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[RTW-RTR] AAR L'Orda delle Steppe (campagna coi Sarmati)

Discussione in 'Total War' iniziata da Mikhail Mengsk, 22 Maggio 2008.

  1. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    Nel tentativo di dare sempre nuova linfa e nuovi lettori alla sezione Total War (povero Darky, l'ho stressato per fargli aprire la sezione e ora si va col contagocce :cautious:) lancio una nuova campagna!

    MOD- Rome Total Realism Platinium Ediction v1.9 (con diverse modifiche da parte mia)

    Fazione- Sarmati (praticamente gli Sciti del vanilla come posizione geografica)

    Difficoltà- H/H perché con VH si creano situazioni ridicole sia in battaglia sia in campagna

    Modifiche apportate a RTR:
    • tutte le cavallerie hanno la difesa aumentata di 4 punti
    • modifiche minori ad alcune unità iberiche e cartaginesi
    • diminuiti valori di attacco in corpo a corpo e difesa degli arcieri sciti e sarmati
    • risistemati in generale i valori di tiro/attacco/difesa degli arcieri del gioco
    • modifiche minori alle unità dei Sarmati, roba tipo diminuita difesa aumentato bonus carica
    • aggiunta unità "guerrieri sarmati" uguali agli Illyrian Slaves (fanteria leggera barbarica)
    • sistemato il sistema di reclutamento mercenari nelle varie regioni
    • modifiche alle unità ausiliarie reclutabili per alcune fazioni
    • aggiunta unità "migrazione barbarica" che spiegherò più tardi
    • aumentato valore commerciale della seta (ora pari a oro e argento)
    • risistemazione di molte province: in soldoni l'area greca è più povera, alcune regioni sparse sono più ricche, le città barbariche (ovunque) sono molto più popolose anche se povere per simulare il gran numero di tribù presenti
    House Rules:
    • Barbari!- la fazione Sarmatica rappresenta una federazione di tribù barbare; per rappresentare la cosa non svilupperò più di tanto le mie città, privilegerò lo sviluppo militare e condurrò una politica estera piuttosto aggressiva
    • Orda- Le mie guerre saranno per lo più guerre di saccheggio: ovvero manderò le mie armate in una direzione e saccheggerò tutte le città che incontrerò sul mio cammino, senza fermarmi o occuparle. Possibilmente eviterò gli assedi, preferendo gli assalti (quando ragionevolmente possibile, niente suicidi!)
    • Sovraffollamento- Ho messo ben 10000 abitanti alla città Tribus Sarmatae per simboleggiare il periodico spostamento delle tribù barbare che vengono via via inglobate nella Federazione Sarmatica. La città ha anche una crescita discreta. Questo crea ovviamente enormi problemi di ordine pubblico. Per ovviare e rendere la cosa realistica ho creato l'unità "migrazione barbarica" (con punteggi di combattimento ridicoli) che serve a spostare la popolazione. Praticamente ogni volta che la situazione dell'ordine pubblico peggiora (cioè sempre, temo) dovrò costruire TOT "migrazioni" (reclutamento in zero turni, costi di reclutamento bassi ma di mantenimento elevati) fino a far tornare la calma. Questo simboleggia le tribù che rischiano di esaurire le risorse in un area e si spostano altrove, guidate dai loro capi. Questo porta alle...
    • Migrazioni Barbariche- quando creo un'intera armata di "migrazioni" a causa del sovraffollamento DEVO occupare delle nuove terre. Questo simboleggia la ricerca di un territorio dove sistemare gli sfollati. In questo caso la mia diventa una guerra di conquista, dove devo conquistare almeno una città. Quando ne conquisto una, DEVO trasferirci le mie unità di "migrazione barbarica" e CONGEDARLE DENTRO LA CITTA'. La marcia dei migranti DEVE essere protetta da altre unità capaci di combattere. Questo simula la tribù che si stabilisce in un territorio aumentandone la popolazione. Sarebbe preferibile prima sterminare la popolazione preesistente...
    • Civilizzazione- se e quando riuscissi ad eliminare una fazione "civilizzata" (ovvero tutte quelle non barbare) potrei decidere di "civilizzare" la mia fazione. In quel caso la regola Barbari! non avrebbe più effetto


    Commenti? Suggerimenti? Consigli? Insulti? :D


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  2. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    Visto lo sfolgorante successo di pubblico :)look:), posto il prologo :

    Barbari.

    Ci chiamano così, i "popoli civilizzati".

    Ci considerano gentaglia senza cultura, senza una storia, senza onore né intelligenza. Dei selvaggi che non faranno mai la Storia.

    Ma si sbagliano: abbiamo la nostra cultura, la nostra storia, una tradizione di onore e giustizia che non è la loro, ma che esiste. E la faremo eccome, la Storia.

