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AAR La Nuova Italia

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da Sagari, 13 Marzo 2008.

  1. Sagari

    Sagari

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    Ciao a tutti, inizio il racconto della mia partita con l'Italia, difficoltà: difficile, aggressività: normale, lo scenario va dal 1936 al 1947.
    Dopo varie prove con la stessa Italia, la Grecia, la Svezia e l'Argentina ( e innumerevoli partite a EU 2 e EU 3) provo a giocare lo scenario più lungo di HOI 2 fino alla fine.

    1936 L’ARRIVO A ROMA (DIFFICOLTA’ DIFFICILE – AGGRESSIVITA’ NORMALE)
    È l’inverno del 1936 e sono finalmente arrivato a Roma, il Paese sembra ormai irrimediabilmente in mano ai fascisti e a Mussolini, sto attraversando la nuova via dei Fori Imperiali, non avevo mai visto il Colosseo, mi viene da pensare che in cartolina sembra più grande.
    La Lancia Aprilia si dirige verso Palazzo Venezia dove il Duce mi ha concesso udienza per oggi stesso, la vettura e l’autista mi sono stati messi a disposizione dal Quirinale, è stato lo stesso Re Vittorio Emanuele III ad affidarmi l’incarico, anche se sotto forti pressioni, in modo graduale e cercando il più ampio consenso possibile tra il popolo dovrò sgretolare dall’interno il regime.
    I Savoia… i puntini di sospensione stanno ad indicare la mia scarsa considerazione verso di loro, ma d’altronde lui è solo l’ultimo ingranaggio del meccanismo che i cosiddetti poteri forti dell’economia italiana hanno messo in moto, sotto la guida degli oppositori democratici del fascismo in esilio all’estero.
    Forte dell’appoggio del sovrano mi faccio coraggio ed entro nell’ufficio del Duce, mi dimentico del saluto romano…”speriamo non se ne sia accorto”… resto in silenzio a fissarlo…impettito mi squadra “e allora?..” comincio ad esporre i termini di quello che lui pensa sia l’accordo proposto dal Re Vittorio per continuare a sostenere il regime, l’asse politico verrà spostato di un solo punto verso la democrazia ed importanti ministri si vedranno sostituire: ai servizi segreti Umberto Ricci prende il posto di Amè; al posto di quella strana copia di Adolfo Hitler che è Valle, Tommaso Tittoni guiderà l’aeronautica italiana; poi la mossa più importante Enrico Mattei doventerà capo dell’esercito.
    Per ora Mussolini manterrà il doppio ruolo di capo del governo e ministro della difesa, ovviamente la prima carica al momento non è minimamente in discussione.
    Le truppe in Etiopia nel frattempo avanzano senza troppe difficoltà e iniziamo a rafforzare l’esercito in patria con la produzione di qualche carro leggero e il nuovo tipo di fanteria del 1936.
    Ora devo lavorare per gli obiettivi di politica estera che mi sono stati assegnati: migliorare le relazioni con Inglesi e Francesi, poi tentare di imporsi come prima potenza nei Balcani e aprire relazioni economiche con i Paesi più importanti d’Europa e del mondo, USA, GERMANIA e URSS in primo piano, quindi nuovamente Londra, Parigi.
    Non sarà un compito facile e mi aspetto notevoli variazioni sul programma.
    Tra febbraio ed aprile mentre la guerra in Etiopia sembrerebbe tramutarsi in un successo riesco ad ottenere diversi accordi commerciali con americani e sovietici, i nostri rifornimenti sembrano far gola a questi due giganti, noi in cambio abbiamo bisogno di acciaio ed elettricità, settori nei quali al momento siamo in deficit.
    Miglioriamo le relazioni con Bulgaria, Ungheria e Romania, l’obiettivo è circondare la Jugoslavia con un’alleanza militare ed ottenere le provincie che la pace di Versailles e la prima guerra mondiale non ci hanno restituito.
    In quest’ottica credo che dopo l’Etiopia il nostro prossimo obiettivo sarà l’Albania, certo un conflitto continuo e prolungato farà agitare le masse, ma mi darà il consenso politico e la popolarità necessari per continuare con le riforme democratiche ( e poi che gioco a fare sennò).
    8 aprile Addis Abeba dopo una resistenza maggiore del previsto cade e il negus d’Etiopia accetta l’annessione all’Impero Italiano.
    Oramai è deciso entro un paio di mesi a Tirana sventolerà il tricolore, sposto tutte le truppe di fanteria del 1936 impegnate in Africa verso la Puglia e per evitare brutte sorprese presidio le isole greche con un minimo di truppe, tanto per cacciare cattive idee dalla testa dei partigiani greci.
    Dopo i successi in Etiopia del Duce, l’Albania dovrà essere vista come una mia vittoria, tra il popolo inizia a circolare l’immagine di qualche manovratore che dietro le quinte del regime opera per poteri occulti, per ora nell’euforia del momento riesco a convincere Mussolini ad investire in tecnologia e le grandi aziende del Paese iniziano a fare ricerca nei settori a noi più utili al momento, carri e fanteria.
    Mentre continuo ad ottenere buoni accordi commerciali con i Balcani e gli americani, il primo luglio inizia l’attacco all’Albania, in 6 giorni Tirana accetta l’annessione, un trionfo, non mi aspettavo così poca resistenza.
    La Grecia come primo atto dopo la resa albanese tenta subito di influenzare positivamente i diplomatici italiani, a questo punto la prima parte del piano d’invasione della Jugoslavia è stata attuata, credo però che dopo aver costruito la giusta rete d’alleanze attorno ai confini slavi, dovrò incrementare i buoni rapporti coi greci che garantiscono l’indipendenza del mio scomodo vicino.
    Verso la metà di luglio in Spagna scoppia la guerra civile, dopo un’intera settimana passata a dialogare o litigare, tra neutrali e interventisti riesco a far prevalere il punto di vista dei primi e a far ragionare il Duce nell’ottica dello scontro ormai prossimo con la Jugoslavia, la Spagna di Franco non riceverà l’aiuto italiano, di conseguenza le relazioni con Francia e Regno Unito migliorano leggermente.
    Mentre si affaccia il problema del calo dei rifornimenti accumulati, l’Ungheria purtroppo rifiuta di formare con l’Italia un’alleanza militare, ero andato io stesso a Budapest assieme al ministro Ciano, sembrava tutto pronto, le possibilità alte, ma qualcosa sembra essere andato storto, credo che Mussolini abbia mosso qualche cosa in segreto per evitare un successo che gli avrebbe tolto un altro granello di potere.
    Nell’agosto del ’36 il problema dei rifornimenti è il primo sulla mia lista e la Germania tenta di recuperare il calo che c’è stato nei rapporti con Roma dopo la decisione di non intervenire in Spagna, mi rifaccio della figuraccia rimediata in Ungheria e finalmente a Sofia firmo coi bulgari il primo accordo di quella che nei miei progetti sarà l’alleanza italo-balcanica in funzione anti-jugoslava.
    I rapporti con l’Ungheria restano ottimi, ma meglio non rischiare, così decido di avvicinarmi all’Austria, con Vienna le relazioni sono amichevoli e un’alleanza militare pare più che possibile, ma nella ex capitale dell’impero circolano brutte voci riguardo ad una possibile annessione coi fratelli del reich nazista.
    In ottobre a Trento gli austriaci firmano il trattato d’alleanza, ci offrono subito un gradito regalo, alcune tecnologie militari ed economiche che ci faranno comodo, in cambio non ci chiedono nulla.
    Assunto il controllo militare su Austria e Bulgaria sposto le loro truppe e quelle italiane sui confini con la Jugoslavia, la pressione a livello internazionale inizia a farsi molto alta.
    In dicembre posso schierare le nuove truppe e i nuovi carri leggeri appena prodotti, mentre riesco a risolvere il problema dei rifornimenti attraverso accordi commerciali con gli ungheresi, accordi che mi mettono nuovamente in buona luce sulle due sponde del Danubio.
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    A PRESTO...CIAO
     
