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Brexit? Il Regno di Scozia

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da King Tobja, 29 Giugno 2016.

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  1. King Tobja

    King Tobja

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    Dopo lo scossone politico della Brexit, mi sono chiesto: e se la Scozia fosse stata indipendente? Avrebbe resistito? Per questo ho deciso di avviare in modalità Iron Man una partita con la Scozia. Potrei essere annientato in pochissimo tempo, oppure dominare le Isole Britanniche. Il mio obiettivo non è quello di conquistare il mondo in modi strani e implausibili, ma quello di creare una storia alternativa divetente e verosimile. Vedremo cosa succederà a questa storia alternativa.

    RE JAMES II STUART (1444 - 29 Ottobre 1469)

    Corre l'anno 1444, nella pacifica Scozia regna Giacomo II Stuart (James per i suoi concittadini). Un pacifico Re con qualità diplomatiche, abile nel mantenere il suo Regno in pace e a garantirsi l'appoggio alla propria indipendenza da parte della Francia.

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    Il Re, nel suo saggio consiglio, decide di stipulare un'alleanza e un matrimonio reale con il piccolo regno del Leinster, sulla costa Est dell'Irlanda. Dopo pochi anni, in cui il Re accetta la proposta di migliorare le relazioni papali, accade qualcosa di molto interessante, che però era nell'aria: Francia, Genova, Navarra e Monferrato dichiarano guerra all'Inghilterra di Enrico VI Lancaster, il quale è supportato da Austria e Portogallo. Che Giacomo provi a cogliere questa opportunità per spezzare gli equilibri nelle Isole?

    Dopo alcuni anni di guerra, Re Giacomo II decide di stipulare un matrimonio reale anche con la Francia. Tutto ciò porta nel giro di poco ad una alleanza militare. Inaspettatamente, appena essa viene stipulata, il dignitario francese chiede al Re di Scozia di entrare in guerra al suo fianco contro Inglesi, Portoghesi ed Austriaci: Re Giacomo non attendeva altro.

    La guerra infuria, Giacomo procecede subito all'occupazione delle province più a Nord. Avendo già reclamato la Northumbria, Giacomo spera che a guerra vinta gli sia riconosciuto il possesso di quella provincia. Le cose vanno bene, inizialmente. Giacomo spinge la propria armata nel profondo Sud dell'isola, occupando ogni provincia e aprendo un importante fronte. Tutto va bene, Giacomo vince anche alcune battaglie alla testa del proprio esercito. Ma un'armata portoghese sbarca in Ayrshire, sulla costa Ovest della Scozia. Giacomo riesce a sconfiggere i portoghesi, ma un'armata inglese appena sopraggiunta mette in fuga l'esercito reale. Ma, grazie all'aiuto di mercenari e di vari doni da parte di Venezia, Polonia e Marocco, il Re costruisce un nuovo esercito, cacciando indietro gli Inglesi e spingendosi nuovamente verso Sud. Questa volta nessuno riesce a fermarlo, anzi gli Inglesi non lo affrontano nemmeno. L'arrivo di un contingente sabaudo mette fine al timore di Re Giacomo di una nuova avanzata inglese. La guerra si chiude così dopo poco tempo: nonostante gli sforzi militari ed economici dell'apparato bellico scozzese, la Francia firma la pace senza consultare Re Giacomo, che quindi non riceve alcun territorio. In compenso, per ripagare il torto e riassestare l'economia scozzese provata dalla guerra ed in caduta libera a causa degli ingenti prestiti ricevuti, la Francia decide di concedere dei piccoli sussidi economici.

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    Poco tempo dopo, mentre Re Giacomo reclama alcune terre irlandesi, accade un fatto che rischia di destabilizzare il Paese. I Douglas, antica casa scozzese da sempre dalla parte del Re, entrano in contrasto con la corona, poiché ritengono Re James in qualche modo responsabile della morte di uno dei loro figli. Inizialmente il Re pensa di reprimere duramente questo dissenso, ma alla fine, in nome della stabilità e dell'antica amicizia, decide di stabilizzare il Paese e fare pace con questa grande e nobile famiglia.

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    Adesso Re Giacomo, forte della stabilità ottenuta e dei contrasti tra i regni irlandesi di Tyrone, obiettivo scozzese, e Leinster, alleato del Re, la Scozia si decide ad ataccare: è guerra tra Scozia, appoggiata dall'irlandese regno di Sligo, e Tyrone, alleata con il regno di Kildare.

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    La guerra si protrae per 6 lunghi anni, a cause di un blocco navale irlandese che impedisce a Re Giacomo di raggiungere l'isola. Ma una volta spezzato il blocco, il Re scozzese ancora una volta alla guida del proprio esercito sbarca in Irlanda, libera i territori alleati e sconfigge il regno di Tyrone, mentre, in una guerra separata, il Leinster annienta ed annete il regno di Kildare, nel cuore dell'isola.
    Le condizioni di pace sono durissime: il Tyrone cessa di esistere, annesso nel territorio scozzese.

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    Dopo la grande vittoria in Irlanda, Re Giacomo riceve la notizia che il papa è un inglese. La prima mossa dei suoi arcinemici è proprio quella di scomunicare il Re oltre la Barriera [il Vallo di Adriano], come viene chiamato dagli abitanti di Londra e dintorni.
    Ciò non disturba affatto Re Giacomo, le cui relazioni con la Santa Sede sono già da tempo compromesse, ma i suoi alleati iniziano a guardarlo con diffidenza, tanto che lo storico alleato irlandese del regno di Sligo decide di interrompere l'alleanza con la Scozia, preferendovi quella con l'Inghilterra. Re Giacomo, indispettito per il tradimento di un alleato a cui aveva salvato la pelle durante la precedente guerra, aspetta il momento giusto per farla pagare cara.
    Il tempo passa, Re Giacomo prepara i suoi piani per migliorare l'economia, trovare nuove alleanze e riformare l'esercito. Migliorano le relazioni con la Castiglia, che da poco guida l'unione personale con la tanto odiata Aragona (contro cui ha anche perso una guerra).

    UNO SGUARDO SULL'EUROPA

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    Corre l'anno 1465, molte guerre sono state combattute. Mentre la Scozia gestisce le nuove sponde irlandesi, che però continuano a formare comitati clandestini organizzando rivolte per l'indipendenza, nel resto d'Europa iniziano ad emergere alcuni importanti stati.
    La Francia, forte della vittoria sull' Inghilterra, amministra con abilità i propri territori, stringendo solide alleanze con Scozia, Genova e Savoia. L'Inghilterra, dal canto suo, ridimensionata prepotentemente dalla sconfitta, ripudia le alleanze con Austria e Portogallo, tenendosi strette quelle con il regno di Sligo e gli imperiali regno di Gelre e arcivescovado di Utrecht. La Castiglia tiene sotto l'unione personale guidata Enrico IV de Trastàmara anche Aragona e Napoli, dopo lo sfarzoso matrimonio iberico. Ancora regge l'alleanza iberica tra il regno portoghese di Alfonso V de Avis e la Castiglia. La Svizzera ha cessato di esistere, smembrata tra il Baden e la Savoia, che inizia a diventare una potenza dominante nell'area. Dal piccolo exclave di Avignone, lo Stato Pontificio ha esteso il suo dominio su tutta la Provenza mediterranea. Provenza che è stata privata di alcuni territori anche da Borgogna e Bretagna, rimanendo con il solo territorio di Anjou. Più a Est, nell'Impero, l'Austria mantiene la carica di Imperatore, senza tuttavia aver ancora applicato alcuna riforma significativa e perdendo continuamente credibilità. La Polonia ancora guida l'unione personale con la Lituania, mentre resiste l'Unione di Kalmar tra i Paesi scandinavi (di cui la Scozia ha rivendicato alcune isole vicino alle proprie coste).
    DI NUOVO IN SCOZIA
    Re Giacomo II si trova davanti ad un nuovo dilemma. il Leinster ha attaccato Sligo, il quale è supportato dall'Inghilterra. Sebbene Re Giacomo sia prudente e sappia bene che andare in guerra da solo contro l'Inghilterra (il Leinster non ha chiesto aiuto) sia rischioso, scopre durante un colloquio con l'ambasciatore francese che la Francia è pronta ad appoggiare la Scozia. Mentre il Re si prepara, reclamando territori inglese, però, scoppia una feroce rivolta nell'Ulster, che si espande poi al Tyrone, per un Nord Irlanda libero dal dominio scozzese. Dopo essere riuscito a riconquistare i territori perduti, l'esercito scozzese insegue i ribelli, i quali hanno conquistato una provincia nel profondo Nord. In inferiorità numerica, Re Giacomo decide di porre un blocco navale alla provincia controllata dai ribelli, per ingrandire il proprio esercito senza il rischio di uno sbarco. Purtroppo, la morte lo coglie improvvisamente il 29 Ottobre 1469. La media presa del figlio Walter sul trono porta immediatamente alla comparsa di un pretendente, Fraser Selkirk.

    RE WALTER I STUART (29 Ottobre 1469 - 7 Ottobre 1493)

    I Selkirk sono una nobile famiglia del Nord della Scozia, conservatori, che vedono di cattivo occhio l'espansione a Sud del Vallo e l'accettazione nel loro regno degli irlandesi. Sfruttando il fatto che Walter fosse inviso alle famiglie più a Nord e conservatrici a causa di alcune dichiarazioni in merito ad un'espansione più a Sud, Fraser Selkirk si proclama Re di Scozia in una piccola cittadina a Nord, organizza un esercito forte di 7mila unità e mercia verso Edimburgo. Ma Walter I, legittimo erede al trono, intercetta l'esercito ribelle nelle Southerland [che sono a Nord, ndr] mentre ancora si prepara, annientandolo e facendo impiccare Fraser Selkirk pubblicamente e facendo mozzare la mano destra ad ogni altro Selkirk maschio, come monito ad non impugnare più la spada contro di lui. Fatto ciò, Walter riesce a domare con destrezza anche la rivolta irlandese, sconfiggendo i loro eserciti indipendentisti nelle Northern Islands.

