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sfidAAR2: DAoS, Patriarcato di Aquileia

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da Dark_Angel_Of_Sin, 25 Settembre 2010.

  1. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    Situazione Coloniale dopo la riforma di Antonio IV

    Cartina Esplicativa
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    AFRICA

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    Governatorato dell'Egitto (Alessandria d'Egitto)​

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    Governatorato del Magreb (Tunisi)​

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    Governatorato dell'Africa Orientale (Mogadiscio)​

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    Governatorato dell'Africa Meridionale (Città del Capo)​

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    Governatorato del Congo (Loango)​


    AMERICA

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    Governatorato dei Caraibi (Tucujulandia)​

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    Governatorato dell'America del Sud (Lima)​

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    Governatorato dell'America Centrale (Yucatan)​

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    Governatorato dell'America Settentrionale (Pennacook)


    ASIA

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    Governatorato dell'India (Madurai)​

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    Governatorato delle Indie Orientali (Sunda)​
     
  2. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    Il Patriarcato di Antonio V - parte 1

    Il 25 giugno 1702 venne eletto Antonio V. La sua elezione venne giudicata, da molti vescovi elettori, fraudolenta visti i clamori dell'esercito alle porte del palazzo patriarcale, che lo voleva eletto, e le segrete trame dell'Ordine.
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    I primi due anni del suo patriarcato passarono in tranquillità, in quanto era troppo occupato, assieme ai suoi consiglieri, a mettere ordine nelle questioni amministrative e statali. Tuttavia, non dimentico dell'appoggio dell'esercito, aumentò il salario delle truppe e riformò la scuola militare centrale. Questa scuola presto diplomò molti valenti condottieri che scalpitavano per vedere una guerra. Il Patriarca li accontentò nel 1704 dichiarando guerra al Brunei. Questa decisione, sembrata impulsiva alla moltitudine, in realtà celava l'ambizione mercantile del Patriarcato e la volontà di estendere la sfera d'influenza di Aquileia nel remoto Oriente. Un gran numero di armate fu mobilitato, come anche una vasta flotta di trasporti, per conquistare le isole indonesiane, dominio del nemico. Spagna e Kurlandia si unirono poco dopo, mentre solo il Makassar prese le armi per difendere il Brunei.
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    La prima azione offensiva giunse venti giorni dopo l'inizio delle ostilità, con lo sbarco di quasi dodicimila uomini nella provincia di Lampung, a Sumatra; l'intera isola venne cinta d'assedio in pochi giorni. Nel frattempo veniva attaccato anche il Makassar, le cui forze vennero annientate nell'epica battaglia di Blambangan. Nel frattempo due colonie del governatorato d'Egitto divennero città, entrando così nel novero delle provincie patriarcali.
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    Blambangan venne presa il 27 luglio e la flotta del Makassar, costretta ad evacuare dalla città, fu intercettata al largo dalle navi patriarcali che, in un epica battaglia, durata alcuni mesi, nei mari dell'Indonesia, riuscì a prevalere, annientando il nemico. Nel frattempo dei patrioti somali cercarono di ottenere l'indipendenza ma furono presto dispersi dal presidio della provincia di Berbera.
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    I primi giorni di ottobre videro la caduta di tre provincie dell'isola di Sumatra: Benkulen, Palembang ed Aceh. Le città vennero subito occupate mentre le armate si vennero inviate a rafforzare le posizioni patriarcali sull'isola, in timore di un contrattacco del Brunei.
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    I mesi successivi passarono senza grandi avvenimenti, tranne lo sbarco patriarcale nella provincia di Makassar. Questa era controllata da alcuni ribelli che vennero presto sconfitti. Il nuovo anno portò la caduta di altre due provincie dell'isola di Sumatra, Aru e Lampung: i tempi erano ormai maturi per un'avanzata nella penisola della malacca. L'isola venne quindi totalmente occupata nell'agosto dello stesso anno, con la caduta di Riau. Tuttavia gli spagnoli, a causa di un'incomprensione linguistica, si arrogarono il diritto di occupazione di una provincia, portando ad un raffreddamento nelle relazioni bilaterali.
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    Le settimane seguenti videro anche lo sbarco patriarcale a Bali-Lombok, la cui guarnigione venne subito sopraffatta. Così, ad ottobre, solo quattro provincie resistevano alle armate di Aquileia, validamente supportate dagli spagnoli. Nello stesso periodo Moxos e Chuquiabo divennero provincie nazionali, arricchendo così il governatorato dell'America Meridionale.
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    Il fronte rimase stabile fino alla fine dell'anno, quando cadde Johor e le truppe patriarcali riuscirono a sfondare a Perak. Pochi giorni dopo l'inizio del 1706, cadde anche Makassar; così il sovrano nemico fu costretto ad accettare la pace, che riduceva i suoi domini, presenti e futuri, alla sola provincia di Blambangan. La guerra contro il Brunei, tuttavia, proseguiva.
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    Subito dopo la pace con Makassar le truppe patriarcali ripresero l'offensiva, conquistando Malacca e cominciando a risalire lungo la penisola. Furono combattute numerose battaglie, tutte favorevoli alle superiori armi europee. Mentre la guerra infuriava ad oriente, nelle terre patriarcali si assistè alla costruzione di tre grandi centri manufatturieri, uno tessile in istria, una raffineria negli Abruzzi e uno di equipaggiamenti navali a Szolnok; nello stesso periodo, più ad occidente, le provincie di Maynas e Cuenca divennero nazionali. Nel luglio del 1706, finalmente preoccupato delle conseguenze della guerra orientale sulle rivali potenze europee, il Patriarca nominò, o meglio fu costretto a nominare, Achille di Cardé, un abile diplomatico, a suo consigliere.
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    L'anno successivo vide ancora una situazione immobile ad oriente, tranne che per la conquista di Perak e l'ulteriore espansione delle città di Dakota e Iowa. La situazione cambiò durante il 1708, quando le armate patriarcali annientarono definitivamente la resistenza del Brunei nella penisola della malacca. Nello stesso periodo venne eletto Francesco Carlo I, d'Austria, come imperatore del SRI.
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    Nel giugno di quello stesso anno vennero varate, su spinta del consiglio, una serie di riforme molto innovative per favorire le ricerche, che si tradussero subito in benefici per lo stato quali la drastica riduzione dei costi di ricerca.
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    Pochi giorni dopo cominciò l'assalto finale al Borneo, con lo sbarco e la successiva conquista di di Sukadane, solida testa di ponte, che divenne subito, grazie ai genieri patriarcali, un porto capiente in cui affluirono subito numerose armate, pronte alla conquista dell'isola.
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    I mesi successivi videro la definitiva sottomissione del Borneo, nonché della penisola malese, questo portò, nel febbraio del 1709, alla stipulazione di un trattato di pace che vide l'inizio della fine del regno del Brunei. Nello stesso periodo la Francia fu scossa da una terribile guerra civile, che vide la nascita di numerosi stati indipendenti, come le Repubbliche della Finlandia e del Tirolo, il Regno di Avignone ed altri, nel sud della francia.
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    Dopo la pace con il Brunei, il governatore delle Indie Orientali, che aveva visto i suoi domini moltiplicarsi, diede subito impulso alla creazione delle necessarie strutture statali. I suoi sforzi vennero anche sostenuti dalla classe mercantile, che ottenne la creazione di un centro commerciale nella capitale del governatorato, il 15 luglio, per contrastare l'influenza del centro commerciale del Brunei. In quegli stessi giorni vennero anche inviati dei coloni nell'isola di Makassar, che venne quasi completata, una provincia venne infatti presa dagli svedesi, nel maggio del 1712.
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    Pochi mesi dopo la conquista del Makassar la Francia, stravolta dai problemi interni, chiese nuovamente l'alleanza al Patriarcato, che l'accettò, soprattutto per tutelarsi dalle mire dell'Austria, ormai divenuta una potenza continentale.
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    L'anno successivo vide l'istituzione di una nuova legge riguardante l'istruzione, la quale venne affidata nuovamente ai monaci dell'Ordine Patriarcale, seppure sotto la supervisione degli inviati laici del Patriarca. Con la stessa legge i monaci riebbero i loro rappresentanti nel consiglio.
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    La vena riformista del Patriarca, assecondata dal consiglio speciale, si esplicò ancora meglio nel 1714, quando venne formalizzata l'istituzione di un gabinetto di governo, comprendente i principali ministri. Quest'organo dimostrò presto la sua utilità, consentendo al Patriarca di focalizzarsi sulle questioni prettamente governative, lasciando i dettagli ai ministri competenti.
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    Gli anni dal 1714 al 1716 videro il Patriarcato rimanere in pace, anche per stabilizzare la reputazione nazionale agli occhi dei vicini europei, nonché un numero considerevole di provincie divenne nazionale, ultime tra le quali l'importante provincia del Cairo, Massawa e Tigre; venne anche completato l'insediamento aquileiese a Taiwan, che assunse il rango di città.
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  3. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    update domani! (ormai mancano solo tre patriarchi e mezzo XD)
    stay tuned!