  2. Sagari

    Sagari

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    1937 la speranza

    1937 LA SPERANZA
    È passato un anno dal mio arrivo a Roma, il cambio dei ministri e il modo leggermente diverso di fare politica credo che abbiano spostato leggermente questa verso sinistra .
    Forse c’è speranza, forse la società italiana ricomincia a respirare, ma è ancora presto per parlarne, i successi militari e diplomatici per ora mi mettono in buona luce davanti al Duce, anche se l’episodio di Budapest mi fa sospettare qualcosa.
    Il Re su nostra indicazione spinge affinchè il ministro degli esteri, Galeazzo Ciano, sia sostituito col più fido Martinetti, ma il vero colpo è quando riusciamo ad inserire E. De Nicola a capo della Sicurezza.
    Come al solito in cambio Mussolini si trincea dietro il ministero della difesa.
    Il livello della belligeranza scende, sarà un anno di pace questo, almeno nei miei piani, un anno di pace per preparare la guerra, assumiamo il controllo militare sull’Ungheria e così la Jugoslavia è circondata dalla nostra alleanza.
    Mentre continuano a proliferare gli accordi commerciali con russi e americani, riesco ad ottenere il placet del Duce per migliorare le relazioni con la Grecia, fosse per me cercherei di attrarla nella nostra sfera di influenza, ma Mussolini pare abbia mire diverse sull’antica patria della Democrazia, quindi mi permette di incrementare le relazioni positive con Atene ma non di siglare un’alleanza militare, spero che quando attaccheremo Belgrado i greci se ne stiano buoni in questo modo.
    I nostri prolettici impongono quindi di incrementare le relazioni con Francia e Regno Unito, inizio una politica basata su piccoli accordi commerciali a loro favore, in tal modo raggiungiamo presto il punto zero tra i nostri rapporti fino a toccare verso la fine del 1937 un più 50.
    Per ora le risorse a mia disposizione non mi permettono di fare molte cose in contemporanea, così dovrò rinviare all’anno prossimo il miglioramento delle relazioni con la Turchia, che come la Grecia protegge l’indipendenza della Jugoslavia e dopo gli occidentali non posso non tenere conto dell’odiato tedesco, mi sta parecchio antipatico, credo che anche nelle alte sfere che appoggiano il regime non sia visto bene, ma d’altronde sarebbe il loro alleato naturale, spero di riuscire ad impedire che questo accada.
    Infatti il 13 marzo 1937 ottengo una sconfitta in campo diplomatico, Roma e Berlino firmano il patto anti-comintern contro l’avanzata del comunismo, d’altronde dai servizi segreti arrivano strane voci su un attentato ad un membro del governo, meglio non rischiare e lasciar fare al “pelato” un passo in avanti.
    I miglioramenti delle relazioni con francesi e inglesi infastidiscono l’Adolfo a Berlino, così dopo che concediamo loro la garanzia sulla loro indipendenza il tedesco annulla diversi accordi commerciali con noi.
    Austriaci e ungheresi nel frattempo continuano ad intrattenere ottimi rapporti con l’Italia e otteniamo successi in campo tecnologico, sia militare che industriale.
    Verso ottobre Mussolini è costretto a cambiare un altro membro del consiglio dei ministri, M. Cingolani va a sostituire Grazioli come capo di stato maggiore.
    [FONT='Calibri','sans-serif']L’economia non va male ma diciamo che “non vola”, decido di far rientrare praticamente il 90% delle truppe di stazionamento in Africa, i confini alpini non mi paiono sicuri dopo gli strani discorsi del crucco, così le truppe tornate dalle colonie le sposto al nord.[/FONT]
     
  3. Sagari

    Sagari

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    1938 la guerra dei balcani

    1938 LA GUERRA DEI BALCANI
    Concessa la garanzia dell’indipendenza alla Germania, il 1938 si apre con un ulteriore spostamento dell’asse politico verso la democrazia, così vediamo calare anche il nostro livello di belligeranza.
    La nostra volontà d’espansione ad est non può permetterci d’avere cattive relazione coi tedeschi, i quali dopo il miglioramento delle nostre relazioni con l’occidente hanno già cancellato il patto di non belligeranza tra Roma e Berlino.
    Mentre la nostra tecnologia industriale continua a crescere e cerchiamo di produrre con prudenza un maggior numero di truppe di fanteria, le relazioni con la Turchia migliorano, sigliamo diversi accordi commerciali e cerchiamo di influenzare positivamente nei nostri confronti il suo governo.
    Ataturk ha infatti siglato un’alleanza militare con la Grecia e il giorno in cui riuscirò ad ottenere l’attacco sulla Jugoslavia spero di riuscire a tenere fuori entrambe dal conflitto.