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    Adesso Walter I si trova finalmente a gestire un Paese in pace, con il solo problema dell'erede, che tarda ad arrivare per il mancato impegno di Walter nel matrimonio. Egli è famoso soprattutto per il gran numero di bastardi non riconosciuti nati dalle varie prostitute che gli piace frequentare. Una in particolare, Mary del bordello della capitale, gli ha dato alla luce ben 3 figli. Finalmente, nel 1475, dopo anni di apprensione per una possibile guerra di successione scozzese tra la Francia e l'odiata Inghilterra alla morte del Re, nasce il primo erede legittimo di Walter: Robert.
    Corre l'anno 1475, Walter I Stuart è intento a trovare una forte alleanza con il suo regno. Egli guarda con interesse ai regni iberici, ormai resi forte dall'unione e strenui oppositori della monarchia inglese, e alla Polonia, grande potenza dell'Est nemica della Danimarca. Walter è ancora legato con lo Sligo da vincolo matrimoniali, che non si sente di interrompere, ma una volta terminati anche questi Walter ha in mente di rivolgere l'attenzione alla Bretagna, stato francese ancora fuori dall'orbita del Re Luigi XI di Valois e dotato di un'ingente flotta in grado di rivaleggiare con quella inglese. Nel frattempo, la Scozia gode del grande programma di riforme per sostenere la ricerca messo in atto già da Giacomo II, potendo contare su un'avanzata tecnologia militare di livello 6 (contro il 5 dell'Inghilterra), diplomatica di livello 6 e amministrativa di livello 5. Giacomo a suo tempo aveva deciso di sviluppare le idee di stampo economico, in modo da favorire uno sviluppo della debole economia del Paese oltre il Vallo.

    Un anno dopo, mentre Walter è intento a far rifiorire il proprio Paese, accade uno stravolgimento inaspettato: la Borgogna, forte Stato del centro-europa, tenta di conquistare l'altra sponda della Manica, dichiarando guerra all'Inghilterra per la conquista della regione di Kent. Walter vede l'occasione per un proditorio attacco alle spalle oltre il Vallo, tanto più che la Francia anche stavolta è disposta a collaborare. L'esercito e l'economia scozzese, però, non sono molto ben messi.
    Cosa farà Walter I della Casa Stuart?
    Nel frattempo, lo scenario politico cambia ulteriormente, con l'elezione del Re di Boemia a Sacro Romano Imperatore.
    Purtroppo per Walter, proprio quando la sua armata è pronta a combattere gli Inglesi, durante l'ultimo colloquio preliminare con l'ambasciatore francese riceve una cocente notizia: la Francia ha deciso di lasciar perdere la guerra con gli Inglesi, per aiutare un altro alleato, la Savoia, nella guerra contro Milano.
    Nel frattempo Walter continua nella preparazione della propria armata, ricercando i cannoni in bronzo e trovandosi di due livelli superiori all'Inghilterra.
    Mentre ancora attende che la Francia termini la guerra contro Milano e l'Austria, sperando di ottenere un aiuto contro l'Inghilterra, e mentre osserva la Borgogna combattere strenuamente contro gli inglesi, Walter riceve un'ottima notizia. Egli infatti viene a sapere che il giovane sovrano irlandese del Leinster è morto a soli 30 anni, e che adesso vi regna suo cugino, Cathaor I Stuart, che aveva sposato la sorella del re irlandese morto senza figli. Adesso le brame di Walter in Irlanda possono riprendere piede, e subito il Re scozzese procede con un nuovo matrimonio regale tra i due Paesi per rinsaldare quello che potrebbe diventare un preziosissimo legame negli equilibri delle Isole.
    Finalmente la Francia ha terminato la guerra che aveva intrapreso, ma ancora le sue condizioni economiche non le permettono di supportare l'offensiva scozzese. L'Inghilterra, nel contempo, sta lentamente rovesciando gli esiti della guerra contro la Borgogna. Il tempo stringe per Walter, che teme di non riuscire a concludere niente, e oltretutto teme un rinnovato slancio indipendentista dei territori irlandesi sotto il suo controllo.

    Finalmente, il 2 Luglio 1483, l'ambasciatore francese ad Edimbrugo comunica a Walter che la Francia è pronta ad entrare in guerra. Lo stesso comunica il Leinster. Si prospetta così un durissimo scontro tra Scozia, appoggiata da Francia e Leinster, e Inghilterra, con al fianco il fedelissimo Sligo, baluardo del potere inglese in Irlanda. L'obiettivo di Walter I è quello di conquistare alcune province oltre il Vallo e, se possibile, di ridurre prepotentemente la presenza di chiunque sostenga gli inglesi in Irlanda. Walter I, della Casa Stuart, prepara le sue truppe, poche ma tecnologicamente avanzate, che dispongono anche di 3 unità di cannoni, lascia nei porti la piccola flotta, sperando che i francesi, grazie anche all'involontario aiuto della Borgogna con la sua guerra, riescano a tenere in scacco la marina inglese. Il giorno stesso, la Scozia dichiara guerra all'Inghilterra.

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    L'esercito celtico invade subito la Northumbria, guidato dal generale Scott Graham, fidato del Re. La piccola flotta scozzese tenta di bloccare i porti del canale tra Irlanda e Inghilterra, sperando che il Leinster riesca a sconfiggere duramente lo Sligo sul suolo irlandese.
    Grazie alla superiorità tecnologica, l'esercito scozzese che assedia la regione del Northumberland spazza via un contingente inglese due volte superiore, mentre la piccola flotta viene purtroppo surclassata da quella inglese 10 volte superiore in numero. In Irlanda lo Sligo ha sconfitto duramente il Leinster, me Walter per adesso non sembra preoccupato.
    Ciò che rimane dell'imponente esercito inglese, demoralizzato, viene surclassato da un contingente francese di poco superiore in numero, sbarcato senza problemi dal momento che la flotta inglese si è preoccupata solo di bloccare il canale irlandese per evitare la fuga dei soldati del Leinster dall'isola e l'arrivo di rinforzi scozzesi in Irlanda, dove lo Sligo detiene fermamente il controllo della situazione.
    Nel contempo, anche un piccolo gruppo di soldati Olandesi, che ancora combattono la guerra tra Borgogna e Inghilterra dalla parte dei borgognoni, è riuscito a sbarcare nel Kent, regione motivo dello scontro tra le due potenze.
    Un'azzardata mossa del generale scozzese, che ormai convinto di avere la vittoria in tasca non si accorge di un'imboscata inglese, manda in rotta l'esercito, che si ritira al Nord.
    L'esercito scozzese è troppo piccolo per poter reggere l'urto, e non può far altro che attendere il lavoro dei francesi e dei Borgognoni, che con i loro alleati continuano a depredare l'isola.
    Una notizia giunge inaspettata al Re di Scozia: la guerra tra Inghilterra e Borgogna è terminata. L'Inghilterra ha fatto alcune concessioni economiche ai continentali, che sono tornati a casa. Intanto i francesi hanno subito una cocente seppur risicata sconfitta, e sono costretti a riorganizzarsi. Walter decide così di passare all'azione in Irlanda, in modo da far ritirare lo Sligo dalla guerra e di portare sul fronte del Vallo i soldati del Leinster. Proprio quando il generale Scott si appresta a pianificare uno scontro decisivo in Irlanda, la notizia della resa del Leinster stravolte i piani. Pur di arrendersi, i traditori irlandesi hanno ceduto un territorio allo Sligo, aumentando considerevolmente la stretta del giogo inglese in Irlanda. L'armata scozzese però riesce a sconfiggere gli irlandesi, inseguendolo per alcune volte in tutta l'isola. Lo Sligo finisce completamente sotto l'occupazione scozzese, mentre i francesi continuano a tenere sotto scacco gli inglesi nel Sud.
    Dopo lunghe lotte, la Scozia riesce a soggiogare lo Sligo, imponendone la vassallizzazione. Ora che l'Irlanda è pacificata, non resta che occupare le ultime due province irlandesi rimaste in mano agli inglesi. Ma l'esercito scozzese non è abbastanza numeroso, provato dalla guerra. Perciò torna sull'isola nativa ad aiutare i francesi, che ormai hanno debellato gli inglesi. Una volta conquistata tutta l'isola, i franco-scozzesi passano a completare la conquista dell'Irlanda. Le condizioni di pace sono durissime per la malcapitata Inghilterra: la Scozia impone la cessione a sé di Cumbia e Northumberland, al di qua del Vallo (obiettivo tra l'altro di una missione), il ritorno della provincia di Laighin, in Irlanda, sotto il controllo del Leinster (che, seppur traditore, rappresenta una notevole risorsa per le velleità scozzesi), l'indipendenza del Galles e l'umiliazione internazionale, oltre ad un risarcimento di 50 ducati. La Francia non prende benissimo questa decisione, non avendo ricevuto niente in cambio dell'aiuto, ma il Re Walter I di Scozia, della Casa Stuart, Re oltre la Barriera, rassicura l'alleato francese di avere per esso un'immensa gratitudine e di garantire il proprio appoggio ad ogni sua causa, specialmente se diretta contro inglesi e danesi. Sull'onda della vittoria, con l'Irlanda divisa tra lo Sligo, vassallo della Scozia, il Leinster, governato da un parente di Walter, la Scozia stessa, il Desmond, unico stato ancora non influenzato da nessun altro e privo di alleanze, e l'Inghilterra, a cui rimane solo il feudo di Pale, Walter I decide di stipulare un'alleanza con il neonato regno del Galles, così da controllare direttamente e indirettamente quasi tutte le isole britanniche. Corre l'anno 1488, e la Scozia è la potenza egemone delle Isole.

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    Il regno di Walter I Stuart continua ancora alcuni anni, vedendo l'espandersi della dinastia con l'ascesa al trono di uno Stuart in Galles, Sligo e Leinster (dove già era presente). La morte lo coglie il 7 Ottobre 1493 nel suo letto, con un'altra delle sue prostitute. Evidentemente nemmeno il forte cuore celtico ha resistito alla bellezza della sua nuova focosa amante ventenne, Roselle.

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    Ascende così al trono il figlio 18enne Robert, quarto della sua dinastia.

