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[SfidAAR 3]: E' 'na Cambogia!

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da zethani, 18 Giugno 2012.

  1. zethani

    zethani

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    Questo After Action Report (di seguito AAR) si propone di seguire l'evoluzione storica dell'Impero Khmer dall'inizio del 1399 fino a quando la sorte ce lo consentirà e di ben figurare nell'importante competizione della SfidAAR dove già molti si sono distinti, marchiando a fuoco il loro nome nella storia, a cominciare dalla fiera Borgogna e proseguendo con la sfavillante corte di Bisanzio e le crudeli segrete dell'Inquisizione di un certo Patriarcato che non sto a nominare. Saremo, noi pori cambogiani mangiatori di riso, all'altezza di cotanti predecessori???

    A giudicare dalla statura media che possiamo vantare: NO

    E tuttavia proseguiremo nell'ambizioso obiettivo di fornire una lettura leggera e quantomeno scanzonata a chi avrà la pazienza di interessarsi a noi. Gli aggiornamenti si divideranno in due tipi: i prettamente narrativi che porteranno avanti la storia e gli [EXTRA] che si focalizzeranno su un aspetto in particolare della cultura Khmer (o dei loro vicini, qualora ve ne sia necessità) o su un singolo evento. Tempo permettendo, ho intenzione di pubblicare almeno un capitolo a settimana per non lasciarvi troppo tempo senza le avventure dei prodi Khmer.

    Che il Buddha, nella sua infinita saggezza, ci guidi nel cammino!

    TABELLA DEI CONTENUTI

    Intro
    I, Cambogian [EXTRA - Breve Premessa Storica]

    Barom Reachea II (Ponthea Yat Khmer) [1399-1405]
    Welcome To The Jungle (Parte Prima)
    Welcome To The Jungle (Parte Seconda)

    Narayana I (Narayana Ramadhipati Khmer) [1405-1410]
    Raining Blood
    La Battaglia di Ngol Grong (TBW) [EXTRA]
    The Arrow Itself


    Thomma Saok III (Nay Kan Khmer) [1410-?]
    The Sword and The Crescent
    Burning Ayutthaya

    [​IMG]



    L'innegabile magnificienza delle torri del tempio di Angkor Wat, simbolo nazionale cambogiano. In primo piano monaci buddhisti ignari presto preda di affamati coccodrilli e gamberi di fiume.
     
  2. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    benvenuto nell'arena.. good luck and have fun :D
    tra l'altro scelta interessante la cambogia!

    saluti
    DAoS
     
  3. Pinky

    Pinky

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    Buona sfortuna :approved:
     
  4. Celt

    Celt

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    Bello bello non vedo l'ora di leggere la storia della Cambogia!
     
  5. zethani

    zethani

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    Una Breve Premessa Storica - I, Cambogian


    "...Tutto ciò che è umano deve retrocedere se non progredisce..."
    Edward Gibbon

    E' l'anno 802 quando sulla cima del monte sacro Mahendraparvata (oggi noto come Phnom Kulen) il signore di Chenla, Jayavarman, viene proclamato durante una solenne cerimonia Chakravartin, re universale, un dio sceso sulla terra. E' con quest'atto che si designa tradizionalmente la fondazione del Kambujadesa o, come sarà più tardi rinominato dagli storici occidentali, Impero Khmer.


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    Il fondatore dell'Impero Khmer, Jayavarman II, rappresentato con il costume da cosplay del Dio Shiva. Troppo tamarro.

    Dalla grande capitale di Angkor Thom, costruita sulle rive del lago Tonlè Sap, i Deva Raja della Kambuja estendevano il proprio dominio su gran parte dell'Indocina. Dalla Birmania alla Malesia tutti pagavano tributi ai potenti Khmer che usavano questa ricchezza per erigere grandiosi templi (il più famso dei quali è l'Angkor Wat, orginariamente dedicato a Vishnu) e mantenere complicati sistemi di irragazione.

    Nell'agricoltura, più che nelle armate, risiedeva infatti il potere della Kambuja: le fertili pianure alluvionali del Mekong permettevano di ottenere fino a tre raccolti di riso all'anno garantendo agli Khmer un significativo vantaggio nei confronti dei loro vicini, i Cham e i Thai. La ricchezza della Kambuja era tale da permetterle di rivaleggiare con la Cina della Dinastia Tang per il dominio sulla terra dei Viet.

    Benchè non si considerassero uomini e non risparmiassero crudeltà e atti di tirannia ai propri sudditi, i re Khmer si dimostrarono più tolleranti di molti regnanti di questo periodo. Permisero e incoraggiarono la coesistenza pacifica di più credi religiosi e filosofie dai tradizionali culti di stampo hindu (il concetto stesso di Deva Raja è mutuato dagli omologhi indiani) fino alle diverse dottrine buddiste di cui le più radicate erano la Theravada e la Mahayana.

    [​IMG]

    Gli Khmer all'apice della loro cazzimma. In alto a destra si può notare la dinastia Tang che sta per essere schiacciata sotto il tallone di Genghis Khan. Beccati questo, spocchioso cinese!