    Berlino a sorpresa cancella buona parte dei trattati commerciali tra le nostre due nazioni.
    Il 1938 registra più che altro la fastidiosa annessione dell’Austria da parte della Germania nazista, l’Anschluss è avvenuta e noi abbiamo perso un importante alleato, Vienna avrebbe potuto darci molto e ottenere qualcosa di buono all’interno della nostra politica balcanica.
    A questo punto tutti nel governo ci chiediamo se i rapporti con la Germania siano necessari, la sua avanzata verso i nostri confini mi preoccupa e non di poco.
    Almeno lo scenario politico internazionale è a questo punto favorevole all’attacco a Belgrado, se i crucchi hanno annesso l’Austria perché noi non possiamo riconquistare le provincie irredente che si affacciano sull’Adriatico orientale? Le relazioni con Francia, Gran Bretagna, U.R.S.S., U.S.A., Romania, Grecia e Turchia sono buone, con molti di questi Paesi abbiamo trattati di non belligeranza, Ungheria e Bulgaria sono pronte ad affiancarci nell’impresa, se tutto andrà bene riusciranno ad ottenere anche loro delle buone acquisizioni territoriali, sarà guerra.
    La politica espansionistica ed imperialista mi serve per riuscire ad ottenere in cambio le riforme democratiche in patria, spero che vada tutto bene altrimenti credo che o i miei alleati, o lo stesso Mussolini me la faranno pagare cara.
    8 aprile 1938 il nostro ambasciatore a Belgrado recapita la formale dichiarazione di guerra dell’Italia alla Jugoslavia.
    Due giorni dopo è successo quello che temevo, la Grecia dichiara guerra alla Bulgaria e ci coinvolge in conflitto che riguarda anche la Turchia a questo punto, la quale a sua volta ha già dichiarato guerra all’Ungheria.
    La Romania annulla il trattato di non belligeranza con noi.
    Almeno in campo militare le cose vanno abbastanza positivamente, le forze italiane attaccano dal Veneto, dall’Albania e dall’Adriatico, mentre da oriente arrivano gli ungheresi e i bulgari, Sofia però non può avanzare più di tanto perché deve pensare a difendere i propri confini meridionali da greci e turchi.
    Ad un mese circa dallo scoppio della guerra il Tenente Generale Gambara muove già verso Belgrado.
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    Mentre la capitale degli slavi mette in atto una forte resistenza la Bulgaria subisce l’invasione dei turchi prima e dei greci dopo, per fortuna sempre ricacciati indietro con una certa prontezza da parte dell’esercito di Sofia.
    Cercando di evitare l’allargamento del conflitto, ormai chiamato dai giornali stranieri come la prima guerra totale dei Balcani, decido in accordo col Duce di migliorare nel minor tempo possibile le relazioni con la Romania, l’obiettivo è includere Bucarest nella nostra alleanza militare, quindi nella nostra sfera d’influenza, stranamente, per una volta, a quell’uomo è venuta una buona idea.
    Il 17 maggio Belgrado dopo una strenua resistenza cade, in poco più di un mese di guerra la Jugoslavia è annessa al Regno d’Italia, Rijeka, Split, Mostar, Dubrovnik e Podgorica sono finalmente italiane.
    Greci e turchi rifiutano con insistenza le nostre offerte di pace bianca, tentano nuovamente di avanzare in Bulgaria, non posso più evitare lo scontro diretto, ci costerà caro, già lo so, ma la Grecia dovrà essere sconfitta, dopo a seconda delle forze rimaste all’alleanza vedremo che fare con Ankara.
    Dopo due mesi di guerra il fronte greco non vede nessun miglioramento, cerchiamo di conquistare la provincia di Ioannina partendo dall’Albania, ma non riusciamo a passare, nel frattempo in Croazia il movimento partigiano è riuscito a conquistare Zagabria, una rogna in più.

    Il terzo mese di guerra si apre con il problema dell’insurrezione partigiana nella ex-Jugoslavia, la questione potrebbe diventare presto un problema serio, soprattutto se non riusciremo a liberare le truppe dal confronto con i greci, sono così il primo a porre sul tavolo la possibilità di non controllare più in maniera diretta le nazioni soggiogate a quello che i fascisti chiamano l’Impero, la soluzione potrebbe arrivare dalla creazione in Africa ed ex-Jugoslavia di Stati fantoccio.
    A metà di giugno riusciamo a creare una testa di ponte nel Peloponneso, Atene sembra più vicina, ma Ioannina cadrà soltanto alla fine del mese e Salonicco altro nodo strategico per la conquista della Grecia non sarà facile da conquistare.
    I nostri sforzi diplomatici sono ormai rivolti a migliorare le relazioni con Regno Unito, Francia e Romania.
    Cadute Ioannina ed Atene, Salonicco è l’ultimo ostacolo che si presenta alle truppe italo-bulgare per porre fine al confronto coi greci, sposto così alcune truppe ungheresi verso l’Egeo, arrivate verso la metà di luglio al fronte, sono i rinforzi che ci servivano per l’assalto decisivo, conquistata facilmente l’isola di Creta ai primi di Agosto, la Grecia viene annessa a Roma.
    Offriamo alla Turchia una pace bianca, Ankara rifiuta e tenta nuovamente di avanzare in Bulgaria, respinta.
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    La decisione è presa, presto libereremo Libia, Etiopia e Somalia, diventeranno Stati fantoccio nelle mani italiane, invio dei trasporti verso il Mar Rosso per far rientrare tutte le truppe stazionate ancora in Africa, a sorpresa il convoglio si trova attaccato dai sommergibili turchi, l’azione a sorpresa di Ankara ci coglie impreparati e perdiamo la metà delle nostre navi da trasporto, qualche giorno più tardi saranno vendicate dai nostri sottomarini.
    Il 21 agosto 1938 Libia, Etiopia e Somalia sono dichiarate nazioni indipendenti, ovviamente in realtà appartengono ancora alla nostra sfera d’influenza.
    Il cambiamento della nostra politica in Africa ed un probabile, futuro, avanzamento in Turchia, mi portano ad iniziare a pensare all’Arabia Saudita, guerra o alleanza? Ci penserò su più avanti.
    Il 22 agosto cade Istanbul, purtroppo sulla Basilica di Santa Sofia sventola si un vessillo tricolore, verde, bianco e rosso, ma è quello Bulgaro, non possiamo permettere che i bulgari controllino lo stretto, la situazione si fa ancora più imbarazzante quando la Turchia avanza una proposta di pace che prevede, Istanbul alla Bulgaria, Bursa, più Izmit all’Italia e la sottomissione di Ankara quale alleato militare dell’Italia, mi vedo costretto a rifiutare, i nostri piani sono diversi, richiedo per l’Italia la sola provincia di Bursa, Istanbul aspetterà.
    Mentre i partigiani conquistano le isole dei Dardanelli il primo settembre vede la luce la nascita dello Stato della Serbia, la belligeranza dell’Italia scende a zero, in futuro la possibile liberazione della Slovenia credo mi tornerà utile, ma per ora a Lubiana attenderanno.
    Oramai siamo a dicembre, la questione dei partigiani dei Dardanelli è stata risolta, il Paese è di nuovo in pace dopo 8 mesi di guerra, decidiamo la costruzione di alcuni carri di nuova generazione, riduciamo così drasticamente il numero dei rifornimenti, mentre le relazioni con Parigi e Bucarest sono orami decisamente positive.
     
