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AAR La Nuova Italia

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da Sagari, 13 Marzo 2008.

  1. Sagari

    Sagari

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    1944 volveremos?

    1945 VOLVEREMOS?
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    Questa è la sfera di controllo italiana all’inizio del 1945, dopo 9 anni di lavoro l’Italia è ora una democrazia, con un’economia in crescita, materie prime in crescita, abbiamo buone relazioni con gli alleati e i sovietici, controlliamo la Germania, i Balcani, lo stretto di Istanbul, siamo penetrati in Asia e con l’alleanza portoghese avanziamo anche in Africa e siamo pronti a sfruttare le colonie di Lisbona nell’Atlantico per il futuro sbarco in Sud America.
    CROAZIA, BOSNIA, SERBIA, SLOVENIA, ALBANIA, GRECIA, TURCHIA, PERSIA, LIBIA, SOMALIA, ETIOPIA, CECOSLOVACCHIA, sono stati fantoccio e alleati dell’Italia.
    BULGARIA, UNGHERIA, ROMANIA, PORTOGALLO E AFGANISTAN sono alleati dell’Italia sui quali abbiamo il controllo delle truppe.
    Caduto il Duce ora il mio impegno si sposta unicamente sull’espansione della nostra sfera d’influenza, vigilerò sulla maturazione del sistema democratico.
    A gennaio 1945 non registriamo più attività partigiana in nessuna provincia controllata direttamente da Roma, 0 % dei partigiani in tutti i territori da noi controllati.
    Il 2 gennaio convoco in una riunione segreta con Togliatti e Bonomi, il problema è l’alto livello di belligeranza che deriva dalla guerra ancora aperta con l’Argentina, entro gennaio vorrei sbarcare in Sud America e porre la fine della Seconda Guerra mondiale anche su quel continente, liberando le popolazioni brasiliane e argentine dal regime di Buenos Aires, ottenendo ovviamente province e facendo in modo che i due più grandi Stati sudamericani diventino nostri fantocci.
    Bonomi mi sembra però molto titubante, Togliatti è come se lavorasse per qualcun altro, per fortuna chiedendo aiuto a Mattei in un paio di giorni riesco a convincerli.
    Inizio a spostare truppe e le navi da trasporto verso l’isola di Capoverde, d’ora in poi le colonie portoghesi e le truppe di Lisbona ivi stanziate saranno importantissime, soprattutto dal punto di vista logistico, per organizzare l’invasione del Brasile.
    La guerra con l’Argentina è stata dichiarata il 7 aprile del ‘42 quando iniziò l’attacco alla Germania, alleata dei crucchi, non si registrarono scontri tranne l’avvistamento di un bombardiere argentino sulle città del nord-est italiano, il 22 gennaio 1945 inizia invece lo sbarco italiano in Brasile, dalla provincia di Recife spero inizi la conquista dell’Argentina.
    Febbraio vede l’arrivo di altre truppe, mentre ci accorgiamo che lo scarso livello delle infrastrutture in queste province ci renderà il tutto molto più difficile e lento da realizzare.
    Questa è la situazione al 22 febbraio 1945, primo mese di guerra:
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    Prima della fine di febbraio Sao Paulo e Rio de Janeiro sono nelle nostre mani, mani poco salde a causa della difficoltà di movimento in terra brasiliana, inizio così ad utilizzare il trasporto nave per rendere più veloci le operazioni di conquista, almeno per quanto riguarda le città costiere.
    Questa è la situazione al 22 marzo 1945, secondo mese di guerra:
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    Ci vogliono più di 4 settimane per penetrare più all’interno dei territori brasiliani, nel frattempo inizio ad avvistare le truppe argentine, Buenos Aires finalmente si prepara a risponderci.
    Il 13 marzo le organizzazioni femminili italiane fanno un grande gesto d’altruismo inviando denaro e risorse all’esercito impegnato in Sud America.
