[RTW-RTR] AAR L'Orda delle Steppe (campagna coi Sarmati)

No, no, è tutta una cosa GDR.

PRaticamente le difficoltà finanziarie mi hanno impedito di portare rinforzi all'ORda, che così ha combattuto da sola per anni. Ho immaginato che questo avrebbe insospettito il generale (perché non mi aiutano? sono da solo!) e quindi ho deciso di sfruttare la cosa a livello GDR per aggiungere un po' di folklore alla storia. Anche perché i barbari erano inclini a queste faide sanguinose e quindi ci stava particolarmente bene

A livello di gioco adesso entrambe le orde punteranno verso Bisanzio (obbligatorio), una voltà lì credo tornerà tutto normale anche perché non si possono combattere battaglie fra armate della stessa fazione.

Se avete spunti su come sfruttare ulteriormente la cosa, ben vengano

 

AH ecco...mi domandavo come facevi a farli ribellare...

 

(continua)

Spero che la seconda Orda raggiunga Bisanzio prima di Madyes: la città è reduce da un terribile assedio e da una spaventosa battaglia e non potrebbe resistere ad un'altra strage.

Bisanzio era sotto assedio da più di un anno quando i Macedoni attaccarono. Avevano costruito molte grandi macchine d'assedio, ma non gli servirono. I vili traditori che si nascondevano tra la popolazione avevano appiccato il fuoco alle porte di notte, approfittando della fiducia delle sentinelle. Era un fuoco magico, che non si spengeva con l'acqua, sicuramente opera di magia di un qualche demonio greco. I veterani delle vecchie campagne mercenarie hanno detto che si chiama "fuoco greco" e che nessuno sa come si prepari: è un segreto ben custodito dai seguaci di Efesto!

Al mattino dunque le porte erano distrutte, e i Macedoni attaccarono.



Arrivarono urlando come dannati abbandonando le armi d'assedio, e travolsero la barricata improvvisata in pochi istanti. Il comandante della guarnigione mandò gli opliti greci a fronteggiare l'assalto dei "cugini" tentando di colpire i fianchi delle falangi mentre dagli spalti mercenari cretesi tempestavano di frecce gli assalitori. Nel frattempo gli arcieri a cavallo Sciti (arrivati in città appena prima dell'inzio dell'assedio) tiravano a ripetizione dalle strade a fianco della porta.



Ma la pressione era troppo forte: gli opliti resistettero fino all'ultimo, ma alla fine il nemico dilagò in città.



Tutto sembrava perduto, ma incredibilmente era l'inizio della vittoria. Contro ogni aspettativa, gli arcieri a cavallo si dimostrarono inafferrabili nelle strette viuzze del quartiere vecchio. Via via che avanzavano in formazione, i falangiti macedoni venivano caricati sul fianco o sul retro dagli arcieri a cavallo che uscivano rombando dalle stradine più impraticabili. Sembravano ovunque, e il panico ben presto dilagò tra i macedoni.



Nel frattempo il generale macedone era stato ucciso dall'altra unità di arcieri a cavallo, i quali con superba maestria avevano prima decimato la sua scorta con le loro infallibili frecce, quindi avevano ucciso il generale rimasto solo.



Rimasti senza ordine, i Macedoni si sono sparpagliati nelle strade cercando di fare bottino, lasciando le scomode sarisse e impugnando le corte spade, più adatte alla bisogna.

Grosso errore: gli arcieri cretesi li hanno immobilizzati in combattimento, mentre i cavalieri, di nuovo in movimento, li hanno caricati all'improvviso.



Il panico dilagò tra i falangiti, inermi senza sarisse di fronte alle furiose cariche dei valorosi cavalieri Sciti. La ritirata si trsformò in rotta sanguinosa, con i macedoni inseguiti e massacrati di fronte alle stesse porte che avevano oltrepassato poco prima.



L'ultima falange intanto aveva raggiunto l'Agorà, e solo gli arcieri cretesi le si opponevano. Fortunatamente alcuni popolani fedeli avvertirono i cavalieri Sciti, che tornarono indietro al galoppo.



I falangiti combatterono fino all'ultimo, ma le cariche dei cavalieri non gli lasciarono scampo.



Bisanzio era salva!