    saluti
    DAoS
     
  4. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    Il Patriarcato di Antonio V - parte 2a

    L'anno successivo, il 1717, vide l'inizio di un'altra importante guerra. Questa volta il Patriarca fu indotto a mandare le sue armate contro l'Adal, per consolidare i domini dell'Africa Orientale. Una grande alleanza proteggeva quello stato africano, Yemen, Iraq, Turchia, tutti musulmani, nonché la piccola Bulgaria, già soggetta alle mire dei precedenti Patriarchi;, tuttavia l'alleanza europea, formata da Aquileia, Kurlandia, Spagna, Francia e, recentemente, Regno Unito, era di gran lunga più potente. Così, nella convinzione di una guerra facile, Antonio V, ordinò la guerra il 3 maggio.
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    Le prime operazioni furono condotte già il giorno successivo, in quanto i generali erano stati avvisati molto tempo addietro, soprattutto contro la Bulgaria, che fu attaccata da ogni lato da ventiquattromila uomini. Mentre le sei armate avanzavano verso Sofia, malamente tenute a bada da cinquemila bulgari, le truppe stanziate nell'asia minore cominciavano la loro avanzata verso la Bitinia e le regioni adiacenti.
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    Meno di un mese dopo la Bulgaria venne presa, ed i turchi sbaragliati a Smirne ed Angora. Miglior sorte non toccò al Adal, le forze del quale vennero aspramente sconfitte nella battaglia di Harer. Queste repentine e sfolgoranti vittorie convinsero il re di Bulgaria, Pietro IV, a disperare di ogni tipo di soccorso, ed a chiedere la pace, che, il 28 maggio, pose fine alla storia bulgara.
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    Nonostante lo stallo in asia minore, in attesa delle truppe occupate sul fronte bulgaro, l'offensiva continuava nell'Adal. Le truppe patriarcali, nel giro di un mese, conquistarono tutto il paese, senza incontrare grande resistenza. Anche in questo caso la pace venne siglata pochi giorni dopo la caduta della capitale, Ogaden. L'Adal venne quindi ridotto ad occupare una sola provincia, ed a lasciar cadere tutte le sue ambizioni territoriali.
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    Due mesi dopo, nelle indie orientali, si assistè alla notevole espansione dell'isola di Timor, che divenne una città, e provincia nazionale. In europa, nel frattempo il fronte rimase stabile con le forze Patriarcali assedianti la Bitinia, Smirne, Konya e Sinope. L'afflusso di truppe dal fronte bulgaro, tuttavia, permise alle forze europee di avanzare rapidamente in territorio turco e, in capo a tre mesi, quasi la totalità dell'asia minore era sotto assedio. Negli stessi giorni, invidiosi delle grandi vittorie contro i turchi e desiderosi di estendere i loro domini in america, i portoghesi dichiararono guerra al Patriarcato, assieme al piccolo stato di Utrecht. Dalla parte di Antonio V si schierarono la Gran Bretagna, sempre ansiosa di espandere i suoi domini coloniali; e l'Austria; Francia, Spagna e Kurlandia preferirono non impegnarsi in un'altra guerra.
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    Il re portoghese, Giovanni VI, si imbarcò subito per le americhe ma, una volta giunto là fu ucciso, insieme ad un gran numero di suoi soldati, nella terribile battaglia di Abnaki. Questa, data l'esiguità delle forze portoghesi, aprì la strada all'occupazione delle tre provincie lusitane nell'america del nord. Poco dopo lo Yemen chiese ed ottenne una pace bianca, concessa dal Patriarca per convogliare tutte le forze disponibili nella lotta contro i turchi, ben deciso ad infliggere loro il colpo di grazia. Nel giro di due mesi il portogallo fu sopraffatto in america ed in europa, grazie ad abili sbarchi fatti dai britannici, e la pace di Lisbona sancì il passaggio delle colonie portoghesi nordamericane sotto il Patriarca di Aquileia. In europa i primi sei mesi dell'anno videro la caduta della Bitinia, di Adana e di Antalya nonchè alcuni tentativi turci di infiltrazione, riusciti solo a nord dell'anatolia e le ribellioni di contadini, che colpirono soprattutto la costa meridionale. Queste rivolte colpirono anche nei territori ex portoghesi, ancora senza difese, costringendo il locale governatore a stanziare molte truppe in quelle provincie.
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    Il giorno seguente cadde Karaman, seguita a pochi giorni di distanza da Rodi, nonché da Konya e Aleppo nei mesi successivi. L'inverno portò una stabilizzazione del fronte, necessaria per approntare i piani della futura offensiva contro i turchi. Questa venne ripresa il 17 febbraio 1719, due giorni dopo la caduta di Angora. Nel frattempo, per finanziare la guerra, furono introdotti in molte province dei centri fiscali, per migliorare qualitativamente e quantitativamente l'esazione delle tasse.
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    Nei mesi seguenti le truppe turche furono ripetutamente sconfitte e gli abitanti di Rodi, scuotendo il giogo musulmano, decisero di passare sotto il patriarca, campione della vera fede. Grazie all'aiuto francese fu anche occupata Mus, e l'ultima fase della guerra, cominciata con la vittoria di Dayr Az Zor, entrò nella fase cruciale.
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    L'offensiva fu continuata con grande vigore dai generali sul campo e, nel giro di tre mesi l'intero impero ottomano veniva occupato dalle forze franco- patriarcali. Il trattato di pace fu firmato a Smirne il 4 luglio 1719, e portò ad Aquileia la Bitinia e Smirne stessa, nonché l'indipendenza di Trebisonda e Dulkadir. L'obbiettivo, di dividere le forze ottomane e fare in modo che il terrore ottomano non potesse più essere sparso, fu quindi raggiunto.
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    Pochi giorni dopo la Francia, allora impegnata in una guerra contro Gakwar e Sind, stati indiani, chiese nuovamente l'alleanza con Aquileia, che venne così trascinata in una guerra lontana ed utile solamente a cementare le relazioni con Parigi. Nello stesso periodo anche la Gran Bretagna richiese l'intervento Patriarcale, nella contesa che la vedeva opposta a Delhi, alla Persia ed all'Qara Koyunlu; anche questa guerra non vide spargimento di sangue italiano, dato che stati neutrali separavano queste potenze. In quei giorni anche la Grecia divenne una repubblica indipendente, sotto il Lord Protettore Paolo I, generale distintosi nella presa della Morea, ma cadde per mano dei bizantini nel gennaio del 1720. In quegli stessi giorni i nazionalisti di Rodi, sobillati da quanto restava degli ingrati ospitalieri, che tanta generosità avevano suscitato nel Patriarca, si rivoltarono ma furono presto sconfitti dalle truppe patriarcali, allora sulla via del ritorno dalla guerra con i turchi; sempre in quei giorni il Patriarca Antonio V diede prova di lungimiranza politica dimenticando formalmente un grave insulto diplomatico, che portò alla crescita delle relazioni con i Paesi confinanti.
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    Nei mesi successivi, pacifici, si procedette alla riorganizzazione delle provincie appena conquistate, che vennero sottoposte direttamente alla giurisdizione patriarcale, nonché a quella dell'esercito, con la fondazione di una nuova scuola militare ad Aquileia, dove vennero chiamati i generali vittoriosi contro gli infedeli a tenere dei discorsi alle reclute. In quei mesi Malabar e Dongola divennero provincie nazionali, Makassar ed Ifat furono convertite e le colonie di Flores e Missouri ottennero lo status di città.
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    Negli anni successivi si assitè al passaggio di Edirne, Macedonia e Cherson nel numero delle provincie nazionali, all'ottenimento dello status di città da parte del possedimento di Buru, nelle indie orientali; nonché alla conversione della provincia ex-portoghese di Stadacona. Nel marzo del 1723, per ovviare alle tensioni succedute alla grande spinta innovativa voluta da Antonio V dopo la guerra, si procedette alla nomina di Paolo della Scalla, proveniente dalle colonie, a consigliere. Il suo campo d'azione era quello giuridico e la sua attività di giudice bastò, nel breve periodo a contenere gli animi infiammati delle masse.
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    L'anno successivo, videro ulteriori rafforzamenti della posizione patriarcale nei possedimenti d'oltremare con l'ottenimento dello status di provincia nazionale da parte di Chiquitos e Caranga. Oltre a questo, nel novembre del 1724, morì il diplomatico Achille di Cardè, al suo posto fu nominato l'americano Benedetto Sabbati, molto più capace di dirimere le controversie internazionali.
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  5. Ciresola

