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è morto bartolomeo gagliano

Discussione in 'Off Topic' iniziata da qwetry, 22 Gennaio 2015.

  1. qwetry

    qwetry

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    si è sucidato in cella, un serial killer che recentemente aveva fatto parlare di sé per un'evasione, un paio d'anni fa

    ma non è la notizia della sua morte che riporto, riporto invece un meno recente articolo che narra la sua carriera criminale.
    Quello che mi turba non è la sua carriera, è solo uno dei tanti pazzi criminali, mi turba il numero di permessi di cui ha goduto e le ripetute evasioni che è riuscito a fare, e il numero delle persone che hanno sofferto a causa delle sue malefatte ogni volta che ne ha avuto l'occasione

    mi sono "divertito" ad analizzare il testo segnando in verde permessi ed evasioni, e in rosso i crimini commessi fuori dal carcere

    http://www.lastampa.it/2013/12/19/i...-e-omicidi-b6mlF66mqWX2KB0eDsx2fI/pagina.html

    ----------------------

    [...] Bartolomeo Gagliano, ha 22 anni, un padre camionista di origine siciliana, emigrato da tempo a Savona, e già una passione sfrenata per le prostitute da strada. Ne ha appena uccisa una, l’ha lapidata su una piazzola dell’autostrada Genova-Savona. Perché? «Mi stavo per sposare, lei voleva dire tutto alla mia fidanzata». Sequenze horror. La picchia un po’, «appena un po’», poi cerca di soccorrerla ma cambia idea e le sfonda la testa con una grossa pietra. Lascia lì la 124 del padre accanto e se ne va a piedi.



    Dalla collina alla spiaggia, nel crepuscolo di una giornata ventosa e piena di sole. Bartolomeo ha una strana idea della vita e della morte. Uccidere è niente. Lo condannano a 10 anni di manicomio criminale. I periti sono convinti: è un malato. Uomini e donne sono pupazzi da attivare quando servono e da spegnere se danno fastidio, se si ribellano, se pretendono, se costituiscono un simbolo, anche del Male.



    A volte - nella lunga catena di tentati omicidi - qualcuno per caso si salva dalla furia omicida ma lui non ha mai rancore, neanche li ricorda tutti, figurarsi le ragioni. Evade nell’83 (conflitto a fuoco con i carabinieri) e nell’89. Ripreso nel febbraio ’90. Entra e esce, grazie ai permessi. Quando glieli negano, protesta e tenta il suicidio. Quasi sempre tagliandosi le vene.



    Nel frattempo uccide, ferisce, sevizia. I poliziotti si ritrovano poi di fronte un uomo meditabondo, riflessivo, suadente. Si esprime con una rozza retorica. «Se ho sparato e non ho ucciso è perché all’ultimo una forza soprannaturale ha deviato la mia mano, sono uno strumento divino, agisco e decido chi vive e chi muore». Ok. Ma il travestito sudamericano ucciso a Genova l’11 febbraio 1989, assieme all’altro «vendicatore», Francesco Sedda, omicida malato di Aids, compare di sangue e di vendetta? «Portatori di malattie e di corruzione», si giustifica. Gli hanno sparato in faccia e preso a calci il cadavere. Ridevano ed erano felici, del sangue, delle contorsioni, dello «sguardo stupito» della vittima.



    Il 14 febbraio se li ritrova davanti Francesco Panizzi, un trans conosciuto come Vanessa. Pensa a una rapina ma Bartolomeo gli infila in bocca la canna di una Beretta 7,65 e spara. Vanessa muore. Il cliente pensa sia una rapina e vuole dare soldi ai due. Loro lo irridono. Il giorno dopo, l’Opel Corsa di Gagliano e Sedda si ferma vicino a Laura Baldi, prostituta. Neanche una parola. Bartolomeo, con la chioma nera e ricciuta, il «velo di barba», le spara in gola. «Zampillava come una fontana - racconta compiaciuto - è morta?». No, gli rispondono i poliziotti che l’hanno appena fermato un posto di blocco. Nel marzo ’90 fugge di nuovo. Questa volta ha una fidanzata, Sabrina Ammannati. È con un amico, il pluri-omicida Fabrizio Allegra, di Varallo Sesia. Sabrina la trovano in fin di vita in un residence alla periferia di Firenze. Un colpo di pistola calibro 7,65 (l’arma con matricola abrasa è stata trovata nell’abitazione) le ha sfracellato il mento. Si salva. «Era un gioco erotico, mi è partito un colpo per sbaglio», precisa con dovizia di particolari hard.



    Piovono condanne e altri periodi di internamento. Da allora a oggi ancora rapine, estorsioni. Persino uno stupro, a Savona. Nel 2006, di nuovo in permesso, entra nell’auto di una ragazza e la violenta. Riconosciuto e arrestato, rimedia nel 2008, altri 4 anni e 6 mesi di carcere. E altri permessi.


