[WHAT IF] Nel 1940 l'Italia invade la Jugoslavia

Discussione in 'Età Contemporanea' iniziata da franz, 29 Maggio 2012.

  1. franz

    franz

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    Agosto 1940, lo Stato Maggiore del Regio Esercito ha pronti vari piani per cominciare le operazioni contro il Regno di Jugoslavia ma Hitler pone il veto su qualsiasi avventura nei Balcani da parte dell'Italia, di conseguenza ordine di smobilitazione di gran parte delle divisioni metropolitane ma nonostante gli ammonimenti tedeschi, nel frattempo si prepara la guerra alla Grecia (fonte monografia SME sulla Guerra di Grecia e anche Cervi).

    Piani per invadere la Jugoslavia vennero stilati già al 1939, quando la caduta del governo Stojadinovich venne vista dai vertici dello stato italiano come la fine dell'epoca della distensione con il vicino ad est, in pratica si ritornò a quelli che erano i rapporti tra i due paesi sino al 1937/38, cioè un'estrema tensione.

    Il Regno di Jugoslavia disponeva di un esercito imponente, poteva mobilitare in un paio di settimane grosso modo 28 divisioni e 18 odred di fanteria (unità belliche di consistenza variabile tra gli uno e i tre reggimenti di fanteria con scarsi supporti però, indicate come forze di riserva) più tre divisioni di cavalleria e una divisione Guardie su un reggimento di fanteria e due di cavalleria, l'aviazione consite in teoria di 315 aerei e 150 idrovolanti (inferiore il numero degli aerei efficenti , di varia provenienza), mentre la marina è solo un embrione e l'elemento di maggiore valore bellico è una squadriglia di cacciatorpediniere. Le divisioni di fanteria Jugoslave sono unità elefantiache strutturate su tre reggimenti di fanteria che disponevano in totale di 12 battaglioni di fanteria, i reggimenti di artiglieria divisionale sono composti da ben cinque gruppi e sono inoltre aggregati come supporti un battaglione del genio e uno squadrone di cavalleria, scarsissima la mobilità e la meccanizzazione nelle forze armate (peggiore di quella italiana). Difficilissima la situazione interna con i Croati che minacciano la ribellione e la secessione da Belgrado (di fatto nella guerra del 1941 le unità dell'esercito composte da Croati non combatterono, facilitando enormemente l'invasione), lunghissime inoltre le frontiere da difendere (confinanti tra l'altro con due paesi che avevano notevoli rivendicazioni su territori all'epoca della Jugoslavia, l'Ungheria e la Bulgaria), lunghissimo anche il tratto di costa da guarnire contro possibili sbarchi, fatti che comportano una notevole dispersione delle forze.

    Il Comando Supremo valutava come necessario l'utilizzo di almeno 21 divisioni alla frontiera Giulia e 8 in Albania, tenendo conto che l'esercito Italiano disponeva in quei tempi di 75 divisioni se necessario al massimo dello sforzo si sarebbero potuto scaraventare contro la Jugoslavia circa 50 divisioni, numero ottenuto sommando alle 29 previste quelle lasciate ancora a copertura con la Francia e le poche riserve.

    Le divisioni italiane sono binarie su sei battaglioni di fanteria (più eventualmente un ulteriore battaglione CC.NN.), tre gruppi di artiglieria, un battaglione genieri. La Regia Aeronautica considerando che potesse schierare almeno lo stesso numero di velivoli usati per l'operazione contro la Grecia dispone per l'invasione di almeno 380 aerei. Scarsa la mobilità (tanto che si valutò di chiedere circa 6000 camion alla Germania per completare gli organici), comunque superiore a quella Jugoslava, scarsa la meccanizzazione, le truppe sono però già mobilitate a differenza di quelle Jugoslave, inoltre si dovrebbero possedere i codici delle trasmissioni militari jugoslave.
    Possibile un concorso Ungherese e Bulgaro all'operazione, da valutare l'atteggiamento Rumeno (membro a suo tempo della piccola intesa) che però più o meno in quel periodo doveva vedersela con le richieste di territori da parte di Ungheria, Bulgaria e URSS.