    Ciresola

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    Proprio un AAR Epico DAoS ! voglio vedere come va a finire, mi piace che l'aquila aquleiana sventoli in ogni angolo del mondo ! :D
     
  6. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    Il patriarcato di Antonio V - parte 2b

    Ma il periodo di pace era destinato a non durare a lungo; infatti, nel marzo del 1725, le spie patriarcali riuscirono a fabbricare delle rivendicazioni sull'intera isola di Java, mirando così all'annessione del Makassar. La guerra fu presto dichiarata e, con lo stato indonesiano, si schierarono Aceh, Brunei, Mysore e Zaporozhie; mentre la grande coalizione europea, nuovamente compatta, era formata da Aquileia, Spagna, Francia e Regno Unito.
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    Le truppe patriarcali avanzarono sia a java, contro il Makassar, che a sumatra, contro l'Aceh; cogliendo importanti vittorie e togliendo agli ultimi le provincie di Minangkabau e Riau. Poco dopo la caduta di quest'ultima la flotta di supporto fu intercettata da una squadra del Brunei, il numero degli indonesiane pareva avere la meglio sulle più ben armate navi patriarcali ma, l'intervento di una potente flotta britannica, al comando di Jeremy Byron, capovolse la situazione, permettendo agli europei di prevalere ancora. Nei giorni successivi a questa battaglia navale la nazione del Makassar cessò di esistere, venendo annessa ai domini patriarcali. Nel frattempo l'avanzata proseguiva a sumatra e le battaglie navali infuriavano tra le forze anglo- patriarcali e quelle del Brunei.
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    Nel frattempo la guerra proseguiva e, sul fronte indiano, si assitè alla caduta del Mysore. Questa volta il patriarca, o meglio il governatore dell'india, decise di non annettere quel territorio, utile cuscinetto tra il governatorato e Delhi, così si limitò a frustrare le loro ambizioni territoriali ed a farsi consegnare un moderato quantitativo d'oro.
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    Due mesi dopo, grazie alla superiorità navale, si riuscì a portare la guerra sull'isola principale del Brunei, prendendo Banjarmasin. Il nuovo anno, 1726, portò la conquista di Siak, che a sua volta portò all'apertura della via verso la capitale dell'Aceh. Negli stessi giorni cadeva anche la provincia di Kutei, provincia del Brunei, e Johor, presa dagli spagnoli. Pochi giorni dopo fu cinta d'assedio Sabah e presa Aceh.
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    Il giorno successivo alla caduta di Aceh, lo stato omonimo chiese la pace, che fu offerta al prezzo di tre provincie, della rinuncia ad alcune rivendicazioni ed al pagamento di una somma di denaro. Nel frattempo proseguiva l'avanzata nella penisola della malacca.
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    Pochi giorni dopo cadevano anche Sabah e Sukadane, e la guerra venne portata al cuore dei domini del Brunei. Stretto da ogni parte, e con tutti i domini occupati, ed infine catturato dopo la presa della capitale, il sovrano del Brunei fu costretto ad implorare la pace senza condizioni, che portò alla perdita della Malacca e delle ambizioni territoriali sulle isole indonesiane; anche i britannici ricevettero delle provincie da questa pace, rafforzando così le relazioni tra Aquileia e Londra. Nello stesso periodo veniva anche colonizzata la provincia di Papua.
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    Anche questa volta, tuttavia, il periodo di pace non fu molto lungo, in quanto appena sedici giorni dopo la pace con il Brunei, il Patriarcato fu trascinato dalla Gran Bretagna in una guerra contro Bretagna e Colonia. Questi ultimi vennero facilmente vinti nell'epica battaglia di Breisgau, che portò all'assedio della città stessa in ottobre.
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    La guerra venne portata anche nel nord america, contro le colonie della bretagna. Ma la situazione di stallo perdurò fino all'aprile dell'anno successivo, con la caduta di Manitoba, nel nordamerica, e l'inizio dell'assedio di Woods Cree. In quel periodo venne anche finita una grande riforma dell'esercito che portò ad un significativo miglioramento delle capacità belliche delle armate patriarcali.
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    Un'altro grande avvenimento importante della guerra fu la presa di Breisgau, ma la Gran Bretagna, memore dello smacco subito nella guerra col Portogallo, si affrettò a chiedere una cospicua somma di denaro a Colonia, in cambio della pace, negando così ogni frutto della vittoria ad Aquileia.
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    L'anno successivo trascorse in tranquillità, in quanto la Francia e la Lorena separavano la Bretagna dalle terre patriarcali, l'unico evento di nota fu che l'isola di Sumbawa divenne una città. Solamente nel luglio nel 1728 la Lorena accettò un trattato di passaggio militare, permettendo così alle forze aquileiesi di portare la guerra direttamente nella patria bretone.
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    Nel novembre di quello stesso anno cinque armate finalmente attraversarono il confine con la Bretagna, pronte a conquistare le terre del nemico.
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    Nel gennaio dell'anno successivo venne presa anche Woods Cree e la guerra in nord america conobbe una fase di stallo, in quanto le provincie più a nord erano assediate dai britannici.
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    Pochi mesi dopo Giorgio IV d'Austria venne eletto imperatore del SRI, sconfiggendo abilmente i concorrenti.
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    Una svolta nella guerra si ebbe nel febbraio del 1730, quando le truppe patriarcali si impadronirono della Vandea, pronvincia nazionale della Bretagna. L'offensiva venne quindi diretta verso le restanti provincie, che vennero cinte d'assedio nei mesi seguenti, dopo che l'esercito bretone fu annientato.
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    Nel giugno dello stesso anno venne promulgata una nuova legge, che liberava i cittadini patriarcali da numerose vessazioni, che ancora subivano da parte dei nobili delle provincie, soprattutto di quelle più lontane. Questa situazione pericolosa era spesso degenerata in aperte rivolte contro il potere costituito, come quella che aveva scosso la provincia di Riau pochi giorni prima.
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  7. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    ringrazio, ringrazio :D
    tuttavia la WC non è tra i miei piani, ma farò in modo di continuare l'epicità XD
    domani l'aggiornamento sul 1730 e gli obbiettivi, urrah!

