La battaglia di El-Alamein

Fase 2 – (30 Agosto – 2 Settembre )
Nel mese e mezzo seguenti si tenta da ambo le parti di rinforzare le proprie posizioni. Rommel chiede rinforzi e rifornimenti , proponendo al contempo il ripiegamento sulla linea Sollum – Halifaya : ritiene che tale manovra potrebbe indurre l´ 8°Armata ad uscire allo scoperto , dove potrebbe ancora sconfiggerla in una manovra accerchiante. Ma queste proposte rimangono inascoltate, ed alla fine di Agosto giunge il nuovo ordine di attacco, in concomitanza con la spinta di Von Kleist verso Stalingrado. Seppur sfiduciato , egli obbedisce: e così alle 22 del 30 Agosto attacca su tre colonne , utilizzando come forza d´urto 5 divisioni italiane e 3 tedesche ; subito l´attacco si arresta sui campi minati , mentre la ferma opposizione di indiani e neo-zelandesi spinge il comandante tedesco ad ordinare l´alt il 2 Settembre. Questa volta infatti ha trovato di fronte il comandante Bernard Montgomery (che ha sostituito Auchinleck) , nuova stella nascente della guerra nel deserto. La sua validità deriva principalmente dalla precisa consapevolezza che il risultato di una battaglia non dipende soltanto dalla bravura tattica, ma anche dalla produzione bellica nelle fabbriche, nell´organizzazione perfetta delle retrovie e della logistica , dall´andamento generale dell´intera macchina bellica alleata.Per questo si comporterà di conseguenza, resistendo strenuamente a tutte le pressioni di Churchill per un´offensiva immediata. Decide che fisserà la data della battaglia solo quando avrà in mano tutte le carte vincenti a questo riguardo.

Fase 3 – (30 Agosto – 2 Settembre )
Nel mese e mezzo di stasi che separa la seconda dalla terza battaglia di El-Alamein, si verificarono alcuni elementi decisivi riguardanti la guerra d´Africa e il conflitto nella sua globalità:

  • gli anglo-americani decidono lo sbarco in Nord-Africa (che permetterà di prendere Rommel tra due fuochi comunque vadano le cose ad El-Alamein)
  • nel Canale di Sicilia la superiorità aerea e navale alleata produce vuoti spaventosi nei convogli dell´Asse , ostacolando di conseguenza i rifornimenti (oltre 27 navi affondate in 2 mesi)
  • a Stalingrado i tedeschi vengono fermati nella città dalla tenacissima resistenza sovietica , bloccando così l´avanzata

Alla metà di ottobre il computo numerico delle forze in campo offre il seguente quadro :

  • l´ 8°Armata conta 10 divisioni , più alcune unità minori
  • l´armata italo-tedesca ne conta 12

