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SfidAAR 2: Filippo I di S.G. - Gondwana: verso l'Olimpo

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da Filippo I di S.G., 23 Settembre 2010.

  1. Filippo I di S.G.

    Filippo I di S.G.

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  2. Filippo I di S.G.

    Filippo I di S.G.

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    Cantatemi o Dee, del Gondico Narsingh
    l'Ira furibonda, che infiniti addusse
    lutti agli indiani, molte anzitempo alla morte
    generose travolse alme d'eroi,
    e di cani e d'augelli orrido pasto
    i suoi nemici lasciò (così di Adi Shankara
    l'alto consiglio s'adempia), da quando
    primamente disgiunse aspra contesa
    il re de' musulmani e il divo Narsingh.


    Gondwana, 1399
    Pronti, partenza.jpg

    obiettivi principali della partita:
    1. distruzione di ogni nazione islamica;
    2. conquistare la Germania settentrionale, in particolare Berlino;
    3. mettere piede in America.

    obiettivi immediati:
    1. sopravvivere;
    2. crescere;
    3. ottenere uno sbocco sul mare.
     
  3. Filippo I di S.G.

    Filippo I di S.G.

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    allora, in questo AAR distinguerò la parte "poetica/narrativa" e le mie considerazioni in base al colore. Grigio/blu (come sopra, insomma) per la prima.

    Dunque cominciamo con qualche considerazione generale rispetto alla situazione di partenza.



    Di Narsingh Rai Gond Piè veloce, e dei suoi divi predecessori, tale è la natìa terra: stretta tra le pendici del tetto del mondo e le calde giungle.
    Dimora della tigre, del leone e dell'elefante, e di tutti i popoli che ivi giunsero, e trapiantarono le coltivazioni del cotone e delle spezie.
    Tolleranza e induismo da generazioni sono di casa, ma anni e anni sono oramai passati ed è già oggetto di ricordo quel tempo in cui i poderosi e travolgenti venti dell'ovest portarono con sè quel che di più distruttivo si può tutt'ora annoverare nella storia di noi tutti: non piogge, nubifragi, alluvioni, nè animali che fossero più molesti della zanzara o della pantera.
    Uomini dalle lunghe tuniche portarono, adombrati da mezze lune, del color dei prati, su neri stendardi ondeggianti. Uomini terribili, portatori di malanni, che non s'imposero con la nobile saggezza, che non si fecero portatori di luce, e di calda amicizia, ma che fecero del gelido metallo e dei sibilanti dardi, portatori di morte, loro messaggeri presso di noi.

    Nelle mani degli eroi portatori di giustizia e degli dei latori di speranza è il futuro delle nostre genti. La fede in essi è la luccicante porta per la gloria, la loro è la limpida via della Vita suprema.

    Tornando tra noi, la situazione è la seguente:
    1. Non abbiamo un accesso al mare, ma per adesso non è una priorità;
    2. Abbiamo 3 regioni per un totale di circa 30mila abitanti. Purtroppo nel nostro paese si contano anche 3 distinti ceppi culturali, e quindi i dissidi sono sempre dietro l'angolo;
    culture iniziali.jpg
    3. Dal punto di vista della popolazione, l'India è induista, ma nella pratica i due terzi del territorio sono in mano a stati musulmani che non tarderanno a convertire in massa. Questo va impedito;
    religioni iniziali.jpg
    4. Disponiamo di circa 1200 uomini reclutabili, e ne possiamo mantenere al massimo 4mila, le entrate fiscali dovrebbero permettercelo senza troppi problemi;
    economia iniziale.jpg
    5. In altre partite il Deccan attaccava sempre entro il primo mese dall'inizio... speriamo bene...
     
  4. ronnybonny

    ronnybonny Moderator Membro dello Staff

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    in bocca al lupo audace AARista
     
  5. Mac Brian

    Mac Brian

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    Mitico il secondo obbiettivo!
     
  6. Filippo I di S.G.

    Filippo I di S.G.