    ----------------------


    poco sopra, quindi appena prima di leggere meglio il testo che ho copiaincollato, ho scritto delle righe che ora mi viene da scrivere in modo diverso, almeno nel tratto finale:

    Quello che mi turba non è la sua carriera, è solo uno dei tanti pazzi criminali, mi turba il numero di permessi di cui ha goduto e le ripetute evasioni che è riuscito a fare, e il numero delle persone che hanno sofferto a causa del //// nostro modello di giustizia

    Un modello egualitario, puramente democratico, che dà uguale valore e dignità a ogni essere umano, che sia onesto o disonesto, un sistema che sulla base di questo principio non dà precedenza al benessere (salvaguardia) del giusto rispetto ai diritti dell'iniquo. I giusti sono agnelli sacrificati sull'altare del nostro modello democratico occidentale.
    E' tutta utopia, concepita da intellettuali in cupole di vetro, sostenuta dall'ipocrisia delle masse.

    ero partito con l'intenzione semplice di riportare una notizia, mi sono lasciato andare e ho scritto un manifesto accusabile di fascismo e femminicidio.
     
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    Ultima modifica: 22 Gennaio 2015
  2. GyJeX

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    kobobo però è in galera, giustizia è fatta!
     
  3. SkySpace

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    come non trovarsi d'accordo con te di fronte a questi fatti
     
  4. StarUGO

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    Il deserto e' grande,una bomba nucleare credo abbia un discreto raggio d'azione,allarghiamo l'utenza....
    ..eh lo so,non rimarremmo in molti...
     
  5. Invernomuto

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    Ma quindi stai sostenendo che nei modelli non egualitari/democratici (che poi bisogna definire cosa si intende per egualitario) la "giustizia" è meglio amministrata?
    Non vedo onestamente il nesso. Il caso in esame per me dimostra solo i tanti errori commessi e i tantissimi problemi del NOSTRO sistema, non vedo cosa c'entri la democrazia...

    Saluti
     
  6. qwetry

    qwetry

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    stavo espandendo il discorso a cose più ampie su cui non ho ancora neanche trovato un mio pensiero chiaro e ultimo, errore mio, mi limito alla giustizia: me la prendo col buonismo detto in modo semplice
    il mio pensiero è che il fine riabilitativo della pena debba essere secondario, del tutto in secondo piano rispetto alla sicurezza, non paghi il giusto per i peccati altrui.

    certo, in tanti non è che ci nascono criminali, anzi, eccetto i pazzi in mia opinione nessuno nasce criminale, è l'ambiente che forma le coscienze, quindi non sono anche loro che pagano per peccati altrui?

    ma serve un compromesso, e io cinicamente, egoisticamente probabilmente, lo piazzo a favore di chi è inequivocabilmente nel giusto, quella ragazza violentata nel 2006 poteva la mia fidanzata o mia sorella, che si fottano i nobili ideali illuministici, e diamo l'ergastolo a kabobo, che possa riprendere a picconare tra 20, 30, 40 anni, è un rischio che noi persone perbene non possiamo correre, che almeno io non vorrei correre.

    Ciao
     
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  7. rawghi

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    La riabilitazione alla vita sociale andrebbe data in casi specifici, non a chi commette crimini per gusto.
    Ci sta per uno che ammazza per eccesso di legittima difesa, ci sta per un ladro, ci sta anche per un mafioso considerando che nella maggior parte dei casi è cresciuto in un ambiente che l'ha "portato" sulla brutta strada.

    Gente di questo tipo andrebbe messa ai lavori forzati.

    Che poi io penso che tutta la popolazione carceraria andrebbe messa ai lavori forzati, non vedo perché devo pagargli da mangiare quando a me non lo paga nessuno.

    Quindi forse andrei "oltre", ma non lo dico perché poi si parla di sacralità della vita umana. Concetto che ritengo inutile per individui che sono un pericolo per la specie.
     
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  8. Willy il Peyote

    Willy il Peyote

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    Il senso d'impotenza e di solitudine del condannato incatenato, di fronte alla coalizione pubblica che vuole la sua morte, è già di per sé una punizione inconcepibile.
    Generalmente l'uomo è distrutto dall'attesa della pena capitale molto tempo prima di morire. Gli si infliggono così due morti, e la prima è peggiore dell'altra, mentre egli ha ucciso una volta sola. Paragonata a questo supplizio, la legge del taglione appare ancora come una legge di civiltà. Non ha mai preteso che si dovessero cavare entrambi gli occhi a chi aveva reso cieco di un occhio il proprio fratello.
    (Albert Camus)

    Casi come questo costituiscono un'eccezione, si parla di un individuo chiaramente malato, quindi come trattarlo?
    Semplice, carcere a vita senza possibilità di nuocere ulteriormente, dunque isolamento e zero permessi d'uscita.
    Prospettiva raccapricciante per una "persona per bene", ma qua si parla di un rifiuto umano. I buonisti ad oltranza potrebbero argomentare su traumi infantili e menate varie, tutte stronzate, ho conosciuto persone abusate per anni che hanno avuto il coraggio di rialzarsi e non cedere al Male.

    ps: mi chiedo perchè "le guardie" si divertano con ragazzi come Cucchi quando hanno tra le mani certa gente..
     