    saluti
    DAoS
     
  8. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    Obbiettivi a breve (verifica)
    1)espandersi in africa OK
    2)espandersi in asia OK
    3)espandersi in america OK
    4)aumentare il prestigio NO :(

    Obbiettivi a breve (nuovi)
    1)espandersi in africa
    2)espandersi in asia
    3)espandersi in america
    4)aumentare il prestigio
     
  9. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    Europa Nord-Occidentale
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    Europa Nord-Orientale
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    Europa Sud-Occidentale
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    Europa Sud-Orientale
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    Aquileia e Vassalli
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    Situazione Politica Mondiale
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    Relazioni Amichevoli
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    Relazioni Ostili (parte 1)
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    Relazioni Ostili (parte 2)
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    Grafici Vari
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  10. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    update domani.. per introdurre la figura del primo degli ultimi tre patriarchi :D

    stay tuned!

    saluti
    DAoS
     
  11. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    Antonio VI
     
    Tratto dal libro Le avventure di messer Ludevini di Beniamino Gracchi
     
    Capitolo I
    [...]
    Giunti a questo punto della narrazione è d'obbligo introdurre il personaggio che tanta parte ha avuto nelle peripezie del nostro eroe, prima descritto. Questi era il Patriarca di Aquileia in persona, sovrano di un impero cul quale, usava dire, "non tramontava mai il sole", in quanto dominava in ogni parte dell'orbe terracqueo, ed il nome del Patriarcato era sempre accompagnato da un misto di stupore e meraviglia. Ad ogni modo questo sovrano, ché tale era anche se manteneva le forme del vescovo, fu il degno successore della linea fissata da Antonio V, suo predecessore, e con successi in ogni campo, militare e religioso, secolare e civile mostrò grandissime doti. Il suo fiero aspetto incuteva timore negli ambasciatori stranieri e nei suoi stessi ministri, che lo onoravano e lo temevano, ma non fece mai uso di questa grande personalità infatti, cosa rara per un monarca, diede sempre prova di saper coniugare ottimamente i vari ruoli che doveva, di volta in volta, assumere. Vale la pena ricordare anche la sua ascesa al potere, così diversa ma così simile a quella del predecessore; infatti continuò la linea dei Patriarchi eletti con il consenso dell'esercito ma, dove Antonio V venne imposto dalle truppe, lui fu votato unanimamente dal conclave e salutato dai soldati di stanza nella capitale, che lo avevano visto come cappellano militare durante la sua gioventù. Era nato nel 1690 e, come figlio cadetto della grande famiglia dei Sopranzo, fece una rapida carriera nei ranghi ecclesiastici. Lo troviamo, infatti, diacono di Ragusa, sua provincia natale, all'età di vent'anni. Seguì poi le truppe patriarcali nella campagna di Bulgaria ed in quella contro l'impero ottomano, sempre distinguendosi per il suo spirito capace di ristorare gli animi ma anche, come attesta il famoso episodio della presa di Sofia, con il suo valore. Infatti durante quell'assedio i bulgari tentarono un'audace sortita per cercare di rompere l'assedio; questi intrepidi cavalieri riuscirono a sfondare le linee ed a raggiungere il campo nel quale Marco Sopranzo, tale era il suo nome, alloggiava. Questi, avuta notizia dell'incursione, radunò intorno a sé i pochi soldati che presidiavano l'accampamento e diede vita ad una vittoriosa resistenza, che permise alle truppe regolari di sconfiggere il nemico. Questo, come altri episodi, gli valse la stima delle truppe, nonché quella dei comandanti che lo raccomandarono caldamente ad Antonio V che, alla fine della guerra lo elevò al rango di diacono di Venezia, importante città dell'Adriatico. Pochi anni dopo il vescovo di quella città morì ed il Patriarca, assieme al popolo veneziano, elevò Marco alla carica di vescovo. Nel breve periodo che precedette la morte di Antonio V, il vescovo di Venezia diede ancora grande prova di sè, suscitandosi le simpatie di tutta la popolazione, mercanti compresi. Quest'ultima amicizia fu una delle basi della sua elezione e del suo seguente successo al timone della nazione. Durante gli anni successivi fu ripetutamente eletto vicario del Patriarca, anche grazie all'aiuto di questi, che vedeva in lui un degno successore. In questo modo, quando si arrivò, nel 1730, all'elezione del nuovo patriarca, Marco partiva favorito, anche se non aveva dato mai segno di voler appartenere ad alcuna delle fazioni che agitavano la scena politica dei sinodi. Fu quindi corteggiato, nei giorni prima del sinodo, da tutte le parti, dai conservatori italiani, che facevano leva sui sentimenti legati al possesso della cattedra di San Marco; dai riformisti, che esaltavano la sua visione pragmatica del mondo, e dai patriarchini, che vedevano in lui un degno successore del loro amico Antonio V. Quest'ampia convergenza sulla sua persona poteva suscitare la ragionevole impressione che avrebbe riunito quelle discordanti fazioni ma, arrivato al sinodo senza aver dato risposta ad alcuno, ogni fazione propose il suo candidato, non riuscendo a far prevalere il proprio. Così il sinodo si protrasse per alcuni giorni, con varie schermaglie tra le parti, che continuavano a corteggiare in segreto Marco, senza riuscire a convincerlo, in quanto non voleva essere strumento nelle mani di alcuno. Tuttavia, dopo una settimana senza esiti, si decise, o fu convinto, ad aderire alla fazione patriarchina, probabilmente per senso di gratitudine verso il precedente Patriarca. Questo, tuttavia, non bastò a calmare gli animi dei vescovi, i quali continuarono a votare i loro candidati, senza riuscire a superare lo stallo. Dopo altri giorni, nei quali il futuro Antonio VI fu scosso dai dubbi, la lontana guerra con la Bretagna, o la presenza di un forte contingente di truppe nella piazza antistante, e le proteste dei mercanti, che chiedevano insistentemente una guida per lo Stato, cominciarono a farsi sentire nel palazzo patriarcale di Aquileia, portando i vescovi necessari alla vittoria di Marco Sopranzo. Così, il 26 ottobre del 1730, venne eletto patriarca, con il plauso dell'intera città, nonché delle truppe ivi stanziate. Il giorno seguente venne insediato nel palazzo, ricevendo tutti gli onori del suo grado, ed alcuni giorni dopo ricevette l'assenso papale alla sua elezione, portatogli, per l'appunto, dal nostro Ludevini. L'imponente Patriarca lodò molto la velocità e la costanza di quel messo, che solo pochi giorni prima era partito alla volta della Santa Sede con la cedola concistoriale. Questo incontro casuale segnò la vita del nostro, ma delle numerose avventure seguenti comincerò a parlare nel prossimo capitolo.
     
