http://roma.repubblica.it/cronaca/2...ani_finisce_su_new_york_times_e_pas-41664004/ questa notizia mi ha fatto chiedere quanta colpa gli si può dare per la disfatta in nord africa del '40-'41 e quindi in che modo vada ricordato a prescindere dalla fede politica e dalle sue malefatte, fu tutto questo gran "condottiero" degno di un sacrario? quanto lo si può giustificare citando la mobilità quasi nulla dell'armata italiana in africa?
Sterminatore di libici, etiopi, distruttore di un'armata in A.S., Comandante in capo dell'esercito di una delle cose delle quali ci si deve più vergognare nei 3.000 anni della ns. storia; altro che monumento e/o sacrario: non ho mai capito perchè non fu passato per le armi o consegnato al Negus! Citando Wikipedia: ..... Nel corso della campagna fece uso di dure misure anche contro i civili, ritenuti potenziali fiancheggiatori dei resistenti. Nota la vicenda della deportazione di centinaia di migliaia di appartenenti alle tribù nomadi della Cirenaica, che furono rinchiuse in campi di concentramento appositamente preparati. Nei campi si registrerà un altissimo tasso di mortalità, a causa delle terribili condizioni igienico-sanitarie e della scarsità di cibo e acqua che costò la vita a decine di migliaia di persone. La tecnica (già sperimentata dai britannici nella guerra boera) di trasferire le popolazioni civili per impedire ogni appoggio ai resistenti si trasformò in uno strumento di pulizia etnica. ......... ...... Sulle colonne abissine in marcia fu scatenata l'aviazione che le decimò. Fu in questa occasione che furono usati per la prima volta i gas asfissianti. ......... ...... Le bombe all'iprite di cui sono un esempio le C500T, dove T era l'abbreviazione di 'Temporizzata': un meccanismo a spoletta le faceva esplodere circa a 250m di quota in modo che ne venisse aumentato il raggio d'azione. Furono utilizzate sul fronte sud comandato da Graziani, nei pressi di Dolo. Graziani il 27 ottobre 1935, poco prima di attaccare la piazzaforte di Gorrahei, ricevette questo telegramma da Mussolini: "Sta bene per azione giorno 29. Autorizzo impiego gas come ultima ratio per sopraffare resistenza nemico o in caso di contrattacco". I gas tossici non vennero però utilizzati nell'attacco di Gorrahei quanto alcuni giorni dopo. Il 24 dicembre Graziani inviava tre Caproni 101 bis ad Areri con la missione di bombardare le truppe di ras Destà, che vennero investite di iprite e fosgene. Gli attacchi si ripeterono il 25, 28, 30 e 31 dicembre con un lancio complessivo di 125 bombe. In un dispaccio telegrafico del 10 gennaio 1936 al generale Bernasconi, Graziani proclamava che «Le ultime azioni compiute hanno dimostrato quanto sia efficace l'impiego dei gas. Al riguardo, S.E. il Capo del Governo, con telegramma odierno n.333, me ne autorizza l'impiego nella contingenza attuale, che ha carattere campale e definitivo per l'armata di ras Destà.». Le proteste internazionali non tardarono e Mussolini criticò l'operato di Graziani e proibì pubblicamente l'uso di aggressivi chimici. Ciò nonostante l'iprite fu utilizzata ancora sul fronte nord da Badoglio in almeno due occasioni. Il 30 dicembre 1935 in un bombardamento italiano a Malca Dida, eseguito secondo gli espliciti ordini di Graziani, venne colpito un ospedale svedese causando la morte di 28 ricoverati e di un medico svedese. ....... ...... Graziani, gravemente ferito, fu subito trasportato all'ospedale della Consolata[13]. Subito alcuni complici degli attentatori aprirono il fuoco a cui risposero pesantemente i carabinieri italiani[14] Cominciò immediatamente il rastrellamento di polizia che portò a numerosi scontri a fuoco nelle strade cittadine, mentre nelle ore successive iniziò la rappresaglia, condotta solitamente da civili italiani della colonia. Nell'attentato morirono sette persone di cui quattro italiani e due zaptiè, circa cinquanta furono i feriti ricoverati in ospedale colpiti dalle schegge[15]. Nei giorni seguenti le rappresaglie del governo causarono molti morti tra la popolazione etiopica. almeno 3.000 morti secondo le stime britanniche, 30.000 secondo le fonti etiopiche. Gli accertamenti