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Artiglieria Napoleonica

Discussione in 'Età Moderna' iniziata da mattia I visconti, 7 Marzo 2016.

  1. mattia I visconti

    mattia I visconti

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    Buonasera a tutti.
    Volevo chiedervi lumi sull'uso dell'artiglieria nella Grande Armée durante le guerre napoleoniche.
    In particolare sull'organizzazione dell'artiglieria, ovvero se aggregata ai reggimenti di fanteria o se dislocata a sè...
    Spero mi possiate dare una mano.

    Mattia
     
  2. generalkleber

    generalkleber

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    Rothenberg: the art of warfare in age of napoleon; Muir: Tactics and esperience of battle in the age of N. ; AAVV: fighting tecniques of napoleonic age; Haythornthwaite: weapons & equipments of the napoleonic age;
     
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  3. Amadeus

    Amadeus

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    L'argomento che poni richiederebbe di versare fiumi di inchiostro per una risposta adeguata. Per fortuna tali fiumi sono stati già in parte versati e puoi trovare una vasta bibliografia in merito (alcuni testi già ti sono stati suggeriti).

    Ad ogni modo, due righe sulla questione da te sollevata, ossia se l'artiglieria della Grande Armée fosse aggregata ai reggimenti di fanteria o autonoma, le scrivo.

    Fin dall'inizio delle guerre napoleoniche i francesi si distinsero per non fare più ricorso ai cosiddetti cannoni reggimentali, ossia cannoni assegnati direttamente ai singoli battaglioni di fanteria, ma concentrare i pezzi di artiglieria alle dipendenze di unità dedicate, distribuite, poi a vari livelli (brigata, divisione, corpo) a seconda del calibro e dell'impiego.

    Ancora nel 1805-1807 la maggior parte degli avversari dei francesi utilizzava pezzi reggimentali. I pezzi reggimentali davano, certamente, un vantaggio tattico al battaglione ma potevano talvolta comprometterne la mobilità (problema che i francesi avrebbero sentito di più, gli altri erano già abbastanza lenti di loro) e, soprattutto, erano di efficacia bassa in quanto gestiti tipicamente da fanti, salvo il sottufficiale capopezzo, e non da artiglieri. Dico tipicamente perché alcuni eserciti facevano eccezione: per esempio i sassoni avevano artiglieri ordinari anche per i pezzi reggimentali, come i russi i quali, nel periodo in questione, più che pezzi reggimentali propriamente detti, avevano l'abitudine di dividere le batterie leggere tra i battaglioni dei vari reggimenti (due pezzi da sei libbre per i battaglioni di moschettieri o fucilieri, due licorni da 10 libbre per i battaglionii di granatieri, gli Jäger... si fregavano).

    Chiaramente, questi eserciti non avevano solo pezzi reggimentali ma avevano anche batterie regolari. Il problema è che queste batterie di artiglieria erano, tipicamente, spesso di grosso calibro (12 libbre) e poco mobili.
    All'epoca, per fare danni consistenti, era necessario sparare alquanto vicino (preferibilmente a mitraglia) e concentrare molti pezzi. Qui sta la superiorità tattica dei francesi ai quali la migliore gestione dell'artiglieria rendeva possibile utilizzare quest'arma come risolutiva e non solo per l'appoggio dei fanti.
    Una "grande batteria" non è semplicemente una "batteria grande"!

    Un'altra innovazione fondamentale dei francesi fu quella di utilizzare l'artiglieria a cavallo non semplicemente come complemento mobile delle unità di cavalleria (come facevano gli altri eserciti) ma come una sorta di cannone d'assalto ante litteram. La maggiore mobilità dei pezzi a cavallo rispetto ai pezzi a piedi, unitamente alle tattiche "ad impulso" e non "lineari" della fanteria francese, rendeva gli attacchi delle divisioni francesi dei veri e propri attacchi ad armi combinate.

    Nel 1812 i francesi reintroducono i cannoni reggimentali, ma non tanto per un cambio di dottrina (la mobilità dell'artiglieria era sempre considerata fondamentale: il passaggio progressivo dal sistema Gribeauval a quello dell'Anno XI sottolinea questa priorità) quanto perché, all'epoca, la quantità industriale di pezzi a disposizione di francesi ed alleati (che ne avevano catturati a centinaia nelle campagne tra il 1805 ed il 1809) permetteva un certo "scialo".
    Gli scarsi vantaggi di questa reintroduzione e le grosse perdite della campagna di Russia fanno rapidamente tornare i francesi sui propri passi da questo punto di vista.

    Ciò non toglie che, per numero di pezzi, per qualità del materiale e, soprattutto, per organizzazione ed addestramento del personale, l'artiglieria francese rimase un arma temibile ed efficiente anche nelle campagne del 1813-1815.
     
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    Ultima modifica: 18 Agosto 2016
  4. auricaesar

    auricaesar

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    Se ci fosse il winner te lo darei, amadeus...
    Un intervento a dir poco illuminante!
     

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