Rob, non per nulla avevo scritto sperone fra virgolette, era ovvio che la struttura fosse a protezione del bulbo del sonar, solo che vedendola mi aveva fatto tornare in mente l'immagine degli incrociatori corazzati della Jeune Ecole di fine '800 tipo il Dupuy De Lome:
Introduzione Che le Forze Armate americane si trovino di fronte a una sorta di bivio è chiaro quanto meno come il sole e che questo avvenga per la concomitanza di diversi fattori esterni lo è altrettanto. Ciò detto, l’ultima parte dell’affermazione non può comunque essere considerata come una specie di formula auto-assolutoria; al contrario, le responsabilità del Pentagono e dei vertici militari americani rispetto ad alcune scelte a dir poco discutibili sono piuttosto evidenti. Certo, come si diceva, i fattori esterni ci sono; e anche pesanti. Gli oltre 10 anni di intenso impiego operativo in quasi ogni angolo del pianeta si stanno facendo sentire, soprattutto in considerazione del fatto che i tempi di “vacche grasse” in termini di risorse disponibili per Dipartimento alla Difesa statunitense sono ormai finiti. I tagli imposti dal «Budget control act» del 2011 prima (con 487 miliardi di dollari in meno nel decennio 2012÷’21) e dal meccanismo da esso originato del «budget sequestration» poi (altri 450 miliardi di dollari circa in 8 anni dal 2013 al 2021) stanno determinando un impatto enorme sullo strumento militare americano; una correzione tanto più importante se si considera che essa avviene dopo un paio di lustri che, complici i molteplici impegni inquadrati nella campagna globale contro il terrorismo (e non solo), erano stati contrassegnati da una crescita costante e sostenuta dei fondi disponibili. Il cambiamento di rotta è dunque enorme, tale da richiedere una profonda riflessione (verrebbe da dire sin dalle fondamenta) dell’intero apparato militare americano; da come è strutturato (in patria e nel mondo) a quello che può fare in termini di capacità. A questi elementi già di per sé di rilevanza assoluta, si aggiungono poi le nuove esigenze operative, rappresentate in particolare dallo “shift” di interesse verso l’area dell’Asia-Pacifico e dalla conseguente necessità di procedere con un importante riposizionamento delle proprie forze al fine di assicurare una maggiore presenza rispetto al precedente equilibrio con l’area Nord Atlantica. Ma se questi sono i fattori sui quali le Forze Armate americane stesse hanno avuto (e avranno) poche responsabilità proprie rispetto a quanto accade (e accadrà) in quanto largamente influenzate dalla politica, ciò non di meno ne esistono altre che invece devono essere fatte risalire in maniera diretta all’apparato militare stesso. http://www.analisidifesa.it/2014/10/i-ddg-1000-della-classe-zumwalt/
Mi viene in mente il progetto del 2003 di alcune industrie tedesche del settore di montare la torretta del PZH 2000 sullo scafo di una fregata della classe Hamburg, non se ne fece più nulla a vantaggio della OTO Melara che vendette i suoi 127/64 per la classe F125 a cui eventualmente sarebbero state destinate queste torrette. http://www.navweaps.com/Weapons/WNGER_61-52_MONARC.htm
Il problema era proprio quello: c'è un motivo per cui gli ingegneri navali nel corso degli anni hanno abbandonato la campanatura nelle navi da guerra. E' un design instabile: se la prua della nave comincia ad inabissarsi, il movimento della nave (o dell'acqua contro la prua) spinge ulteriormente la prua verso il basso. Non che la cosa sia così sconvolgente, un analogo percorso lo seguirono i primi bombardieri stealth: un F-117 vola solo grazie alle continue correzioni del computer di bordo perché è strutturalmente molto "instabile", per cui stessa cosa potrebbe essere stata fatta con la Zumwalt... Vedremo se rimarrà ormeggiata in porto con mare forza 7-8+ Ciao
Il primo comandante della DDG-1000 Zumwalt si chiama ... Capt.James Kirk http://uk.businessinsider.com/navy-captain-james-kirk-2015-12?r=US&IR=T (PS : gli hanno dato il DDG-1000 solo perchè la Enterprise è stata ritirata pochi anni fa )
Bhe, dalle foto non si puo' dire molto sulla distribuzione dei pesi: sopra il ponte di plancia porebbero esserci "solo" apparati elettronici e fumaioli coperti da un unico radome, quindi quella sovrastruttura potrebbere essere piuttosto leggera...
Il problema però non è la sovrastruttura ma la prua. Se l'acqua per qualche motivo "sale" (corrente, onde, ecc) e non controbilanci in qualche modo (es riducendo la velocità), questa conformazione spinge la prua ancora più sott'acqua. Avevo letto, ma non so quanto la fonte sia affidabile, di problemi in navigazione della Zumwalt con il mare molto agitato... Beh, sì, è una funzionalità molto utile: puoi avere una nave (o gruppo di navi) che viaggia in avanscoperta e che è molto difficile da rilevare per i radar di superficie nemici...
Leggetevi il pdf (19 pagine in italiano) a cui si accede tramite il link fornito da @Maxim Hakim nel post#23 di questo stesso thread. Io l'ho fatto, non ci ho capito granchè (a parte le considerazioni di ordine generale) ma è stato ugualmente molto interessante, sebbene alcune cose siano state già trattate da voi nei primi post di questo thread. edit: ecco il link diretto al pdf http://www.analisidifesa.it/wp-content/uploads/2014/10/zumwalt.pub_.pdf
Certo che è inquietante.. A parte l'orribilezza... Ma non potevano pensare ad un qualcosa di più... Come dire.. Piatto? Ok stealth, visto e considerato che tanto ormai gli ingaggi raramente avvengono "a vista", ma sembra un condominio delle Vele di Scampia!