italiani successivi riportarono il computo dei morti etiopici a più di 300 È utile ricordare che sebbene le fonti italiane fossero ampiamente giustificazioniste, quelle britanniche e francesi, che erano allora ostili all'Italia, sono state ritenute esagerate in senso opposto. Graziani restò ricoverato in ospedale 68 giorni dei quali, i primi giorni li trascorse in condizioni critiche. In seguito, Graziani ordinò ai soldati italiani di compiere un'incursione nel famoso monastero etiope di Debre Libanos, dove gli attentatori si erano rifugiati per breve tempo, e fece massacrare indiscriminatamente i monaci e le suore del monastero. Lo storico Angelo Del Boca, computava il numero del vittime del massacro a 449, ma un nuovo documento redatto da un ricercatore inglese e da uno etiope sostiene che gli uccisi furono "fra 1.200 e 1.600 monaci. Moltissimi erano giovani e ragazzi, catechisti e diaconi. Tra le vittime delle rappresaglie anche indovini e cantastorie colpevoli di aver predetto la fine del regime". ....... Insomma stiamo parlando di un criminale di guerra, uno che aveva poco da imparare dai criminali nazisti o staliniani e che avrebbe fatto la sua bella figura con Pol Pot! Ma veniamo al suo comando in A.S. nel '40: ...... L'attacco, difficile per le carenze logistiche e di armamento delle forze italiane scarsamente motorizzate, iniziò il 25 agosto sotto la minaccia di Mussolini di ritorsioni verso di lui. Dopo una inutile avanzata fino a Sidi El Barrani (poco contrastata dai mobilissimi reparti inglesi del generale O'Connor), le forze di Graziani rimasero ferme per quattro mesi organizzando grandi e inutili campi trincerati nel deserto mediocremente collegati tra loro e con modeste riserve mobili. La controffensiva inglese del 9 dicembre 1940 (Operazione Compass) travolse completamente lo schieramento italiano: le truppe britanniche, molto inferiori numericamente ma totalmente motorizzate e con alcune centinaia di potenti carri armati Matilda e Cruiser, aggirarono e circondarono le truppe italiane ottenendo un successo clamoroso. Graziani venne completamente sorpreso e non fu in grado di organizzare una difesa efficace; impiegando a gruppi le sue consistenti forze (invece di radunare tutte le sue truppe e organizzare reparti corazzati di riserva), venne progressivamente battuto dalle forze britanniche a Bardia, Tobruk e Beda Fomm (gennaio-febbraio 1941); fu una disfatta totale; oltre 130.000 soldati italiani venero catturati, tutto il materiale venne perduto, i resti della 10ª Armata ripiegarono sulla posizione di El Agheila perdendo tutta la Cirenaica. A seguito di un telegramma inviatogli da Graziani, Mussolini disse indignato a Ciano: « Ecco un altro uomo col quale non posso arrabbiarmi perché lo disprezzo »(Benito Mussolini 15 dicembre 1940 secondo i diari di Galeazzo Ciano) Graziani mostrò gravi carenze di condotta tattica e strategica ed ebbe anche un crollo morale: disperando della salvezza anche della Tripolitania, il maresciallo sollecitò ora (dopo averlo ripetutamente rifiutato) l'arrivo della forze meccanizzate tedesche proposte da Hitler (Afrika Korps). ........ Per cui oltre che criminale di guerra è anche un pessimo comandante e una parte non secondaria della débacle del Nord Africa è sulle sue spalle che, per paura degli attentati se ne stava rintanato in una tomba greca dell'interno della cirenaica a 250 km dal fronte. Non parlo di lui nella repubblichina perchè sarei troppo cattivo (nel dire la sola verità): io capisco il revisionismo storico e che ex-picchiatori fascisti e "parioline" del FdG siano diventati Sindaco della Capitale e Governatore della Regione Lazio, ma onorare un Graziani quando un Messe o un Gandin oppure un Fecia di Cossato o peggio ancora un eroe come Bellomo non hanno intitolato neppure un vicolo è un'infamia che offende gli italiani tutti!
concordo e sottolineo le ultime 2-3 righe, con tutti i soldati/generali che in qualche modo pur nella sconfitta hanno sempre tenuto una condotta onorevole e in certi casi eroica nel corso del conflitto, proprio a graziani si doveva fare un monumento??? proprio non capisco!
