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I Re dei fiordi: AAR Norvegia

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da King Tobja, 21 Maggio 2018.

  1. King Tobja

    King Tobja

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    Salve a tutti! Da lungo tempo avevo intenzione di scrivere una nuova avventura su questo forum, che vedo un po' moribondo dal punto di vista delle esperienze. Proverò oggi a giocare la Norvegia, a partire dal 1444. Questa è una nazione che mai ho utilizzato, quindi sarà anche per me una novità. Ovviamente, la partita sarà in iron man, per cui potrebbe finire ben prima del 1821 (anche se m auguro di no). La partita non sarà incentrata al raggiungimento di certi mirabolanti obiettivi, ma anzi crcherà di costruire una timeline alternativa che possa essere, entro certi limiti, storicamente plausibile. Cercherò di romanzare un po' la storia, per quanto possibile, e di allegare il maggior numero di immagini utili ad un miglior godimento.
    In uno i seguenti DLC:
    Art of War, El Dorado, Common Sense, Mare Nostrum, Rights of Man.

    Iniziamo.

    Arci-Re CRISTOPHER III VON WITTLESBACH (Re di Danimarca, Inizio - 28 Maggio 1460)

    In questo periodo, la Norvegia si trovava ad essere parte dell'Unione di Kalmar. Il sovrano di Danimarca, Cristopher III von Wittlesbach, teneva sotto il proprio dominio personale anche Norvegia e Svezia. All'età di 28 anni, il sovrano guidava l'Unione con forza e decisione, ma nonostante questo la giovane Unione vedeva grossi problemi ancora da risolvere. Cristopher, per diventare Re, aveva dovuto detronizzare Eric VIII Gryf, il quale era rimasto sul trono dal 1397 al 1439. Quest'ultimo era ancora benvoluto in Norvegia, ma detestato in Svezia, tanto che i nobili di questa avevano fortemente contribuito alla sua detronizzazione. Re Cristopher era riuscito a isolarlo nel Gotland, ma Eric non demordeva dalla sue ambizioni. Nonostante questo, Re Cristopher era riuscito ad ottenere la fedeltà dei nobili norvegesi e, in parte, anche di quelli svedesi. Inoltre, il Re conosceva un ulteriore problema: alla sua età, non era ancora sposato. Di conseguenza, non aveva figli. Il primo problema venne risolto l'anno successivo: Mathilde, figlia del Duca di Holstein, nonché vassallo della Danimarca, Adolf VIII von Schauenburg, viene data in sposa a 21 anni al Re, per consolidare ulteriormente i legami del signore sul vassallo. Di figli, comunque, non si vedeva neanche l'ombra.
    Nel frattempo, Eric mosse le sue truppe dal Gotland sulla terraferma, approdando nel Gonge e sottomettendo la regione in breve tempo. Il piano prevedeva di consolidare il proprio potere nelle regioni costiere della punta della penisola scandinava, al confine con la Svezia, sostenendo di essere al sicuro visto che gli odiati svedesi tardavano ad intervenire a causa degli annosi contrasti con Re Cristopher per via delle guerra nella regione baltica che ne danneggiavano l'esportazione di ferro. Purtroppo per lui, 14mila danesi riescono a sbarcare della regione del Lund subito dopo l'arrivo dei 10mila uomini di Eric, che ancora non controllava la costa. La battaglia si rivelò crudele, mai ribelli vennnero pesantemente sconfitti.
    Al termine di Giugno, Eric si arrese, ottenendo la possibilità di tornare nella natia Pomerania.

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    Re Cristopher aveva consolidato il proprio potere, ormai incontrastato, ma purtroppo ancora non aveva eredi. La nobiltà dei vari membri dell'Unione era in fermento, temendo il nuovo arrivo di un sovrano straniero. Interrogandosi su questa mancanza di eredi, Re Cristopher si rivolse ai migliori medici dei tre Stati. Il responso fu disastroso: era sterile.

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    La notizia non impiegò molto tempo a spargersi negli ambienti di corte. Per questo, i nobili norvegesi inviarono delegazioni in Polonia, Inghilterra e nella vicina Svezia, per sondare l'ipotesi di un supporto in caso di ascesa al trono di un re indesiderato.

