la spartizione dell'Africa tra le potenze. Non so come funzioni nel gioco, ma credo che ogni Grande Potenza che decide di partecipare si vede assegnare una "fetta" di Africa più o meno grande a seconda del prestigio della nazione, o almeno così ho capito da chi è arrivato a quel punto. Poi, il PDM introduce anche, dopo il 1900 e la scoperta della Politica di Massa, le Grandi Guerre, in cui le potenze perdenti devono cedere gran parte delle loro colonie e rilasciare le aree in cui le culture primarie non sono maggioritarie. Ovviamente, ciò provoca revanscismo e crescita delle fazioni fasciste... ricorda qualcosa? :D
     
  6. ronnybonny

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    mi piace davvero il tuo stile di scrittura :D buon inizio, vediamo come si evolve la situazione
     
  7. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    A me oltre a quello piace il mod, credo che me lo scaricherò. Veramente bella partita.
     
  8. Neoteros

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    Coming Soon:

    La nave Aquila della Regia Marina Sarda andrà dove nessun suddito sabaudo è mai stato, facendo vela verso mete a dir poco esotiche, nel nome di Sua Maestà...
     
  9. Enok

    Enok

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    Nella realtà è stato ben più di questo, comunque lo scopriremo man mano nel tuo AAR.

    Buona continuazione!
     
  10. Neoteros

    Neoteros

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    Lo so, ma nel gioco serve principalmente a questo. Ovviamente, si attiva solo se l'Impero Ottomano è stato sconfitto militarmente o ha dovuto cedere o perdere territori, e se una Grande Potenza lo "invoca".
     
  11. Neoteros

    Neoteros

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    PARTE 2: LO STATUTO ALBERTINO

    Nello stesso periodo in cui il Piemonte iniziava la sua avventura coloniale, nel mondo vi furono due importanti guerre. La prima scoppiò nel 1839. Due anni prima era stata fondata la Confederazione di Perù-Bolivia, come tentativo di unire due terre culturalmente simili, entrambe eredi delle culture native, e soprattutto del Tawantinsuyu, ovvero l'antico impero degli Inca. Ma quella che doveva essere una confederazione di eguali si tramutò presto in dominazione boliviana sul Perù: lo stato andino era stato addirittura diviso in due, con la scorporazione dalla madrepatria del Perù Meridionale. Gli abitanti del Perù quindi si ribellarono, ma quella che speravano fosse una vittoria si tramutò nella peggiore delle sconfitte quando l'esercito colombiano intervenne a sostegno delle truppe governative. Mentre il Perù Meridionale mantenne la sua, seppur nominale, indipendenza, la parte settentrionale del paese venne annessa alla Bolivia, perdendo ogni illusione di autogoverno.

    Nel 1842 invece, la guerra russa per la conquista del territorio ottomano di Kars, a maggioranza armena, volse a sfavore delle truppe zariste quando i turchi chiamarono in guerra gli alleati prussiani. La macchina da guerra tedesca ebbe la meglio sulle arretrate truppe russe, e le condizioni di pace furono dure: la Russia dovette cedere a Berlino la sua fetta di Polonia, cosicchè i confini prussiani ritornarono a ciò che erano negli ultimi anni del '700, dopo la Terza Spartizione della Polonia e prima del Congresso di Vienna.

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    Due anni dopo, i sudditi sabaudi gioirono per la concessione della prima Costituzione del Regno: scritta dal sovrano in persona, essa fu lodata per la sua completezza ed i suoi richiami alle idee illuministiche, ma il re, per non contrariare la nobiltà, fu costretto a concedere il diritto di voto solo ai proprietari terrieri, cosicchè le prime elezioni libere, complice anche l'assenza di partiti politici, furono una faccenda privata tra aristocratici ed alto borghesi, da cui uscì vincitrice una coalizione di conservatori e reazionari. Nel Benin, la situazione prese una piega altrettanto reazionaria: il re sperava che la colonia divenisse un luogo in cui i poveri del Regno potessero fare fortuna, ma ad emigrare furono soprattutto le èlite capitalistiche del Regno, che vedevano la colonia come il luogo adatto per fare affari in modo spesso ai limiti della legalità, se non totalmente illegale. Presto, la vista di truppe mercenarie Yoruba armate di baionette che espellevano gli Edo dalle loro terre divenne comune, così come la creazione di grandi pascoli al posto dei villaggi e la deforestazione su larga scala, mirata all'esportazione di legna pregiata. La breve utopia del "colonialismo illuminato" voluto dal re era finita, sostituita dal puro e semplice sfruttamento. Alcuni degli Edo fuggiti dai villaggi degli antenati riuscirono a fare fortuna nelle città "occidentali" della colonia, ma la maggior parte di essi finì nei primi, sporchi slum.