  4. Solctis

    Solctis

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    Ottimo inizio per questo AAR.
    Consiglierei di proseguire su questa strada e questa politica di 'attendismo interventista'.
    Purtroppo l'Italia non si può permettere una guerra frontale globale e secondo me l'approfittare dei conflitti altrui per espandere il proprio potere e rinforzarsi (per poi espandersi contro i 'big) è la soluzion emigliore.
    Buona l'idea del blocco balcanico in cui proverei eventualmente (anche se è difficilino) ad includere (pacificamente o meno) la Turchia per eventuali future sortite nel Caucaso ed in medio Oriente.
    Di conseguenza consolida l'alleanza con Romania e Bulgaria e soprattutot le relazioni con Francia e Gran Bretagna.
    Eventualmente prova a garantire l'indipendenza di qualche paese nel Lebensraum per avere in futuro un casus belli contro i crucchi.
    Se hai risorse prova a costruire un vallo verso la Germania (se hai intenzioni ostili contro diloro), sennò prova a formarti un piccolo ma ben fornito gruppuscolo corazzato ed aereo per invadere la Francia del sud.
    Che piani hai per la Spagna?
    La Svizzera entrerà in futuro nell'Impero?
    Saluti:approved:
    P.S. Posso solamente farti un piccolo appunto?
    Perfavore utilizza i nomi originali per Fiume (Rijeka), Spalato (Split) e Ragusa (Dubrovnik) e non quelle cacofoniche storpiature post-belliche.
    Perlomeno ne gioverà la storicità dell'AAR.:D
     
  5. uriel1987

    uriel1987

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    In genere i giocatori Ita tendono ad approfittare della guerra Civile per attaccare la Spagna. Il controllo dello stretto di Suez e di Gibilterra è infatti fondamentale, e Gibilterra può essere presa solo dai costosi paracadusti o da terra. Avendo dichiarato guerra nel 38 a Yugoslavia e Grecia devi stare attento perchè qualcuno potrebbe attaccarti. Anche la Turchia può essere un buon piano ma ti direi di aspettare il rischio che l'Urss ti dichiari guerra è bello alto :humm: comunque scoppiata la guerra cerca di dare una mano ai tedeschi contro i russi altrimenti il 95% delle volte finisce male per i Tedeschi, attaccare il caucaso tramite turchia è un'ottimo piano ma anche cuccarsi la Romani prima dei tedeschi in modo da avere un sbocco sull'Ucraina non è male :approved: sempre che tu non voglia cercare di entrare negli alleati o restare totalmente neutrale ovviamente :D
     
  6. Sagari

    Sagari

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    [​IMG] qualcuno lo legge allora il mio AAR...grazie per le risposte!
    Consigli e critiche sono benvenuti

    CIAO
     
  7. Sagari

    Sagari

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    1939 la seconda guerra mondiale

    1939 LA SECONDA GUERRA MONDIALE
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    Questa è la nuova Italia, più libera, che ha spostato il proprio asse d’espansione dall’Africa ai Balcani, che ora vede in prospettiva un possibile inserimento nel “gioco” del Vicino Oriente, Turchia ed Arabia Saudita in primis.
    I nostri alleati, Ungheria e Bulgaria, hanno ottenuto grandi vantaggi restando al nostro fianco, I Paesi Occidentali intrattengono buone relazioni con noi, ho evitato l’avvicinamento alla Germania nazista ed ora Benito Mussolini rischia di essere messo da parte, ma spostare ancora l’orientamento del Paese verso la democrazia potrebbe allontanarci dai futuri progetti d’espansione, per ora l’Italia sarà più interventista, l’anno prossimo vedremo di continuare con le riforme.
    Il 1939 vede raggiungere il massimo livello nelle relazioni con Romania e Francia, Bucarest si fa corteggiare, ma dopo un primo rifiuto accetta, al secondo tentativo, di entrare a far parte della nostra alleanza, subito dopo assumiamo il controllo delle sue forze armate.
    Decido di iniziare ad intrattenere rapporti commerciali con Brasile e Argentina, tutto sembra andar bene, l’unica pecca è il mancato controllo di Istanbul e dello stretto, l’ultima tessera che manca all’Italia per avere il controllo totale sui Balcani.
    Mentre la Germania annette i Sudeti una delegazione diplomatica parte verso Kabul, il miglioramento delle relazioni con l’Afganistan di stampo fascista potrebbe fornirci un alleato in un possibile futuro d’espansione verso la Persia e il suo petrolio.
    In giugno arrivano finalmente i risultati dello studio economico comparativo che avevo chiesto, la nostra pi vale 81/73 la Francia ha una pi 83/87.
    L’insurrezione partigiana è in netto calo in tutti i territori annessi, purtroppo però le varie truppe, italiane o alleate che siano, impiegate nella repressione dei ribelli non possono al momento essere spostate, tanto per ora si prospetta un periodo di pace, l’attacco alla Turchia dovrà aspettare almeno fino al 29 febbraio 1940, data di scadenza del nostro trattato di pace.
    Il 30 agosto 1939 alle 00:00 la Germania invade la Polonia, scoppia la II guerra mondiale.
     
  8. Sagari

    Sagari

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    1940 barlumi di democrazia

    1940 BARLUMI DI DEMOCRAZIA
    L’asse politico della nostra nazione si sposta ancora una volta verso la democrazia, non siamo più considerati una nazione fascista, ma una democrazia social-conservatrice, il potere di Mussolini è nettamente diminuito e finalmente anche il re è dalla nostra parte, il nuovo ministro della difesa è F. Orestano.
    Il mio progetto d’invasione della Turchia mi porta ad intraprendere un lungo viaggio verso Mosca, l’Unione Sovietica protegge l’indipendenza di Ankara e voglio assolutamente evitare di finire in guerra coi russi, sarebbe la fine di ogni sforzo fatto fino ad oggi per cambiare il Paese, inizio così a migliorare le relazioni con l’U.R.S.S. .
    Inizio anche la costruzione di nuove navi per il trasporto truppe.
    Ho in progetto anche una possibile invasione dell’Arabia Saudita, la provincia di Damman, ricca di petrolio, fa gola all’intero governo italiano.
    In marzo la Germania attacca e invade la Danimarca, anche la Norvegia subisce l’attacco dei nazisti ma almeno per il momento riesce a tenerli fuori dai propri confini.
    Continuo a sviluppare la tecnologia industriale e la fanteria.
    Questa è la situazione delle migliori relazioni internazionali dell’Italia, tutti al livello di +200 alla fine del 1940:
    - LIBIA, SERBIA, ETIOPIA, SOMALIA, Stati fantoccio ed alleati militari, controllo delle truppe.
    - UNGHERIA, ROMANIA, BULGARIA, alleati militari col controllo delle truppe.
    - L’AFGANISTAN rifiuta però in aprile la nostra offerta d’alleanza, anche se le possibilità iniziano a crescere.
    - USA, FRANCIA, URSS, REGNO UNITO, CANADA.
    - LA GERMANIA è a +50.
    L’ultimo ministro fascista (oltre al capo del governo ovviamente) a capo della marina viene cambiato col social conservatore Ceresa
    In maggio la Germania invade Belgio, Olanda e Lussemburgo, il 23 giugno cade Parigi, nel luglio del 1940 nasce il regime di Vichy, la Francia è capitolata, la situazione in patria si scalda, tutti sembrano criticare le mie spinte anti-tedesche.
     