    Nel resto d'Europa, imperversavano le guerre: Inghilterra e Francia continuavano la Guerra dei Cent'Anni, con i Lancaster ancora saldamente sul trono inglese, mentre la Livonia si ritrova coinvolta in un duplice conflitto con Polonia, Lithuana e i loro vassalli e con l'Unione di Kalmar, che agisce per la conquista di Osel. Nonostante quindi anche la Norvegia fosse coinvolta, ottiene dal Re la possibilità di rimanere nelle seconde linee, facendo notare come le casse dello Stato non potessero sostenere le spese di tale guerra. Essa procedeva per il meglio, essendo la Livonia stretta su più fronti e nettamente in inferiorità numerica.
    Quasi come premio per l'ormai annunciata vittoria, Re Cristopher ricevette un miracolo: il 2 Maggio 1448 nacque il suo primogenito, Christian. Le malelingue sostennero che in realtà il Re avesse architettato un complicato piano per ingravidare la moglie, vista la sua infertilità. Circolavano molte storie al riguardo, la più realistica delle quali sosteneva che il padre biologico del piccolo fosse Joseph, amico fraterno del Re nonché generale delle sue truppe, Christoffer Hardenberg. A causa di queste dicerie, la legittimità al trono dell'erede si rivelò fin da subito molto bassa e fragile.

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    Il 17 Ottobre 1449 la guerra contro Riga, alleata della Livonia si concluse con una schiacciante vittoria, che tuttavia ebbe come effetto unicamente il riconoscimento delle riparazioni di guerra a carico di quest'ultima e una piccola cifra di ducati come indennizzo. Il 31 Dicembre dello stesso anno, anche la Livonia capitolò, cedendo oltre alla regione di Osel anche la Reval e la Narwa, aggiungendo le riparazioni di guerra e una consistente somma di ducati. Il 25 Dicembre dell'anno successivo, la Danimarca, leader dell'Unione di Kalmar, entrava a far parte del gruppo delle Grandi Potenze del periodo.

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    Il tempo scorreva rapidamente e placidamente nel freddo nord, in cui ogni Stato dell'Unione guardava ai propri interessi, senza ostacolare l'altro. L'Unione avvantaggiava ognuno dei membri, ma proprio questo principio della reciproca difesa e non ingerenza guidava il benessere dell'Unione. il 2 Agosto 1454, però, accadde uno spiacevole evento, che cambiò repentinamente e, forse irrimediabilmente, la situazione.
    Olav Nilsson Skanke, mercante ma anche pirata norvegese, venne ucciso brutalmente da sicari anseatici. Per ucciderlo, questi dettero fuoco all'abbazia di Bergen, bruciando oltre che il proprio obiettivo anche diversi monaci e il Vescovo della città. Di fronte a tale spregio gravissimo, i cittadini norvegesi e la nobiltà richiedettero immediatamente l'intervento del Re, il quale,da una parte impegnato in importanti trattative commerciali con gli Stati anseatici che voleva sottomettere al proprio dominio, dall'altra ritenendo che effettivamente Olav Skanke fosse un pericolo per le proprie ambizioni, preferì non intervenire. Si dice anzi che egli fosse quanto meno a conoscenza del piano, e che non fece nulla per impedirlo. Di fronte ad un tale oltraggio, la nobiltà norvegese si mostrò indignata, e per questo riprese con maggior vigore la ricerca di possibili sostenitori della propria indipendenza. Questo fu solo il primo affronto che il Re di Danimarca perpetrò ai danni dei norvegesi. Egli riteneva infatti di voler accentrare maggiormente il proprio potere, ottenendo però un netto rifiuto. Perciò, finanziò flotte di pirati per fare scorribande nei fiordi norvegesi, al fine di piegare la loro resistenza presentandosi come liberatore. Inoltre, osteggiò sempre di più i nobili norvegesi a corte, isolandoli e non curandosi dei loro consigli. Questo portò ad una instabilità dello Stato dei fiordi, che si ritrovò in un certo senso in una crisi istituzionale.
    In questa situazione, i nobili norvegesi stipularono un trattato segreto con il Grand Kniaz (Granduca) di Moscovia, Vasiliy II Rurikovich, a sostegno della propria indipendenza.
    Inoltre, l'8 Gennaio 1456, la Danimarca perdeva il proprio status di Grande Potenza, cosa che diventa effettiva ad Aprile.