    RE ROBERT IV STUART (7 Ottobre 1493 - 23 Luglio 1549)

    Egli decide subito di dare una smossa all'economia scozzese, troppo a lungo cristallizzata dalle lunghe guerre. Appena il tesoro lo permette, fa costruire un grande centro di produzione nella capitale.
    Robert sposa una bellissima nobildonna francese, Juliet, sorella del Re di Francia. Dalla loro unione nasce James, il nuovo erede al trono. Mentre Robert si gode il regno, la moglie, il piccolo figlio e la ripresa economica, la situazione politica si evolve. Un messo giunge di corse mentre Robert è a caccia di cinghiali nel bosco di Edimburgo, chiedendogli di recarsi immediatamente a palazzo dove lo attende un altro fratello del Re di Francia, in veste di ambasciatore. Allarmato, Robert IV si reca immediatamente a palazzo. Dopo i vari convenevoli, il giovane regale francese parla della situazione al Re di Scozia. La richiesta è chiara: per far sì che l'alleanza continui e si mantenga stabile, la Scozia deve aiutare la Francia nell'imminente guerra che la Borgogna sta preparando per la conquista della regione di Champagne. La Francia, infatti, è già coinvolta in un'altra importante guerra contro Castiglia, Aragona, Napoli, lo Stato Pontificio e la Bretagna, e non può sostenere da sola il peso di un altro conflitto. Nonostante Robert spieghi al francese come per la Scozia sia impossibile dare un contributo significativo alla guerra, vista la totale assenza di una flotta che ancora non è stata ricostruita, egli insiste, assicurando al Re scozzese che anche il Portogallo e Firenze entreranno in guerra al loro fianco. Robert accetta, sapendo però di non poter fare niente, solo per mantenersi in buoni rapporti con la Francia.
    Come da copione, l'esercito scozzese rimane a difendere l'isola, sebbene i borgognoni mai si spingano a tentare uno sbarco. Nonostante uno sbandamento iniziale, la Francia riprende il controllo della situazione una volta firmata una pace non troppo gravosa con la Castiglia.
    Alla fine, dopo la diserzione di Firenze e Portogallo, la Francia è costretta ad arrendersi, semplicemente però pagando un lieve ammontare di ducati.

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    Corre l'anno 1510, nessuna novità. La Scozia di Robert IV Stuart prospera, seppur l'economia sia ancora un po' lenta. Il Re ordina investimenti pubblici, costruzione di mercati e centri di produzione. Il gettito fiscale aumenta, la produzione prende quota, il commercio è abbastanza florido, nonostante il nodo del Mare Bianco, di cui la Scozia detiene ben il 22% del potere commerciale, è ancora inaccessibile ai mercanti scozzesi a causa della distanza. Il Re ha ordinato di sviluppare le idee di difesa, utili al piccolo seppur ben addestrato esercito scozzese. In Europa, la Francia e la Borgogna si contendono il dominio, mentre in Spagna ancora tiene l'unione personale tra Castiglia, Aragona e Napoli. La Savoia, dopo aver appoggiato per lunghi anni la politica francese, è stata sconfitta dalla Repubblica Ambrosiana, e successivamente attaccata dalla Francia stessa. L'Inghilterra lentamente sta recuperando terreno, grazie ai floridi commerci che ne sostengono l'economia. Ad Est, il Re di Boemia mantiene ancora la carica di Imperatore, mentre l'Austria controlla gran parte del Veneto. La Polonia ha conquistato alcuni territori alla Boemia, mentre la Moscovia si avvia alla formazione di uno stato russo unito. L'Unione di Kalmar si è sfaldata da poco, liberando Norvegia e Svezia, ora alleate tra loro, dal giogo della Danimarca. La dinastia De Bourgougne regna sulla nativa Borgogna e sulla Bretagna. Gli Stuart sono la casa regnante, oltre che in Scozia, anche in Galles e in Leinster. La maggior parte degli altri Paesi, ad eccezione di quelli coinvolti in unioni personali, ha una casa regnante propria e peculiare.

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    Robert regna saldamente sulla Scozia. L'economia prosegue nel suo lento sviluppo, mentre Robert IV allestisce un nuovo esercito. L'obiettivo è colpire di nuovo l'Inghilterra, alleata con il Freisland, stato dell'Impero, e l'irlandese Desmond. Questa volta la Scozia vuole eliminare definitivamente la presenza inglese in Irlanda, conquistando Pale e annettendo il Desmond ad uno degli stati alleati. Perciò, il 28 Gennaio 1514, Robert IV della Casa Stuart, Re di Scozia, alla testa di 19mila uomini guidati dal suo fido generale Garry Flethcer, dichiara guerra all'Inghilterra. Il casus belli è la conquista del Lancashire, contea più facilmente conquistabile perché prima di forti. Ma il vero obiettivo è la conquista di Pale, in Irlanda. Al fianco della Scozia si schierano Francia, Galles e Sligo, vassallo di Robert. Dall'altra parte, Inghilterra, Desmond e Freisland.
    Appena cominciata la guerra, l'esercito scozzese tenta di penetrare a fondo nel territorio nemico, in modo da stabilire una testa di ponte utile per unirsi agli alleati francesi, sbarcati dopo aver preso possesso del canale della Manica con una rapida vittoria navale. Ma, dopo la conquista del Lancashire, gli scozzesi sono stati costretti a dirigersi in Irlanda, per estromettere dal conflitto il Desmond. Debellata la debole resistenza, il Desmond si arrende. La Scozia però non può né annettere il piccolo stato né vassallizzarlo. Perciò si accontenta di un notevole risarcimento di 118 ducati e della promessa di annullare qualsiasi trattato con l'Inghilterra. Dopo ciò, l'esercito scozzese, ormai in Irlanda, conquista il territorio di Pale, estromettendo gli inglesi dall'isola. Nel frattempo, il debole Galles crolla sotto i colpi degli inglesi, arrendendosi e cedendo una delle sue due province. Dopo un breve periodo in cui i francesi non riescono a mantenere la testa di ponte utile sull'isola e in cui gli alleati germanici dell'Inghilterra fanno frequenti incursioni al di là del Vallo, riuscendo persino a conquistare per un breve periodo la capitale scozzese, l'esercito di Re Robert e quello francese riescono a indirizzare a loro favore le sorti del conflitto. Mentre il Freisland viene coinvolto in un'altra guerra all'interno dell'Impero, non potendo quindi continuare a supportare l'alleato, le armate franco-scozzesi conquistano nuovamente l'intera isola. Alla fine, le condizioni imposte sono durissime: l'Inghilterra è costretta a cedere Pale, Yorkshire e Lancashire alla Scozia; inoltre, deve pagare 77 ducati e subire un'altra umiliazione internazionale. Infine, deve restituire la provincia di Gwynedd al Galles, a cui l'aveva precedentemente sottratta. Infatti Robert non ha gradito la resa del Galles, ma ha perdonato il parente che vi regna, ben sapendo che in futuro potrebbe unire sotto il suo nome o quello dei suoi figli entrambi i Paesi.

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    Nel frattempo, sul piano internazionale, la Spagna si unifica l'11 Luglio 1520.
    Vista la situazione nelle Isole Britanniche, quindi, Re Robert IV decide di prendere l'iniziativa. Durante un grande discorso al popolo, il 12 Marzo 1523 il Re annuncia con tono fragoroso che Cynan Stuart, erede al trono del Galles, è in realtà un bastardo. Robert IV cita fonti certe, informatori della corona, esibisce un apparato messo in piedi dalle ambizioni del Re. Re Robert IV si dichiara unico erede al trono del Gallase. Il popolo scozzese si galvanizza, quello gallese si divide. Molti credono veramente alle parole di Re Robert, e sospettano della forza della pretesa al trono del loro principe. Ma mentre Re Robert IV prepara le truppe, accade l'inaspettato: Cynan ascende al trono di Galles, legalmente, come Cynan II Stuart, poiché il padre muore in circostanze a dir poco sospette. La pretesa al trono di Robert non può più essere supportata. Per adesso.
    Passano gli anni, Re Robert IV è ancora al suo posto. Nel 1528 decide di seguire la contro-riforma. Il regno prospera, gli scozzesi sono felici. Nel resto d'Europa, Spagna, Francia e Borgogna si contendono il primato politico ed economico nell'Ovest, senza però combattere direttamente. Lo Stato Pontificio, Napoli e Milano sono le potenze egemoni in Italia, anche se Napoli è in unione personale con la Spagna. Il papa, spagnolo, ha inoltre indetto una crociata contro Tunisi. Ad Est, Moscovia e Svezia si estendono sempre di più, entrando in contrasto tra loro.
    Tornando in Scozia, Re Robert IV sta costruendo una flotta. Gli è giunta voce di un continente lontano, ha sentito da alcuni soldati inglesi che la loro patria si stava preparando alla guerra contro una tribù selvaggia. Nonostante Robert abbia deciso di indirizzare la ricerca verso le idee di influenza, egli ben sa che una nuova avventura attende il suo Paese in un nuovo mondo. Ma Robert, attento anche agli equilibri del continente e sempre alla ricerca di nuove alleanze, sta intavolando interessanti trattative con il Re di Bretagna per stipulare una nuova alleanza. La dinastia bretone, ormai legata da tempo a quella di Borgogna, ha infatti molti problemi a generare eredi, dovendo spesso ricorrere ad adozioni o a legittimazioni di figli bastardi. Re Robert, perciò, ha intenzione di insediare uno Stuart anche in quel Paese, ottenendo al contempo una forte alleanza marittima e commerciale.
    Robert continua a gestire il proprio Paese e a mostrare il pugno d'acciaio contro chiunque cerchi di destabilizzarlo o che metta in pericolo gli Stuart. Perciò, agli inizi del 1532, usa il pugno duro contro alcuni nobili di Pale nostalgici del dominio inglese, eliminando la loro armata e sterminandone le famiglie. Mentre si trova in Irlanda, l'esercito scozzese entra in Leinster, grazie al permesso ottenuto direttamente dal Re di Leinster, per sedare la rivolta anti-Stuart del pretendente al trono Mathuin O' Comhraidhe. Infine, Re Robert si decide ad annettere il vassallo Sligo.
    La situazione è molto statica e priva di sorprese. Re Robert IV guarda con attenzione lo sviluppo della guerra scandinava tra Danimarca da una parte e Norvegia e Svezia dall'altra. L'erede al trono norvegese, infatti, ha una pretesa molto debole, e Robert ne vorrebbe approfittare per controllare il grande regno nordico. Però tiene anche in considerazione la possibilità di fargli guerra, qualora trovasse un alleato adatto e disponibile: il popolo scozzese ritiene infatti proprie le isole di Orkneylar, Hjaltland e Faroyene, mentre Robert segretamente punta anche al controllo dell'Islanda.
    In realtà, questo progetto non si realizza, per il momento. Robert rimane confinato sulla sua isola, migliorando l'economia e la flotta. Dopo dieci anni si concretizza finalmente l'annessione dello Sligo: adesso, l'Irlanda è completamente sotto il controllo scozzese, ad eccezione del Leinster, comunque alleato di Re Robert in cui regna un suo parente.