    Io sono Zipoetes, figlio di Asharez; sono il nuovo Signore della Guerra della Federazione Sarmatica: un'unione di due grandi popoli (Alani e Sciti) e di una decina di tribù minori sotto l'egida del popolo Sarmatico. Per decenni i miei predecessori hanno lottato per creare, prima, e per stabilizzare poi questa federazione.

    Adesso tocca a me guidare l'orda che scuoterà le fondamenta del mondo. I popoli "civilizzati" non ci temono, sicuri nella loro arroganza. L'ho visto coi miei occhi.

    Quando avevo 20 anni mi unii ad una spedizione che attaccò il Chersoneso. Il comandante era un idiota e la spedizione venne circondata e distrutta dai coloni greci. Pochi dei nostri fuggirono, e io non ero tra quelli.

    Venni catturato, dunque, e venduto come schiavo ad un mercante di Bisanzio. Per 10 anni lo servii, e vidi gran parte del mondo greco e dei suoi dintorni. Vidi le loro terre fertili e baciate dal sole, vidi i loro edifici splendidi, vidi le loro immense ricchezze e i loro lussi sfrenati. Vidi i loro schiavi: gente come me condannata a servirli e ad arricchirli; gente per la quale le tanto decantate libertà democratiche non erano che una crudele beffa.

    Pensai al mio popolo che lottava per la sopravvivenza nelle steppe, e venni preso da una furia disperata. Non fuggii, non subito: rimasi e imparai tutto quello che potevo imparare sui nostri nemici. Ne esaminai i punti di forza e i punti deboli.

    QUando alla fine scappai, sapevo tutto sul loro mondo, e li odiavo come non li avevo mai odiati prima. Giurai di strappargli le loro terre e le loro ricchezze e di usarle per costruire un futuro al mio popolo. Per riscattare la mia gente dalla condizione di mere comparse insignificanti in cui quegli arroganti l'avevano relegata.

    Tornai nella steppa e conquistai il mio posto sul trono. E ora che la Federazione è forte e unita è giunto il momento di scatenare la sua immensa potenza.

    Scriverò su questi preziosi papiri, consacrati ai nostri dei, l'epopea del mio popolo, e così faranno i miei successori.

    Si, noi barbari sappiamo anche scrivere...
     
  3. Ciotto

    Ciotto

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    Beh così di primo impatto mi sembra molto interessante la decisione di porti delle regole e delle caratteristiche al tuo popolo; rende sicuramente la campagna più difficile ma molto probabilmente anche molto più realistica :approved:
    E poi, va beh, bellissimo racconto, io ti seguo e stai tranquillo che non sono l'unico ;)
     
  4. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    allora nei prossimi giorni lo continuo!
     
  5. Armilio

    Armilio

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    Le ultime modifiche le hai fatte tu?bravo!:approved:
     
  6. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    sisi tutte le modifiche all'RTR originale le ho fatte da solo, unità nuove incluse :approved:
     
  7. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    280-270AC
    Le prime conquiste e le prime difficoltà

    Dieci anni. Dieci anni di lotte continue, ma alla fine ce la stiamo facendo. Il Chersoneso è nostro: le arroganti città dei coloni greci sono cadute una dopo l'altra, le popolazioni sterminate e le tribù più povere hanno preso il loro posto. Anche l'orgogliosa Antiphilos, che tante volte aveva umiliato gli scorridori Sciti, si è arresa.

    Da Nord sono partite quattro grandi migrazioni, decine di migliaia di fratelli della steppa sono sfuggiti alla miseria e alla fame compiendo lunghe marce verso sud lungo le nuove strade da me costruite. Questi coraggiosi hanno affrontato il freddo, i lupi e i briganti, protetti dai nostri guerrieri, e hanno finalmente preso il loro posto nelle terre fertili del sud.

    Le nostre città, un tempo patetici agglomerati di catapecchie, oppure accampamenti di nomadi, adesso sono abbellite da templi ed edifici di pietra. Le guarnigioni sono fedeli e numerose: i banditi sono tenuti alla larga.

    Coloro che, senza dubbio istigati dai popoli "civili" che ci temono in segreto, si sono ribellati alla nuova era sono stati distrutti. Due ribellioni hanno insanguinato le nostre terre, ma i coraggiosi guerrieri e cavalieri della Federazione li hanno schiacciati senza pietà. I prigionieri crocifissi lungo le strade, come monito ai sediziosi.

    TUtto questo ha un costo: i tesori faticosamente accumulati non sono bastati. I saccheggi hanno dato linfa vitale alla nostra economia, nuove terre sono state coltivate e nuove miniere aperte. Per ora riusciamo a tenere insieme l'economia, ma ho spesso dovuto riconoscere che essere un buon condottiero non basta. Saper amministrare le risorse è di gran lunga più difficile di sconfiggere un nemico in battaglia...

    I nostri diplomatici, intanto, hanno percorso l'Oriente e il mondo greco assicurandoci l'appoggio di molti reami. Abbiamo stretto patti comemrciali con tutti, avidi delle nostre risorse rare. Alleanze sono state strette, sfruttando le rivalità tra i vari regni.