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    I venti indipendentisti fischiano nel Nord. Il 77% della popolazione norvegese riteneva ormai di doversi liberare del signore danese, che non trattava più i membri dell'Unione come pari, ma tentava di assoggettarli al proprio dominio. Similmente, in Svezia il 35% della popolazione, in crescita e mai completamente convinta della bontà dell'Unione, riteneva di doversi proclamare indipendente. A Luglio del 1459 l'Holstein venne annesso alla Danimarca, svelando i piano di unificazione di Re Cristopher. Come conseguenza, ad Agosto la Danimarca tornava ad essere una Grande Potenza.
    Mentre tutto ristagna, il 28 Maggio 1460 accadde un evento cruciale nella storia della Norvegia. Da lungo tempo si avevano contrasti con la Scozia per il possesso dello Jarldom di Orkey, norvegese dal 13esimo secolo a seguito del trattato di Perth. Alla ricerca di nuove alleanze, Re Cristopher aveva lungamente spinto per una riappacificazione, fino a che non aveva trovato tale soluzione: la cessione di quei territori alla Scozia, in cambio di favori per la Danimarca. Ovviamente, la nobiltà norvegese non poteva sopportare di soccombere a tali condizioni, perdendo una parte importante del proprio territorio per avvantaggiare altri. Perciò, forte dei desideri della popolazione e del sostegno della Moscovia, i nobili decidono di ribellarsi. A seguito dell'ultimatum di Re Cristopher per la cessione dell'Orkey, la nobiltà risponde proclamando un suo membro, Erik III Alfr, Re di Norvegia. Egli, di nobile stirpe norvegese si incaricò di guidare le truppe, mentre il Paese soffriva ancora un caos istituzionale dovuto alla inattesa proclamazione.

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    Re ERIK III ALFR (28 Maggio 1460 - 7 Ottobre 1488)

    Proclamato dai nobili norvegesi, Erik, della Casata di Alfr, terzo del suo nome, Re di Norvegia.
    Egli prese in prima persona il comando dell'esercito, attendendo inizialmente nella capitale Akershus. Nonostante l'iniziale avanzata svedese in territorio norvegese, con la conquista di Bahuslen, rapidamente le truppe moscovite risalirono la penisola scandinava, occupando l'intera Svezia, ad eccezione delle coste meridionali. Congiuntesi con le truppe di Re Erik, si impegnarono nella liberazione della regione di Behuslen, occupando dall'altro capo del mare le regioni di Reval e Narwa. Il 16 Dicembre 1462, Bahuslen fu liberata dal Re, mentre in pieno territorio russo alcune truppe germaniche del Dithmarschen, alleato di Re Cristopher, venivano annientate dai moscoviti. Le truppe norvegesi, allora, tentarono l'assalto a Stoccolma, per fiaccare la Svezia. Il 29 Giugno 1463, però, lasciarono l'assedio della capitale svedese, per intercettare con successo a Bergslagen un contingente germanico che tentava di liberare le province svedesi occupate.
    Il 29 Marzo 1464, l'assedio di Stoccolma si concluse con la resa della capitale svedese.
    Il piccolo ma organizzato esercito norvegese, con a capo il proprio neo-eletto Re Erik III, approfittò dell'assenza dell'esercito danese, che era rimasto bloccato in territorio moscovita a seguito di un erronea programmazione della spedizione, per cui si preparò ad assediare l'ultimo forte svedese che ancora resisteva. Il 23 Aprile cominciò l'assedio di Kalmar, centro simbolico dell'Unione. Il 23 Gennaio 1466, dopo quasi un anno di assedio, la città capitolava. La resa di Kalmar fu un forte colpo all'Unione, perché dimostrava nell'immaginario nordico come questa istituzione fosse profondamente fallita. Moti ribelli si manifestarono in Svezia, subito sedati, e nelle regioni estoni, dove addirittura furono sedate dai moscoviti, che puntavano a guadagnarne il dominio da questa situazione.
    La capitolazione di Kalmar portò finalmente alla pace, che fu stipulata il 2 Maggio 1466.
    La Norvegia si rese indipendente, ottenendo inoltre il controllo della regione svedese di Enare, le riparazioni di guerra e 425 ducati con ripianare i debiti contratti per sostenere le spese belliche. La Moscovia ottenne la Narwa. In Svezia, nel frattempo, due gruppi poco organizzati di eretici fraticelli, composti da 16mila uomini l'uno, tentarono di sovvertire lo Stato.
    Finalmente, la Norvegia era libera.

