Spoiler arroganza: ero iscritto e mi piaceva. Ho cominciato Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, disdetta dopo un anno. Se segui in maniera seria, seppur "amatoriale" la politica internazionale ti risulterà ripetitiva e banale. Ogni tanto qualche numero particolare però c'è.
Banale ? Io per ora ho comprato due numeri e mi sembrava interessante. Però prima di iscrivermi volevo sapere il vostro parere. Grazie dell’informazione, in effetti seguo abbastanza la politica internazionale...
Son di parte perché è molto legata alla mia ex università, ma io l'ho sempre trovata carina anche se fondamentalmente come dice @Gamby ha i suoi difetti: su tutti la ripetitività. C'è anche da dire che se vuoi una rivista del genere in Italia, non hai scelte migliori a disposizione. Senz'altro è fatta molto bene.
In effetti ho messo solo i difetti. Concordo con Linus, è la migliore purtroppo in italiano. Una cosa che ho sempre apprezzato sono le mappe. Chiare e approfondite. Però sugli artivoli sono molto molto ripetitivi. Ripeto, a meno di volere la collezione, conviene informarsi di mese in mese sui numeri e comperare quelli che interessano
Io sono abbonato.* La ritengo una rivista valida, curata e sicuramente utile per capire meglio quel che ci succede attorno. Poi, come detto non è che debba essere considerata l'alpha e l'omega della geopolitica. Anche perché è orientata al grande pubblico e cerca di mantenere una visione abbastanza, come dire, pluralista. Mettiamola in questi termini, visto che fa parte del gruppo GEDI, più che considerarla una rivista accademica, la considererei quello che gli articoli di approfondimento di Repubblica e dell'Espresso dovrebbero essere... e puntualmente non sono. * Alla versione online.
diciamo che nel panorama asfittico dell'editoria italiana non credo ci sia molto di meglio: se qualcuno ha alternative da proporre in merito (anche in lingua inglese, così @DistruttoreLegio è contento)...
A livello inglese, le riviste delle università. Costano uno sfracello però. Per la tesi il professore mi diede gratuitamente un anno di iscrizione a Oxford press e MIT Journal. Erano effettivamente di massimo livello.
Per questioni economiche è la stessa cosa. Molte riviste, anche le più mainstream tipo l'Harvard Business Review, sono di cento spanne superiori alle riviste europee in generale. Ce ne sono alcune tedesche, francesi e scandinave che sono davvero eccelse comunque. Diciamo che per alcune tematiche magari sono anche superiori, ma in media, no. Quindi magari se uno è interessato all'argomento X cerca la rivista che lo cura particolarmente bene per vari motivi e non è detto sia made in USA/UK; se invece si cerca la visione d'insieme e/o una qualità molto alta a 360°, meglio senz'altro le riviste made in USA/UK. Poi, per questioni internazionali, meglio andare diretti alla fonte spesso e volentieri. P.ex. vuoi tenerti informato sull'economia europea e mondiale e leggi le versioni in inglese di Les échos o l'Handelsblatt o l'intramontabile FT e magari ci tiri dentro anche un poco di Bloomberg e Reuters. Chiaro che se non ti serve per lavoro non lo fai tutti i giorni, ma magari un paio di volte a settimana ciascuno, si. Se poi riesci anche a leggerli in lingua, molto meglio dato che il pool di articoli tradotti talvolta e' basso o non c'e' quello che ti interessa. Io purtroppo non riesco piu' a leggere in tedesco e noto che e' una rottura di cazzo. Per la politica internazionale direi di seguire un approccio simile. E si parla comunque di una visione d'insieme, se poi si vuole qualcosa di accademico/super specifico, riviste universitarie e articoli accademici molto mirati (anche su questi ci sarebbe poi da ridire l'infinito dato che alcune pubblicazioni sono di valore veramente modesto)