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A.A.R. Eu3 Toscana

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da Montavago75, 29 Maggio 2007.

  1. Montavago75

    Montavago75

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    A.A.R. Italia 1613-1633 Eu3


    A.A.R. Italia 1613 -1623

    Solo a novembre inoltrato le nostre truppe hanno il sopravvento sulle forze ribelli liguri. Per quanto si cerchi in ogni modo di accontentare la nostra gente, dei facinorosi hanno sempre il giogo per poter organizzare delle ribellioni.

    1614,settembre. l’Austria che siede al trono imperiale del Sacro Romano Impero ci esclude dagli elettori (EVENTO), non dimenticheremo questo affronto.:facepalm:
    In ottobre come gesto di ritorsione neghiamo loro l’accesso al nostro territorio nazionale.

    15 maggio 1615, Guidobaldo Casanova decide di concedere un prestito al regno africano di Oyo (14 Ducati, 6 mesi, 10%). Vivo e corrosivo in lui è il ricordo del fratello morto durante l’esplorazione di quelle regioni. Il Senato è ben conscio che questa mossa diplomatica altro non è che una braccia nelle mura per la guerra.
    Così accade che sei mesi dopo, Oyo non riesce a restituire il prestito e le nostre troppe attestate in Benin e Whydaw assaltano il piccolo regno.

    22 dicembre 1616. Al trono imperiale siede ora la Borgogna che come primo atto chiede all’Italia di rientrare nel gruppo degli elettori. Il Doge accetta per fare uno smacco agli austriaci (Nota, in realtà aumentiamo di +100 le relazioni con loro). Il nostro prestigio sale di +2 e siamo a quota 8.

    8 gennaio 1617, Oyo si arrende e accetta di venire annesso. Casanova può dirsi vendicato.:shy:

    1617, segretamente il Senato appronta l’allestimento di 6 navi Flauto per lo sbarco delle truppe. Nei cantieri si sparge la voce che un grosso esercito andrà a dar battaglia nelle terre d’africa per civilizzarle e scoprire nuove ricchezze. Da quelle province per ora giunge solo avorio.
    Febbraio 1618, Colabar si rivolta e la nostra colonia, lasciata sguarnita viene messa sotto assedio. Fortunatamente in quella terra in passato venne edificato un forte.
    In maggio la rivolta viene sedata.

    20 giugno 1619, 14.000 armati vengono spostati nella provincia di Ancona e viene loro ordinato l’imbarco. In altre province ci si appresta ad arruolare altre 10.000 truppe e 6.000 mercenari giungono in Italia.
    La popolazione di ogni ordine e ceto non riesce a comprendere il perché di una mobilitazione così massiccia. In Lombardia scoppiano alcune rivolte. Le genti di quella terra sono convinte che una forza così numerosa debba per forza essere utilizzata per aggredire l’Austria. I più saggi comprendono che Casanova non avrebbe allestito una flotta, impegnando così molto denaro, per guerreggiare con gli austriaci. Il mistero si svela il 28 giugno.
    I nostri ambasciatori a Costantinopoli consegnano al sultano la dichiarazione di guerra. Da tempo i rapporti tra le nostre nazioni erano tesi (rel. -200). Gli ottomani sono già impegnati in Croazia contro l’Austria e ora vedono sbarcare le nostre truppe a Zeta e Albania.
    Castiglia, Sicilia e Svizzera ci appoggiano, inviano le truppe in nostro sostegno, poche adire il vero.
    (Nota: gli svizzeri arrivano in Puglia e a quanto pare, affascinati dai trulli rimangono a soggiornarvi senza alzare un dito contro i turchi…). Castiglia occupa Corfù.
    La guerra è più terribile di quel che il Doge poteva immaginare. Il fronte subisce vari rovesci e le cose peggiorano quando gli ottomani suggellano la pace bianca con l’Austria.
    Zeta è ancora in mano nostra e la flotta turca viene affondata da quella casigliana e sicula.
    Nel luglio del 1621 il Sultano accetta la pace e rinuncia a Zeta che il giorno del S. Natale dello stesso anno viene dichiarata indipendente. Nasce così il regno di Montenegro, ora nostro vassallo. :contratto:
    Smobilitiamo gran parte delle truppe. Ora il nostro prestigio è a +15 e finalmente godiamo di meritato rispetto . casanova ha voluto dimostrare che l’Italia è capace di tener testa anche a una potenza straniera come l’Impero Ottomano. In realtà questa guerra ha avuto un costo esorbitante.:wall:

    Giugno 1622, la provincia di Benin viene attaccata dai ribelli. I reduci della guerra adriatica vengono inviati a liberarla. 6.000 armati giungono in Africa e sconfiggono i nativi.

    Novembre 1622, la stabilità nazionale ora è a un placido +1.
    Aprile 1622 la Sicilia (noi prestigio 15, loro prestigio 8, relazione+200) respinge la proposta di annessione.





    A.A.R. Italia 1623 -1633


    Luglio 1625, la peste dilaga a Firenze. Investiamo 40 ducati per fronteggiare questa epidemia che comunque miete 2.000 vittime.

    Agosto 1625, viene inoltrata una proposta di annessione alla Svizzera (relazione + 200, Prestigio: noi +13, loro + 6), rifiutata. Maledetti mangia formaggio.:wall:

    Novembre 1625, le colonie canadesi vedono l’arrivo di numerosi coloni. Quelle terre, ereditate da Genova, sono state trascurate, ma ora con i nuovi insediamenti fioriscono è segnano tutte un incremento medio del + 5%.