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    Re Erik III Alft tornò nella capitale accolto da ogni tipo di onori, come un liberatore. Una volta conclusisi i festeggiamenti e proclamato il 23 Gennaio come festa nazionale (il giorno della presa di Kalmar), poiché la guerra era praticamente terminata con quell'evento, egli tornò alla reggia per amministrare lo Stato. Prima di tutto rinsaldò i legami con la Moscovia, stringendo un matrimonio reale, decise poi di individuare nella Scozia, nella Repubblica di Novgorod e nella Danimarca stessa i suoi più acerrimi nemici. Infine, rimpinguò i ranghi dell'esercito e cercò nuove alleanze.
    Purtroppo, Re Erik III aveva, tra i molti pregi, il grosso difetto della mancanza di criterio nella amministrazione dello Stato. Spesso pensò di assumere un consigliere, ma purtroppo le casse dello Stato non glielo permisero.
    Il 12 Aprile 1467 decise di accettare l'offerta di alleanza di una delegazione delle Isole, piccola Signoria del nord della Scozia, divenuta indipendente con la sconfitta di quest'ultima contro gli inglese, ma comunque garantita da essa nella sua indipendenza, retta da Lord Eoin II MacDonald. In questa ottica, Re Erik III vide una buona opportunità per consolidare il proprio potere in quella zona dello Jarldom dell'Orkey e creare disagio ai nemici scozzesi nel dominio del Nord più profondo.

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    Nel 1467, nel resto d'Europa, si verificò quello che passò alle cronache come il Matrimonio Iberico, che unì sotto lo stesso sovrano Re Juan II de Trastàmara i regni di Castiglia e di Aragona, progettando una futura unificazione formale come Regno di Spagna.
    L'11 Marzo 1468, per consolidare il proprio potere ed anche in ottica anti-scozzese, Re Erik III Alfr stipulò un trattato di alleanza con il Regno d'Inghilterra di Re Edward IV Lancaster, a cui seguì poco dopo un matrimonio per consolidare l'alleanza. Infine, il 16 Giugno 1469, per rafforzare la propria forza nel Baltico, si alleò con la Pomerania del Duca Ota III Gryf, approfittando dell'immaginazione che scatenava in Norvegia una un accordo tra il Re l'omonimo del ben ricordato Eric Gryf e il parente di questo che regnava in Pomerania.

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    Il 17 Maggio 1470, la Moscovia chiamò l'alleato norvegese a partecipare ad una guerra di conquista contro la Repubblica Mercantile di Novgorod, subito accolta. Il 7 Giugno 1471, mentre la guerra contro Novgorod volgeva rapidamente al termine una volta occupata l'intera Repubblica, l'Inghilterra chiese l'intervento norvegese per difendersi dall'aggressione francese per la riconquista di Caux. Nonostante la contrarietà di buona parte dei nobili, Re Erik III riuscì a convincerli ad appoggiarlo in questa guerra, promettendo un intervento minimo e sostenendo la necessità di mantenere tale alleanza.
    Nel frattempo, nella vicina nemica Danimarca, Re Cristopher III era morto da circa un anno, e gli aveva succeduto il giovane 22enne Christian I von Wittlesbach. Buona parte della nobiltà si era però ribellata, ritenendo il Re figlio illegittimo del deceduto predecessore, e sostenendo un pretendente locale, Karl Brokenhuus.
    Per tornare alla guerra anglo-francese, Re Erik III aveva inviato la propria modesta marina a bloccare alcuni porti francesi. Essa si sbarazzò piuttosto facilmente di una piccola flottiglia francese alla Baia di Quiberon, sulla costa dell'Alta Girondina, e bloccò l'entrata dei porti della Vannetais, del Nantais, della Bas-Poitou e del Saintonge.
    Sul fronte russo, agli inizi del 1472 si arresero ai moscoviti sia Theodoro che Imereti, e il 15 Maggio dello stesso anno anche la Repubblica di Novgorod accettò la pace, cedendo varie province alla Moscovia.
    Purtroppo, il 28 Novembre 1472 la flotta norvegese venne affondata nella Baia di Quiberon, una volta abbandonata dagli alleati. Da quel momento, Re Erik decise di non inviare altre truppe a sostegno dell'Inghilterra.
    Il 12 Settembre 1472 si celebrarono con grande sfarzo le nozze tra Re Erik III Alfr, 33enne, e la nobile locale Margaret Wessel, di 9 anni più giovane. Dopo appena nove mesi, il 5 Luglio 1473, nacque il primogenito reale, primo in linea di successione, che venne chiamato Erik, come il padre.
    L'11 Dicembre 1476, infine, si concluse la guerra anglo-francese, con una sonora sconfitta dei Lancaster, che dovettero cedere ogni loro possedimenti sul continente ad eccezione della roccaforte di Calais.

