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USA (Uniti stati Americani): Freeing the Europe

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da auricaesar, 30 Novembre 2015.

  1. auricaesar

    auricaesar

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    Spettatore medio dei miei AAR: Oh ma certo che sei str**** Auricè! Prima ci stavi facendo venì l'aip con la Prussia ed hai abbandonato, poi c'è stava piacendo la Cermania e l'hai lanciata nel mar balcanico, pò c'era la mega italia che conquistava il Mediterraneo e dalle, poi la Russia liberale e non te dico nemmeno, e mò n'ato AAR? Ma a che gioco giochi?
    Auricaesar: Hearts of iron.
    Non vi preoccupate, Italia sta continuando, ma preso dalla voglia di giocare sono andato avanti di due anni ed è difficile documentare, Victoria proseguirà, la Prussia non ho l'alcool per i cannoni (davvero) e per io il mio esercito è una ca netta prussiana, la Germania ho perso contro la Polonia. Ora giochiamo con gli Stati Uniti, poi si vede.

    Febbraio 1943, si avvia la fine per la Gloria con cui l'ultimo Reich germanico ha inciso la storia.
    Roosvelt, social liberale presidente degli Stati Uniti, si riunisce con lo Stato Maggiore Generale, per decidere i prossimi movimenti dell'esercito americano sulla scala mondiale.
    Dalla riunione, si evincono due cose: oltre all'esercito di coalizione, è necessaria una più ferma presenza americana nel Mediterraneo, dove Erwin Rommel e il rivale Jürgen Von Arnim stanno dando una sonora lezione di preparazione all'esercito americano; e poi che l'attuale flotta di trasporto Atlantica non è sufficiente a garantire la liberazione dell'Europa.
    Perciò, in preparazione alla guerra, vengono attuate le seguenti mosse: tutte le divisioni che faranno parte dell'"Armata di liberazione europea", ovvero tutte le divisioni combattenti presenti sulla East Coast, verranno riunite a Boston, nel quale porto saranno anche riunite le quattro squadre di trasporto navali del Fronte Atlantico. La gigantesca "Submarine Division" con circa 12 squadre di sottomarini, verrà ancorata in Marocco, e da lì taglierà i rifornimenti esterni per gli Afrika Korps che passeranno per Gibilterra. In più vengono messe in produzione dieci squadre da trasporto. Si otterranno a Maggio.
    Il corpo di liberazione Europeo
    Mentre Roosevelt cambiava i suoi ministri, la Wehrmacht bastonava per bene la coalizione alleata: gli inglesi e i francesi, per le pesanti perdite, si erano ritirati ad ovest, sulle dorsali occidentali, per scampare a Rommel e alle sue divisioni corazzate.
    Il presidente non poteva permetterlo, ed allora si decise di agire subito: due divisioni corazzate furono inviate in Africa, pronte ad attaccare subito i tedeschi. Arrivate la, fu formato un altro corpo, il "European Liberation Corps", assegnato al fondatore delle truppe corazzate americane, l'irruento George Patton, e fu ordinato di fornire supporto agli inglesi ravvicinato, in attesa di rinforzi. Patton rispose con un fascistissimo "MENEFREGO", e puntò direttamente a Tunisi. Schiacciata la Gebirgsjäger division che impediva di attraversare le dorsali Occidentali, gli Sherman investirono la capitale Tunisina, ma si impelagarono negli edifici nel combattere contro le divisioni Superga e Afrika, pronte a tutto pur di non arrendersi.
    Intanto però Roosevelt era stufo di avere un pazzo a condurre la guerra europea, e formò la "European Liberation Army", comandata dal famoso generale Dwight Eisenhower. Esso, per evitare la catastrofe, richiese prima al comando britannico la restituzione del II corps, della Big Red One e di un'altra divisione, poi fece ritirare Patton da Tunisi. Il vecchio pazzo dapprima non volle farlo, ma Eisenhower si recò personalmente al fronte e, all'ennesimo rifiuto di Patton, puntò una Colt alle tempie del Generale d'Acciaio, che umiliato controfirmò l'ordine.
    Ritirate le divisioni, Eisenhower fece giungere i rinforzi (altre due divisioni corazzate) e poi decise di lanciare l'operazione "Sickle Shot", ovvero volle lanciare le sue quattro divisioni al centro dello schieramento Tedesco, Insaccando il 501 Schwere battalion e tagliando in due le forze dell'Asse. L'operazione riuscì, tre divisioni vennero annientate, ed intanto altre due divisioni corazzate giunsero in Africa. Con una forza di 54.000 uomini, Eisenhower decise di ribadire la sua superiorità su Patton con l'operazione "Delenda Carthago", ovvero la conquista di Tunisi. In questo modo, fino all'ultimo uomo, tre divisioni Assistiche (Hermann Göring, Superga ed Afrika) tennero per una settimana l'urto alleato, per poi consegnarsi nelle mani dei vincitori.
    L'Africa era libera.
    Ayo!
    Dall'America intanto arrivavano altre due divisioni corazzate, e Patton andò al Quartier Generale per parlare con Eisenhower:
    È il momento, Dwight.
    Chiamami signore, vecchio!
    Sir, è il momento. Ora possiamo schiacciare l'Italia, ecco i rapporti, direttamente da Roma...
    Tre divisioni... Solo Tre divisioni in Corsica e Sardegna...
    Prepara i tuoi carri, vecchio. È il momento.