    Colto da paralisi ad un braccio e oramai anziano, Guidobaldo De medici lascia la carica di Doge il 12 novembre del 1628. Morirà tre mesi dopo nella sua tenuta di campagna nel ferrarese. Il titolo passa a Borso de Medici (A8 M3 D8), genero di Casanova e suo ambasciatore in terra di Francia.

    Per quasi un anno non accade nulla, la popolazione è affaccendata nella vita di ogni giorno. Ma nel settembre del 1629 viene presentarsi un’opportunità diplomatica che potrebbe ulteriormente incrementare il nostro prestigio. È in scadenza la tregua con Kandahar, vecchio alleato dei turchi nella guerra adriatica. De medici decide in tutta fretta di approntare un esercito mercenario in Puglia e muove 7.000 fanti armati in Montenegro (Zeta).
    Prima che l’opportunità sfumi, il Doge, appoggiato da due terzi dei senatori, dichiara guerra a Kandahar. Questi sono alleati degli ottomani, nostro vero obiettivo. Castiglia, Svizzera e Regno di Sicilia si uniscono a noi in questa crociata. Anche il piccolo regno montenegrino diventa nostro alleato.
    I mercenari occupano Corfù, mentre i regolari cingono d’assedio l’Albania.
    La guerra si protrae a lungo e un anno dopo le piazzeforti conquistate vengono perse . I mercenari muovono in Iannina, lasciata sguarnita dai turchi e benché decimati l’assediano. I regolari riparano in Montenegro dove ricevono a rinforzo altri 10.000 armati. Azow subisce l’attacco delle truppe di Kandahar, ma per ben tre volte i musulmani vengono ricacciati in mare.
    La lituani, come facemmo noi con l’Austria, dichiara guerra agli Ottomani. Questi devono frammentare le loro truppe e i nostri soldati, recuperate le forze rioccupano Corfù e L’Albania.

    Luglio 131, (Evento), viene richiesta dalla popolazione una riforma fiscale. Accettarla comporta una perdita di introito a favore dell’aumento di stabilità. De Medici opta per questa scelta. La popolazione già provata dalla guerra non può essere ulteriormente vessata dalle tasse. Stabilità a +2

    Nel giugno del 1632 anche la Macedonia viene conquistata e più volte sconfiggiamo i soldati del sultano in battaglia. La flotta che issa la mezza luna è spazzata via dalla nostra, congiunta a quella casigliana.

    Aprile 1632, la Castiglia si vede impegnata contro le popolazioni di nativi americani e chiede il nostro aiuto. Accettiamo anche se ora non abbiamo un solo uomo da inviare. Creek, Shownee e Irochesi ci dichiarano guerra.

    Agosto 1632, 16. Gli Ottomani provati dalla guerra chiedono la pace. Viene respinta la loro proposta, mentre quella fatta da De Medici che vede l’assegnazione a noi di Albania e Corfù viene accolta. Kandahar paga 20 ducati e si può ritenere fortunato.:D

    Gennaio 1633, le tribù indiane americane, piegate dalle forze Casigliane si arrendono e ottengono una pace bianca da noi e la cessione di numerosi territori agli spagnoli.
     

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  2. Montavago75

    Montavago75

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    A.a.r. Italia 1633-1653 Eu3


    A.A.R. Italia 1633 -1643- 1653

    Borso De Medici dopo la guerra nell’ Adriatico pensa ad una stabilizzazione nelle colonie d’Africa.
    Invia 6.000 armati per tentare una seconda esplorazione dell’interno e quando questi si attestano nel Benin succede l’incredibile! Una piccola pattuglia mandata in esplorazione si attesta in un minuscolo villaggio. Qui dopo che i pochi abitanti fuggono nella foresta trovano in una capanna di fango 4 militari feriti e notevolmente denutriti. Uno di Essi è Ludovico Casanova! o_O Il conquistadores che tutti credevano morto. Ventisei anni di prigionia! Solo l’intervento divino ha permesso a lui di sopravvivere. Riportato a Benin per le cure egli racconterà di come sia stato un suo ufficiale ad essere decapitato e lui e altri 30 (ora solo 4) siano stati venduti come schiavi passando di mano in mano e subendo ogni tortura possibile. La tempra di quest’uomo è smisurata.:love:

    (Nota: quando ho inviato le truppe in Benin ho aperto la finestra per acquistare un nuovo conquistadores che potesse guidarle nell’esplorazione , sorpresa, Casanova risultava già reclutato. Uno screen mi aveva annunciato la sua morte in battaglia contro i nativi ed ora me lo ritrovo disponibile e arruolato…bug!?, chissene…!)

    Dopo essersi rimesso egli prende il comando delle milizie inviate dal Doge Borso, vani i tentativi di farlo tornare in patria perché goda dei tributi che con onore ha saputo guadagnarsi: “Ho un lavoro da terminare, miei cari Signori…”
    Agosto 1633, Scopre e assoggetta la provincia di Borgou.
    Dicembre 1633, scopre i territori di Nupe e Pindinga.
    Gennaio 1643, viene scoperta la terra di Zanfara, direttamente confinante con i territori settentrionali di Hausa (nota: ecco perché quei maledetti non si lasciavano annettere). Qui però, stremato dalla malaria, Casanova muore. Le sue spoglie e le sue insegne vengono portate a Benin dove riposano nel mausoleo a lui dedicato.:piango:

    Sul fronte nazionale invece si gioca una delicata partita diplomatica.
    Nel maggio del 1634 la Svizzera respinge nuovamente la nostra generosa offerta di annessone.
    In novembre Borso de Medici invia una tagliente missiva a Senatori elvetici in cui consiglia caldamente l’unificazione dei due stati…per il bene comune.
    I falchi seduti a Roma già preparano un piano d’invasione. Vengono sondate alleanze e schieramenti in vista di questa opportunità.

