[AAR]Scacchi: La Disfida di Lucilla

Febbraio 1388. Contrada di Lucilla.


La cittadinanza è in tumulto, viste le notizie in arrivo. Pare che i contradaioli tutti stiano per vedersela molto, molto brutta; le truppe mercenarie comandate dal Ludovico Mazzatosta si allineano nella piazza grande nella contrada di Lucilla per via, a suo nobil dire, di certune rate di pizzo non pagate dai contradaioli allo stesso Mazzatosta e per altri imprecisati sgarri commessi dai notabili locali ai danni del suo guerresco onore.

Nella piazza principale, si riuniscono senza porre tempo in mezzo i difensori della contrada, guidati dal Concilio dei Saggi (utilizzati anche ai giorni di oggi nella stessa ridente penisola, con gli stessi penosi risultati dei giorni di ieri). E ci sono proprio tutti:

Damigella Manualda, Nobile virgulta, zitella per scelta, strafiga da urlo e sempre incazzata.

Messer Zuaffo, al comando nominale della compagnia della Lucilla (l'armata); trombone di mezz'età ben dentro spettro autistico (ma che essendo il tardo medio evo tutti pensano sia semplicemente posseduto dal demonio). Si è dimostrato in passato un decente comandante d'armigieri.

I consiglieri Il Duca Basualdo ed il Conte di Nervano, moderatori delle intemperanze dello Zuaffo.

I cavalieri, Baronetti Di Babbeo e Giunino Fosco, massima espressione della nobiltà della contrada.

E per finire la massa di paesani, forcaroli e facinorosi che normalmente accompagnano le schiere militari.

Dalla parte avversa, si ravvisa la presenza della compagnia del Mazzatosta, perfettamente disciplinata e pronta alla pugna, nelle sue nere armature. Compagnia di inaudita ferocia quella del Mazzatosta, che quando vittoriosa in battaglia sfoga i più bassi istinti sulla popolazione locale, per fare onore al nome del suo comandante, senza fare distinzione di sesso età o razza. Un esempio medioevale di pari opportunità e mancanza totale di discriminazioni.

Per quanto riguarda il Mazzatosta stesso, stiamo narrando di un capitano capace ma non privo di difetti: impulsivo e diffidente, sarebbe di per sé portato alla difesa, ma l’onore ed il machismo da meridionale, lo spingono allo stesso tempo verso l’offesa. Ciò fa di lui un condottiero pressoché imprevedibile per molti versi, e che tuttavia per un verso ammette un’eccezione alla sua guerriera creatività: il centro del campo di battaglia deve essere suo. E’ convinto il Mazzatosta che perso quello, si perde anche la battaglia, ed è disposto a straordinari sacrifici per conquistare questa zona nevralgica. E’ adorato dai suoi soldati, quelli sfigati...i pedoni, perché a differenza di molti condottieri, ne cura la sorte e la protezione in battaglia. Per finire, una nota che riguarda in particolare questa contesa: il nostro Mazzatosta è totalmente invaghito della nobile Manualda del campo nemico, e anche se non lo ammetterebbe con nessuno, una delle ragioni della campagna, oltre all’onore ed al pizzo arretrato, è quella di catturare la opposta dama e farle toccare con mano la consistenza del nome della di lui casata.

La tenzone si prepara dunque in una fredda mattinata di febbraio, nella piazza della contrada della Lucilla, tra le sue marmoree e scivolose giganti mattonelle (da qui in poi case) numerate e letterate dal basso verso l’alto e dalla manca verso la diritta con scintillanti e scultorei numeri arabi e lettere classiche.

Gli schieramenti si fronteggiano dunque ben allineati nella nebbia mattutina caratterizzata da freddo pungente e da un’umidità prossima al 2000 per cento. Visibilità mediocre, stendardi al vento, mazze ed altri armamenti pronti all’uso.

 

A consulto con il Duca di Basualdo, Lo Zuaffo e la bella Manualda tergiversano su come dare inizio alla battaglia, guardando il campo dalle loro case iniziali d1 e1 ed f1.

“Il capraro vede rosso se gli si insidia il centro da subito” dichiara con fermezza il condottiero de li bianchi. “Mandiamogli subito un fante in e4 e vediamo di che colore diventa il villico”.