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    La disfatta inglese non creò problemi a Re Erik III. Egli infatti intuì di poter approfittare di questo indebolimento per ottenere un forte controllo sulla Scozia, senza rischiare di incorrere nell'ira inglese. Tra le altre cose, i Lancaster dovevano sedare una forte rivolta in Irlanda, che metteva a repentaglio il proprio dominio. Conscio di questo rischio, Re Edward IV Lancaster decise di anticipare i tempi ed aggredire la Scozia, chiedendo l'aiuto norvegese. Pur dimostrando palesemente il proprio disappunto, Re Erik III accettò questa condotta, e il 20 Marzo 1478 la Scozia venne ufficialmente annessa al Regno d'Inghilterra.
    Re Erik si trovava quindi uno Stato non troppo forte, seppur diplomaticamente protetto, ma anche molto povero. Cercando una soluzione, un giorno ricevette la visita di un mercante islandese, suo suddito, tale Gunnar Nansen. Egli parlò di alcune teorie sulla navigazione, sulla sfericità della Terra, sul superamento delle teorie aristoteliche, sulla possibilità di raggiungere le Indie Orientali passando da Occidente, e di tutte le condanne di eresie che ne seguirono. Incredulo e un po' infastidito da tali affermazioni, Re Erik ordinò di arrestare il ciarlatano, ma quando questi parlò di facili guadagni, il Re ripensò alla situazione del suo regno e lo fece liberare. Egli affidò al mercante, in gran segreto dal Papa, di fare delle ricerche su queste teorie, finanziandolo con ben pochi denari.
    Nel frattempo, a seguito di una guerra in Irlanda, l'Inghilterra riuscì ad annettere le Isole. Ciò creò un forte disappunto da parte di Re Erik III, che tuttavia riuscì ad ottenere da Re Edward IV la promessa di un futuro supporto per riparare alla perdita di un alleato che, tra l'altro, aveva designato un parente di Re Erik come proprio erede in caso di morte senza figli.
    A fronte della perdita di questa alleanza, Re Erik si recò dai nobili per chiedere l'avallo alla possibilità di sostenere l'indipendenza della vicina Svezia nei confronti dell'odiata Danimarca. La discussione fu feroce, perché da una parte si avevano nobili che sostenevano la necessità di una nuova unione panscandinava, possibilmente a guida norvegese, con la conseguente cacciata dei danesi dalla penisola, e dall'altra coloro che ritenevano questo progetto inattuabile, temendo la rapida crescita di influenza di un Paese ben più ricco come la Svezia e chiedendo quanto meno di attendere che si concludesse l'annosa ribellione degli eretici fraticelli che da anni imperversavano sul suolo della vicina nazione, per capire se questa fosse riuscita a sostenere una guerra di indipendenza.
    Nel frattempo, Re Erik diede in sposa uno dei propri figli cadetti ad una delle figlie del Re di Polonia e Lithuania, Re Kazimierz Jagiellon, che a 56 anni era ancora senza figli maschi, sperando di poter installare un proprio erede sul trono polacco-lituano alla morte di questo. Per il momento, però, decise di non allearsi con il consuocero, visti i forti contrasti di questo con il Grand Kniaz Ivan III Veliky Rurikovich di Moscovia.
    In Danimarca, invece, i Wittlesbach erano stati detronizzati a favore dei Brokenhuus, anche se Karl era morto dopo pochi anni, lasciando la reggenza alla moglie Magrete Urne per conto del figlio Christian II Brokenhuus.

