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AAR di un esordiente totale

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da RoboDiavolo, 5 Gennaio 2013.

  1. RoboDiavolo

    RoboDiavolo

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    Salve a tutti. Possiedo Europa Universalis III da un bel pezzo e ho anche scritto un paio di volte su questo forum, ma tutto sommato resta un titolo che ho giocato poco (per mancanza di tempo soprattutto) quindi non mi rammarico a definirmi un principiante. Da un paio di giorni, approfittando delle vacanze, ho ripreso in mano il gioco ed ho pensato di scrivere un AAR della partita in corso, una piccola sfida con me stesso per vedere come me la cavo. Probabilmente non sarà un granché né come partita né come AAR vero e proprio, però spero ugualmente che vi piaccia :D PS: dal prossimo post metterò più screen, purtroppo all'inizio non ne ho fatti :shy:


    Royaume de France


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    Charles VI le Bien-Aimé (16 Settembre 1380 – 5 Febbraio 1424)

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    La Francia sulla quale si apprestava a regnare Charles VI de Valois era uno stato ricco e potente, ma territorialmente diviso. Fra i possedimenti della Corona a nord e a sud vi erano numerosi ducati indipendenti, la maggior parte dei quali vassalli di Sua Maestà, ma fin troppo autonomi, che non mancavano di creare disagi al regno. Inoltre due potenti nemici minacciavano il futuro della Francia: l’Inghilterra dei Lancaster, che ancora possedeva la Guascogna, Labourd e Calais e che non aveva mai rinunciato alle sue pretese su suolo francese e il ricchissimo ducato di Borgogna, in mano allo zio del re, Philippe II detto “le Hardi”, il quale non perdeva occasione di intromettersi negli affari dello stato con la scusa che il nipote fosse pazzo (dai detrattori veniva anche chiamato Charles le Fou, a causa di alcune crisi che si erano manifestate nel corso della sua vita).
    Il primo obiettivo a lungo termine del re fu dunque l’unità territoriale. Dopo aver organizzato un esercito di 30.000 uomini e dopo aver accettato una vantaggiosa offerta di alleanza militare da parte di Svizzera e Austria decise di riconquistare la contea del Maine e il ducato di Anjou, in mano a Louis II d’Anjou , Re di Napoli e Conte di Provenza. Al fianco del nemico scendevano in campo L’Imperatore Maximilienne Joseph I di Baviera, Il Duca Gian Galeazzo Visconti di Milano e il Re Martino I d’Aragona, ma il Re non li temeva. Vigliaccamente la Svizzera tradì la chiamata alle armi, mentre il Duca Albrecth IV d’Asburgo decideva di condurre una guerra separata contro il Ducato di Milano. Ad ogni modo fu facile per l’esercito francese occupare i territori desiderati, lasciati completamente sguarniti. Così le truppe si poterono dirigere prima ad est, a respingere le armate bavaresi che si facevano strada verso Parigi, e poi a sud a respingere l’esercito Aragonese, che aveva invaso la Linguadoca. L’Austria stava facendo il suo dovere, impedendo ai milanesi di inviare contingenti in Francia, mentre un piccolo esercito napoletano sbarcava astutamente in Normandia, al riparo dall’esercito di Charles VI. L’avversario più ostico in quella guerra si rivelò proprio l’Aragona che continuò per quattro anni ad inviare armate su armate, prontamente respinte dalle superiori forze francesi, ma che impedivano all’esercito di allontanarsi dai confini. Al quarto anno di guerra la situazione sembrò precipitare. Con il pretesto di un confine contestato la Bretagna dichiarò guerra alla Francia e purtroppo la Borgogna, sua alleata, scese in campo a suo favore. Pochi giorni dopo anche l’Inghilterra dichiarò guerra a Charles VI, volendo approfittare del momento