    Il Doge de Medici muore nel febbraio del 1635. Molti sospettano che egli sia stato avvelenato, ma nessuna prova viene trovata.
    Prende il suo posto Carlo Emanuele Carafa (A3 M5 D4) un Senatore che proviene proprio da quella fazione d’interventisti che vorrebbero a tutti i costi vedere la svizzera assoggettata.
    Il suo primo atto nello stesso mese è quello di rendere l’Albania una nazione libera sotto la nostra benevola protezione.
    In novembre, mentre sempre più truppe si portano in territorio ligure annulla l’accordo commerciale con la Svizzera. I rapporti precipitano notevolmente, da + 138 a +40.
    Nel febbraio del 1637 annulla il vassallaggio con la Svizzera.
    Nel marzo dello stesso anno 36.000 uomini armati entrano a Nizza (6.000) e in Piemonte (30.000). E’ guerra. Con noi si schierano Francia, Castiglia, Albania e Montenegro.
    8 Settembre 1637, gli svizzeri forti di 32.000 soldati tra regolari e mercenari sconfiggono le nostre truppe che già cingevano d’assedio Torino. Queste riparano in Liguria. Dobbiamo dar fondo sino all’ultimo ducato per organizzare un a forza mercenaria che ripari a questo disastro.
    Borgogna, dichiara guerra alla Svizzera (!).
    20 ottobre, grazie alle truppe del regno di Sicilia e ai nostri mercenari ribaltiamo la situazione in Piemonte.
    4 marzo 1638, la guerra inizi ad essere troppo lunga il doge Carafa tenta la carta della diplomazia. Offriamo alla Svizzera la pace in cambio di Nizza e del Piemonte ( questi territori valgono 52 punti vittoria e noi ne abbiamo solo 35…), accettano! Fantastico.:approved:
    Ora abbiamo due nuove province, finalmente continuiamo a volgere lo sguardo su quelle genti che hanno il nostro stesso sangue.

    Maggio 1640 viene presa la decisione d’inviare coloni nella provincia di Nupe che confina con i territori settentrionali di Hausa. Purtroppo per ben tre volte questi non andranno a buon fine e il progetto viene accantonato.

    29 maggio 1641. tensioni riguardanti il confine on Azow rendono precari i rapporti con la Lituania. Inviamo nella provincia 12.000 armati per un eventuale attacco.

    16 gennaio 1643, la Persia attacca Cipro con cui avevamo stabilito un patto di garanzia. Il doge Carafa forte delle truppe in Azow coglie l’occasione e dichiara guerra ai Persiani. La Francia ci volt le spalle, ma i nostri vassalli e Castiglia si uniscono in questa nuova avventura.
    Credendo di promuovere una crociata il Doge muove 7.000 uomini in Giudea convinto che così si uniranno a lui altre potenze, ma si sbaglia.
    Nel mentre Ragusa, alleata dei persiani viene attaccata, assediata e annessa (settembre 1643).
    La guerra è tremenda, la Persia ha moltissime province e può mobilitare decine i migliaia di truppe. :eek:

    Occupiamo la giudea, ma questa viene persa nel febbraio del 1644. Le nostre truppe, decimate, riparano a Hawran. Cingono la città d’assedio, ma ogni maledetta provincia persiana ha un livello di fortificazione di 2.
    Castiglia coraggiosamente tenta più di uno sbarco in Anatolia, m viene sconfitta ogni volta. La Persia riesce a mobilitare eserciti di 50.000 uomini. A guerra si trasforma in una disfatta. Solo sul mare riusciamo ad avere la meglio. Ogni sforzo diplomatico per cercar nuovi alleati è vano. Un secondo sbarco in Giudea riesce, ma subito i nostri 9.000 soldati vengono sconfitti e fuggono a sud. Qui attaccati su più fronti vengono massacrati.:wall:

    30 marz0 1645. La diplomazia porta come frutto il nostro ritorno tra gli elettori del Sacro Romano Impero, null’altro e non un miglioramento di +2 alla nostra reputazione (ATTUALE 15).

    24 MAGGIO 1645, Castiglia viene attaccata da Creek e Shavnee. Chiede il nostro auto che viene loro concesso. Le truppe spagnole smettono di supportarci e vengono riposizionate in Nord America.
    Gennaio 1646, firmiamo una pace bianca con i Creek e i loro alleati. Fortunatamente Castiglia riesce da sola a sconfiggere le tribù native.
    22 Maggio 1646, Azow è sotto assedio e non abbiamo modo di difenderla. Il Doge viene costretto a chiedere la pace che vede come pagamento la stessa Azow.
    20 Giugno 1646, Ragusa viene da noi donata al Montenegro. Abbiamo bisogno i piccoli stati che sappiano produrre da soli le loro difese nelle regione dei Balcani in caso subiscano un attacco da parte dei turchi anche se questi sono oramai scarnificati ad oriente dalla prepotenza persiana.

    Gennaio 1650, Roma vede la maggior parte della sua popolazione abbracciare la dottrina riformata. Molti senatori di fede protestante chiedono che l’Italia abbandoni il cattolicesimo si dichiari Riformata. Per ora accantoniamo questa decisione.

    Non stanchi della guerra e forti di una stabilità nazionale di +2 (luglio 1646), Carafa e i suoi falchi preparano un attacco contro l’Impero Ottomano. Difatti vantiamo delle pretese territoriali sulla provincia greca di Iannina (evento).
    Truppe si schierano in Albania con l’ordine di attaccare Iannina e Macedonia, altre sbarcheranno a Morea e ad Atene. Consolidiamo le nostre forze a Corfù e in Albania.