    Ipotesi:

    Mussolini decide di ignorare i desiderata di Hitler, non smobilita l'esercito e terminate le operazioni di ammassamento alla frontiera Giulia e l'invio in Albania delle tre divisioni previste dal piano di rafforzamento di quel settore (quindi intorno a settembre), dichiara guerra alla Jugoslavia

    Domanda:

    Come sarebbe cambiato il proseguio della guerra? La jugoslavia sarebbe collassata internamente come avvenne storicamente nel 1941? La Grecia sarebbe stata coinvolta nel conflitto? Ungheria e Bulgaria sarebbero intervenute? Quali sarebbero state le conseguenze in Africa Settentrionale?

    Autorizzato da Invernomuto
     
  2. Mauro92

    Mauro92

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    Secondo me sarebbe piu interessante sapere cosa sarebbe successo se l'Italia sarebbe entrata in guerra solo con la Jugoslavia, sempre nella data che hai messo, perchè durante la durata della campagna (2/3 mesi) il quadro europeo cambia, con il fallimento della battaglia d'inghilterra, e magari vengono messe in luce piu nel dettaglio le carenze di mezzi addestramento ecc.
     
  3. Profeta

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    Prima cosa che mi viene in mente: POLVERIERA!
    Un attacco alla Yugo avrebbe avuto troppe variabili da tenere in considerazione, e per questo baffetto cercò di farci desistere. A parte le tensioni interne e di vicinato che hai già evidenziato, non dimenticherei l'importanza della Russia.Come avrebbe reagito?cosa avrebbe fatto? Nel 41 "lasciò correre" per parecchi motivi,. ma nel 40 un attacco italiano non sarebbe passato liscio.
    Per quanto riguarda la questione prettamente militare, non penso che avremmo avuto vita facile per svariati motivi. Nostre carenze in primis, ma anche un territorio difficile e una logistica da incubo, senza considerare i partigiani. I croati "aiutarono" i tedeschi nel 41, ma non penso avrebbero fatto lo stesso con noi. Anzi credo che il nostro attacco avrebbe avuto la funzione opposta, e favorito la coesione slava. In definitiva, credo che senza l'intervento tedesco ci saremmo impantanati as usual!
     
  4. franz

    franz

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    L'URSS vedeva molto male il Regno di Jugoslavia, la casa reale di quel paese aveva dato asilo a un gran numero di Russi Bianchi e il comunismo era visto come un autentico spauracchio. L'Unione Sovietica semmai appoggiava le richieste bulgare e ungheresi a danno appunto della Jugoslavia. Chi veramente non voleva alterare lo status quo era appunto Hitler, che a parole diceva che l'area del Mediterraneo rappresentava una zona di influenza e interesse solo italiano, poi di fatto visto che i Balcani erano, tra l'altro, un dominio economico tedesco non aveva nessun interesse a far cambiare il controllore di quell'aria.

    Se i Croati non si fossero ribellati non sarebbe stato facile di sicuro, però in Italia stazionava da lunghi anni un folto gruppo di Ustascia compreso il loro capo Pavelic, che nel 1941 diventerà il Poglavnik del nuovo Stato 'indipendente' di Croazia, quindi gli elementi per convincere i Croati che l'invasione italiana potesse tornare utile ai loro scopi e dargli finalmente l'indipendenza dai Serbi li avevamo. Per vari aspetti inoltre una campagna contro la Jugoslavia la vedo più semplice di quella che venne decisa storicamente invece contro la Grecia

    Per quanto riguarda i partigiani, essi divennero storicamente in Jugoslavia un autentico incubo per una serie di motivi: primo il fatto che nell'invasione del 41 i Tedeschi avevano molta fretta, quindi il disarmo e l'internamento dell'esercito Jugoslavo venne fatto in maniera abbastanza approssimativa, secondo perchè dopo l'implosione della Jugoslavia vennero a galla tutti le differenze che affliggevano quello stato dando luogo ad una serie di guerre civili, con i Croati che si opponevano ai Serbi, i cattolici e i mussulmani agli ortodossi, i comunisti ai non comunisti, gli appartenenti ad una etnia a quelli di un'altra etnia e così via, in una situazione così instabile le genti di quei paesi non potevano far altro che scegliersi una parte con cui stare, trasformando la guerriglia in qualcosa di veramente generale e collettivo. Secondo me alcune pessime decisioni tedesche hanno di sicuro favorito questo secondo punto, forse gli Italiani avrebbero fatto meglio.
     

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