Carissimi wargamer, Con questa discussione vorrei chiedere il vostro parere sul fantasy ovvero: Vi piace\ Non vi piace, E' bello\Fa schifo perché, E' infantile\Non è infantile. Per fantasy, e qui i nerdoni possono sgranare gli occhi, intendo anche i gdr vari e non per ultima la mitologia.
In pratica cosa ne pensiamo di mezzo scibile umano? Sul fantasy ho già espresso un parere qui: http://www.netwargamingitalia.net/forum/threads/riflessione-sul-genere-fantastico.25838/#post-370285 Cosa intendi per fantasy? Il fantasy ristretto, cioè il mondo fiabesco/epico nord europeo rivisto in chiave contemporanea da Tolkien? Il fantasy-fantastico allargato, cioè ogni opera che tratta argomenti non reali e non spiegati pseduo-scientificamente, come fa Calvino? La mitologia non è fantasy allo stesso modo di quanto l'Inferno di Dante non è un horror Il mio parere sul fantasy contemporaneo in breve: se è un drago rimane un fottuto e figherrimo drago anche con due, tre, zero o otto zampe.
Personalmente ho un rapporto agrodolce con il fantasy. Mi spiego meglio. Come genere letterario mi piace, e mi piacciono pure gli eventuali film/telefilm che se ne ricavano. Apprezzo anche i videogiochi a tema fantasy (la saga The Elder Scrolls su tutti). La mitologia, invece, non la considero fantasy, almeno non nel senso stretto del termine, perché i racconti mitologici sono più un fatto socio-culturale di un determinato popolo, rispetto allo scrittore di turno che ci propone un mondo ex novo per il gusto del fantastico e dell'incredibile. Ma non voglio addentrarmi in questioni antropologiche, per cui chiudo la parentesi. Quello che NON mi piace del fantasy è che lo vedo troppo fermo in dei modelli ormai ben definiti, che hanno avuto sì successo e continuano ad averne, ma portano alla stagnazione del genere stesso, alla mancanza di innovazione. E alla lunga, sinceramente, questa ripetizione di schemi sta cominciando a stancarmi. Il "tipico" mondo fantasy attualmente è: - un'ambientazione simil-medievale (quindi con sovrani, cavalieri, plebe, castelli, ecc.) - tecnologia ovviamente medievale (spade, archi, lance, asce, ecc.) - razze stereotipate e fissate in ruoli canonizzati, come le maschere di Pirandello: il prode cavaliere solitario, l'esercito di orchi feroci, ecc. (ma perché gli umani e gli orchi non possono andare d'accordo?) - una geografia simil-europea (le ambientazioni sono sempre boschi e campagne, quando va bene le montagne innevate. Ma il deserto? La giungla? La steppa? La tundra? I poli?) Se ci fate caso, quasi tutti i mondi fantasy che conoscete rientrano, più o meno, in questo canone. Quello che vorrei è una ventata di aria fresca nel genere. Perché gli scrittori non azzardano a creare un mondo fantasy di gusto rinascimentale, ad esempio? In modo da avere insieme alle spade e agli incantesimi anche le armi da fuoco e i congegni meccanici? E magari anche uno sfondo sociale alle vicende più dinamico, "borghese" e attivo? Secondo me, la combinazione tecnologia + magia sarebbe interessantissima se ben sviluppata. Perché non ambientare una narrazione in qualche località desertica? O in qualche paesaggio orientaleggiante? Magari al posto dei soliti cavalieri in armatura si potrebbero mettere dei monaci guerrieri conoscitori delle arti marziali. Magari in questo ambiente gli orchi sono ben integrati nella società e i nemici di turno sono altri umani (predoni delle steppe, pirati, ecc.). Spero di aver offerto qualche spunto di riflessione. Il mio discorso vale sia per i libri, sia per i film/telefilm (che spesso sono tratti dai libri) e per i videogiochi.
E' il canone fondato da Tolkien, che per la monumentalità della sua opera si è imposto come il canone predominante. Comunque ci sono state opere come quelle che dici tu. L'ultimo dominatore dell'aria è un fantasy ambientato in un simil-estremo oriente,il videogioco Fable III è ambientato in un simil-Rinascimento e ci sono stati svariati film fantasy ispirati alla mitologia greca. Poi è anche ovvio che l'industria culturale anglosassone sviluppi principalmente un fantasy ambientato in un passato nord europeo, in Giappone il fantasy è ovviamente legato alla loro cultura e un fantasy musulmano sarebbe zeppo di deserti, geni e marinari come Sinbad.