    Fu proprio la loro liberalità a causare la loro rovina.

    Intorno alla metà del XIII° secolo il buddhismo Theravada assurge al ruolo di religione principale all'interno dell'Impero essendo largamente diffusa sia all'interno degli strati più poveri della popolazione che della nobiltà. A differenza del precedente culto pseudo-hindi questa religione non riconosce più al sovrano la leggittimazione di Re Dio che di conseguenza perde autorità. La mancanza di grandi templi eretti testimonia come deve essere diventato sempre più difficile per i re di Angkor garantirsi il supporto delle masse popolari.


    Questo fatto insieme a un periodo di instabilità interna e al progressivo deteriorarsi dei sistemi di irrigazione contribuirono alla progressiva decadenza dell'Impero Khmer che pian piano si fece sempre più debole e incapace di mantenere il controllo sulle province esterne. Come spesso accade, tali difficoltà furono accentuate da un fattore esterno.


    [​IMG]

    Un barbarico soldato Thai si preparà ad invadere l'illuminata Kambuja. Siamo perduti!

    Ad occidente si era infatti stabilito un forte rivale, il regno di Ayutthaya, dichiaratosi indipendente dal dominio della Kambuja nel corso del 1300 e che aveva rapidamente soggiogato i rivali nell'area unificando i Thai. Scontrandosi contro gli Khmer, li sconfisse ripetutamente arrivando persino a minacciare Angkor e infine a saccheggiarla intorno alla metà degli anni '80. Gli ultimi imperatori furono quindi costretti ad abbondare l'antica capitale dei loro antenati e a stabilire la loro residenza più a sud nella città di Charktomok, nei pressi dell'attuale capitale della Cambogia Phnom Penh.

    E' il 10 Gennaio del 1399. La Kambujadesa, accerchiata dai nemici, è sull'orlo del collasso.

    E' qui che inizia la nostra storia.

    Next Coming: Welcome To The Jungle

     
  6. zethani

    zethani

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    Welcome To the Jungle


    10 Gennaio 1399, Charktomok, Palazzo di Giustizia
    Le guardie spalancarono le porte e Narayana Ramandhipati fece il suo ingresso nella sala grande con gli stivali incrostati di fango che tambureggiavano contro la pietra del pavimento. All'altro capo della stanza, adagiato su un folto cumulo di cuscini e con un muscoloso schiavo cham intento a fargli aria con una foglia di palma, sedeva il suo regale fratello.
    Sua Magnificienza Barrom Reacha II, chakvartin, figlio di Shiva, signore degli Khmer e protettore del reame ascoltava con indolenza un ministro che tentava di illustrargli una qualche senza dubbio importante questione che necessitava della sua attenzione. Tentativo più che vano, riflettè cupamente Narayana. Suo fratello raramente si degnava di occuparsi dell'amministrazione dello stato prima del mezzodì. Giunto ai piedi del sovrano Narayana si inginocchiò.
    "Vostra Radianza"
    "Oh, Nara, l'amore per le formalità lo devi proprio aver ereditato da nostra madre" lo schernì sua Maestà "Quante volte dovrò ripeterti di chiamarmi Ponthea e basta? Queste adulazioni lasciale a chi ne ha realmente bisogno per conquistarsi il mio favore"
    "Se così ti compiace, fratello" rispose Narayana. Notò che il re si trovava ancora in veste da camera. Nonostante il sole fosse alto da un pezzo doveva essersi svegliato da poco.
    Ponthea stava congedando nel frattempo l'attempato burocrate che cercava debolmente di protestare.
    "...ma Vostra Grazia, dovete ancora approvare la nomina di alcuni importanti funzionari! Guardate, per il ruolo di Tesoriere erano state discusse le candidature di..."
    "Chey Cettha, carissimo, non tediarmi con queste quisquilie" sospirò Ponthea "Apponi te la mia firma come fai di solito. Come hai detto che si chiamava il primo?"
    "Ang Tong Ang, vostra Altezza. Ma a questo proposito..."
    "Andrà benissimo. Ora via, su su. Devo intrattenermi con mio fratello finchè posso. Le sue armate lo conducono troppo spesso lontano da me!"
    Visibilmente indignato, Cettha abbandonò la sala in tutta fretta. Quando le porte si chiuserò dietro il ministro Narayana notò il legno crepato e scolorito. Prima che la famiglia reale lo espropriasse per sè, questo palazzo era stato la residenza del governatore di Charktomok. La quale era null'altro che una citta poco più grande di un villaggio sulle rive del fiume Mekong. Ripensando alla sala del trono dove era stato solito dare udienza sua padre, Thomma Saok, con i pavimenti ricoperti di lastre di luminoso bronzo e i ricchi arazzi; Narayana si chiese dov'era finita la grandezza della Kambuja.
    "Nara, non restare lì impalato come una colonna. Vieni qui di fronte a me" il re si era seduto per terra e stava armeggiando sopra una tavola di legno dipinta a quadrati bianchi e neri. Fra le mani aveva delle pedine di marmo scolpite.