    Tuttavia, ai capitalisti del Regno devono essere riconosciuti anche alcuni meriti: grazie a loro il Piemonte, la Sardegna e lo stesso Benin si dotarono di moderne reti ferroviarie, vennero aperte industrie e le prime navi a vapore videro il mare. Nel Febbraio del 1846 venne inaugurata la Borsa di Torino. Ma alcune aree del dominio sabaudo furono solo toccate marginalmente dalla modernizzazione: Nizza e la Savoia. Il percepito malgoverno, unito al nascente nazionalismo di casa nella metà del XIX secolo fece sì che iniziassero a circolare le prime idee indipendentiste: alcuni degli abitanti delle regioni occidentali del Regno volevano l'annessione alla Francia, ma erano una minoranza, dato che Chambèry era più lontana da Parigi da quanto non lo fosse da Torino. L'idea più popolare divenne la creazione di uno stato occitano. Iniziarono a circolare degli "Annali di Storia Occitana" pesantemente anti-piemontesi ed anti-francesi, che propagandavano la creazione di uno stato occitano erede della lingua d'oc e dei trovatori medievali, la cui cultura era andata progressivamente perdendosi per iniziativa soprattutto francese dai tempi della Crociata contro i Catari.

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    Queste tensioni interne fecero sì che il Piemonte iniziò a perdere credibilità tra le potenze, nonostante la crescente influenza sulla penisola. Carlo Alberto convocò a palazzo alcune tra le figure più importanti del Regno, tra cui il generale Roberto Emo in rappresentanza dell'esercito, Roberto di Savoia in rappresentanza della nobiltà ed il conte Camillo Benso di Cavour in rappresentanza dei liberali moderati. Queste tre figure erano a favore di una nuova conquista coloniale, ed in particolare Emo suggerì come destinazione l'Oceania, terra ancora inesplorata dai più e per questo foriera di opportunità. Sua Maestà, ormai un uomo segnato dagli anni, non voleva rischiare di finanziare un'impresa così rischiosa per poi fallire, ma si fece convincere quando Cavour persuase gli altri due presenti ad accettare l'estensione del diritto di voto a tutta la popolazione come contropartita. Era fatta. Nel 1849 le Hawaii furono annesse, e per facilità di pronuncia vennero rinominate col nome classicheggiante di Nuova Arcadia. Carlo Alberto morì di lì a poco, ed Honolulu, precedentemente capitale del regno indigeno, venne rinominata in onore del re, Carolia Esperia, dalla latinizzazione del nome "Carlo" e dall'aggettivo greco significante "occidentale". Roberto di Savoia assunse, rendendo tradizione ciò che era accaduto in Benin, la qualifica di Principe di Nuova Arcadia ed il ruolo di governatore. Emo non tornò mai più in Piemonte: come i ribelli del Bounty quasi un secolo prima, subì il fascino del luogo e delle donne locali e, abbandonata la divisa, si diede alla coltivazione di zucchero, diventando anche il padre del primo hawaiano-piemontese dell'isola.
     
  12. Ciresola

    Ciresola

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    Narrazione impeccabile ;) è un piacere leggerti
     
  13. mazzocco

    mazzocco

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    ti seguo con interesse, soprattutto per capire anche le potenzialità del gioco, ho amato victoria 1 ma non l'ho mai giocato soprattutto per mancanza di tempo.

    il 1861 si avvicina, hai qualche idea in prorposito ad una certa unificazione :D
     
  14. Mac Brian

    Mac Brian

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    Partita e mod molto interessanti, mi hai convinto a scaricarlo.
     
  15. Neoteros

    Neoteros

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    Annuncio: non avendo registrato la copia di Victoria II, non posso postare l'AAR sul sito della Paradox. Se qualcuno vuole postare ciò che scrivo su quel forum, lo faccia, ovviamente citando il mio nome - nel caso non ve la caviate con la lingua di Shakespeare, posso tradurre ogni singola parte dell'AAR.

    PARTE 3: LA GUERRA ES LA VERDADERA VIDA DEL HOMBRE (G. GARIBALDI)

    La Nuova Arcadia si rivelò una destinazione ben più accogliente del Benin, per gli emigranti piemontesi: nel giro di cinque anni, i madrelingua italiani erano già il 9% della popolazione, anche perchè i polinesiani non erano numerosi. Per il resto, nel Regno la vita procedeva come al solito: per via di una legge elettorale spudoratamente di parte, la coalizione conservatori-reazionari continuava a governare, nonostante la maggior parte della popolazione avente diritto di voto fosse di tendenze liberali, e la crescita economica continuava. La grande novità fu l'incoronazione del nuovo monarca: come per l'incoronazione di Carlo Alberto, il nuovo re dovette la sua ascesa al trono alla pura fortuna. Infatti, l'erede al trono sabaudo doveva essere il figlio di questi, Vittorio Emanuele, ma il testamento del sovrano defunto svelò una verità sconvolgente: il primogenito era un figlio illegittimo, avuto con una popolana qualunque. Si era pentito solo in fin di vita di ciò che aveva fatto, pensando che il futuro re, piccolo e decisamente poco marziale, non avrebbe potuto governare uno stato sempre più influente come era il Piemonte. Mise nero su bianco quindi la volontà di affidare la corona al secondogenito, Ferdinando [1].

