Cesare è diventato quasi un sinonimo di genio tattico e strategico: secondo voi è stato un grandissimo, al pari di Annibale e Alessandro? La conquista della Gallia (e non solo) fu un capolavoro per come riuscì a sfruttare le divisioni dei Galli e per le battaglie a lui favorevoli? Ancora una volta, quali erano i suoi segreti? I suoi punti di forza?
Era un buon generale su questo non si discute, ma al contrario di molti altri era anche un astuto uomo politico che sapeva trattare brillantemente con i suoi amici e sopratutto nemici.
monsieur, secondo me il tuo parere è da prendere con le molle, scommetto che hai un busto di Vercingetorige sul comodino!
Genio militare con pochi eguali capace di opporsi con la propria volontà, con il proprio carisma e con le proprie sole forze non solo al Senato, non solo ai suoi oppositori (che ricordiamo ebbero ragione di lui solo col tradimento) ma anche delle numerose schiere di nemici che ebbero la sfortuna di imbattersi nelle sue armate. In grado di portare vittoriosamente il vessillo romano non solo Nella Gallia ma anche in Britannia, in Germania, in Iberia, nel Ponto, in Egitto e nell'Africa. Astro nascente per eccellenza della politica romana temuto, combattuto ed ucciso col tradimento in quanto in grado di sconvolgere più che sensibilmente la condizione di agonia della Res Publica oramai avviata al tramonto. Senza dimenticare la grande cultura ed il grande genio maieutico di cui era dotato. Cicerone disse di lui: « Egli ebbe ingegno, equilibrio, memoria, cultura, attività, prontezza, diligenza. In guerra aveva compiuto gesta grandi, anche se fatali per lo stato. Non aveva avuto per molti anni altra ambizione che il potere, e con grandi fatiche e pericoli l'aveva realizzata. La moltitudine ignorante se l'era conquistata coi doni, le costruzioni, le elargizioni di viveri e banchetti. I suoi li aveva acquistati con premi, gli avversari con manifestazioni di clemenza, insomma aveva dato ad una città, ch'era stata libera, l'abitudine di servire, in parte per timore, in parte per rassegnazione. » Il romano per eccellenza.
No no Giurin giuretta mi sono sempre piaciuti di + i romani (ah il fascino delle legioni...). e comunque ho fatto solo complimenti! Qual'e' secondo voi la sua vittoria piu' decisiva? Io cosi su due piedi direi Farsalo ma dovrei pensarci...:humm:
DIrei anch'io Farsalo. Concordo con Solctis, è stato il perfetto prototipo del Romano. Tuttavia in un ipotetico confronto con Annibali chi l'avrebbe spuntata? Il genio e l'imprevedibilità cartaginese o la determinazione e l'intelligenza romana?
Blasfemo. Optimates al rogo, populares al pogo! Scherzi a parte Alesia secondo me è stata per complessità ed audacia la migliore delle sue opere militari.
Complessità è dir poco...circondare la città più grande della gallia da un terrapieno con recinzione, già diu per se non è semplice se poi si conta che ha fatto la stessa cosa dietro di lui(quindi circondando per due volte una città) appena ha sentito che i galli stavano tentando di rompere l'assedio dall'esterno non è da tutti.. io mi unisco a Solctis a dire che la presa di Alesia è una delle sue migliori dimostrazioni di ingegno e arguzia tattica...
Ricordo (scusate la banalità) la campagna di Age of empires dove dovevi (per difenderti dalla cavalleria leggera alleata di Vercingetorige) costruire una rete di terrapieni alle tue spalle e continuare ad assaltare Alesia. Davvero difficilissimo mantenere l'iniziativa, difendersi, mantenere le truppe e riparare i danni provocati dalle risposte di Vercingetorige e dei suoi alleati. Davvero non da tutti.
Sono troppo di parte. Ma se proprio dovessi dire la mia opterei per le capacità di saper far fronte a maggiori variabili (spesso ostili): Casare.
ma lo disse nel periodo in cui stava cercando di isolare augusto (nipote di cesare) o in quello in cui stava cercando di rimettersi in buona luce col nuovo signore di Roma?
voto anch'io per alesia... il potere vero l'ha preso a farsalo, ma è ad alesia che è nato il mito di cesare... un confronto con annibale lo vedo molto difficile... mettiamola così... entrambi due immensi generali, annibale fallì sul piano politico-strategico, mentre cesare vi trionfò... :contratto:
Il vero segreto di Cesare era composto in tre cose: 1) il suo carisma nei confronti dei suoi soldati, che alimentava con gesti e prove tangibili, fino a farlo figurare quasi come un semi-dio imbattibile epressochè perfetto (chiaramente ai loro occhi. mentre in realtà era un uomo pieno di difetti anche lui...ma con un intelligenza al di sopra della media, con uno spiccato senso della propaganda). Chi a letto il "de Bello Gallico" se ne può fare un'idea...bravissimo generale ma anche bravissimo supporter di se stesso. 2) Il senso della strategia generale che gli permetteva di valutare le sue azioni, militari e non, anche alla lunghissima distanza. Non per nulla in alcune circostanze si dimostrò cinico e spietato (ad un quarto di una guarnigione gallica (Avaricum?) di una cittadina ribelle vennero amputate le mani dopo la resa, per dare l'esempio), mentre in altre dimostrò una clemenza sconsciuta per quei tempi (gli abitanti e la guarnigione di alesia stessa furono risparmiati...solo alcuni capi tra cui Vercingetorige venne deportati e giustiziati in seguito). 3) Fu il precursore della strategia Napoleonica, sfruttando appieno il potenziale delle legioni. Clamorosa la marcia che da Piacenza portò la 13° fino al cuore della Gallia in piena rivolta passando per la Cevenne in pieno inverno. La velocità e la sorpresa strategica furono il suo forte...le campagne della guerra civile e in Spagna ne furono gli esempi + eclatanti.
Si tratta per lo più di una leggenda..una "cattiveria" messa in giro molto a posteriori dai suoi detrattori ...gli Ottimati! In realtà...anche se fosse vera la storia...in fatto di moralità Cesare era figlio dei suoi tempi...anche Silla non era estraneo al fascino omosessuale. In ogni caso Cesare si riscattò notevolmente in seguito, tant'è vero che veniva chiamato " la moglie di tutti i mariti ed il marito di tutte le mogli"! Era un "dandy"di quei tempi...la sua massima famosa era "sii tollerante con i vizi altrui, se vuoi che gli altri lo siano con i tuoi"! Personaggio interessante...molto più coerente di molti suoi contemporanei. Si...decisamente lo ammiro!