  9. Sagari

    Sagari

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    1941 l'attacco alla turchia

    1941 L’ATTACCO ALLA TURCHIA
    Il 18 gennaio 1941 si verifica un grande sciopero che porta ad una società più aperta, presto cercherò di trovare nuovi successi militari, due anni di pace stanno indebolendo la mia influenza per la riforma del Paese, dobbiamo fare un ultimo sforzo per cacciare Mussolini.
    Inizio un progetto per ridurre l’obsolescenza dell’esercito, investo nei potenziamenti con un programma d’innovazione.
    In maggio l’URSS lascia cadere la propria protezione sulla Turchia, il giorno 10 le truppe sono posizionate ed attacchiamo Ankara, sei giorni più tardi la Germania inizia l’operazione Barbarossa in Russia, in conseguenza di questo Mosca annulla numerosi accordi commerciali con l’Italia, si apre una crisi di reperimento del petrolio.
    Nel frattempo riusciamo a sfondare in Turchia dopo un mese di guerra, aiutati da bulgari e romeni questa è la situazione:
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    Come nel 1938 ancora una volta la Turchia con un’azione a sorpresa dei suoi sommergibili riesce a ridurre drasticamente la nostra possibilità di trasporto via mare, questa volta ci sorprendono nei pressi di Rodi.
    Il 26 giugno controlliamo tutte le provincie strategiche turche.
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    Il 22 luglio dopo poco più di 2 mesi di guerra la Turchia accetta le nostre condizioni di pace, oltre ad ottenere tutte le sue provincie più importanti, otteniamo il controllo dello strategico stretto d’Istanbul, il controllo totale sull’Egeo ed Ankara d’ora in poi sarà un fantoccio di Roma.
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    Durante la seconda guerra con la Turchia, purtroppo la superiorità della Germania si riscontra nella sua intromissione nei problemi tra due nostri alleati, l’Ungheria e la Romania, Berlino riesce ad ottenere a favore di Budapest due provincie da tempo rivendicate dagli ungheresi, i romeni si vedono costretti ad accettare, non ci dimenticheremo di questo affronto dei crucchi.
    In vista dell’Arabia Saudita inizio a puntare sulla tecnologia delle truppe aviotrasportate, mentre la costruzione di aerei da trasporto crea seri problemi alle nostre riserve di petrolio e di rifornimenti, ma accordi commerciali coi turchi e l’URSS vedono portare la questione sulla via del miglioramento.
    Il 12 agosto per diminuire la mia belligeranza libero la Slovenia ed inizio ad incrementare verso i +200 le relazioni con la Turchia per inglobarla nella nostra alleanza.
    Da quando 5 anni fa ho attraversato via dei Fori Imperiali per parlare col Duce del mio inserimento nel governo molto è cambiato, ora sono al fianco dei generali e dei politici che hanno reso possibile l’espansione nel Mediterraneo e le riforme democratiche, alla testa della parata che festeggia le vittorie in Asia Minore, il Duce fa meno paura, così come la sua alleanza con i tedeschi, infatti riesco a fermare forse l’ultimo tentativo di entrare a far parte del cosiddetto tripartito con Berlino e Tokio.
    Il 7 novembre il Giappone attacca gli USA a Pearl Harbour , gli americani scendono in campo al fianco degli alleati, spero che presto sbarchino in Europa con il loro immenso potenziale per fermare i crucchi, anche il Messico si allea con Washington.
    Rincuorato dalla mossa dei giapponesi e dall’avanzata dei crucchi in Russia, il Duce riesce ad organizzare un attacco da parte delle forze estremiste del Paese alla mia politica estera, riesco però a mettere d’accordo il re e tutto il resto del governo con liberali e socialisti, il dissenso cala nel Paese e se ora l’Italia è meno propensa ad essere un guerrafondaio, vede comunque spostare il proprio allineamento verso l’interventismo.
    In novembre vedo la guerra allargarsi in Sud America, l’Argentina si allea coi tedeschi, poche settimane dopo il Brasile dichiara guerra ai propri vicini, forse spinto dagli alleati (i brasiliani non fanno parte di nessuna alleanza).
    Verso la metà di novembre giunge a Roma una notizia clamorosa, l’Unione Sovietica è riuscita a siglare un patto d’alleanza con la Spagna Repubblicana, la quale dopo la vittoria nella guerra civile del ’37 può ora entrare a pieno titolo nel confronto della seconda guerra mondiale contro i tedeschi.
    Riusciamo a risolvere la crisi del petrolio con accordi commerciali siglati assieme agli USA, al Messico e al’URSS.
    A sorpresa mentre i crucchi avanzano verso est la Spagna invade la Francia occupata, Vichy per ora resta fuori dal conflitto.
    Intanto in Italia continuiamo a sviluppare il nostro programma per la fanteria aviotrasportata, truppe e tecnologia, ma a questo punto il nostro ingresso nella guerra contro il nazismo sembrerebbe un po’ più vicino, staremo a guardare.
     
  10. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Ma usi il Compendium? Perchè non ha mai visto un'AI così vivace dal punto di vista delle alleanze (mi riferisco a Argentina, Brasile, Spagna)
     
  11. mg822

    mg822

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    Dalla grafica non sembrerebbe proprio: guarda le icone dell'AA, ad esempio. Niente a che vedere con la grafica di Luxor :love:.
     
  12. Sagari

    Sagari

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    non credo, è la prima volta che l'AI si fa così sveglia comunque...le partite di prova che ho giocato per imparare sono state molto più classiche dal punto di vista delle alleanze, ed è la prima volta che vedo una Spagna alleata coi sovietici o la guerra in sud america.
    dunque io ho installato HOI 2, poi la patch 1.2, e una traduzione in italiano che ho trovato su emule mi pare.
    Il gioco ce l'ho da tanto, ma sfogliando il vostro sito mi è tornata la voglia di una bella partitella con l'Italia corredata da un AAR.

    la partita che sto raccontando è stata interessante sotto questo punto di vista
     
  13. Sagari

    Sagari

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    1942 l'Italia contro i nazisti