    Gli americani erano in fermento. Ai comandanti già si davano i dettagli al riguardo dell'operazione "It's the moment", lo sbarco alleato in Sardegna e Corsica. Solo in questo modo, infatti, si garantiva al traffico aereo alleato un ingresso diretto in Africa.
    Le 8 divisioni corazzate vennero preparate. 2 divisioni furono la prima ondata in Sardegna, sbarcate a tortolì. Subito, ferocemente, attaccarono Cagliari, restando impantanate negli edifici.
    Altre due divisioni attaccarono la Corsica: un finto attacco a Sud dell'isola e un vero attacco a Nord permisero agli alleati di mantenere una testa di ponte, poi rinforzata da un'altra divisione.
    Intanto in Sardegna vennero sbarcate altre due divisioni, in modo da annientare la guarnigione italiana che aveva tenuto e fatto ritirare l'acciaio americano. Ora la superiorità era decisiva, e Caglairi cadde lasciando agli americani la prima isola italiana. Invece in Corsica l'Asse era deciso a non mollare, e così, a forza di Bersaglieri e Fallschrimjäger, i carro restarono fermi e soppressi, senza neanche i rifornimenti. Solo con le già citate due divisioni di rinforzi, si riuscì ad attaccare Ajaccio e a conquistare il vitale campo di aviazione.
    Maggio 1943, operazione Beagle
    Intanto, il 9 Maggio, erano finalmente arrivate le 10 squadre navali che caricarono circa 7 divisioni e le portarono in Africa. Fatto sta che, in due viaggi, 14 divisioni alleate fresche, a cui si aggiungeva la 101ª aviotrasportata, erano sul Fronte Europeo.
    I comandi, decisi a colpire in modo più duro il codardo italiano, optarono per l'Operazione Beagle, la conquista americana della Sicilia.
    La prima mossa fu il lancio della 101ª a Trapani, che conquistò il porto su cui, dopo, vennero riversate 7 divisioni alleate.
    Poi due divisioni corazzate sbarcarono a Siracusa, prendendo senza problemi il porto e raggiungendo in due giorni Messina, chiudendo di fatto le tre divisioni italiane sull'isola in una morsa.
    Per organizzare la marmaglia alleata venne decisa la creazione di altri due corpi di liberazione, che decisi circondarono Palermo. L'operazione Beagle di chiuse agli inizi di Giugno, con la presa di Palermo e la pulizia di truppe sull'isola. Subito una disposizione di Eusenhower fece recare l'esercito all'estremità orientale dell'isola: la Campagna d'Italia era sempre più vicina.
    Teatro Occidentale:
    Corsica: tre divisioni corazzate
    Sardegna: una divisione corazzata
    Sicilia, circa: cinque divisioni corazzate, quattro meccanizzate, tre di fanteria, una di cavalleria, una aviotrasportata.
     
