Cadorna è sempre indicato come uno dei peggiori generali della prima guerra mondiale, in Italia come all'estero (basta vedere i suoi malus su DH). Ma fu davvero così inferiore ai suoi contemporanei?Decimazioni e assalti frontali di massa erano la norma durante la Grande Guerra, Cadorna non ordinó nulla di diverso rispetto a quanto si ordinava sugli altri fronti. Certamente non fu un genio, ma questa non è una colpa.
La frase di Giolitti al momento di scegliere il comandante delle Forze Armate significherà pure qualcosa : "Non conosco Pollio ma conosco Cadorna: scelgo Pollio". Non si tratta di stabilire se anche altri facevano quel che ha fatto Cadorna, si tratta di vedere se gli altri abbiano o meno compreso qualcosa di quel che facevano a forza di sbatterci il muso sopra. Tutti hanno capito qualcosa e migliorato. Tutti, tranne Cadorna. Grande organizzatore, certo, ma tronfio, convinto di esser superiore a Napoleone, incapace di ascoltare gli altri, insofferente dei politici e di ogni direzione politica della guerra, assurdamente pieno di sè... entra in guerra senza un piano preciso (e questa non è colpa sua, visto che le sue istruzioni erano di prepararsi alla guerra contro...gli altri...) e, sulle prima, letteralmente non sa cosa fare. Si ferma dopo un primi metri, alla lettera, perché...davanti non c'è nessuno! E aspetta che gli Austriaci si piazzino. Poi comincia con le "spallate", ovviamente là dove il nemico è più forte o in posizione migliore...Dopo un anno di guerra avrebbe almeno dovuto informarsi su come vanno le cose sui fronti: e invece no, niente. Troppo geniale per farlo e si prepara, nel 15, un anno dopo l'inizio del conflitto, alla stessa guerra cui si preparavano i Tedeschi e Francesi un anno prima: un modo di fare la guerra che entrambi hanno ormai abbandonato. Ancora nel '17 ha problemi a comprendere la guerra di attrito. Ancora nel '17 decima i propri soldati (nel '17 avverrà qualcosa del genere tra i FRancesi ma a seguito dell'influenza tra la truppa degli eventi russi, che in Italia fu minima) quando gli altri hanno limitato da tempo questa pratica demoralizzante. I Generali italiani si fanno grandi del numero di fucilati nel proprio esercito e questo rivela molto della sua concezione di disciplina. Dall'inizio della guerra ha proibito la possibilità di far svolgere mansioni di comando ad ufficiali che non abbiano un grado adeguato al comando: così Rommel può operare, da semplice ufficiale, con una unità per la quale ci sarebbe voluto il grado almeno di colonnello, in Italia no: la casta degli ufficiali non desidera essere emarginata e questo valore è più importante di vincere una guerra. Litigioso, invidioso, favorisce i suoi perché sono i suoi e non perché abbiano capacità. Mai al fronte, sempre ben al caldo... CAviglia dovrà attendere Diaz (che pure non era un genio) per emergere e poter preparare un attacco serio sul Piave. UN generale piccolo piccolo di cui non si potrà mai dire male abbastanza.
Nemmeno essere stupidi è una colpa ma ciò non solleva dalle proprie responsabilità. dico solo 11, undici, XI, 1011, battaglie sull'Isonzo, un dubbio non ti viene?
Beh, da quel punto di vista che altro poteva fare? Operazioni anfibie sulla costa adriatica erano fuori dalla portata del Regio Esercito, a quel punto è la geografia a costringerti a cercare di forza la Venezia Giulia piuttosto che il Trentino.
se perdi 300.000 uomini (morti; oltre a centinaia di migliaia di feriti ed invalidi) in 11 battaglie senza esito, condotte praticamente con quasi le stesse modalità, o sei un pazzo criminale o un deficiente, o probabilmente entrambi ... se non hai sufficiente intelligenza per trovare alternative, puoi decidere anche di schierarti difensivamente ed aspettare tempi migliori (e ben prima di arrivare a UNDICI) ... invece anche lo schieramento difensivo era assurdo, talmente mal disposto, che i risultati della dodicesima battaglia dell'Isonzo si chiamano 'Caporetto' ... La cosa che mi fa arrabbiare è che in Italia esistano ancora piazze e viali dedicati a questo 'genio' ...