    Poco tempo dopo, la Svezia chiede un'alleanza alla Scozia, che Robert accetta volentieri.
    Re Robert IV, ormai 66enne,, riflette sul senso della propria vita, ripercorre le imprese passate, le guerre. Lui è stato il leader che ha portato la beneamata Scozia oltre il Vallo in maniera decisa, sottraendo di volta in volta territori agli inglesi. Grazie alla sua politica matrimoniale, l'Irlanda e il Galles sono governati da Stuart, il sogno di suo nonno James II di assoggettare l'Irlanda è praticamente completato, mentre la politica anti-inglese del padre Walter I ha finalmente dato degli ottimi frutti, e Robert IV può dedicarsi anche ad una maggiore espansione marittima nel Nord. Il commercio del nodo del Mare del Nord è per il 34% nelle sue mani, e le casse dello stato non sono mai state così piene, potendosi permettere di finanziare la costruzione di centri commerciali, mercati, centri di produzione ed altri edifici pubblici.
    Proprio quando Robert crede che la propria vita non abbia più niente da riservagli, giunge un messo dalla Francia. Come la volta precedente, il Re di Valois si trova in una situazione molto difficile, presa tra due guerre: una contro la Spagna, una contro la Borgogna. La Francia chiede l'aiuto dell'alleato scozzese. Ma nemmeno questa volta Robert ha navi da trasporto. Egli perciò accetta di appoggiare la Francia, mandando le sue poche navi da guerra nella Manica, dove vengono prontamente distrutte dalla flotta olandese. La Francia collassa davanti agli occhi impotenti dell'esercito scozzese, che non può muoversi dalla propria isola.
    Anche il Portogallo si arrende, mentre in Scozia le città richiedono gli antichi diritti. Per favorire un migliore sviluppo della borghesia, Re Robert IV accetta di lasciare maggiore libertà alle città più importanti.

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    Quando ancora le armate nemiche devastano il Regno di Francia, un fatto terribile ma ormai aspettato giunge in Scozia. Re Robert IV della Casa Stuart, Re di Scozia, muore all'età di 75 anni, il 23 Luglio 1549. Il suo regno ha visto la conquista delle province di Lancashire, Yorkshire, Pale, Limerick, Connaught e Sligo. Il nuovo Re è il figlio di Robert IV, James III di Casa Stuart, il quale ha un figlio ed erede di nome James anch'egli, dalle spiccate (e sole) doti amministrative.

    Fine del primo episodio. Molto divertente fino ad ora giocare con la Scozia, anche se non molto semplice. Tenterò di espandermi più a Nord, almeno fino a che l'Inghilterra non sarà vulnerabile, e cercherò di conquistare zone più vicine al Nord America in modo da arrivare facilmente a colonizzarlo. Purtroppo la Scozia non ha molte possibilità di espansione territoriale, specialmente nel continente, poiché, essendo così a Nord, non può reclamare alcuna provincia. L'economia è difficile da gestire, anche per il fatto che uno dei nodo principali, quello che Mar Bianco, e ancora troppo lontano per i miei mercanti.
     

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  2. Mac Brian

    Mac Brian

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    Confermo, le immagini non vanno.
     
  3. King Tobja

    King Tobja

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    EPISODIO SECONDO

    RE JAMES III STUART (23 Luglio 1549 - 6 Giugno 1567)

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    Appena asceso al trono, James III deve risolvere la grana della guerra francese. Come i predecessori, anch'egli si ritrova inabile ad intervenire, essendo senza flotta e con i porti bloccati. Perciò, poco tempo dopo, la Francia capitola di fronte allo strapotere borgognone, cedendo diverse province.

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    Re James, trovandosi bloccato sull'isola, comprende come non ci possano essere ulteriori sbocchi territoriali in quel luogo per la sua nazione, in attesa dell'evolversi della situazione irlandese e gallese o di una rottura sull'asse anglo-austriaca che per il momento gli precluda la via di una nuova guerra agli inglesi. Dopo aver stipulato un'alleanza con la Bretagna, James dedica le risorse del Paese alla costruzione di una flotta che riesca ad esplorare le terre lontane del continente di cui ha sempre sentito parlare sin da bambino, ma della cui esistenza nemmeno il padre Robert era certo: l'America.
    In ogni caso, James guarda con attenzione la miriade di ribellioni che si stanno verificando in Norvegia, sperando che quest'ultima rompa l'alleanza con la potente Svezia.
    E proprio ciò, inaspettatamente, accade il 26 Gennaio 1556.

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    Re James prepara subito l'esercito, informato dalla spie delle difficoltà in cui l'armata e la flotta norvegese si trovano, contando rispettivamente solo 7mila effettivi e 5 unità di navi da trasporto. Dopo poco, James da avvio alle ostilità, occupando immediatamente la provincia di Orkneylar, annientando poi la flotta norvegese e sbarcando su tutte le isole e contemporaneamente nella penisola scandinava. L'Islanda cade velocemente, l'avanzata scozzese in Norvegia viene fermata solo da un forte di cui l'assedio occupa più tempo del previsto. Molto facilmente, comunque, Re James porta i suoi alla vittoria e alla conquista delle isole nordiche, compresa l'Islanda.

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    Subito dopo la vittoria, però, purtroppo James III, della Casa Stuart, muore, probabilmente di infarto.
    Lo succede il figlio James, quarto nella sua dinastia, Re di Scozia.

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    RE JAMES IV STUART (6 Giugno 1567 - 9 Novembre 1580)

    James IV è un uomo mite e dal fiero valore nordico, cresciuto con il mito della grandezza scozzese creato dai suoi avi. Il suo titolo, conquistato dal padre, è James IV Stuart, Re di Scozia e Signore di Islanda. Appena asceso al trono, un importante evento scuote nuovamente la scena politica internazionale. La Francia, infatti, viene nuovamente attaccata dalla Borgogna, che non aspetta altro che infliggerle il colpo definitivo. Ormai convinto dell'inutilità di questa alleanza, anche a costo di perdere parte del proprio onore, James IV rifiuta la richiesta di assistenza dell'ormai ex-alleato. Ad Edimburgo, nel palazzo reale di Scozia, Re James IV e Pierre Demerick, ambasciatore francese, firmano il Trattato di Edimburgo, ponendo fine a quella prolifica alleanza che veniva chiamata Auld Alliance. Nonostante sia forse la mossa politica più vantaggiosa per il regno, il Re è molto rammaricato per questa scelta, sia perché sul continente il potere sta venendo monopolizzato dalla Borgogna, che considera la Scozia come una rivale, sia perché la Francia è da sempre stata vicina alle cause del Nord ed ha sempre rappresentato il principale alleato anti-inglese. James IV perciò inizia a cercare nuovi alleati che possano proteggerlo in caso di aggressione. Ma la Spagna, seppur sia in buoni rapporti con il Re, non ha alcuna intenzione di stipulare un'alleanza, così come la potente Polonia. Per adesso, tra le alleanze di James IV compaiono solo Bretagna, Leinster e Svezia. Nel frattempo, dopo aver domato una ribellione di indipendentisti norvegesi, James dà avvio al processo di esplorazione, così da porre le base per una futura colonizzazione.

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    Sul piano interno, il 14 Dicembre 1567, James IV riceve la notizia che un gruppo di nobili protestanti, tra cui i conti di Argyll, Morton, Glencairn e Dun, hanno firmato una sorta di "patto tra Dio e il popolo" (Covenant) in modo da espellere la Chiesa Cattolica dalla Scozia e portarla verso il prebiterianesimo. Ma James, fervente cattolico, intende mantenere l'unità religiosa della nazione, negando perciò la validità di questo documento e facendo arrestare per tradimento ed empietà i maggiori esponenti di queste famiglie. Anzi, James inizia una campagna di conversione nelle isole del Nord protestanti conquistate alla Norvegia.
    Passano gli anni, non succede quasi niente. Uno degli eventi maggiormente degni di nota è l'improbabile alleanza tra una ormai ridimensionata Francia e un' Inghilterra ormai proiettata solo verso le colonie. La Svezia conquista quasi completamente la Norvegia, l'Inghilterra si riprende una parte del Galles. Re James IV muore, non troppo anziano, il 9 Novembre 1580.