    Le nostre spie intanto hanno riportato novità preoccupanti dalla Grecia. Il delicato equilibrio che vi vigeva è stato infranto: la potenza Antigonide ha travolto le città libere, schiacciando le varie Leghe Greche e assoggettando tutta la Grecia sotto il suo dominio. E non si è fermata: la Tessaglia e la Tracia inferiore sono già cadute, e Bisanzio è in pericolo.

    Non possiamo tollerare l'ascesa di una potenza così pericolosa.

    Ho ordinato ad un mio nipote di invadere la Grecia.

    Sarà un'invasione come non se ne vedevano da decenni. Un'armata di 10000 cavalieri, arcieri e guerrieri che travolgerà qualsiasi nemico e metterà a ferro e fuoco
    le terre civilizzate. Non se lo aspettano: come sempre, ci considerano lontani e inoffensivi. Ma i fratelli Traci ci hanno già accordato il passaggio sulle loro terre, e ormai l'Orda è prossima ad entrare nelle terre dei Macedoni.

    Adesso finalmente vedremo quale popolo può vantarsi della sua superiorità. Che si vantino pure dei loro vestiti eleganti, delle loro ricchezze sfolgoranti, dei loro templi splendenti e delle loro possenti flotte: le nostre spade, le nostre lance, le nostre frecce gli dimostreranno che tutto ciò è NIENTE in confronto alla nostra potenza bellica!

    Possa Kolaksay guidare la mano dei nostri guerrieri!
     

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  8. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    270- Estate del 266BC
    La fine del Primo Regno

    Queste sono le mie ultime parole prima che passi il testimone a mio figlio Partatua. La morte mi è vicina, ma Kolaksay nella sua benevolenza ha voluto che io ricevessi per tempo la notizia della nostra grande vittoria contro i Macedoni.

    L'Orda Sarmatica guidata da mio nipote Madyes era entrata nella Tracia occupata dai Macedoni ed aveva posto la città di Tylis sotto assedio. I Macedoni avevano immediatamente scagliato contro di loro una delle loro armate, tentando di schiacciarli tra le mura e le loro picche.

    I Macedoni erano stati astuti: avevano scelto di attaccare nel mezzo di una tormenta di neve, che avrebbe grandemente ridotto l'efficacia dei nostri tiratori, che essi temevano non poco.

    [​IMG]

    Ma non gli sarebbe servito.

    Le loro pesanti e impacciate falangi si sono rivelate inutili contro la divina grazia delle nostre cavallerie. I nostri arcieri a cavallo e i nostri cavalieri corazzati hanno aggirato l'esercito antigonide e l'hanno circondato mentre questi arrancava verso le truppe appiedate.

    [​IMG] [​IMG]

    VIstisi sotto tiro da tutte le direzioni, visti i loro compagni cadere trafitti da centinaia di frecce infallibili nonostante la tormenta, i nemici hanno rotto la formazione. Il loro generale ha stupidamente cercato di sfondare i nostri ranghi per colpire gli arcieri, ma ha fallito; i nostri cavalieri lo hanno ucciso per la sua arroganza.

    [​IMG] [​IMG]

    Senza più una guida, le truppe macedoni hanno perso coesione, con i comandanti delle varie unità che agivano in modo scoordinato e disastroso. Ben presto le nostre gloriose cavallerie hanno scardinato la loro formazione e hanno sfruttato i varchi creatisi.

    [​IMG]

    La tattica inventata da mio padre e perfezionata da me e dai miei pari non ha lasciato scampo ad un nemico troppo arrogante per studiare le tattiche dei "barbari"! Le nostre manovre avvolgenti e la nostra superba cavalleria hanno dimostrato di poter annientare il meglio che il mondo greco potesse scagliarci contro!

    Una dopo l'altra le unità macedoni sono state annientate dal tiro o dalle cariche multiple. Dopo poche ore l'intera armata macedone era stata distrutta! Certamente Kolaksay avrà esultato di fronte alla superba prova dei suoi figli!

    [​IMG] [​IMG] [​IMG] [​IMG]

    Nel mentre, ostacolata dalla stessa tormenta sulla quale avevano puntato molto, la guarnigione di Tylis si presentava sul campo di battaglia. Di fronte a loro si allargava una distesa di cadaveri macedoni, dove le nostre truppe marciavano incontrastate!

    Sicuramente non sbaglio quando affermo che la semplice vista di un tale disastro abbia atterrito i nostri nemici e abbia fatto loro perdere il senno.

    A dispetto di qualsiasi logica, infatti, queste ultime truppe si sono scagliate quasi con abbandono contro la nostra armata, finendo per fare la stessa ingloriosa fine.

    [​IMG] [​IMG] [​IMG] [​IMG] [​IMG]

    Alla fine, un possente urlo di guerra si è levato sul campo della vittoria, tale da essere udito nel più alto dei cieli. L'Orda aveva vinto, e la sua marcia poteva continuare!