    21 Gennaio 1652, il piano d’attacco funziona. La dichiarazione di guerra non incide sulla nostra stabilità e velocissime le nostre forze si attestano su tutti gli obiettivi. I Turchi, colti di sorpresa devono riorganizzarsi alla meno peggio.:D
    Quando giungono dalle province orientali trovano assediate Iannina, Atene, la Macedonia e Morea.
    Cercano in vano di sconfiggere i nostri. A notare che benché Montenegro, Albania, Sicilia e Catiglia ci affianchino, siamo soli contro i turchi sul campo di Battaglia.
    Solo Castiglia nel 1653, in Aprile occupa Rodi.
    Tutte le province assediate sono occupate. Carafa chiede la Pace, m notiamo che per ottenerla possiamo richiedere solo Iannina e la Macedonia.
    Come prima ondata può andare bene.
    In agosto 1653 viene firmata la pace ottenendo questi due territori.
    Con questa campagna, il Doge ha salvato per il rotto della cuffia la sua carriera e probabilmente la sua vita. Vengono scoperti e imprigionati undici congiurati che pianificavano un attentato. Questi disgraziati durante gli interrogatori rivelano essere sopravvissuti alla carceri Persiane. Vien loro risparmiata la vita, non per bontà d Carafa, ma per pressione del Senato.
     

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  3. Montavago75

    Montavago75

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    A.a.r. Eu3 1653 - 1691

    A.A.R. Italia 1653 -1691


    Riassumo brevemente gli avvenimenti di questo periodo, non perché privi di avvenimenti, ma perché talmente intensi da dover richiedere una narrazione particolare.
    Mi chiamo Guglielmo Gambacorta e il mio paggio personale mi ha appena comunicato che il Senato ha scelto me come nuovo doge della Repubblica. Ho solamente 32 anni e benché non mi sia ancora seduto sullo scranno del Doge, sento già in tutto il suo peso la responsabilità che mi attende.
    Il Doge Carafa che mi ha preceduto, assetato di gloria e sordo agli avvertimenti che giungevano dalla piazza ha ripreso immediatamente la guerra contro i turchi, una sanguinosa lotta che vedrà impegnata la nostra gente per ben trenta anni in più riprese.
    Grazie al sacrificio di molte valorose vite, egli riuscì a strappare ai turchi anche le province di Morea e Atene, un grande onore agli occhi del mondo, ma che di certo non riempiva le pance dei nostri fratelli. La stabilità scese moltissimo e molte rivolte flagellarono la penisola e le colonie d’Africa (stabilità -3).
    Per quietare gli animi il Doge decise allora di abbandonare la spada e armarsi del bello. Sovvenziono artisti di gran fama per abbellire palazzi, chiese e piazze (Idea Mecenate Ottobre 1656). Ma lo scandalo attendeva dietro l’angolo. Carafa benché oramai settantenne si era invaghito della figlia di re Leke I, sovrano di Albania, nazione nostra vassalla. Per ottenere la mano della bella Albina il Doge non si fece alcuno scrupolo e donò la provincia di Macedonia al cognato. Molti temevano che il passo successivo sarebbe stato vedere Carafa diventare Re. Fortunatamente una rivolta in Roma causò la morte di molti senatori fedeli all’odiato governante e questi oramai solo dovette accettare l’onta di rinunciare alla sua carica. Gli successe Francesco Corsini (A4 M4 D4). Questi volle allacciare molte relazioni diplomatiche credendo che questo avrebbe giovato alla nostra reputazione internazionale. Stipulò patti atti a garantire l’autonomia di creta e Cipro. Ma questo ricacciò tutti noi nell’incubo della guerra contro i turchi, essi infatti avevano nelle loro mire le due isole del Mediterraneo. La lotta durò ben sei anni. Essa vide vari capovolgimenti di fronte e nel mentre le nostre risorse si prosciugavano ogni giorno di più. Le file del nostro esercito parlavano molte lingue, eravamo costretti a ricorrere ai mercenari. Finalmente nel dicembre del 1666 Corsini ottenne la pace con i turchi pagando loro un tributo di 25 ducati.
    Per alimentare il tesoro nazionale egli accettò ( 1670, EVENTO) 80 ducati dall’Austria come pagamento in cambio del voto in loro favore per la nomina alla carica d?imperatore del Sacro Romano Impero. Ciò ci svergogno davanti al mondo (-2 prestigio).
    Qualche anno dopo 1676 la provincia di Ragusa tornò autonoma staccandosi dal piccolo Regno di Montenegro. Questi ci chiesero di onorare la nostra alleanza e inviammo 3.000 armati a ristabilire l’ordine. Nel mentre anche i cavalieri dell’ordine Teutonico nostri alleati chiedevano aiuto contro gli indiani irochesi. Approntammo la flotta che sbarcò sulle coste della Pensilvenia 3.000 cavalieri. Qusti in soli tre mesi occuparono tre province garantendo una pace che ci fruttò ben 500 ducati!
    Intanto Ragusa veniva occupata, ma Corsini decise di tenere quella terra sotto il controllo della nostra repubblica. Egli chiuse la sua carriera volendo fregiarsi di una grande impresa. Approfittò dell’offesa che il sultano arrecò alla nazione di Cipro per intervenire nella disputa. Voleva egli lavare l’onta della pace costataci 25 ducati. Utilizzando abilmente la nostra marina le truppe occuparono Naxos e Rodi, mentre sulla terra ferma ottenemmo il controllo di Salonicco. Le truppe d?italia giunsero ad assediare Istambul ed allora il sultano accettò di riconoscere come nostri i territori occupati. Il Doge si ritenne soddisfatto e si ritirò cedendo il titolo a Gian Gastone Chigi (A8 M4 D7), un abile diplomatico che aveva fatto carriera in Africa e Austria.
    Il mio predecessore viene oggi ricordato come il migliore tra i Dogi, secondo solo a De Medici. Egli Infatti lavorò duramente ai rapporti con il regno di Sicilia e ogni suo sforzo venne ripagato nel 1683 quando in gennaio la Sicilia accettò di annettersi a noi (Italia Prestigio 61, 1° in classifica!)
    Ottenemmo anche alcuni territori nelle terre ghiacciate d’Alaska, qui i siciliani avevano fondato quattro loro colonie.
    Grazie sempre alla sua abilità diplomatica seppe destreggiarsi nel conflitto tra Cipro e Creta schierandosi contro quest’ultima. L’assedio durò dall’ottobre del 1682 al settembre del 1684. Dopo tre tentativi di assaltare le mura la capitale di creta cadde in mano italiana e non poté fare altro che accettare l’annessione.
    In Africa Hausa, credendo di poter contare su forti alleati ci dichiarò guerra, ma subito si ritrovò sola. Essa perse due province e riconobbe come nostra Benin. Chigi inviò un folto gruppo di coloni affinché s’insediassero nella terra chiamata Nupe. Essi vi riuscirono creando così una continuità territoriale in quelle remote terre.
    Il lavoro del Doge non era ancora terminato. Egli intervenne quando nel 1685 i turchi attaccarono Cipro. Subito assediò la Tracia, ma questa volta la nostra flotta venne completamente distrutta dai turchi. Fortunatamente essi si arresero nel febbraio del 1686 e il Doge ottenne che tutte le province greche conquistate da noi venissero riconosciute dai turchi come nostre.
    Pochi giorni fa, l’esercito ha visto mutare la tecnologia del suo equipaggiamento. Ora anche noi, finalmente, disponiamo di molti fanti armati con moschetti (tec. Terrestre 10), così da poter combattre alla pari contro Borgogna e Austria, qualora se ne dovesse presentare la necessità.
    Bussano alla porta. E’ Corsini che appoggiato ad un bastone chiede il mio braccio. Lo accompagno trattenendo a mala pena le lacrime. Egli mi ha confessato che soffre di un male allo stomaco che presto lo ucciderà. Vuole però assistere alla mia nomina e anche un cieco vedrebbe quanto dolore fisico gli richieda questo sforzo. E’ per me un onore che dovrò a tutti i costi meritarmi.
    Sono Guglielmo Gambacorta (A4 M7 D7), Doge d’Italia.
     