  12. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    update nei prossimi giorni!
    stay tuned ché ormai manca poco! :D

    saluti
    DAoS
     
  13. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    Il Patriarcato di Antonio VI - parte 1

    L'elezione del nuovo patriarca avvenne nel pieno della guerra contro la Bretagna: La proclamazione avvenne proprio mentre le truppe patriarcali cingevano d'assedio tutte le principali città del nemico: Morbihan, Armor e Finistère.
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    Durante i primi giorni dell'aprile 1731 tutta la Bretagna cadde finalmente in mano patriarcale ma i britannici accolsero le insistenti richieste di pace del sovrano bretone, che offriva una grossa somma di denaro in cambio dell'integrità territoriale. La conclusione della pace tra le due parti diede molto fastidio al Patriarca, che contava di estromettere i bretoni dall'america settentrionale.
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    L'esito fallimentare dell'impresa bretone infiammò subito gli animi dell'esercito, che già cominciava a mormorare riguardo ad una vittoria mutilata, ed il patriarca decise di rivolgere la loro animosità verso oriente, risparmiando agli utili alleati britannici una probabile guerra, aprendo le ostilità all'Aceh, per colpire indirettamente i Mamelucchi, il Brunei, l'Adal e l'orda d'oro, aggirando così gli effetti dei vari trattati di pace conclusi con quegli infedeli. Aprire una guerra su tutto il fronte orientale dello Stato era un'impresa rischiosa ma il Patriarca si fidò dei suoi generali, che gli assicuravano una sfolgorante vittoria.
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    La prima battaglia si svolse nell'africa orientale, dove l'intero esercito dell'Adal venne annientato in un unica, epica, battaglia.
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    Nel giro di un mese l'Adal venne totalmente occupato ed annesso. Nello stesso periodo venne anche intrapresa un'avanzata nella Malacca, sconfiggendo le truppe del Brunei nella provincia di Pattani.
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    Un'offensiva venne anche lanciata contemporaneamente contro l'Orda, cingendo d'assedio la Crimea, e contro i Mamelucchi. Negli stessi mesi venne presa Pattani e occupato l'Aceh. Il trattato con quest'ultimo paese venne firmato il due luglio e vide la provincia di Aru passare sotto il controllo patriarcale, inoltre il sovrano dell'Aceh rinunciò a tutte le sue pretese territoriali.
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    Un mese più tardi Tabouk, città mamelucca, cadde. Grazie a questa conquista venne assicurato il lato sud dell'offensiva e l'attacco venne portato in profondità verso la provincia di Jabal Shammar. Nello stesso periodo una buona parte della popolazione di Gaza, spaventata dalla guerra, decise di partire verso Ambom, che divenne una città grazie a questo apporto.
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    Pochi giorni dopo i mamelucchi cercarono di frenare l'avanzata, ma furono duramente sconfitti in una battaglia durata due giorni tra le dune della provincia di Jabel Shammar. Negli stessi giorni venne occupata anceh Al Karak, in arabia, Zaporozhia e Crimea, dall'Orda d'Oro.
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    Queste vittorie permisero di liberare truppe per continuare l'avanzata contro i Mamelucchi, che vennero nuovamente sconfitti ad Al Karak, dopo aver eluso la sorveglianza del Containi; e contro l'Orda d'Oro, le cui truppe vennero ugualmente sconfitte da tre armate al comando del generale Felice di Saluzzo nella battaglia di Kouban. Le truppe dei mamelucchi, tuttavia, riuscirono a scampare nuovamente alla morsa patriarcale ed a porre sotto assedio il Sinai, venendo subito ricacciate dal Saluzzo, che riuscì finalmente ad accerchiarle ed annientarle sotto le mura della loro antica capitale, il Cairo. Pochi giorni dopo anche la piazzaforte di Jabel Shammar cadde in mano patriarcale; a questo punto venne chiesta la pace ai Mamelucchi, in cambio di Al Karak e Tabouk, nonché la cessazione delle loro rivendicazioni sul Cairo e Gaza. In questo modo i domini dei mamelucchi vennero divisi in tre parti, rendendo più ardua la gestione del loro stato.
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    Pochi giorni dopo la provincia di Azow cadde e l'offensiva riprese contro l'ultimo nemico europeo. Nello stesso periodo venne anche ripresa l'offensiva contro il Brunei, venne infatti portata la guerra nel borneo. Tuttavia la Gran Bretagna, quasi a confermare lo status di alleato inaffidabile, richiese la pace al Brunei, liberando il Pattani. Nonostante questa battuta d'arresto venne presa Sukadane; così le armate patriarcali ebbero l'occasione di dilagare per il borneo. Nello stesso periodo le truppe ripresero l'avanzata contro l'Orda, che venne sconfitta in Georgia. Nei mesi successivi caddero anche la capitale del Brunei e Kutei, mentre la parte settentrionale del borneo era in mano ai ribelli. Nello stesso periodo cadevano anche il Kouban e la Georgia.
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    Con la caduta della Georgia il Patriarca decise di chiedere la pace in cambio della Crimea e della fine delle rivendicazioni dell'Orda su Cherson. Solo il Brunei restava in armi.
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    La pace finale arrivà qualche mese dopo, quando il Patriarca riuscì a convincere il Brunei a rinunciare a tutte le pretese territoriali d'oltremare nonché alla provincia di Banjarmasin, ponendo così un piede nel borneo, pronto a frustrare tutti i tentativi del Sultano.
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    Questo periodo di pace, tuttavia, non durò che fino ad Ottobre, quando Antonio VI decise di muovere guerra contro gli Ottomani, allora impegnati contro i mamelucchi, per proseguire la sua crociata contro gli infedeli.
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    La guerra contro gli Ottomani iniziò subito bene per Aquileia, che riuscì a conquistare tre provincie nel giro di tre mesi, trovando il tempo di tenere il fronte contro i veementi attacchi dei Turchi, nell'attesa dei rinforzi.
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    Angora, Sivas e Trebisonda vennero prese in febbraio, in marzo cadde Adana, ed in aprile i mamelucchi divennero vassalli degli Ottomani. Questa pace venne mal vista dal Patriarca che temeva l'urto di tutte le forze dei Turchi.
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    Pochi giorni dopo cadeva Erserum e, in giugno altre cinque provincie. Tutti gli attacchi ottomani vennero respinti e la linea patriarcale tenne, oltre ogni previsione.
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    Il mese successivo vide la caduta di altre provincie in mano aquileiese ed il proseguimento della vittoriosa avanzata, venne inoltre firmata una pace bianca con i più lontani nemici. Nello stesso periodo Maria Teresa I di Spagna interruppe il dominio asburgico del SRI.
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    Settembre ed ottobre videro nuove vittorie delle forze aquileiesi che presero numerose provincie ai turchi. Nello stesso periodo venne anche cominciata un'offensiva contro Kaffa, provincia della Crimea Ottomana. Tuttavia, nello stesso periodo, scoppiò una rivolta ad Aleppo, sobillata dai turchi che, ormai, stavano perdendo su tutto il fronte.
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    L'anno nuovo portò altre vittorie che costrinsero i Turchi alla pace, che venne firmata ad Aleppo il 27 febbraio 1735.
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  14. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    Il Patriarcato di Antonio VI - parte 2