  2. auricaesar

    auricaesar

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    Giugno-Ottobre 1943, la Campagna d'Italia
    Nel Giugno 1943, con l'autorizzazione di Roosevelt, Eisenhower predispone i piani della Campagna d'Italia: le forze statunitensi saranno divise in due tronconi: uno assalterà la Calabria da Sud, mentre il secondo, dopo l'avvio sbarco delle due divisioni, sbarcherà a Taranto e conquisterà il maggior porto italiano nel Sud.
    I due tronconi, in tempi brevi, riescono ad assurgere al loro obbiettivo e subito le forze riescono da una parte ad arrivare ad Acri e dall'altro a Barletta. In più, con lo sbarco di alcune (tre) divisioni di riserva, si riescono a congiungere i due fronti, creando un solo, grande fronte italiano.
    Intanto dei britannici non c'è traccia: se ne sono andati tutti in Birmania, a sconfiggere il Giappone :wall:
    Vabbè, Eisenhower continua!
    Le divisioni italiane e tedesche, dapprima in una feroce, veloce e precoce ritirata, sono tornate ora più forti che mai. Ancora, però, troppo deboli per resistere, vengono spazzate via dall'armata americana.
    In Agosto la guerra diventa quella che è. Non più facili vittorie e disastrose sconfitte, ma un terribile conflitto di logoramento sugli Appennini. La zona che diventerà nota come "Linea della Morte", ovvero la linea Cerignola-Eboli, è teatro di scontro tra l'Agosto e l'ottobre 1943 tra l'Armata Italo Tedesca e le divisioni Americane. Gli scontri sono terribili: città prima quasi intoccate come potenza ed Eboli, ora sono state spazzate via dalla furia dei combattimenti: dove prima c'erano case, ora solo rovine fumanti, dove prima c'erano abitanti, ora solo scheletri e cadaveri.
    Gli americani attaccano, i tedeschi difendono con i denti. I tedeschi attaccano, gli americani resistono. Gli americani attaccano...
    Per combattere lo staticismo e permettere alle divisioni americane di svernare nel luogo più avanzato possibile, l'Alto Comando lancia l'operazione "Diversive": due divisioni di fanteria e due divisioni aviotrasportate si lanceranno su Anzio, vicino Roma, per catturare la Capitale e dare più di qualche grattacapo a Kesselring.
    Lo stratagemma funziona: circa 8 divisioni tedesche abbandonano la linea della morte, mentre gli americani hanno gioco facile e catturano Cerignola, mentre invece a Sud, a causa della mancanza di un porto, le potenti divisioni corazzate non hanno benzina per avanzare.
    La testa di ponte di Anzio ha vita breve: nell'arco di qualche settimana 36.000 giovani americani, tra cui gli eroi della 101ª e della 82ª, vengono annientati.
    È il più duro colpo per la popolazione americana da Pearl Harbour. Roosevelt è infuriato: ordina l'addestramento di 5 divisioni Marines, due divisioni paracadutate, due brigate corazzate e quattro divisioni di fanteria.
    Ma questo non basta. Le produzioni termineranno in Gennaio, forse troppo lontano per una reale utilità. Intanto il fronte si stabilizza: l'organizzazione alleata è sotto i piedi, ma l'inverno sarà utile per riorganizzarsi.
    // Dei britannici non c'è traccia. Nella realtà c'erano circa due armate in più, britanniche, ovvero circa il triplo delle mie forze. Credo che accederò da parte britannica e manderò due armate come forze di spedizione.
     