“Eccellenza” interviene il Duca...”non sarebbe forse meglio un approccio più indiretto...mandiamo il Cavalier Giunino Fosco in f3 e vediamo come reagisce il Mazzatosta...allo stesso tempo noi ci lasciamo aperte tutte le strade...senza rivelare ancora quali fantaccini avanzeranno e dove”.

Lo Zuaffo rivolge occhio alla amata figlia dalla contrada, da lui battezzata nel monastero di San Birillo diciannove anni prima ed oggi prode guerriera di Lucilla, a cercarne quasimenti l’opinione. La dama, fiera e sempre sul punto di passare alle vie di fatto, osserva il campo a lei innanzi e tace.

“No”...ribadisce lo Zuaffo...”Niente approcci indiretti con quel cazzettaro che si crede nobile da quando ha imparato a brandire un po’ di ferro...voglio fargli capire subito che aria tira qua a Lucilla”.

Nella privacy della sua casa in d1, Damigella Manualda pensa che lo Zuaffo sia al solito troppo impulsivo. L’avanzata del soldato davanti al Re invece di quella del pedone davanti a lei porterà ad una battaglia con le posizioni più aperte e con meno possibilità di lente e sicure manovre. Una scelta azzardata, non conoscendo a priori l’abilità tattica della condotta avversa.

Mentre ancora sofferma lo sguardo sul pedone e che si sistema sulla sua nuova casa, la dama bianca vede avanzare l’opposito fantaccino nero in e5. “Bene...” pensa tra se la formidabile...”il maniaco già ribatte colpo su colpo...”

 

“Nostro prossimo obiettivo”...dichiara senza mezzi termini Zuaffo...”E’ quello di affiancare il nostro fante in e4 con il suo collega in d4...nulla deve distoglierci da questo compito...il centro del campo deve essere nostro e il villico deve capirlo da subito che qui non può venire a fare il mafioso”.

“In tal caso Eminenza”...procede con fare untuoso il Basualdo, ancora sulla casa contigua al suo capitano...”propongo di spedire adesso il cavalier Fosco in f3 a preparare questa avanzata...di certo non vogliamo il nostro prode giunto in d4 infilzato dal nemico postato in e5”.

“Approvo e sottoscrivo”...replica asciutto il supremo...a cui il concilio dei saggi non è mai andato a genio, perché diminuisce l’efficienza militare.

Immediata giunge la notizia dallo stesso Basualdo, la cui visuale non è più ostruita dal pedone di fronte al suo capo, che la cavalleria nemica si è installata in sulla casa c6.

“Ah!!...è proprio fanatico questo borgataro, a proposito del centro”...esclama senza aria di sorpresa lo Zuaffo, sempre rivolto al suo personale ministro.

“Eh si santità” risponde quello...”Cavallo in c6 vuole proprio impedire che noi si porti il collega del pedone e4 in d4.”

 

“Adesso facciamo vedere un trucco al Mezzotoast”...afferma sicuro di sé il condottiero bianco...”Ci mette la cavalleria in c6 per impedirci di spingere il pedone d, e noi lo spingiamo lo stesso...glie lo spingiamo...nelle terga in d4.”

“Ma supremo...così facendo vi sarà una strage al centro. Se 3...e5xd4 4.Cf3xd4; Cc6xd4, saremo costretti a mandare alla pugna Damigella Manualda a stroncare il cavallo nemico in d4. Dovremmo esporre sua magnificenza la dama troppo presto nella lotta !!”

“Silenzio...minchione...come osi portarmi obiezioni invece che soluzioni !!...Ho imparato questa mossa dagli Scozzesi....Anche se dovessimo mandare Manualda a dire l’ultima parola nella schermaglia, rimarremo padroni del centro, e la formidabile, se pur esposta, difficilmente attaccabile...scommetto le ossa contro un ducato falso che il maniaco non porterebbe mai alla fine la sequenza di mazzate sulla casa d4...cambierà il pedone e quando riprendiamo di cavallo si dovrà inventare qualcos' altro...si farebbe violentare da un dragone piuttosto che lasciarci con la dama da sola al comando al centro del campo”.

“Gli Scozzesi ??”

