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AAR: La gloria della Serenissima

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da Purfa, 15 Aprile 2010.

  1. Purfa

    Purfa

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    Eccomi con il mio primo AAR su questo forum!!! Dato che ritengo Europa Universalis in primis una simulazione politica della storia (e dato che non mi parte Magna Mundi Ultimate per motivi inspiegabili) le regole che adotterò nella mia campagna saranno semplici ma molto vincolanti:

    - mai superare i 16 punti di infamia
    - adottare una strategia (almeno nel primo secolo di gioco) il più possibile ricalcante la controparte storica
    - non compiere assurdità storiche (come ad esempio formare l'HRE come nazione o eleggere un nuovo doge con venezia finche questo non muore)

    Dunque adesso mi accingo a scrivere, buona lettura a tutti!!!

    1399 - 1409 Il miagolio del Leone

    Gia Doge di Venezia dal 1382, Antonio Veniero decise che era arrivata l'ora di reclamare le terre di diritto Veneziane, cosi, spedi 6000 forti veneziani in Albania e, il 2 febbraio 1400 mandò ambasciatori al sovrano del Montenegro recanti la dichiarazione di guerra. Il giorno seguente Zabljack, la capitale del piccolo ducato, venne messa sotto assedio dalle truppe della serenissima e, dopo 3 mesi di logorante assedio, cadde nelle mani dei Veneti. Le richieste di pace furono semplici, quanto pesanti: la completa annessione della regione alla Repubblica di Venezia.

    Terminata questa breve parentesi Montenegrina, il doge si impegno a stipulare alleanze a destra e manca, cosi il re d'Ungheria Carlo di Lussemburgo, succeduto al padre tragicamente caduto in battaglia, si unì nella sorte alla Serenissima, ed altrettanto fece il regno di Napoli, governato da Ladislao I Durazzo. Entrambi i sovrani misero subito alla prova la fedeltà della Serenissima: nel 1402 Carlo di Lussemburgo dichiarò guerra alla libera Repubblica di Ragusa senza alcun casus belli. Tuttavia il Doge Veniero capì che era necessario seguire in guerra l'alleato, perchè un cosi forte compagno d'armi nei balcani sarebbe stato di fondamentale importanza nel caso di una dichiarazione di guerra da parte del Sultano Ottomano, dunque la botta alla stabilità interna della Repubblica fu evidente, ma sanata in breve tempo dalla bravura del Doge. Il regno di Napoli a sua volta dichiarò guerra al Duca d'Urbino, e Veniero segui anche stavolta l'alleato in guerra, odorando la possibilità di un ottimo successo militare in Italia: battuto il duca d'Urbino, le sue terre furono annesse al regno di Napoli, fu la volta del papa che s'era schierato in difesa dell'urbinate. Stavolta però fu la Repubblica a prendersi la fetta grande della torta: venne annessa la terra di Romagna e Bologna e il Papa fu costretto a subordinarsi dal punto di vista temporale alla Serenissima (fu vassallizzato).

    Nel bel mezzo dei negoziati di pace tuttavia il doge mori, e il Gran Consiglio elesse Enzo Bardolino come nuovo capo della Serenissima. Costui, uomo di doti molto più grandi del predecessore (8 diplomazia, 6 militare, 8 amministrazione), ritenne saggio, essendo ora il papa sottoposto alla Repubblica, dichiararsi come capo della chiesa veneziana e rimuovendo il papa dalla gestione temporale di essa (statue in restrain of the appeals), e inoltre decise che era ora per la Serenissima di giocare un ruolo più importante nel panorama ellenico: il 18 dicembre 1405 portò la guerra all'impero bizantino, che fu costretto a cedere la morea e i diritti sul peloponneso per ottenere la pace con Venezia. Tuttavia, dopo questo grande successo, un ombra nera cadde sulla Serenissima. Anzi, un'ombra bianca...

    Bardolino ritenne saggio stipulare un alleanza col Sacro Romano Imperatore prima di attaccare i Bizantini, e così fece, vedendo anche che il suo fedele alleato lo seguì in guerra, pur rivestendo un ruolo più che altro nominale. Ma proprio l'alleanza con lui fu la disgrazia di Venezia: l'arciduca d'Austria infatti dichiarò guerra al Re di Boemia il 7 marzo 1406, e il re di Polonia segui il primo contro il comune nemico ceco. Bardolino, vedendo l'opportunità di guadagnare un peso piu importante sullo scenario italiano, decise di aiutare il Sacro Romano Imperatore: furono 3 anni di continue battaglie per le alpi che costarono la vita ad oltre 8000 forti uomini di Venezia. Ma questi grandi sacrifici ben valsero: Bardolino riuscì a far firmare all'arciduca d'Austria una pace con la quale questi cedeva le terre di Tirolo, con le loro ricchissime miniere d'argento, alla Serenissima, che fu ben felice delle rinnovate entrate, tanto che inventò una apposita moneta commemorativa di argento al 70%, il Ducato veneziano del Tirolo.

    Felice ed addolorato allo stesso tempo, ora il doge Bardolino vede all'orizzonte dischiudersi ulteriori possibilità per la Serenissma, e nel frattanto che rimugina sul futuro del suo stato, va a farsi una passeggiata lungo il Canal Grande con la consorte e i suoi 2 piccoli figli.

    OBBIETTIVI PER IL FUTURO:

    - Aumentare il peso veneziano in Grecia, sfruttando magari un attimo di debolezza degli Ottomani
    - Aprire la via dell'Oriente annettendo il Regno di Cipro
    - Arricchire ancor di più la lega commerciale veneta

    ps: come idea nazionale ho attualmente adottato la National Trade Policy, che nelle repubbliche mercantili fa guadagnare ad inizio partita un sacco di soldi. La prossima probabilmente sarà l'addestramento militare (Military drill)

    Una panoramica dei domini Veneziani: http://img169.imageshack.us/i/eu320100415142109.png/
    Mappa del Mondo: http://img59.imageshack.us/i/eu3mapven14155271.png/
     
  2. TFT

    TFT

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    Un inizio abbastanza tranquillo, ma per ora va tutto bene.

    Ricordati che come Venezia sei sulla lama di un coltello. Se trascuri troppo l'Italia ti ritrovi in vicino ciccione o peggio (austria, spagna ecc) se trascuri l'oriente bhe...dai non puoi trascurare l'oriente!

    Ricorda anzitutto l'importanza della superiorità navale, con una bella flotta puoi difendere Venezia, Creta e Cirpo e fare un po' come ho fatto io con la Grec
     
  3. Purfa

    Purfa

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    Ed' è quello che ho fatto e ci ho guadagnato un bel po... ma questo lo racconto sul prossimo aar domattina :D Vi faccio solamente un anteprima: ora la serbia non è piu vassalla degli ottomani
     
  4. Purfa

    Purfa

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    1409 - 1449 IL LEONE COLPISCE (ancora) IN GRECIA

    Correva l'anno 1412 quando l'Imperatore di Bisanzio Giovanni Paleologo venne assalito dalla feccia mussulmana degli Ottomani. Nulla poterono le forze che si schierarono in difesa dell'Imperatore, cioè i Castigliani e gli Ungheresi, coi quali il Sultano firmò una pace bianca.

