vorrei consigliare la visione di questo video, mi ha stupito per la qualità, il realismo, la rudata, il colore che ne dite?
Documentario ufficiale USAAF, molto famoso e molto bello ! la storia del 'Memphis Belle' e della sua 25a e ultima missione https://archive.org/details/TheMemphisBelleAStoryofaFlyingFortress Interessanti le fasi del breve combattimento, a min. 20 circa ... E poi soprattutto, è molto chiaro il dispositivo tattico delle formazioni di B-17, nel 1943 : E ... senza scorta ... ! PS 1 : confrontate queste immagini con quelle di Mighty Eight PS 2 : forse andrebbe spostato in Storia - Contemporanea - Media ...
PS : l'USAAF, nella primavera del 1943, BEN 30+ mesi dopo la 'Battle of Britain' (BoB), volava ancora con formazioni di bombardieri senza scorta, perchè non disponeva ancora di caccia a lungo raggio efficaci e non aveva ancora compreso i principi base del concetto di 'superiorità aerea' ... incredibile ...
32:30 - 34:00 circa: se non ho capito male, l'equipaggio del Menphis Bell può tornare a casa dopo aver effettuato la 25a missione...è corretto?
Esatto ! Gli equipaggi americani avevano un traguardo (25 missioni e poi a casa), e quindi una speranza ... incideva positivamente sul morale, negativamente sull'esperienza dei reparti (e forse anche sull' 'impegno', nelle ultime missioni ...) quelli tedeschi (o sovietici, o giapponesi) sapevano di dover combattere fino alla fine ... non avevano nulla da perdere ...
Ho letto che le probabilità di finire un Tour of Duty sano e salvo (intendo non catturato/ucciso/ferito gravemente) nel 1943 erano parecchio basse, circa 1 su 4 (se non ricordo male sono via e non ho il libro sottomano). A leggere certe percentuali ci si chiede come gli equipaggi decidessero, razionalmente, di salire sugli aerei. Ovviamente stesso discorso vale per giapponesi e tedeschi verso il finire della guerra... Ciao.
Ma quelle percentuali gliele dicevano, agli equipaggi? In ogni caso sotto le armi non è che puoi protestare più di tanto, sai? O fai la missione o verrai punito severamente, quindi non è che hai moltissima scelta. Le Forze Armate non brillano per democrazia...
Per citare un aviatore del Bomber Command, su Harris: "We all love him: he's so bloody inhuman!". Non a caso il soprannome di butcher gli era stato dato non per via dei civili tedeschi ma per l'elevatissimo rapporto di perdite tra gli equipaggi. Penso che con il 44% e più di death rate, far parte del Bomber Command fosse la cosa più rischiosa che un militare del Commonwealth potesse fare durante l'ultima guerra.
Come dice la canzone: Auf einem Seemannsgrab, da blühen keine Rosen. Rimango sempre stupito dalla capacità di affrontare sacrifici e privazioni da parte di tanti uomini. Per parafrasare le parole di Wellington a Waterloo, su Larrey: saluto il coraggio e la devozione di un'epoca che non è più la nostra.
PS 2 : forse andrebbe spostato in Storia - Contemporanea - Media ... [/quote] Sai, Rob, pensavo di metterlo in sezione storia contemporanea, ma non mi sentivo all'altezza, ho preferito l'off topic, cosi nessuno mi poteva dire che era sbagliata la sezione beh, a quanto pare invece era una discussione interessante. mi sconvolge leggere del death rate che avete citato tu ed amadeus aspetta un pò vado a vedere dov'è silent hunter V
Infatti si sono affrettati subito a rimediare. Chi sa impara dai propri sbagli è sempre da ammirare...
Le statistiche ovviamente non gliele davano, ma se sei in una base e dopo 10 missioni la maggior parte di quelli che conoscevi all'inizio sono stati abbattuti due o tre conti te li fai... Non è che gli aviatori fossero degli stupidi: nonostante la propaganda, la pericolosità della caccia tedesca (specie il FW-190) era ben conosciuta fra gli equipaggi. Sul discorso che non hai scelta sono d'accordo, però non credo fosse solo ed esclusivamente un discorso relativo alla paura della punizione. C'era un forte senso del dovere, dovuto probabilmente alla propaganda e ad un ottimo addestramento: i casi di diserzione non erano moltissimi da quello che ricordo (oppure avevano una polizia militare molto efficiente ). Se ho tempo quando arrivo a casa metto qualche dato. Ciao.
I casi più frequenti erano di "marcare visita" il giorno prima o il giorno stesso della missione. Non che ce ne siano stati poi moltissimi. Hai ragione comunque: i piloti avevano un forte senso del dovere e mettiamoci pure il fatto che a quasi nessuno piaceva mandare in missione un amico, col rischio che morisse, e tu startene al sicuro nella base. Molto spesso era lo spirito di corpo che li fermava. In misura infinitesimale l'ho provato sulla pelle, a militare: io e la mia Compagnia abbiamo fatto del casino la notte prima della destinazione definitiva, al CAR, e quando ci hanno puniti (eravamo solo una decina, i casinisti, su circa 50) nessuno ha voluto tradire il proprio commilitone. Siamo stati puniti tutti. Immagino che in guerra questo fosse moltiplicato: tu davvero non vuoi che il tuo compagno rischi la vita (e tu non puoi aiutarlo, in qualche modo). Senza contare che a vent'anni e fidandoti del tuo superiore, fai cose incredibili... Poi ripeto che non hai comunque molta scelta, ma ti inquadrano anche a non discutere ed a eseguire gli ordini. Ultima cosa: per un pliota credo sia ogni giorno una specie di avventura. "Quanti ne abbatterò oggi?" Da pilota virtuale WW2 quando facevo le missioni non pensavo al fatto di essere abbattuto. Oddio, ci pensavo sì, ma il sentimento della caccia al nemico era più forte.