 

(continua)

Nonostante la vittoria, Bisanzio sembra prossima a ribellarsi: le stesse infami spie che hanno bruciato le porte sobillano la popolazione greca, e la guarnigione, semidistrutta nella battaglia, si è rifugiata sull'acropoli.

In verità sembra che tutta la Federazione sia prossima a disgregarsi: la sanguinosa guerra con la potenza Antigonide pare non avere fine, e le tasse richeste dallo sforzo militare hanno inviperito le tribù più povere.

Per ora, grazie alle vittorie e ai nuovi templi (i tesori saccheggiati in Grecia hanno permesso la ripresa del programma edilizio in tutte le città) la situazione è sotto controllo quasi ovunque. Solo un solitario capotribù si è ribellato apertamente, ma la sua gente non lo ha seguito e adesso vaga nella steppa con poche centinaia di compagni. Di lui mi occuperò in seguito.

La situazione diplomatica intanto era precipitata in modo drammatico. Sotto i colpi dell'offensiva macedone i Traci avevano capitolato e avevano accettato l'umiliante condizione di protettorato antigonide. Quale disonore! Da un popolo che si era sempre vantato della propria indomabilità mi aspettavo ben altro, considerato anche che la Seconda Orda era appena arrivata a dargli manforte! Quei codardi sono stati ovviamente costretti a revocare qualunque patto stipulato con noi, e adesso portare truppe in Grecia è ancora più difficile. Quegli smidollati la pagheranno!

Come se non bastasse, forse corrotti dalle immense riserve di denaro macedoni, forse invidiosi dei nostri successi, anche i Seleucidi e i Galli hanno revocato qualunque accordo con noi. Anche per loro verrà il giorno della vendetta!

Fortunatamente stavolta le mie iniziative diplomatiche hanno avuto successo: il lontano reame di Bactria e il regno Armeno hanno stretto un'alleanza con noi, e il Ponto e l'Illyria stanno tuttora trattando sullo stesso tema.

L'economia tradizionalmente arretrata dei popoli della steppa si sta già sviluppando sul modello mediterraneo, e spero che le nuove rotte commerciali portino nuove ricchezze al nostro popolo.Col favore degli Dei, risolverò la crisi con Madyes e porterò ancora gloria e benessere al nostro popolo. Già la sovrappopolazione sta creando enormi problemi a Campus Sarmatae e a Campus Schythae, sono imminenti nuove migrazioni, e urge conquistare nuove terre dove stanziare gli sfollati...

 

Estate 261 - Estate 260
Convergenza

Le notizie si susseguono veloci, mentre trattengo il fiato sperando che l'incontro tra Madyes e Belnirari risolva la difficile situazione in cui ci troviamo. Balliamo sull'orlo del precipizio.

La seconda Orda ha attraversato la Tracia come una valanga di fuoco, distruggendo qualsiasi cosa sul suo cammino. I messaggi di Belnirari hanno annunciato la presa e il saccheggio di Tylis e di Debeltos. I Macedoni sembrano incapaci di resisterci e si sono rintanati nelle loro fortezze in Macedonia.

Contemporaneamente le nostre spie che seguono la marcia dell'Orda di Madyes riportano che la sua marcia punta verso Ovest, come avevo previsto. Le spie hanno incontrato colonne di profughi in fuga da Pella: anch'essa è caduta dopo una breve e cruenta battaglia.



Il regno macedone è in ginocchio: la maggior parte delle sue città sono state saccheggiate, e alcune dopo la partenza dell'Orda si sono dichiarate indipendenti e adesso dovranno essere riconquistate.

Contemporaneamente, nel lontano Caucaso la città di Albania è caduta nelle nostre mani dopo che la sortita del suo tiranno Khorshed è stata schiacciata dalle nostre truppe.



Una nuova città è nostra, un nuovo territorio dove insediare le tribù che continuano ad affluire da tutta la steppa. Al momento ci sono almeno 5 tribù in marcia, spero ci sia abbastanza terra nel Caucaso per almeno tre di loro. Per il resto, speriamo di conquistare presto altre terre, la Tracia dilaniata dalla guerra potrebbe essere una scelta ottimale. Tutto dipende da come andrà l'incontro di Bisanzio...