    In aprile ho oramai in mano tutte le province strategiche e quella che fu la capitale brasiliana, ma l’opposizione di Mattei, invischiato con le società italiane di produzione e raccolta di materie prime, riesce a premere assieme a Bonomi affinchè non si crei un Brasile indipendente ( il gioco per ora non me lo permette).
    Maggio e giugno ci vedono retrocedere all’arrivo dell’esercito argentino, il trasporto truppe dall’Europa non può andare oltre una certa velocità, ma in giugno riesco a far arrivare altri soldati ed inoltre inizio ad utilizzare truppe portoghesi, antiquate ed obsolete ma fanno numero (fanteria 1918, le truppe italiane impegnate vanno dalla fanteria 1943 a quella 1945).
    Questa è la situazione al 22 giugno 1945, quinto mese di guerra:
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    Alla fine di giugno però finisce la nostra fase di ritirata, torniamo ad avanzare, i rinforzi arrivano e arriveranno lentamente ma io voglio che a Buenos Aires capiscano che lo scontro con l’Italia avrà per loro una sola e inesorabile fine: la sconfitta.
    A Roma continuano a sviluppare la tecnologia del computer, industriale, carri, fanteria aviotrasportata e dottrine terrestri, ma ora è il Sud America ad andare di moda, luglio è il mese della seconda avanzata dell’alleanza italiana in territorio argentino e ad agosto arrivano i caccia e i bombardieri, partiti dal nord Italia e dall’Ungheria, per dare supporto alle truppe di terra, iniziano ad arrivare anche le prime truppe, compresi i carri armati, stanziati precedentemente in Persia.
    Questa è la situazione al 22 settembre 1945, settimo mese di guerra:
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    A settembre sembra che oramai abbiamo sfondato la difesa argentina, la conquista delle province confinanti con Paraguay e Bolivia ha diviso in due l’esercito nemico, la situazione è adatta per attuare lo sbarco su Buenos Aires.
    Continuo a produrre ed inviare truppe di fanteria in sud America, la carenza di infrastrutture e la giungla sono enormi ostacoli a nostro svantaggio, la lentezza delle operazioni militari, i risultati non immediatamente chiari, la belligeranza che continua a salire, per Bonomi e Togliatti sono tutti segni dell’impantanamento italiano in Argentina, riesco a convincerli e ottengo ancora un po’ di tempo, ma hanno ragione quella belligeranza che continua a crescere preoccupa anche me (oltre 80), però le buone relazioni con URSS e Alleati mi tengono tranquillo, assieme al fatto che sono ancora impegnati nel conflitto contro il Giappone (in teoria anche contro la sua alleata Argentina).
    Il 17 ottobre 1945 sbarco a Buenos Aires, la vittoria spero arrivi al più tardi per il gennaio del prossimo anno, l’esercito argentino è bloccato dalle truppe italo-portoghesi nella giungla amazzonica al nord e hanno commesso l’errore di lasciare il sud, l’Argentina, praticamente scoperta.
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    Il 4 novembre 1945 nascono India e Pakistan, due nuove nazioni asiatiche totalmente indipendenti, saranno i miei prossimi obiettivi diplomatici, inizio fin da subito a migliorare le relazioni con questi due Paesi.
    Qualche giorno più tardi tento di liberare la Guyana francese (territorio strategico per l’Argentina), il tentativo fallisce e su Buenos Aires vengono avvistati caccia giapponesi.
    Questa è la situazione al 22 novembre 1945, decimo mese di guerra:[​IMG]
    Il conflitto con l’Argentina durerà di più di quello aperto coi tedeschi nel ’42, i due scenari sono totalmente differenti, qui non ci sono sovietici e spagnoli ad accerchiare con noi il nemico, inoltre la mancanza di strade adatte sta rallentando tutto e la belligeranza continua a crescere (livello 90).
    A dicembre registro che il Giappone inizia a retrocedere nel Pacifico, in Asia è sparito già da tempo.
     