“Si...Sai...quelli con i tatuaggi blu al culo...che sono rimasti ancora come al tempo del Vallo di Adriano e non si sono ancora civilizzati...ma quando si tratta di menare le mani sono degli assi. 3.d4 l’hanno inventata loro...e se vuoi una battaglia devastante...funziona a dovere...l’ha usata pure Skarparov in un campionato del mondo nel 1190, l’ha usata; dopo secoli che non la usava più nessuno.”

“Sia pure o sommo...ma Skarparov è Skarparov...mentre noi....”

“Osi minimizzare le mie abilità di condotta...desideri forse che spedisca te in d4 a farti rastrellare il culatello dal pedone avverso ?”

“Patriarca...a parte che sarebbe una mossa illegale ché io sono un alfiere bianco e la casa d4 è nera...ma comunque...no...vada pure per 3.d4

e manco a dirlo, dal campo nemico si vede il pedone nemico attaccare e sconfiggere il pedone bianco in d4, con grande sollievo del pedone in e4...che dalla prima mischia di questa battaglia, ne esce in un sol pezzo.

 

“Procediamo con il piano !!”...incalza Lo Zuaffo... “Si passi parola a messere Giunino in f3 di catturare il villano nemico che ha osato infilzare il nostro pedone.”

La parola viene passata dal Basualdo al pedone f2 finalmente al Cavalier Giunino in f3, il quale, spietatissimo, incurante della foschia e delle case coperte di brina, si lancia nel suo caratteristico movimento di carica ad L, all’annichilimento del pedone nero in d4.

Annichilito il nemico, cessate le grida, su tutto il campo cala il silenzio in attesa della risposta del Mazzatosta, giunto, alla quarta mossa, ed alla sua seconda decisione strategica. Il momento passa solenne; tutti nel campo bianco aguzzano gli occhi per vedere cosa nel campo nemico si muove. E dopo breve attesa, si vede l’arciere nero lasciare la sua casa in f8 e lentamente e maestosamente installarsi in c5 con gran clangore di metallo, della sua armatura possente.

“Te l’avevo detto empio e miscredente”...sparacchia il sommo al suo consigliere. “Te l’avevo detto che il villico è troppo paranoico con il suo centro per risolvere tutta la tensione in d4 in un colpo solo...tergiversa con 4...Ac5 raddoppiando l’attacco sul cavalier Giunino...ma vedrai...come ti risolvo la tenzone.”

“Per dirla tutta”...appare la regale Manualda sul bordo della casa e1... “ Se adesso noi rispondiamo con 5.Ae3, lui attaccherà ancora con la sua donna 5...Df6. Dopo di che spingiamo il pedone c2 in c3 per difendere ulteriormente Giunino e poi rimaniamo con posizione direi pari e con l’iniziativa al nero...questa è la vecchia Scozzese mio sovrano...il trattamento di Skarparov è ben più moderno con 5.Cd4xc6, che è la mossa che io suggerisco”.

Lo Zuaffo incassa il colpo senza battere ciglio...può spegnere il consigliere Basualdo come una candelina, ma la formidabile della Lucilla !!...

“ahem...hmmm...ho sentito di questa variante moderna, ma non la conosco bene...propongo di seguire il piano tradizionale...il coatto siculo non la conosce questa variante e ce lo facciamo in padella lo stesso anche con il metodo vecchio.

La dama bianca...dato uno sguardo circolare all’intera casa e1, senza aggiungere verbo, si ritira nei suoi quartieri a prepararsi per quando ella stessa entrerà in battaglia.

 

Ti seguo religiosamente ... Dopo più di un anno è una goduria per gli occhi rileggere le tue righe ...

 

Felice di riallietarti le serate distructor....
se mi posso permettere...sull'avatar..."He want(s) you...manca la esse...a meno che non sia una licenza voluta

 

C'è stata una discussione al bar prenditela con loro

 

"Il tratto del Mazzatosta non mi pare il più incisivo o sommo...ma non mi pare neppure sufficientemente sbagliato da poter assumere noi l'iniziativa" chiosa pensoso il Conte Alfiere Bianco Basualdo...siamo tuttora legati alla difesa del fante in e4 attaccato dalla baldracca nera.”