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    quando ho visto che un terzo dei miei abitanti era del gruppo culturale "ariano" mi è venuto in mente un inquilino di Berlino che nella timeline reale ne aveva rivendicato la discendenza... e quindi perchè non andare a fargli visita?? :p
     
  7. Filippo I di S.G.

    Filippo I di S.G.

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    Libro primo
    1399-1404
    (testo originale inframmezzato da guide alla comprensione)

    Narrate dunque, o dive1, del Gondico Narsingh

    tale ira funesta, dai servi di Allah
    scatenata, che infiniti addusse
    lutti agli indiani, e di glorioso alloro
    di vittoria cinse i capi del divo Narsingh2.

    1. L'autore nel primo verso di ogni suo componimento pone un ringraziamento implicito alle "dive", cioè le sue compagne di classe a scuola, che per anni hanno costituito la sua fonte di materiale da copiare durante i compiti scritti di lingua e letteratura indiana, materia in cui non era decisamente ferrato, come si intuisce da ciò che ne è stato di lui nella vita.
    2. Detto in altri termini: i musulmani hanno rotto e sono stati mazziati di brutto.

    Quale, o dive, dei sciagurati numi,
    ai del profeta i figli malo consiglio
    diede, di disgiungere aspra contesa
    con l'abitatore delle terre dei grandi fiumi,
    condottiero
    di animali maestosi3?

    3. Narsingh aveva in quel periodo appena preso, dopo alcuni mesi di esercizi, la patente di abilitazione per la guida degli elefanti.

    Accadde dunque che ei mosser
    bellicosi, di armi e bardature
    coverti, e che con legni e ferri assedio
    cingesser a di lui le murate città,
    dal ponente resi fidi di preceder il levante.

    Ti pareva che il Deccan non attaccava subito... deccan.jpg

    Da Adi Shankara ispirato, Ei
    tale bellica movenza previsto avea,
    e a riparo sicuro mossosi era da
    tempo, sì che la feroce tigre non
    uno, ma quattro trovò innanzi.

    Giustamente prevedendo la mossa del Deccan, i tre diplomatici presenti all'inizio si muovono immediatamente alla volta degli unici tre stati disposti ad accettare l'alleanza: Orissa, Bihar e Assam. Certo, il terzo è inutile in quanto lontano, ma va bene così.

    Coraggio in ogni valente cuor
    profuse, e come il cacciator la forte
    preda aggira e stanca, prima di, con
    saetta sicura, colpir, così il divo Narsingh,
    Piè veloce, ben oltre il crepuscolo
    si spinse,sì che del capo privò
    prima del tempo chi dovea da retro
    nel silenzio venire, e, di stridio e fragore,
    del nemico la terra fece, occidendo
    con i pochi i molti e pur soli
    che innanzi all'avanzata sua infuocata
    trovarono loro inaspettato vato.
    Piacque agli immortali dèi simile
    di moribonda distruzione visione,
    e ne' voltarsi indietro alla natia terra,
    del nemico la rotta con gioia vide,
    e per martello incudine si prestò,
    schiacciando con fidi suoi il barbaro
    oppressore.

    Il Deccan è forte, molto più di noi. Tuttavia il suo attacco preventivo lo obbliga a limitarsi ad un assedio. Nel mentre Narsingh, giovane re da due anni al trono (e grande generale: 3 3 3 0), raccoglie a nord 3mila cavalieri e, fiducioso nei propri alleati, sceglie di scagliarsi direttamente verso il cuore del territorio nemico, anzichè combattere in casa. Questo ci permette di distruggere tutti i vari reggimenti reclutati dai musulmani. Al nostro ritorno, i nostri alleati hanno indebolito e mandato in rotta i nemici, e arriviamo giusto in tempo per distruggerne parte in ritirata. La vittoria è nostra, e prima che la fortuna giri stringiamo pace: pace 1402.jpg
    Vittoria stupefacente fu tra'
    sovrani dell'India detta. Oh trionfo
    de' bravi e valorosi su mala avidità.
    I pochi umiliaron i più, e persino chi
    per sdegno e sfiducia pria da alto
    in basso guardar solea resesi conto
    di siffatta grandezza del divo Narsingh.