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    Il 10 Novembre 1485, alla testa di 6 cog e 1 barque, Gunnar Nansen partì in gran segreto per tentare di raggiungere le Indie Orientali. Egli salpò di notte dal porto di Stavanger, nell'omonimo provincia. Il suo obiettivo era di raggiungere rapidamente l'Islanda, dove avrebbe fatto scorta di viveri e di uomini, e poi salpare per l'ignoto. La missione era rischiosissima e con poche possibilità di riuscita, ma ottenne da Re Erik III la promessa di tenere per sé metà delle ricchezze che avrebbe trovato. Così, l'avventura dell'esploratore islandese cominciò. Egli raggiunse in un mese e 10 giorni le coste occidentali dell'Islanda. Qui si fermò per un periodo ad attendere che le navi promesse dal Re fossero pronte, lasciando ritornare i cog in Norvegia.
    Il 9 Febbraio 1486, in Pomerania, morì Ota III Gryf, e il nuovo sovrano sposò una nipote di Re Erik III.
    Il 3 Dicembre 1487, invece, spirò nel suo letto di Londra Re Edward IV Lancaster, lasciando al figlio Re Charles I un regno molto più forte di quello che aveva trovato.
    Il 12 Luglio 1488, finalmente (per Re Erik) morì il Re di Polonia e Lithuania. Gli successe Wladyslaw IV Alfr, nipote di Re Erik III Alfr. La politica matrimoniale del Re norvegese stava dando alcuni frutti insperati.
    Purtroppo, pochi mesi dopo, il 7 Ottobre 1488, dopo circa 28 anni di regno, Re Erik III morì nella capitale del suo regno. Gli successe il figlio Erik, di 15 anni.

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    Re ERIK IV ALFR (7 Ottobre 1488 - 12 Dicembre 1524)

    A Re Erik III Alfr successe il figlio, Erik della Casata Alfr, quarto del suo nome, Re di Norvegia. Egli, seppur quindicenne, si trovò costretto a indicare quale erede il fratello minore di 4 anni, Olav Alfr, a causa della volontà del padre. La cerimonia di insediamento fu sfarzosissima, nonostante le casse del regno fossero vuote.
    Come obiettivi, il nuovo re decise di proseguire l'opera del padre per la ricerca di nuove terre, opera che stava ristagnando per la mancanza di fondi per la costruzione delle imbarcazioni necessarie all'impresa.
    Inoltre, il 18 Dicembre 1488, Re Erik IV sposò la figlia 20enne del Grand Kniaz Ivan IV Rurikovich di Moscovia, Svetlana. Questo matrimonio rafforzò i legami tra i due Stati, e Re Erik si ritrovò possibile erede del Grand Kniaz (anche se primo di lui vi erano i molti figli del sovrano russo) e anche imparentato con il Re di Polonia e Lithuania, suo nipote.
    Finalmente, il 4 Ottobre 1489, le navi per Gunnar Nansen furono pronte. Alla testa di 3 barque (scusate l'interruzione, ma chissà come si sarebbero chiamate la Ninha la Pinta e la Santa Maria in norvegese) la spedizione partì da Reykjavik, di notte. Le navi si avventurarono nello sconosciuto mare a nord-ovest della patria Islanda, nell'ignoto. Il 24 Marzo dell'anno successivo scoprirono delle frastagliate coste a nord dell'Islanda, ma non vi approdarono perché il ghiaccio ancora copriva le baie. Il 12 Aprile 1490 tornarono in Islanda, per organizzare una nuova spedizione. Ripartiti pochi giorni dopo, scoprirono che la terra da loro scoperta era enorme. Videro i prati verdi, e la chiamarono Groenlandia, cioè "terra verde".
    Mentre le spedizioni continuavano, il 12 Agosto 1492 il suocero moscovita chiese l'aiuto di Re Erik IV per la guerra contro Novgorod, prontamente accettato. La guerra si concluse meno di un anno dopo, con la completa conquista di Novgorod da parte dei Rurikovich.
    Nel frattempo, si verificò un curioso evento. Alcuni detrattori accusarono la Regina-Consorte Svetlana di non aver rinunciato al proprio credo ortodosso, nonostante questo fosse incluso nell'accordo secondo il quale sposò Re Erik IV Alfr. Il Re, di comune accordo con il suocero, chiese il divorzio, ma entrambi corruppero Papa Xystus IV perché egli perdonasse pubblicamente Svetlana per salvare il matrimonio. Così accadde, con la soddisfazione delle parti in causa.