    1942 L’ITALIA CONTRO I NAZISTI
    [​IMG]
    L’anno si apre con la Spagna repubblicana che è oramai ad un passo dalla liberazione di Parigi e il mese di gennaio si chiude con l’alleanza siglata tra l’Italia è il suo fantoccio, la Turchia.
    Ma gli ultimi brandelli restanti del regime fascista riescono a mettere a segno un’importante mossa, mentre la mia politica estera è già fortemente criticata dalle forze d’opposizione la Turchia esce dopo nemmeno un mese dalla firma dalla nostra alleanza militare.
    In febbraio i crucchi ritornano ad avanzare in Francia, le sorti del conflitto sembrerebbero ancora in bilico.
    Mentre i nostri scienziati mi informano sugli ulteriori progressi nel campo dell’approvvigionamento e dei magazzini, decido di indirizzare i nostri sforzi diplomatici sulla Cecoslovacchia, a Praga dispongono di un buon esercito e di una buona produzione e poi la nostra sfera d’influenza raggiungerebbe un livello mai visto prima in Europa.
    In marzo gli spagnoli tornano ad avanzare in Francia, la Germania sembra far fatica a combattere su due fronti, la mossa di Mosca di allearsi con Madrid è stata molto intelligente.
    Io intanto devo registrare un rallentamento nelle riforme democratiche, ma la situazione internazionale sembra indirizzarsi favorevolmente ad un’espansione ulteriore dei nostri confini e della nostra sfera d’influenza, un assetto democratico pieno non ci permetterebbe di dichiarare guerra facilmente.
    In aprile la Spagna si è oramai impantanata in Bretagna, mentre i crucchi hanno ripreso ad avanzare verso Mosca.
    Il 2 aprile, purtroppo, spinti dagli alleati i cecoslovacchi attaccano i tedeschi, la volontà di vendicare l’episodio dei Sudeti ha prevalso a Praga, a questo punto inizio a premere sul re e sul governo, dobbiamo attaccare la Germania, possiamo liberare l’Austria ed avanzare verso nord, o almeno i miei calcoli dicono questo, l’ostacolo di Mussolini però è ancora alto, lui avrebbe voluto allearsi con Berlino già da tempo ed ha continuato a tramare contro di me.
    Continuo a migliorare le relazioni con la Turchia, voglio che il prossimo trattato di alleanza non sia messo in discussione.
    Il 7 aprile l’avanzata dei cechi è sorprendente, i tedeschi sembrano entrati in crisi definitiva con l’apertura del terzo fronte, l’Italia dichiara guerra alla Germania e all’Argentina, entriamo nel secondo conflitto mondiale speranzosi di abbattere il nazismo e partecipare alla spartizione dei suoi territori.
    La sera stessa si svolge a Ginevra una riunione segreta, da me organizzata, tra i vertici politico-militari di Gran Bretagna, Italia, Francia libera, Spagna, Usa, Urss, Cecoslovacchia, nessuna nazione oserà attaccare le altre o un loro alleato fino alla fine del conflitto coi tedeschi.
    A sorpresa ad una settimana dall’attacco sui cieli del nord Italia vengono avvistati bombardieri argentini.
    Il 10 aprile la Turchia sotto mie forti pressioni dichiara guerra alla Germania, il 17 aprile Ankara sigla con noi il secondo trattato d’alleanza in pochi mesi, speriamo che questa volta non ci tradiscano
    Le forze italo – ungheresi iniziano a bombardare dai cieli la Baviera e l’Austria.
    Il 20 aprile conquistiamo Monaco di Baviera e il 25 passeggio tranquillamente nel Prater di Vienna, purtroppo mentre visito il parco austriaco mi viene recapitata la notizia che il nostro corteggiamento di Praga è servito a poco, i cecoslovacchi fanno ora parte degli alleati.
    Mentre continuo lo sviluppo delle tecnologie di immagazzinaggio e approvvigionamento la Cecoslovacchia e la Russia continuano ad avanzare rispettivamente nei Sudeti e in Polonia.
    Questa è la situazione dopo un mese di guerra ( 7 maggio ‘42):
    [​IMG]
    Ma a maggio tutti i fronti registrano una battuta d’arresto, noi siamo fermi su Norimberga, i cecoslovacchi iniziano ad arretrare vistosamente davanti alla risposta tedesca, anche i russi sono costretti ad indietreggiare, la macchina bellica nazista è ancora in piena forma, ma c’è una buona notizia, i soldati italiani hanno avvistato dei bombardieri USA vicino a Stoccarda.
    Il 15 maggio Parigi è liberata dagli spagnoli che oramai sono avanzati fino ai vecchi confini del Belgio.
    Il 23 maggio arrivano al fronte i rinforzi che avevo richiesto ai romeni, possiamo ripartire con l’avanzata, il giorno dopo conquistiamo Stoccarda, che perderemo comunque poco dopo.
    Il mese di maggio si rivela più difficile del previsto, alla quarta settimana la Cecoslovacchia sembra essere destinata all’annessione da parte di Berlino, i tedeschi avanzano anche in Polonia, la Spagna poi, ad ovest ha perso lo slancio iniziale, anche noi non riusciamo a sfondare, in alcuni ambienti di Roma inizia a farsi largo l’idea di chiedere la pace alla Germania, ottenendo le provincie fino ad ora conquistate.
    Vengono nel frattempo avvistati su tutte le provincie confinanti col fronte italiano aerei canadesi, bombardieri.
    La Spagna riesce a liberare una provincia belga, il regno del Belgio rinasce in Europa.
    Questa è la situazione al secondo mese di guerra (7 giugno ’42):
    [​IMG]
    Il 9 giugno la Cecoslovacchia cede, la sua entrata in guerra contro la Germania era stata la molla definitiva che mi aveva costretto a portare l’Italia nel secondo conflitto mondiale, non è un buon segno.
    I rinforzi romeni sono a questo punto bloccati sui confini della Cecoslovacchia per evitare uno sfondamento tedesco su quel lato, il fronte tedesco dovrà aspettare, sposto le truppe impegnate in Jugoslavia nell’attività partigiana verso l’Ungheria, ora molto esposta ad una possibile avanzata crucca.
    Infatti il 16 giugno Budapest viene invasa dai tedeschi, pochi giorni più tardi i soldati italiani e ungheresi cacciano i tedeschi da tutto il territorio magiaro.
    Verso la fine di giugno i tre fronti iniziano a pesare sull’attività militare nazista, dopo quasi un mese di stallo l’Italia torna ad avanzare in Germania, la quale a sua volta riesce a cacciare un po’ più indietro gli spagnoli e a rispondere al ritorno di belgi ed olandesi.
    Il 23 giugno ci incontriamo con l’esercito spagnolo nei pressi di Strasburgo, i rapporti con Madrid migliorano, d’ora in poi tenterò di migliorare le relazioni con spagnoli e russi, tra loro alleati, non voglio una guerra contro questi miei vicini che mi schiaccerebbe tra due fronti.
    Ungheresi e romeni iniziano la propria avanzata da sud – est, noi da sud, i russi da est e gli spagnoli da ovest, la Germania inizia a mostrare seri segni di crisi.
    Questa è la situazione al terzo mese di guerra (7 luglio ’42):
    [​IMG]