    RE ALEXANDER IV STUART (9 Novembre 1580 - Ancora in vita)

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    Il figlio di James IV, Alexander, al momento della morte del padre ha solo 12 anni. Per questo motivo, in Scozia viene istituito un concilio di reggenza, a capo del quale si pone lo zio di Alexander, fratello di James IV, Robert. Vista la giovane età del Re e ritenendo Robert e il concilio troppo deboli per governare, in Irlanda sorge un nuovo pretendente al trono. James Adam si proclama re col nome di James V Adam. Gli Adams sono una nobile famiglia caduta in disgrazia a causa di alcuni conflitti con la corona ai tempi di James III, e si sono spostati in Irlanda come piccoli proprietari terrieri. Per risollevare le sorti della sua casata, James Adam raccoglie il consenso locale promettendo maggiore libertà per l'Irlanda e l'aiuto di altre famiglie nobiliari decadute, come i Selkirk, ansiose di riacquistare gli antichi sfarzi. Ma Robert, forte dell'appoggio di alcune grandi famiglie da sempre fedeli alla corona come i Douglas e i McConnor, comprendendo quanto questa ribellione potesse minare la stabilità del regno, manda l'intero esercito in Irlanda a combattere quello che passerà alla storia come "il Re dei pezzenti". In breve tempo la ribellione viene sedata.
    Pochi anni dopo ascende al trono legalmente Alexander, con il nome di Alexander IV Stuart, Re di Scozia e Signore di Islanda. Poco dopo l'ascesa al trono di Alexander, l'Inghilterra attacca il Galles tentando di riportarlo sotto la propria giurisdizione. Re Alexander, considera saggiamente di non poter contrastare l'Inghilterra, tanto più perché gli Stuart di Galles sono da anni di religione riformata e in pessimi rapporti con i parenti scozzesi, rendendo pressoché impossibile un'unione personale tra i due stati. L'Inghilterra conquista così la provincia di Gwynedd. Ma, proprio per evitare che il Galles sia inglobato nuovamente dall'Inghilterra, Alexander I decide di passare all'azione. In una brevissima guerra, l'esercito scozzese annienta il modesto contingente gallese, occupando in poco tempo la capitale. Per non apparire troppo aggressivo, e poiché l'esercito scozzese può giungere nel territorio appena conquistato solo via mare a causa della recente conquista inglese del Gwynedd, Re Alexander decide di rendere vassallo il Galles, in modo da avere maggiori entrate economiche dai tributi e di mantenere uno stato cuscinetto alleato in una posizione alquanto scomoda.


    Fine secondo episodio. Per oggi ho deciso di chiudere qui, il 1° Gennaio 1590, la mia avventura con la Scozia. Per quello che ho visto, la difficoltà non è bassa, la partita diventa statica una volta stabilita l'egemonia sulle Isole Britanniche e l'economia è molto difficile da gestire. In ogni caso, il popolo scozzese è fiero e indomito, e giocarlo è un'esperienza molto interessante. Ricapitolando, quindi, la mia Scozia possiede tutto il Nord delle Isole Britanniche, tenendo sotto controllo direttamente o indirettamente tutta l'Irlanda. Inoltre tengo sotto il mio dominio alcune piccole isole più a Nord e l'Islanda. Sono alleato con Leinster, Svezia e Bretagna, ed ho come vassallo il Galles. Allo stato attuale il mio esercito conta 20mila effettivi, la mia flotta in totale circa 16 unità. Ho sviluppato, anche se non tutte completamente, le idee economiche, difensive, di influenza e di esplorazione, mentre la ricerca delle tecnologie è in media al livello 14.
    Concludo con alcune immagini al momento della chiusura e degli ultimi eventi salienti.
    Ditemi se vi piace e se siete curiosi che continui. Sono accettati tutti i consigli.

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  4. mattia I visconti

    mattia I visconti

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    Molto bello, veramente

    Ma continua! Ti sei fermato sul più bello!
    Le colonie? L'Inghilterra? La Norvegia?
     
  5. King Tobja

    King Tobja

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    EPISODIO TERZO
    Eccomi di nuovo. Spero che vi stia piacendo quest AAR scozzese. Ci eravamo lasciati con Re Alexander IV sul trono di Scozia,
    Vediamo che succede.

    RE ALEXANDER IV STUART (9 Novembre 1580 - 27 Maggio 1591)
    parte seconda

    L'Inverno passa velocemente, portando la notizia della morte del Re di Svezia. Re Alexander è ben felice di rinnovare il suo legame matrimoniale con il Paese scandinavo. In estate, mentre in Inghilterra cominciano tumulti religiosi, Re Alexander deve fare i conti con il malcontento della minoranza norvegese in Orkley. Saggiamente, il Re decide di concedere loro una maggiore autonomia, preservando la stabilità del Paese.

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    Ma mentre Re Alexander gestisce con oculatezza le risorse statali, accade l'impensabile. Durante una battuta di caccia, il giovane 23enne Alexander, intendo a prendere la mira su di un cervo, inizia a sanguinare dal naso. Egli sviene di colpo. Pochi giorni dopo, il 27 Maggio 1591, il giovane Re muore, senza eredi. Gli succede al trono Robert Leijonhufvud, fratello del Re di Svezia, avendo sposato Elizabeth, la sorella di Alexander.

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    RE ROBERT V LEIJONHUFVUD (27 Maggio 1591 - 29 Ottobre 1609)

    Un sovrano straniero governa adesso la Scozia. La dinastia Stuart scozzese, il ramo principale, si è estinta. Gli scozzesi non vedono di buon occhio il giovane nuovo sovrano, straniero ed inesperto. Inoltre, secondo il diritto di successione, se Robert V dovesse morire senza eredi la corona passerebbe al sovrano di Svezia in persona. Per di più, ogni sforzo per insediare altri Stuart sui vari troni d'Europa è divenuto vano. Non vi sono più possibilità di unioni personali con il Leinster e il vassallo gallese. Fortunatamente, a Marzo del 1596 la moglie di Robert V dà alla luce un erede. Il piccolo viene chiamato Walter.

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    Il fratello di Robert intraprende una nuova guerra per sottrarre la provincia di Aabo al dominio danese e riportarlo sotto il controllo svedese. Da una parte, svedesi, polacco, scozzesi e gallesi, dall'altra danesi, frisoni, brandeburghesi e gli abitanti della città libera di Lubecca. Forte di una flotta finalmente competitiva, quindi, Robert V aderisce alla guerra, dando un contributo significativo. Inizialmente, egli tiene impegnata la flotta nemica sconfiggendola in due battaglie navali e ponendo il blocco ai porti frisoni a danesi. Dovutasi ritirare la flotta nei propri porti per evitare di essere annientata da un'ingente flotta nemica, Re Robert allestisce un'operazione per sbarcare sulle coste svedesi alleate con l'esercito. Da qui, l'esercito scozzese respinge ogni tentativo di offensiva danese, anche se non può spingersi nello Jutland a causa di un blocco navale danese sul canale dell'Oresund. Dall'altra parte, l'esercito polacco tiene sotto scacco quello di Berlino, grazie alla preponderanza di uomini e cavalli. Purtroppo, l'esercito scozzese, lasciato solo a difesa del passaggio dagli svedesi, viene sopraffatto alla fine dell'anno da un'imponente armata germanica, a causa dell'impossibilità di ritirarsi per il freddo e la neve. Ma l'esercito scozzese, seppur dimezzato e lontano da casa, riesce a riorganizzarsi e a portare una nuova offensiva perfino sul suolo danese. Mentre i nemici si arrendono ad uno ad uno, la Danimarca viene completamente occupata, e l'esercito del Brandeburgo, il cui suolo ancora non è stato invaso, viene annientato dopo aver dato prova di una strenua resistenza. Infine, dopo sei lunghi anni di guerra al freddo e al gelo, la Danimarca si arrende, cedendo diversi territori alla Svezia e perdendo così tanto potere da non poter più essere considerata come rivale dalla Scozia.

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    Nel frattempo, sul continente, la Francia sta venendo duramente sconfitta da una coalizione formata da Austria, Borgogna, Milano, Ungheria e Colonia. Alleata della Francia è l'Inghilterra. Re Robert, accortosi di questa situazione, inizia a preparare l'esercito e a rivendicare province inglesi. Su consiglio del fidato amico Edan Hamilton, abile generale del Re, Robert decide di osservare l'evolversi della situazione. Infatti, la Francia sembra prossima al crollo, mentre l'Inghilterra è ancora temibile.
    Non molto tempo dopo, infatti, la Francia si arrende a condizioni gravissime: la Francia cede Normandia e Savoia alla Borgogna, rilascia la Guascogna come stato sovrano (di ben 4 province) e si impegna a pagare una pesante riparazione di guerra all'Austria. Contemporaneamente, Edan Hamilton muore, lasciando l'esercito scozzese senza una valida guida. Re Robert è moto indeciso sul da farsi. Dopo aver reclamato il possesso delle province di Manches, Derbyshire e Lincolnshire, Re Robert decide di passare all'azione. Posto a capo del proprio esercito Micheil Serkirk, per cercare di riappacificare i secolari contrasti tra le due famiglie, Re Robert V comunica la volontà di procedere all'attacco agli ambasciatori di Svezia e Bretagna. Entusiaste, i due sovrani, ricevuta la notizia, accettano immediatamente. Il 1° Luglio 1608, l'esercito scozzese varca la frontiera con l'Inghilterra.
    Gli schieramenti sono chiari: Scozia, Galles, Svezia, Bretagna e la sua colonia del Canada Bretone da una parte; Inghilterra, Colombia Inglese, Francia e Freisland dall'altra.
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    L'esercito scozzese occupa immediatamente il Lincolnshire, mentre sul continente la Bretagna è alla mercé delle truppe franco-frisoni. L'esercito bretone, però, si è spostato, ricongiungendosi a quello svedese e occupando velocemente le indifese città frisone. L'armata scozzese respinge le truppe inglesi che tentano di aggirarla, portando ancora più a Sud l'offensiva. Mentre si combatte ferocemente, però, una notizia rimbalza tra i saloni del palazzo di Edimburgo: il Re è morto. A soli 36 anni, Re Robert V della Casa Leijonhufvud muore, lasciando come erede il figlio appena tredicenne Walter Leijonhulfvud.

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    CONCILIO DI REGGENZA (29 Ottobre 1609 - 22 Febbraio 1611)

    Il concilio, guidato dal cugino della madre di Walter e moglie del deceduto Re Robert V, Anlsem Stuart-O'Connor, procede con la guerra. Fanno parte del concilio anche alcuni nobili, tra cui i fedelissimi Douglas e gli riappacificati Selkirk. Ma poco tempo dopo la morte del re, l'esercito di Micheil Selkirk viene contro-assediato durante l'assedio di Coventry, nella provincia della Marches. L'esercito scozzese è costretto ad una precipitosa ritirata, mentre Milano manda un dono per finanziare il reclutamento di mercenari italiani. Dopo esserci ricompattato fuori Edimburgo, l'esercito scozzese marcia con nuovo vigore verso Sud. Sebbene in superiorità numerica, Micheil Selkirk non riesce a sconfiggere gli inglesi che tentato di liberare il Lincolnshire. Anselm Stuart-O'Connor è sul punto di condannare a morte Micheil Selkirk, visto anche il fatto che Anselm mal sopportava che un Selkirk guidasse l'esercito, ritenendolo oltretutto incompetente. Ma il 22 Febbraio 1611, Walter raggiunge la maggiore età, sedendo sul trono come Walter della Casa Leijonhufvud, secondo del suo nome, Re di Scozia e Signore d'Islanda.