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    Il 1 Dicembre 1494, l'avventuriero Gunnar Nansen, forte di una nuova nave pesante regalata a Re Erik IV dal suocero per finanziare questa spedizione, che pure rimaneva segreta agli altri, ripartì per esplorare meglio la Groenlandia.
    Egli incontrò notevoli difficoltà a causa dei ghiacci, ma riuscì abilmente a scoprie, il 15 Novembre dell'anno successivo, ulteriori coste, più a sud. Erano troppo lontane dalla Groenlandia per farne parte, per cui Gunnar credette di aver trovato le Indie. Forte delle nuove scoperte, il 26 Agosto 1496 tornò in Islanda, scrivendo a Re Erik IV. Egli chiese un piccolo corpo di spedizione, per poter sbarcare senza pericolo sulle coste che aveva scoperto. Così, il Re incaricò il nipote, figlio del fratello Olav, Alf Olavsson, di prendere con sé 3mila uomini e partire per l'Islanda. Il 9 Gennaio 1497 il piccole contingente salpò da Reykjavik, con i due comandanti a capo, in direzione della Groenlandia. Il 12 Marzo 1497, il contingente sbarcò in un fiordo già scongelato della Groenlandia, e lo nominò, in onore del Re, Eiriksfjord. I primi di Agosto, il piccolo corpo di spedizione attraversò lo Stretto di Labrador, approdando su altra terraferma. Le navi tornarono poi in Islanda per le riparazioni, mentre la piccola armata di terra continuò la propria esplorazione.
    Nel frattempo, il 7 Maggio 1498, la vicina Svezia dichiarava bancarotta.
    Il 7 Settembre 1498, la flotta di Gunnar Nansen avvistò alcuni insediamenti sulla costa, ma decise di non avvicinarsi. Incredibilmente, incontrò anche una piccola flotta portoghese.

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    Approfittando della bancarotta svedese e della disastrosa guerra di ciò che rimaneva dell'Unione contro la Livonia, Re Erik IV decise finalmente ad agire su un altro fronte. Il 22 Settembre 1498, con il supporto moscovita e inglese, dichiarò guerra alla Danimarca e alla Svezia. Al fianco di queste si presentarono Olanda e Utrecht. Il 2 Febbraio 1499, anche la Pomerania scese in campo al fianco del re norvegese.
    Nel frattempo, il 16 Settembre 1499, accadde un evento incredibile. Il piccolo corpo di spedizione in quelle terre desolate e incognite, dopo aver combattuto contro alcuni indigeni che lo avevano attaccato, aveva scoperto le rovine di una antica città. Tale luogo era leggendario, e gli avventurieri ne avevano sentito parlare da alcuni mercanti portoghesi incontrati in un approdo nel nord: era la leggendaria città di Quivan. La città era piena di oro, gioielli, pietre preziose e altro. Una buona parte del bottino fu inviato al Re, come da accordi, una parte a Gunnar Nansen e una parte agli avventurieri.

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    Il 15 Agosto 1500, l'Olanda si arrese, offrendo di pagare le riparazioni di guerra. Purtroppo, il 1 Marzo 1501, fu la Pomerania a capitolare.
    Mentre il Re era impegnato sul campo di battaglia, il fratello ed erede Olav Alfr reggeva le sorti del regno nella capitale. Egli, dopo aver inviato la richiesta di autorizzazione al fratello, decise di incaricare un tale Soren Leifsson di stabilire un insediamente nel nord di quella terra di fronte alla Groenlandia, che i norvegesi avevano deciso di chiamare Gunnarsland, dal nome dell'esploratore. Egli arrivò su quei lidi il 12 Aprile 1501, complice la poca belligeranza dei nativi.
    Il 25 Settembre 1501, anche Utrecht capitolò.
    Il 3 Marzo 1503, l'esercito al comando di Re Erik IV conquistò nuovamente Kalmar, a circa 50 anni dalla volta precedente. Stoccolma era già caduta, e l'esercito inglese dilagava in Danimarca. Nel frattempo, proprio la Norvegia era diventata la culla del colonialismo.
    Il 1 Luglio 1502, la Danimarca accettava la resa, cedendo molte province, perlopiù svedesi, alla Norvegia, Viborg alla Moscovia, accettando di non reclamare territori norvegesi, pagando le riparazioni di guerra e una somma di quasi 300 ducati.