    "Voglio sfidarti a questo gioco indiano che l'ambasciatore del Assam mi ha donato alcuni giorni fa. Credo potrebbe piacerti..."
    "Fratello, non sono venuto qui per giocare" lo interruppè Narayana. "E non posso trattenermi"
    "Non dire schiocchezze. E' il tuo Re che te lo ordina!"
    Piegato dal suo addestramento all'obbedienza, si sedettè. La partita terminò molto rapidamente con la vittoria di Ponthea.
    "Nara, hai commesso uno stupido errore da principiante! Ti mostrerò come non cadere nella stessa trappola in futuro. Allora vedi..."
    "Sto partendo oggi stesso per le province occidentali. Vorrei che tu promulgassi un bando in cui decreti che tutti gli uomini fra i sedici e i quarantacinque anni debbano presentarsi ai posti di reclutamento che ho provveduto ad aprire in ogni villaggio"
    "E perchè mai?" il Re stava raccogliendo distrattamente i pezzi.
    "Perchè entro un paio di giorni arriverà un messo al palazzo dall'Ayutthaya" spiegò Narayana mentre si alzava "Con sè recherà la testa del nostro ambasciatore e la dichiarazione di guerra"
    Le pedine si schiantarono fragorosamente al suolo.

    [​IMG]
    La cartina rappresenta la massima espansione delle truppe Thai nel corso della guerra. In rosso sono evidenziate le direttive d'invasione, in viola i successivi contrattacchi Khmer e dei regni alleati del Pegu e del Lan Na. Sotto il pastello nero, il regno del Sukhotai annesso nel corso della guerra dall'Ayutthaya.



    12 Marzo 1401, Charktomok, Palazzo di Giustizia
    "Quindi Ponthea non verrà?"
    Narayana alzò lo sguardo sul commensale dall'altra parte del tavolo di tek. Il più piccolo dei suoi fratelli era ormai un uomo anche se lui l'avrebbe sempre ricordato come l'infante urlante stretto al seno della loro madre, il viso illuminato dalla luce delle fiamme che divoravano i palazzi e i templi. Dalla notte in cui i Thai avevano bruciato Angkor, dalla notte in cui la più grande città che il mondo avesse mai visto era stata data alla fiamme erano passati 18 anni. L'indomani il non più piccolo Nay Kan sarebbe salito su un vascello del sultanato di Malacca. A Johore c'era una principessa malese ad attenderlo.
    "Mi dispiace, Nay. Sua Magnificienza ha ritenuto opportuno lasciare Charktomok ora che il nemico sta marciando verso di noi. Ha preso la strada per Pnhom Penh e credo che abbia attraversato il Mekong"
    "Non sei riuscito a dissuaderlo? Avrei voluto salutarlo un'ultima volta"
    "Ho provato di tutto. Non c'è stato nulla da fare" E di certo il regno non trarrà vantaggio dal fatto che scappi via come una gallina spaventata, pensò Narayana.
    Si interrupperò. I servitori stavano poggiando le ciotole di riso e grossi vassoi pieni di prelibatezze: spiedini di gamberetti e ananas, maiale gratinato col sesamo, pollo fritto e persico al vapore insaporito con galanga e miele.
    "E' il Re. Non deve rendere conto a nessuno del suo comportamento, tantomeno a noi" osservò Nay "Pensi di raggiungerlo presto?"
    "No. Il mio posto è qui. Ad organizzare la difesa di Charktomok"
    "Quanto ci vorrà prima che vi siano addosso?" chiese Nay mentre intingeva i suoi spiedini nella salsa dolce al lime con cui erano stati serviti.
    "Meno di una settimana se decidessero di procedere a tappe forzate. Ma non lo faranno. Rama Uthong sa che non ho abbastanza uomini per affrontarlo in campo aperto. Oltre tredicimila fanti e duemilacinquecento cavalli: crederà di non avere nulla da temere. Se la prenderà con comodo" rispose Narayana. Con un cenno al servitore ordinò che le loro coppe fossero riempite. "I carri dei rifornimenti lo rallenteranno e non potrà rifarsi con il saccheggio dato che non abbiamo lasciato una palma o un chicco di riso sulla strada per Chom Buri. Giorno e notte saranno tormentati dai drappelli nascosti nella foresta: attaccheranno e scompariranno, attaccheranno e scompariranno di nuovo. Quando alla fine arriveranno qui saranno così stremati da pregare di ucciderli"
    Narayana svuoto la coppa quindi prese a tagliuzzare il maiale.
    "Sarai così gentile da accontentarli?"
    "Non ancora. Lanceranno l'assalto, non avranno alternative. Sarà un massacro: i nostri uomini sono valorosi ma le mura di questo foruncolo che passa per città sono di merda e paglia e i nemici sono troppi. Combatteremo casa per casa, questo è certo, ed infliggeremo ai Thai molti lutti. Ma alla fine, inevitabilmente, saremo sconfitti"
    "E poi?"
    "E poi..." Narayana si interruppè. Catturato fissò la fiamma della candela che rischiarava la stanza al centro del tavolo "...sarà il fuoco a finire il lavoro per noi"

