Una cosa che mi sono ripetutamente chiesto su quest'attacco, aldilà di tutte le idee più o meno valide sul casus belli, ma perchè l'ammiraglio Kurita non lanciò un secondo attacco su Pearl Harbour, i danni causati non erano di certo definitivi, gli incrociatori pesanti praticamente nemmeno toccati, le torpediniere idem, nonostante i mitragliamenti a bassa quota e il mare di fiamme, l'aereoporto sull'isola ford era ancora operativo e le strutture per le riparazioni e gli alloggiamenti ancora intatti, lo stesso per le riserve di carburante e l'arsenale della marina, praticamente nemmeno sfiorati dall'attacco... Il porto non aveva subito danni, i bacini di carenaggio e quelli galleggianti erano ancora integri, l'accesso al porto libero (ok, serviva per i minisub), e tutte le strutture per il traffico mercantile erano operative al 100%. E nonostante gli ordini perentori di yamamoto che indicavano nella distruzione delle portaerei e delle installazioni l'obbiettivo primario Kurita s'è limitato a colpire le corazzate e le piste degli aereoporti trasformando in attacchi d'opportunità tutto il resto... Come mai nonostante le insistenze di Fuchida non ordinò ai piloti di ricaricare e ripartire ?? Le sue parole "un attacco è uno solo" non spiegano nulla...
Beh diciamo che comunque ha fatto moolti danni Sul perchè non abbiano continuato posso fare alcune supposizioni: Ad esempio far atterrare molti aerei, re-rifornirli tutti e rilanciarli avrebbe richiesto tempo, in cui gli americani si sarebbero riorganizzati. Come dici tu molte corazzate usa non furono colpite. Se avessero tentato una rappresaglia? Quindi perchè rischiare di perdere la prima battaglia?
Ti riporto quello che ho trovato da la guerra nel pacifico. La flotta giappo si era avvicinata molto per permettere il rientro degli aerei molti dei quali precipitarono in mare perchè rimasti senza carburante. L'ultimo aereo ad atterrare quello di Fuchida che chiese all'ammiraglio Nagumo di far partire una nuova ondata,precisamente la terza,Nagumo e Kusaka decisero per il no visti i rischi derivanti dal fatto che ormai l'evento sorpresa era venuto meno e sarebbero aumentati i rischi. La flotta inverti la rotta per il ritorno e Fuchida insistette allora per la ricerca delle portaeri americane,ma anche in questo caso ricevette parere negativo giustificato per il previsto incontro della flotta con luna petroliera per il rifornimento. La realtà era che Nagumo aveva possibilità e mezzi per poter annientare completamente il potenziale bellico americano,ma non lo fece i motivi ipotizzati sono i seguenti: saggezza? eccesso di prudenza? influenza dei rapporti di distruzione fatti dai piloti e quindi la valutazione di non mettere a rischio la flotta? preferi invertire rotta temendo una reazione americana? La realtà dice che l'attacco sarebbe potuto essere devastante se fosse continuato,ma anche che Nagumo era sempre stato contrario all'attacco a Pearl Harbor e pur avendo dato sempre parere negativo fu scelto ugualmente al comando di tale operazione. Ho fatto un riassuntino perchè è lunga la cosa
La flotta di Nagumo comprendeva 6 portaerei, 2 corazzate, due o tre incrociatori e una decina di cacciatorpediniere. Una volta sfruttato l'effetto sorpresa, far partire gli aerei per una seconda volta poteva comportare due rischi: Gli americani questa volta avrebbero potuto reagire in maniera più decisa abbattendo molti aerei. Visto che un attacco in queste condizioni non poteva neanche assicurare di infliggere gravi danni al nemico, chi glie lo faceva fare di rischiare tanti aerei il primo giorno di guerra. Una volta partiti gli aeroplani la flotta sarebbe rimasta praticamente indifesa, infatti le sei portaerei sarebbero divenute solo bersagli facili. Le navi poste in loro difesa non erano poi molte, teniamo presente che con lo scoppio delle ostilità partono contemporaneamente una miriade di operazioni (Filippine, Malesia, Birmania, Cina, Birmania, Guam, Isole Phoenix e tante altre cose) che assorbono una grande fetta della flotta nipponica. A scorta delle sei portaerei c'erano solo un paio di corazzate, due o tre incrociatori e una decina di cacciatorpedinieri. Visto che le portaerei nemiche erano ancora intatte mi pare che sia stata una buona idea levare l'ancora in tutta fretta. Dopotutto ricordiamo che i risultati di Pearl Harboor hanno superato di gran lunga quelli previsti.