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    A.A.R. Italia Eu3 1691 - 1760

    1691 – 1760

    L’esperienza di Doge di Gambacorta fa si che egli si veda subito impegnato a dover affrontare la 5^ campagna contro gli ottomani. Cipro di cui siamo garanti viene attaccata e subito le nostre truppe sbarcano in Bitinia.
    La guerra dura quasi un anno, finalmente nell’agosto del 1691 otteniamo la pace strappando al sultano la Bitinia e un pagamento di 75 ducati.
    Cipro viene annessa dia turchi l’anno successivo. La campagna contro i seguaci della mezza luna è ben lontana dal dirsi conclusa.
    Internamente numerose rivolte ci costringono a investire 200 ducati così da aumentare la stabilità nazionale.

    8 gennaio 1864, la castiglia chiede il nostro intervento nella guerra d’oltre Atlantico contro la confederazione irochese. Accettiamo e inviamo 4.000 fanti Tercios.
    Accade che la flotta arrivi sulle coste delle colonie spagnole a pace fatta. Le 5 navi (una caravella e 5 flauti) capitanate dall’ammiraglio Gampin anziché veleggiare verso casa si spingono negli arcipelaghi meridionali.
    Qui esplorano l’isola di Giamaica, sbarcandovi 3.000 armati e poi veleggiano a nord insediando 1.000 fanti nelle Bahamas. Il rientro è però drammatico. La piccola flotta affonda nell’atlantico a causa di un tremendo uragano. Solo due marinai si salvano e vengono ripescati da una goletta danese. Questi rientrati in Italia fanno rapporto. Gambacorta ordina che le nostre truppe non vengano lasciate sole al lore destino. Invia due spedizioni di coloni nelle isole del Golfo, ma quella che giunge alle Bahamas viene sterminata così come i fanti che vi erano stanziati solo pochi mesi prima.
    La Giamaica viene colonizzata il 7 agosto del 1696.
    In Europa intanto, il Doge, predispone un duro gioco politico con le nazioni balcaniche. Egli sa che presto il Sultano muoverà nuovamente il suo oramai piccolo esercito e prepara così il terreno per avere un casus belli. Non lo vedrà però realizzarsi, perché Guglielmo Gambacorta muore il 4 luglio del 1698 stroncato da infarto.
    A lui succede Fabio Doria Ciriè (A8 M3 D4), un abile amministratore formatosi alla guida della Puglia di cui è stato il governatore per 4 anni. E’ da quella terra che vengono le nostre migliori fanterie.
    Finalmente nel settembre del 1698 colonizziamo anche le Bahamas.
    Il 22 ottobre dello stesso anno, i turchi ci offrono il casus belli che avevamo preparato su di un piatto d’argento. Tentano il colpo di Mano in Bulgaria, ma noi entriamo in guerra e sbarchiamo a Cipro e mettiamo sotto assedio la Tracia.
    Ci vogliono quasi due anni per ottenere una buona pace. E’ nell’aprile del 1701 che otteniamo il controllo di Cipro, il riconoscimento di tutte le rivince strappate ai turchi come nazionali e ben 50 ducati!