    [​IMG] [​IMG]

    Dopo la vittoria, Madyes ha condotto l'Orda nella città di Tylis. Quei codardi si sono arresi implorando perdono, ma non hanno ricevuto pietà! Le implacabili lame dei Sarmati non hanno risparmiato nessuno tra coloro che un tempo ci disprezzavano e ora ci supplicavano piangendo di risparmiarli. Il bottino fu grande, e dopo una settimana di saccheggi, come era usanza, la città venne abbandonata.

    Un orda non si ferma, e una piccola città non era certo la nostra massima ambizione.

    No, l'Orda non si fermerà fino a quando l'intera Grecia non sarà stata messa a ferro e fuoco.

    Ora il mio tempo è finito. Lascio a Partatua un impero più grande e più ricco di quello che ebbi in eredità da mio padre. Spero che la sua guida illuminata schiuda per i nostri popoli un'era di prosperità e di gloria.

    Un ultimo pensiero ai miei antenati, sperando che mi trovino degno di loro quando li incontrerò nelle terre dei morti...
     
  9. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    270- Estate del 266BC
    La fine del Primo Regno

    Queste sono le mie ultime parole prima che passi il testimone a mio figlio Partatua. La morte mi è vicina, ma Kolaksay nella sua benevolenza ha voluto che io ricevessi per tempo la notizia della nostra grande vittoria contro i Macedoni.

    L'Orda Sarmatica guidata da mio nipote Madyes era entrata nella Tracia occupata dai Macedoni ed aveva posto la città di Tylis sotto assedio. I Macedoni avevano immediatamente scagliato contro di loro una delle loro armate, tentando di schiacciarli tra le mura e le loro picche.

    I Macedoni erano stati astuti: avevano scelto di attaccare nel mezzo di una tormenta di neve, che avrebbe grandemente ridotto l'efficacia dei nostri tiratori, che essi temevano non poco.

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    Ma non gli sarebbe servito.

    Le loro pesanti e impacciate falangi si sono rivelate inutili contro la divina grazia delle nostre cavallerie. I nostri arcieri a cavallo e i nostri cavalieri corazzati hanno aggirato l'esercito antigonide e l'hanno circondato mentre questi arrancava verso le truppe appiedate.

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    VIstisi sotto tiro da tutte le direzioni, visti i loro compagni cadere trafitti da centinaia di frecce infallibili nonostante la tormenta, i nemici hanno rotto la formazione. Il loro generale ha stupidamente cercato di sfondare i nostri ranghi per colpire gli arcieri, ma ha fallito; i nostri cavalieri lo hanno ucciso per la sua arroganza.

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    Senza più una guida, le truppe macedoni hanno perso coesione, con i comandanti delle varie unità che agivano in modo scoordinato e disastroso. Ben presto le nostre gloriose cavallerie hanno scardinato la loro formazione e hanno sfruttato i varchi creatisi.

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    La tattica inventata da mio padre e perfezionata da me e dai miei pari non ha lasciato scampo ad un nemico troppo arrogante per studiare le tattiche dei "barbari"! Le nostre manovre avvolgenti e la nostra superba cavalleria hanno dimostrato di poter annientare il meglio che il mondo greco potesse scagliarci contro!

    Una dopo l'altra le unità macedoni sono state annientate dal tiro o dalle cariche multiple. Dopo poche ore l'intera armata macedone era stata distrutta! Certamente Kolaksay avrà esultato di fronte alla superba prova dei suoi figli!

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    Nel mentre, ostacolata dalla stessa tormenta sulla quale avevano puntato molto, la guarnigione di Tylis si presentava sul campo di battaglia. Di fronte a loro si allargava una distesa di cadaveri macedoni, dove le nostre truppe marciavano incontrastate!

    Sicuramente non sbaglio quando affermo che la semplice vista di un tale disastro abbia atterrito i nostri nemici e abbia fatto loro perdere il senno.

    A dispetto di qualsiasi logica, infatti, queste ultime truppe si sono scagliate quasi con abbandono contro la nostra armata, finendo per fare la stessa ingloriosa fine.

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    Alla fine, un possente urlo di guerra si è levato sul campo della vittoria, tale da essere udito nel più alto dei cieli. L'Orda aveva vinto, e la sua marcia poteva continuare!

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    Dopo la vittoria, Madyes ha condotto l'Orda nella città di Tylis. Quei codardi si sono arresi implorando perdono, ma non hanno ricevuto pietà! Le implacabili lame dei Sarmati non hanno risparmiato nessuno tra coloro che un tempo ci disprezzavano e ora ci supplicavano piangendo di risparmiarli. Il bottino fu grande, e dopo una settimana di saccheggi, come era usanza, la città venne abbandonata.

    Un orda non si ferma, e una piccola città non era certo la nostra massima ambizione.

    No, l'Orda non si fermerà fino a quando l'intera Grecia non sarà stata messa a ferro e fuoco.