    A luglio gli inglesi e gli americani non sono ancora entrati in azione sul continente europeo.
    Nel sud America intanto sono gli argentini, alleati dei tedeschi, ad avanzare sui brasiliani.
    Il 19 luglio le truppe italiane liberano Praga, avrei già voluto liberare l’Austria, creare uno Stato fantoccio, ma ci sono dei gravi problemi che mi impongono di rinviare questo obiettivo, gli ungheresi, i nostri più importanti alleati al momento, con il loro controllo diretto su alcune provincie nazionali austriache vogliono evitare la nascita di un’Austria indipendente.
    A metà luglio è evidente che è iniziata una corsa tra noi e i russi per la conquista di Berlino.
    Verso la fine di luglio siamo infatti ad un passo dalla capitale tedesca ed abbiamo liberato Colonia e Francoforte, ad est l’esercito italiano e quello russo sono oramai in comunicazione diretta.
    Gli spagnoli sembra che si siano totalmente arrestati sui vecchi confini francesi.
    Questa è la situazione al quarto mese di guerra (7 agosto ’42)
    [​IMG]
    Ai primi di agosto Parigi è di nuovo in mano ai tedeschi, ma gli spagnoli torneranno presto sotto l’arco di trionfo.
    La Germania è oramai spacciata, noi ed i russi abbiamo sfondato, la corsa con l’Unione Sovietica dalla sola Berlino si è spostata a tutti i territori dei nazisti in Europa.
    I russi sembrano in vantaggio sulla capitale tedesca, il 12 agosto noi attacchiamo da sud, tutti gli altri punti cardinali sono in mano a Mosca.
    [​IMG]
    Il 18 agosto dopo ripetuti attacchi le truppe italiane passano sotto la Porta di Brandeburgo, abbiamo vinto la corsa sui russi, Berlino è nostra, Hitler si è suicidato, alcune voci dicono che sia scappato in Argentina.
    Il 20 agosto liberiamo la Cecoslovacchia, ora è uno Stato fantoccio dell’Italia, le nostre truppe si muovono verso il Belgio e i Paesi Bassi.
    Questa è la situazione al quinto mese di guerra (7 settembre ’42):[​IMG]
    Settembre 1942, i tedeschi continuano una inutile ed estrema resistenza tra Belgio, Olanda e Danimarca.
    Decido di aiutare Bruxelles e Amsterdam alla liberazione, la Danimarca è oramai nella sfera dei sovietici, avvisto addirittura delle navi brasiliane nel mare del Nord.
    Questa è la situazione al sesto mese di guerra (7 ottobre ’42)[​IMG][/font][/font]
    [FONT='Calibri','sans-serif'][FONT='Calibri','sans-serif']All’inizio d’ottobre ai nazisti restano in mano solo poche provincie olandesi da opprimere, i russi aiutati addirittura da truppe mongole invadono la Danimarca, noi continuiamo ad appoggiare gli abitanti del BeNeLux.
    Mentre cerco di migliorare le relazioni con l’Urss la situazione che si presenta al settimo mese di guerra (7 novembre ’42) è oramai questa:
    [​IMG]
    I tedeschi continuano a resistere strenuamente in Belgio e Olanda, in particolare la battaglia per Rotterdam è tremenda, con molte perdite da tutte le parti.
    Ma il 7 dicembre 1942 il regime nazista è finito in tutta Europa.
    [​IMG]
    L’8 dicembre 1942 la Germania viene annessa dall’Italia, i suoi territori sono stati spartiti tra gli italiani, i russi, gli ungheresi, i romeni e gli spagnoli, belgi e olandesi hanno liberato le proprie rispettive nazioni.
    L’Argentina che continua ad avanzare in Brasile non ne vuole sapere di una pace bianca con Roma, ho appena iniziato a ricostruire la flotta dei trasporti navali, forse dovrei fare un pensierino al Sud America? Con la fine della guerra tornano sotto il nostro occhio anche le questioni rimaste sospese nel ’41: Persia, Arabia Saudita e il loro petrolio.
    Per diminuire il livello di belligeranza causato dall’annessione della Germania libero l’Albania e la Grecia l’11 dicembre. L’alleanza Spagna - URSS mi preoccupa, inizio a migliorare le relazioni col Portogallo, far rientrare Lisbona nella sfera d’influenza italiana non sarebbe una cattiva mossa, in vista di una guerra nel vicino oriente anche un passaggio militare attraverso l’Iraq potrebbe essere un’utile obiettivo, anche se la vedo difficile, Bagdad è un fantoccio dell'Inghilterra.
     
  14. Pandrea

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    Complimenti!
     
  15. Sagari

    Sagari

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    Per la germania o per l'AAR?
     
  16. Pandrea

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    Per entrambi :)
    Ma tra un po' attaccherai uno dei due blocchi? E fino a quando arrivi? Il gioco finisce nel gennaio '48 o hai la patch del tempo infinito?
     
  17. Sagari

    Sagari

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    non ho la patch del tempo infinito :humm: , la trovo sul sito da qualche parte? arriverò fino alla fine del 1947 come da scenario predefinito

    se riesco a portare il portogallo nella mia alleanza sbarco in sud america :D , l'URSS sta spostando davvero tante truppe ai miei confini e per il momento devo tenere a bada la resistenza in Germania
     
  18. Pandrea

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    Prova a cercare da qualche parte nel forum "Mod e Patch"
     
  19. Sagari

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    1943 una grande nazione, una nuova democrazia e la Persia