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    L'incoronazione avvenne nel 1850, lo stesso giorno in cui Vittorio Emanuele venne trovato annegato in un fiume, molto probabilmente suicida. Il nuovo re si mosse sin da subito per concludere ciò che il padre aveva iniziato, liberare l'Italia dall'influenza austriaca. Per mezzo di un efficiente sistema di spionaggio e corruzione, il Piemonte riuscì ad alienare agli austriaci le simpatie di gran parte delle èlite di governo della penisola, annullando di fatto il loro ascendente sulla penisola. Forse, la miccia che scatenò gli eventi successivi fu quando, a Parma, una coalizione di nobili, borghesi e popolani locali si coalizzò contro Carlo II di Borbone, il duca che governava lo stato, costringendolo alla fuga e consegnando il territorio ducale a re Ferdinando. Il re sabaudo era scioccato da questo inaspettato avvenimento, e non voleva rischiare una guerra contro gli Asburgo per un piccolo ducato, ma da parte sua, il Kaiser austriaco sapeva che il Piemonte, oltre che ad essere in buoni rapporti con la Francia, era alleato della Prussia, e, non volendo rischiare di combattere contro tre grandi potenze su più fronti, rinunciò a riappropriarsi del ducato fantoccio. C'è da dire che forse l'Austria sarebbe intervenuta, se nello stesso periodo la Prussia non fosse divenuta lo stato preferito dai nazionalisti tedeschi.

    Infatti, il sentimento nazionalista del popolo tedesco portò molti a vedere nella Prussia, di gran lunga lo stato più potente della regione, il governo sotto il quale la nazione germanica sarebbe stata meglio governata. Ciò non fu solamente un pensiero. Uno dopo l'altro, molti piccoli stati tedeschi furono vittima di rivoluzioni da parte di armate guerrigliere di ispirazione nazionalista e liberale, che consegnarono il governo delle loro regioni nelle mani di Berlino, ispirati dai recenti avvenimenti piemontesi. Se gli Asburgo fossero intervenuti con le armi, la situazione sarebbe peggiorata: alcune cellule ribelli, si scoprì dopo anni, erano pronte ad agire in territorio austriaco, addirittura nella stessa Vienna, ed ovviamente l'Austria aveva già abbastanza grattacapi all'interno dei suoi confini, dove era stato necessario soffocare nel sangue la rivoluzione indipendentista ungherese, che ancora faceva sentire i suoi effetti.

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    La guerra iniziò comunque, ma furono i piemontesi ad attaccare per primi. Nel Luglio del 1854, il Piemonte dichiarò guerra all'Austria, seguito a ruota dalla Prussia, mentre l'Impero Ottomano, che aveva cambiato schieramento negli anni precedenti, intervenne a favore di Vienna. Una coalizione di stati italiani, comprendente Modena, Toscana, Stato Pontificio e Due Sicilie, mobilitò le sue truppe e le forze navali a sostegno del Regno di Sardegna. L'Austria fu quindi costretta a combattere su due fronti, e fronteggiare a nord le truppe prussiane, a sud quelle italiane. Nonostante le vittorie navali della flotta turca, che portò gli Ottomani a sbarcare in Sardegna, sulla terraferma il dominio italo-tedesco fu schiacciante: le truppe asburgiche erano numericamente superiori, e Torino venne assediata a più riprese, ma prussiani e piemontesi avevano armi migliori. Così, l'Austria dovette cedere la Lombardia al Piemonte. Subito dopo, un contingente di avventurieri guidati da Giuseppe Garibaldi riuscì ad eliminare gli ultimi elementi filo-austriaci nelle armate della penisola, riuscendo ad invadere anche Romagna, Marche ed Umbria. A quel punto, i sovrani degli stati italiani si riunirono a Torino, dove siglarono la nascita del Regno d'Italia, in pratica una federazione di stati indipendenti guidata da casa Savoia [2].

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    [1] La voce dell'illegittimità di Vittorio Emanuele II circolava veramente, ai tempi, e molti storici vi credono tuttora.
    [2] Come il Secondo Reich degli Hohenzollern nella realtà.
     
  16. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    aar molto interessante!
    complimenti, continua così.. che forse riprendo in mano vic :D


    saluti
    DAoS
     
  17. Pandrea

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    Ha qualche riflesso nel gioco questa cosa o è pura narrazione?
     
  18. Neoteros

    Neoteros

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    questa è narrazione, la spedizione dei Mille è nel gioco, si attiva se hai la Lombardia.
     
  19. ronnybonny

    ronnybonny Moderator Membro dello Staff

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    bene e l'Italia è fatta :D notizie dal resto del mondo?
     
  20. Neoteros

    Neoteros

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    arrivano... XD (domani LMAO)
     

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