Il Fantasy mi è sempre piaciuto molto. Martin, Erikson, Abercrombie e Sanderson i miei preferiti Martin è stato per lungo tempo il preferito in assoluto, poi quando ha iniziato a far passare una decade tra un libro ed un altro mi è un po' sceso. Apprezzo Erikson tantissimo, ma il suo ciclo Malazan è davvero complesso (in italiano figuriamoci leggerlo in inglese) Abercrombie e Sanderson per il momento mi stanno piacendo riuscendo ad avere uno stile piacevole e fluido, e Sanderson con il suo ciclo della folgoluce mi ha davvero restituito la voglia di lettura.
Probabilmente il fantasy perfetto secondo le vostre teorie è quello di Joe Dever, anche se si tratta di libro game. Tutte le ambientazioni(orientali, nordiche, giungla) permeano nei libri di lupo solitario. Secondo il mio parere, il fantasy rinascimentale ha partorito la schifezza che è warhammer. Poi è sempre qualcosa di grossolano quando si tenta di trasferire il fantasy a epoche posteriori, lo seta punk non lo digerisco, anzi al contrario del rinascimentale lo odio. Un altro difetto è quello del troppo attaccamento con la storia umana: nel Trono di Spade, la popolazione dell'Est dei dothraki sono la copia degli unni. Perché non posso vedere barbari acculturati? Perché gli uomini devono sempre essere i mostriinquinatorichesalvanosempreilmondo? Perché gli elfi sono sempre gli hippy asociali?
Immagino intendessi lo steampunk, che è un genere della fantascienza e non del fantasy Poi se vogliamo discutere che tra fantascienza leggera e fantasy non c'è molta differenza...
Secondo me fantascienza e fantasy non sono poi così diversi... Cosa cambia tra un elfo che usa incantesimi e un alieno che usa tecnologie sconosciute?
Ho sempre apprezzato quando un'opera fantasy (di qualsiasi tipo: libro, videogioco, ecc.) ha introdotto delle variazioni sul tema. Ad esempio, in Gothic 3, tra le varie location, c'è il deserto del Varant, che è stata la mia ambientazione preferita. Tanto che mi sono detto, la prima volta che sono entrato in quelle immense distese sabbiose: "Non posso crederci! Un deserto in un gioco fantasy!" E' vero, in Gothic 3 ci sono anche i boschi e i castelli, ma la presenza del deserto ha aggiunto un tocco di originalità che manca persino negli The Elder Scrolls. Oltretutto come ambientazione era ben curata: le architetture in stile arabo, gli abiti, le armi e un po' di archeologia alla Indiana Jones nelle rovine dei templi. Ne sono rimasto piacevolmente sorpreso. Nel Trono di Spade, la presenza dei Dothraki l'ho accolta con favore, perché una popolazione nomade che ricorda gli Unni è raro vederla nelle opere fantasy canoniche, dove i nemici sono sempre orchi, troll e goblin. In Risen II: Dark Waters l'ambientazione è sì fantasy come la conosciamo, ma il tema è decisamente piratesco, con galeoni, tesori, governatori di colonie e il kraken sempre in agguato negli abissi. Certo, fa molto Pirati dei Caraibi, ma è stata una variazione, anche questa, molto ben gradita (non ho provato ancora il gioco e non mi esprimo sulla qualità dello stesso, ma l'ambientazione è senza dubbio originale). Nel Signore degli Anelli le ambientazioni esotiche, invece, si vedono solo di riflesso: nella battaglia finale de Il ritorno del re compaiono gli enormi Mûmakil (Olifanti nell'edizione italiana), che vengono usati in guerra dalla popolazione degli Haradrim, che vive in un deserto a sud della Terra di Mezzo. Diciamo che qui l'esotico compare come dettaglio che si perde nel resto della trilogia. Per quanto riguarda i titoli suggeriti da @Pandrea, li darò senz'altro un'occhiata perché mi sembrano molto interessanti.
In realtà L'ultimo dominatore secondo me non è un granché, inoltre la trama si interrompe a metà in quanto parte di una trilogia... La saga videoludica di Fable invece è molto bella se ti piace un approccio un po' comico al fantasy (anche non mancano momenti toccanti), comunque quello ambientato nel Rinascimento è Fable II, il terzo pensa un po' è un fantasy ambientato nell'età industriale L'hai detto tu: il secondo usa tecnologie, il primo incantesimi Concordo che spesso la differenza è molto sottile e saghe come Star Wars sono praticamente in mezzo ai due generi.