    [​IMG]
    La battaglia di Charktomok, quadro del pittore del XVI° secolo Cho Nun Chen. Nell'incendio che divampò perì il grosso dell'armata del re dei Thai Rama Uthong e un numero imprecisato di Khmer, di cui una parte consistente civili che non riuscironò a mettersi in salvo in tempo dalla città assediata. La storiografia ufficiale del regno di Kambuja sostiene che furono i Thai ad appiccare le fiamme nella furia del saccheggio. Studi più recenti e neutrali paiono suggerire che invece furono gli stessi Khmer a sacrificare coscientemente la città pur di aver ragione delle truppe nemiche.


    Tratto da Storia Completa dell'Indocina di Harcourt Joelicoeur, Vol III (1350-1550) ed. Etoile
    "La sconfitta di Charktomok, anche se ben lungi dall'essere rovinosa sul piano tattico, erose il consenso alla guerra nella nobiltà thailandese in modo irreparabile. Il conflitto che sembrava potersi rapidamente volgere in favore dell'Ayutthaya si era trasformato in una rovinosa guerra di posizione. La guerriglia strenua opposta dagli Khmer nella giungla e la crescente pressione dei regni birmani alla frontiera nord stavano reclamando un altissimo tributo di vite. La distruzione delle ultime roccaforti dei Sukhotai e l'unione dei siamesi sotto la bandiera rossa dell'Ayutthaya avevano posto in secondo piano il fatto che non fosse riuscita l'occupazione e l'annessione della regione dell'Isan. I consiglieri di re Uthong predicavano la prudenza e gli suggerivano come questo fosse il momento giusto per porgere la mano agli Khmer.
    Dall'altra parte della barricata la situazione non era infatti migliore. Le vittorie colte contro gli invasori avevano risollevato il morale del popolo ma la Kambuja non era in grado di fornire un inesauribile numero di guerrieri alle fornaci del fronte. Essendo incapaci di orchestrare un offensiva concreta nel territorio nemico (per scarsità degli uomini e incompetenza dei generali) gli Khmer non avevano altre opzioni che restare sulla difensiva. E una resistenza ad oltranza avrebbe probabilmente distrutto il tessuto sociale del paese, già gravemente compromesso da due secoli di lotte intestine e cattiva amministrazione della cosa pubblica.
    Sia da una parte che dall'altra si erano venute a creare le condizioni adatte per la pace.
    Formalmente siglata con il trattato di Thom Buri, questa riconfermava i confini precedenti al conflitto fra gli Khmer e il Regno di Ayutthaya più il riconoscimento del Sukhotai come parte integrante del regno siamese"


    [​IMG]
    Copia ufficiale del trattato di Thom Buri, per gentile concessione dell'Archivio Reale di Pnhom Penh.


    Next Coming: Welcome To the Jungle (parte 2)
     
  7. Celt

    Celt

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    Splendido!
     
  8. Filippo I di S.G.

    Filippo I di S.G.

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    Molto ben fatto :contratto:
     
  9. Ciresola

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    Quoto, veramente molto curato, seguirò questa sfidAAR con interesse :)
     
  10. zethani

    zethani

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    Grazie a tutti coloro che hanno letto (e in particolar modo commentato) il primo episodio dell'AAR. In colpevole ritardo pubblico solo ora la seconda parte del regno di Ponthea Yat, che era bella che scritta il 22/06. Sono stato molto impegnato con l'università ed altre cose e quindi ho preferito avere il tempo di portare avanti la partita prima di aggiornare l'AAR. Buona lettura!

    Welcome To the Jungle - Parte II

    Riassunto della puntata precedente: giusto il tempo di dare il fischio di inizio e gli Khmer sono coinvolti in una disastrosa guerra con l'Ayutthaya da cui escono dopo tre anni sconfitti, con le ossa rotte e l'onore infagato riuscendo tuttavia a mantenere intatto ciò che resta del loro impero. Riusciranno a riscattarsi?

    [​IMG]

    All'alba del XV°Secolo la principale fonte di esportazione della Kambuja restano i prodotti estratti dal sottosuolo. Le pietre preziose ed i metalli strappati alle viscere della terra dei minatori khmer viaggiavano lungo il corso del Mekong e il delta del Bengala arricchendo le corti degli imperatori cinesi e dei principi indiani. Importante fonte di introiti era anche il commercio con la vicina Indonesia (dominata dal regno del Majaphit), principalmente in spezie.