    In africa continuiamo a dover sedare rivolte,ma c’è anche tempo per insediare una nuova colonia a Pidinga.

    6 giugno 1703, il Doge Ciriè in accordo con il Senato promuove una politica che abbia come fulcro un Umanesimo Tollerante. Le popolazioni che vivono sotto il nostro vessillo devono sentirsi fratelli in una grande famiglia e non sudditi di un dispotico monarca.
    Il biennio 1706 – 1707 ci vede impegnati in uno scontro con Borgogna. La situazione è grave, perché ci troviamo a voler unificare la province bulgare sotto di noi. La Borgogna, di avviso differente, interviene ad impedirlo e scoppia una guerra che ci vede impegnati praticamente soli contro Austria e Borgogna. I primi mesi ci vedono conservare bene le nostre posizioni, ma non abbiamo i ducati necessari per assoldare ufficiali capaci di guidare le nostre truppe, quasi tutte mercenarie. Le regolari sono schierate in Africa e nelle colonie. Perdiamo il Piemonte e per non veder peggiorare la situazione Cirié cede la Bulgaria italiana in cambio della regione dell’Italia settentrionale, la pace è fatta, ma che pericolo. Viviamo nella paura dei nostri vicini d’oltralpe.:facepalm:
    A peggiorare le cose una serie incredibile di scarsi raccolti flagellano le nostre province. Dobbiamo spendere 200 ducati, che potevamo sfruttare nella guerra, per evitare le carestie.

    1708, i nativi delle Bahamas si ribellano e massacrano coloni e guarnigione.

    1710, ricolonizziamo l’arcipelago caraibico, questa volta presidiandolo con 3.000 fanti.

    7 Aprile 1710, scade la tregua firmata dal sultano e senza soffrire di perdita di stabilità il Doge riesce a dichiarare guerra. Immediatamente la Tracia capitola e a settembre viene annessa. L’Impero ottomano cessa di esistere.

    Prima della morte di Ciriè, nel 1723, la nostra nazione ci vede coinvolti in Africa. Il sostegno alla Castiglia nella guerra contro il Marocco ci porta a dover affrontare il Mali. Questa nazione tecnologicamente arretrata è però ricca di uomini forti e coraggiosi. In tredici anni il fronte subisce vari rovesci tanto da dover perdere la colonia di Pidinga. Anche in Alaska, regione ereditata dalla Sicilia, scoppiano numerose rivolte che vedono l’arruolamento in loco di 4.000 fanti per doverle sedare.
    Ciriè muore quando una nuova colonia viene fondata nella costa d’Oro. Questa è stata fondata per avere un confine territoriale con il Mali con cui dovremo ripareggiare i conti.

    Il nuovo Doge è Obizio Montefeltro (A4 M7 D7), Colonnello dell’esercito che progetto dietro le quinte l’annessione della Tracia.
    Nell’agosto del 1723 la Giamaica diviene una città superando i 1.000coloni.

    Nel novembre dello stesso anno, Castiglia ci chiede di affiancarli contro l’impero Zapotec. Dopo 20 mesi di guerra, sigliamo con questa gente una pace che ci frutta 400 ducati.
    Il denaro viene investito per implementare fortificazioni e costruire nuovi edifici amministrativi.
    Accade però che una carestia ci faccia spendere tutto il denaro così da dover beneficiare di un prestito di 200 ducati.
    Gli introiti rimpinguano le casse tanto che Montefeltro usa parte del denaro per assoldare una spia che falsifichi i trattati territoriali con il Mali. Scatta così una guerra territoriale che ci permette di ottenere vendetta e riprenderci i territori persi.
    Quest’uomo è molto scaltro e non si preoccupa di utilizzare per i fini nazionali anche carte truccate. L’esperienza gli deriva quando giocava d’azzardo negli accampamenti militari con i suoi uomini. Si dice che il falsario sia lo stesso a cui commissionò un mazzo di carte truccate.

    Aprile 1737 viene tentata l?impresa Orientale: fondare una colonia in Asia. Questa fallisce miseramente portando sul fondo dell’oceano Indiano 3.000 fanti, 2 caravelle e tre vascelli flauto. I cartografi acquisiscono però da quest’insuccesso la mappatura della costa meridionale d’Africa, trampolino di lancio per l’Asia.

    E’ così che Obizio Montefeltro ordina l’insediamento di una colonia in quella che verrà chiamata città del Capo. Ordina subito che vengano stanziati i fondi affinché in breve tempo divenga una città.
    L’ultimo atto di questo doge è quello di rifiutare l’elezione dell’Austria al sacro Romano Impero, peggiorando così i rapporti con l’Impero asburgico. Egli non ha mai visto di buon occhio l’appartenenza dell’Italia, una repubblica, in un consiglio imperiale.
    Muore anziano nel 1747.
    Due anni prima aveva ceduto la carica a Francesco Maria della Torre (A8 M4 D8), suo delfino e attendente. Egli riuscì a convincere il senato ad una politica di continuità del lavoro sin qui svolto.
    L’attenzione alle province italiane del nord, ancora sotto controllo austriaco, non era scemata, ma il realismo metteva sotto lo sguardo di tutti l’impossibilità di liberarle senza un alleato forte al nostro fianco.

    Dicembre 1748 Città del Capo viene ufficialmente fondata.
    18 gennaio 1749 (Evento) dobbiamo sceglie se mettere nel tesoro un bonus di 500 ducati o aumentare a +2 la stabilità (attuale 0). Viene decisa la prima opzione. I soldi servono a fortificare tutte le colonie divenute città.