    Il Doge Bardolino in questi tempi, addolorato per la perdita dell'ultimo baluardo romano, si pose come obbiettivo primario il consolidamento della supremazia navale veneziana nel mediterraneo, ed ordinò la costruzione di ben 5 caracche nei porti della Serenissima e d'Albania; tuttavia , correva l'anno 1415, mentre stavano per essere varate le ultime 2 navi, la feconda Repubblica di Genova interdì l'accesso dei mercanti veneziani al suo porto, scatenando le ire del Doge: infatti, accertatosi che il Sacro Romano Imperatore non potesse scendere in difesa di Genova, dato che era impegnato in una terrificante guerra contro la Polonia e la Lituania, inviò un corpo di spedizione di 3000 uomini in Corsica, altrettanti nella colonia di Kaffa, e di ben 10000 fanti pesantemente armati a Genova. In difesa dei Liguri si schierarono il ducato di Modena e Napoli, vecchia alleata della Serenissima. Le roccaforti genovesi caddero, e la repubblica ligure fu costretta a giurare fedeltà alla Serenissima; il duca di Modena si piegò anch'egli al volere veneziano e giurò fedeltà (entrambi vassallizzati), mentre il Re di Napoli, battuto in casa, fu obbligato a riconsegnare il ducato d'Urbino ai suoi antichi possessori, i Montefeltro.

    Passarono pochi mesì dalla rinascita urbinate quando al doge giunse un messo, entrando a Palazzo Ducale urlò a squarciagola "DOGE!!!! Il re di Sicilia, seguito da suo fratello il Re d'Aragona e dal Portogallo hanno dichiarato guerra al mio duca!!! Vi imploriamo di aiutarci!!!"; il doge ovviamente corse in soccorso dell'alleato e bloccò lo stretto d'Otranto con la rinnovata flotta veneziana. Tuttavia, un attacco congiunto di Aragonesi e Portoghesi, che insieme potevano contare su 2 caracche, 40 galee e 5 trasporti, costrinsero la flotta veneta alla ritirata in patria. Cosi il ducato d'urbino fu fatto preda dai Siciliani e da essi annesso. Doge Bardolino non potè far altro che ammettere la sconfitta, e fu la pace. Tuttavia la storia della piccola terra d'Ancona non terminò qui: fu infatti sconquassata da continue rivolte anti sicule, che portarono all'annessione della terra alla Repubblica di Firenze, nell'anno 1426.

    Seguì a ciò un lungo periodo di pace, in cui il Doge si dedicò principalmente alla direzione dei mercanti nel porto di Genova, che tra l'altro fu annessa alla Serenissima insieme alle terre di Corsica e Kaffa, venduta al Khanato di Crimea per 200.000 ducati d'argento (200 ducati) vista la sua insostenibilità; il doge passò al creatore nell'anno 1439, e fu seguito da Bruno Schio.

    Per il doge Bruno il pericolo principale per la Serenissima era costituito dal Sultanato Ottomano, cosi non si fece scappare l'occasione quando vide che gli Ottomani erano in guerra con gli Ungheresi ed i Timuridi, e dichiarò guerra all'Infedele. Fu immediatamente posto il blocco navale allo stretto di Bosforo, e le armate veneziane cominciarono l'invasione della penisola ellenica, aiutate dai vassalli che sbarcarono anche in Asia Minore, riportando grandi vittorie sui mussulmani. Questa guerra, della durata di ben 4 anni, vide l'ascesa del generale trevigiano Carlo Mocenigo, parente dei Mocenigo di Venezia, che ruppe gli ottomani in grandi battaglie in Macedonia. Tuttavia la situazione era ormai disperata: il popolo di Venezia chiedeva la pace (we a 15), l'Ungheria aveva liberato il Ducato di Transilvania, che subito s'era adoperato nella conquista della terra di Bosnia, e la repubblica di Ragusa, i Timuridi non ce la facevano ad avanzare in Turchia...
    ...In questo momento arrivò al Doge un ambasciatore del Sacro Romano Impero che recava l'annuncio di una dichiarazione di guerra del Re di Boemia alla neonata repubblica. Il doge si guardò bene dall'aiutare i Ragusani, che furono annessi insieme al sud della Bosnia dal Sacro Romano Imperatore. Tuttavia questa breve parentesi ragusana permise ai Veneziani di aumentare la spinta in Turchia, ma l'ombra bianca si addensava ancora sulle alpi...

    Nel 1431 corse a Venezia l'ambasicatore in Austria, portando la dichiarazione di guerra dell'arciduca. "Merda" sentenziò il doge "quei traditori... avranno ciò che si meritano": furono reclutati 8000 mercenari svizzeri, e furono mandati ad attaccare il ventre molle dell'Austria: la Carinzia e lo Steinmark. L'arciduca nel giro di un anno e mezzo fu costretto a firmare la pace, rinunciando al possesso della terra di Tirolo e pagando una forte somma in argento alla Repubblica, con la quale furono pagati i mercenari e finanziata l'offensiva finale in Grecia e Turchia. Il signore di Ferrara, Ercole d'Este, schieratosi con gli Austriaci, vide una fine ben peggiore: fu esiliato dalla sua terra, e quest'ultima fu annessa ai domini Veneziani in Italia.

    Gli Ottomani, ormai pesantemente logorati dalla guerra, furono costretti ad una dura pace nel febbraio 1433: cederono tutte le terre in grecia (Achea, Janina e Salonicco), nonchè l'antica Troia e Pergamo (Bursa), per la quale regione fu istituito momentaneamente un vicedogato a causa dei gravi problemi interni ad essa, sopratutto in ambito religioso. Tuttavia doge Schio non potè godere del successo delle sue truppe: colto da un morbo incurabile, morì nel marzo 1433, lasciando la guida della repubblica a Giuseppe Bassano d'Ivrea.

    Il nuovo doge, Giuseppe, cominciò ad attuare il programma religioso premeditato dal suo predecessore, e inviò missionari in tutta la Grecia e a Troia, convertendo tutte le terre conquistate nel giro di pochi anni, ad eccezione di Salonicco, dove il processo è piu lento. A due anni dall'inizio del suo regno, nel 1445, fu impegnato in una guerra commerciale contro il Regno di Napoli, che era uscito illegalmente dalla lega Veneziana, e che, per compensare al torto, fu costretto a rientrare nella lega, pagare una forte somma di danaro e a cedere la terra da poco acquistata di Messina, che fu resa in poco tempo la seconda base navale della flotta Veneziana.

    Nel 1447 l'Ungheria, sconquassata da rivolte contadine e nazionaliste, fu divisa in due dalla ricreazione della Repubblica di Ragusa (anche se con capitale in Croazia :D ) che, non contenta di possedere le più ricche terre del re Magiaro, continua una guerra d'assedi contro di esso, puntando forse all'annessione completa!!!

    NOTIZIE DALL'EUROPA OCCIDENTALE

    Durante questi quarant'anni si assiste all'avanzata castigliana in Marocco, tartassata però da continue rivolte dei sunniti, che portarono alla creazione del sultanato di Fez (con capitale Orano :D ) e ad un enorme dispendio di uomini e risorse. Nel centro Europa si assiste alla sconvolgente caduta del ducato di Borgogna, prima forza europea per numero di soldati, sotto i colpi dei ribelli di Lussemburgo, e all'ANNESSIONE COMPLETA del ducato da parte dei Lussemburghesi, cui viene dichiarata guerra dalla Francia, che annette tutte le sue terre core, più il Nevers e la Borgogna, rimanendo sul confine dell'Impero per non irritare la Boemia di più. Nelle isole Britanniche invece si assiste alla caduta dell'Inghilterra per mano del Tyrone, che annette tutta l'Irlanda e crea la nazione dei trifogli, e del Principato del Galles, che annette tutto il resto (TUTTO) dell'Inghilterra, e porta guerra alla scozia, conquistandone 3 regioni. Fortunatamente però aderisce alla lega veneziana, quindi fa contento l'allora doge Schio :p

    OBBIETTIVI PER IL FUTURO:

    - Cacciare gli Ottomani dai Balcani
    - Conquistare Cipro e aprire la via dell'Oriente
    - Liberare il Regno di Gerusalemme e il Principato d'Antiochia, antichi regni crociati, dal giogo dei Mamelucchi
     

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  5. torment86

    torment86

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    aar interessante e sicuramente ben narrato
    stranissima l'implosione dell'inghilterra , non mi era mai capitato di vederla scomparire a favore dei suoi vicini gallesi e irlandesi .
    Anche l'Austria rispetto ad altre partite sta facendo poco , sicuramente anche per merito tuo . Ocio alla Francia che se si piazza in Italia poi è dura cacciarla via .
     