    25 Maggio 1403, nei pressi di Suong, Provincia del Peah Vinehar

    Il corteo reale percorreva a passo di lumaca la strada che da Phnom Penh risaliva lungo la sponda destra del Mekong. Ad Ang Tong Ang non era mai piaciuto cavalcare ed ora che i tetti di paglia di Suong erano in vista il Tesoriere tirò un sospiro di sollievo. Si sitemò meglio sulla sella. Il cavallo nero mandò un nitrito di protesta mentre la considerevole massa del suo cavaliere cambiava posizione.
    "Cosa ti rende pensieroso, mio buon amico?" lo apostrofò Ponhem To Long.
    L'uomo cavalcava un destriero bianco. Era diverse spanne più alto del ronzino di Ang Tong; la pelliccia liscia e rilucente alla luce del sole. Una magnifica bestia di razza mongola. Bastava questo ad identificare il padrone come uno degli uomini più ricchi della Kambuja, nel caso non si facesse caso alla spropositata quantità di oro ed argento che portava indosso. Lo sguardo di Ang Tong cadde sulla collana che il mercante portava al collo: le gemme che vi erano incastonare erano delle dimensioni di un pollice.
    "Esausto, piuttosto. Non riuscirò mai a capire chi ama viaggiare a cavallo. E' un modo tiste e spossante di spostarsi."
    "Non stento a crederlo Ang Tong. Mi è giunta voce che persino il tragitto dalla sala da pranzo alla camera da letto ti risulta faticoso" sogghignò il mercante di gemme "Per questo hai dato disposizioni agli schiavi di servirti da mangiare direttamente fra le lenzuole, così ho sentito."
    Più avanti lungo la colonna, si scorgeva la portantina del Re rilucente nel suo bronzo lucidato trasportata a forza di braccia da una nutrita schiera di portatori, i muscoli gonfi per lo sforzo. Ang immaginò Sua Maestà Barrom Reachea adagiato fra i cuscini a sbocconcellare frutta e pasticcini. Al di sotto della tunica gialla che indossava, il suo ventre a botte emise un gorgoglio.
    "Ed io ho udito che Ponhem To Long è così ricco che caga diamanti la mattina quando si sveglia, rubini dopo pranzo e zaffiri prima di coricarsi. Dimmi, potresti per caso far visita alle latrine del Palazzo Reale? Una rimpinguata alle casse non mi dispiacerebbe."
    Long proruppe in una rauca risata mentre si toglieva il cappello di paglia che portava per proteggere il cranio completamente calvo. Aveva la fronte imperlata di sudore, come tutti del resto. Era una giornata torrida.
    "Piacerebbe anche a me possedere questo dono. Ed invece purtroppo devo arricchirmi come fanno tutti gli uomini, estraendo la pietra dalle avide viscere della terra e rischiando la fortuna con il commercio"
    "Per favore, non ricominciare"
    "Ahimè, sventurato, alla mercè di pirati, tifoni e Dei volubili. Ricordami Ang Tong, il più scaltro dei ladri, a quanto ammonta il debito della Corona nei miei confronti?"
    "Non ho qui con me le carte" rispose titubante Ang in un tremolio di doppi menti "Ma dovremmo essere sulle decine di migliaia di pezzi d'oro"
    "Centododicimila riel, all'ultimo conteggio" puntualizzò Long, calcandosi nuovamente il cappello sulla pelata "E credo che molti di questi abbiano finanziato il tuo piccolo progetto, dico bene?"
    "Qualcosina, qualcosina" concessè svogliatamente Ang. Un ampio sogghigno si stava spandendo sulla sua faccia rubiconda.
    "Espropriare i latifondi dei nobili in povertà, riparare i sistemi di canali d'irrigazione, ampliare i terrazzamenti, disboscare e ridistruibuire il tutto fra i fedeli guerrieri di Sua Maestà" riflettè Long "Una mossa da maestro. Ti assicuri che il popolo ami quello smidollato di Sua Radianza e nel contempo non urtì eccessivamente la nobiltà. E sono forse troppo avventato quando suggerisco che non fai questo solo per bontà d'animo?"
    "Vorresti insinuare qualcosa? Forse dovrei ritirare la mia proposta a Sua Maestà di quelle esenzioni doganali sul commercio del rame verso il Lan Xang..."
    "Potresti. Come potremmo discorrere di qualcosa di ben più interessante e proficuo"
    "A cosa ti riferisci?"
    "Cinnamomo, chiodi di garofano, coriandolo, cumino e curcuma."
    "Sto ascoltando"
    I due uomini stavano ancora discutendo quando attraversarono le porte di Suong.

    [​IMG]

    Nel corso del primo decennio del 1400 si assiste a un progressivo ripopolamento delle campagne dell'Impero Khmer; dopo la flessione del secolo precedente la popolazione ritorna a crescere. Fondamentali furono il supporto fornito da Barrom Reachea II e i suoi successori ai piccoli propietari terrieri.