    23 luglio 1751, L’Ordine Teutonico, nostra nazione alleata, ci chiede di appoggiarli contro l’Austria. La tentazione è forte, ma dobbiamo declinare. Se siamo dei vigliacchi.
    (Nota: per errore faccio partire il save con l’Ordine teutonico anziché con l’Italia. Guardo le azioni dell’I.A. che rifiuta anch’essa l’alleanza e per non dover fronteggiare l’Austria dichiara guerra al Mali avendo poi la faccia tosta di chiedere l’appoggio dei tedeschi).

    Glia anni successivi ci vedono impegnati a colonizzare le Mauritius (Isole di Maurizio) e Timor. Questa viene devastata quasi subito e il progetto, troppo dispendioso viene accantonato.
    Per ben tre volte l’Albania rifiuta l’annessione cosa invece accettata dal Montenegro nel 1753. Dalla Torre non vuole vassalli, ma territori che forgino truppe qualora si debba arrivare alla lotta con l’Austria.

    I continui rifiuti ci portano a dichiarar guerra, così come accadde con la Svizzera. Otteniamo la Macedonia, che regalammo a Tirana a suo tempo, e il ritorno dell’Albania a nostra nazione vassalla. Chissà se tra una decina d’anni, quando vedranno arrivare un ambasciatore con la proposta di annessione rifiuteranno ancora…

    7 agosto 1760 Il Pontefice ha natali Italiani.:cautious:
     

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  5. Montavago75

    Montavago75

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    Eu£ A.A.R. 1760- 1793 la fine

    Verso la fine 1760 – 1793

    Dalla Torre continua a reggere il seggio di Doge quando, nel 1762, uno dei nostri consiglieri, Ludovico Pallavicini, grazie alle sovvenzioni statali mette a punto una nuova carta dei cieli studiando costellazioni e pianeti. Il suo lavoro porta un enorme beneficio a tutta la nazione.:love:

    Nell’aprile dello stesso anno i festeggiamenti vengono interrotti. L’ordine teutonico si trova in guerra con Aragona e chiede il nostro aiuto. Il Doge temporeggia, vuole considerare rischi e guadagni. Alla fine accetta di tener fede al patto d’alleanza. Castiglia non può appoggiarci avendo un legame di sangue con la casa d’Aragona. Siamo quindi in guerra. Tra i nostri nemici anche il piccolo stato irlandese di Leinster che osa sbarcare in Corsica.
    Ricacciati gli irlandesi ci occupiamo degli iberici. Sbarchiamo in Sardegna e a Malta.
    L’assedio delle due province è lungo e sanguinoso.:eek:
    La nostra flotta, tentando di sbarcare a Maiorca viene distrutta da quella aragonese di molto superiore. La campagna si fa lunga e costosa. Le richieste di pace vengono respinte. Chiediamo uno dei due territori, ma nulla!
    Alla fine della Torre, coraggiosamente si mette a capo di 11.000 armati. Stipula un patto di transito con la Francia e marcia su Barcellona.
    L’assedio della capitale nemica dura quasi tre anni. Capitola solamente nell’agosto del 1766. Dalla Torre si trova a trattare la pace con il Re Fernan V, ma questi si ostina a non concederla. Per calcare la mano dalla Torre fa giustiziare 25 nobili aragonesi che avevano condotto la resistenza in città. Re Fernan, ordina alla sua flotta di dare la caccia alla nostra per ritorsione e purtroppo l’azione funziona. 5 vascelli flauto e 2 caravelle vengono affondate al largo dello stretto di Gibilterra. Intanto l’ordine teutonico fa pace con Leinster. Non c’è più ragione di andare oltre con lo spargimento di sangue. Il re spagnolo accetta di cedere a noi Malta in cambio della pace. E’ il dicembre del 1766.

    L’Albania respinge più volte l’annessione. Il Doge non vuole ricorrere assolutamente alla forza. La macedonia diviene nostra provincia nazionale e finalmente l’Albania nel novembre del 1774 diviene parte della nostra grande nazione.:approved:

    In Africa continuano le scaramucce con Hausa per il controllo dei territori africani. Suoi alleati Songhai e Mali, ma quest’ultimo chiede sempre, e ottiene, la pace bianca.

    Il 22 aprile del 1779 sale nuovamente al soglio pontificio un Papa di origine Italiana.:contratto:

    Il 4 luglio 1782, muore uno dei nostri migliori capi di governo. Si spegne Galeazzo Maria dalla Torre, che ha saputo estendere il nostro dominio in terra d’Africa, ha affrontato con la spada in pugno il lungo assedio di Barcellona e ha finanziato le scienze così da fare dell’ Italia un lume per le altre nazioni del mondo.
    A lui vengono dedicate i nuovi edifici costruiti nelle colonie sparse nel globo.

    Prende il suo posto Raffaello Pignatelli (D7 M4 A5), suo assistente nelle trattative con Argaona.
    Egli appare impacciato e gracile, ma l’apparenze inganna. Sin da giovane ha saputo orchestrare affari di stato che gli hanno valso il soprannome di ragno.
    Egli infatti tesse la tela dei rapporti diplomatici con una maestria tale da ottenere sempre ciò che si prefigge.

    Subito dopo la sua nomina adotta l’idea nazionale “Gloria alle armi”, molti vedono in questa scelta un periodo pieno di guerre e lutti.
    Ma egli non vuole portare l’armi in Europa. Conosce troppo bene la potenza delle nazioni a noi confinanti e capisce l’inutilità di un conflitto che vedrebbe svanire ciò che abbiamo saputo costruire in 400 anni.
    Egli comanda che Guglielmo di Savoia esplori l’interno dell’africa meridionale e finanzia molte spedizioni di coloni.
    Nel 1782 viene colonizzata la terra di Namaqualand, ricca d’avorio.
    Il Savoia intanto compie la sua missione e entra nel Roggeveld i cui fiumi brillano di pepite d’oro.