Yamamoto voleva affondare le portaerei americane e rendere inservibile PH, attaccando DOPO la dichiarazione di guerra. Visti in questa prospettiva, i risultati di PH lasciano molto a desiderare (nessuno degli obiettivi primari era stato raggiunto completamente). Non dico che l'attacco a PH fu un fallimento, dato che annientò la flotta americana nel pacifico con perdite irrisorie per i giapponesi, ma non raggiunse del tutto i risultati strategici previsti. Nagumo fu eccessivamente prudente e reputò ottimi i risultati ottenuti (come dargli torto d'altronde). Aveva paura di attacchi nemici, sopratutto da parte di sottomarini e decise di essere prudente. In caso di secondo attacco, sicuramente l'Enterprise sarebbe stata attaccata e con molta probabilità affondata, dato che arrivò a PH subito dopo l'attacco. Certamente i giapu avrebbero trovato molta più resistenza e avrebbero dovuto vedersela con le squadre imbarcate americane, ma credo che sarebbe forse valsa a pena correre il rischio. Vale sempre comunque il detto che con il senno di poi siamo bravi tutti... Saluti
Forse aveva paura che le portaerei "scomparse" arrivassero all'improvviso, e se avesse avuto gli aerei già in volo da vittoria sarebbe diventata una disfatta...
Sono anch'io dell'opinione che un ulteriore attacco avrebbe solo rischiato di compromettere il vantaggio fin lì ottenuto: se al primo colpo non erano state distrutte le portaerei e le infrastrutture, ma solo alcune navi pesanti, non era per nulla scontato che un secondo tentativo avesse successo in questo... senza contare che, perso l'elemento sorpresa, la resistenza americana sarebbe stata molto maggiore, aumentando di molto le perdite nipponiche... senza contare appunto le portaerei giapponesi lasciate indifese... ... probabilmente se fossi stato al posto dell'ammiraglio giapponese, in quelle condizioni avrei deciso anch'io di ritirarmi...
Beh, ma le spie giapponesi avevano già constatato che la difesa aerea di pearl Harbour non contemplava che una manciata di pezzi da 3 pollici del 53° difesa costiera e per giusta sistemati in manieta tale da essere efficaci contro attacchi aerei dal mare e non dall'interno dell'isola di oahu, queste batterie vennero impiegate in azione dopo circa 10 minuti dall'attacco dei primi aerei della prima ondata e la seconda ondata subì il fuoco di queste batterie solo per una breve periodo, perchè diventava pericoloso aprire il fuoco con spolette di prossimità sopra il porto... In tutto le artiglierie di questa unità si sono accreditate l' abbattimento di soltanto 4 aerei. Quindi il maggior volume du fuoco antiaereo proveniva dalle navi, che erano cadute nel caos più totale dopo l'attacco e molte navi erano costantemente oscurate da cortine fumogene e dal fumo dei fuochi a bordo. Quando Fuchida, che fu l'ultimo a rientrare e il pilota che passo più tempo sopra gli obbiettivi, fece rapporto affermò a Nagumo che i danni sulle piste aeree erano "paralizzanti", la gran parte dei caccia americani ( che stavano inspiegabilmente allineati sulle piste allo scoperto) era stata distrutta a terra o danneggiata gravemente... Haleiwa, wheeler, ewa maoring mast, Bellows, Kaneohe e Isola Ford erano stati tutti attaccati durante la prima ondata e "ripassati" a bassa quota dagli aerei della seconda (tutti tranne ewa maoring mast), tant'è che le uniche unità aeree efficenti che gli americani avrebbero potuto opporre ad un secondo attacco aereo giapponese erano i B17 sull'Hikam Field... I giapponesi avrebbero trovato in volo su pearl Harbour solo una manciata di aerei con piloti scarsamente addestrati ed eventualmente gli aerei dell'Enterprise... Fuchida fu molto chiaro nel suo rapporto evidenziando una lunga sequela di bersagli che non erano stati ingaggiati o che erano sopravissuti all'attacco, premette notevolmente per un secondo attacco, ma Nagumo, che alla fine aveva l'ultima parola, optò per la ritirata...