    Qui il poeta fa riferimento alla proposta di alleanza inoltrata dal Vijayanagar a noi subito dopo la nostra vittoria. Ad inizio gioco la loro risposta ad una nostra proposta di alleanza sarebbe stata "impossibile"... hehe

    Ah una nota di informazione. Con la conquista della città di Nangpur ora il Gondwana annovera la bellezza di 4 distinti gruppi culturali (yee...) nonostante conti appunto 4 province... 4 province 4 culture.jpg
     
  8. Filippo I di S.G.

    Filippo I di S.G.

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    Libro primo, parte II
    1404-1408
    (testo originale inframmezzato da guide alla comprensione)

    Dopo che Ei ebbe del malvagio
    Deccan l'ego sminuito, da' bimbi
    e madri cantato in eccelsi ascese,
    limpido e genuinodi lode e ringraziamento
    il canto, per il divo Narsingh
    Piè veloce e rombo di tuono.
    Da che, di tregua col rapace avverso,
    non più di otto stagioni trascorsero,
    che per gl'irti passi e montani
    e lungo i placidi fiumi echi mortiferi
    ivi giunsero: che a maestral fuoco
    e frecce avean ripreso
    a far scorrere il rosso sangue
    disser, e 'sì si prese della vertade
    dell'antiche parole de' oracoli,
    che gli alberi non avrebber
    infiorito i rami, nè a cantar
    gli usignoli
    tornati sarebber,
    fintanto che 'l verde
    invasor vivente fosse.

    In poche parole: non ci sarà mai pace tra induisti e musulmani, dissero gli antichi quando videro arrivare i servi di Allah.

    Parola prese il Gondico Narsingh,
    e ruggito di leone emerse da corpo
    d'agnello
    1: "de' terre e mari e monti
    e fiumi gl'immortali e invicibili dèi
    generosi a noi mortali uomini diedero,
    che con esse vivessimo e di esse
    mangiassimo. Non a' malvagi servi
    di oscure leggi, ma a'noi, lor degni
    servitori Essi le diedero.
    L'armi altrui le nostre affiancaron
    in minorità, i nostri ferri soli
    l'altri nostri fratelli non lasseranno,
    ma con
    del giaguaro la forza al
    crepuscolo
    per Delhi marceranno,
    sì che con saldo cuor all'ombra
    del Qubt giungeranno"

    1. Narsingh era solito indossare un mantello di pelle d'agnello. Aveva imparato a ruggire guardando da piccolo le videocassette de "Il re leone". Si era immedesimato al punto da credere di essere la reincarnazione di Simba...
    2. In realtà Narsingh aveva solo detto "Il musulmano Delhi è in guerra con l'Induista Rajputana. Approfittiamone". Nota storica: il "Qubt Minar" (reale) è uno dei più antichi minareti indiani, costruito nel 1230.

    Quanto innanzi agli dèi
    immortali promesso
    mantenendo, mosse adunque
    il Gondico Narsingh alla volta
    dell'islamica Delhi, con squilli
    solenni a sè irrevocabilmente
    chiamando i fratelli della fede,
    i legami del sangue onorando.

    Il casus belli contro Delhi è quello dell'alleanza: Delhi e la sua coalizione islamica erano in guerra, oltre che con il Rajputana, anche col nostro alleato Bihar. Nella guerra, inoltre, ci seguono (meno male) anche Orissa, Vijanagar e Assam. La situazione del Delhi era particolarmente propizia (per noi) visto che il suo grande esercito era impegnato severamente dal Rajputana (che però stava battendo) e dal Chagatai (su cui non avevo però informazioni).

    E 'sì ei giunse, lasciati i fanti,
    innanzi a' del nemico capitale,
    che niuno fermarlo potè, e a tutti
    Ei apparve qual figlio non già
    di uomo, ma di Shiva stesso.
    Tremaron l'alte mura sotto
    i piè suoi, e franaron i monti,
    e con essi della mortal fera
    l'orgoglio e l'onore. Di essa
    l'alleati la fuga preriron e, sola,
    in ginocchio al divo Narsingh,
    Piè veloce e rombo di tuono,
    avanti si pose, che nulla più
    da opporre avea.