  2. Sagari

    Sagari

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    1946 una grande potenza e l'arabia saudita

    1946 UNA GRANDE POTENZA E L'ARABIA SAUDITA
    Il primo gennaio mettiamo in atto il secondo tentativo per liberare la Guyana francese, ma siamo sconfitti ancora una volta dalle coraggiose truppe argentine.
    Il 22 gennaio 1946, è passato un anno dal nostro sbarco a Recife e la vittoria oramai è sicura e vicina, c’è voluto molto ma ora siamo una potenza intercontinentale.
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    Il 27 gennaio la guerra finisce, liberata la Guyana francese al terzo tentativo, annetto quella che fu la “Grande Argentina”, il confronto è durato un anno e 5 giorni, molto tempo.
    Il 2 febbraio liberiamo come Stato fantoccio l’Argentina, la stessa è costretta a dichiarare subito guerra al Giappone, suo alleato fino all’altro ieri, il Brasile ha una situazione particolare e ancora non possiamo renderlo indipendente (il gioco non me lo permette nonostante tutte le provincie strategiche siano in mano mia).
    L’Italia del 1946 a dieci anni dal mio arrivo è un Paese totalmente diverso, democratico e con interessi che vanno dalla Persia alla Germania, da Roma al Portogallo, dall’Africa al Sud America, la politica del doppio binario, democrazia ed espansionismo, ha funzionato ma avuto dei costi, la belligeranza a 95, livello nemmeno sfiorata dalla Germania nazista (speriamo che il futuro non ci riservi brutte sorprese) oltretutto ora contro la mia volontà dovremo controllare direttamente il Brasile e come capo di Stato abbiamo il leninista Togliatti.
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    Mentre continuo a migliorare le relazioni con India e Pakistan, sperando di farli rientrare nell’alleanza italiana, riapro il dossier Arabia Saudita e petrolio, potrebbe essere l’ultimo conflitto di una serie iniziata nel ’38 con la guerra dei Balcani, non terrei conto della campagna d’Etiopia, conflitto preparato e condotto totalmente dai fascisti.
    A sorpresa dopo la liberazione della Guyana e l’annessione del Brasile scopro che all’ex confine argentino erano pronte tra Venezuela, Colombia e Stati Uniti 60 unità alleate per attaccare Buenos Aires, perché non hanno avanzato? Avrebbero potuto liberarmi dal grave problema argentino e l’Italia si sarebbe potuta continuare a rivolgere verso il vicino oriente, ora invece sono li ferme a preoccuparmi.
    In marzo organizzo un incontro segreto a Macao con i rappresentanti della diplomazia giapponese, parto insieme a Bonomi e Mattei per proporre una pace bianca a Tokio, su ordine dell’imperatore rifiutano.
    Oramai ho preso la decisione di ritirarmi dalla politica alla fine del prossimo anno, ho raggiunto l’obiettivo di rendere l’Italia democratica e forte in campo internazionale, così voglio lasciare la guida del Paese senza conflitti aperti in corso, oltretutto fino ad oggi, e credo anche per il futuro, il conflitto coi nipponici è stato e sarà solo di facciata, a parte qualche scaramuccia nei cieli argentini non si è verificato alcun confronto.
    Purtroppo però devo registrare che gli alleati e i sovietici non fanno passi avanti nella guerra contro il Giappone, inutile fonte per la crescita della nostra belligeranza.
    Sempre in marzo devo iniziare a fronteggiare la nascita della resistenza partigiana nel Brasile occupato dalle forze italiane, assieme alle truppe portoghesi stanziate in Sud America inizio ad organizzare una risposta.