Boh ripeto per me era la paura delle portaerei americane... Io cmq avrei continuato ad attaccare, magari tenendo i caccia di 1-2 portaerei a bordo, pronti ad intercettare eventuali ritorsioni delle ricomparse PA USA :contratto:
I caccia erano raggruppati a centro pista per timore di sabotaggi da parte della popolazione indigena. Fuchida non fu il solo a premere per una seconda ondata fra i giapponesi. Secondo me è tutto spiegabile con quanto detto da Feste sulla condizione psicologica di Nagumo. E' risaputo che Nagumo era contrario all'attacco perché lo reputava un mezzo suicidio: sapeva che se gli avessero anche solo danneggiato una portaerei questa era spacciata così lontano da basi amiche. Per questo motivo, reputò una botta di fortuna incredibile la sorpresa totale e le devastazioni avute con il primo attacco e optò per la ritirata invece che calcare la mano. Insomma, era riuscito in un'impresa per lui impossibile, meglio non sfidare ulteriormente la sorte... Probabilmente se al posto suo ci fosse stato un Halsey, forse gli USA avrebbero patito molto molto di più... Saluti
Tanto per confermare le cose dette da Gy e Invernomuto sono andato a vedere la forza aere giapponese disponibile prima dell'attacco esattamente di 392 apparecchi.La prima ondata di attacco era costituita da 183 apparecchi la seconda ondata da 170 apparecchi. i restanti 40 caccia erano a protezione della flotta.Il bilancio dell'attacco Corazzate Arizona Oklahoma e Utah il posamine Oglala a picco. Le corazzate California West Virginia e Nevada gravemente danneggiate e poggiavano sul fondo corazzate Maryland Tennessee e Pennsylvania danneggiate insieme ad altri incrociatori e caccia. Gli aerei americani distrutti 178 danneggiati 159 2403 morti 1778 feriti Le perdite giapponesi 29 aerei 5 sommergibili tascabili,64 morti. Questo vuol dire che oltre alla flotta i giapponesi avevano a loro disposizione ancora 362 apparecchi ,vero e naturale che fosse svanito l'effetto sorpresa,ma da parte americana invece regnava la più totale confusione e panico e quale miglior bersaglio c'è di un nemico in tale condizione psicologica?
Le guerre si perdono, non per grandi strategie sbagliate, ma per singoli episodi o decisioni nel corso di esse. Nagumo, si è letteramente cacato sotto o, pluerilmente ha fatto il bambino imbronciato.
Alla faccia dell'indomito spirito... Comunque sembra che Nagumo rimase incerto fino alla fine del rapporto di Fuchida e Genda e persino durante la discussione tra gli ultimi due e Kusaka e solo quando i meccanici della Akagi avevano terminato i controlli prevolo ed erano in attesa di ordini su quali ordigni caricare Nagumo prese una decisione, erano le 11 e si faceva rotta verso Midway come da programma. Quindi Kusaka ebbe il suo daffare nel convincere Nagumo a tutti i costi perchè si tornasse in Giappone... Nagumo in questa occasione sembra molto malleabile emotivamente, Yamamoto gli fece pagare cara questa "mancanza di iniziativa" facendo in modo di negargli i privilegi che gli sarebbero stati concessi in caso di riuscita del piano, con Kusaka fu ancora più duro e negò apertamente l'avanzamento di due gradi che gli erano stati promessi in caso di vittoria e questo malgrado Kusaka, persino davanti allo stato maggiore della marina continuasse a difendere il proprio operato affermando che la 1° flotta aveva fatto del suo meglio... Yamamoto caldeggiava la distruzione degli arsenali e delle aree di stoccaggio del carburante ripetendo che questa mancata distruzione avrebbe valso a breve bombardamenti su Tokyo, ma anche raggiungendo questo obbiettivo, il Raid Doolittle avrebbe avuto comunque luogo ?? Cosa avrebbe comportato la distruzione degli impianti portuali ??