  6. Purfa

    Purfa

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    Ci ha pensato l'aragona a piazzarsi in italia :( spero ormai in una guerra franco aragonese
     
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    l'aragona la sbatti fuori facilmente, aspetta ke sia in guerra con castiglia e attaccala
     
  8. Ciresola

    Ciresola

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    Bell'AAR ;)
     
  9. Purfa

    Purfa

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    1449 - 1500 C'E' UN NUOVO PADRONE A COSTANTINOPOLI

    scusate il lungo lasso di tempo, ma lo sapete, quando ti prende non ce se ne accorge nemmeno che passa il tempo :D


    Decaduto il Re d'Ungheria, doge Giuseppe Bassano d'Ivrea ritenne saggio rompere l'alleanza militare formata con la sua nazione. La sua saggezza arrecò fortuna alla repubblica: circa un mese dopo ciò, il re magiaro venne scomunicato e il Sacro Romano Imperatore (austria) invase le sue terre. Per fortuna del magiaro però intervenne la Repubblica, dichiarando guerra all'Austria e sconfiggendola nel giro di 2 anni. L'Imperatore fu costretto a firmare una pace bianca con il re d'Ungheria e dovette pagare una fortissima somma di denaro alla Repubblica, che però non avanzò pretese territoriali. Non ancora firmato il trattato di Campoformio, il 4 dicembre 1453, il Doge portò la guerra al Duca di Mantova, approfittando della scomunica cui era soggetto, e annesse le sue terre ai domini romagnoli e ferraresi della Repubblica. Accorso in aiuto dell'alleato mantovano, il vescovo d'Aquileia venne ripetutamente sconfitto ed, infine, costretto a giurare fedeltà alla Serenissima (vassallizzato anche lui).

    Passati che furono due anni da questi avvenimenti, il 16 agosto 1455, il podestà di Corfù cedette definitivamente le sue terre al Doge, che fu ben contento di offrirgli una pensione mensile di ben 2000 ducati d'argento.

    Dopo ciò seguirono circa 5 anni di pace, durante i quali venne costruita una raffineria in Acaia, permettendo l'esportazione degli ormai famosissimi vini di Peloponneso in tutta l'Europa. Furono questi particolarmente apprezzati dagli Aragonesi, che in soli 10 anni erano sbarcati in Italia e annesso al loro reame le terre del duca d'Urbino, Palermo e metà della Sicilia, Firenze, Siena e Pisa. Forse fu proprio l'ebrezza dei loro sovrani la causa delle loro future disfatte, ma non essendo corretto anticipare il futuro, ne leggerete qualche paragrafo sotto :p

    Tornando alla nostra narrazione, essendo il Sultano Ottomano molto indebolito nella sua potenza, e non disponendo di una forza navale comparabile anche solo da lontano a quella del Leone, doge Giuseppe approfittò della debolezza del suo più acerrimo nemico, e invase tutti i balcani con ben 30.000 soldati, il 21 aprile 1460. Fu proclamata dal papa una crociata contro gli ottomani, per la riconquista della casa del Cristianesimo, Costantinopoli, che infervorò gli animi degli uomini e rese inarrestabile la forza degli uomini di San Marco. Dopo ben 4 anni di guerra, il sultano Ottomano fu costretto a cedere tutti i suoi territori di cultura guerra (tranne la capitale), annessi a Venezia, con l'aggiunta di Smirna, ricca terra dell'Asia Minore, e a creare lo stato di Bulgaria, guidato da un sultano Mussulmano.

    Tuttavia i patrioti greci, infervorati dalla vittoria veneziana e dallo spirito di crociata, liberarono una volta per tutte la Grecia dalla presenza mussulmana, conquistando la terra di Edirne e consegnandola nelle mani del Leone di San Marco.

    Non pago di tutte queste ricchezze, doge d'Ivrea, volendo cacciare i mussulmani definitivamente dall'Europa (e volendo appropriarsi delle loro terre), dichiarò guerra all'ex alleato, il sultano di Bulgaria. Fu egli costretto a separarsi da tutte le sue terre tranne quelle circostanti Sofia, sua capitale, che venne però annessa dal re d'Ungheria l'anno seguente (2 febbraio 1462).

    Ebbe allora inizio un lungo periodo di pace di ben 20 anni: la ricchezza di Venezia si accrebbe in modo spropositato, tanto da diventare di gran lunga la nazione più ricca del mondo conosciuto; se le entrate fiscali Veneziane si aggiravano sui 140.000 ducati d'argento mensili (140.8), quelle della seconda nazione più ricca, la Svizzera, vassalla della Serenissima, erano di soli 66.000 ducati, e quelli della Castiglia, allora la nazione con la maggiore estensione territoriale, solamente 64.000!!! Il Doge così promosse dei profondi piani di edificazione in tutte le terre della Repubblica, nonchè finanziò missionari francescani per convertire le terre mussulmane e ortodosse ora sotto la protezione della Repubblica.

    Quando però, nel giugno 1481, la Serenissima riuscì a far ratificare dalla comunità internazionale le sue pretese sulle terre d'Urbino e di Firenze, il doge fu alla disperata ricerca di un alleato da contrapporre alle forze del re d'Aragona, fin quando la Regina di Castiglia volle fal valere le sue di pretese territoriali, e cosi, senza pensarci due volte, la ispanica dichiarò guerra all'Aragona. Doge Giuseppe, imbaldanzito da ciò, inviò di corsa i suoi ambasciatori, a portare la dichiarazione di guerra agli aragonesi, e i suoi generali contro l'invasore d'Italia.

    Due anni di guerra, la cattura di 14000 aragonesi in terra d'Urbino, l'occupazione di tutte le terre d'Italia e di quelle di Spagna, costrinsero il Re d'Aragona a firmare la pace prima con la Regina di Castiglia, cedendo la Catalogna e la Navarra, e poi con la Serenissima (19 marzo 1484), rinunciando al possesso di tutte le loro terre in Italia ad eccezione della contea di Palermo.

    Sentendosi ormai molto vecchio, doge Giuseppe aveva compiuto ben 79 anni la settimana seguente la pace con l'Aragona, il sovrano della Serenissima decise di venir ricordato dai posteri come colui che fece grande Venezia, e così continuò la potentissima politica economica perseguita negli anni precedenti la guerra Veneto-Aragonese, erigendo strutture portatrici di ricchezza e convertendo le popolazioni mussulmane alla unica vera fede, quella in Cristo Re.

    Tuttavia, quando vide porglisi un piatto prelibato, non se lo fece scappare: il Sultano Ottomano Selim II, ormai caduto in disgrazia per mano proprio di doge Giuseppe, era possessore della sola città di Nicomedia, e per colpa sua era stato fino ad allora impossibile imporre un pedaggio per l'attraversamento dello stretto del Bosforo, e così fu deciso di far cessare definitivamente lo spauracchio mussulmano: la sua terra fu invasa e annessa alla Serenissima, il 4 settembre 1496.

    L'anno seguente fu di gran lutto per la Repubblica tutta: il 7 ottobre 1497 infatti doge Giuseppe consegno l'anima a Dio e Venezia ai Veneziani, oramai diventati di gran lunga la più grande potenza economica in Europa, e militarmente secondi solo al Re di Francia, di Castiglia e all'Impero.