hemm, forse non si capisce ma il "dubbio" non era rivolto a te ma al tizio in oggetto, giusto per evitare equivoci. Cosa fare? Magari nulla. Undici... dopo due, tre, quattro (ma imho già e' tardi eh), cambia e se non puoi cambiare fermati (qui di solito partono infinite considerazioni, opzioni col senno di poi, ma nessuna vale minimamente da alibi) . Il tizio continuò *sadicamente* a macellare i suoi uomini, e anche dopo essere destituito continuo' ad inveire sul fante traditore. Baracca decollava dai campi dietro casa mia e ogni volta che vedo una via intitolata a Cadorna non posso fare a meno di mormorare mentalmente "maledetto". Edit: Rob mi ha preceduto.
Idem. So che è facile parlare dopo 100 anni etc etc ma 300,000 MORTI MORTI diamine e sei ancora così idiota da non capire nulla? Purtroppo aveva le peggiori caratteristiche che un generale potesse avere: tronfio, arrogante, vanesio, disinteressato e superbo. Fregherebbe poco se non ci avessero perso la vita un numero incalcolabile di nostri compatrioti. Per cosa poi? Trento e Trieste? È esemplificativa come vicenda dell'immensa tragedia della Prima Guerra Mondiale. Lui morto nel 1928 nella sua bella villa, gli altri sul Carso.
Beh, il numero di morti e il fatto che sia sopravvissuto alla guerra conta poco in queste valutazioni: non mi pare che Ludendorff e Joffre siano morti in trincea o che Verdun e la Somme siano state qualcosa di più di un folle muro contro muro.
Joffre, tra mille errori e centinaia di migliaia di morti sulla coscienza, ha salvato la Francia sulla Marna ... Ludendorff ha annientato i russi a Tannenberg; a Verdun il CSM tedesco era von Falkenhayn !. A Ludendorff il merito, dopo essere subentrato come CSM, post-Verdun, di capire che la strategia sul fronte occidentale doveva essere rigorosamente difensiva, cosa che portò gli Alleati vicino alla sconfitta ... la Somme infatti fu un disastro soprattutto per gli Alleati ... Cadorna ci ha portato, dopo 11 battaglie sull'Isonzo e 300.000 morti, dritti a Caporetto ... non basta ? Macellai che hanno salvato la Francia, macellai che hanno capito di dover limitare il macello, e macellai senza scuse ... Comunque non ricordo di aver mai visto in Germania una piazza intitolata a quel genio di von Falkenhayn (Ludendorff nemmeno, ma in questo caso ci sono connotazioni soprattutto politiche) PS : vorrei anche ricordarti che il nostro praticava la 'decimazione' con molta foga e orgoglio, con convinzione ed in quantità assolutamente 'bestiale' ... Un miracolo che non ci sia stata una rivoluzione nel Regio Esercito ... (o forse sarebbe stato meglio ...)
Allora non possiamo dire nemmeno che la campagna di Francia del 1940 fu un successo perché i 43.000 tra morti e dispersi tedesch non sarebbero d'accordo?
ti sembrano paragonabili ? la differenza sta tra una vittoria storica ed una clamorosa sconfitta ... oltre che - ovviamente - nel 'metodo' !