  9. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Il male che una società fa, e che tenta di nascondere sotto un velo di moralismo e di ipocrisia, gli ritorna sempre indietro. Non a caso siamo nell'epoca dei killer seriali, della violenza crudele e brutale e senza scopo. Questa non fa altro che essere accentuato dai mass media e dal loro gusto perverso per l'esposizione della violenza, una specie di pornografia del violento che non fa altro che esasperarla ed accentuarla. I serial killer sono delle specie di eroi delle masse, anche se nessuno vorrà mai ammetterlo (vedere Still Born Killer di Oliver Stone che ha riassunto magistralmente questa concezione) una specie di idolo neo-anarchico di cui ci si può nutrire per coprire l'insignificanza della propria esistenza. Forse in questo senso sta prendendo piede sempre più ciò che viene definito "buonismo", erede delle speculazioni di Foucalt sulla disumanità delle carceri. Quindi riassumendo: da una parte una società che tenta di addomesticare e nascondere la violenza; dall'altro lato quella società stessa che la sovraespone e la dà in pasto alle masse come idolo sacrificale (un po' come il politico corrotto di turno). La situazione non potrebbe essere più contraddittoria.
     
  10. qwetry

    qwetry

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    sono d'accordo, però è la natura umana, per istinto l'uomo è attratto dalla violenza, è inevitabile.
     
  11. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Infatti, io ho detto che siamo nell'epoca della violenza "senza scopo", cioè una violenza individualista e amorale. I Tupinamba che mangiavano i loro nemici ritualmente o i legionari che uccidevano i nemici in battaglia lo facevano per ragioni di guerra, rituali, concezioni ecc. Il buon Bartolomeo Gagliano che va in giro e uccide perché ci prova gusto è molto diverso.
     
  12. kaiser85

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    Ma che fascisti che siete!!! ma vivi e lascia vivere!
    e' di oggi la notizia di una ragazza bergamasca di 22 anni violentata in treno da una delle tante "risorse" scappate dalla "guerra civile in Senegal" venute qui a pagarci, per fortuna, le pensioni e il SSN. Ma volete mettere i vantaggi economici delle "risorse" con uno stupro? che sarà mai..
     
  13. GyJeX

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    Mai una palla da basket quando serve...

    - Aiuto mi hanno stuprata!!!
    - Chi è stato ? negro ? rumeno ? albanese ? zingaro ?
    - nooo, italiano!
    - Ahhh, ma allora è solo una ragazzata, suvvia...
     
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  14. qwetry

    qwetry

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    ma bartolomeo è malato, chiunque uccide per piacere non può che essere pazzo (da rinchiudere a vita), non c'entra la società, gli assassini seriali sono sempre esistiti


    sono la nostra salvezza, noi italiani siamo così individualisti e bamboccioni da non voler più fare figli, la soluzione per mantenere giovane la popolazione sono loro :pompous:
     
  15. auricaesar

    auricaesar

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    secondo me gli adulti che hanno problemi mentali senza nessuno a salvaguardarli andrebbero in istituti che non dico li curino, ma che li facciano sentire a loro agio, un po' come le terapie nelle scuole per i bambini disabili
     
  16. StarUGO

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    Ci sarebbe anche quella de: I ragazzi venuti dal brasile :D
     
  17. feste

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  18. GyJeX

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    Hai perfettamente ragione, fermati finchè sei in tempo!
     
  19. Willy il Peyote

    Willy il Peyote

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    in linea teorica dovrebbe essere così e difatti esistono i manicomi criminali, ma uno stupratore o killer seriale come pensi di farlo sentire a suo agio? gli butti una vergine al mese in cella? A parte gli scherzi, per quanto si possa lavorare su questi elementi, è come tentare d'arginare una falla con le mani, l'acqua passa comunque e prima o poi ti travolge.

    E' molto complesso come discorso, personalmente credo che certi individui, rei d'aver commesso stupri ed altre efferatezze, non meritino alcun aiuto, vanno rinchiusi e basta.
    Uno deve guadagnarselo il diritto d'essere aiutato.
     
  20. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Mah insomma, basta che accendi la televisione e ti vedi un film qualsiasi e vedi come la violenza è divinizzata e come molte persone sognino di essere una figura mitizzata di serial killer. Oppure come le persone si interessino morbosamente dei fatti di cronaca. E questo fatto non può certo essere nascosto dal patetico moralismo che si manifesta ad ogni omicidio (stile Barbara d'Urso per intenderci). Comunque gli assassini seriali in realtà sono un fenomeno relativamente moderno, nel passato a compiere certi massacri erano soprattutto i potenti.
     

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