più che un what if è una analisi delle forze militari ed economiche dei due blocchi contrapposti alla fine della ww2,ma date le premesse si finirebbe inevitabilmente a parlare della "ww3" e quindi lo imposto come un what if,se sono stato troppo previdente rimuovete pure il prefisso what if qual era il rapporto di forze dal punto di vista militare alla fine della ww2 tra mondo occidentale e mondo comunista? quale blocco aveva le migliori basi economiche per reggere una guerra di questa scala? chi doveva temere l'avversario?chi a yalta poteva permettersi di fare la voce grossa? basandomi sulle mie limitate conoscenze,i russi nel 45 godevano di una superiorità quantitativa come forze terrestri ma,anche senza considerare le devastazioni subite dalla guerra con la germania,la loro economia non aveva lo stesso potenziale di quella occidentale,quindi credo che sul lungo periodo gli occidentali avrebbero vinto,il tutto senza considerare fattori nucleari e morali
consideriamoli, l'unione sovietica ha fatto esplodere la prima bomba nel 1949. fossero stati cacchi, e come dici tu i russi avevano nelle forze di terra un vantaggio numerico e un buon posizionamento qualitativo, gli alleati (gli usa) avrebbero iniziato a nuclearizzare truppe e poi i centri industriali (che anche se si trovavano negli urali erano raggiungibili dai b-29 in partenza dall'italia o dal medio oriente o dall'india) e quindi lo status quo sarebbe stato raggiunto in fretta... indi non hanno fatto la guera perchè non conveniva a nessuna (alla fine siamo animaletti raziocinanti)
Eh si, prima del 49 l'URSS non poteva attaccare pur essendo militarmente superiore (anche come qualità, per le forze di terra) per via dell'atomica americana. Dopo il 49 una guerra aperta era semplicemente esclusa... Se non si considerano, forse già nel 45 l'URSS poteva arrivare ai Pirenei. Ma non se n'era già parlato di recente???
tralasci una considerazione importante L'ordigno del primo test russo era basato sulla compressione esplosiva per il raggiungimento di una reazione critica generata dal plutonio, e non sul cannone a pressione basato sull'uranio come su Hiroshima. Il fatto che abbiano saltato una "generazione" non vuol dire che non fossero in grado di riprodurla... Il problema maggiore fu la mancanza di plutonio, il programma atomico russo si basava interamente su una sola pila che non produceva abbastanza plutonio per gli esperimenti ne tantomeno per un test atomico. Se ci vollero quasi due anni per ottenere abbastanza plutonio per una bomba, i tedeschi e i giapponesi avevano prodotto abbastanza uranio arricchito per sagomare i cannoni di almeno una decina di ordigni tali quali a quello di Hiroshima, senza contare che i russi misero le mani sui cubi di uranio degli esperimenti G tedeschi, già arricchiti e "provati" per la generazione di neutroni lenti con paraffina... Voglio dire, non è detto che in caso di necessità non si optasse per impiegare questo tipo di ordigni invece che aspettare di impiegare l'uranio arricchito in un reattore per produrre Plutonio... Piuttosto una considerazione di carattere logistico, in germania tra settembre e dicembre 1945 esistevano soltanto 4 centri logistici, la gran parte dei rifornimenti per le truppe d'occupazione (e dei civili non tedeschi che lavoravano per gli americani) arrivava via Anversa e via aereo, le linee erano terribilmente cariche per via del flusso dei rifornimenti per i campi di concentramento e per la popolazione civile tedesca che invece arrivavano via Marsiglia e via Brennero, in pratica le autostrade tedesche erano intasate di merci e profughi.
quello che scrivi mi sembra sostanzialmente corretto, credo però che la pressione del momento fosse tale che francamente se i russi avessero avuto anche un cannolo nucleare l'avrebbero fatto esplodere. Così non fosse, giustamente l'urgenza del momento - in caso di scontro - li avrebbe spinti ad azzardare qualcosa comprimendo i tempi tecnici. Mi sembra corretta l'analisi della logistica alleata, ma com'era messa quella russa? Almeno in occidente uno straccio di infrastruttura ferroviaria e autostradale c'era, seppur sfasciata, mentre all'est non mi sembra ci fosse nulla di paragonabile. Credo anche che la superiorità delle forze aeree alleate in caso di conflitto si sarebbe fatta sentire, che dite?