    Venne allora eletto alla carica doge Tommaso Lando Sforza, che aveva l'oneroso compito di far rimanere grande la Repubblica. Così, vedendo una ghiotta occasione, decise di far ricordare al mondo che ora era lui a guidare Venezia: venne dichiarata guerra allo scomunicato sovrano ungherese, e annesse le sue terre in Oltenia e Bulgaria. Al termine di ciò venne anche firmata un'alleanza militare col Gran Ducato di Moscovia, potentissima nazione dell'Est Europa, anch'essa baluardo contro le orde Mussulmane.

    Dunque il bilancio di questi 50 anni fu eccellente per la Repubblica, tanto che molti storici la chiamano "l'Età dell'Oro di Venezia": vennero anche colonizzate le isole Canarie, come simbolo dell'Astro Rinascente di Venezia, e il loro nome venne cambiato in Nuova Laguna, per far così sapere a tutto il mondo che la potenza Veneta può raggiungere qualunque posto.

    NOTIZIE DALL'EUROPA OCCIDENTALE

    La Castiglia sta in questi giorni scoprendo nel lontano Ovest delle terre prima d'ora sconosciute. Che siano le Indie? Non permetteremo che qualcuno scopra la nuova via della seta prima che noi riapriremo la vecchia. Forse anche il Galles, anzi il Regno Unito, come ora si fanno chiamare, sta cercando ad ovest queste nuove terre. Comincio a temere il peggio, Orazio... Solamente la Francia sembra sempre se stessa, solo che ora non è piu quell'enorme mole di ducati che era solo 50 anni fa, ma è un unico territorio interamente agli ordini del suo Re. Fortuna che almeno i mussulmani e l'Impero sono deboli, sennò sarebbero ca**i amari mio buon amico.
    Ti saluto, e sappi che presto verranno costruiti nuovi mercati in tutte le nostre terre, così comincia a preparare i soldi da investire, mi raccomando ;)
    Tuo,

    Tommaso Lando, Doge di Venezia

    OBBIETTIVI PER IL FUTURO

    - Cipro è stata annesa dalla Francia, dunque è inutile tentare la sua conquista. Meglio liberare Gerusalemme e il Sinai dai Mamelucchi, così il Mar Rosso sarà aperto alle nostre navi commerciali
    - Bisogna terminare l'annessione della Romania, eliminando il ducato di Valacchia
    - E' di fondamentale importanza scacciare gli spagnoli, aragonesi in questo caso, dall'Italia
    - Se possibile, appropriarsi dell'entroterra lombardo sarebbe la ciliegina sulla torta
    - Fondamentale è conquistare il mercato di Alessandria e le sue ricchezze
    - Convertire tutte le terre mussulmane conquistate al Cristianesimo :p
     

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  10. King Pietro

    King Pietro

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    Molto bella Purfa. Sarà un po' rompiballe ma non ti stai lasciando un po' prendere? Ricorda la storicità:contratto:
    Certo, Httt non aiuta...la Francia a Cipro...ormai sono abituato al MM
     
  11. Purfa

    Purfa

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    Beh dai suvvia, avessero avuto i dogi la potenza che hanno su eu avrebbero fatto proprio questo dato che i greci (i bizantini) erano in oriente i piu grandi amici e collaboratori economici dei veneziani.

    Comunque, beh si mi sto lasciando un po' prendere :D l'ultima guerra con l'Ungheria potevo risparmiarmela, però sai com'è :D
     
  12. King Pietro

    King Pietro

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    Te absolvo:approved:
    p.s. sono Pietrus di steam, lo sapevi?:D
     
  13. Purfa

    Purfa

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    OT: sai? ci avevo pensato, ma ho detto "Nah è improbabile". Diamine pie!!! Benvenuto!!!
     
  14. King Pietro

    King Pietro

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    Benvenuto??? Ma sono qui da più tempo di te:contratto:

    Allora questa Venezia?
     
  15. Purfa

    Purfa

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    1500 - 1550 L'ASCESA DEL PROTESTANTESIMO, L'UNITA' D'ITALIA E LA GERUSALEMME LIBERATA (di Tasso) (prima parte)

    Terminata la guerra contro il re dei Magiari, vi fu per la Serenissima un lungo periodo di pace: vennero inaugurate dei nuovi centri di manifatture tessili nella capitale e in Bitinia, fu costruita un'università a Costantinopoli, e l'intera Repubblica accrebbe la sua potenza economica e commerciale, grazie all'apertura di un gran mercato a Costantinopoli (COT), di ricchezza seconda solo a quello della Laguna.

    Ma la Repubblica stava ora però per vivere un momento di grandissima gloria: il re d'Aragona, nonchè illegittimo sovrano d'Ancona, Napoli e Palermo, portò la guerra al Signore di Sardegna, la cui libertà era stata garantita dalla Serenissima; ovviamente doge Tommaso Lando accorse in aiuto del suo protetto, e comandò l'invasione delle terre del sud Italia all'Armata Italica, di ben 24000 uomini. Nel frattanto venne imbarcata a Costantinopoli l'Armata Greca, composta da 21000 uomini e 30 cannoni (3 unita), e inviata a sbarcare in Spagna. Manco a dirlo gli aragonesi furono massacrati in Italia e in casa loro, tanto che il loro re fu costretto ad una umiliante pace: dovette cedere Ancona e Urbino, terre legittimamente veneziane (avevo il core), e Palermo per ripagare i danni della guerra e dovette liberare la Repubblica Partenopea, vassalla della sorella maggiore Veneziana (appena fatta la pace dato che avevo ancora un po di margine di infamia ho attaccato napoli e l'ho vassallizzato). Ora che l'Italia tutta era nelle mani di Venezia, per commemorare l'evento, venne ampliato l'arsenale nella Serenissima (la decisione nazionale).

    Durante il governo di Doge Tommaso però, nel Nord Europa si scatenarono due orde di eretici, che i seguaci della vera fede chiamano Protestanti e Riformati, che assassinarono l'unità della chiesa romana, proclamando la libertà dal giogo del papa e altre svariate novità di ambito politico. Tuttavia la chiesa romana non tardò a prendere provvedimenti, scomunicando tutti gli eretici e, riunita in concilio a Tessalonica, proclamando la nuova politica del papa, chiamata d'ora inanzi Contro Riforma. Questa politica venne subito abbracciata anche dai sovrani di Castiglia, Francia, Aragona, Baviera e dalla Repubblica di Venezia, ma nei 20 anni seguenti a questa la Francia era sconquassata da rivolte religiose e la Baviera era in una continua lotta interna al SRI per mantenere la pace, che tuttavia veniva continuamente lacerata dalle dichiarazioni di guerra tra i vari Staterelli germanici. L'unico stato germanico che poteva opporsi all'imperatore era il protestante Regno di Boemia, con il quale la Serenissima strinse una salda alleanza militare in modo di limitare le imprese della Lituania, sempre più grande, che così si ritrovava tra tre fuochi: da un lato la moscovia, da sud Venezia e da occidente la Boemia.

    Sul finire degli anni 10 venne annesso alla Serenissima l'arcivescovado di Aquileia, e passarono cosi sotto il dominio di San Marco le ricche miniere d'argento di Gorizia e Carinzia, nonchè la ricca terra di Piemonte.

    Doge Tommaso finì la sua vita su questa terra nel 1521, e il gran consiglio elesse Lorenzo Erizzo alla somma carica. La sua grande abilità militare si dimostrò fondamentale per la salvezza della Repubblica nel decennio in cui lui tenne il Potere: dieci anni insanguinati da crociate e da lotte per la difesa della patria stessa...

