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[Grandi generali sconosciuti] Giorgio Maniace

Discussione in 'Medioevo' iniziata da TFT, 10 Luglio 2014.

  1. TFT

    TFT

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    Terza puntata, oggi vi parlo di Giorgio Maniace, figura sicuramente conosciuta nell'ambito degli studiosi del mondo bizantino ma ovviamente totalmente sconosciuto agli altri.

    Giorgio nasce tra il 990 e il 999, presumibilmente nel 98 in un villaggio macedone, figlio di un uomo di umili origini. Non ci è dato sapere in quale circostanza abbia sposato una nobildonna macedone dell'importante famiglia Crisafo. Dedicatosi fin da giovane alla carriera militare, le sue prime gesta note sono la nomina a Stratego (generale) del temata taurico, uno dei meno importanti, una sorta di cuscinetto montagnoso al confine con l'emiro di Aleppo. Nel 1030 l'Imperatore Romano III Argiro passa del suo Thema per conquistare Aleppo ma viene sconfitto duramente. A questo punto Maniace riesce ad ottenere dal sovrano la possibilità di condurre lui stesso un attacco ad Aleppo l'anno successivo e contro ogni previsione l'impera riuscì. Questo gli valse la promozione a strategos dell'importante thema di Mesopotamia nel 32, l'anno successivo riuscì nell'incredibile impresa di conquistare Edessa con un assalto frontale, cose ritenuta folle per via dell'ottima posizione difensiva della città, protetta da alte colline. Fu promosso nel thema del Varaspukan, sempre in Armenia e ottenne il ragno di patrizio. Ottenne altre vittorie contro i selgiuchidi di cui non ci sono pervenuti i dettagli. L'anno successivo l'Imperatore lo fece arrestare, probabilmente invidioso della sua fama. Sfuggì all'accecamento e alla prigionia quando il Senato fece da intercessore e forzò l'Imperatore a lasciarlo andare vista la totale assenza di prove a suo danno.
    Caduto ovviamente in disgrazia, nel 38 fu inviato ad assistere una spedizione per la conquista della Sicilia sotto la supervisione del cugino dell'Imperatore, Stefano, uomo di scarsa abilità militare e dello stratego del thema dei Chiberroti, in Anatolia, che mai aveva visto la Sicilia prima, con fra l'altro poche migliaia di effettivi. Di fatto Maniace divenne il comandante in campo dell'armata visto che Stefano comandava la flotta e si occupava della logistica. Maniace conquistò rapidamente Messina, sconfisse gli arabi a Rometta, quindi nel 40 prese Siracusa. Nel 1040 affrontò e sconfisse in modo schiacciante un esercito combinato dell'emiro di Sicilia e del Califfo di Tunisi presso Troina, era l'occasione perfetta per distruggere il nemico ma Stefano, che temeva di affrontare il Califfo, non inviò le navi a bloccare la ritirata del nemico e gli permise di riorganizzarsi.
    A questo punto Maniace si avventò su Stefano, probabilmente con l'intento di ucciderlo. La cosa portò all'incarcerazione del generale e al suo invio a Costantinopoli. Dopo la sua partenza il morale dei soldati crollò e dopo alcune sconfitte e defezioni dei mercenari le truppe romane si rivoltarono e uccisero Stefano; l'eco della rivolta portò a una sollevazione dei longobardi nel meridione.
    Maniace fu perdonato e inviato a sedare la rivolta longobarda, scoprendo che le truppe mercenarie normanne si erano ribellate, che la Sicilia era caduta e l'intero meridione era ormai allo sbando totale. Nonostante tutti riuscì c molto rapidamente a riconquistare il sud Italia ma a prezzo di duri saccheggi in Puglia. Prendendo questi saccheggi a pretesto, o forse antiche rivalità sul governo dei possedimenti Anatolici, un generale di nome Romano ottenne dall'Imperatore di sostituire Maniace che fu invitato a tornare a corte.
    A questo punto però il nostro Maniace era deciso a pagare l'atteggiamento della corte con una diversa moneta. Il 12 giugno del 1042 si fece proclamare Basileus dall'esercito, che gli rimase totalmente fedele, quindi fece uccidere Romano e i legati imperiali giunti per sostituirlo. Perparò una spedizione che partì nel 43, rapidamente conquistò Durazzo e si diresse direttamente contro Costantinopoli. In Macedonia affrontò l'esercito imperiale che era molto più numeroso del suo a causa della presenza di nutriti corpi mercenari. Giorgio stava per vincere contro ogni previsione, tanto che l'armata imperiale si stava già ritirando. Proprio nel rincorrere il nemico Maniace, che aveva l'abitudine di combattere in prima linea, fu trafitto all'occhio da una lancia o da una freccia e morì.

    Le cronache del tempo ci tramandano una curiosità: si dice che avesse la spropositatamente esagerata altezza di tre metri
     
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  2. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Ma la paranoia imperiale nei confronti dei suoi migliori generali era giustificata o è stata un'allucinante serie di martellate sui koyos?
     
  3. TFT

    TFT

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    Nel mondo bizantino esisteva una semplice regola che può essere tradotta in "il trono è di che se lo prende", non esisteva il concetto di dinastia o di governo per diritto divino. Se qualcuno riusciva a conquistare il trono era perchè Dio lo voleva, questo ovviamente rendeva i generali più scaltri inclini a conquistare il trono e gli imperatori meno capaci inclini a difenderlo non con le loro gesta ma con la "prevenzione", è un po' un gatto che si morde la coda.
    Il punto a loro sfavore è che i generali, specialmente quelli che avevano percorso tutta la carriera dell'esercito venendo dai ranghi minori e non dalla grossa nobiltà, avevano una concezione molto forte della Res Publica ed erano fedeli al loro sovrano in quanto manifestazione della romanità.
    Per esempio, se Maniace fosse stato trattato bene posso essere quasi certo nel dirti che non si sarebbe mai sognato di usurpare il trono. Se lo avessero mandato a combattere come Catapano d'Italia avrebbe riconquistato senza troppi problemi la Sicilia e sarebbe rimasto fedele al suo imperatore, cosa che ha fatto nonostante abbia cercato di ucciderlo praticamente ogni volta che ha potuto
     

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