    La guerra è un successo, e mentre si avanza ci si lascia dietro dei reggimenti ad assediare. Gli eserciti nemici sono in realtà pressochè assenti dal nostro fronte (vengono falciate facilmente diverse truppe appena reclutate dagli ormai famosi 3000 cavalieri del re), e Delhi stessa capitola per fame. Il 9 giugno 1405 facciamo pace, loro ci cedono le città di Malwa e Mandla. Vedi l'allegato 16123

    Trionfo iridato voluto
    dagli dèi sorrise al Gondico
    Narsingh, ma non languida
    pace fu della divina volontà
    l'esito, e furiosa guerra
    terribile padrona de' uomini
    rimase, co' suoi alterni favori.
    Di tanti nemici, niuno
    da sua bucefala cavalcatura
    schiodarlo potè, e dove
    il comune avrebbe di dolore
    sofferto Ei sorrise ad avversa
    sorte, e di tanti mali trasse
    buono frutto, nuovi vassalli
    conducendo a palazzo, sì
    da proteggerli; ché non s'abbia
    mai a pensar'errato.


    Gli anni che seguono sono segnati da un continuo stato di guerra: in tre anni siamo chiamati a partecipare a tre guerre, due delle quali terminano con una pace bianca (o quasi, ottenuta con grande sforzo, grazie sempre alle abili manovre della cavalleria), e una con la vassallizzazione del piccolo sultanato induista del Khandesh, che è sottratto alle mire islamiche. Vedi l'allegato 16124 [​IMG]
     
  9. nirian

    nirian Guest

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    gli allegati che dovrebbero mostrare la conquista di Malwa e Mandla e la vassalizzazione del Khandesh rimandano a link non funzionanti
     
  10. coluicheregna

    coluicheregna

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    doppio post,cancellate please
     
  11. coluicheregna

    coluicheregna

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    per ora direi ok,ma bisogna fare molta attenzione,i gruppi culturali distinti sono spesso fonte di sciagura:contratto:
    speriamo in una assimilazione rapida o un accettzione delle culture:approved:
    per quanto cocerne la mega-confederazione di stati che hai creato,ti sarà molto utile per cacciare i musulmani dalle sacre terre indù:ador:
     
  12. Filippo I di S.G.

    Filippo I di S.G.

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    Beh rimediamo subito:
    pace del 1405, in cui ci vengono cedute da Delhi le città di Malwa e Mandla
    pace 1405.jpg
    Successiva pace del 1408, in cui togliamo i core (doveroso perchè la guerra volgeva al peggio)
    pace 1408.jpg

    Questo invece per quanto riguarda il Khandesh:
    pace 1407.jpg
    Per i gruppi culturali... beh almeno le nuove conquiste a nord sono tutte dello stesso ceppo linguistico! :p
     
  13. coluicheregna

    coluicheregna

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    meglio di niente
    cerca di tenere la stabilità alta e il badboy a livelli accettabili,altrimenti la vedo dura....
     
  14. Filippo I di S.G.

    Filippo I di S.G.

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    Libro primo, parte III
    1408-1414
    (testo originale inframmezzato da guide alla comprensione)

    Venìa all'ombra degl'ultimi
    fuochi della notte maligna
    nel sangue spegnersi
    tal dagli dèi osteggiata
    nera nazione d'oppressori,
    lo cui capo da Narsingh
    Piè veloce, rombo di tuono
    e mano liberatrice troncato
    era stato. Sì che vecchi
    e fanciulli gridavan e gl'uni
    agl'altri docendo il mestier
    de' ferri e de'legni, per trar
    lontane dell'odiato invasor
    le insegne.

    Giungea eco di tutto questo,
    e d'altre cose de' domìnii
    dell'ingiuriosa Delhi,
    nella del divo Narsingh corte,
    sì ch'Ei, di viva compassion
    per tal prode gesto colmo,
    postulò ch'essi dovesser
    di diritto un loco sicuro
    assieme al Gondwana aver,
    sì da non dover temere
    del figlio di Maometto
    l'affilata scure.