    Ora il mio tempo è finito. Lascio a Partatua un impero più grande e più ricco di quello che ebbi in eredità da mio padre. Spero che la sua guida illuminata schiuda per i nostri popoli un'era di prosperità e di gloria.

    Un ultimo pensiero ai miei antenati, sperando che mi trovino degno di loro quando li incontrerò nelle terre dei morti...
     
  10. Armilio

    Armilio

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    Ora quanti territori hai?e in quanti pensi di fermarti?
     
  11. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    Premetto che l'AAR è piuttosto indietro.

    Dunque, dall'inizio della campagna ho conquistato le due città del Chersoneso dove ho stanziato circa 2-3000 migranti provenienti da Tribus Sarmatae. Ho conquistato stabilmente anche Antiphilos e anche qua ci ho piazzato 1-2000 profughi.

    Poi ho razziato Tylis e Antigonia ma non le ho tenute.

    Ho ottenuto Bisanzio da una prima pace con i Macedoni (incredibile! :eek:) e la vorrei tenere. Albania nel Caucaso orientale è sotto assedio. In entrambe queste città sto progettando una bella migrazione: Tribus Sarmatae scoppia di profughi e la situazione è critica. Ho almeno 2-3000 profughi già in marcia e prevedo serviranno almeno altre 3-4 ondate per stabilizzare la situazione.

    Purtroppo sono in rosso: -136 denari. I cavalieri pesanti costano una biga e le mie terre sono povere, dipendo dai saccheggi :piango:

    In sostanza l'andamento mi pare realistico: sotto la pressione delle tribù che migrano dall'Est sono costretto ad attaccare le popolazioni confinanti, sterminarle e piazzarci i profughi. Per farlo devo tenere in azione molte truppe che però prosciugano la mia economia, e per sopravvivere devo razziare a più non posso! :)
     
  12. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    266BC
    L'anno della rivincita

    Io Partatua dei Sarmati prendo il posto di mio padre Zipoetes come scriba di questa grande epopea guerriera. Mio padre mi ha lasciato un regno in grande espansione, spero di dimostrarmi degno di essere stato scelto, primo tra gli altri.

    Per mia fortuna mio nipote Madyes si è dimostrato un grande condottiero e ha segnato l'inizio del mio regno con un accadimento straordinario: la pubblica sottomissione del Re di un popolo "civilizzato" nei confronti di un capo barbaro.

    Purtroppo mio padre non ha potuto assistere a tale evento, pur essendone stato il primo fautore. Maledico gli spiriti maligni che l'hanno portato via anzitempo, negandogli questa immensa soddisfazione. Mi consolo pensando che sicuramente gli antenati l'hanno assunto tra di loro e che ha assistito all'evento dall'altro mondo.

    Il Re di Macedonia ha mandato un emissario a trattare la resa dopo che il mio valente nipote ha nuovamente umiliato le sue armate in battaglia.

    Il prode Madyes ha sfidato a viso aperto una forza assai superiore alla sua nel pieno di una tormenta, e ha trionfato!

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    La sua abilità nel manovrare le inarrestabili cavallerie a sua disposizione è migliorata ancora, ed è quasi con eleganza che ne dirige i movimenti e le cariche. I messi presso di lui riferiscono di come riesca ad avere sempre un'esatta idea di come debbano muoversi per ottenere l'effetto più devastante. Sicuramente Kolaksay dirige la sua mano e illumina la sua mente: non c'è altra spiegazione.

    In neanche un'ora le sue cavallerie avevano già circondato l'armata macedone e avevano cominciato a falciarne i soldati con i loro tiri micidiali.

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    Ancora una volta i Macedoni sono stati costretti ad aprire la loro rigida formazione e a cercare di impegnare le nostre cavallerie. Tutto inutile, naturalmente. Madyes ha manovrato in continuazione, sfiancando gli impacciati falangiti macedoni e concentrando le sue cariche su un'unità alla volta.


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    Uno alla volta, i battaglioni macedoni sono caduti sotto gli zoccoli dei nostri cavalli, falciati dalle frecce, trafitti dalle lance e finiti con le spade. Non una sola manovra è stata sbagliata: non una sola volta il nemico è riuscito ad intercettare le aggraziate evoluzioni dei cavalieri. Certo Kolaksay vegliava su di loro e apriva loro la strada.

    Alla fine, i pochi superstiti si sono dati alla fuga, certi di avere di fronte non dei guerrieri, ma dei demoni che non lasciavano scampo ai mortali.


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    Grandissima fu la strage: solo un centinaio di macedoni sfuggì al massacro. Il campo della battaglia sembrava anticipare la sorte della Grecia intera: prossima ad essere travolta da una furia guerriera senza eguali.


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    L'entità della disfatta sconvolse il Re macedone. Un tale disastro non si era mai verificato prima, e averne subiti due così ravvicinati nel tempo deve avergli fatto credere che la collera degli Dei si stesse abbattendo sulle sue terre.