sfavorevole. Cercando di non perdersi d’animo il Re intavolò subito le trattative di pace con L’Aragona. Dopo 4 anni di sconfitte e sentendo la Castiglia farsi più minacciosa nei suoi confronti Martino I accettò di ritirarsi per il piccolo tributo di 25 ducati. Fu umiliante più che dispendioso ma Charles VI accettò, non poteva permettersi di lasciare il sud agli aragonesi col nord messo a ferro e fuoco dalla Borgogna. Fortunatamente le cose presero una piega ben diversa. Dopo pochi giorni anche Napoli e i suoi potenti alleati si arrendevano, cedendo finalmente alla Francia il Maine e l’Anjou e inaspettatamente, una settimana dopo la dichiarazione di guerra, anche Bretagna e Borgogna chiedevano una pace bianca, subito accettata. L’Inghilterra aveva attaccato anche loro ed evidentemente i due sovrani non se la sentivano di affrontare entrambi i regni contemporaneamente. La perfida Albione dunque si ritrovava da sola contro l’intero esercito francese che occupò a tempo record la Guascogna e Labourd. Come se non bastasse al fianco della Francia scesero in campo l’Austria e la Castiglia, che nel frattempo aveva richiesto di firmare un trattato di alleanza. La sconfitta inglese era ormai solo questione di tempo. Ed in effetti il tempo passò, ben dieci anni, durante i quali gli inglesi sbarcarono più volte in Francia, ma con eserciti troppo piccoli per costituire un serio pericolo. Purtroppo la piccola ed inadeguata flotta francese fu annientata dall’immensa flotta inglese con sommo disappunto del sovrano. Ma tutto sommato la guerra costò molto di più all’Inghilterra. Si stima che in dieci anni di tentati sbarchi siano morti dai 40.000 ai 50.000 inglesi, che alla fine si arresero, cedendo i due territori occupati alla Francia. Anche la Castiglia e l’Austria ad onor del vero inviarono circa 30.000 uomini nel sud della Francia, che però non combatterono mai vista la natura del conflitto.
    Il sovrano era soddisfatto, aveva ampliato i territori della Corona e impartito una dolorosa sconfitta agli inglesi, ma le sue tribolazioni non erano ancora finite. I nuovi territori annessi pullulavano di ribelli, sicuramente sostenuti dall’Inghilterra, che impegnarono a lungo buona parte dell’esercito. Come se non bastasse il dinamico duo Bretagna/Borgogna tornò ad attaccare nel momento meno opportuno. Le truppe Borgognone, evidentemente pronte da mesi e numericamente superiori, occuparono con rapidità Parigi e dilagarono nel nord est, mentre l’esercito era bloccato a sud ovest contro ribelli e bretoni. A quel punto il malvagio Philippe II propose una pace molto pesante. Avrebbe ritirato le truppe soltanto se la Francia avesse rinunciato alle rivendicazioni sui territori sotto il suo controllo. Era un brutto rospo da ingoiare ma in quel momento parve l’unica cosa sensata da fare. Lo scontro con la Borgogna comunque era solamente rinviato. Firmata la pace separata con lo zio, Charles VI concentrò i suoi attacchi contro la Bretagna, che per due volte aveva causato la guerra con la Borgogna, la quale non poté fare nulla se non soccombere alle preponderanti forze francesi. L’intera Bretagna venne occupata e le condizioni di pace imposte furono pesanti. Tutta la regione, ad eccezione della Vandea, veniva annessa al Regno di Francia mentre la Provenza, per vie traverse finita tra i possedimenti bretoni, venne resa indipendente, stavolta con un duca fedele a Sua Maestà Charles VI. L’atto, grazie all’indiscussa abilità e alla grande fama dell’ambasciatore francese Simon de Villeneuve, venne accolto dalle corti europee senza troppe preoccupazioni (evento che mi ha dato ben -6 all’infamia). Il Re, dopo aver ricostruito in parte la flotta, poté spirare serenamente, lasciando un regno indubbiamente potenziato al figlio illegittimo Charles.