    In pratica, nel maggio 1410, in seguito a rivolte, si crea nel sud dello stato di Delhi un nuovo piccolo potentato (Malwa), di fede induista. Ovviamente mosso solo dal desiderio di proteggerlo da ritorsioni musulmane, Narsingh decide di porlo sotto la propria tutela, volente o nolente. La guerra si protrae per quasi un anno a causa del territorio montuoso che rende difficili gli assedi. Il 15 marzo 1411 comunque raggiungiamo l'obiettivo. pace 1411.jpg

    L'aspre montagne
    e le strette valli, vicine
    ai monti degli dèi, bagnate
    dall'acqua discolta al sole
    estivo, con caldi venti
    il giunger di Narsingh
    Piè veloce, rombo di tuono
    e mano liberatrice accolsero
    felici. Giungea per fare
    di temporaneo graffito
    monumento eterno a gloria
    perpetua di Lui, in ogni loco
    omaggiato, e d'ogn'indiano
    la cui fede non fosse mai
    tramontata come la luna
    de' musulmani. E si videro
    Rama e Krishna
    1 compiaciuti
    seguir da presso i fanti
    e i cavalieri.

    1. Rama e Krishna sono due divinità induiste; sono incarnazioni di Vishnu, il dio protettore del mondo, che tramite esse interviene per salvare il mondo.

    Visse il Gondwana
    e i vassalli suoi un ciclo
    naturale di verde pace.
    I campi furono seminati,
    le piogge vennero e
    portarono grande giovamento.
    Trascorse la calda estate,
    il fresco autunno, il tiepido
    inverno e la ridente primavera.
    Ma non era ancora
    il sole giunto all'apice
    della sua potenza
    che nuova ombra nera
    si protese sui dell'India
    popoli liberi. Ombra
    di ombre, ombre di uomini,
    uomini che rifuggivano il dolore
    e la spada, che mai li avevano
    lasciati. Che ora più che mai
    li uccidevano in massa.
    per golconda!.jpg

    Poteva non essere l'odiato Deccan? No, non poteva che essere lui...

    Chi lo vide indietro scattò
    per lo spavento quando Narsingh,
    Piè veloce, rombo di tuono
    e mano liberatrice, l'infausta
    nuova seppe, e con furia
    travolgente si squarciò il mantello,
    con voce possente la divina
    punizione invocando su di sè,
    per non aver impedito cotanto
    d'induisti scempio blasfemo,
    che l'islamici avean in un tempio
    di Parvati messo'l velo alla dea.
    E detto che l'ebbe al popolo
    tutto, s'avvide che'l contadino
    l'aratro abbandonava, e il fabbro
    con generosità l'armi nuove
    distribuiva, e la donna con pungoli
    spingeva il pavido marito a trarre
    l'arco e la faretra, per seguire
    il divo Narsingh in fatale spedizione.
    E partirono, con l'ali divine ai piedi,
    per render ancor più solerte
    la già fulminea cavalleria.

    Al di là delle esagerazioni del poeta (che mi dicono dalla regia era un leccac... ehm un accesissimo ammiratore del re), la guerra non è così difficile: possiamo approfittare di un Deccan già in guerra con il Vijayanagar, e la vittoria è rapida, anche se un "cavillo" (Golconda è la loro capitale!!) ci impedisce di ottenere ciò che ha scatenato il conflitto...
    pace 1413.jpg
    Se non altro Maharastra è una delle città più grandi dell'India, e ci fornirà di conseguenza un bel po' di MP :approved:

    L'ultimo evento importante del 1414 è una guerra scatenatasi tra l'Assam (nostro alleato) e il Bengala e il Brunei. Noi lo seguiamo in guerra, ma l'anno successivo firmiamo bianca. Vista l'assenza di grandi vittorie del re, il nostro poeta ha preferito starsene zitto, ed elogiare piuttosto le grandissime altre virtù del nostro sovrano, in particolare a letto... ma questa è un'altra storia! :p
     
  15. Pinky

    Pinky

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    vai!
    per il grande bovino druido!:cautious:
     
  16. Filippo I di S.G.

    Filippo I di S.G.