Il prode Zuaffo si alza in punta di piedi dalla sua casa e1 per guardare al di là del Alfiere camposcuro di Nervano in e3. E nella foschia gelata, intravvede il villano poco anzi inbaldanzito dallo sconcerto del Baronetto Giunino Fosco, egli stesso ora terrorizzato dall’ombra minacciosa della regina nera la cui pericolosa e sensuale forma si staglia nella nebbia.

“in effetti il villico è in immediato pericolo di vita”...concede il condottiero bianco con fastidio... “cosa si propone per difendere contrattaccando?”
Se ne esce ordunque il Baronetto Di Babbeo, cavaliere di dama in b1 con la proposta di postarsi in c3, difendendo il villano e contemporaneamente continuando la mobilitazione delle forze.

“Il tratto più astuto”...afferma il baronetto con aria di saccenza al consiglio dei saggi... “l’alternativa 6. f3 mi pare più debole in quanto passiva.”

“e se la dama nera si porta in f6 alla sua sesta mossa minacciando ulteriormente il Giunino? Con la vostra permanenza nella casa c3, la spinta difensiva pedone c2-c3 non è più possibile!”...domanda perplesso il comandante.

“Se lo fa; primariamente il Mazzatosta avrà perso un tempo prezioso nel muovere due volte la sua amante in apertura ed in luogo secondo, il Giunino si può sempre scambiare per il suo collega nemico in c6 (7.Cxc6: Dxc6) e noi si rimane con parità di mobilitazione più un pedone al centro...il Mazzatosta non può rispondere con 7...Axe3 per via del fatto che ha la donna sotto attacco dal Giunino in c6”

Il capobastone Zuaffo replica che una volta che Giunino sia stato cambiato col cavallo nemico, spetterà ai bianchi cambiare anche gli alfieri con 8.Axc5; Dxc5 al che rimarrebbero la donna nera in c5 ed il cavallo bianco in c3 con grande liquidazione di forze. Quattro pezzi leggeri scomparsi dal campo in due tratti!

“Cosa ci volete fare o supremo...la pugna scacchistica non è mica Steel Panther...tutto si deve calcolare e tutto si deve prevedere...mica si può andare a naso”.

“Taci imbecille...non conosci le proprietà taumaturgiche di Steel Panthers...per me che sono sempre agitato per esempio...vuoi mettere avere una compagnia corazzata israeliana nella valle delle lacrime sul Golan a far strage di T-55 con questa maledetta battaglia col Mazzatosta ove sempre bisogna guardarsi le terga camminando rasente ai muri?”

“Come volete voi o serenissimo”...(si noti il velato insulto – serenissimo – allo Zuaffo affetto da fortissima sindrome di Asperger) risponde rassegnato il Di Babbeo, che raccattate tuttle le sue armamenta, si porta lento in c3.

La sesta mossa del Mazzatosta è meno sofisticata di quello che il consiglio si aspettasse; 6...Cxd4, alleviando la tensione al centro, la quale già cominciava a preoccupare il nostro supremo, e facilitando la decisione dei condottieri della contrada per il tratto successivo.

 

Del tratto 7 non vi è molto da narrare se non a proposito terrore del pedone e4 testimone della strage reiterata sulla casa d4. Egli tuttavia rimane muto spettatore della mattanza, chiedendosi quando verrà il suo turno .

E tuttavia la mossa del Mazzatosta è ancora di conservazione del centro del campo. Si rifiuta infatti l’avverso condottiero di liquidare totalmente la contesa al centro procedendo al cambio degli alfieri e rinforza vieppiù la pressione sul terrorizzato pedone bianco in e4, tramite l’entrata in campo del cavallo nero in f6.

A questo punto il concilio dei saggi deve decidere come procedere.

Lo Zuaffo al solito prende la parola per primo vagheggiando mosse energiche ed attive: “8. e4-e5 con minaccia al destriero del Mazzatosta in f6.”

“La minaccia è inconsistente mio signore”...risponde la formidabile... “il villico è inchiodato sulla vostra persona dalla mia controparte nera in e7; non può catturare il destriero nemico fino a quando voi sostate sulla vostra casa di partenza. E’ illegale fare una mossa che metta la vostra signoria in iscacco”

“Oltretutto si affievolirebbe il controllo sulla casa d5 per noi ad oggi ancora fondamentale”...aggiunge guardingo il Conte Basualdo ancora fermo nella sua casa consigliare.