    Ben presto emissari del Re arrivarono nelle nostre terre implorando la pace. Fui ben felice di accettare, visto che la contropartita era degna di interesse. La ricca città di Bisanzio, porta dei mari occidentali, passava nelle nostre mani.

    Dei barbari che ottenevano il controllo sulle rotte commerciali con l'Occidente, che ironia! Eppure, grazie allo sviluppo dei porti voluto da mio padre, la Federazione Sarmatica gode di discrete entrate commerciali. Chi l'avrebbe mai detto? Una nuova classe mercantile sta lentamente emergendo.

    Ma siamo ancora dei guerrieri! Non ci faremo rammollire dalle ricchezze. Gli Dei vogliono una stirpe di vincitori, e noi lotteremo per dimostrargli che siamo degni di Loro!

    No, non mi adagerò sugli allori. Al contrario: so che il Re di Macedonia appena si riavrà dallo sconforto tramerà per riprendersi ciò che considera suo e per vendicare le sconfitte subite. MA non ci troverà impreparati!

    Ho ordinato la costituzione di nuovi reparti di cavalleria e di truppe appiedate, e ho spedito la nuova Orda verso il Caucaso. Gli esploratori hanno riferito di una città indipendente piuttosto ricca. Visto l'angoscioso problema della sovrappopolazione nel Nord credo sia un'ottima occasione per risolvere i nostri problemi. SIa l'Orda che la migrazione sono già in corso.

    Nel frattempo, sto radunando altre truppe ad Ovest per creare una seconda Orda che sia pronta ad invadere nuovamente la Grecia. Madyes per quanto evidentemente prediletto di Kolaksay, non può abbattere la Macedonia da solo.
     
  13. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    236BC
    Mea culpa!

    Ho fallito, o quantomeno sto fallendo.

    La mia smania guerresca ha dissanguato la nostra fragile economia: le casse sono vuote e abbiamo persino debiti con alcune famiglie mercantili! Lo sviluppo agrario non è bastato, né sono bastati gli scambi commerciali. Le paghe dell'esercito stanno divorando ogni denaro disponibile.

    Eppure i risultati non mancherebbero!

    In questi anni l'Orda di Madyes ha sparso il terrore in tutta la Grecia sconfiggendo ancora e ancora il nemico. La città di Antigonea è stata espugnata e saccheggiata. Ma il Re di Macedonia ha radunato decine di migliaia di guerrieri e sta stringendo Madyes in una morsa di ferro. Le armate macedoni sono ovunque, e ovunque in numero soverchiante. Per adesso l'Orda è sfuggita alle trappole del nemico, e ha distrutto due armate che tentavano di resisterle.

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    Gli ultimi messaggi lo davano in viaggio verso Sud, verso l'Attica e il Peloponneso, sperando che il nemico tardi ad inseguirlo. Altre armate hanno cinto Bisanzio d'assedio, e altre ancora hanno aggredito i nostri alleati Traci, conquistandone alcune città. Ho mandato una seconda Orda verso Sud, spero che l'immane sacrificio economico serva a qualcosa.

    Le nostre genti sono troppo sparse, e le nostre cavallerie troppo costose da mantenere: rischiamo di venire sommersi dal numero dei nemici. Nel Caucaso intanto la città di Albania resiste al nostro assedio: altri soldi che non arrivano...

    E la diplomazia...

    Mio padre mi aveva avvertito dei pericoli del mettersi al tavolo con i navigati negoziatori greci. Sembra che stia sbagliando tutto... Ho puntato sull'alleanza con i Seleucidi, sperando che riuscissero a sfruttare la loro enorme potenza, ma così non è. Due nuove potenze sorte ad Oriente stanno divorando l'Impero Seleucida a velocità pazzesche. Bactria e Partia, si chiamano questi regni. Chissà dove vogliono arrivare! I PArti sono ormai vicini a Babilonia!

    Ho cercato di creare un'alleanza tra i popoli barbarici della Germania e della Gallia, ma ho fallito ancora. Questi sciocchi seguitano a combattersi l'un l'altro e a ignorare le mie esortazioni alla pace!

    Il Ponto ci ha voltato le spalle quando abbiamo preso le parti dei Seleucidi, e adesso sta attaccando l'Armenia insieme ai Parti. Gli Armeni sono i nostri soli alleati nel Caucaso e rischiano grosso. E noi non possiamo aiutarli...

    I Traci sono rimasti fedeli, ma l'ira macedone da noi scatenata rischia di travolgerli. Colpa nostra, ancora una volta.

    Ora che tutto sembra perduto sarebbe facile abbandonare tutto, ma non lo farò. No, io combatterò! Noi combatteremo! Combatteremo con tanto ardore da cambiare un destino che sembra ormai segnato!
     
  14. Armilio

    Armilio

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    Azz...:cautious:

    Forza e coraggio!stringi denti e cerca di prendere tempo,intanto trova un modo per tornare in positivo ne bilancio,qualunque!
     