Ci mancherebbe, al di là del fatto che, come ti è stato fatto notare, si tratta di due cose non paragonabili, si può dire sempre quel che si vuole; come molti in questo forum mi sono formato alla scuola di chi diceva che io non sono affatto d'accordo con te, ma mi batterò fino alla fine perché tu possa esprimere la tua opinione. Personalmente poi, preferisco vivere di dubbi, che di certezze. I dubbi mi fanno evolvere, le certezze mi fanno invecchiare. Puoi quindi dire tutto ciò che ritieni, salvo, tuttavia, non stupirsi poi se tutti, e sottolineo tutti, quelli che sono intervenuti, non concordano affatto sulla tua opinione. La conoscenza, generalmente, aumenta quando ci si scambia delle idee, non quando si dettano postulati ritenuti indiscutibili. Anzi, cambiare idea, o comunque formarsi una convinzione anche solo parzialmente diversa, è spesso un processo di crescita, magari faticoso e doloroso, ma sovente una cosa buona e da accettare serenamente. Tutte le persone intervenute, e ripeto tutte, ben più competenti di me, ti hanno fatto notare, in termini molto chiari e documentati, lo stesso, identico, medesimo, semplice concetto, che pare tu non voglia accettare. Dopo tutte le risposte pervenute, sostanzialmente analoghe nel giudizio e nelle motivazioni, io mi permetterei umilmente di consigliarti non di chiuderti, ma di aprirti, di essere disposto a riflettere, a tener conto dei consigli amichevoli e disinteressati delle altre persone, e a porre in dubbio la tua iniziale convinzione, per quanto, non dubito, da tempo meditata e ponderata. A questo punto, infatti, la domanda è un'altra, ed è di metodo. Perché porre una domanda dubitativa, se poi non si cambia minimamente opinione? Saper ascoltare è un'arte utile per aumentare la propria conoscenza, che dovrebbe essere lo scopo della discussione, ne convieni? Lo chiedo pacatamente e senza alcun fine polemico, poiché sono essenzialmente un pigro. Delle due, quindi, o l'una, o l'altra. Se è una richiesta di parere altrui, perché si ha un dubbio, sarebbe ragionevole tenerlo, minimamente, in considerazione. Se non si ha alcun dubbio sulle proprie idee, perché metterle in discussione?
Allora ci penso io a fare il gattaccio guastafeste: Mario Silvestri, Isonzo 1917, Mondadori, 1961 Emilio Faldella, La grande guerra, Longanesi, 1978 Giorgio Rochat, L'esercito italiano in pace e in guerra. Studi di storia militare, Milano, 1991 Giuseppe Federico Ghergo, Luigi Cadorna, un giudizio da rimeditare? Storia Militare settembre 2005 Sergio Pelagalli, Esoneri dal comando nella Grande Guerra, Storia Militare agosto 2011 Konrad Krafft von Dellmensingen, 1917, lo sfondamento dell'Isonzo, Mursia 1987 e anche altri due generali nostri nemici di allora, Svetozar Boroevic von Bojna ed Alfred Krauss, citati in Gianni Rocca, Cadorna, Mondadori, 1985 danno un giudizio piuttosto bilanciato, quando non apertamente elogiativo, anche se sembra incredibile, dell'operato di Cadorna. In particolare, focalizzando l'attenzione sul giudizio straniero: von Bojna dice che le undici battaglie dell'Isonzo, ed in particolare la tanto deprecabile battaglia della Bainsizza dell'agosto 1917, avevano ridotto l'esercito austriaco in una condizione tale che esso rischiò concretamente di perdere il controllo di Trieste, e fu pertanto costretto a richiedere l'aiuto dell'esercito tedesco, pena la minaccia di crollo del fronte [austriaco]; Krauss lo definisce "una mente fredda, tenace, che non subisce gli impulsi del cuore [quanto è vero questo], non soggetto a smarrimenti e depressioni", dalla volontà di ferro; von Dellmensingen dice che l'arretramento dall'Isonzo al Piave fu una notevole prova delle capacità di Cadorna, venendo condotta in modo molto abile. L'equilibrato giudizio di Sergio Pelagalli è: Luigi Cadorna conduce con energia la guerra di trincea, operando una severa selezione