    Tratto da Storia Completa dell'Indocina di Harcourt Joelicoeur, Vol III (1350-1550) ed. Etoile
    "Se c'era una cosa che l'inetta casta militare della Kambuja aveva imparato dalla guerra contro i Thailandesi era l'impossibilità di sconfiggerli in campo aperto. Malgrado non fossero mancate le vittorie (vd. Charktomok, Battaglia di) queste erano sempre arrivate in conseguenza di particolari stratagemmi e contro forze nemiche logorate dai continui assalti notturni e dalle imboscate: tattiche non praticabili quando era l'esercito degli Khmer ad avanzare in territorio nemico. Per avere una forza militare efficiente sia in fase difensiva che offensiva era necessario porre rimedio a questo problema.
    La soluzione semplice ma per nulla scontata fu trovata nel completo cambio di paradigma dell'organizzazione delle forze militari. Come tutti i regni asiatici, fino a quel momento erano composte prevalentemente da contadini, richiamati alle armi per i pochi mesi liberi fra un raccolto e l'altro. Il sistema presentava principalmente due svantaggi: l'inettitudine e la scarsa disciplina militaresca di soldati di siffatta maniera, senza dimenticare il costante impoverimento della manodopera destinata alle coltivazioni. Le prime importanti misure intraprese furono l'istituzione di un salario militare per gli uomini richiamati alla leva e la creazione di una rete di assistenza statale per i reduci di guerra. La prima permetteva ai guerrieri sopravvissuti di mettere insieme una discreta fortuna (prevenendo la consueta speculazione dei grossi propietari terrieri a fronte dei contadini impoveriti). La seconda offriva una speranza ai soldati della Kambuja che rimanevano menomati di una vita migliore rispetto a quella del semplice mendicante. Il passaggio a un'esercito composto principalmente da reparti di combattenti professionisti si sarebbe concretizzato solo più tardi"

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    27 Giugno 1405, Oudong, Palazzo Reale
    "Il re è impegnato con i suoi consiglieri ma credo che non ne avranno ancora per molto. Nell'attesa vostra Altezza desiderà qualcosa per rinfrescarsi o da mangiare?"
    "No, credo che ne farò a meno." rispose Nay Kan guardando fuori dalla finestra. La piazza ottagonale era gremita di gente e il continuo via vai aveva sollevato una nube di polvere. Appesi a una forca, tre impiccati oscillavano lentamente. Da quella distanza, le mosche che si agitavano sui corpi parevano una coperta pulsante.
    La notizia della morte di Barrom Reachea II aveva impiegato più di due settimane per raggiungere Johore e la corte del sultano Malese. "Una malattia breve e orribile" questo aveva raccontato il capitano della Vento di Giada, un panciuto mercantile cinese partito da Guangzhou e diretto nel gonfo del Bengala "In tre giorni il re è stato completamente prosciugato di tutti i fluidi vitali. Si dice che le sue urla potessero essere udite fino al confine del Cham Pa. A siedere sul trono degli Khmer è ora Narayana, suo fratello."
    Era partito quella notte stessa in modo da non suscitare clamori a bordo della cocca messagli a disposizione dal sultano. Era giunto pochi giorni dopo al porto di Oudong, la vivace cittadina di Pnhom Penh posta sulla confluenza del Mekong e del Tonlè Sap, e vi si era trattenuto prima di cavalcare alla volta del palazzo reale. Fra i moli non si parlava altro che della morte del chakravartin. Era un continuo proliferare di storie. C'era chi sosteneva che fosse impazzito e si fosse gettato in pasto alle tigri del serraglio; chi sosteneva fosse morto strozzato da un osso di pollo rimastogli conficcato in gola; chi raccontava che avesse semplicemente abbondonato il suo corpo mentre meditava come il più santo dei brahmini. Assassinio, assassinio. Più di tutto era questo che si mormorava. Ponthea era nel fiore degli anni ed era difficile spiegare un decesso così repentino con cause naturali. Si, qualcuno doveva averlo assassinato. Ma chi?
    "Nay Kan!"
    Narayana aveva fatto ingresso nella stanza seguito da un codazzo di cortigiani. Nay Kan riconobbe il tesoriere Ang ma gran parte di quelle facce gli risultavano sconosciute. Quante altre cose saranno cambiate durante la mia assenza, si chiese mentre suo fratello gli veniva incontro.
    Narayana lo abbracciò, strizzandolo forte tanto che Nay temette di incrinarsi le costole. La sua tunica era ruvida e grezza, un vestito più adatto ad andare in battaglia che ad essere sfoggiato a corte. L'unica concessione che suo fratello aveva fatto alla regalità era un sottile diadema con incastonato un rubino che portava sulla fronte.
    "Ma guardati!" gli dissè Narayana mentre con le mani gli stringeva le spalle "Sono felice di vederti, fratello. E' stato un lungo viaggio?"
    "Mai come quello di andata. La mia felicità è pari alla tua, Narayana. Eppure..."
    "Non dire altro." lo interruppè Narayara "Hai ragione, è una triste circostanza che ci riunisce oggi"
    I consiglieri si erano nel frattempo dileguati attraverso il portone, lasciandoli da soli. Narayara si avvicinò allo scrittoio, dove uno dei servitori aveva lasciato una brocca colma di vino di palma e due coppe. Le riempì entrambe quindi ne passò una a Nay.
    "A Ponthea" disse Narayara sollevando il calice.
    Nay gli fece eco ma aspettò che suo fratello bevesse prima di fare lo stesso.
    "Triste, triste davvero." riprese a parlare Narayana mentre il fratello sorseggiava la bevanda "Mai ho visto la morte cogliere un uomo sano e vigoroso in così poco tempo."
    "Com'è accaduto?"
    "Dissenteria. O almeno questo è quello che dicono i medici." Il volto di Narayana si contrassè in una smorfia d'ira "Medici? Ciarlatani! Nessuno ha potuto fare niente per lui. Hanno bruciato incenso, salassato e infilato aghi in ogni parte del povero corpo di Ponthea senza ottenere alcun risultato. Incurabile, mi hanno detto. Dopo che era morto, ovviamente. I più furbi sono scappati con la coda fra le gambe non appena hanno potuto."
    "E gli altri?"
    "Hanno avuto quello che si meritavano" ringhiò Narayana indicando i corpi che ondeggiavano nella piazza. Un corvo si era appollaiato sulla testa di uno degli impiccati e gli stava beccando la faccia.
    "Mi chiedo se sia stata davvero una malattia ad uccidere Ponthea" disse Nay facendo roteare pigramente il vino nella sua coppa "La dissenteria è estremamente virulente e mi sembra strano che sia rimasto circoscritta a questo palazzo."
    "Se si fosse diffusa a quest'ora le strade di Oudong sarebbero pavimentate di cadaveri. Credi che sia stato assassinato?"
    "Veleno. E' la prima cosa che mi viene in mente. Esistono sostanze che uccidono in modo così subdolo, simulando una morte per cause naturali."
    "E a nostro fratello non mancavano certo i nemici" commentò Narayana, i gelidi occhi grigi fissi in quelli del fratello minore.
    No, non gli mancavano affatto, pensò Nay stringendo la coppa con mani che stavano perdendo la sensibilità. E chi meglio di te, Narayana, potrebbe saperlo?