“propongo di mobilitare la formidabile in d3 aggiungendo una difesa al pedone. Se il Mazzatosta cambia gli alfieri, la nostra nobile rimarrà padrona del centro.” E’ la proposta del Basualdo.

Re e Regina si scambiano un’occhiata... “Cambiare noi gli alfieri e fuori discussione presumo”...aggiunge il capo.

“Lascerebbe la loro dama e non me a controllare il centro del campo...farebbe il gioco del nemico”...commenta asciutta la Manualda.

“E sia dunque...8. Dd3

Nel campo bianco si temeva l’infingarda replica 8...d5, ma la risposta del Mazzatosta sembra una prima concessione che il partito nero deve fare: 8...Axd4 forza la liquidazione delle forze al centro, con la formidabile che di esso rimane in dominio. Con questa mossa del nero, la risposta bianca è infatti forzata: 9.formidabile cattura alfiere nero in d4.

Prima di concedersi la merendina delle nove, il sommo chiama a sé ancora una volta il Basualdo, ultimo dei consiglieri rimastogli vicino.

“Il Mazzafloscia non ha avuto le palle di provare 8...d5 Questo ce la dice lunga sulle sue capacità tattiche. Con la prossima mossa andiamo in vantaggio...lieve sia pure, ma abbiamo tirato fuori un vantaggio da una scozzese giocata dal nero in maniera non abbastanza energica.”

“Possiamo ben sperare per il futuro mio nobile signore.”

 

Spettacolo

 

La nobiltà e la paesaneria della contrada ti ringraziano del tuo interesse per la pugna o Messer Morrison

lunga è la lotta, astuto è il nemico
non aver dubbi
son io che lo dico

Ufficio Pubbliche Relazioni del sommo Zuaffo

 

Al nono tratto, ancora una mischia sulla martoriata casa d4, oramai un cratere, dove i pezzi quasi più s' adocchiano dalle altre case, la formidabile dama chiara massacra il nemico alfiere strangolandoselo tra le gambe...una piacevole morte per l’arciere nemico, che baldanzoso si era fatto innanzi a minacciar lo bianco partito

“Una degna discesa in campo quella della guerriera nostra” commenta soddisfatto lo Zuaffo al suo fido sulla destra... “Il villico in e4 è ancora una volta difeso dalla doppia minaccia.”

“Non resta che vedere cosa si inventa il Mazzatosta in circostanze sì stringenti...intendo dire; nulla di decisivo per carità, ma lo nostro vantaggio di spazio e di centro comincia a vedersi.” Nota soddisfatto lo scudiero bianco.

In un intemperia che non accenna a placare, e che anzi s’impeggiora con l’inizio di quel che sembra una pesante nevicata, la formidabile, stagliata in d3 e coperta da suoi abiti invernali di guerra, incrocia la vista di cagnesco coi suoi rivali in e7 ed f6.

E poi, come spesso accadimento in battaglia, si verifica l’imprevisto: arrogante ed ignorante allo stesso tempo, s’ avanza dalla sua postazione in c7 il pedone nero ad installarsi in c5 con attacco alla nobile dama.

“Inaudito!!” grida lo zuaffo che ha piena visuale sull’accadimento

“Insulto da lavare col sangue!!” reitera il fido scudiero Basualdo più per piaggeria che per indirizzo alla volta dell’infame e nemico.

La formidabile getta un’occhiata allo sporco e puzzolento villano che diagonalmente si accosta a lei con un misto di deferenza e morbosità, ma baldanzoso per la protezione che la sua dama gli offre sulla diagonale a3-f8.

Superato l’ oltraggio, lo stato maggiore dello Zuaffo recupera il contegno e s’ affretta ad esaminare la nuova stuazione sul campo.

“Il prode Di Babbeo manda a dire che la formidabile è sotto minaccia”, riferisce il pedone c2 strillando a squarciagola.

“Questa è una follia”...mugina il sovrano osservando il campo di battaglia... “il Mazzatosta ha commesso una seconda cappella..ah! deve essere infuriato di aver perso il cantro e reagisce da par suo...da indemoniato idiota.”