    La Francia alla morte di Charles VI​

     
  2. Pinky

    Pinky

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    La Borgogna ti powna, servono guerre rapidi e distruttive
     
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    infatti, considera che gli vengono un sacco di missioni di conquista verso staterelli tedeschi e olandesi confinanti quindi più aspetti e più si rafforza, magari prova a garantirli
     
  4. RoboDiavolo

    RoboDiavolo

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    Grazie dei consigli, in effetti subito dopo la Borgogna è stato il mio obiettivo come leggerete


    Royaume de France

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    Consiglio di reggenza (5 Febbraio 1424 – 18 Novembre 1424)


    Alla morte del sovrano l’erede al trono Charles è ancora minorenne, anche se di pochi mesi, quindi il potere viene preso temporaneamente dai ministri del precedente Re, che subito si trovano a dover affrontare uno sgradito compito. Il Bien-Aimé non aveva avuto figli maschi dalla moglie, i due eredi al trono erano nati al di fuori del matrimonio. Il primo, anch’esso chiamato Charles morì all’età di 2 anni per malattia, il secondo era ormai quindicenne e si apprestava a diventare il nuovo Re. Ma, seppur riconosciuto dal sovrano, rimaneva comunque un figlio illegittimo e una parte della nobiltà non vedeva di buon occhio la sua ascesa al trono. Un nobile di Vermandois pensò bene di armare un esercito e puntare su Parigi per farsi incoronare re al posto dell’erede. La rivolta venne repressa nel sangue e qualche mese dopo Charles VII veniva incoronato legittimo Re di Francia

    Charles VII le Victorieux (18 Novembre 1424 – 21 Dicembre 1448)


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    Charles VII venne istruito come si conveniva ad un erede al trono, e sin dall’infanzia mostrò subito grande intelligenza e un vivido interesse per l’amministrazione dello stato. Suo maestro fu il grande diplomatico Simon de Villeneuve, che lo istruì a fondo sulla politica estera, insegnandogli l’arte della diplomazia (9 adm 9 dip 5 mil). Utilizzò subito queste sue qualità per risolvere un’importante questione senza spargimenti di sangue. La Corona aveva arricchito i suoi possedimenti con le guerre precedenti condotte dal padre, ma ancora rimaneva praticamente divisa in due. Per ottenere la continuità territoriale il Re convinse il Duca D’Auvergne, fedele alla Corona oltre che suo cognato, a cedere la propria sovranità. Senza colpo ferire quindi il ducato d’Alvernia venne annesso alla Francia, che risultava finalmente unita. Riformò inoltre il sistema di approvvigionamento dell’esercito in modo da poter mobilitare e mantenere più facilmente un numero enormemente superiore di soldati (idea nazionale “Esercito grandioso”) e portò il numero degli effettivi da 30.000 a 46.000.
    Fatto questo poté finalmente concentrarsi sul suo principale obiettivo, la sconfitta della Borgogna, che più di una volta aveva messo alle strette suo padre. Con al suo fianco i fedeli alleati Austria, Provenza e Castiglia, nonché i suoi vassalli Orleans e Bourbounnais rivendicò per sé il Ducato di Bar, che non era incluso nel vecchio trattato di pace e che attualmente faceva parte dei territori borgognoni e dichiarò guerra al vecchio zio Philippe II. A difesa della Borgogna intervenivano la Lorena, sua vassalla, la Sassonia, Milano e l’Imperatore Vaclav IV di Boemia. Mentre l’Austria portava la guerra nel cuore dell’Impero, impedendo ai boemi e ai milanesi di avvicinarsi ai confini francesi, la Borgona inviava le sue armate verso Parigi. L’esercito nemico era enorme ma diviso in tre armate principali, così il re, con l’intero esercito al suo comando decise di isolarle ed annientarle una per una. La prima armata di Borgogna venne bloccata proprio nei pressi del ducato di Bar e dopo vari scontri fu completamente distrutta. Nel frattempo i piccoli eserciti di Orleans e Bourbonnais occupavano la capitale nemica e l’esercito Castigliano si faceva strada nella Franca Contea. L’armata borgognona a nord aveva espugnato Parigi e occupava l’Ile-de- France, ma il lungo assedio aveva sfibrato le truppe che offrirono una ben debole resistenza all’arrivo dell’esercito francese al gran completo, ridotto a circa 34.000 effettivi, ma troppo forte per essere respinto. Iniziava così la fase più lenta e sfibrante della guerra. L’ultima armata nemica, rimasta nelle fiandre si divise in armate più piccole, nel frattempo rinforzi venivano arruolati nei territori ancora liberi, preparandosi alla strenua difesa delle proprie roccaforti. Dopo aver liberato Parigi e le provincie limitrofe , l’esercito francese, diviso anch’esso in armate più piccole iniziò una lenta ma inesorabile avanzata nei territori nemici. Cambrais, Artois,Hainaut, le Fiandre, Anversa cadevano una dopo l’altra, le piccole armate rimaste, coadiuvate dall’esercito Sassone compivano continue azioni di disturbo, ma ritardando soltanto l’inevitabile. Nel frattempo i castigliani occupavano la Lorena e sconfiggevano l’esercito del Duca, spingendosi poi fino in Lussemburgo.