    Ma la guerra arriva, puntuale. Pretesto il litigio per un confine comune con Songhai. Hausa loro alleato viene schiacciata dalle nostre truppe e nel novembre del 1783 viene finalmente annessa.:love:

    Marzo 1785, Raggeveld viene colonizzato e vedrà insediarsi altri coloni.
    Di nuov, tregua ultimata, Pignatelli scatena le truppe contro Songhai ottenndo le terre di Dendi e Nupe, nostri territori nazionali. Lle genti di quell’area e oramai chiaro chi comanda.
    La guerra termina nel febbraio del 1791, vasti territori sono ora pronti per essere colonizzati.

    Accade però che su tutto il territorio nazionale si diffondano idee rivoluzionarie che parlano di libertà e uguaglianza. Si ciarla di abolire la schiavitù, di render le terre a coloro che vi sono nati…
    Tutto ciò non è tollerabile. Non abbiamo forse sfamato il popolo nei momenti di carestia? Curato le piaghe procurate dal flagello della peste? Onorato patti commerciali, diffuso la sapienza oltre i nostri confini, appoggiato i deboli, combattuto gli oppressori?
    Non è forse questa libertà, giustizia, uguaglianza?
    Null’altro che facinorosi, ecco cosa siete. Bisognosi di venir educati dal filo della spada, ora preparatevi…
    E’ il primo gennaio del 1793, un epoca è finita, una nuova e alla soglia.


    Fine


    16/07/2007

    !Che palle! Mi ritrovo a dover dare ragione a mia madre quando me la menava per evitare di studiare all’ultimo momento. Cavolo, quel schafskopf di Pablo aveva detto che aveva tutte le risposte dell’ultimo compito in classe. Non ne andava bene una. E hora mi ritrovo a dover studiare duecento anni di storia in meno di un mese per l’esame riparatore di settembre.
    !Madido! Come se non fosse successo nulla dal 1800 al 2000. Il nano corso che si mette a fare la sua crociata personale contro la Persia e libera il santo sepolcro grazie ai soldi italiani i mercenari spagnoli e le armi austriache. Poi i trent’anni di sangue. Teste coronate che cadevano ogni dove e i confini nazionali che sembravano tracciati sulla battigia. Solo l’intervento del Doge che propose l’unita federale delle nazioni Europee ci salvò dalla furia degli inglesi che forti della loro marina misero alla fame le nostre colonie.
    Poi, come se non bastasse mi devo imparare a memorie ale fasi della guerra asiatica, !ops! guerre asiatiche. La prima 1893 – 1903, la seconda contro i giapponesi 1914-1922 e la terza contro la lega musulmana del pacifico 1940-1949. !Che hoden!
    Pazienza, mi dedicherò all’argomento a piacere. L’Europa unita dal 1950 ad oggi.
    Il primo uomo sulla luna, Ferrante de Medici, ha detto her professor che era un argomento troppo breve da preparare.
    Grazie al cielo quest’anno ho solo storia da riparare, lo scorso anno mi sono quasi suicidato con tedescoe spagnolo e dire che conosco a memoria tutte le xlied dei Ramstein.
    Devo proprio passarlo ‘sto esame, altrimenti mi salta la vacanza a Maurizio con Grethe.
    Ah Grethe, quando la presentai a mia madre le venne quasi un infarto. Sua madre e di Benin il padre della Cuba austriaca. Occhi celesti, carnagione scura, fianchi…
    …si sto studiando mamma , sto studiando!
    Kot
     

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  6. Montavago75

    Montavago75

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    Considerazioni Finali

    Spero vi siate divertiti a leggere questo mio A.A.R. almeno quanto io a giocarlo. Se vi siete annoiati non me ne vogliate, se le mie azioni vi sono sembrate dilettantesche sappiate che questa era la mia prima campagna a EU3…
    L’idea iniziale di unificare l’Italia è stata disattesa. Credo che non possa dire di aver compiuto la mia missione senza poter fregiarmi di possedere il nord (Lombardia, Brescia e Verona). Il problema è stata l’Austria prima e la sua granitica alleanza con Borgogna dopo. Esse hanno imperversato in Europa centrale per tutta la campagna senza darmi spazio d’azione. Anche quando esse stesse guerreggiavano tra loro l’alleanza non decadeva e questa mi pare una gran pecca nel gioco.
    Altro aspetto negativo a parer mio è la scomparse del naviglio di una nazione quando questa viene annessa. Posso capire se questo avviene dopo un conflitto, ma se l’evento è pacifico trovo disdicevole affondare la flotta. Consiglio a tutti di conquistare Venezia il cui cantiere navale sforna a tempo di record e a costi contenuti Caravelle e simili.
    La parte commerciale richiede tempo e dedizione cosa difficile se ci si trova impegnativo a dover sedare rivolte ogni tre mesi o a sfamare contadini afflitti da carestie.
    Concordo con i più della scarsità di avvenimenti storici, mi aspettavo un pochino di più di un nulla!
    Giocavo con la versione 1.2.1, spero che con l’espansione napoleonica questo aspetto venga migliorato.
    In conclusione mi sono divertito tantissimo, ho macinato ore davanti allo schermo del pc, ma ne è valsa la pena…
    Ora mi attende un’altra impegnativa missione, rendere grande una zanzara verde che trova casa nel sud dell’ Irlanda. Fortunatamente non sarò solo.
    Alla prossima e grazie dei vostri post!

    Montavago 75, Antonio Ciocca
     

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