“In effetti”...osserva il Basualdo... “la mossa indebolisce inesorabilmente le case d5 e d6 lasciando a a noi la possibilità di farne degli utili avamposti per la nostra cavalleria.

“Bene...mi si prepari un piano difensvo per la dama ed un contrattacco immediato sulle nuove debolezze!”

 

“Dama in d3 o Dama in e3 sono le alternative mia signora” conferisce il Di Babbeo con la formidabile dama bianca. Gli altri pezzi sempre si riferivano alla formidabile con il nome di “Dama” se parlavano di lei in terza persona, nel caso in cui ella fosse l’interlocutrice oltre che l’oggetto dell’eloquio. Una antica forma di rispetto mantenuta nei decenni nelle tradizini contradiane.

“Certo gradirei e3 assai, lasciando il campo libero al Duca Basualdo” risponde la nobile guerriera.

“Il problema è 10...Cg4 con attacco sulla vostra signoria ed ulteriore perdita di tempo per mettervi al sicuro eminenza” fa notare il cavaliere.

“Faremo così mio prode...guarda che magnifica casa ti ha lasciato il Mazzatosta in d5...se riesci a colà installarti, dominerai il campo nemico.”

Il Baronetto di Babbeo già pregusta il godimento di penetrare nel cuore della difesa avversaria e da là gettarvi lo scompiglio.

Nelle retrovie il sommo Zuaffo ed il Basualdo osservano il movimento della dama bianca e ne approvano tacitamente lo scopo, ben inteso che il Duca dovrà mobilitarsi sulla diagonale d1-h5 invece della più sugosa f1-a6.

“Tratti interlocutori”, commenta il supremo fingendo disinteresse, “il nostro dominio sul centro è or già acquisito.” E come a voler contraddir tale partito, la dama nera come risposta si porta in e5 guadagnando anch’ella il centro.

Strabuzzando gli oculi lo Zuaffo, non si capacita della caparbietà dell’opponente. “Ah! l’illiterato insiste...vuole far sembrare che il centro non lo cede.”

“Caparbio” commenta il consigliere.

“Mi ricorda sua madre”...pontifica il sommo andando con la mente ritrosa nel tempo. “Da giovane cavaliere in addestramento ebbi un affaruccio con la signora, sguattera arrivista della corte del Sovrano di Aversa: Santa si chiama la nobildonna. Capirai; avevo lezioni di spada lunga la mattina alle otto ed alla quarta mattina che il mio scudiero dovette mettermi in piedi con zabaglioni di dodici uova non ne potei piu. - Meno male mia signora che ti hanno battezzata come Santa...chè se ti avessaro dato nome Bagascia a quest’ora sarei bell’ e morto le dissi - Ah...storie di una dipartita giovinezza!”

 

La nevicata è ormai abbondante
decisione s’arriva con tempo bastante

Si pondera in bianco tra lungo rocco e mobilitar Basualdo
Sperando col dì in un poco di caldo
Infine prevale la scelta seconda
Sicuri che al fine il vantaggio sfonda

Tosta la scelta di lungo roccare
Che di rischio in quel caso cen’era a penare
Col destriero nero ch’incede in g quarta
Minacciando la forca e la fine di Sparta

(forchetta di cavallo in f2 con attacco contempraneo su entrambe le torri e la donna bianca)

Vero è che Dama poteva parare
Con mossa arguta e laterare
Ma scalpita il duca per mobilitare
Stanco com’ è con il re di ciarlare

Il Tosta mazza comincia a strizzare
Che la mazza nemica sia pur da temere
Lesto lui è che si da da roccare
Con idea in E ottava di torre attaccare
Lo Pedo nemico villano e fetente
Che fin’ora è ben stato così resiliente

 

Al tratto dodici il confabulamento nel consiglio dei saggi diventa serrato.

“Sul fatto che la vostra signoria debba roccare non vi è dubbio” esclama il Basualdo baldanzoso in e2 da cui protegge il suo signore e schioda il villano in e4... “resta da capire eminenza da quale lato.”

La formidabile consiglia l’opzione più calma di corto roccare onde evitare la recrudescenza della pugna.