    Lo Zar di Moscovia, dichiaratosi tale solamente pochi mesi prima dell'ascesa di Doge Lorenzo, dichiarò guerra agli infedeli dello Zaphorozie, e la Repubblica segui fedelmente il suo alleato, coprendo tutto il fronte caucasico con le truppe dell'Armata Greca, e permettendo cosi al russo di ottenere vastissimi territori nella steppa. Tuttavia questo comportò un enorme crescita della sua infamia e l'odio di tutti i paesi ad egli circostanti.

    Doge Lorenzo, imbaldanzito da questa vittoria, fece indire dal papa una crociata contro gli infedeli Mamelucchi e così, con al fianco destro la spada di Dio, guidò egli stesso le truppe che partirono alla volta di Gerusalemme. In un solo anno di guerra vennero compiuti prodigi tali che non si vedevano dalla prima Crociata: vennero liberate Gerusalemme, Antiochia, Beirut, Gaza e il Sinai, cioè i luoghi più santi della Fede Cristiana, messi a tacere una volta per tutte i Mamelucchi (da alcuni soldati Veneti ribattezzati Mammalucchi) e indetta una massiccia opera di ricristianizzazione della popolazione, portata a termine in circa 10 anni.

    Passati solamente due anni dalla vittoria in Medio Oriente, quando le truppe erano appena ritornate alle loro famiglie, una gravissima notizia giunse a palazzo ducale: il Regno di Francia aveva appena attraversato il confine in Piemonte e Liguria con oltre 70000 uomini, cioè oltre la metà delle sue intere forze, o anche piu propriamente detto il doppio delle truppe di Venezia. Ciò era senza dubbio catastrofico, ma non irreparabile, sostenne doge Lorenzo. Furono bloccati tutti i porti francesi, sia quelli del sud che quelli atlantici, venne rotto l'assedio di Genova grazie alla enorme disparità di qualità delle forze, l'armata Greca sbarcò a Tolone e conquistò le terre di Provenza e Linguadoca, furono combattute asprissime battaglie in tutto il Piemonte, nel Delfinato e in Savoia, ma alla fine la spuntò la Serenissima: la Francia fu costretta a rinunciare alle sue pretese italiche (al core in Liguria) e a pagare un'enorme somma di denaro. La dorata gloria si sostitui in quei giorni all'acqua salmastra dei canali, e le calli erano riempite dalle urla festanti di un popolo unito...

    Lo Zar di Moscovia nel frattanto fu oggetto di una serie enorme di dichiarazioni di guerra: in sequenza, Novgorod, Siberia, Valacchia, Quara Qonlyu (o come si scrive), Valacchia. Venezia si schiera in difesa dell'alleato, e cosi permette l'annessione della Valacchia alla Moscovia (che gia possedeva l'intera Romania e parte di Ungheria), e varie modifiche territoriali in Russia. L'unico vero guadagno per la Serenissima fu la vassallizzazione della Repubblica croata di Ragusa.

    Al termine delle guerre anti moscovite, vedendo la situazione essere favorevole e la popolarità del Doge alle stelle, Lorenzo Erizzo abolì la Serrata del Maggior Consiglio del 1297, proclamando che la repubblica è di tutti coloro che riconoscono Venezia come loro nazione e non solamente dei Veneziani. La riforma fu accolta con scalpore e critiche nel momento, ma alla lunga fu ottimamente accettata da tutti i cittadini, in particolare dai Greci.

    TERMINE PARTE 1, la parte 2 la scrivo domani
     
  16. BlackTopo

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    Molto bello come AAR e complimenti per la partita! Solo 2 consigli:
    1) screeeeeeeeennn ;)
    2) "Nel frattanto" non credo esista e in ogni caso è illeggibile ;) Usa nel mentre!
     
  17. Purfa

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    1500 - 1550 LA CADUTA ARABA E LE ISOLE DI TUTTI I SANTI (parte seconda)

    Terminata la riforma della Repubblica, l'Austria dichiarò guerra a Venezia, credendola indebolità, ma soccombè sotto le armate di San Marco, che ne imposero lo smembramento: l'arciducato venne diviso in Stiria ed Austria, la prima vassalla del regno di Boemia, la seconda libera ma infinitamente piu debole.

    L'11 febbraio 1532, morto il doge Lorenzo, venne eseguito il voto in tutte le terre della Repubblica e fu eletto Doge Alvise d'Alviano. Poco c'è da dire riguardo a quest'uomo, vista la sua incapacità sia come statista che come comandante. Infatti alle seguenti elezioni (con la repubblica amministrativa il dogato non era piu una carica a vita, ma veniva infatti rinnovata ogni 4 anni tramite elezioni) fu sconfitto dal suo rivale, Girolamo Lando; creato costui doge, si intuirono subito le sue enormi doti di comandante (military 9) e amministratore (8); inoltre il suo spirito patriota non poteva tollerare il fatto che il Regno di Francia avesse sotto i suoi domini terre abitate da italiani, quali la Savoia e Nizza. L'occasione per doge Girolamo di sfoggiae i suoi talenti non tardò: la francia dichiarò guerra al Lussemburgo, causando un vuoto di potenza militare nel sud del paese; un vuoto che venne colmato dall'Armata Italica, ora composta da 30000 uomini e 40 cannoni (4 unità), e dalla neonata Armata di Troia, il cui compito in pace è vigilare sull'Asia minore, che poteva contare su 14000 scudi e 4000 cavalli.

    I Francesi, colti alla sprovvista, si affrettarono a firmare una pace bianca con il Lussemburgo, scaraventando dunque tutte le loro forza in Provenza e in Borgogna; i veneziani trionfanti intanto avevano occupato tutte le terre da Marsiglia a Tolosa e, al nord, fino quasi a Digione, quando arrivarono sul campo 80000 uomini di blu ed oro vestiti, che tentarono di sfondare passando dalle Alpi. Tuttavia, a causa dell'inverno e del basso morale delle truppe, queste vennero sconfitte al passo del San Bernardo e ricacciate in Borgogna. Dopo solamente 6 mesi di guerra, la Francia si vide dunque costretta a firmare la pace: una pace che prevedeva la cessione delle terre italiane di Nizza e Savoia alla Repubblica. L'azione fu salutata con congratulazioni dal Sacro Romano Imperatore, dalla Boemia e dalla Moscovia, nonchè accompagnata dalla gloria di potersi ora definire prima potenza militare europea. (e dato che ho avuto la missione apposita per liberare gli italiani non ho ottenuto alcuna infamia :D)

    Dopo pochi mesi che fu conclusasi la guerra veneto francese, i Moscoviti chiesero l'aiuto veneziano in una guerra contro la Lituania. Venezia rispose inviando i 20000 dell'armata greca sul fronte di Crimea e bloccando i porti baltici dei lituani. Dopo un anno di guerra, la Lituania fu costretta a cedere importanti territori nella steppa e a liberare il ducato di Crimea.

    A sud invece, il sovrano di Yemen, nonche re di tutta l'Arabia, fomentando i suoi popoli, indì una jihad contro i Veneziani, per riottenere la Terra Santa, strappata ai Mamelucchi; ciò che ci guadagnò fu solamente la disfatta più totale, la perdita della Città Santa mussulmana, la Mecca, e di tutte le sue terre più ricche, nonchè la cristianizzazione di tutte le popolazioni prima mussulmane sotto il dominio veneziano. Giunta la notizia della caduta della Mecca, fu proclamato Beato Doge Lorenzo Erizzo per le sue azioni nell'Ultima delle Crociate (mi è proprio venuto l'evento proclamazione di un santo che da +1 alla stabilita :D), e furono dichiarati 5 giorni di festa nazionale in tutti i paesi seguaci di Cristo.