    Il biennio 1735-1737 vide una situazione internazionale molto calma, rispetto agli anni precedenti, travagliati da continue guerre. Gli eventi principali di quegli anni furono la morte del consigliere Sfondrati, subito sostituito dal generale Aldini; l'assimilazione culturale di Tigre; il riconoscimento di Halmahera come provincia nazionale; rivoluzioni agricole in Ontario e Fazughli, che rese possibilie l'afflusso di altro denaro nelle casse pubblice, depauperate dalle recenti guerre. In questo periodo avvenne anche l'elezione di Fernando VIII di Spagna ad imperatore del SRI.
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    Tuttavia, l'anno successivo, il Patriarca decise di porre fine a quel simulacro di nazione che era il ducato di Milano, ridotto alla sola Nizza e vassallo del Re di Bretagna. Questi si schierò con il duca, senza calcolare le conseguenze negative di quella guerra, come anche il sovrano bizantino, preoccupato dall'espansione del Patriarcato; anche la Svezia si intromise in questa guerra, per proteggere gli alleati milanesi. A fianco di Aquileia si schierarono gli alleati di sempre: Francia e Gran Bretagna.
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    Le offensive procedettero su tre fonti: Nizza, la Grecia e le colonie bretoni nell'America settentrionale. A Nizza le truppe nemiche vennero facilmente annientate dalla superiorità tecnologica e numerica delle forze franco-patriarcali che subito cinsero d'assedio quella provincia. In america le forze patriarcali non incontrarono resistenze ed assediarono Manitoba in tranquillità; solamente in Grecia si assistè ad un'epica battaglia campale a Larissa dove le forze di Felice di Saluzzo sconfissero i bizantini di Giovanni X.
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    I mesi successivi videro la caduta di Larissa e la conseguente prosecuzione dell'offensiva in Grecia, che vide la vittoria arridere nuovamente alle forze patriarcali ad Atene, che fu quindi cinta d'assedio; nonché nel Nord America, dove cadde Manitoba. A Nizza, invece, l'assedio continuava. Nello stesso periodo il Patriarca decise, sotto pressione dei suoi consiglieri, di adottare nuove misure politiche, volte a trasformare profondamente la società, dando largo spazio alla cosiddetta 'rivoluzione scientifica'.
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    Pochi giorni dopo cadeva anche la capitale bizantina, Atene. Così Giovanni X fu costretto a chiedere la pace, che gli costò la perdita di tutte le rivendicazioni territoriali, nonché di un'ingente somma di denaro. Tuttavia l'integraità territoriale dello Stato fu risparmiata.
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    Dopo questa vittoria si dovette aspettare ancora un anno prima che Nizza cadesse in mano patriarcale. Subito dopo la caduta di questa città si chiese la pace ai bretoni in cambio di Nizza e Manitoba. Questa proposta venne accettata dal re di Bretagna, che acconsentì anche al pagamento di una forte somma di denaro.
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    Nel gennaio dell'anno successivo il vecchio Fernando VIII di Spagna morì e Ladislav I d'Asburgo venne eletto come imperatore del SRI; in quello stesso periodo Iowa divenne una provincia nazionale, contribuendo al consolidamento delle colonie americane.
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    L'anno successivo vide la preparazione e l'attuazione di un'altra importante riforma: quella dell'esercito, che portò ad una drastica revisione di tattiche ed equipaggiamenti.
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    Nel resto dell'anno Bangalore divenne provincia nazionale, venne passata una legge contro la pirateria e venne abolita la schiavitù, nell'ottobre del 1743.
    Questa legge era divenuta necessaria per limitare il potere dei nobili extra-europei, che già cercavano di insidiare gli uffici statali, nonché per avere più manodopera da utilizzare per ampliare l'esercito e le attività produttive.
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    L'anno successivo vide le spie patriarcali in azione in Siria, dove riuscirono a produrre documenti atti a giustificare un'eventuale azione bellica contro quel paese d'infedeli. La guerra venne quindi dichiarata il 31 marzo 1744, e vide il Patriarcato, assieme a Francia e Gran Bretagna, contro la Siria, l'Etiopia, lo Sharjah, lo Yemen, il Najd e l'Hedjaz; questa coalizione, anche se numerosa non aveva molte possibilità contro le moderne fanterie europee.
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    Infatti le prime battaglie contro gli etiopi, a Gonder, Gojjam e Shoa, vennero facilmente vinte, e l'esercito nemico completamente distrutto dalle truppe di Gastone Pico; questo portò alla totale occupazione del regno etiope, ma non venne chiesta nè accettata alcuna pace, dato che un simile atto avrebbe portato alla pace con tutti gli altri alleati. Nel frattempo anche i siriani venivano duramente sconfitti a Medina.
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    Messa fuori gioco l'etiopia un forte contingente di truppe sbarcò in arabia e, in numerose battaglie, risalì la costa del mar rosso, occupando totalmente l'Hedjaz e la Siria. Il 7 settembre alla Mecca fu firmato il trattato di pace con l'Hedjaz, che fu costretto a cedere quasi tutto il suo territorio.
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    Con la costa sotto controllo si procedette all'avanzata nel deserto arabo. Questa difficile offensiva fu, però, coronata da successo, con la presa di Najd, capitale dell'omonimo stato, e di Jabal Shammar. Pochi giorni dopo, all'inizio di ottobre, caddero le rimanenti città del Najd, portando così il locale sovrano ad implorare la pace. Questa lo costrinse a perdere tutti i territori all'infuori della capitale, nonché a rinunciare alle rivendicazioni territoriali.
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    Questa pace permise alle truppe patriarcali di raggiungere la parte opposta dell'arabia, dove si trovava un'altra provincia siriana. Questa città venne investita da un gran numero di truppe europee e non riuscì a resistere che per pochi giorni. Quest'ennesima disfatta siriana portò alla pace di Medina, firmata il primo novembre 1744, che portò la provincia di Al Hasa sotto il controllo patriarcale e la fine delle ambizioni territoriali siriane.
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    I mesi successivi furono tutti impegnati contro lo Yemen, che vide cadere sia la sua capitale sia l'importante isola di Socotra nel giro di pochi mesi. Queste vittorie misero in ginocchio il leader musulmano, che cedette Socotra e le sue ambizioni territoriali in cambio della pace. L'isola, vista la sua importanza strategica nelle rotte verso l'estremo oriente, fu subito assegnata alla giurisdizione delle Isole Orientali.
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    Restava quindi in armi solo l'Etiopia, che fu costretta a cedere due terzi delle sue provincie, tutte le sue rivendicazioni territoriali e una grande quantità d'oro.
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  15. nirian