invece riguardo questa domanda del primo post: i russi tra gennaio 45 e la caduta di berlino cosa sapevano del programma atomico americano?conoscevano i progressi americani e quindi li temevano? stalin temeva un attacco americano?o roosevelt temeva un attacco russo? e nel caso si temessero a vicenda,quale fazione era più preoccupata dall'attacco dell'altra fazione e quindi più propensa a scendere a compromessi? (mi riferisco al periodo precedente l'attacco atomico sul giappone,immagino che dopo siano diventati i russi quelli preoccupati da un possibile attacco nemico)
No, aspetta, un conto è orientare un programma atomico basandolo sull'uranio e un'altro è basarlo sul plutonio, gli americani avevano le risorse per perseguirli entrambi, ma una volta messo su un sistema efficente per produrre plutonio sono passati in toto agli ordigni a compressione. In Russia vinse chi premeva per dotarsi di armi basate su questa tecnologia lasciando perdere quella basata sui cannoni all'uranio, questa scelta è motivata da una marea di fattori e informazioni: I russi avevano spie fin dentro il manhattan praticamente da quando è stato ufficializzato con Groves... Erano a conoscenza delle tecnologie e dei piani di sviluppo, ma sopratutto erano a conoscenza del fatto che gli ordini basati sul cannone all'uranio era estremamente costosa e poco "efficente" e sicura rispetto agli ordigni basati sulla compressione a criticità del plutonio. In più c'è il fatto che gli ambienti militari russi non consideravano molto pericolosa un'arma simile nella vastità della russia ne tantomento impiegabile efficacemente a fini tattici. Le dimostrazioni di forza poi non erano così importanti dopo la guerra, anzi, si tendeva a mostrare al mondo il meno possibile nascondendo nelle profondità della siberia e dell'aria i centri di ricerca e di esperimentazione... Tant'è che se in America si riportavano sui giornali i lanci di V2 a scopi astronomici, in Russia i test missilistici molto più avanzati erano avvolti nel mistero. C'era ben poco da azzardare, potevano contare sugli incartamenti dei progetti atomici americani, giapponesi ma sopratutto sugli esperimenti di Gerlach e Diebner e sui rapporti di Kurtchakov del 30 marzo 1945, che di fatto annullavano il gap di ricerca del team di ricerca sovietico sull'energia atomica bloccato nel luglio 1941 e ripreso a spizzichi e mozzichi solo 2 anni dopo... L'unico problema che potevano avere era la sagomatura dell'uranio che doveva avere imperfezioni rasenti lo 0, ma l'industria dei metalli russa era sufficentemente avanzata da costruire le torrette dei JS3, il problema in qualche modo sarebbe stato risolto... Il fatto è che se da ovest le linee di rifornimento erano pressochè obbligate, a est c'erano molti più passaggi alternativi, le linee ferroviarie che passavano dalla Romania e dall'Ungheria erano state danneggiate in modo relativo dai tedeschi che s'erano trovati in difficoltà nel compito di distruggere le infrastrutture per via del cambio di orientamento di quelle due nazioni, la gran parte del materiale ferroviario è rimasto intatto, al riparo dagli attacchi d'interdizione alleati. In Polonia la viabilità venne ripristinata durante le pause successive a Bagration, i ponti sulla Vistola e sull'Oder risistemati a tempo di record, a Marzo i tedeschi cercarono di far saltare quelli sull'Oder impiegando persino gli aerei parassiti. La rete ferroviaria collegava berlino con la Russia già durante i giorni di Potsdam. La superiorità dell'aviazione alleata... boh... non saprei, probabilmente si sarebbero scannati nei cieli sopra le linee del fronte...L'aviazione russa continuava ad essere orientata quasi esclusivamente all'appoggio a corto raggio. C'è da dire una cosa, i soldati tedeschi vennero disarmati e gli armamenti distrutti praticamente sul momento o consegnati ai francesi, belgi e olandesi per riarmare il proprio esercito. Riarmare un esercito tedesco avrebbe stressato ancora di più la linea logistica con quel che ne consegue. Viceversa a Est, Rumeni e Ungheresi, in caso di intervento avrebbero avuto ancora una capacità operativa propria.
Qwetry, la situazione che poni è abbastanza complicata. Voce grossa a Yalta, penso nessuno dei due schieramenti. Roosvelt era moribondo e Churchill in una situazione di secondo piano in confronto all'alleato d'oltre mare. A Yalta non avvenne nulla di eclatante, se non la definitiva divisione delle sfere di influenza in Europa, la decisione dell'Urss di impegnarsi contro il Giappone appena conclusa la guerra con la Germania e la promessa da parte Sovietica del riconoscimento del governo Polacco in esilio a Londra. Non mi ricordo bene la fonte, dovrei ricontrollare, ma Stalin mi sembra che conosceva del programma atomico Statunitense. Nessuno dei due penso temesse un attacco dell'altro. Forse gli alleati, nei confronti dei Russi, ma non saprei. Erano sicuramente preoccupati dall'andamento che stava prendendo la liberazione dei territori dell'asse che stavano liberando, governi filostalinisti nei balcani e in Polonia. Penso che nel scendere a compromessi, sempre prima dell'attacco atomico a Hiroshima, fossero più propensi gli americani, democrazia, peso eccessivo della guerra, costo eccessivo ecc...
sto cercando di rintracciare il libro "US Intelligence Perceptions of Soviet Power, 1921-1946", magari può gettare un po' di luce...