  3. auricaesar

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    Finalmente!
    A Washington si esulta: al "Congresso di Londra" le tre principali potenze alleate dopo gli US (Canada, UK e Francia), sotto la minaccia di un ritiro degli americani dall'Italia, hanno deciso per l'invio di cospicue forze di spedizione: la Francia ne invierà due, al massimo delle sue possibilità, mentre il Commonwealth 12, la guardia dell'isola.
    Intanto, a Est, i Tedeschi hanno preso Leningrado, ma a che prezzo? I Russi sono alle porte, oramai hanno quasi conquistato la Crimea. Se i nazisti venissero distratti dall'Oriente, si potrebbe pensare ad uno sbarco in Francia o in Norvegia. Ma non è il momento di fantasticare. La dura realtà è solo una: la forza americana ha dovuto cedere Potenza, Eboli e il Gargano. Sul fronte Nord, quello Pugliese, le divisioni sono piuttosto ben messe, mentre al Sud, in Campania, i soldati sono disorganizzati e distrutti. Li vengono mandate le divisioni francesi, come rinforzo. Kesselring prova a rincarare la dose, ma l'Inverno è arrivato, e sugli Appennini ora sono gli americani a difendere,
    Intanto le divisioni britanniche stanno arrivando. Forse, e dico forse, si ripeterà lo sbarco ad Anzio.
     
  4. auricaesar

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    Dicembre 1943, la rivincita alleata.
    Nel novembre del 1943, 14 divisioni giungono in Sicilia: è il corpo di spedizione anglo francese, con inoltre due divisioni di milizia e una aviotrasportata, la 6ª.
    Ad una riunione con lo Stato Maggiore Alleato, Eisenhower e Alexander decidono i prossimi movimenti in Italia.
    La 6ª viene lasciata a Taranto, pronta per il lancio.
    Le due divisioni di milizia a Messina.
    Il resto dell'armata ad Ajàccio.
    È il momento.
    Operazione "Rubico"
    Il primo dicembre, 12 divisioni prendono il mare. Il loro obbiettivo è Viterbo, un porto a Nord di Roma.
    Cogliendo di sorpresa i tedeschi, gli inglesi sbarcano e, dopo essersi organizzati, lanciano l'attacco alla città eterna: in un batter d'occhio, la capitale cade. Kesselring è sbigottito, un colpo di mano in piena regola.
    Poco dopo, la 6ª divisione viene lanciata su Milano. Mussolini, che si trovava in vacanza sulle nevi del Terminillo con l'amante Petacci, suda freddo.
    Le due principali città italiane sono cadute, e l'alleato tedesco non ha provato ad impedirlo.
    Intanto, l'Armata britannica si muove in profondità, conquistando l'intero corso del Tevere e costruendo, sulle sue rive, una forte linea difensiva.
    A Sud, però, i tedeschi hanno fatto arretrare di molto gli americani, dividendo in due i loro schieramenti. Le panzer divisionen non riescono a sfruttare il vantaggio prima dell'attacco di Roma, ed adesso si trovano in bilico.
    Bilico che Eisenhower intende violare, lanciando un'offensiva in pieno stile blitzkrieg: dal tavoliere, quattro divisioni corazzate taglieranno lo schieramento tedesco per prendere Salerno, ormai sguarnita, mentre altre quattro divisioni assalteranno il Gargano.
    Passano tre giorni, e notizie belle e brutte giungono al quartier generale alleato: la divisione paracadutata alleata è stata prima insaccata, poi annientata da tre divisioni di fanteria tedesche, però a Sud le divisioni americane hanno conquistato Salerno, tagliando ad Eboli due divisioni di fanteria dell'Asse. A Roma le due divisioni di milizia sono arrivate come presidio, e il fronte è finalmente protetto meglio.
    Eisenhower fa i salti di gioia: Cristo si è fermato ad Eboli, gli americani no!
    Ormai sono un ostacolo rimane tra gli americani e i britannici: quell'ostacolo e Napoli, e Patton ha tutta l'intenzione di abbatterlo.
     

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