    [​IMG]

    Tutti lodano Narayana, primo del suo nome, chakravartin e figlio di Shiva, signore degli khmer e protettore del reame! Che il suo regno sia lungo e illuminato dalla saggezza!

    Next Coming: Raining Blood(5/07 -30%; 6/07 -40%; 7/07 -10%; 8/07 -20%)
    (La probabilità è interpretata secondo gli assiomi di Kolmogorov)
     
  11. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    kolmogorov è il male!!! meglio il de finetti XD
    cmq WOT ma buon update, oserei dire

    saluti
    DAoS
     
  12. zethani

    zethani

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    Passa all'interpretazione assiomatica, abbiamo i biscotti e le navi a triangolo!
    Ora mi devi spiegare che diavolo significa WOT, possibili interpretazioni:
    -Wheel Of Time (serie fantasy infinita di Robert Jordan)
    -Walhrus Off Tent (Tricheco fuori dalla tenda)
    -Wind Over Trees (Il vento sugli alberi)
    -Wand Of Treachery (la bacchetta del tradimento)
    -Word Of Tall! (parola di alto!)

    :humm: :humm: :humm:
     
  13. TheDOC

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    With Off-Topic? Sparo a caso.
     
  14. Pinky

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    Watch Out Trolls?
     
  15. SkySpace

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    con DAoS succede sempre così! xD
     
  16. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    Wall Of Text :D

    @skyspace non è vero!

    saluti
    DAoS
     
  17. zethani

    zethani

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    [Per esigenze di tempo, abbandonerò fino ad almeno la metà di agosto lo stile "narrativo" puro. Mi dispiace perchè mi divertivo parecchio, ma non ce la faccio congli esami che si accavallano in vista della laurea triennale. Spero non vi dispiaccia troppo xD]

    Raining Blood
    Riassunto delle puntate precedenti: il regno degli Khmer tenta faticosamente di recuperare la gloria perduta ma la minaccia dei thai è viva e concreta ad occidente. Un nuovo re domina sulla Kambuja, riuscirà Narayana dove i suoi predecessori hanno fallito?

    Non appena fu asceso al trono che era stato di suo padre e suo fratello, Narayana I si adoperò per mettere al riparo il fragile regno della Kambuja dalla potenza crescente ad occidente dei thai. Impossibilitato per il momento a sfidare direttamente l'Ayutthaya, il re si concentrò sulla fortificazione del confine che, dagli altopiani di Khorat fino al golfo del Siam, sarebbe stata la prima linea di difesa in caso di una futura (e certa) nuova invasione. Le mura degli insediamenti di confine vennero rinforzate ed innalzate, fu creata una rete di punti d'osservazione ed addestrato un servizio di guardaconfine. Le città più importanti furono persino dotate di rudimentali pezzi di artiglieria (comprati a peso d'oro nella lontana terra degli Han) per scoraggiare gli incursori thai più intraprendenti. Il progetto, che prosciugò un numero notevole di risorse, procedette lentamente e Narayana non visse abbastanza da vederne il completamento.