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    Narsingh preferisce gli elefanti alle mucche :p (avendone la patente di guida poi... :contratto: c'è chi pensa che sia un vero pirata della strada, però visto che è un autocrate dispotico nessuno osa dirlo!!)

    Ah, ho dimenticato una buona notizia!!
    assimilazione 1.jpg
     
  17. Filippo I di S.G.

    Filippo I di S.G.

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    Libro primo, parte IV
    1414-1416
    (testo originale inframmezzato da guide alla comprensione)

    La forza della tigre e del cavallo
    la velocità furon di Narsingh
    Piè veloce, rombo di tuono,
    mano liberatrice e pugno di ferro
    egregie quant'efficaci virtù
    guerriere. Mai vanità avea
    per quella turbata fronte
    insinuato mali pensieri,
    e sempre e solo la gloria
    degli dèi e la potenza
    dello stato Ei avea 'gognato.
    Eppure tanto prodigio
    umano pareva non esser
    tale, e in molti oltre a dirlo
    cominciaron a pensarlo:
    che il divo Narsingh divo
    fosse non sol di nome
    m'anche di fatto,
    e che non comune figlio
    di donna, ma diretta
    incarnazione di Shiva
    il distruttore Ei fosse.
    Sì che gli dèi tutti a questionar
    presero, temendo che
    sì tanta magnificenza
    potesse far i lor meriti
    al popolo dimenticare.
    'Sì ch'essi di minar
    sue liberal virtù
    decisero, onde evitare
    che i lor templi
    a lui venissero
    dedicati.

    Serpe di bramosìa
    indi essi mandaron,
    per morder di Narsingh
    la caviglia, e sobillar
    maligna avarizia
    e crudeli pensier.
    D'ogne cognizion privo,
    per divina punizione,
    Ei prese a concepire
    l'alto tradimento
    di quegl'ideali di pace
    e libertà che tanto
    difesi avea.

    Guerra, bella,
    sanguigna, Ei dichiarò
    da cupidigia di denari
    e lidi e terre nuove,
    non già per necessità
    o per grido d'aiuto.
    E a chi con stupore,
    ingenuo ma sincero,
    il motivo chiese, rispose
    il divo Narsingh:
    "Decisi così, che io
    posso quel che voglio.
    E più non dimandare".
    Mosse dunque, alla volta
    di chi un tempo gli fu
    amico fedele, reo
    di aver mostrato
    la propria ricchezza
    a chi credea un caro
    fratello, compagno
    di sventure e di successi.
    Con cavalieri, ed elefanti,
    e truppe e spade e archi
    lo fece, ma senza
    la ragione di giustizia,
    e quand'essi lo videro,
    agl'occhi loro di lagrime
    coverti credere
    non poterono, 'chè
    nulle ragioni sì mossa
    potea trovare tanto
    in passato tanto
    in presente sconcertante.
    Ei s'appressò loro
    con marcia militare,
    'sì simile a quelle
    de'islamici che niuno
    lo riconobbe, e tutti,
    compresi i suoi uomini,
    sbigottiti furono.
    Ma giunti che furono,
    non poteron tutti
    che obbedire a colui
    che pure di tutti
    era il Signore.
    Tra urla e stridore
    di denti, giunse così
    l'ultima ora di vita
    del fedele Orissa.

    Non vi è altro modo per giustificare l'improvvisa trasformazione della politica di Narsingh, che da difensore degli induisti è diventato freddo imperialista, ripudiando l'alleanza dell'Orissa (uno di quegli stati che lo avevano salvato nei primi duri anni del secolo) e annettendolo sfruttando come casus belli quello generato dallo spostamento del centro economico di questi. Certo, il regno del Gondwana ne esce notevolmente ingrandito e rafforzato, con tanto di sbocco sul mare, ma la gente ci è rimasta di stucco...