    RE WALTER II LEIJONHUFVUD (22 Febbraio 1611 - 31 Ottobre 1659)

    Walter II si trova a gestire una situazione molto difficile. Facendo ricorso a numerosi prestiti, riesce a reclutare il massimo numero di mercenari sul mercato. L'anno successivo, dopo aver sconfitto due volte l'esercito inglese sul suolo scozzese, Micheil Selkirk muore eroicamente sul campo di battaglia di Chester. I soldati raccontano che Micheil è morto conducendo in prima linea la carica di cavalleria che ha portato alla vittoria. Re Walter II decide di indire funerali di stato, nonostante ben sapesse che gran parte della responsabilità della disfatta fossero sue. In questo modo, i Selkirk sono completamente riappacificati con la corona. A sostituire Micheil Selkirk viene chiamato Ian Randolph, generale di lungo corso. La guerra è molto difficile e provante per gli scozzesi. Il 26 Marzo 1614, quando la guerra comincia a prendere una piega favorevole per gli scoto-svedesi, nonostante la resa della Bretagna, arriva la terribile notizia: il re di Svezia, a seguito di una lieve sconfitta subita dai francesi, decide di ritirarsi dalla guerra. Il giovane Walter, spaesato e indispettito dal comportamento dello zio, decide di rifiutare il legame matrimoniale prontamente proposto dagli svedesi. L'armata scozzese si ricostituisce reclutando mercenari e mandando in pesante passivo le casse statali. Ma ecco che gli inglesi commettono un errore assoluto. Essi dividono la propria armata per occupare più velocemente le Isole Britanniche. Di questo ne approfitta il generale Randolph, che riesce a sconfiggere le due armate inglesi separatamente. Inoltre, il generale torna al Nord, dove è sbarcato un piccolo contingente francese di appena 3mila uomini, annientandolo. Poco dopo, la Francia richiede una pace bianca, prontamente accettata dal governo scozzese. In uno slancio di patriottismo, che coinvolge anche i mercenari nell'esercito scozzese, l'armata torna al Sud. Approfittando anche del tentativo di colpo di stato della nobiltà della Cornovaglia, che appoggia l'ascesa al trono di un nobile locale. L'armata scozzese riesce così a liberare le province occupare di Glamorganshire, in Galles, Yorkshire e Lancashire, occupando la Manches, il Lincolnshire, il Derbyshire, il Glouchestershire e il Norfolk. Nonostante questo, l'esercito viene sconfitto inaspettatamente a Coventry, nel Manches, ma, visto l'andamento positivo della guerra, Re Walter decide di porre fine alle ostilità, vista anche l'imminente bancarotta del suo regno. La Scozia così guadagna le province di Marches, Derbyshire e Lincolnshire, oltre ad un cospicuo conguaglio economico.

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    La situazione comunque non è facile per la Scozia. La guerra, a causa del comportamento proditorio degli alleati svedesi, ha comportato delle spese astronomiche per la corona. Seguono lunghi anni di sofferenza economica, in cui le banche strozzano l'economia e il debito pubblico è alle stelle. Il governo, nel 1624, vara una nuova riforma monetaria per ridurre l'inflazione, e di nuovo nel 1627. Intanto, nella vicina Inghilterra la situazione non è migliore. La colonia colombiana si è ribellata, reclamando l'indipendenza, mentre due eserciti di pretendenti al trono, guidati dai fratelli Nehemian e Edgar Benbow, stanno mettendo in crisi il regno. A Maggio del 1629, Nehemian Benbow è incoronato nuovo Re d'Inghilterra. Ancora più a Sud, la Francia ormai è completamente occupata da Spagna e Bretagna. Infine, il 1° Giugni 1629, la Francia cessa di esistere.

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    Ad Est, l'Austria mantiene la carica di imperatore, mentre i principi si riducono a 16. La Polonia e la Lituania si sono unificate, l'Impero Ottomano continua ad espandersi, Moscovia e Bukhara sono le potenze egemonia delle steppe asiatiche, la Svezia rischia di perdere una guerra con la Danimarca, che è ridotta ormai a poche province ed ha preso completamente la penisola danese. La potenza egemone coloniale risulta essere la Bretagna.

    Dopo anni di stallo, alla Scozia viene chiesto di combattere nuovamente contro l'Inghilterra, a fianco degli alleati bretoni e dei nemici borgognoni. Pur non avendo né esercito né flotta, Re Walter II accetta, forte della potenza alleata. La scena si rivela esatta:dopo aver subito una lieve occupazione inglese, il territorio scozzese viene liberato dagli alleati borgognoni, mentre le 3mila unità gallesi occupano il Gwynedd. Al termine della guerra, al Galles viene riconosciuto il possesso di quella provincia, strappandola agli inglesi, mentre la Bretagna ottiene la provincia del Kent. Purtroppo, il Regno di Scozia versa ancora in enormi difficoltà economiche.
    Il governo scozzese riesce finalmente a mettere appunto uno strategia economica vincente. Grazie alla ricerca scientifica, all'azzeramento del mantenimento dei forti e alla mancanza di esercito e flotta, l'economia viaggia ad un livello di un attivo in bilancia di circa 6 ducati al mese. Intanto, la Bretagna tenta da sola la conquista di Londra, senza incontrare alcuna resistenza. il 31 Luglio 1649, l'Inghilterra firma la resa con la Bretagna, rimanendo con le sole province di Norfolk, Oxfordshire e Glouchestershire. Questo è il tramonto del potere inglese e l'alba di quello bretone.
    Continuano le guerre sul continente, con la Spagna e la Polonia ormai in forte contrasto con la Bretagna e la Borgogna.
    Intanto, in Scozia, l'economia migliora. Negli anni la corona restituisce gran parte dei soldi ricevuti in prestito dalle banche. Spesso la popolazione si trova a contestare la gestione economica, ma il governo ne tiene poco di conto. In un celebre discorso al regno, Re Walter II spiega come il popolo scozzese sia fiero e orgoglioso delle proprie origini e della propria storia, e che grazie proprio a queste caratteristiche gli inglesi sono stati debellati. Ogni anno, dal 1638, il 5 Giugno si festeggia, per ordine del Re, la Grande Festa del Nord, per ricordare il giorno in cui gli inglesi si sono dovuti arrendere agli scozzesi cedendo Cumbria e Northumberland, il 5 Giugno 1488. La festa porta molti benefici economici al Paese, e rinvigorisce gli spiriti patriottici degli scozzesi. Ad Edimburgo, la festa si svolge nei giardini del palazzo reale, che per l'occasione sono aperti al popolo. Durante questo giorno si fanno molti riti tradizionali, tra cui quello in cui chiunque voglia, a turno, sale su un palco allestito per il proposito, cominciando a declamare le origini e le gesta dei suoi fieri antenati. Chiaramente, i primo a dare inizio a questa sorta di rito è il Re stesso, ad Edimburgo, a proclamare le antiche gesta, facendo riferimento alle conquiste degli Stuart, dei vari James, Robert e Walter.
    Durante il freddo autunno del 1659, Re Walter II si ammala gravemente, all'età di 63 anni, e muore nel suo letto nella reggia il 31 Ottobre 1659. Ascendo così al trono di Scozia il figlio Walter.

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    RE WALTER III LEINJONHUFVUD (31 Ottobre 1659 - 9 Marzo 1663)

    Alla morte di Walter II Leinjonhufvud ascende al trono il figlio, Walter della Casa Leinjonhufvud, terzo del suo nome, Re di Scozia e Signore d'Islanda. Ma, appena saputa la notizia della morte del Re, un notevole gruppo di nobili, che mal sopporta il dominio di un re scandinavo, nomina re Malcolm Ogilvy, con il nome di Malcolm V Ogilvy, rappresentante di una nobile casata di Aberdeen. Re Walter III si trova in grande difficoltà, poiché l'esercito reale è totalmente dismesso. I nobili scozzesi ribelli, inoltre, sono preoccupati che alla morte di Re Walter, già 48enne, si venga a creare un'unione personale nella figura del Re di Svezia, Karl IX Leinjunhufvud, o nella figura del Re di Brandeburgo, Jobst II von Stille. Proprio mentre si trova nell'impotenza della situazione, Walter mette a punto un piano. Ben sapendo come la situazione sia difficile per il popolo scozzese, egli decide di organizzare un ingegnoso sistema per salvaguardare la linea di successione. Pur trovandosi di fronte la possibilità di migliorare momentaneamente l'economia, concentra tutti i propri sforzi alla procreazione di un erede. Nasce così James.
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    Ma Walter sa altrettanto bene che, forse, per il bene della Scozia è giusto che regni Malcolm. L'indecisione è forte in Walter III, che non può permettersi di allestire un nuovo esercito per non rischiare di far crollare nuovamente l'economia, ma che in questo modo rischia di perdere il trono. Infine, il 9 Marzo 1663, Walter III Leinjonhufvud, fuggito a Sud del Paese, alla notizia che il figlioletto James e la madre sono stati scovati e uccisi in un posto segreto ad Edimburgo, dove Walter credeva di tenerli al sicuro, decide di abdicare. Al suo posto sale al trono il ribelle Malcolm Ogilvy.