I soldi, oltre al comune di Affile, li ha messi la Regione Lazio dove una neofascista dichiarata è il governatore e, sembra, pure il comune di Roma, il cui sindaco è ritratto in migliaia di foto durante la sua partecipazione ad attività criminose di stampo neofascista. Viviamo in un Paese con una memoria storica corta, corta, dove chi infrange le leggi è premiato col premierato e chi le esegue è un "fesso"; lo sai che è pieno di vie e piazze Vittorio Emanuele III (dico Terzo), firmatario delle leggi raziali (ma non dello stato d'assedio nel '22), possibile mandante del delitto Matteotti, complice dei britannici nell'infame fucilazione di quella fulgida figura d'eroe del generale Nicola Bellomo ....... in veneto ci sono 2 vie Mussolini (i cari veneti o i xé leghisti o i xé fascisti, ma dopo un'ombreta no i capisse più un'ostrega!)
Secondo me fino al 1940 aveva dato prova di essere un capace comandante. Innanzitutto bisogna precisare che non è stato Graziani a decidere di rinchiudere nei lager la popolazione del Gebel cirenaico ma Badoglio, che ebbe l'idea e che ne ordinò poi l'applicazione a Graziani. Nel 1930 Graziani arriva a Bengasi con la carica di vice-governatore della Cirenaica, riorganizza le forze armate presenti nella colonia riducendone la consistenza alla metà ma ne aumenta la mobilità, l'idea è che meno uomini ma più mobili sono più efficaci di molti ma fissi nei presidi (questa sarà una delle direttive che darà anche ai suoi comandanti in Abissinia: "il dominio del territorio attraverso il movimento"). Organizza le sue truppe in colonne mobili che cooperano con l'aviazione, credo che sia anche il primo ad aver usato i carri armati nel deserto nell'azione contro l'oasi di Cufra, cura in maniera particolare l'aspetto logistico che è fondamentale in quei territori. Gli insegnamenti che ha ricavato dalla guerra portata avanti contro i Senussi in Cirenaica li applica quindi durante la campagna di guerra sul fronte Sud abissino che fu un'impresa molto complicata. Termino ricordando la valutazione che dette di lui il generale Grazioli nella sua opera sui capi militari italiani, per quanto sia stato particolarmente critico con la quasi totalità dei nostri comandanti, di graziani invece da un quadro in gran parte positivo tanto da definirlo, cito a memoria, uno dei più grandi generali coloniali della storia. Detto questo, anch'io avrei evitato di fargli un monumento, ma dal punto di vista militare dei meriti e delle capacità le aveva.
Che avesse ricevuto ordini o consigli dai suoi superiori, non lo metto in dubbio, ma, diciamo, fu un ottimo esecutore, quando si trattava di realizzare genocidi. In Somalia commise l'errore di conquistare Neghelli e di non usarla per attacchi verso lo Scioa, perdendo così 3-4 mesi utili per bloccare la ferrovia di Gibuti assai prima (anticipò a Diredauale truppe di Badogliodi pochi minuti!). Quando fu nominato Vicerè era bilioso in quanto Badoglio lo lasciò nella m....a fino al collo con Addis Abeba isolata grazie alla "Marcia della Ferrea Volontà"; dopo l'attentato ordinò ritorsioni tali da costringere Mussolini a mandare un pacificatore come il Duca d'Aosta. Vero che era considerato (almeno tra i Generali che contavano) l'unico che avesse capito qualcosa di Blitzkrieg (avendola in parte applicata sia in Libia che in Somalia-Etiopia), ma questo rende ancor più grave il suo atteggiamento "statico" di fronte all'offensiva britannica (se il comandante fosse stato Badoglio lo si sarebbe anche capito, il Marchese di Sabotino e Duca d'Addis Abeba, era uno o che le prendeva o che amava vincere facile (leggetevi Dal Boca)); per questo credo che le sue responsabilità nella disfatta di quell'inverno siano altissime!!!!!