“Mia prediletta figlia devo obiettare!” s’affretta a precisare lo Zuaffo che vede il vantaggio e non lo vuole mollare. “E’ tempo di incalzare il coatto prendendolo alla giugulare, mia adorata...e la giugulare è la colonna E per noi aperta con tre obiettivi da battere: la flotta britannica in mare, Malta ed Alessandria...no...figlia mia, quello era un’altro condottiero...mi confondo...volevo dire, le case deboli d5 e d6, ed il villico nemico malato ed arretrato d7. Al contempo voglio arrocchi eterogenei e libertà di azione sull’ala destra dove l’idea è di scaraventare fanteria e borghesia alla volta del castello nemico. Il Mazzatosta già astutamente ha roccato e costruito il maniero sull’ala nostra di attacco. Quindi propongo rocco lungo ed assalto immediato al centro e sulla diritta.”

La Bianca dama da Lucilla ascolta perplessa; “Una volta che si è lungo roccato o signor mio, nulla più s’ha da fare che non sia un frenetico assalto al maniero nemico, ché state certo il maniaco assalterà senza indugio il vostro in una corsa sfrenata a chi prima arriva ad assediar l’inimico castello. Non più scelta avremo eccellenza che quella di un abbraccio mortale sui due opposti lati del campo.”

“Non ti diniego saggezza adorata, ma noi abbiamo il vantaggio del dominio centrale per ritardare al bisogno l’assalto nemico...non così il fognarolo che dovrà gettare al vento prudenza, orgoglio e misura e uscir in campo infine a trovar morte sicura.

“Mi si chiamino i borghesi in a1 e la loro torre da guerra” ordina il sommo, “si dica loro che rocco voglio costruire sul lato di donna; questa sarà la nostra prossima mossa.” 12. 0-0-0

La risposta del Mazza arriva par pazza...non si capisce che cosa inferisce...indietro la dama, nera cammina, a minacciar cosa nessuno lo stima. Il villano in a2 dal destriero é difeso e par aver perso un’altro tempo, il di mente offeso.

 

Come dagli ordini del sommo Zuaffo, al tratto tredici l’assalto della fanteria bianca comincia, incurante della tormenta che batte ormai il campo. Insciarpato ed imbaccucato, il pedone f si mette in movimento e va ad affiancare il suo collega, veterano e ancor vivo al tredicesimo tratto.

“Che aria tira minchione” gli chiede beffardo, ma quello non parla sessendo ormai una statua di ghiaccio che pare un alpino sul Don.

Il Basualdo in e2 mugina a pieni giri nell’immaginar il proseguio della pugna. A lui il comando tattico or che il supremo si è cinto di mura e che della gran battaglia ha perso misura.

Discute con la torre in d1 il prode Basualdo, macchinando comdar al maniaco il suo saldo. “Adesso che il sommo ha ordinato l’assalto dobbiamo scaraventare tutto, ma proprio tutto, pedoni, cavalli torri e cammelli sul rocco nemico, al bando gli orpelli.”

“Concordo” proferisce l’ingegner borghese al comando della torre da guerra, laureato al politecnico di Pisa ed esperto nel tiro di bombe di merda che più di un rocco han già a resa piegato.

I due ufficiali guardano a destra. “Raccomando h3, g4 e torr h-g1, che un assalto così non lo respinge niuno”

Poi dai due pedoni in avanscoperta, giunge la nuova che nessuno s’asperta. Il Mazzatosta o finge od é serio ma nulla non trova, altro che inceder da g8 a h8. Segno brutale del suo grande sconforto.

Or ora si tratta sol di coordinar, l’attacco deciso sen-za cappellar.

 

14. h2-h3 come suggerito dal Basualdo appare sul campo di battaglia; idea, dare un punto d’appoggio al Basualdo stesso in g4, togliere la casa g4 al destriero nemico e preparara l’ulteriore spinta g2-g4

Il consiglio dei saggi considera anche piani come e4-e5 per sloggiare il cavallo nero, aprire la via d’attaco alla formidabile sulla diagonale b1-h7 , ed eventualmente costituire una batteria d’assalto donna alfiere sulla predetta diagonale.