Beghe, ripicche e giochi di potere anche alla corte imperiale del sol levante? In fondo questi iapu avevano un chè di bizantino....
Beh intanto date per scontato un paio di cosette. 1) Che i giappo, non avessere pensato che invece che per fortuna le CV americane fossero fuori dal porto per una "soffiata" e che quindi fossero pronte a dare una bella randellata alla Kido Butai. Noi oggi lo sappiamo ma Nagumo no. 2) Che l'obiettivo principale dell'attacco fossero le portaerei. Questo è quello che aveva stabilito Yamamoto, ma mica tutti i Giappo erano d'accordo. (Anzi aggiungere mica tutti erano d'accordo sull'importanza delle CV, fino al 6 dicembre 1941 per gli americani la flotta da battaglia erano le corazzate, le portaerei erano di supporto, quasi inutili). Idem per tutte le altre marine del mondo. Compresi i giapponesi, che "pur ammettendo l'utilità" delle portaerei erano bel lontani da considerarle il nerbo da battaglia della flotta. Tanto per fare un'esempio, nel 1945 in USA erano in costruzione le corazzate classe IOWA gli incrociatori da battaglia Alaska, etc... In Inghilterra le Lion etc...... insomma nel 1945 c'era ancora chi, riteneva "utili" le portaerei, ma necessarie le corazzate. Lo stesso attacco a Pearl aveva un solo scopo, indebolire la flotta del pacifico, prima dello scontro finale, gli stessi sottomarini tascabili, i long lance etc... facevano parte di questa concezione strategica. Le portaerei per la "marina" erano solo uno strumento in più "molto utile" per indebolire la flotta usa prima della Tsushima Bis. Li sarebbe servita la Yamato con la Akagi non ci facciamo niente. Non sò se mi sono spiegato bene. Come ha detto invernomuto, col senno del poi........ Nel 41 Nagumo sà una cosa, un attacco che ritiene "suicida" lo scriverà nelle sue memorie se non sbaglio, è riuscito, e non ha subito nemmeno una perdita. Non ha beccato le CV, che sono l'obiettivo di Yamamoto, mica il suo........ Ha spedito a fondo le corazzate......ossia, obiettivo raggiunto niente Tsushima bis, prima che il giappone mette le mani sulle richezze dell'indocina, indonesia etc.... In più ha randellato per bene l'aviazione.......... Perchè rischiare? Io sono al 100% d'accordo con Nagumo, diamocela a gambe levate......obiettivo raggiunto. ******** Se vogliamo propio ragionare col senno del poi. Allora ragionate anche su questo. Ok 3° ondata d'attacco. Affondiamo l'enterprise, un paio di incrociatori e qualche caccia. E in conto ci mettete che invece che una 40ina di aerei i giappo perdono 100-200 aerei....i cui piloti non sono rimpiazzabili. Tempo 2 anni e gli Usa rimpiazzano 10 volte quella portaerei persa, mentre i giappo non rimpiazzeranno mai i piloti persi. Senza piloti e aerei imbarcati, scordatevi le operazioni seguite dalla Kido butai dopo Pearl, niente raid nell'oceano indiano, niente invasione della birmania dal mare......... Il gioco vale la candela? Per me no, quindi in ogni caso la 3° ondata avrebbe causato più danni per i giappo che benefici. ciao SPQR
Non vedo come avrebbero fatto a perdere 100-200 aerei contro un enmico ormai nel caos e decimato, in condizioni di totale superiorità aera e navale... :humm: