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Alessio Filantropeno

Discussione in 'Medioevo' iniziata da TFT, 29 Maggio 2014.

  1. TFT

    TFT

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    Volevo condividere in questo topic un personaggio sconosciuto ai non esperti del periodo, ma che fa parte di quella schiera di uomini che se fossero vissuti in tempi più felici per il loro popolo avrebbero strade, statue e piazze intitolate.

    Alessio Filantropeno nasce attorno al 1270 nel ricostituito imperi bizantino dei Lascaris e dei Paleologi di Nicea. Figlio di un Protovestiario e lontanamente imparentato sia con i Doukas che con I Paleologi.
    Inizialmente ricevette da Andronico II il titolo di Epinkernes, una sorta di mastro coppiere imperiale, titolo che nonostante possa far ridere godeva di un certo prestigio.
    Attorno al 1290 la situazione in Asia Minore era molto compromessa. Anni di spese folli avevano lasciato le frontiere indebolite e prive di soldati, tanto che i turchi stavano tranquillamente scorrazzando in lungo e in largo per tutto l'Impero e minacciavano direttamente grossa città come Nicea e Nicomedia. Alessio fu nominato Strategòs del Thema di Nikaia, grossomodo tutto il territorio bizantino Asiatico esclusa la costa, con il compito di respingere i turchi.
    Nonostante avesse solamente un'armata di poche centinaia di acriti (soldati di guarnigione simili ai limitanei, insomma truppe fisse raccolte in fretta e furia, reclutate attorno al 1290), Alessio sconfisse ripetutamente i turchi della Moesia e riconquistò la roccaforte di Kalesi (vicino a Troia), sottomettendoli. I dettagli degli scontri non sono pervenuti.
    Successivamente sconfisse i turchi nella valle del Meandro e si mosse a sud riconquistando la zona del Mentese fino alla città di Mileto.
    Il successo fu tale che molti turchi si unirono alla sua armata e i prigionieri furono tanti che in quei giorni si diceva "un turco si comprava a meno di una pecora". Successivamente Filantropeno sconfisse l'esercito di un emiro turco di nome Karman, che aveva conquistato alcune città di confine.
    Nel 1295 la popolarità di Alessio era tale che la popolazione locale lo acclamò come imperatore. Andronico II giocò d'astuzia, gli promise di nominarlo Cesare d'Asia, diversi possedimenti terrieri e altro ancora (nel frattempo Alessio aveva catturato il fratello dell'Imperatore, Teodoro). Temporeggiando Andronico ebbe il tempo di far catturare Filantropeno, che fu accecato e spedito in non ricordo quale convento.

    Poteva finire così la storia di Alessio? Certo che no.
    Nel 1323 i possedimenti asiatici dell'Impero sono al collasso totale, nessuno dei successori di Filantropeno è riuscito a mantenere le sue conquiste. Andronico decide di riabilitare il vecchio generale e di mandarlo a combattere in Asia. Le fonti dicono che, nonostante Alessio fosse mandato senza nessun soldato ad eccezione di una piccola guardia personale, solamente sentendo del suo ritorno i turchi abbandonarono il campo e si ritirarono. Questo gli permise di liberare Philadelphia, di cui divenne governatore.
    Nel 1327 fu mandato a riconquistare l'isola di Lesbo. Riuscì ad avere ragione della guarnigione latina, nonostante l'inferiorità numerica, attirandoli fuori dalle fortezze con piccole imboscate. Per novembre l'isola era conquistata.
    Rimase governatore per qualche anno, poi morì.
    La conquista di Lesbo gli valse l'epiteto per cui poi diventò famoso, quello di "Il Belisario dell'era paleologa".
    Riguardo l'accecamento, è da considerarsi probabile che non fosse stato praticato fino a fondo ma che fosse stato solamente menomato di una parte della vista, come era solito nel mondo bizantino dove per accecamento si intendeva da bucare l'occhio e farvi un taglio superficiale.
     
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  2. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Il più grande nemico di Bisanzio è stato spesso Bisanzio stesso... quanti valenti generali hanno dovuto temere l'Imperatore più dei turchi? E naturalmente gli Imperatori dovevano temere più i loro generali dei turchi?
     