    nirian Guest

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    che carina la penisola blu, magari fossimo un bel patriarcato interetnico :contratto:
     
  16. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    Colonie istituite da Antonio VI

    Cartina Esplicativa
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    AFRICA

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    Governatorato dell'Africa Occidentale (Loango)​


    AMERICA

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    Governatorato dell'America del Nord Est (Pennacook)​

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    Governatorato dell'America del Nord Ovest (Minnesota)​


    ARABIA

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    Governatorato dell'Arabia (Gerusalemme)​
     
  17. Carlos V

    Carlos V

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    Ormai è una partita in discesa perchè nessun'altra nazione rappresenta più una minaccia. Chi si era opposto all'intraprendente Patriarcato ha fatto una brutta fine, come gli Ottomani, e le restanti "potenze" sono tue alleate, quindi non hanno grande libertà di manovra. :contratto:
    Adesso che siamo alle battute finali posso dire che è stata di una bella partita, soprattutto considerando che Aquileia inizia con poche province ed è potenzialmente minacciata da Stati più grandi o dotati di maggiori risorse economiche, come l'Ungheria e Venezia.

    Ispirandomi al tuo AAR ho iniziato una partita di stampo coloniale con la Repubblica di Venezia, iniziata nel 1492. L'obiettivo è competere con Castiglia e Portogallo per il predominio nelle Americhe e resistere all'avanzata ottomana. :D
     
  18. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    prima di tutto, ringrazio!
    ci saranno delle sorprese :D positive cmq

    saluti
    DAoS

    p.s.
    update rimandato causa mal di testa :(

    p.p.s.
    anche io volevo cominciarne uno con venezia, tra l'altro con gli stessi obbiettivi XD
     
  19. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    Il Patriarcato di Antonio VI - parte 3

