1. Questo sito utilizza i cookies. Continuando a navigare tra queste pagine acconsenti implicitamente all'uso dei cookies. Scopri di più.

Rivoluzioni: fatto di ideologia o di potere?

Discussione in 'Off Topic' iniziata da Megalomane, 8 Febbraio 2015.

  1. Megalomane

    Megalomane

    Registrato:
    9 Dicembre 2009
    Messaggi:
    1.198
    Ratings:
    +0
    "Non si stabilisce una dittatura per proteggere una rivoluzione, ma si fa una rivoluzione nell'intento di stabilire una dittatura. Il fine della persecuzione è la persecuzione. Il fine della tortura è la tortura. Il fine del potere è il potere." George Orwell. Riflettendo su queste parole riesce difficile stabilire chiaramente una logica di causa-effetto, coloro che si sostituirono al potere dei vecchi ordini lo fecero sempre e solo in vista di un profitto o furono motivati anche dalle ideologie contingenti? o sfruttarono queste queste come leva per il potere? A voi la palla.
     
  2. Pandrea

    Pandrea Guest

    Ratings:
    +0
    Una rivoluzione, perlomeno nell'accezione europea, vuol dire passare per una fase di caos per trasformare il vecchio ordine in nuovo ordine. Durante la fase di caos, nessuno sa bene come finirà.

    Penso sia impossibile dare una regola generale. Una rivoluzione imbarca sempre sia idealisti sinceri sia avventurieri senza scrupoli sia parte del vecchio ordine che tenta di salvarsi. Magari queste tre tipologie sono presenti contemporaneamente dentro una sola persona.

    Comunque non concordo con la frase di Orwell. Rivoluzioni che sono finite in democrazia ci sono state, vedi per esempio le rivoluzioni del 1989 nell'Europa comunista. Certo nella fase caotica delle rivoluzioni è molto facile che prevalgano gli individui con meno scrupoli e meno ideali e che il caos spinga la popolazione ad accettare una dittatura purché riporti l'ordine.
     
    • Agree Agree x 1
  3. andry2806

    andry2806

    Registrato:
    24 Novembre 2013
    Messaggi:
    912
    Località:
    Bologna
    Ratings:
    +48
    Detta in breve, secondo me i dittatori rivoluzionari nascono idealisti e muoiono megalomani. Stalin era un convinto comunista, che pensava che la Rivoluzione potesse portare egualità sociale, ma che preso il potere si trasformò in un tiranno senza bandiera senza neppure rendersene conto. Touissant era un liberale e un patriota haitiano, ma il potere gli diede alla testa e così finì Imperatore di Haiti morto ammazzato in un vicolo a fucilate. Ci sono sempre anche gli idealisti che rimangono tali anche dopo aver preso il potere, di cui l'esempio più mirabile é dato certamente dai Padri Fondatori degli Stati Uniti d'America.
     
  4. auricaesar

    auricaesar

    Registrato:
    26 Luglio 2014
    Messaggi:
    1.521
    Ratings:
    +182
    Ma è pur vero che i padri fondatori non combattevano per un'ideologia, che è una cosa che può sempre scappare di mano, ma per una nazione.
     
  5. andry2806

    andry2806

    Registrato:
    24 Novembre 2013
    Messaggi:
    912
    Località:
    Bologna
    Ratings:
    +48
    beh...erano tutti massoni, quindi lottavano per l'ideale di democrazia e uguaglianza. Almeno, mi sembrava di ricordare così.
     

Condividi questa Pagina