    Nel giro di 4 anni l’intera Borgogna venne occupata e a Philippe II non restò che capitolare accettando le richieste di Charles VII. Alla Francia venivano annessi Barrois, Nevers, Charolais, Cambrai, Artois e le Fiandre mentre il Lussemburgo veniva reso indipendente. Il nemico era stato sconfitto, certo rimaneva ricco e potente, e sicuramente in futuro sarebbe stato ancora una spina nel fianco, ma adesso faceva un po’ meno paura.


    Dopo appena un anno di pace la Francia viene chiamata alle armi dalla Castiglia, che ha attaccato l’Aragona con l’intenzione di annetterla. Il sovrano accetta di aiutare l’alleato e rapidamente occupa Rossiglione, che viene immediatamente offerto insieme a 55 ducati in cambio della pace. Il trattato viene firmato e due mesi più tardi l’Aragona sparisce dalle carte. L’egemonia della penisola iberica è saldamente in mano alla Castiglia. Charles VII però non è ancora soddisfatto e ritiene sia giunto il momento di chiudere i conti con l’Inghilterra rivendicando il possesso di Calais. La Francia, stavolta senza chiedere interventi esterni, dichiara quindi guerra ad Albione e occupa Calais, respingendo un primo tentativo di sbarco da parte degli inglesi. La Borgogna decide di approfittare del momento e dichiara guerra al Lussemburgo, annettendolo in pochi mesi. La Francia scende in campo a favore del piccolo ducato ed occupa Anversa , Ghent e Brabant, ma è costretto dallo sbarco in forze degli inglesi e dall’ingresso in guerra della Savoia ad accettare la pace bianca che i borgognoni gli propongono ogni due giorni, rinviando nuovamente la resa dei conti. L’invasione inglese di circa 20.000 uomini viene ben presto respinta, e l’esercito si dirige a sud, sconfiggendo le armate Sabaude ed occupando l’intero Ducato. Il Re furibondo per l’attacco a tradimento pretende l’annessione totale, tra lo sdegno delle altre corti europee. Gli inglesi però accusano il colpo, e la sconfitta dell’alleato, oltre all’impossibilità di effettuare un nuovo sbarco in forze rende le trattative più facili. Purtroppo Charles VII muore senza vedere gli inglesi scacciati dal continente, e lascia il compito di firmare la pace al venticinquenne erede al trono François.

    La Francia alla morte di Charles VII​



    PS: probabilmente avrei fatto meglio a smembrare la Borgogna per poi papparmela con calma, ma l'istinto mi ha portato a chiedere territori e ormai è fatta:cautious:
     
  5. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Io contro l'Inghilterra se uso una potenza terrestre, come la Francia, agisco così: alla prima guerra la prima cosa che chiedo è la liberazione di Galles o Cornovaglia , dato che le liberazioni non richiedono l'occupazione fisica della regione. Poi, essendo essi miei alleati, li imbottisco di soldati, decine di migliaia, sicché ad ogni futura guerra l'Inghilterra si troverà già con i miei soldati direttamente sull'isola.

    Ormai credo sia difficile che occupando solo Calais tu possa richiedere di liberare alcunché. Ti consiglio quindi un'alleanza o almeno l'accesso militare con la Scozia e riempirla di tuoi soldati in periodo di pace :D
     
  6. RoboDiavolo

    RoboDiavolo

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    Ci avevo pensato anche io ma la Scozia mi ha rifiutato l'alleanza, per adesso sono amicissimi, credo che non abbiano ancora mai combattuto guerre. Certo avrei potuto chiedere l'accesso militare e basta ma comunque sono riuscito a strappare Calais, questo consiglio mi tornerà utile più avanti sicuramente. Ora sono riuscito a sbloccare la seconda idea, e stavo pensando di partire all'esplorazione, chissà che non riesca a trovare a caso un nuovo continente. Secondo voi è troppo presto? Sono nel 1450 e ancora gli altri non ci sono arrivati, io tenderei ad approfittarne
     
  7. Sir Matthew

    Sir Matthew

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    l'esplorazione con la francia non è troppo utile, hai tutta l'europa che aspetta di essere comodamente conquistata! parlando seriamente, risolverei prima il problema della borgogna conquistando tutta la zona dei paesi bassi, per poi discendere angelicamente in italia (ti sei già pappato la savoia, milano è ormai sguarnita...)
    quando gioco con la francia io non colonizzo mai, aspetto che lo facciano gli altri per poi fregargli direttamente le colonie alla prima guerra (economicamente è molto più vantaggioso).
     

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