    La tregua, tuttavia, durò appena un mese, infatti il Patriarcato venne chiamato alle armi dall'alleato britannico, impegnato in una guerra nel continente indiano. Sulle prime il patriarca non voleva impegnarsi in quel lontano teatro, ma le pressioni dei generali e le lettere del governatore locale fecero pendere la bilancia dalla parte degli interventisti, e il Patriarcato si ritrovò in una nuova guerra.
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    Alla fine del mese le truppe, già preparate dal solerte governatore, cominciarono l'offensiva contro gli indiani. Le prime battaglie furono vinte molto facilmente e, all'inizio di aprile, venne presa Mysore. La caduta di questa importante provincia forzò il sovrano del Vijayanagar a chiedere la pace che chiuse la guerra, almeno per Aquileia.
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    I pacifici mesi successivi videro la conversione degli abitanti di Jabal Shammat, nonché l'elevamento di Nis a provincia nazionale. Questa tranquillità venne rotta da sporadiche rivolte, come quella di Socotra, aizzata dagli ortodossi fedeli ad Atene, soffocata dopo quattro giorni di sanguinosi combattimenti per le strade dell'isola; in quest'occasione si distinse il tenente Raimondo Visconti, che già aveva militato nella campagna d'india. In quello stesso periodo il generale Guido Visconti promosse un'importante riforma dell'esercito che garantì un maggiore afflusso di reclute verso le armate.
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    I mesi successivi videro ulteriori rivolgimenti, positivi e negativi, in politica interna; tra i primi la finale integrazione di un gran numero di provincie nei domini patriarcali e la conversione di Socotra. Aspetto negativo di questo sforzo missionario fu l'esplosione di un gran numero di rivolte, spesso inscindibili da velleità nazionalistiche, nelle nuove provincie. Tuttavia nessuna di queste riuscì a raggiungere il suo obbiettivo, in quanto rapidamente soppresse. Durante i primi mesi del 1748 si assistè anche alla creazione della città di Sunda, importante punto d'appoggio per l'espansione nell'indonesia.
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    Anche questo periodo di pace, tuttavia, era destinato a durare poco. Infatti le spie patriarcali in Bahrain riuscirono a creare dei documenti che sostenevano le pretese patriarcali in quell'area. Quest'operazione, non approvata da Antonio VI, fu presentata ai suoi occhi come cosa fatta, mancava solo il suo sigillo sulla dichiarazione di guerra; tuttavia il consigliere Sabbati, fece presente la turba di nazioni strette attorno allo Haasa, e desiderose di porre un freno all'espansionismo aquileiese: tra tutte l'impero ottomano e la spagna. Tuttavia gli si fece anche presente che numerose nazioni arabe erano schierate dalla parte nemica, il che avrebbe portato, in caso di vittoria, alla sottomissione dell'intera arabia. La scelta venne quindi fatta, seppur a malincuore, e la guerra venne dichiarata pochi giorni dopo. Spagna, Ottomani, Haasa, Syria, Najd, Hedjaz, Oman e Yemen si trovarono quindi a fronteggiare Aquileia, Francia e Gran Bretagna nella guerra che, date i possedimenti delle alleanze, sarebbe stata mondiale.
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    Le prime vittorie si ebbero, a dimostrazione della scala globale della guerra, in arabia, con l'inarrestabile offensiva contro gli stati arabi, poco preparati ad un simile tipo di guerra e nelle americhe, dove vennero ripetutamente vinte le forze spagnole, occupate due provincie ed assediate altre.
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    L'offensiva, seppur raggiunse uno stallo in america, proseguì in india, con l'assedio di Madras, e in Africa con la battaglia, vittoriosa, di Rio de Oro. Tuttavia il fatto più importante di quei mesi fu la presa della Mecca, e la conseguente annessione dell'Hedjaz.
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    Il resto dell'anno, e l'inizio di quello successivo, videro ancora una situazione di stallo, ma la conquista di Rio de Oro e quella di Medina, liberarono due armate, pronte ad essere impiegate contro gli spagnoli, i veri nemici. Dopo la caduta della loro capitale, i siriani chiesero la pace ad onorevoli condizioni, ma tutto quello che ottennero fu la resa incondizionata e la creazione, al momento solo sulla carta, del governatorato d'Arabia.
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    Pochi giorni dopo capitolava anche lo Haasa, rinunciando alle sue pretese territoriali, e lo Yemen cessò di esistere, entrando a far parte del nuovo governatorato. La guerra tuttavia continuava in america, infatti gli spagnoli non erano rimasti inoperosi ed avevano allestito un'armata che cercò di sfondare le linee patriarcali in Susquehanna. La guerra proseguiva anche in India, dove cadde Madras e venne assaltata l'altra provincia spagnola, con l'aiuto di un contingente britannico.
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    Alle truppe stanziate sul negletto fronte con gli ottomani, che era stato tenuto fermo per aspettare la conquista dell'arabia, venne ordinato di avanzare, e si colsero subito un'impressionante serie di vittorie contro i demoralizzati turchi. Anche la loro flotta venne distrutta, in una battaglia al largo di Cipro.
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    Pochi giorni dopo veniva concessa la pace al Najd, in cambio della rinuncia alle pretese territoriali, riportando così la pace in arabia. Subito vennero inviati missionari e funzionari per integrare i nuovi possedimenti ed il Patriarca si mise subito al lavoro per trovare un degno governatore, preferendo non lasciare il potere su quella vasta zona in mano al vescovo di Gerusalemme, nemico della sua fazione. Nello stesso periodo le truppe patriarcali espugnavano Sinope.
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    Con la caduta di Angora, il mese successivo, vennero intavolate trattative con gli ottomani, che subito concessero la pace. L'europa orientale era quindi, finalmente in pace, e restava in armi solo la Spagna.
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    Il mese di maggio e gli inizi di giugno videro un incredibile spargimento di sangue sul suolo americano; infatti gli spagnoli tentarono ripetutamente di rompere le linee patriarcali, ma vennero sempre respinti. Il gran numero di perdite in america e lo sfondamento francese sui pirenei indussero il re di spagna a concedere un'onerosa pace separata con la Francia, per preservare la sua patria dalle devastazioni della guerra.
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    Qualche mese dopo veniva firmata una pace anche tra Gran Bretagna e Spagna; ora solo i due poteri principali restavano in armi. In quel periodo vennero anche riorganizzati i possedimenti patriarcali nell'africa occidentale, riunendo quelle provincie sotto un solo governatore
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    La solitudine del Patriarcato forzò Antonio VI a chiedere la pace a Madrid; gli spagnoli furono ben felici di concederla e, con il trattato di Barcellona, passarono sotto il patriarcato numerose provincie spagnole, soprattutto in india ed america. Dopo la guerra il patriarca decise di dividere il governatorato dell'america settentrionale in due parti, per agevolare le manovre militari in quell'area, preventivando un atteggiamento ostile da parte degli spagnoli
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    Gli anni successivi videro nuovamente il patriarcato in pace; la nazione potè quindi occuparsi del cosiddetto fronte interno, migliorando le infrastrutture, promuovendo l'identità culturale e convertendo alla vera religione. Queste azioni, tuttavia, non furono prive di reazioni, infatti si registrò un'incremento delle rivolte religiose, soprattutto nelle provincie musulmane, dovute principalmente all'atteggiamento intransigente del governatore dell'Arabia, che impose un pesante tributo sulle loro visite alla Mecca. Per far fronte a quest'improvvisa ondata di rivolte il patriarca assunse Massimiliano della Scalla, giudice, a consigliere, incaricandolo di rivedere le politiche sulle minoranze.
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    Due anni dopo venne quindi varata una nuova riforma, promossa dal consigliere della Scalla, che garantiva ai cittadini maggiore libertà; in virtù di quella stessa legge venne quindi deposto il governatore dell'Arabia ed il patriarca chiese al generale Raimondo Visconti, anche su pressione del padre Guido, personaggio molto popolare in arabia, grazie alla sua condotta nella guerra, di prendere quel ruolo. Il generale, tuttavia, rifiutò l'incarico sotto la pressione della nobiltà locale che non lo vedeva di buon occhio. Al suo rifiuto Antonio VI elevò il padre, Guido; la reazione dei nobili arabi non si fece aspettare e ci furono numerosi attentati alla vita del figlio del governatore che, per sicurezza, prese gli ordini monastici.
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    L'anno successivo fu un anno terribile per la dominazione patriarcale del nord america; infatti la guerra aveva acceso lo spirito d'indipendenza dei coloni americani, che si sentivano tutti fratelli tra loro. Cominciavano a spirare, quindi, venti di rivolta nel Nord America.
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    Il governo aquileiese, al contrario di quello spagnolo, reagì con prontezza alla sfida americana, concedendo ai coloni un gran numero di libertà, sempre fermo restando l'autorità del patriarca.
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    Tuttavia le politiche patriarcali non riuscirono a placare del tutto gli animi degli americani, questi infatti tennero un'assemblea a Lenape, dove chiesero a gran voce l'indipendenza. Il patriarca mandò quindi una delegazione a trattare con questi rivoltosi, cercando di dividere i loro partiti per garantire la sovranità patriarcale di quel governatorato; di questa delegazione faceva anche parte il diacono Raimondo Visconti, giovane ma abile e fidato politico, tratto da Antonio VI dal chiostro dopo solo pochi mesi di noviziato.
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  20. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    informo i cari lettori che sto scrivendo l'epilogo, che sarà un chiaro omaggio ad uno dei più grandi scrittori del XX secolo.. XD
    stay tuned for next update!

    saluti
    DAoS
     

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