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    Il tempo scorreva beatamente nella lande del Nord. Il Re si godeva la vita, lo Stato, la moglie e la famiglia nella sua reggia. Gli esploratori in Gunnarsland procedevano nelle loro scoperte, e lo stesso Gunnar Nansen, forte di scambi culturali con inglesi e portoghesi, si avventurava sulle coste di quella terra ignora, sempre più a sud. Il piccolo insediamento progrediva, seppur faticosamente a causa del clima inospitale, ma familiare, di quelle zone. La triste notizia della morte del Grand Kniaz Ivan IV Rurikovich arrivò il 26 Giugno 1505. La Regina-Consorte Svetlana pianse molto, ma alla fine fu confortata dal marito, che subito dette in sposa una figlia del fratello al nuovo Grand Kniaz, Yuriy II Rurikovich, fratello di Svetlana (non poteva dargli la propria figlia per via del divieto di matrimonio entro il quarto grado, dato che Yuriy era zio della ragazza).
    Purtroppo, il 2 Agosto 1511, anche l'erede Olav Alfr morì per un tragico raffreddore: il fervore vichingo non era abbastanza forte in lui. Il nuovo erede designato era Margaret, figlia maggiore di Re Erik IV, in attesa della nascita del primo figlio maschio. Egli nacque il giorno successivo, e prese il nome di Christoffer Alfr.
    Il 2 Agosto 1521, finalmente la colonia di Sikumiut, nel nord di quella che i norvegesi chiamavano Gunnarsland, era finalmente costruita completamente ed autosufficiente. Nuovi coloni giunsero pochi giorni dopo nella vicina zona del Naskapi, e iniziarono a costruire un nuovo insediamento.
    Re Erik IV decise quindi di assumere il titolo di Signore del Gunnarsland, per certificare la propria impresa coloniale.
    Nel frattempo, un nuovo problema sorgeva all'orizzonte. Da qualche anno, la riforma protestante era nata in terra tedesca. Centri di riforma sorgevano in tutto il nord dell'Impero, e predicatori luterani e riformati viaggiavano per le fredde lande teutoniche. In Norvegia, Stavanger fu la prima città che abbraccio la fede dei riformati. Seguirono Skien, nel Bratsberg, e Marstrand, nel Bahuslen. Anche la capitale Oslo, nell'Akershus, vedeva una forte presenza di predicatori riformati, provenienti dal centro di riforma di Lubecca.
    Mentre osservava questo fenomeno per le strade, il 12 Dicembre 1524, Re Erik IV Alfr fu colto da un malore. Si accasciò a terra, rantolò tra lo sconforto generale, e pochi minuti dopo spirò. Lunghi anni di regno avevano accompagnato la sua vita, con importanti conquiste, scoperte e una crescente importanza della Norvegia nella regione. Gli successe il figlio, Christoffer Alfr, ancora 14enne, per cui la reggenza venne affidata alla madre, la Regina-Consorte (adesso Regina Madre) Svetlana Rurikovich.

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    Reggenza della Regina-Consorte SVETLANA RURIKOVICH (12 Dicembre 1524 - 25 Luglio 1525)

    La reggenza durò ben poco, visto che il 25 Luglio 1525 Chritstoffer Alfr divenne 15enne, cioè abile a regnare sul suo regno.

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    Re CHRISTOFFER I ALFR (25 Luglio 1525 - ?)

    Al padre Re Erik IV Alfr successe, dopo la breve reggenza della madre Svetlana Rurikovich, Christoffer, della Casata di Alfr, primo del suo nome, Re di Norvegia e Signore del Gunnarsland. Egli ereditò un regno forte, seppur con alcuni debito (di lieve entità, per essere onesti). Notò comunque alcune carenze, come l'esiguità del numero di soldati, dovuta ai pochi introiti della corona. Per questo, egli aveva come piani di continuare la colonizzazione del Gunnarsland, per aumentare gli introiti e cercare molte ricchezze, e cercare di conquistare altre zone della Scandinavia, per rafforzare la propria posizione e per ottenere risorse strategiche ed entrate essenziali per la sopravvivenza della Corona.
    Anche egli, secondo ormai quella che era una strana tradizione, fu obbligato dalle volontà paterne a indicare come erede il fratello, che il caso volle si chiamasse Olav, come lo zio la cui morte prematura aveva permesso al giovane Christoffer di essere il primo in linea di successione. Olav era un ragazzo sveglio, più abile del fratello nella gestione del regno, motivo per cui probabilmente il padre aveva fatto tale richiesta al figlio. Christoffer, pur volendo molto bene al fratello, non meditando quindi di fargli alcunché, era determinato a dimostrare a tutti la propria abilità, in modo da allontanare anche alcune voci che ne richiedevano una prematura abdicazione in favore di Olav.

    Per oggi mi fermo qui. Scusate l'assenza delle immagini, ma sinceramente mi sono scordato come caricarle. Se qualcuno potesse ricordarmelo, provvederò al più presto ad aggiungerle. Sta venendo fuori una partita un po' statica, soprattutto dovuta ai pochi introiti del regno, ma tutto sommato interessante.
     
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