    Al termine della fase delle guerre, durata in totale 3 anni, doge Girolamo si impegnò profondamente nel riaprire la via delle Spezie, dato che l'accesso al mar rosso era oramai monopolio Veneto, finanziando squadre di esploratori per andare alla scoperta dell'Ignoto... Alcuni di questi esploratori si avventurarono anche all'estremo ovest, rapiti dalle voci di terre ricchissime portate in Europa dagli Spagnoli e dagli Inglesi, ed effettivamente scoprirono la presenza di numerose e strane terre. Appena sbarcati, corsero a palazzo ducale, e tanto velocemente ne uscirono, cercando volontari per fondare colonie in quelle terre. Vennero cosi popolate le isole di San Giovanni, Santa Lucia, San Giuseppe, San Domenico, Santa Chiara, San Martino, San Tommaso e Porto Ricco. Venne inoltre scoperta subito dopo una terra selvaggia e ricca di foreste, che venne anch'essa colonizzata e ribattezzata Terra di San Francesco. Vennero in seguito fondate molte altre colonie sulle isole e sulla terraferma, ma questo è futuro e non rientra nell'ordine cronologico delle cose.

    Venne infine colonizzata un isola nella baia di Guiana, e venne intitolata al protettore dei veneziani che andavano per mare verso le indie, San Marco (Fernando Po). Tuttavia il Doge morì il 13 marzo 1544, lasciando l'incarico a 2 suoi successori che, di scarsa abilità entrambi, si concentrarono nel rafforzare lo stato e nel colonizzare le nuove terre. L'unica azione degna di nota dei seguenti 6 anni fu l'annessione del ducato di Milano alla Repubblica, e l'instaurazione di alcuni trattati preliminari con alcune nazioni indiane.

    NOTIZIE DALL'EUROPA OCCIDENTALE

    Il Regno Unito annette l'Irlanda e fonda diverse colonie nel nord della nuova terra scoperta. Tuttavia è la Spagna a fare la parte del leone nelle Indie Occidentali, annettendo al suo dominio le nazioni Indiane del Nord e quella di coloro che si facevano chiamare Atzechi nel centro. Ulteriori annessioni di pacifiche nazioni da parte degli spagnoli saranno considerate dalla Repubblica come un atto di guerra, d'ora inanzi. L'Olanda, piccola ma fiorente nazione, ha anch'essa inviato suoi coloni nel nord della nuova terra, gli auguriamo ogni fortuna che Iddio possa dare. La Francia è decaduta durante questi anni, ma è ancora la seconda potenza militare europea, nonchè la nazione più popolosa. In breve, sono da tenere d'occhio...

    OBBIETTIVI PER IL FUTURO

    - Aprire avamposti commerciali in India, fondando una compagnia monopolistica
    - Ottenere dei possedimenti terrieri in India
    - Portare a termine l'opera di unificazione Italiana annettendo Napoli, Roma e Modena
    - Riottenere la posizione di assoluta predominanza mercantile che Venezia aveva prima delle guerre franco venete

    FOTO (non me le fa mettere normalmente non so perchè)

    http://img714.imageshack.us/gal.php?g=eu3mapven15529203.png
     
  18. Purfa

    Purfa

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    Hai ragione nel frattanto non si dice :cautious: provvederò, grazie della segnalazione

    Gli screen ci sono per ogni parte di narrazione, tranne che nella prima parte del 1500-1550 per mancanza di tempo
     
  19. Purfa

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    1550 - 1607 LA NUOVA VIA DELLE SPEZIE E LA NUOVA VENEZIA (parte I la 2 la scrivo dopo pranzo e allego li le foto)

    Dopo l'uscita di scena di entrambi i dogni di scarsa abilità, furono seguiti da Urbano Lomellini, uomo di enormi abilità ma breve vita: governò la Repubblica per soli 4 anni prima di affidare l'anima sua al Signore, tuttavia il suo breve operato fu ricordato come un periodo di folli spese e altrettanto folli guadagni: vennero costruiti in tutte le principali città degli edifici dell'agenzia delle entrate (constable) che portarono nelle casse dello stato enormi quantità di ducati, e venne inoltre promossa una profonda riforma del sistema giudiziario, per cui venivano affidati ai giudici locali i pieni poteri di Giudici della Repubblica, per cui il loro parere era insindacabile, secondo solo a quello della Corte Suprema di San Marco (cotruiti courthouse nelle maggiori città e in quelle piu a rischio rivolta).

    Dopo la dipartita di doge Lomellini, venne eletto dal popolo doge Jacopo Magno. Un'uomo indegno di servire la Repubblica vista la sua incapacità sia come amministratore che come comandante, solamente le sue abilità diplomatiche erano degne di cotanto nome. Tuttavia era ambizioso: il Papa, seppur felice per la riconquista e ricristianizzazione della Terra Santa, ancora non era contento, ed indì un altra crociata contro i Mamelucchi, volta a liberare una volta per tutte il Mar Mediterraneo dalla feccia islamica. Doge Jacopo, uomo ambizioso e di salda fede, non potè dunque stare con le mani in mano, ed inviò cosi ben 30000 feroci greci, che ancora odiavano i mussulmani per la precedente conquista della loro nazione, contro i possedimenti egiziani della setta militare. Dopo circa un'anno di facili vittorie contro un nemico nemmeno lontanamente paragonabile in fatto di qualità delle armate, venne siglata una pace pesantissima: i Mamelucchi dovettero cedere Damasco e Alessandria, le loro 2 città piu ricche, nonchè vari altri territori nella valle del Nilo. Il Cairo divenne un exclave dei Mamelucchi, e presto venne abbandonata come capitale, in favore della più lontana città di (impronunciabile) nella terra di Nubia.

    Appena terminata questa guerra, la Repubblica ne dovette affrontare un'altra, di proporzioni ben più devastanti: il Regno di Boemia, volendo aiutare il suo nuovo alleato svedese nella guerra contro la Lituania, decise di scendere in campo chiamando in aiuto anche i suoi alleati; la Serenissima ovviamente corrispose alla chiamata alle armi dell'alleato, ma improvvisamente il Regno di Castiglia dichiarò guerra alla Repubblica. Immediatamente venne mandata la Gran Flotta a bloccare lo stretto di Gibilterra; le forze navali nel nuovo continente furono mobilitate e bloccarono l'accesso a tutte le colonie venete; dall'Egitto 15000 greci avanzavano in Cirenaica e Tripolitania, facendo cadere le fortezze castigliane. Gli ispanici risposero violentemente, scatenando la loro flotta contro il blocco dello Stretto, ma guadagnandoci solamente l'affondamento di ben 20 caracche e 15 navi leggere ad opera dei 34 galeoni di Venezia, le migliori navi che allora solcavano i mari.
    Bloccati in questo modo, i castigliani cambiarono strategia: vedendo i 15000 greci conquistare l'intera Tunisia, e subendo un'ulteriore sbarco di 20000 italici a Ceuta, si videro costretti a reclutare sul posto i combattenti, rinunciando alla grande qualità delle loro armate in favore del numero dei marocchini cristianizzati. Tuttavia ciò non fu sufficiente a salvarli: tutta l'Africa Castigliana cadde, l'intera flotta nemica venne affondata, il paese iberico era dilaniato da rivoltosi filoportoghesi, e cosi, dopo 6 anni di guerra ininterrotta, chiesero la pace a Venezia, Boemia e Moscovia. Se gli ultimi 2 firmarono paci bianche, la Serenissima non fu cosi clemente: la Castiglia dovette liberare le Repubbliche di Marocco e di Tunisia, pagare una strabiliante somma d'oro a Venezia e rinunciare a tutte le pretese sulle terre Pirenaiche.