Guarda che quel tempo gli è servito proprio per riuscire a preparare l'avanzata dal punto di vista logistico, è vero che le truppe di Graziani arrivarono a Dire Dawa prima di quelle di Badoglio di poco, ma le prime avevano attraversato per più di 1000 Km una regione senza strade, le seconde avevano preso la camionabile che da Addis Abeba portava a Gibuti... Bravi tutti così. Sulla seconda parte della frase non concordo, Mussolini telegrafò subito dopo l'attentato di sfruttare l'occasione per fare un bel repulisti di ribelli e presunti tali, forse non gli andava bene che la rappresaglia fosse troppo visibile. Per quanto riguarda la rappresaglia ad Addis Abeba secondo Del Boca venne decisa e svolta sotto la direzione del federale locale, mentre Graziani era mezzo morto in ospedale con più di 300 schegge in corpo, mentre per quanto riguarda Debre Libanos è sempre Del Boca ad ammettere che l'attentato aveva profondamente scosso Graziani (si parlò di un esaurimento nervoso e forse ciò spiega anche certi suoi comportamenti nel 1940) che accentuò le sue fobie e i suoi sbalzi d'umore, colpì duro ma comunque agiva nella convinzione di colpire gente che aveva preso parte alla congiura che era sfociato nell'attentato. Difatti ho detto che le sue capacità le ha dimostrate fino al 1940.
Aveva 2 opzioni, dopo averle suonate a Ras Destà, inseguirlo e puntare su Neghelli e conseguentemente da Neghelli puntare a colpire Addis Abeba con un attacco alle spalle (avrebbe potuto giungere alla capitale ancor prima della battaglia del Lago Ascianghi!), oppure accontentarsi della batosta rifilata a ras e passare ad attaccare le forze nemiche nell'ogaden puntando su Giggiga, Harar e Diredaua; in pratica fece fifty-fifty non cogliendo l'opportunità di attaccare con largo anticipo A.A. e interruppe conseguentemente la ferrovia per Gibuti con almeno 5-10 giorni di ritardo (le truppe di Badoglio arrivarono in treno, non sulla camionabile, che non credo esistesse ancora). Il bello era interrompere la ferrovia prima che Badoglio arrivasse a A.A., tagliando una via di fuga al Negus e alla sua corte (a quel punto non sarebbe rimasta che Gambela e il tesoro reale, facilmente trasportabile per treno, sarebbe caduto nelle ns. mani. Sotto il suo comando (magari su ordine di Mussolini, più o meno esplicito) furono fatte stragi e si assistette ad un vero e proprio genocidio (Debra Libanos & C. avvennero dopo la sua dismissione dall'ospedale!); De Bono certi atteggiamenti non li aveva mentre lui e Badoglio si comportarono come solo dei criminali di guerra si possono comportare. Attenzione col dire che era un mero esecutore di ordini di Mussolini e/o di Badoglio, con questa scusa a Norinberga e nei vari processi contro i criminali nazisti si dovevano assolvere tutti, in quanto gli ordini provenivano da Hitler!!!!!!!! I codici militari prevedono (e prevedevano) che si possa rifiutare un ordine quando lo stesso è palesemente contrario alle leggi internazionali, al buonsenso o alle proprie leggi nazionali! In ogni caso l'applicazione degli ordini Mussoliniani fu spesso disattesa (o applicata con grano salis) da altri alti ufficiali italiani sui vari fronti che videro impegnate le ns. forze armate durante il ventennio. La discussione verte proprio su questo, è esente o no da colpe per la disfatta della X Armata? Io credo che sia il massimo responsabile per quel disastro non inferiore a quello di Caporetto o a quello del Don (poi possiamo discutere dell'impreparazione alla guerra e di altre stupidate del passato regime!).
Mi sono riletto l'episodio su un paio di testi, entrambi parlano di problemi logistici, di impossibilità a muoversi, di capaci generali coloniali come Nasi che ritengono improponibile ogni anticipo dell'avanzata e di temporali che trasformarono proprio in quei giorni le poche piste in torrenti di fango. La butto lì: ma se l'obiettivo era di prendere il Negus o il suo tesoro (o per meglio dire quel poco che rimaneva, mi sono sempre chiesto se abbia mai ripagato tutti i debiti che aveva contratto per comprare armi) perchè Badoglio non ha rallentato la sua avanzata dando a Graziani il tempo di arrivare a tagliare la ferrovia, forse perchè gli premeva arrivare ad addis abeba il prima possibile e il resto era comunque una cosa assolutamente secondaria a quel punto? A parte che nei codici militari (e nelle convenzioni internazionali) era previsto il diritto alla rappresaglia e poi era stata decretata la legge marziale. Inoltre Graziani agiva in seguito ad un'inchiesta militare che per quanto sbrigativa gli dava le motivazioni e il diritto di colpire il clero presente nel monastero, per quanto riguarda invece la rappresaglia ad Addis Abeba ho già scritto che fu ideata e condotta dal federale locale. Rimarco inoltre il fatto che erano colonie, sia la Libia che l'Etiopia erano parte del regno d'Italia e se in una colonia Italiana un gruppo di persone armate attenta alla vita del governatore te lo devi aspettare che le conseguenza siano durissime gli inglesi in India durante la rivolta dei sepoy legavano gli ammutinati alle bocche dei cannoni o considerando tempi più recenti ad Amritsar avevano ammazzato centinaia di persone solo perchè si erano riunite in spregio alla legge. Fu in parte responsabile del disastro ma la discussione non verte solo su questo: il titolo tratta della disfatta della X Armata, ma la domanda che si pone è: "a prescindere dalla fede politica e dalle sue malefatte, fu tutto questo gran "condottiero" degno di un sacrario?" Per valutare l'operato di Graziani non bisogna considerare solo quell'episodio ma anche quanto era riuscito a fare prima.