La stessa Manualda caldeggia il raddoppio delle torri sulla colonna D, per schiantare in maniera totalitaria la difesa al centro se il pedone e del nero si muove anche di un solo passo., ma gli ingengeri borghesi ed arricchiti obiettano che la torre h sta meglio dove sta, un giorno per contribuire all’assalto alla ridotta di Mazzatosta.

A proposito del nostro, egli manda la sua torre in d8 ad arginare la pressione sulla colonna D con l’idea magari di avanzare il pedone; idea che apparrebbe funzionare, considerando che se il nero cambia tutto in d5, dopo l’eventule avanzata del villano nero, ad un certo momento il Duca Basualdo potrebbe rimanere indifeso; motivo questo che vieppiù incoraggerebbe il raddoppio delle torri da guerra bianche sulla colonna D

Per il momento però, a prima vista, 15. e5; Ce8 16. Ag4 appaiono sufficienti a destabilizzare la posizione del nero, ma è da vedere. La si prova.

Ed il cavallo nero si ritira in g8. Al Mazzatosta comincia a mancare lo spazio per la mazza. Il box doccia è troppo stretto.

 

Lunga e complessa è la deliberazione del consiglio sul sedicesimo tratto, per il quale la compagine è spaccata.

“Coerenza, lor signori; coerenza prima di tutto!” afferma lo Zuaffo dalle sue stanze regali. “abbiamo iniziato l’assalto della fanteria sull’ala destra, portiamolo a termine...17.g4 per minacciare la dama nemica al prossimo tratto.”

Le alternative proposte erano 17. De4, seguita da Ad3 per formare l’ariete da rivolgere alle mura del maniero nemico in h7, oppure Td2, con l’idea di raddoppiare la potenza di fuoco sulla colonna E.

Alla fine g4 prevale, ma la reazione del Mazza fa prendere male.

“Lo nemico contrattaaaaacca!!” Si odono le trombe e le strille del pedone e5, veterano incallito e congelato avanzato al tratto quindici in territorio nemico.

E tosto si vede, dalla tormenta spuntare, lo fante nemico su colonna centrale. E’ il Mazzatosta, che stufo di prendere legnate sulle gengive, perde pazienza e contegno e rievoca la controffensiva delle Ardenne...no...è la controffensiva delle Ardenne, che rievocherà la mossa del Mazzatosta, con il deciso tratto 16...d7-d5.

“Ah..ha mosso il pedone centrale al fine il coatto”, afferma lo Zuaffo, sporto in bilico oltre le mure del suo rocco sicuro. Adesso f5 all’attacco deciso e scardiniamo tutto.

“Con cautela mio signore” s’intromette Manualda, l’attacco f5 lascia e5 indifesa ; la dama nera cattura con nostra grande sorpresa”.

“Possiamo fare di più semplice e di più meglio” interviene il Basualdo, cambiamo tutto in d5 e manteniamo il vantaggio. La mossa del villico è disperazione, io dico al fine, spingiamo a fondo l’azione”.

“Di Babbeo prende pedo d5, e avviamo gli scambi. Prevedo 16. Cxe5; Txe5 17. Dxe5; Dxe5 18. Txe5; Ae6 con infilata sulla nostra torre, ai danni del pedone a2, non più difeso dal cavallo c3. Possiamo ancora difendere con me medesimo la torre...19. Ac4 oppure 19. Af3, e se Alfiere nero prende torre, mi installo in d5 con doppia minaccia sugli indifesi b7 e f7...il cafone non può difenderli entrambi, e comunque negli scambi precedenti abbiamo già guadagnato un pedone”.

“La torre in d5, alla fine dei cambi è inchiodata sul pedone ed insicura. Mi è difficile vedere così avanti nel tempo, ma pare che la torre possa essere attaccata dal cavallo nero in e7 e dall’altra torre nera, che si sposti in d8” fa notare Manualda intenta sulle carte. “In più 19. Ac4 è insicura, ché tu prode Basualdo puoi essere attaccato dalla villaneria nemica con 19...b5”.

“Nel caso quale, mia eroina, 20. Ab3 e il castello è sicuro.

“Troppo in futuro il pensiero si sposta, gli eventi non chiari per quanto mi consta. Sia dunque miei prodi, avviamo la mischia...che al centro si vinca oppur si perisca."
Con queste parole, lo Zuaffo mette fine alla discussione e ordina 17. Cxd5