    Nel mentre di entrambe le guerre, seppur spendendo un sacco di soldi per mantenerle sicure con le navi, vennero fondate nuove colonie nel sud del nuovo continente, ora diviso in 2 con i nomi: la parte settentrionale venne chiamata Europa Nova da parte di un filosofo svizzero, e quello rimase nei secoli il suo nome, mentre quella inferiore venne nominata Giardino dei Santi, a causa del gran numero di terre dedicate ai santi, appunto, e della fiorentissima natura che v'era. I Veneti furono i primi a spingersi oltre la Porta dei Cieli (la terra del fuoco) e a dunque circumnavigare il continente, raggiungendo così nuove popolazioni che si facevano chiamare Inca. Volendo far rimanere il segreto per non farlo sapere agli ingordi Castigliani, venne posto il divieto di superare la Porta dei Cieli a tutti, tranne ad appositi esploratori, e venne fatto giurare a costoro di rimanere in silenzio riguardo a ciò che trovavano.

    Nonostante l'abilità dimostrata come stratega, la gloria non andò solamente a doge Jacopo: anzi, si riversò principalmente sul suo più grande avversario politico, nonchè più grande generale della Repubblica, Luigi Schio, che venne eletto Doge di Venezia nel 1560. Tuttavia le sue enormi capacità militari (9) non bilanciavano affatto enormi carenze amministrative e diplomatiche (3,3), così si concentrò solamente sul cristianizzare le popolazioni sottomesse da Doge Jacopo in Egitto, e sul fondare nuove colonie nel Giardino dei Santi. Tuttavia venne anche colonizzata nel lontano settentrione un'enorme isola, chiamata dai (pochi) nativi Terranova, ma ribattezzata dai nuovi abitanti Isola di San Marco, strappando il nome alla piccola isola nel golfo di Guyana, richiamata San Luca in onore dell'Evangelista.

    Furono inoltre rese sicure dai pirati le rotte commerciali che passavano per il Mar Rosso, per fondare in questo modo la nuova via delle Spezie, evitando il passaggio per la Persia.

    Nonostante la gloria ottenuta con l'esercito, doge Schio fu battuto alle elezioni dal fratello dal doge suo predecessore, Alfredo Magno. Dal 1560, fino ad oggi, 1607, egli è stato ed è tuttora il nostro Doge, che probabilmente in futuro verrà allineato tra i Grandi di Venezia per le sue abilità (9 amm, 7 diplo, 7 mil) e le sue azioni.

    La sua prima mossa in politica estera fu di terminare ciò che suo fratello aveva iniziato, cioè l'annessione dell'Egitto e la messa in sicurezza del Mar Rosso: fu così dichiarata guerra ai Mamelucchi un altra volta (avevo il core sul Cairo con l'evento bonduary dispute, non potevo farmelo scappare :D) e, al termine di 6 mesi di scaramucce di confine, venne siglata la pace che prevedeva la cessione del Cairo a Venezia. Qui furono costruite le navi che solcarono per 10 anni il Mar Rosso, tenedolo al sicuro dall'azione dei pirati mussulmani, prima che giungesse un'intera flotta costruita nel Mediterraneo, passando per il poco prima scoperto Capo di Buona Speranza. Una parte degli uomini della flotta naufragarono tuttavia proprio sull'estrema punta meridionale dell'Africa, e qui fondarono la prima colonia veneziana del continente nero, Città del Capo. Grazie alla sua fiorentissima economia e all'abilità dei mercanti veneziani, questa divenne il principale centro di commercio (cot) dell'Africa. Furono in seguito anche colonizzate le terre ad essa vicine, e venne creata da Doge Alfredo la carica di ViceDoge (presa l'idea di Viceroyes) per i possedimenti coloniali Veneti. Furono istituiti 3 vicedogati: Vicedogato del Giardino dei Santi Settentrionale, con capitale Porto Ricco(Porto Rico)), Vicedogato del Giardino dei Santi Meridionale, con capitale Monte Video(banda Oriental) e Vicedogato d'Africa, con capitale Città del Capo.

    10 anni di pace succedettero all'annessione dell'Egitto, e comportarono l'ascesa della stella di Porto Ricco, con l'ingrandirsi in loco di un enorme centro di commercio, secondo solo a quello di Venezia stessa, tanto che la città venne ribattezzata dal ViceDoge Venezia Nuova. Mai nome fu più azzeccato: montagne di oro passavano per quelle banchine, tonnellate su tonnellate di prodotti del Giardino che raggiungevano l'Europa, inimmaginabili ricchezze... il tutto coronato dalla costruzione di un Arsenale sul posto, secondo in dimensione solo allla Serenissima (shipyard). La Serenissima era al massimo del suo splendore, venivano edificate università in tutta la repubblica, tra le quali le piu famose furono quelle di Costantinopoli e Messina, vennero edificate accademie di Belle Arti, la più famosa costruita sull'isola di Santa Cecilia (ex Santa Lucia), patrona dei Musici, e venne portata a termine la cristianizzazione dei mussulmani sottomessi.

    Tuttavia questi 10 anni di instancabile lavoro amministrativo e commerciale vennero rovinati dalle guerre moscovite: vedendo l'Impero di Moscovia diventare troppo grande troppo velocemente, tutti gli stati vicini ad esso (ad eccezione della Boemia) dichiararono guerra ai Russi. Venezia non potè esimersi dal difendere l'impero amico, così si uni ai russi nella difesa della Patria. Vennero inviati 30000 uomini in russia per combattere Lituani e Svedesi, altri 18000 attaccarono passando dalla Turchia gli stati di Karaman, che venne facilmente sconfitto e vassallizzato,dato che era ortodosso, ma che tuttavia aveva causato danni sufficienti ai moscoviti per strappare da questi il riconoscimento del Regno di Georgia come stato libero, e Persia. La Georgia fu subito presa sotto l'ala del leone di San Marco, e fu firmata una salda alleanza e grande amicizia tra i due popoli.

    Mentre gli eserciti in Russia respingevano l'invasione Svedese nell'estremo nord, a sud i 18000 turchi se la dovettero vedere con ben 60000 persiani, che furono sconfitti pesantemente e che furono costretti a firmare una pace pesante in termini monetari. La città stato di Astrakan invece venne annessa alla Repubblica, data la sua ricchezza, e i Moscoviti accettarono il fatto, considerandolo il ripagamento per il fondamentale aiuto contro i nemici. La Lituania fu sconfitta e smembrata ancor di più dai Russi, la Svezia si arrese e firmò una pace bianca, dovendo anche resistere ad un'attacco inglese in Finlandia, che comportò alla cessione delle terre in Ingria e a qualche altro territorio di confine.

    Grande gloria coprì la Repubblica, e ora, magari odiandolo, tutti si fidavano della parola di un veneziano. A questi eventi, durati 4 anni, seguirono ulteriori 5 anni di pace, durante i quali vennero costruiti vari distretti viticoli in Grecia e nella Ex Repubblica Partenopea, recentemente annessa allo stato della Serenissima.

    Fine Parte I
     
  20. Purfa

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    1550 - 1607 IL QUARTO VICEDOGATO E LA GUERRA DEL TRAMONTO ROSSO (parte II)

    Al termine di questi 5 anni di pace e crescita economica, doge Magno cambiò opinione, e ritenne insufficiente la semplice conquista dei mercati indiani. Ritenne infatti fosse necessaria la loro totale inglobazione alla Repubblica: i giri d'affari che infatti provenivano dall'India avevano cominciato a far ingolosire anche altri sovrani europei...