    Le relazioni con India e Pakistan continuano a migliorare ma non sono per niente ottimista, i nuovi amici dell’Italia non sembrano per niente intenzionati ad un’alleanza militare con Roma.
    In Europa continua il confronto ai confini dei territori occupati dall’Unione Sovietica, l’alleanza italiana e i russi ammassano truppe lungo le linee immaginarie che dividono le nazioni, il forte partito comunista presente in Romania per il momento ha creato meno problemi di quanto pensassi, comunque ho paura per un futuro riallineamento di Bucarest con Mosca, nonostante tutto questo preferisco mantenere in ottimo stato le relazioni con l’alleanza iberico-sovietica.
    Mentre riesco a dirigere l’opinione pubblica ad essere favorevole alla politica espansionistica del Paese ( + guerrafondaio) il dissenso cala, dopo una bella iniezione di beni di consumo nell’economia, a scapito però dell’ammodernamento delle forze militari obsolete.
    Il 1946 è l’anno dei partigiani brasiliani che tentano diversi attacchi dalle provincie immerse nella giungla amazzonica, tutti chiaramente respinti.
    La tecnologia inizia a fare progressi nel campo nucleare, abbiamo forse iniziato i ritardo ma ci svilupperemo velocemente, così come abbiamo fatto con lo sviluppo del computer quasi al massimo possibile.
    In maggio metto in produzione un carro armato pesante d’ultima generazione, torniamo a dirigere lo sguardo verso l’Arabia Saudita, un mio vecchio pallino, e alla sua provincia di Damman, situata sul Golfo Persico e ricca di petrolio.
    In giugno le relazioni con India e Pakistan sono al massimo, così come posso essere sicuro che rifiuteranno la mia proposta di alleanza, il Giappone continua a resistere e l’Italia ammassa truppe nelle sue province sul Golfo Persico in previsione dello sbarco nella penisola arabica.
    A luglio i preparativi sono pronti, il 7 le truppe sono imbarcate, il 16 la guerra viene dichiarata ufficialmente a Riyadh, cerchiamo di sbarcare a Damman, ma l’arrivo imprevisto di rinforzi arabi ci fa subito registrare una brutta sconfitta, faremo il giro dal Mar Rosso.
    È passato un mese dalla dichiarazione di guerra ma l’Arabia Saudita si difende al massimo delle sue possibilità, siamo sorpresi e non facciamo passi avanti, restiamo sulle navi.
    Nel frattempo tentiamo con 14 unità di fanteria (del 1945) e l’attacco dei bombardieri ungheresi di sbarcare a Damman, ma gli arabi resistono con due sole unità di fanteria.
    In settembre sposto altre truppe appena prodotte dalla Sicilia, l’11 settembre 1946 la capitale del Regno dell’Arabia Saudita è in mano italiana, a metà del mese si capisce che abbiamo sfondato, l’esercito nemico non oppone più la grande resistenza iniziale, il 17 conquistiamo Damman, il giorno dopo gli arabi accettano le nostre condizioni di pace, sono ridotti ad un fantoccio di Roma e ci cedono la provincia sul Golfo.
    La belligeranza è oramai altissima (credo) : 110.
    Dopo l’ultima vittoria nel vicino oriente e l’aver ottenuto il controllo militare sull’Arabia Saudita inizio a spostare truppe verso il Brasile, dobbiamo almeno diminuire il livello di insurrezione in quelle terre lontane, quanto avrei voluto rendere quel Paese indipendente, un fantoccio, ma me l’hanno impedito.
    Mentre il Giappone non ne vuole proprio sapere di siglare una pace bianca continua lo sviluppo della fanteria, con i marine, dell’industria del petrolio, oramai al massimo, e del nucleare.