    1943 UNA GRANDE NAZIONE, UNA NUOVA DEMOCRAZIA E LA PERSIA
    L’Italia del 1943 con la sua sfera d’influenza, controllo diretto, alleati, Stati fantoccio e controllo militare.[​IMG]
    La seconda guerra mondiale è finita in Europa grazie all’intervento dell’Italia contro la Germania, ma continua da parte degli Alleati e dei Sovietici in Asia e Sud America.
    La Spagna non libera le provincie francesi liberate dalla occupazione nazista ed inoltre l’alleanza con L’Unione Sovietica sembrerebbe essere molto salda, questo mi porta ad essere molto preoccupato, sia Mosca che Madrid stanno stanziando numerose truppe lungo i nostri confini e lungo quelli dei nostri alleati, quella che è oramai conosciuta come l’alleanza italiana non può far altro che rispondere spostando a sua volta le proprie forze militari, inoltre neanche noi a Roma abbiamo intenzione di liberare la Germania . (anche perché non posso con le regole del gioco).
    Nel frattempo, mentre in Sud America l’Argentina avanza sempre di più nel territorio brasiliano, in Jugoslavia e nel mar Egeo riusciamo a ridurre a 0 l’attività di resistenza.
    Nelle relazioni internazionali la novità è la decisione di migliorare le relazioni col Portogallo, l’obiettivo è farlo rientrare nella nostra alleanza, nell’ottica del contenimento dell’alleanza russo-spagnola, ma la pace è l’obiettivo principale, così se mantengo a 200 le relazioni con Mosca, inizio ad investire su Madrid per ottenere anche con loro il massimo positivo delle relazioni tra le nostre due nazioni.
    Cerco di migliorare anche le relazioni con l’Iraq, fantoccio dell’Inghilterra, l’obiettivo in questo caso è ottenere un accesso militare nell’ottica di un futuro attacco all’Arabia Saudita.
    Mentre sono a Mosca per firmare l’ennesimo accordo commerciale, mi arriva la notizia di un grande sciopero di massa in Italia, la produzione è rallentata e il dissenso aumenta leggermente, ma è un buon segno per la democrazia.
    Decido di incrementare la nostra capacità di trasporto navale, rimasta segnata dallo scontro con la Turchia, intanto inizio a spostare le truppe dalle isole greche verso le provincie italiane in Anatolia, lo scontro con la Persia è oramai imminente.
    La società italiana è nel 1943 notevolmente più aperta rispetto a quando sono arrivato nel ’36, ma le riforme democratiche restano in un momento di stallo, la paura come già detto precedentemente è che l’instaurazione di una vera e propria democrazia mi impedisca di espandere i confini dell’Italia e la usa sfera d’influenza.
    Il 18 aprile l’Argentina annette il Brasile, la notizia non ci coglie di sorpresa, l’ex alleato dei nazisti, che sta continuando la guerra a fianco del Giappone, secondo me ci offre in questo modo la possibilità d’intervenire nello scenario sudamericano, riuscire a siglare un’alleanza militare col Portogallo è a questo punto un obiettivo di primaria importanza.
    Ma molti nel governo se la fanno sotto, hanno paura di restare impantanati nella giungla amazzonica, vedremo....
    Mentre Venezuela e Colombia dichiarano guerra a Buenos Aires, l’URSS attacca il Giappone, io invece decido di ridurre il numero delle tante piccole torpediniere ormai obsolete.
    Nella previsione dell’imminente attacco alla Persia decido di proporre agli argentini una pace bianca che verrà più volte rifiutata, ma non rinuncio a “corteggiare” il Portogallo, che all’inizio rifiuta la mia offerta d’alleanza, ma le percentuali di successo restano buone, continueremo ad insistere.
    Il 7 ottobre la produzione e il dissenso subiscono i contraccolpi di un secondo sciopero, nello stesso mese le truppe italiane sono pronte ad attaccare la Persia dalla Turchia, il 21 novembre 1943 dichiaramo ufficialmente guerra a Teheran, l’obiettivo è il controllo del petrolio del golfo, la provincia di Abbadan in particolare.
    La belligeranza è molto alta, la questione ci preoccupa molto, spero che nessuno abbia la cattiva idea di dichiararci guerra, le relazioni con gli alleati e l’URSS sono comunque ottime al momento.
    I persiani come previsto riescono ad opporci una resistenza di alto livello, le loro truppe non sono tecnologicamente avanzate come le nostre, ma il distacco non è grande, inoltre il numero e le montagne sono due punti di vantaggio ben sfruttati dagli iraniani.
    [FONT='Calibri','sans-serif']Ad un mese dall’inizio dell’attacco, il 21 dicembre, non si registrano progressi, le nostre truppe riescono ad oltrepassare i confini solo il 29 dicembre, le montagne del Tabriz si sono rivelate molto dure.
     
  20. Sagari

    Sagari

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    1944 la campagna di Persia

    1944 LA CAMPAGNA DI PERSIA
    Questa è la situazione dopo due mesi di guerra (21 gennaio 1944):
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    Ci aspettavamo di avanzare con difficoltà, ma dopo due mesi di guerra la situazione è molto deludente, decido di aprire così un secondo fronte lungo la costa del golfo persico, il 27 gennaio le nostre truppe sbarcano in Persia, l’apertura del secondo fronte è la svolta, il 16 febbraio conquistiamo Abbadan.
    Questa è la situazione dopo tre mesi di guerra (21 febbraio 1944):
    [​IMG]
    Il primo marzo entriamo in Teheran, nel frattempo continuiamo a migliorare le relazioni con l’Iraq, il Portogallo e la Spagna.
    Per preparare il terreno all’arrivo della democrazia riesco a spostare l’asse politico a favore dell’espansionismo (guerrafondaio).
    Il 17 aprile 1944 riesco ad ottenere il colpo di grazia su Mussolini ed il regime. Il Duce e le forze di estrema destra tentano di sopravvivere cercando di far dichiarare fuori legge i partiti comunisti, vengono delusi, nell’opinione pubblica nasce il sentimento di cacciare gli ultimi elementi fascisti dal governo, c’è voglia di una democrazia compiuta.
    Dopo 5 mesi di guerra la Persia è in mano nostra, ma continua a rifiutare le nostre proposte di pace.
    [​IMG]
    Mentre il Giappone è crollato in Cina davanti l’avanzata alleata, il 21 maggio 1944 la Persia accetta la nostra proposta di pace, otteniamo la provincia ricca di petrolio e quasi tutte le province che si affacciano sul Golfo, inoltre Teheran è ora un nostro fantoccio.
    [​IMG]
    Il 28 maggio riesco a siglare sotto una tenda, in un paesaggio montano e desertico, l’alleanza militare con l’Afghanistan, la nostra posizione nel vicino oriente è così resa ancora più stabile.
    Il 3 giugno per diminuire il livello di belligeranza libero Croazia e Bosnia, oramai il nostro teatro principale d’azione non sono più i Balcani, il 22 riesco invece a far entrare nell’alleanza italiana il Portogallo, la cosa ha comportato l’ingresso in guerra dell’Italia contro il Giappone, ma l’evento è molto meno importante di quello che appare.
    L’evento del 1944 è invece la caduta definitiva del Duce.
    È l’11 luglio 1944 mi sto recando sulla mia FIAT Balilla in Parlamento, sono riuscito ad ottenere la messa al bando dei partiti fascisti, mi ricordo il mio arrivo a Roma nel ’36, l’obiettivo è stato raggiunto, l’Italia è ora una Social Democrazia, il governo vede l’estromissione di tutti i membri fascisti, lo stesso Duce è mandato in esilio in Svizzera, i Savoia fuggono come codardi in Belgio, una delle poche monarchie ancora in piedi nel continente europeo oltre all’Olanda, purtroppo ho dovuto cedere qualcosa alle forze di sinistra che hanno avuto un ruolo importantissimo nel processo di democratizzazione, inoltre voglio evitare problemi con l’alleanza iberico-sovietica.
    Pochi giorni più tardi si svolgono le prime elezioni libere in Italia a suffragio universale:
    Capo di Stato è P. Togliatti (leninista)
    Capo del Governo e ministro degli esteri è I. Bonomi (social liberale)
    Alla Difesa Casati (social liberale)
    Alla Sicurezza S. Aldisio (social liberale)
    Restano i socialisti conservatori Mattei all’esercito, Ricci ai Servizi Segreti, Cingolari allo Stato Maggiore e Tittoni all’aeronautica.
    In Germania si registra l’iniziale successo sulla resistenza nazista nata dopo il crollo di Hitler.
    L’Argentina invece continua a rifiutare le nostre proposte di pace bianca, col governo decidiamo che dovremo tentare di liberare il Brasile, la continua situazione di guerra destabilizza il dissenso e il livello di belligeranza, inoltre è un’occasione per espandere la nostra influenza in America.[/font]
    [/font]
     

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