  15. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    L'unica è razziare quanto più possibile. Abituato all'opulenza di Cartagine non mi sono reso conto di QUANTO costano di reclutamento e mantenimento i miei cavalieri pesanti...

    Vabè vedremo, ho comunque ancora parecchie truppe da mandare all'attacco e da quello che ho visto i Macedoni non sono grandi avversari...
     
  16. Lan

    Lan

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    Innanzitutto complimentoni per le modifiche che hai apportato personalmente per questa partita, migliorano ulteriormente un mod già ottimo.

    In secondo luogo, la situazione non è così dura non abbatterti! Anche se per disgrazia le tue armate verrebbero annientate, non saresti in pericolo, non subito, pensa piuttosto se avevi i macedoni incazzosi confinanti.
    Ad ogni modo, se la mia memoria sul mod non m'inganna, non impantanarti troppo tra le città greche, sono tantissime e quindi ti bloccano la marcia (la famosa area rossa intorno ad ogni città) e oltretutto non tutte sono ricchissime. Il mio consiglio è, dato che sei in ristrettezze economiche, di puntare direttamente e concentrare i tuoi sforzi sulle capitali, RTR di solito concentra molti edifici nelle capitali di fazione (così da consentire a tutte di partire con buone truppe) e tutte partono dal livello di città, e dato che per ora i tuoi sforzi non sono rivolti alla conquista, raduna più uomini che puoi e buttati su queste singole città, se sono di fazioni non confinanti tanto meglio, distruggi tutte le strutture e poi ti ritiri, magari stabilendo delle vantaggiose condizioni di pace per te col nemico usando la stessa capitale come moneta di scambio (pensa che smacco se ti dessero soldi per la pace in cambio della loro città)!:contratto:
     
  17. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    Ah beh son rimasto indietro con l'AAR, che continuerò dopodomani credo.

    La situazione ora è tornata rosea, grazie ad una serie di battaglie epiche ho schiantato i macedoni e saccheggiato un altro paio di città. Questi saccheggi (e le perdite) hanno fatto ripartire l'economia e adesso sono tornato in sella :approved:

    La partita si è complicata sul piano diplomatico, con i Traci che si sono sottomessi ai macedoni, ma per ora tengo botta e ho annientato qualsiasi cosa mi abbiano mandato contro. :contratto:

    Per ora ho problemi in patria dovuti alla sovrappopolazione, ma appena si tranquillizza la situazione comincio a far migrare qualche migliaio di barbbari e ad insediarli dove serve :)

    Appena posso continuo l'AAR :approved:
     
  18. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    263 - 261BC
    Tensioni

    La guerra infuria: i Macedoni hanno cercato più volte di fermare l'Orda di Madyes, ma egli ha sempre sconfitti infliggendo altri 6000 morti ad un regno che sembra avere un numero inesauribile di risorse. La sua marcia di distruzione ha travolto Larissa e si è schiantata contro Thermon. Qua ha dovuto affrontare la prova più difficile: i Macedoni erano riusciti ad ingaggiare l'Orda con forze soverchianti e su un terreno sfavorevole alla cavalleria.

    Ma ancora una volta Madyes ha trionfato! Questa è la sua lettera, l'ultima che ho ricevuto da lui. Che sia lui stesso a spiegare come mai nonostante le vittorie in questi giorni la mia scrittura è così esitante e come mai la tensione stia spaccando la mia corte...

    _________

    Questa è l'ultima lettera che riceverai da me, usurpatore. La mando per narrarti la mia più grande vittoria, come monito per quello che ti accadrà non appena tornerò in patria.

    Era ancora inverno quando il nemico è riuscito a bloccarmi. Dopo aver bruciato Larissa e sconfitto un'altra piccola armata a sud-est della città, mi ero fermato per assediare Thermon, scarsamente difesa.

    Qui il nemico mi ha teso un'astuta trappola: un'armata è uscita da una vicina foresta e mi ha intrappolato su uno spoglio monticello.

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    Ho fatto appena in tempo a guadagnare la vetta pianeggiante che il nemico aveva già fatto lo stesso e si stava avvicinando, togliendomi spazio di manovra. Davanti ad esso erano cavalieri tessali, che tentarono di caricare i miei arcieri appiedati. Patetico tentativo: le mortali salve degli arcieri Sarmati hanno massacrato una cavalleria, e l'altra è stata subito ingaggiata dai nostri cavalieri pesanti.

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    Sono riuscito a infiltrare le mie cavallerie al di là della prima linea nemica, ma stavolta hanno trovato la strada sbarrata da altre falangi. E altre sopraggiungevano di rinforzo.

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    Con a disposizione solo stretti corridoi tra le sarisse macedoni, i cavalieri hanno faticato molto a trovare varchi utili per caricare il nemico sul retro, e la prima linea ha dovuto assorbire tutto il peso della valanga macedone. Occasionalmente, un varco veniva sfruttato dalle cavallerie pesanti, che lentamente ma inesorabilmente abbattevano centinaia di falangiti.