    DOMANI L'ULTIMA PUNTATA :D
     
  3. Fervente Patriota

    Fervente Patriota

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    Bella campagna!!!! :love:
     
  4. Sagari

    Sagari

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    1947 l'ultimo atto

    1947 L’ULTIMO ATTO
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    Questa è la sfera d’influenza italiana per tutto il 1947 (la mia eredità) oramai è ufficiale a fine anno lascerò il mio ruolo nella politica del Paese: ROSSO CONTROLLO DIRETTO, BLU ALLEATI CON CONTROLLO MILITARE, GIALLO STATI FANTOCCIO CON CONTROLLO MILITARE (il Portogallo possiede anche Macao e Timor in Asia).
    Inizio una politica ad ampio raggio di miglioramento delle relazioni in Sud America, spero di siglare almeno un’alleanza militare, le truppe alleate ammassate in Colombia e Venezuela citate precedentemente non si sono spostate, meglio ridurre i rischi con qualche nuovo amico, sono coinvolti nelle operazioni diplomatiche: Cile, Guatemala, Nicaragua, El Salvador, Repubblica Domenicana, Paraguay e Perù.
    Purtroppo però i miei viaggi in queste terre hanno portato buoni accordi commerciali, nuovi amici, nuove possibili amicizie, ma nessuna alleanza militare.
    Continua nel frattempo lo spostamento dell’asse politico verso la democrazia completa, un grande aiuto mi arriva dallo scandalo di un politico corrotto in aprile si apre una crisi che travolge il peggio della politica italiana, lasciando aperte nuove strade.
    Il 24 aprile la crisi si chiude con l’incarcerazione del corrotto la democrazia fa due balzi in avanti, il 25 aprile è ufficializzato il nuovo sistema istituzionale, l’Italia è una Democrazia Social Liberale, viene dichiarata la festa della Repubblica.
    Il dissenso cala a vista d’occhio, la belligeranza purtroppo, anche a causa della questione, giapponese resta alta.
    Purtroppo lascio in eredità il conflitto coi giapponesi, ma quanto potranno andare avanti, sono in guerra col mondo intero senza alleati dopo il crollo della “Grande Argentina”.
    In giugno le truppe arrivate dal Golfo Persico e l’impiego del nuovo esercito argentino riducono di molto le speranze degli insurrezionalisti brasiliani.
    Il 31 dicembre 1947 a Palazzo Madama si tiene il ricevimento ufficiale e la festa organizzata per salutare il mio ritiro dalla politica ufficiale.
    Sono stati anni molto divertenti, ho rischiato molto, ma ottenuto molto, la tecnologia ha fatto passi enormi nella fanteria, nell’industria, nelle dottrine terrestri, nella produzione dei carri armati e nelle nuove macchine elettroniche, ho avviato su buoni passi quella navale, aerea e nucleare, certo ci sono stati anche alti costi.
    L’espansione dell’Italia ha portato Roma a rivaleggiare con tutti i più grandi Paesi del Mondo, ma cosa più importante ho cacciato il Duce e tutti i fasci dalla guida della nazione.
    Abbiamo messo fine alla seconda guerra mondiale, in Europa e in Sud America, ed ottenuto un’ottima posizione nel vicino oriente, purtroppo non siamo riusciti ad allargare la nostra influenza in Asia e America del Sud, inoltre è nato una sorta di nuovo confronto con l’Unione Sovietica, le relazioni sono ottime, ma le nostre due alleanze continuano ad ammassare truppe ai rispettivi confini, anche se a dire la verità noi rispondiamo semplicemente alle loro mosse.

    QUESTI SONO IL MONDO, L’ITALIA E LA SUA ALLEANZA ALLA FINE DEL 1947.

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    UN SALUTO A TUTTI, GRAZIE A CHI HA LETTO, STA LEGGENDO E LEGGERA' QUESTO AAR.
    CIAO
     
  5. Pandrea

    Pandrea Guest

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    AAr molto bello, complimenti!
     
  6. Marietto_90

    Marietto_90

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    Veramente una bella campagna....ma l'hai finita cosi'???? io per curiosita' la continuerei :cautious: ......
     
  7. Fervente Patriota

    Fervente Patriota

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    Ragione.... E' un peccato buttare via una campagna così bella...
     
  8. Sagari

    Sagari

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    finito lo scenario..ero secondo con tipo l'URSS a 259 p.ti e io a 202..(quelli nelle statistiche) lo so avrei dovuto prendere il posto dell'Inghilterra nella storia :D ..ma se mi riesce sto preparando un altro AAR con una piccola nazione!
     
  9. KOS

    KOS

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    bella campagna!

    congratulazioni per lo sforzo e la capacità :)
     

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