  3. TFT

    TFT

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    Dall'idea che mi sono fatto, l'idea dell'usurpazione del trono nasce direttamente dalla concezione romana "del più valido", ossia, era pratica comune che chi si ritenesse degno di prendere il trono avesse il diritto di farlo e vedere se Dio fosse con lui. Gli imperatori di un certo spessore non temevano questo, perchè sapevano che l'esercito e il popolo gli sarebbero stati fedeli anche in caso di ribellioni.
    Eraclio, Basilio II, Alessio I, Manuele II erano tutti imperatori di un certo polso, chi abile diplomatico, chi brillante generale, chi semplicemente abbastanza scaltro da capire a chi dovesse affidare gli incarichi che non era bravo a svolgere. Nessuno di essi temette mai una ribellioni di generali su vasta scala.
    Al contrario, più un imperatore era incompetente, maggiore aumentava il rischio. Per dirne una Giustiniano era riconosciuto dai contemporanei come una persona alquanto mediocre, ma tutti riconoscevano che la macchina statale riusciva a funzionare perchè sapevadi quali uomini circondarsi, infatti lo stesso Belisario, l'uomo più influente della sua epoca, rifiutò la corona imperiale perchè aveva fede che le cose sarebbero andate bene.
    Andronico, nel caso sopracitato, non era certo uno stupido. Aveva capito che le politiche del padre erano state esagerate ma non aveva una visione d'insieme abbastanza ampia da trovare una soluzione. Congedare 120 navi su 150 e ridurre l'esercito a 4000 uomini solo per non doverli pagare non era piaciuto al popolo, all'aristocrazia e alla Chiesa. E poco cambia che lui sperava di far felice il popolino abbassando le tasse, perchè alla fine tutti rimpiansero suo padre che a fronte di tasse elevate aveva garantito 40 anni di prosperità in Asia Minore.
    Perchè il popolo scelse Filantropeno e non uno dei fratelli di Andronico. Perchè Alessio era arrivato con nulla in mano e aveva dimostrato la sua validità sul campo. Aveva in questo modo ottenuto la pretesa del titolo imperiale "per il principio del più valido".
    Lo stesso motivo per cui popolani e soldati idolatravano Costantino XI e Giovanni VIII anche se erano "servi" degli odiati latini. Entrambi combattevano in prima linea con i propri uomini, rischiavano la vita per salvarli e davano il buon esempio.

    Finito il pippone, c'è mai stato un errore secondo il buon TFT nell'applicazione di questo principio?
    Ovvio, la rivolta di Foca u.u
     
  4. Armilio

    Armilio

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    Sui giudizi sugli imperatori bisogna stare attenti, che magari è l'assenza di nemici che li rende pieni di complimenti per le loro virtù, non viceversa.

    Io ho sempre pensato che c'entrasse anche una certa visione di sé per cui Bisanzio era eterna, e non sarebbe certo crollata per una guerra civile, che non sempre erano lunghissime e sanguinose.
     
  5. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Però anche nelle aristocrazie barbariche occidentali in teoria il re (=capo del popolo) era il più valido tra i nobili guerrieri suoi pari, cosa riscontrabile sia nella monarchia elettiva del SRI sia nel cambio di dinastia dai merovingi ai carolingi in Franchia e in parte anche in Wallenstein nel XVII secolo.

    Ma in Occidente, almeno all'apparenza, non pare ci fosse quel clima di costante congiura di palazzo bizantina (entrata poi negli stereotipi sui greci, addirittura) e le grandi dinastie anche nel medioevo tendevano alla stabilita.
     
  6. Armilio

    Armilio

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    Le ribellioni nell'SRI erano una costante, non è vero.

    Le congiure di palazzo non c'erano - in realtà c'erano, non quanto a Bisanzio però - perché in Europa non esisteva un palazzo, non esistenza una capitale come Bisanzio.
     
  7. TFT

    TFT

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    Non ricordo un imperatore bizantino che durante il suo regno non abbia almeno combattuto una guerra sinceramente. Comunque, per i contemporanei ovviamente il Basileus non era degno di esserlo per le sue virtù militari ma perchè, con l'aiuto di Dio, sapeva come far andare avanti l'Impero (delegando ai consiglieri e amici vari quello in cui era carente).
    Per esempio, Manuele I è stato un pessimo generale eppure è stato sicuramente il più brillante diplomatico del suo tempo, suo padre se ne era accorto e infatti diede a lui la porpora e non al fratello maggiore (Teofano? Teofilo?) che era sicuramente più abile militarmente ma di carattere più iracondo.

    Poi chiaro, i bizantini almeno fino al 1204 non avevano la minima idea per la testa che Bisanzio potesse scomparire. Loro erano i romani, Roma è eterna ed è benvoluta da Dio.

    Le congiure occidentali le vedo in maniera differente. In occidente semplicemente se non ti stava bene un re ti sentivi in diritto di usurparlo. In Oriente, invece, c'era quell'ideologia religioso-morale in più
     
  8. TFT

    TFT

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    Riesumo questo post vecchissimo per rendervi partecipi della mia gioia.
    Qualche mese fa è uscita una mia opera sul Filantropeno, una biografia romanzata della campagna asiatica dal titolo "L'usurpatore"
     
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