dei quadri e aumentando a dismisura le dimensioni dell'esercito stesso. Addestra però le truppe al solo attacco frontale in masse compatte, senza sperimentare la tecnica dell'infiltrazione. Non comprende le esigenze materiali e morali delle truppe (turni di riposo, vito, licenze, propaganda sugli scopi di guerra, assistenza alle famiglie) e sospetta mene sovversive e disfattistiche in ogni segno di stanchezza. Il rapido successo dell'offensiva austro-tedesca di Caporetto è attribuito a uno sciopero militare, a un collasso provocato dalla propaganda pacifista [nel suo studio, peraltro, Ghergo dimostrerebbe che disfattismo e propaganda pacifista erano ben altro che invenzioni post-belliche, come talvolta si sostiene]. La manovra in ritirata raggiunge la linea del Piave con un esercito dimezzato, ma ancora valido. E' giusto tuttavia riconoscergli, accanto ai limiti citati, grandezza di fede, ampiezza di visione strategica, cognizione delle necessità della guerra moderna, energia nel condurre due anni e mezzo di sanguinose battaglie. Francamente, se tutto questo è vero, ho notizia di generali molto peggiori di Cadorna, anche e soprattutto in seno all'esercito italiano. Basta del resto leggere il seguito dell'articolo di Pelagalli per farsi venire un bel brivido freddo. A scanso di equivoci, comunque, a me Cadorna non è per niente simpatico. Altri ancora meno di lui, però.
Ellallà che pistolotto, forse se usavi di più la tastiera prima non dovevi scrivere questo. Mi spieghi il senso di 19 righe di nulla e solo 1, banale e retorica, sul'argomento di discussione?
"Mente fredda, tenace, volontà di ferro, energia nel condurre due anni e mezzo di sanguinose battaglie, grande organizzatore, cognizione della guerra moderna". A vedere il bicchiere mezzo vuoto si intende: che era spietato, testardo, incapace di rendersi conto delle cose, disinteressato per le perdite, disinteressato di perder uomini perché tanto ve ne sono sempre di nuovi, attento a chiedere sempre più alla società italiana per quella che sembra essere una guerra personale: se avesse capito la guerra d'attrito avrebbe operato scelte diverse. Appunto: non l'ha compresa. Ed avevndo la pretesa, invece, di averla compresa, non accetta che nessuno, neanche il Governo, possa anche solo suggerire qualcosa...il genio! Ha organizzato la ritirata di Caporetto??? Ordinando ai carabinieri di fucilare chi si ritirava? Una ritirata decente avrebbe bloccato gli Austriaci parecchio prima. Anzi: avrebbe fatto in modo che Caporetto, quando tutti sapevano che un attacco ci sarebbe stato, non ci fosse. Ha liquidato alti ufficiali incompetenti? Ma tutti questi competenti dove stanno? Ha liquidato quelli di altre cordate per tenersi i suoi, Ad esempio quel bel genio di Badoglio. Non so se CAviglia fosse bravo o no ma almeno aveva interesse per la truppa e qualche idea nuova (sia pure nuova relativamente al fronte italiano, già vista altrove) ed ha dovuto attendere Diaz. Ha quasi sfondato con le 11 spallate? A parte che "Quasi" sfondare è come dire che una è "quasi" incinta, ma davvero, con truppe superiori, non si poteva far meglio che "quasi" sfondare? E' chiaro che l'Austria aveva grossi problemi solo che il nostro non se ne è accorto. Non ci posso pensare...
No, se tu ritieni che io abbia scritto 19 righe di nulla, non ritengo necessario aggiungere altro. Ti lascio volentieri alle tue incrollabili certezze e alle tue profonde considerazioni, ampiamente apprezzate e condivise. Sono pigro, te l'ho già scritto.
Nel mio intervento mi ero limitato pacatamente a osservare che generalkleber, prostecnico, rob.bragg e andy avevano detto sostanzialmente la stessa cosa (su cui concordo), invitando ad aprirsi. Per contro mi si risponde che ho scritto 19 righe di nulla e 1 riga banale e retorica. Non mi pare di essere stato poco pacato o maleducato. Se sì, scusate.