Nessun alto responsabile repubblichino ha, a mio modesto parere il diritto di vedersi dedicare sacrari realizzati con i soldi dei cittadini: questa è una repubblica fondata sugli ideali (traditi senz'altro ma non è qui il luogo) della resistenza e dalla negazione del fascismo sia come forza politica che morale (il reato di apologia è ancora in vigore). Se si decidesse di intitolare una piazza ad Adriano Visconti, ben venga: sperperare i ns. soldi per un conclamato criminale di guerra, genocida, inetto (perchè chiunque di noi, anche senza essere Maresciallo d'Italia, avrebbe fatto meglio di lui, in quel frangente in A.S.I.) e doppiamente criminale di guerra per essere stato Ministro della Difesa Nazionale di uno stato fantoccio di cui ci dovremo vergognare per i prossimi mille anni! Vorrei ricordare che gli inglesi si lanciarono all'attacco con 57 carri medio-pesanti (Matilda) mediocri (superiori ai nostri M.39 e 40, ma pur sempre mediocri e poco affidabili), con 150 tankette e 80 carri medi (Cruiser), 31.000 uomini contro 155.000!!!!!
Sia giocando a World in Flame che a Hearth of Iron III, come italiano, sono sempre riuscito a suonarle ai britannici in Egitto nel '40 pur con "obbligo" di schieramento storico; non ho fatto la Nunziatella (la naja l'ho fatta in un ufficio del Distremiles di Trieste), ma a costo di ripetermi, sostengo che fare peggio di Graziani in A.S.I. nel '40 è pressochè impossibile.
Partendo da queste premesse espongo la mia opinione, che fa cadere la responsabilità della sconfitta al 70% su Graziani, 20% su Berti, 10% su Badoglio. Entrando nel dettaglio: Graziani arriva in Libia ai primi di luglio dopo la tragica morte di Balbo (se volete possiamo anche discutere delle differenze tra l'uno e l'altro)e si limita a richiedere rinforzi in gran quantità (mentre da Badoglio era arrivato l'ordine di attaccare per il 15 luglio, cosa che non era per Balbo), di fatto rimanendo fermo ad aspettare l'iniziativa inglese fino a quando Mussolini gli ordina di attaccare, non importa quale obiettivo raggiunga, con il seguente telegramma del 15.08.1940 (fonte "Le operazioni in Africa Settentrionale" - Gen. Montanari, USSME pag. 95) Maresciallo Graziani Libia L'invasione della Gran Bretagna è decisa, è in corso di ultimazione ed avverrà. Circa l'epoca può essere fra una settimana o fra un mese. Ebbene il giorno in cui il primo plotone di soldati germanici toccherà il territorio inglese, voi simultaneamente attaccherete. Ancora una volta vi ripeto che non vi fisso obiettivi territoriali, non si tratta di puntare su Alessandria e nemmeno su Sollum. Vi chiedo soltanto di attaccare le forze inglesi che avete di fronte. Mi assumo la piena responsabilità personale di questa mia decisione. Voi avevate in animo di attaccare il 15 luglio appena giunti i carri armati. E' stato molto saggio - anche dal punto di vista climatico - di rinviare a miglior tempo. Nell'intervallo, compiendo uno sforzo che nessuno meglio di voi può valutare, vi abbiamo mandato tutto quanto ci è stato possibile. Voi avete una indubbia superiorità di effettivi e di mezzi e di morale. Cinque navi di linea sono pronte. Possiamo fare un ulteriore concentramento di aeroplani. Dopo dodici mesi di attesa e di preparazione è tempo di attaccare le forze che difendono l'Egitto. Non ho dubbi sull'esito definitivo della battaglia. Battuto il nemico, l'ampiezza maggiore o minore della sua disfatta ci darà la norma per l'ulteriore azione. Maresciallo Graziani, come già vi dissi nel nostro ultimo colloquio, il tempo lavora contro di noi. La perdita dell'Egitto sarà il colpo di grazia per la Gran Bretagna, mentre questo ricco paese - necessario per le nostre comunicazioni con l'Etiopia - è il grande premio che l'Italia attende e che, ne sono sicuro, voi le darete Graziani continua a temporeggiare fino all'ordine perentorio e la minaccia di