Tuttavia , guardando in dettaglio , ci si rende conto della grande disparità di forze in campo , con un rapporto di 1:3 uomini a favore delle truppe di Montgomery. L´ 8°Armata dispone di 86 battaglioni (tutti motorizzati) , di 3247 cannoni di vario tipo , di 1350 carri armati e 500 autoblindo (In complessivo circa 200.000 uomini). L´armata italo-tedesca conta 69 battaglioni di fanteria (per la maggiore appiedati) , 2443 cannoni (dei quali solo 1/5 da campagna)e 500 carri armati (In complessivo circa 90.000 uomini). L´aviazione inglese supera in rapporto 3:1 quella dell´Asse. Ricordiamo anche le disparità già rilevate in precendenza a proposito della qualità degli equipaggiamenti, e la penuria di carburante e munizioni (alcuni gruppi disponevano di munizioni per un totale di un giorno di fuoco). L´offensiva di Montgomery scatta alle 20:45 del 23 Ottobre. Sulla carta dovrebbe avvenire una finta azione a sud e un attacco in forze al nord . In realtà la pressione degli attaccanti sarà ugualmente intensa sia a nord che a sud. In questo modo Montgomery non offre a Rommel la possibilità di arginare le falle con spostamenti d´emergenza di forze (come era avvenuto nelle battaglie precedenti). In realtà Rommel il 23 Ottobre si trova in Germania (partito il 22 per curare il fegato, lasciando il comando a Stumme). Rientrerà alle 17 del giorno 25 , morto Stumme per un “colpo apoplettico” (secondo alcune fonti si suicidò per la gravità della situazione).  A nord l´attacco è condotto dalla 9° Divisione (Aus) e dalla 51° “Highlands” (Br) , verso Tell El Eisa; dalla 2° Divisione (Nz) verso il Miteiriya ; infine, dalla 4° Divisione (Ind) ad ovest del Ruweisat : questo attacco era appoggiato da due divisioni corazzate del X Corpo d´Armata inglese , la 1° e la 10°. Oltre all´artiglieria , anche l´aviazione britannica è particolarmente attiva , avvicendandosi in attacchi successivi sugli avamposti tedeschi. Subito vengono sopraffatti elementi della Divisione “Trento” (It) e della 164° Divisione Leggera (Ger). L´avanzata prosegue all´alba , e si prospetta l´aggiramento di tutto il settore della “Trento” . Tuttavia due furiosi contrattacchi della 15°Divisione Corazzata (Ger) e della “Littorio” (It) ristabliscono la situazione. L´attacco delle forze corazzate britanniche del X Corpo viene ostacolato dallo spazio ristretto di manovra , e le artiglierie italo-tedesche hanno buon gioco nel colpire i carri , incendiandone parecchi. Inoltre queste forze vengono gravemente impacciate dalla presenza dei “Giardini del diavolo” (Teufel-Garden) , campi minati misti a cariche esplosive piazzate in precedenza dalle forze dell´Asse a difesa della zona. Un contrattacco successivo dell “Afrika Korps” riesce a riportare gli attaccanti sulle linee di partenza , creando una pausa di 6 – 8 ore nello svolgimento dell´azione. Il pomeriggio del 24 riprende in forze l´assalto , e solo nel settore di Miteiriya si ottiene qualche progresso da parte britannica. Tuttavia nei fatti si giunge al mezzogiorno del 25 senza che sia avvenuta una particolare svolta nell´andamento della battaglia. Anche nel settore sud le cose non differiscono. L´attacco è condotto dal XIII Corpo d´Armata inglese : 3 divisioni , 800 cannoni , 400 carri. Gli inglesi si lanciano violentemente contro le posizioni del Deir el Munassib e dell´ Himeimat. Ma sono ricacciati , o contenuti , dai paracadutisti della “Folgore” (It) , dai fanti della “Pavia” (It) dai carristi della “Ariete” (It) e della 21° Corazzata (Ger). Nei duri combattimenti del 23 , della notte tra 24 e 25 , durante il 27 Ottobre vengono distrutti un centinaio di carri armati; i parà della “Folgore” compiono imprese eccezionali, attaccando i carri nemici con bombe a mano , bottiglie molotov e mine magnetiche. L´11 Novmebre , a battaglia conclusa , così la BBC parlerà di loro: “I resti della divisione italiana “Folgore” hanno resistito oltre ogni limite delle possibilità umane”. Anche Churchill , a Londra , così si espresse durante il discorso alla Camera dei Comuni : ” Dobbiamo davvero inchinarci davati ai resti di quelli che furono i leoni della “Folgore”. Nel pomeriggio del 25 Rommel torna al fronte e compie un ispezione a bordo della sua “Cicogna” . La sua presenza galvanizza le truppe , mentre ordina lo spostamento a nord della maggior parte possibile di truppe , proprio laddove l´ 8°Armata mostra di voler compiere lo sforzo maggiore. I momenti risolutivi della battaglia si verificano nel pomeriggio e nella notte del 26 , e nella notte del 27. Australiani , neo- zelandesi e sud-africani infatti conquistano l´importante quota 28 (cacciando la 164° Divisione Leggera ), ed avanzano in profondità lungo il saliente di Miteiriya , realizzando il congiungimento di queste due teste di ponte. Inutili si rivelano i contrattacchi lungo 3 diverse direzioni la mattina del 27, ed un contrattacco generale del fronte nord condotto da Rommel in persona nel pomeriggio del 27 alla testa delle sue forze corazzate : la “Littorio”, la 15° , la 21° e la 90° Divisione. Il contrattacco viene bloccato e di 140 carri italo-tedeschi partecipanti ne vengono eliminati la metà. All´alba del 28 la situazione appare gravissima : mancano le munizioni , il deserto è seminato di carri armati distrutti e i soldati sono chiaramente incapaci di mantenere ancora a lungo le posizioni . Tuttavia è soltanto all´alba del 2 Novembre che le forze del Commonwhealt riescono a sfondare tra quota 28 e quota 33, convergendo quindi in massa (con ben 800 carri) verso quota 43 di Tell Aqqaqur. Da questo momento la battaglia perde, per le forze dell´Asse, ogni logica e disegno. La “Trieste” , la “Littorio” e la 90° Divisione vengono spazzate via. A questo punto Rommel intravede la possibilità di salvare almeno una parte della sua armata, con un rapido arretramento sulle posizioni di Fuka, ma mentre si sta già ripiegando alle 15 del 3 Novembre Roma e Berlino ordinano contemporaneamente la difesa ad oltranza sulla linea di El-Alamein. Ancora una volta Rommel ubbidisce , ed il dramma giunge rapidamente alla sua conclusione. Intere divisioni , come la “Bologna” , la “Pavia” , la “Brescia” e quanto restava di “Trieste” e “Folgore” , la maggior parte dell´ “Afrika Korps” , che ancora si potevano salvare , vennero votati alla distruzione o alla resa , il miglior regalo che si potesse fare a Montgomery. Fino a che Kesserling , prendendosi la responsabilità dell´ordine , decise il ripiegamento , avallato nella mattinata del giorno 5 dall´ordine analogo di Berlino e Roma. La mattina del 5 la battaglia è praticamente conclusa : a Londra le campane suonano a distesa in segno di vittoria . Ad El-Alamein finalmente il cannone tace. Ma la sofferenza delle truppe dell´Asse continuerà fino alla resa a Tunisi nel 1943: soprattutto non avrà sollievo il calvario delle truppe italiane , abbandonate ed appiedate nel deserto , lasciate alla propria sorte dall´alleato tedesco (che si è riservato per sè i pochi mezzi ancora disponibili).

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