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    RE MALCOLM V OGILVY (9 Marzo 1663 - ancora in vita)

    Il giovane Malcolm Ogilvy, cresciuto nella spartana casa della sua famiglia, è sempre stato educato secondo i valori tradizionali scozzesi. Dal padre ha imparato il fiero valore del Nord e l'invisione al Re Straniero, come veniva chiamato prima Robert V Leinjonhufvud e poi Walter III. Il padre è sempre stato un sostenitore dell'idea che la Scozia dovesse essere governata da un Re nato oltre il Vallo, di famiglia scozzese. A 20 anni, divenuto il capo indiscusso della famiglia a causa della prematura scomparsa del padre Sean, Malcolm entra sulla scena politica del suo Paese, decidendo di seguire l'esempio e gli ideali paterni. Entrato in contatto con alcuni capifamiglia reazionari e con giovani rampolli volenterosi di emergere sulla scena politica, Malcolm si auto incorona Re di Scozia nella nativa Aberdeen, con il supporto di quasi tutte le famiglie più importanti delle Higlands, come gli Stewart, i Murray, i McQueen, gli Arthus, e i McCallum. Un anno dopo, viste le difficoltà del regno e di Re Walter III, anche i Douglas e i Serkirk, ormai da tempo alleati della corona, si uniscono alla ribellione, ormai certi che il Paese non posso più permettersi un Leinjonhufvud sul trono. Così, il ) Marzo 1663, Malcolm Ogilvy viene incoronato re nella reggia di Edimburgo, con il nome di Malcolm della Casa Ogilvy, quinto del suo nome, Re di Scozia e Signore d'Islanda. Pochi anni dopo, Re Malcolm V dà alla luce James, il suo primogenito ed erede. Decide di chiamarlo con questo nome in ricordo del figlio di Walter III, brutalmente assassinato da Anthony Murray, eccentrico giovane che credeva di fare un bene alla causa. A Walter III, deposto, viene concesso di tornare nella nativa Svezia. I rapporti tra i due Paesi, in ogni caso, grazie alla mediazione di Malcolm e di Walter e alla punizione inflitta al Murray colpevole dell'infanticidio, rimangono piuttosto buoni e vengono rinsaldati da un nuovo matrimonio. Malcolm si trova a dover gestire un Paese in cui le finanze sono ancora in crisi, ma in forte ripresa. Nel 1670, i prestiti da ripagare sono 19, contro i 39 del dopo-guerra, e le casse dello stato guadagnano 12,51 ducati al mese. Intanto, anche nel vicino ed alleato Leinster sale al trono un re ribelle, Ruaidhiri I O'Fhergaill, che così elimina anche il ramo irlandese degli Stuart. Gli unici Stuart rimasti sono quelli gallesi, vassalli della Scozia.

    Termina qui il terzo episodio. La partita è stata molto frenata dagli enormi debiti che ho contratto nella guerra contro gli inglesi, fermando così la possibilità di colonizzare il Nord America. Ancora niente è perduto, in questo senso, comunque. In ogni caso, sono orgogliosissimo della vittoria sugli inglesi, dal momento che una guerra che inizialmente sembrava facilissima si è rivelata molto complicata a causa dell'inadeguatezza degli alleati, ma alla fine, seppur a caro prezzo, ho vinto con le mie sole forze (a parte quel piccolo dono di Milano, ancora per me inspiegabile). Per quando riguarda Malcolm V, è chiaro come io abbia deciso di non agire, inizialmente temendo un'unione personale, poi, quando è nato James erede di Walter III, ho comunque ritenuto più utile risparmiare le casse dello stato e ricominciare con una nuova dinastia. Inoltre, Malcolm ha un ottimo punteggio (4/5/4), mentre Walter III lo aveva molto più basso. Come al solito, concludo con alcune immagini dell'Europa del tempo, in cui la Francia è sparita e l'egemonia è divisa tra Austria, Borgogna, Bretagna e Spagna, mentre ad Est la Svezia non resiste molto bene alla forza moscovita. In ogni caso, l'Inghilterra è quasi totalmente eliminata, tanto più che le colonie continuano a ribellarsi. Per quanto riguarda la religione, anche se non ho messo immagini, la Scozia è totalmente cattolica, come quasi tutta l'Europa ad eccezione degli stati tedeschi (protestanti) e di Milano (inspiegabilmente riformata).

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  6. King Tobja

    King Tobja

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    Eccomi di nuovo. Scusate la lunga assenza (ammesso che l'abbiate sentita), ma gli impegni mi hanno impedito di cimentarmi nel continuo di questa avventura. Oggi sarò breve, vedremo cosa potrò fare. Ricominciamo con il nostro usurpatore, Malcolm V Ogilvy, che grazie ad una breve ribellione ha spodestato Re Walter III Leinjonhufvud, discendente della casa regnante svedese. Perciò, la Scozia è tornata agli scozzesi, così recitano gli slogan dei fieri tradizionalisti scoti. Corre l'anno 1670.

    MALCOLM V OGILVY (9 Marzo 1663 - 16 Febbraio 1687)

    Corre l'anno 1670, le finanze del regno, seppur in forte ripresa, sono ancora dissestate. La corona è indebitata con ben 19 prestiti, perciò, prima di intraprendere qualsiasi azione, Re Malcolm V vuole risanare le casse dello Stato. L'Europa si trova divisa tra due grossi blocchi di alleanze contrapposte: da un lato, Spagna, Commonwealth (Polonia-Lituania), Bretagna e Portogallo, a cui si trova affiliata anche la Svezia in quanto alleata di Bretagna e Commonwealth, mentre dall'altro lato Borgogna, Austria, Milano; Stato Pontificio e Guascogna. La Scozia si trova molto più vicina al blocco est-ovest, piuttosto che a quello dell'Europa Centrale, essendo alleata sia della Bretagna che della Svezia. Finalmente, il 20 Maggio 1683, dopo anni di crisi economica, Re Malcolm V raggiunge il suo primo grande obiettivo come sovrano, ovvero il pareggio del bilancio. Adesso, nei piani del Re, la direttrice d'espansione sarà duplice: da una parte, la colonizzazione del Nord America, già largamente diviso tra Bretagna e Spagna, dall'altra la completa conquista del Regno d'Inghilterra, ormai ridotto alle sole tre provincie di Glouchestershire, Oxfordshire e Norfolk e alle ricche colonia della Colombia Inglese e del Messico Inglese, che Re Malcolm ritiene di poter inglobare nel suo dominio. Mentre Malcolm V progetta la costruzione di una flotta coloniale in grado di mettere piede in Groenlandia e il reclutamento in grado di schiacciare definitivamente gli inglesi, il Re muore il 16 Febbraio 1687, dopo 24 anni di florido regno, culminato con il tanto sperato pareggio del bilancio. Sale al trono il figlio James della Casa Ogilvy, quinto del suo nome, Re di Scozia e Signore d'Islanda. Egli ha un erede, il piccolo James, di 7 anni.

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    JAMES V OGILVY (16 Febbraio 1687 - 19 Settembre 1727)

    Appena salito al trono, James V Ogilvy invia una spedizionale coloniale, supportata da 3mila fanti, in Vestbygden, in Groenlandia. La regione si rivela piena di pericoli e difficile da abitare, ma i fieri coloni trovano ogni espediente per resistere al freddo e agli attacchi dei feroci nativi. Alipei Ferguson, giovane maniscalco in cerca di ricchezze, è il capo designato della spedizione. Un uomo fiero, un vero scozzese, tradizionalista e strenuamente fedele al suo Re e alla sua Chiesa, il quale è incaricato di portare i valori dell'oltrevallo anche oltre oceano. Alipei è stato scelto dal Re in persona, che ha chiesto ai suoi consiglieri di trovare l'uomo di Edimburgo che più incarnasse i valori scozzesi e che fosse più adatto a questa missione. Il giovane, di 24 anni, ricevuta la chiamata del Re, ha abbandonato ogni tipo di lavoro nella sua fucina per mettersi immediatamente a disposizione dello Stato. Re James si prepara alla guerra con l'Inghilterra. Gli inglesi, infatti, hanno perso intorno al 1690 il controllo sulla colonia colombiana, dichiaratasi indipendente, e adesso, nel 1692, stanno perdendo una guerra coloniale contro Mixtec e Itza, nell'America Centrale. 18mila soldati scozzesi sono pronti al confine con l'Inghilterra, difesa da appena 10mila soldati e accerchiata anche dalle truppe gallesi e bretoni. Nel frattempo, l'incredibile lavoro di Alipei Ferguson, nominato Sir dal Re in persona, sta portando alla creazione di un forte avamposto scozzese in Groenlandia.

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    Appena siglata la pace tra Inghilterra e i due regni centroamericani, che ha portato ad una cocente sconfitta per gli inglesi, Re James V Ogilvy decide di passare all'azione. Il 26 Luglio 1694, utilizzando il casus belli del nazionalismo e supportato dalle truppe bretoni e del Leinster, la Scozia dichiara guerra all'isolato Regno d'Inghilterra. Forse, questa è la resa dei conti decisiva.

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    Come da programma, le operazioni si rivelano come un successo schiacciante degli scozzesi. Dopo poche brevi battaglie sul suolo britannico e l'occupazione delle ultime tre provincie rimaste in mano agli inglesi sulla loro isola (Glouchestershire, Oxfordshitr e Norfolk), un piccolo contingente scozzese si spinge fino ad occupare le Isole Galapagos, mentre le truppe coloniali bretoni occupano l'indifeso Messico Inglese. Rimane libera dall'occupazione ed unico avamposto inglese l'isola di Sant'Elena, in mezzo all'Atlantico, strenuamente difesa da 7mila soldati e diverse navi. Al momento delle trattative di pace, la Scozia si trova però un grosso ostacolo da superare: non può chiedere l'annessione totale, perché la provincia dell'Oxfordshire è stata occupata dalle truppe dell'alleato irlandese Leinster. Perciò, per non gravare troppo sulla reputazione internazionale del suo Paese, Re James V Ogilvy chiede la cessione del solo Glouchestershire, ma anche la vassallizzazione forzata del Regno d'Inghilterra e una cospicua somma di denaro. L'Inghiletta, in questo modo, non è più uno stato indipendente. Il 22 Ottobre 1696, dopo circa due anni di guerra, l'Inghilterra diventa vassallo scozzese.

