Sarà il gran caldo dell'ultimo mese, ma mi chiedevo: durante l'ultimo conflitto mondiale, gli alti comandi, sia alleati che dell'asse, come si ponevano di fronte al problema del caldo durante le varie battaglie. Mi spiego meglio con un esempio: durante la travolgente avanzata tedesca in Ucraina, all'inizio di Barbarossa, le temperature superavano a volte i 40° all'ombra. La fanteria era costretta a marce estenuanti per stare dietro alle punte corazzate che filavano verso Est. Il solo immaginarmi con tutto l'affardellamento di zaino, fucile ed equipaggiamento correlato, in marcia sotto un sole cocente, mi fa star male. Avevano degli accorgimenti particolari per affrontare questo inferno o si risolveva il tutto con "calci in culo e pedalare"?
Non credo disponessero di grandi rimedi contro il caldo... Con tutto quell'equipaggiamento doveva essere un vero supplizio..
In russia spesso si requisivano muli, cavalli e altri quadrupedi per trasportare zaini e munizioni a livello di plotone dico... Poi più di 30km al giorno difficilmente se ne facevano, in caso di necessità venivano impiegati autocarri per il trasporto della fanteria nei punti caldi, quando questo non era possibile allora si, si andava a piedi... Il problema principale era l'acqua, durante l'avanzata verso il Caucaso venne spesso a mancare, più o meno come la benzina...
Poveracci... mio nonno che ha fatto la russia nel CSIR (che strana coincidenza con il mio nome eh?) mi ha sempre detto che dall'italia non arrivava mai l'acqua.. e nemmeno dai tedeschi si arrangiavano li... durante l'inverno bevendo la neve
Qualche anno fa, lessi (non il cane ) "folgore, e si moriva". La cosa che mi colpì di più è il fatto che a quei poveracci arrivavano i fusti d'acqua che precedentemente avevano contenuto benzina, con conseguente inquinamento e sapore. E' incredibile come siano riusciti ad andare avanti, nonostante tutto. Altro che "super uomini". Quelli avevano degli "attributi" grossi come case.
Quei poveri soldati hanno certamente dimostrato una resistenza eccezionale in condizioni proibitive...
Si vede anche nel film "El alamein - la linea del fuoco", solo che lì si parla di un fante della Pavia.
Semplicemente sconvolgente... Soprattutto se si pensa che con quel freddo dovevano anche combattere...
Pensate alla battaglia di Nikolawevka, ne gennaio del 1943: nonostante avessero camminato giorno e notte, con un freddo cane, gli alpini della divisione Tridentina sono riusciti a battere i russi e a spezzare l'accerchiamento, salvando migliaia tra italiani, tedeschi, ungheresi e rumeni.
però così andiamo fftopic: il thread è sul caldo, non sul freddo. PS: "Tridentina Avanti!" PS2: [SIZE=-1]"Sergentmagiù, ghe rivarem a baita?"[/SIZE]
Insomma... Dal freddo hai modo di ripararti, dal caldo non c'è verso e negli anni '40 i condizionatori erano davvero pochini...
guarda che gli M14/41 avevano un condizionatore efficentissimo! era un sottoprodotto della ricerca sul raggio della morte. Seriamente, confrontando i teatri di guerra africano e russo, credo che abbia fatto molti più morti il freddo che il caldo. Il caldo poteva uccidere per insolazione o disidratazione, ma i congelamenti erano devastanti. Inoltre il freddo portava anch'esso rischi di disidratazione. Il freddo aveva un vantaggio, rendeva meno letali le ferite da arma da fuoco, perché rallentava i processi di infezione.
Io penso alle ritirate: sia in Russia che in africa ci hanno legnato quasi sempre durante una ritirata. Magari il freddo o il caldo erano più sopportabili durante le normali operazioni, ma durante le ritirate contribuivano proprio ad annientare il morale delle nostre truppe. Alla fine, in un modo o nell'altro, freddo e caldo facevano gli stessi effetti (dico effetti psicologici non fisici).
Il freddo causava molte più perdite. Nel libro di Band of Brothers ad un certo punto un soldato raccontava di quando entrato in un villaggio (francese o olandese, mi pare olandese) stesse per sparare ad un crucco prigioniero che lo guardava ridendo. Lo fermarono: gli dissero che il tedesco aveva perso palpebre e labbra per un congelamento sul fronte russo. Inoltre il freddo danneggiava i mezzi, le armi, la benzina, induceva torpore, la neve riduceva la visuale, tutto era più difficile e pericoloso. Il caldo aveva effetti diametralmente opposti tuttavia in assoluto direi che il freddo faceva più danni.