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    Il nemico, forte anche di una indiscussa superiorità numerica, manovrava insolitamente bene, e sono dovuto scendere in campo in persona per guidare le cariche, scongiurando la frustrazione che si faceva strada nei cuori dei nostri guerrieri.

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    Alla fine, grazie anche all'incessante tiro degli arcieri, il nemico ha cominciato ad aprire varchi sempre più grandi nel suo schieramento, che puntualmente sfruttavo per assestare colpi devastanti.

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    I cavalieri erano esausti, ma altrettanto lo erano i nemici, e alla fine è stato il furore dei guerrieri della steppa a permettere lo slancio decisivo verso la vittoria. La grande armata macedone era frammentata e vulnerabile, decimata dalle frecce e stanca, e i nostri demoni a cavallo trovavano sempre più facile mettere a frutto le loro devastanti cariche. Ogni macedone morto infondeva nuova forza nelle nostre braccia, e subito lo sguardo andava alla vittima successiva.

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    Nel frattempo la guarnigione di Thermon aveva raggiunto il campo di battaglia, e cercò di ribaltare la situazione. Invero, ho temuto il peggio, ma la marcia forzata e la difficile scalata del monte avevano stremato i nuovi arrivati, e lo scontro era ad armi pari.

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    Una dopo l'altra, anche queste nuove falangi vennero annientate in un'orgia sanguinosa che risuonava delle grida trionfanti dei nostri implacabili guerrieri. Quei greci debosciati non potevano opporsi ai figli di Kolaksay, nati e cresciuti in sella in uno degli ambienti più ostili del mondo. Noi siamo i guerrieri! Nessuno può opporsi a noi!

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    Alla fine il nemico era così atterrito da fuggire al primo accenno di carica. A centinaia tentarono di fuggire, ma ormai preda della sete di sangue i nostri cavalieri li hanno inseguiti e falciati senza pietà.

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    I superstiti si dispersero, e i rivoli di sangue scesero a valle verso Thermon, come un sinistro presagio di morte per la città.

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    E così fu: un'altra città assaggiò la nostra furia.

    Ma era un'amara vittoria. Migliaia di coraggiosi guerrieri giacciono sepolti in tutta la Grecia, e ormai la mia Orda è più che dimezzata. E' stato lì, sul monte di Thermon, che ho capito finalmente il tuo piano.

    Tu mi temi, Partatua. Tu mi temi perché mio padre poteva essere il nuovo sovrano, e che tu lo sei solo perché lui ha voluto evitare contrasti. Troppo buono, mio padre, e troppo ingenuo io. Dovevo aspettarmelo che avresti diffidato della mia lealtà, e che incapace di affrontarmi mi avresti eliminato in qualche modo infame. Spedirmi nell'estremo Sud senza lo straccio di un rinforzo era un piano perfetto. Da solo, senza aiuto, contro il potente Regno Antigonide. Pensavi che mi avrebbero schiacciato in poco tempo, ma io sono ancora vivo, e l'Orda è ancora in marcia.

    Ma stavolta non marcio verso Sud, no. Marcio verso Nord. Sto venendo a prenderti, traditore. L'Orda sta tornando per vendicarsi!

    ________________

    Ahimé, come avete letto, egli pensa di essere stato tradito. Evidentemente i messaggi che gli ho mandato sono stati intercettati e distorti da qualche mente maligna. Probabilmente da una spia macedone, che spera di fermare la marcia dell'Orda e precipitare la Federazione in una guerra civile.

    Madyes non sa, dunque, che ho prosciugato le ricchezze del nostro popolo per mettere insieme una seconda Orda da mandargli in soccorso!

    E adesso siamo tutti in pericolo. Ma la sua Orda è decimata, non può affrontarmi, non adesso. Credo che punterà verso Bisanzio, dove radunerà altre truppe prima di marciare verso Nord.

    E' là che devo fermarlo: a Bisanzio! La seconda Orda dovrà marciare verso la città e incontrare Madyes prima che faccia qualcosa di irreparabile. Spero che la vista dell'armata che avevo mandato in suo soccorso e le parole di suo fratello minore bastino a placarlo e a convincerlo della mia buona fede. Se così non sarà, prego Kolaksay che accolga le anime di coloro che moriranno, vittime di un vile inganno di coloro che, non riuscendo a vincerci sul campo, tentano di spargere il veleno nelle nostre menti.
     
  19. Armilio

    Armilio

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    MA cosa è successo s'è ribellato l'esercito?
     
  20. Ciotto

    Ciotto

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    Situazione intrigante :sbav:.....come pensi di riuscire a rendere nel gioco la situazione che si sta creando?

    PS: con tutte queste fantastiche vittorie chissà quante icone di battaglie famose si saranno create sulla mappa sparse in Grecia; io le adoro :love:....
    mi metteresti uno screen di queste, grazie :p
     

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