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    Il grande successo viene largamente festeggiato dal popolo scozzese. La completa disfatta inglese porta giubilo nel Paese Oltre il Vallo, mentre il 22 Ottobre diventa festa nazionale. Viene istituita in questo modo la Festa della Grande Scozia, che porta grandi festeggiamenti e fiumi di birra per tutto il Paese. Durante questa festa, Bruce Gilchrist, il generale vittorioso, viene insigniti della Gran Croce d'Oro al Servizio Militare per la salvezza della Patria, massima onorificenza di grado militare.
    Nel frattempo, finalmente le colonie del Nord iniziano a crescere. Il primo insediamento, Vestbydìgden, viene completato e fondato ufficialmente da Sir Alipei Ferguson il 9 Giugno 1695. Poco tempo dopo, Sir Ferguson si sposta nella sua opera colonizzatrice nella limitrofa provincia dell'Eriksfjord, fondando l'omonima città il 22 Dicembre 1700. In questo modo, la Groenlandia tutta è sotto il controllo scozzese, e Re James aggiunge ai suoi titoli anche quello di Signore di Groenlandia. Egli così adesso si fa chiamare Re James V Ogilvy, Re di Scozia e Signore di Islanda e di Groenlandia. L'espansione coloniale scozzese continua con l'insediamento di coloni nelle regione canadesi di Churchill e Quennebigon, con la fondazione delle città di Chipewyan nella prima di queste il 17 Aprile 1707, ad opera del solito Sir Alipei Ferguson. In una cerimonia pubblica tenutasi nella reggia di Edimburgo, Re James V conferisce a Sir Alipei Ferguson la Gran Croce d'Oro al servizio coloniale, ordine istituito per l'occasione.

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    In questa situazione, James decide che i tempi sono maturi per cambiare alcune cose a livello internazionale. Così, il Re di Scozia decide che finalmente è giunto il momento per assumere il controllo diretto del Regno di Galles. Così, dopo anni di vassallizazione, il territorio gallese cessa di essere indipendente e passa direttamente in mano alla Scozia. In questo modo, anche l'ultimo ramo rimasto della Casa Stuart si estingue, quando Re James V prende pieno possesso del regno gallese.
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    Poco tempo dopo, Re James viene coinvolto in una guerra che vede contrapposte Bretagna, Spagna, Leinster e Scozia a Borgogna, Milano e Stato Pontificio. Nonostante la preponderanza spagnola di mezzi, la guerra prende una brutta piega per l'alleanza bretone a causa del coinvolgimento spagnolo e bretone in una disastrosa guerra contro il Portogallo. Seppure le prima intenzioni di Re James e del suo alleato Re Rahidiri del Leinster fossero quelle di aiutare i bretoni, essi decidono ben presto di rimanere nelle proprie roccaforti. La guerra si chiude non molti anni dopo, con una cocente sconfitta dei bretoni, ma senza intoppi per gli scozzesi.

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    Non molto tempo dopo, però, la Bretagna risulta coinvolta in un altro conflitto per l'indipendenza delle sue colonie di Canada Bretone, Louisiana Bretone, Brasile Francese e Floride. La Scozia e il Messico Britannico contribuiscono come meglio possono alla causa, al fianco degli spagnoli e dei bretoni, ma la guerra si conclude con l'indipendenza delle quattro colonie e la nascita delle seguenti nazioni: Canada, Louisiana, USA e Brasile.

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    Le nuove nazioni si trovano in relazioni amichevoli tra di loro, mentre, riguardo alla Scozia, il Canada le è ostile, mentre gli USA sono amichevoli.
    Nel frattempo, in Inghilterra un pretendente aspira al trono... si fa chiamare James II Stuart. Il governo scozzese non vede di buon occhio il ritorno degli Stuart, anche se in Inghilterra e non nella Scozia stessa, poiché crede che il rischio di una sommossa popolare per farli tornare anche in Scozia sia un rischio concreto. Nonostante questo, dal momento che la folla acclama con giubilo l'avvento del nuovo re inglese, Re James Ogilvy decide di non intervenire direttamente. Egli, però, scrive un messaggio all'alleato bretone, che ormai vede più come un ostacolo per la propria supremazia che come una garanzia per la stabilità della situazione politica, per chiederne l'intervento. 16mila soldati bretoni marciano così contro i 9mila seguaci dello Stuart, annientandoli. La folla di Edimburgo scende in piazza, protestando per come il Re abbia permesso ad una potenza straniera di entrare nel proprio territorio e di combattere uno Stuart. Re James V si giustifica abilmente, additando tacitamente i bretoni di aver agito oltre le proprie competenze. In questo modo, pensa James, se ci dovesse essere l'opportunità di cacciare i bretoni dalle Isole Britanniche, la folla dovrebbe essere con lui.

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    Il tempo scorre placidamente nella fredda Scozia, e proprio durante l'inverno, l'ormai anziano Re James V Ogilvy muore nel suo letto, confortato dal figlio e dalla moglie. Ascende al trono al suo posto suo figlio James.

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    RE JAMES VI OGILVY (19 Settembre 1727 - fine partita)

    Sale al trono James della Casa Ogilvy, sesto del suo nome, Re di Scozia e Signore d'Islanda e di Groenlandia.
    Dopo la morte del padre, Re James VI Ogilvy non ha perso i di lui progetti e sogni. Egli pensa e riflette, tessendo le proprie trame. Sta pensando a come cacciare i bretoni dalle isole, e allo stesso tempo pensa se sia una buona idea unire sotto il proprio dominio Scozia e Inghilterra, definendo un nuovo stato chiamato Gran Bretagna. Un'occasione per mettere a punto il primo dei suoi intenti si verifica quando il Re di Bretagna muore, mettendo fino al legame dinastico con Casa Ogilvy. James rifiuta prontamente la nuova proposta di matrimonio, desideroso di conquistarsi con le armi nuovi territori. Il problema, però, è che la Bretagna p ancora legata alla Scozia da un'alleanza militare, e soprattutto è alleata del Leinster. Se James dovesse dichiarare guerra alla Bretagna, rischierebbe seriamente di rimanere con la sola Svezia come alleata. Per quanto riguarda la situazione nelle Americhe, invece, il dominio scozzese si espande sempre più a Nord e sempre più ad Est, tanto da imporre un protettorato alla popolazione Sioux. A guidare le spedizioni è sempre Sir Alipei Ferguson, ormai avviato alla mezza età e nominato dal Re in persona Capo Colono. Proprio grazie alle sue opere di colonizzazione, il primo dell'anno del 1742, Re James VI firma il decreto che istituisce la colonia della Nova Scotia. Il giorno seguente, Garry Keith si insedia come governatore. Esponente dell'alta borghesia, Garry e la sua famiglia sono stati tra i primi a seguire Sir Ferguson nelle sue imprese coloniali. Proprio Sir Ferguson ha consigliato questa nomina al Re in persona.

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    Inoltre, il 1° Dicembre del 1734, Re James Vi mette ufficialmente fine all'alleanza con la Bretagna. Viene stipulata una tregua per circa 5 anni, con scadenza a Gennaio 1740. Re James attende piacevolmente quel momento, continuando a colonizzare il Nord America e ricevendo una richiesta di alleanza da parte degli USA. Inoltre, decide di stabilire finalmente un legame matrimoniale con il Regno Polacco-Lituano (Commonwealth).

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    Agli inizi del 1737, Re James nomina un altro Capo Colono. Il suo nome è Frase Wemyss, ed è stato per anni il vice di Sir Alipei Ferguson. In questo modo, avendo due Capo Colono, la corona può gestire più insediamenti contemporaneamente.
    Improvvisamente, ad Edimburgo, Re James VI prende una decisione totalmente inaspettata. Egli nomina sua erede la sorella Mary Ogilvy, di 13 anni. La ragazza aveva in precedenza colpito il Re e i suoi consiglieri per l'oculatezza nei consigli politici e per le sue intuizioni. Non riuscendo ad avere figli, Re James decide così di nominarla erede. La nomina ufficiale avviene il 1° Luglio 1737 alla reggia di Edimburgo. Se dovesse salire al trono, Mary sarebbe la prima donna a regnare sulla Scozia, la prima Regina Oltre il Vallo.

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    Improvvisamente, si scatena una guerra immensa. Il Canada attacca i Sioux, protettorato scozzese. Apparentemente, tra gli schieramenti non c'è storia: Scozia, Nova Scotia, Inghilterra, Messico Inglese, USA, Svezia e Leinster da una parte, Canada e Borgogna dall'altra. Ma presto la Borgogna sbarca in Scozia, mentre gli svedesi mandano i proprio soldati esclusivamente sul suolo americano. Nonostante la parità di numero e di tecnologia, le truppe borgognone sbaragliano inspiegabilmente quelle scozzesi (vi prego, qualcuno mi spieghi come, le mie truppe si sono sciolte come neve al sole nonostante fossero in parità e anzi con più idee militari). Il risultato è una disastrosa sconfitta per la Scozia.

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    Si conclude qui la mia avventura di oggi, e forse per sempre. Non so spiegarmi come sia possibile che le mie truppe non abbiano minimamente retto l'urto di quelle borgognone. Nonostante tutto, è stata une bellissima partita. Consiglio a tutti di provare almeno una volta la Scozia. Re James VI Ogilvy rinuncia al trono, lasciandolo ad una nuova élite.
     

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  7. mattia I visconti

    mattia I visconti

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    Non saprei spiegare la tua sconfitta. Eri in posizione di difesa? Avevi un generale? Le loro truppe sono più avanzate delle tue (non credo però tutto è possibile)? Il loro generale era buono? Sono tanti i fattori.
    In Eu IV una sconfitta è molto più dura rispetto ad Eu III.
     
    Ultima modifica: 15 Luglio 2016
  8. SkySpace

    SkySpace

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    è un peccato che tu non sia riuscito a unificare il regno.
    Attaccavi o ti difendevi?
    Bella partita comunque! :approved:

    edit
    e se non sbaglio i burgundy hanno una idea nazionale come il fastidioso èlan francese che aumenta di molto il morale. Di fronte a eserciti con altissimo morale, anche la tecnologia si fa benedire!
     
  9. auricaesar

    auricaesar

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    Davvero?
     
  10. mattia I visconti

    mattia I visconti

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    :shifty:
    Volevo scrivere "Eu III" :shifty:
    Adesso edito
     
  11. King Tobja

    King Tobja

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    In realtà ero in difesa su di un forte di livello 3, avevo un generale a 2 stelle anche piuttosto buono in difesa. Il rapporto numerico non era così sproporzionato, avevo all'incirca 5/6mila soldati in meno. Anche loro avevano un generale, ma non ne ho controllato le caratteristiche. Il livello di tecnologia era lo stesso... sinceramente non saprei quale è il motivo, ma tutto sommato poco importa, è stata una bella partita! Sto pensando di cominciarne una con la Moscovia quando torno dalle vacanze :D
     
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