sostituzione, mettendo in atto un'offensiva quantomeno opinabile* che, raggiunta Sidi el Barrani, si arresta. Le divisioni, tragicamente, si trincerano nel deserto una a 15km dall'altra, permettendo successivamente agli inglesi di annientarle una per una (ma qui la colpa è di Berti, comandante della X^ armata). La sosta era necessaria per rifornire le truppe, che avanzavano a piedi nel deserto, e per creare dei magazzini logistici necessari al seguente balzo su Marsa Matruh. * Lo schieramente d'attacco al 07.09.40 era il seguente XXIII C.d'A. a Bardia (prima linea) XXII C.d'A. a Tobruk (120km dal confine) XXI C.d'A. a Cirene (300km dal confine) Divisioni libiche a Bir el Gobi (380km dal confine) Raggruppamento Maletti a Derna (290km dal confine) Artiglieria di Comando Supremo a Bengasi (500km dal confine) Graziani non si arrischiava di stare a meno di qualche centinaio di km dal confine Infatti era previsto un movimento verso le basi di partenza da effettuarsi tra il 9-11 settembre per poi effettuare il vero e proprio attacco dal 12. Per rallentamenti dovuti ad avarie ai motori, insabbiamenti, lentezza delle fanterie appiedate, si perse un ulteriore giorno. Quindi l'offensiva iniziò il 13.09.40 Per questa manovra, c'è chi ancora ci prende per il sedere By 13 September, the 1st "23 March" Blackshirt Division re-took Fort Capuzzo in Libya. The Italians then crossed the border between Libya and Egypt. Four days after it began, the "invasion of Egypt" reached Egypt. Parlando invece dell'avanzata in terra egizia, questa si svolse lungo l'unica rotabile, cioè la Via Balbia, e poi proseguendo su piste costiere che erano state devastate dagli inglesi. Il genio militare di Graziani aveva concepito un assalto formato dalla div. CCNN mot. "23 Marzo", Raggruppamento Maletti e div. libiche (appiedate, formarono la prima linea da Sollum fino alla presa di Passo Halfaya per poi lasciare spazio alla 23 Marzo che si lanciò su Sidi el Barrani) tutte incolonnate su una unica strada. Uno degli alibi di Graziani è quello relativo alla mobilità, come ricordato anche dall'autore del thread. Però c'è da dire che in Libia gli autocarri c'erano, ma non per motorizzare 7 divisioni intere! Difatti, sempre sul libro del Gen. Montanari citato in precedenza, a pag. 520, viene riportato un testo scritto dal Gen. Gariboldi in data 18.08.40 .. modificando la dislocazione e cessando le necessità operative (colonne mobili, distaccamenti) si potrebbe recuperare un numero di automezzzi tali da poter motorizzare al massimo un Corpo d'Armata su due divisioni e la progettata colonna corazzata, pur garantendo il fabbisogno per il raggruppamento oasi meridionali (Maletti) L'Intendente avverte in proposito che le unità suindicate (Corpo d'Armata e colonna corazzata) potrebbero muovere solo dopo che che fossero costituite le necessarie dotazioni presso le basi di partenza. Ciò significa che facendo scelte diverse, appunto motorizzare un intero C.d'A. su due divisioni di fanteria accompagnate dall'intero Comando Carri Libia (la base della futura Brigata corazzata speciale, che invece fu sparpagliata per tutta la Libia alla vigilia di Compass) e dal Raggruppamento Maletti si sarebbe creata una forza consistente che forse (se la sarebbero dovuta vedere con l'intera 7^ div cor inglese più un paio di brigate di fanteria e supporti di artiglieria) avrebbe permesso la presa di Marsa Matruh. La simulazione di tale scontro su TOAW III (grazie infinite a Sicut Leones e a Rob.Bragg) dice che ce l'avremmo fatta, sebbene a caro prezzo. Poi potremmo proseguire la discussione parlando del comportamento del Maresciallo Graziani in merito alla dislocazione e ritirata delle truppe dall'Egitto in Libia, dell'abbandono al loro destino di Bardia e Tobruk, ricordando la magnifica frase pronunciata quando gli inglesi già assediavano le due città "Dopo questi ultimi