In seguito alle proteste sollevate dalla città, Noi abbiamo deciso che fosse giusto intervenire per rendere chiara una materia che fino ad adesso non è stata sostanzialmente chiarita, ovverosia il governo dei comuni e delle città. Queste città, essendo divenute sempre più prospere ed essendo il centro di commerci e scambi, hanno finito per essere governate non solo più dalla nobiltà che ivi risiede saltuariamente, ma anche da gente di umili origini che è riuscita ad incrementare la propria ricchezza. Ora, il problema non risiede tanto nel fatto che degli humiliores governino le città, essi possono farlo, ovviamente nel rispetto dell'ordine sociale e portando rispetto ai nobili e agli ecclesiastici che sono più in alto di loro. Il problema sta nel fatto che niuno ancora abbia messo ordine nella materia, e questa cosa potrebbe portare in futuro a fraintendimenti, o, peggio, potrebbe portare a governi cittadini composti da plebaglia, che, come nelle città italiane, opprimono e immiseriscono la nobiltà. Noi, che non vogliamo che una cosa simile possa accadere, abbiamo deciso di approvare una legge che contiene le seguenti disposizioni: 1) Che sia consentito anche agli humiliores di ricoprire cariche pubbliche all'interno della città, coi seguenti limiti: chi governa deve essere indipendente, non deve quindi essere un servo o un lavoratore salariato, pertanto possono ricoprire cariche pubbliche solo coloro che intraprendono un'arte libera ed indipendente. Inoltre, se un humiliores vuole governare, deve anche avere un certo reddito, in modo tale che non vi possano essere sospetti di corruzione della sua persona. 2) Il governo cittadino non avrà altra autorità se non all'interno delle mura della città. Un eventuale ampliamento delle mura deve essere confermato dalla nostra persona, che valuterà o meno se la necessità lo consente. 3) I governi cittadini saranno composti non solo da humiliores, come spesso avviene in Italia, ma anche da nobili ed ecclesiastici che risiedano stabilmente in città. 4) I governi cittadini hanno autorità sul loro territorio, tuttavia essi continueranno a pagare le tasse al Ducato, ed il Ducato deve essere da loro riconosciuto come loro unica autorità. Così Noi abbiamo deciso. Corrado I di Franconia
La legge viene favorevolmente accolta dai feudi imperiali, che vedono riconosciuto il loro senso di frustrazione e risolti i loro problemi. Rimane comunque attivo il problema dei grossi feudi aristocratici che cercando di diventare ducati indipendenti. Inoltre, le maggiori città dell'area, come Lubecca, Ulmia, Brema ecc chiedono che gli siano riconosciuti privilegi maggiori. Prendendo a modello le città italiane, che di fatto sono totalmente autonome, chiedono un riconoscimento in tal senso. Rimarranno comunque fedeli all'Imperatore, combatteranno per lui e saranno vassalli come giusto