    [​IMG]



    Scapolo e privo di eredi diretti nominò come suo successore il fratello minore Nay Kan il quale, malgrado nutrisse ben più di un sospetto sulla morte di Barrom Reachea II, si trasferì nel palazzo di Oudong insieme alla moglie, la principessa malese Jamila, che nel frattempo gli aveva dato una figlia, Bopha. Al giovane fu inoltre accordato un posto fra i più stretti consiglieri del Re, fra i quali spiccavano le figure di Diep Phamen, cancelliere e primo ministro; Mochiyuki Kikkawa, maestro delle spie, un giapponese esiliato per motivi sconosciuti dalla natia isola di Shikoku e privo di un occhio; Ang Tong Ang, tesoriere già al tempo di Barrom Reachea e uno dei pochi a mantenere la sua posizione a corte nel nuovo corso; e infine Bao Samnang, ferocemente leale anche se non dalla brillante intelligenza, comandante delle guardie reali.


    [​IMG]
    Bassorilievo raffigurante in primo piano una guardia reale khmer del corpo dei Prak'ak Tao; per gentile concessione del museo nazionale di Phnom Penh. Fondati sotto il regno di Narayana I, derivavano il nome dalla loro arma preferita, il prak'ak, un lungo bastone con una falce all'estermità.



    Nel frattempo ad oriente cresceva la tensione. Approfittando della scarsa sorveglianza sul confine le tribù dei cham, riunite solo di nome in una confederazione che prendeva il nome di Cham Pa, razziavano ripetutamente le regioni sottoposte all'autorità degli Khmer. Benchè nel suo cuore ardesse il desiderio di punire questa insolenza, Narayana sapeva bene che muovendo il suo esercito contro i barbari dell'est avrebbe scoperto la gola alla tigre che si annidava ad occidente. Suo malgrado aspettò, attendendo che si venisse a creare l'occasione giusta.


    [​IMG]



    Non dovette attendere a lungo. Nel marzo del 1407 gli informatori di Kikkawa infiltrati presso la corte di Ayutthaya riportarono notizie allarmanti: il re dei thai aveva infatti chiamato a raccolta i vessili e il regno si stava preparando alla guerra. Ma l'obiettivo questa volta non era la Kambuja. Il lontano regno di Ava aveva infatti richiesto l'intervento degli alleati thai nella lunga e sanguinosa guerra che lo vedeva scontrarsi contro il Bengala. Non fu senza un sospiro di sollievo che gli Khmer osservarono le vele thai scomparire a meridione per dirigersi a combattere in India.


    [​IMG]
    In rosso le armate dei khmer, in ocra quelle dei cham. Fra le parentesi quadre sono riportati i nomi dei comandanti in capo degli eserciti. La consistenza dell'armata cham poteva essere solo stimata all'inizio del conflitto, in quanto molto sarebbe dipeso dal consenso che sarebbe riuscito a raccolgiere Jaya V fra le tribù.



    Narayana non perse tempo dando ordine di ammassare un potente esercito. Nell'aprile del 1407, ventimila uomini si preparavano a invadere il Cham Pa. Il re decise di dividere le sue forze in due blocchi. L'armata più piccola, forte di circa 8.500 uomini tutti appiedati e comandata da Narayana in persona, avrebbe marciato da Prey Nokor alla volta della paludosa regione del Panduranga mentre l'esercito più consistente (10.000 fanti e 2.000 cavalieri) agli ordini di Bao Samnang avrebbe avuto il compito di occupare la città di Pleiku nel Vijaya, prendendo il controllo dei passi montani che collegavano la parte settentrionale del regno di Cham Pa con le regioni meridionali, battendo sul tempo l'esercito che i Cham avrebbero messo in campo contro gli invasori. Una parte sarebbe quindi rimasta come guarnigione, mentre il resto dell'armata si sarebbe congiunta con quella di Narayana per partecipare alla conquista del Kauthara: con metà del regno occupato dalle truppe khmer il re dei Cham, Jaya V, non avrebbe avuto altra scelta che arrendersi.


    Next Coming: La Battaglia di Ngol Grong
     
  18. .:Expito:.

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    [Una domanda che non c'entra con l'AAR: quando uso il meiou crasha ogni volta che premo per vedere statistiche o cose varie... Quale hotfix hai messo, o, in alternativa, quale meiou hai?]
    Bello sto AAR! molto appassionante da leggere.
     
  19. zethani

    zethani

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    Io ho la 5.2 che dovrebbe essere la versione immediatamente precedente a quella che è possibile scaricare adesso sulla pagina del Meiou. Non mi pare ci fossero altre cose da aggiungere se non che, per i sistemi a 64 bit, dovevi moddare l'.exe del gioco con una patch per migliorare lo sfruttamento della RAM (anche questa si trova sulla pagina del Meiou).
     
  20. .:Expito:.

    .:Expito:.

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    Ok, provo a vedere.
     

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