avvenimenti, Duce,riterrei mio dovere, anziché sacrificare combattendo sul posto la mia inutile persona, di portarmi subito a Tripoli per mantenere almeno alta su quel castello la bandiera d'Italia..", della fuga dalla linea El Mechili-Derna (un breve resoconto della battaglia lo trovate qui http://www.difesa24.it/post/La-battaglia-di-El-Mechili.aspx) etc.. Per un approfondimento del tema Graziani, della situazione logistica, dell'offerta tedesca di unità corazzate da inviare in Libia e altri argomenti molto interessanti, rimando a quanto scritto da Nicola Pignato http://www.regioesercito.it/articolivari/espcor.htm Berti, comandante della X^ armata, lo ricordo per due cose : - durante una riunione tenutasi a Derna con Balbo in data 13.06.40 dichiara candidamente che l'intera X^ armata non ha neppure un pezzo anticarro, cosa non vera perchè dagli inventari risulta che al 10.06.40 fossero presenti in Libia 120 pezzi da 47/32 e 100+ pezzi da 65/17 di cui lo stesso Berti fu il primo utilizzatore a fini controcarri durante la Guerra civile spagnola. Fonte dell'affermazione di Berti è il Diario di guerra tenuto da Nello Quilici, attendente di Balbo, riportato nel libro "Tobruk 1940" di Folco Quilici. Fonte degli inventari relativi alle artiglierie è sempre il libro del Gen Montanari. - la seconda azione, come scritto in precedenza, è relativa allo schieramento delle divisioni dopo la presa di Sidi el Barrani. Semplicemente pazzesco trincerarsi nel deserto aspettando i carri nemici!! Relativamente alla battaglia di Nibeiwa, inizio dell'operazione Compass, un resoconto lo trovate qui http://www.difesa24.it/post/Matilda-Tank-Nibeiwa-Maletti-Compass.aspx Badoglio, infine, ha una certa responsabilità nel disastro per essere stato una bandiera al vento nei confronti delle decisioni di Mussolini. Alcuni telegrammi scambiati da Badoglio con Balbo Badoglio il 10.06.40 con tel. 01/201120 op., Fino nuovo ordine forze armate Africa settentrionale dovranno tenere contegno strettamente difensivo come previsto da P.R. 12 Badoglio con tel. 080 op.: A seguito direttive già impartite con mio 5500, preciso che colpi di mano oltre confine previsti piano P.R. 12 non - dico non - devono essere effettuati. Badoglio con tel. 1/581 19.06.40 ore 21 : Duce ha approvato mio telegramma odierno aggiungo: se per battere gli inglesi est necessario invadere territorio Egitto fallo pure [...] Badoglio 22.06.40 Ho disposto che ti siano inviati a più presto 70 carri armati medi da 11 tonnellate con loro personale traendoli dall'Armata del Po. Est tutto quello che avevo. Balbo 23.06.40 [...] Puoi star certo che con questi carri medi faremo meraviglie. In conclusione ritengo che l'unica opportunità che il REI abbia avuto di vincere la campagna del Nord Africa fu nell'estate 1940, organizzando ed utilizzando al meglio ciò che avevamo, se al comando fosse rimasto Balbo. Purtroppo così non è stato
Mi autocito per riportare la simulazione dello scontro secondo due diverse prospettive - Lo straordinario AAR di Rob.Bragg , ambientato nel settembre 1940 , utilizzando le forze storicamente presenti (fanteria totalmente appiedata, fatta eccezione per la 23 Marzo) http://www.netwargamingitalia.net/forum/showthread.php?20599-AAR-A.S.I.-10-settembre-1940 - La mia esperienza, in forma non proprio eccelsa :Considerazioni sparse : 1. La marcia fino a Sidi Barrani su due direttrici ha lasciato le unità con la "lingua penzoloni" sul fronte rifornimenti. Solo la trasformazione di Sidi Barrani in SupplyPoint ha permesso di proseguire (come storicamente plausibile) 2. L'attacco contro MarsaMatruh è stato un massacro! Per gli inglesi avevo concentrato a Marsa Matruh circa 5 brigate di fanteria , 4 x Field Artillery rgt più l'intera 7^ div.cor. appoggiata da 3 x RoyalHorseArtillery con ATG sul lato desertico, lasciando la 4th Bde NZ e la 6th Inf.Div. AUS