    Un di, l'armata d'arabia, 17000 tra egiziani e fenici, venne stipata per intero nella flotta Indiana, chiamata così chissa perchè, dicevano loro; due settimane dopo si ritrovarono a guardare le coste di Kutch, la più ricca tra le città indiane, preparando la polvere da sparo e affilando le lame. Quel di l'ambascierie di Dogne Magno raggiunsero quelle del principe indiano del Gawkar, a suon di cannonate. Caduta Kutch nel giro di 2 giorni, si passò a conquistare l'entroterra, e la penetrazione fu talmente profonda, che per tornare a sedare una rivolta sulla costa le armate ci misero ben un mese e mezzo!!! Ma questo è un altro discorso. Il maraja indiano si vide obbligato a firmare la pace, era infatti stato catturato dalle truppe arabiche, e dovette cedere tutte le sue terre a Venezia, eccezion fatta per la sua città natale e i luoghi dei dintorni.

    Vedendo la caduta del Maraja, il suo cugino di Delhi, il più forte stato tra gli indiani allora, portò la guerra a Venezia, credendo che le truppe ancora non si fossero riprese, tuttavia subì un'amara sorpresa: ricacciato indietro a suon di polvere da sparo, fu sconfitto per ben 6 volte prima di essere catturato, e le condizioni di pace per lui furono solamente leggermente meno amare che per il cugino: dovette cedere tutte le sue terre che non fossero sulle montagne alla Repubblica, e starsene sui monti fermo immobile, a farsi maciullare dalle ribellioni.

    Compiuta quest'impresa, quantità ancor più enormi d'oro fluirono nelle casse del Tesoro Veneto, che li investì tutti per cristianizzare gli indiani (furono necessari ben 8 anni) e costruire nuove strutture nel Giardino dei Santi. Ma doge Magno non era affatto soddisfatto: appena terminato di cristianizzare la popolazione, fece indire dal papa una crociata contro il principe indiano del Kandesh, il più ricco tra gli stati indiani, nonchè confinante con le nuove terre della Serenissima, per portare la Fede agli induisti, e ovviamente non potè esimersi dal compiere quest'impresa, tanto che si fece nominare Difensore della Fede da Sua Santità in persona.

    Anche questo indiano dovette soccombere sotto le armi da fuoco e le mostruosamente avanzate armi veneziane. Cadde infatti in battaglia, difendendo la sua terra, e condannando il suo popolo alla sconfitta. Il figlio di questi venne fatto Maraja, e la sua prima azione fu chiedere la pace a Venezia. Il doge sentenziò: "Nessuna pietà per gli Infedeli; poca pietà per gli eretici; grande stima per i Cattolici". Tale fu la sua politica dunque: il neosovrano indiano dovette cedere ben metà delle sue terre, che tra l'altro erano anche le più ricche, alla Repubblica, e riconoscere la sovranità di questa sull'India Occidentale.

    Doge Magno continuò la sua politica di cristianizzazione e costruzione per i seguenti 6 anni, tempo necessario per far accettare agli indiani la fede Cattolica, e da allora continuò a costruire grandi Università e Manifatture Tessili in tutta la parte europea della Repubblica. Decretò anche la creazione del quarto Vicedogato, di India, con capitale la ricchissima Kutch.

    Questi 6 anni furono interrotti da quella che gli storici chiamano "la guerra del tramonto rosso": la Boemia, vedendo la riformata Lituania più debole che mai, dichiarò guerra, ovviamente Venezia, vedendo pochi rischi e molti guadagni si aggregò alla compagine anti lituana, ma poco dopo il Regno Unito si schierò in difesa della Lituania.

    Temendo per le sue colonie in Alta Nuova Europa, il doge fece schierare 20 galeoni a difesa dell'Isola di San Marco e dispiegò il resto della flotta del nuovo continente in assetto difensivo. Frattanto pianificava l'invasione della perfida albione stessa: imbarcatisi sulla Gran Flotta di Venezia, che allora contava 50 navi tra galeoni e caracche e 30 navi da trasporto, gli uomini dell'Armata di Venezia, il fior fiore delle truppe di San Marco, ben 25000 tra fanti e cavalieri, nonchè 5 batterie di artiglieria pesante, per un totale di 30000 uomini, salparono alla volta dei porti dell'East Anglia. Qui, forti della schiacciante superiorità navale, sbarcarono e posero l'assedio alla fortezza di Cambridge, che cadde dopo 10 giorni di assedio; dopo qualche mese per rinfoltire i ranghi e aumentare il morale, l'armata si diresse all'attacco di Londra, dove combattè 20000 uomini di galles e Inghilterra, mettendoli in fuga e uccidendone oltre la metà. Cosi cadde Londra, e da allora la guerra fu una continua ritirata per i Britannici: non osarono più attaccare battaglia, e le loro fortezze caddero l'una dietro l'altra. La Regina fu dunque costretta a chiedere la pace alla Serenissima. Le condizioni furono estremamente pesanti, essendo gli Inglesi dei riformati e dunque eretici: furono costretti a riunirsi alla vera fede sotto il Papa e a liberare le Repubbliche di Irlanda e Scozia, ora fide alleate della Serenissima. Il tramonto del gigante rosso ebbe così inizio...

    Siamo dunque arrivati al 1607, data odierna, e attualmente il doge ha ordinato la costruzione di ben 30 galeoni da guerra ai cantieri di tutta Europa, da ridistribuire nel Nuovo Continente ed in India. Si stanno inoltre finanziando ribelli nel nord dell'Inghilterra, sperando in qualche defezione a favore degli Scozzesi. Tuttavia c'è una macchia nera in questo periodo d'oro: il Regno di Francia sta ora assediano la città del piccolo principe del Gawkar, vecchia conoscenza del Doge, e sta avendo decisamente la meglio. Da ora in India si parleranno 3 lingue dunque: Italico, Indiano e Francese... Inoltre, una cosa avvenuta solamente 4 giorni fa, lo Stato della Chiesa è stato annesso alla Serenissima!!! Ora manca solamente il ducato di Modena, e tutta l'Italia sarà unita sotto una sola bandiera.

    NOTIZIE DALL'EUROPA OCCIDENTALE

    La Castiglia continua la sua opera di colonizzazione in Nuova Europa e nel Giardino, lasciando tuttavia in pace gli Inca (garantiti da me :D). La Gran Bretagna è apertamente in declino, ma ha conquistato alcuni piccoli possedimenti in Ingria, forse in futuro oggetto di una contesa con i Moscoviti. Questi ultimi hanno smembrato la Lituania e stanno puntando ad annettere il Kazan, piccolo stato interno creatosi da delle rivolte. I Francesi conquistano l'Olanda, fortificando la loro posizione europea, e diventano grandi amici dei Veneti, che li hanno aiutati in un difficilissimo periodo di rivolte interne, salvandoli dalla catastrofe più completa. La Boemia è relativamente tranquilla in questo periodo, dunque non ci aspettiamo di vedere nessuna Grande Germania, per ora. All'estremo nord invece gli Svedesi hanno fuso tutti i loro popoli sotto l'unica bandiera della Scandinavia, e ora si presume si diano ai commerci e all'espansione coloniale...

    OBBIETTIVI

    - Terminare quanto cominciato in India, annettendola completamente alla Repubblica e cristianizzandola tutta
    - Concludere la conquista del sud dell'Arabia
    - Anticipare i Castigliani nella colonizzazione della Nuova Europa Occidentale e in quella del centro sud del Giardino
    - Portare a termine la colonizzazione del Sud Africa
    - Reinfoltire le flotte nelle colonie e vigilare sugli equilibri europei
    - Sfoltire le colonie Castigliane nel Giardino

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