    Mappa del mondo, con il Gondwana in nero per metterlo in risalto (Orissa è annesso il 7 giugno 1416).
    mappa 1416.jpg

    A questo punto direi che i primi obiettivi sono stati raggiunti:
    -sopravvivere
    -crescere
    -ottenere uno sbocco sul mare.

    L'infamia è intorno ai 24, però essendo una monarchia dispotica siamo molto sotto il nostro limite, conto comunque di farla scendere al più presto almeno un poco.
     
  18. Filippo I di S.G.

    Filippo I di S.G.

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    Libro primo, parte V
    1416-1418

    La furia cieca e la fredda
    distruzione di paradiso
    terrestre inferno di paura
    fecero, e sebbene molti
    l'armi preser contro chi
    dopo esser stato per loro
    dio, ogni moto nel rosso
    del sangue fu spento.
    Non più paladino luminoso,
    piè veloce, mano liberatrice
    e pugno di ferro, ma nero
    e tenebroso padrone,
    rispettato ma temuto,
    Narsingh era diventato.
    Fu allora che s'avvidero
    gli dèi che avevan
    d'un fulgido e degno eroe
    disgrazia fatto, e che
    punendo quell'uomo
    ogni uomo di questa terra
    avevano punìto, e come
    avean posto la serpe
    nel letto, così la ripresero,
    per non dover subire
    etterni rimorso e onta.

    Fu per Narsingh grande
    lo sconforto, poscia ch'ebbe
    presa consapevolezza
    de' crimini cui per oro
    e pietre preziose s'era
    lasciato andare. Ammenda
    pubblica e sacrifici ne' templi
    offrì, sì che s'avessero tutti
    da render conto che niuno
    potea di tanta morte esser
    più tristo di lui medesimo.
    Passogli per la mente
    pensiero di liberazione,
    sì da rimediar a privazione
    con donazione a chi era
    stato sine senso derubato,
    e così parlò, giunto che fu
    in su le rive del mar, a'
    popolo d'Orissa: "Uomini,
    donne, popolo tutto
    di questa terra costiera.
    Io parlo a voi non già come
    padrone, ma da ritrovato
    amico. Non mia fu la scelta
    di prender con la forza
    ciò che fu del mio amico,
    infatti tal malsana idea
    mi fu imposta da quegli
    Dèi che temettero potessi
    io sovrastarli. Ma così
    non farò: non vi chiedo
    la venerazione, vi offro
    invece indietro la libertà
    che fu vostra e che
    vostrà sarà, poichè di nuovo
    gli dèi sono con me,
    e rinnovato sono nel loro
    favore; nefasti intelletti
    non infestano più l'animo
    mio, che è pieno di ogni
    parola divina; e con i vostri
    averi vi porgo il mio perdono".

    Avea da poco queste parole
    dette, che s'aprirono
    le nubi del cielo, e raggi
    di nuova luce inondarono
    il mare. Fu allora che dalla folla
    un vecchio si fece avanti
    "Il tuo cuore ora è puro.
    Mai più esso sarà corrotto
    dagli spiriti della notte. Noi
    tutti accogliamo le tue scuse
    e ti concediamo il nostro
    perdono. Dividerci non sarà
    più necessario, uniti in una
    sola nazione saremo, con
    la gloriosa gente del
    Gondwana". E così dicendo
    si prostrò ai piedi di Narsingh,
    e come lui tutti fecero
    altrettanto, e niuno oltre
    parola o lamento aggiunse.

    Dal punto di vista del gioco, il biennio 1416-1418 è tranquillo: abbassiamo l'infamia, vengono sedate dal re alcune ribellioni. A questo punto il Gondwana è abbastanza forte da riprendere la guerra contro i musulmani...
     
  19. ronnybonny

    ronnybonny Moderator Membro dello Staff

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    a morte l'infedele!!!! bell'ARR continua così, voglio vedere la banderia Godwanese sventolare sul reichstag
     
  20. Filippo I di S.G.

    Filippo I di S.G.

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    Si riesce a capirci qualcosa? :) Spero non sia troppo atruso!
     

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