più 3 btg non inquadrati in riserva a El Alamein e sul Delta, questo per simulare lo scarso addestramento degli ANZAC che entrarono in azione solo a dicembre. Per gli italiani ho attaccato con Marmarica e Cirene contro la fanteria inglese fortificata (Entrenched/Fortified) con alle spalle le artiglierie , fondamentali sono stati i 100/17 - 105/28 del XXII Cd'A e XXIII Cd'A e i 149/35 del 10° raggruppamento art. armata. Sul fianco destro italiano c'è stato l'attacco della 23 marzo e dei due raggruppamenti carri. Nella fase di spostamento sul fianco mi sono attaccato (controllavo entrambi gli schieramenti NdA) con la 7 div cor mettendomi in grossi guai soprattutto a causa della confusione dello schieramento italiano e per la "prontezza" (leggi unità veterane) dei desert rats , ho attaccato con Marmarica e Cirene le truppe inglesi a Marsa Matruh, prendendole di santa ragione nonostante il vantaggio del maggiore supporto artiglieresco e aereo. Ho lanciato i paracadutisti su HQ e artiglierie nemiche con buoni risultati, distogliendo alcuni btg e il fuoco delle batterie al prezzo del massacro dei parà. Fortunatamente avevo portato la 1 Libica a Nibeiwa e la Catanzaro a Sidi Barrani di riserva, mentre Maletti accorreva da sud (aveva preso Siwa, lasciando in loco i meharisti di guarnigione e due squadriglie Ba65). L'arrivo in contemporanea di queste tre divisioni mi ha salvato e ha ribaltato la situazione, permettendomi di prendere la base. Risultato, gli inglesi perdono 12 btg di fanteria su 15 e tutta la 7 div cor (tranne resti del 7th hussars) , i 4 FA rgt sono dimezzati , la RAF cancellata dai cieli , la M.Fleet perde una NB e 3 DD sotto gli incessanti attacchi della Regia! L'11th Hussars si è rivelato tostissimo , insieme a 7th Hussars e 6 RTR sono stati accerchiati più volte ma hanno sempre resistito. Anche i Central India Horse sono stati duri, infatti l'unità è stata una delle poche che è riuscita a guadagnare la via di El Alamein. Per gli italiani , le unità di prima schiera hanno subito fortissime perdite : - Marmarica perde tutti i btg fanteria e quello mitraglieri , sopravvivono le artiglierie - Cirene come sopra , tranne un btg fanteria - 23 Marzo come sopra , tranne 2 btg fanteria Meglio per le unità di riserva - 1 libica perde 2 btg fanteria - Catanzaro come sopra - Maletti perde 1 btg fanteria Lo scontro corazzato si è risolto in un risultato abbastanza sorprendente: 7 div cor totalmente annientata (ad eccezione di una decina di MkVI del 7th Hussars) mentre Carri Libia ha ancora a disposizione 7 M11 e resti di ben cinque btg carri L su sei disponibili , per un totale di 40-50 L3! Le artiglierie e l'aviazione sono state le vere vincitrici dello scontro, con una performance di assoluto rilievo da parte della RegiaAeronautica! Ha massacrato i Gladiator (eliminati i tre squadrons, uno si è riformato e lo ha distrutto nuovamente!) , bombardato gli aeroporti nemici, affondato la M.Fleet , abbattuto i Blenheim e assaltato le difese campali di Marsa Matruh Perciò la mia impressione è che si sarebbe potuto vincere , ma se l'attacco avvenisse a fine luglio sarebbe meglio (condizioni climatiche permettendo), in modo da affrontare 2 brigate di fanteria invece di 5 avendo più tempo e forze per assalire El Alamein. EDIT : se Graziani (o meglio Balbo? o un Messe?) avesse dato ascolto a Gariboldi, comandante della V^ armata, ed avesse creato un Cd'A su due divisioni motorizzate più Comando Carri Libia (2 btg carri M e 7 btg carri L) più Gruppo Maletti e con queste forze avesse effettuato questo attacco a luglio avrebbe incontrato 2 sole brigate di fanteria a Marsa Matruh. A settembre queste erano già 4 , con un supporto di artiglieria superiore. Ed altri rinforzi arrivavano. In ogni caso è lecito supporre che con meno forze, ma totalmente motorizzate, l'attacco avrebbe avuto più probabilità di successo