Se consideri la magia come una tecnologia sconosciuta allora sono la stessa cosa. In fondo nessuno, nelle proprie opere, spiega mai come funziona la magia, allo stesso modo nessuno ci spiega come volano i dischi volanti, come va l'Imperatore a sparare fulmini dalle dita (anzi dai, qua c'entra la Forza che è una "specie" di magia) o come fa ET a curare gli essere viventi con il ditone. Allo stesso modo Superman è fantasy o è sci-fi? P.S. Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco non sono un fantasy, è la Guerra delle Due Rose traslata in un universo parallelo in cui, casualmente, ci sono dei (pochi) draghi, dei misteriosi zombie palliducci e un dio rosso paonazzo con poteri non meglio precisati.
Superman è sci-fi, i suoi poteri hanno una spiegazione pseudo-scientifica. Comunque sì, concordo che spesso il discrimine è sottilissimo.
Hanno una spiegazione pseudo-scientifica perché è stata data una spiegazione pseudo-scientifica, io nella mia mente parto dal presupposto che la magia non è altro che un fenomeno della fisica di quell'universo non ancora spiegato. Alla fine la Gravità noi la diamo per scontata ma non è stata ancora unificata alle altre forze, in un fantasy rientrerebbe nel campo delle magie. Allo stesso modo il magnetismo o l'elettricità dagli antichi venivano visti come dei fenomini magici inspiegabili E i lupi gonfi di steroidi anabolizzanti
la mia vita senza il fantasy sarebbe come la tua* vita senza nutella Gioco a D&D (invidiatemi o criticatemi pure ma è una figata) dalla prima edizione ho letto tutto il leggibile di tolkien, fiabe nordiche movimenti popolari divinità di 3 o 4 stati ho letto Jacob e Wilhelm da destra a sinistra e da sinistra a destra tutte le fiabe corrotte dalla Disney che ho trovato le ho lette e se non le ho lette le ho sfogliate e sono in continua crescita e ricerca di robetta nuova ... comunque il termine fantasy per me è tutto ciò che non è reale ... fantascienza, hobbit, elfi, dune( si il film), grisù , i puffi, vampiri, porno asiatici , licantropi , guerre galattiche, il mio cugino mi ha detto, dei e divinità insomma qualsiasi cosa può concepire l'immaginazione umana è fantasy penso che è una fase evolutiva importantissima del uomo (bimbo: no mamma non camminare a terra c'è la lava) e che nessuno deve perderla con la vita per non diventare triste e noioso poi io sono un pirla perché non ho mai destinato al fantasy una parte delle mie piccolissime economie in libri perciò mi sono perso fior fior di collane da urlo negli ultimi anni/decenni ... poi google è d'accordo con me il fantasy è la fantasia: *il termine "tua" è inteso come la globalità del popolo umano sulla terra dalla data del 1964 a oggi ------------------------------------------------------ verissimo ma secondo me dentro c'è un intero universo ... anche perché cambiano un piccolo dettaglio inventi un intero nuovo mondo ... poi abbiamo sempre il problema che cavallo che vince non si cambia ... perciò il cinema quando trova una mucca da mungere la munge fino a che il suo latte non stufa a tutti ...
Si, la vecchia casa editrice è stata acquistata da castello e sui forum dei talebani fantasy rimbalza questa email di risposta: La casa editrice Armenia è stata da poco acquistata dal Castello editore e continuerà le sue pubblicazioni e la vendita del catalogo. Stiamo procedendo al passaggio dei contratti e ai rinnovi, ma non abbiamo ancora stabilito un piano editoriale per il fantasy. Nel caso dovessimo continuare con Malazan, cosa molto probabile, metteremo sicuramente l’informazione sul sito (per ora in fase di lavorazione) Grazie per l’attenzione e cordiali saluti. Ufficio diritti Armenia Srl Noto con vero grande disappunto che non citate Dragonero, stolti...
Ripeto, di cosa stiamo parlando? Capisco che non esiste una definizione unitaria e che molte opere toccano più generi letterari, ma esistono comunque dei limiti. Star Trek non è fantasy e SdA non è fantascienza. Quindi, stiamo parlando di ogni opera umana che contiene elementi non reali, dall'Odissea a Harry Potter, o del genere letterario nato nella prima metà del Novecento?