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Riforma del Senato: di 95 membri e nominato

Discussione in 'Off Topic' iniziata da Carlos V, 11 Luglio 2014.

  1. Carlos V

    Carlos V

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    Una Commissione che vede tra i suoi rappresentanti più famosi nientemeno Elena Maria Boschi (quella famosa per i suoi abiti di alta moda) e Roberto Calderoli (ricordato per il Porcellum), ha approvato una riforma del Senato che, se agganciata a quella dell'Italicum (che riguarda invece la Camera), cambierà il volto del nostro Paese.

    In sostanza, la proposta è quella di ridurre il Senato, che assumerà il pittoresco nome di "Senato delle Autonomie" a 95 membri, che non saranno più eletti dai cittadini, ma nominati dai Consigli Regionali e dai sindaci. Il cittadino, quindi, potrà esprimere il voto solo per una Camera e il Senato stesso (su cui Renzi da tempo sta conducendo una crociata) verrà depotenziato di alcune delle sue funzioni, andando a sbilanciare anche il principio del bicameralismo perfetto. Il "gioco" piscologico sul quale di basa l'intera operazione è molto semplice: la riforma viene presentata come un risparmio per lo Stato, per via della riduzione del numero dei Senatori, ma questi ultimi non avranno più alcun contatto con gli elettori, essendo vincolati agli organi regionali che li avranno nominati.
    Un altro punto di questa riforma è l'aumento del premio di maggioranza, che secondo molti ricorda la Legge Acerbo del 1923 che consentì a Mussolini di avere un potere incontrastato alla Camera.
    Calderoli si è detto contrario su alcuni punti: è singolare che colui che approvò a suo tempo il Porcellum (la legge elettorale con le liste chiuse) nel 2005, ora voglia opporsi a questo disegno di legge che di fatto ne riprende lo spirito.

    Fonte: Riforme, trovato l’accordo Pd-Lega-Forza Italia: ok al nuovo Senato dei nominati
     
  2. Eferthad

    Eferthad

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    Posto che il bicameralismo paritario era una stortura del sistema-Italia, individuata dai maggiori e più autorevoli politologi italiani e da trent'anni a questa parte (mi vien da pensare a Sartori, Calise...), vorrei far presente che modelli di camera alta a funzioni ridotte (continuerà a chiamarsi Senato della Repubblica, ad ogni modo, notizia di ieri) e ad eleggibilità indiretta esistono anche nel resto d'Europa: mi vengono in mente la Francia, dove la camera alta è di nomina parlamentare, e l'Olanda, per citare un altro caso. Considerando il depotenziamento, tra l'altro, assumono peso minore i tanto vituperati senatori a vita, che tra l'altro ora saranno in carica 7 anni assieme al Presidente della Repubblica.

    Inoltre, è stato aumentato il quorum per l'elezione del Presidente della Repubblica, rafforzati i suoi poteri di controllo (con il line-item veto finalmente inserito fra le sue prerogative). La camera alta sarà inoltre proporzionale, a differenza della bassa, su base regionale, e potrà chiedere verifiche di costituzionalità alla Consulta.

    L'evoluzione del sistema, in questo senso, mi pare che più che verso un semipresidenzialismo vada verso un premierato forte sulla base del Modello Westminster. Certo, bisogna vedere quale sarà la legge elettorale, ma se il premio porta al 55% dei seggi, non mi pare questa esagerazione, specie se lo strumento è il ballottaggio. Oppure ci vogliamo dire che tutti i presidenti di Regione ed i sindaci eletti col ballottaggio sono tutti despoti?
     
  3. bacca

    bacca

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    premesso che il bicameralismo è una stronzata, e quindi finalmente lo si leva dalle palle, non vedo perchè ci debba essere contatto tra una camera di consultazione tra stato centrale regioni e i cittadini. I cittadini votano per sindaci e consigli regionali e questi otano a loro volta, nulla di strano.

    Ps: il porcellum è stata la migliore legge elettorale mai esistita in italia.
     
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  4. Eferthad

    Eferthad

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    Il porcellum aveva cose buone (specie per quanto attiene al premio di maggioranza e l'impianto bipolare) e cose pessime.

    Anzitutto, è una legge proporzionale, con premio di maggioranza assegnato in due modi diversi e che non consente governabilità. Sotto questo punto di vista, è un aborto.

    Liste bloccate: queste potevano essere strutturate meglio, listini di 5 candidati, sul modello spagnolo. Teoricamente la lista bloccata può evitare infiltrazioni mafiose, chiaramente se il partito stesso non le consente, mentre le preferenze hanno il difetto di aprire la strada ai signorotti locali anche di estrazione delinquenziale. Il meglio dei mondi possibili resta comunque il collegio uninominale.
     
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  5. metalupo

    metalupo

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    Il problema del collegio uninominale è che non da la certezza di produrre una maggioranza, anche in un parlamento con una sola camera.
    Ritengo sarebbe meglio un proporzionale a doppio turno senza coalizioni.
    I due partiti che prendono più voti al 1° turno vanno al ballottaggio, chi vince il ballottaggio si prende il 55% dei seggi, il resto dei seggi se lo dividono gli altri partiti in proporzione hai voti presi nel 1° turno.
    Si ottiene una maggioranza certa e si preserva il pluralismo nella rappresentanza parlamentare.
     
    Ultima modifica: 16 Luglio 2014
  6. Sir Matthew

    Sir Matthew

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    ma la legge elettorale non deve produrre una maggioranza, ma rappresentare i cittadini in parlamento. e ogni legge elettorale con premio di maggioranza è contraria a questo principio, e per questo totalmente assimilabile alla Legge Acerbo. Il problema è che il parlamento attualmente ha troppo potere nel decidere le sorti del governo, soprattutto perché quest'ultimo ormai abusa nel richiedere la fiducia per ogni legge, di fatto auto-destabilizzandosi e dando ogni volta al parlamento il potere di decidere della sua vita e della sua morte. Ormai la vita politica in italia si trova ad applicare ogni volta la seguente equazione: legge respinta = giù il governo. E per questo i governi non tentano di proporre leggi "utili", ma solo leggi che gli permettano di non essere sfiduciati.
    Personalmente credo che esistono solo due modi (senza considerare varianti minori e sistemi non democratici) per risolvere questo problema: un sistema presidenziale, in cui i cittadini eleggono i parlamentari e *indipendentemente* il governo; oppure fare un tentativo molto azzardato, ma mai fatto nella storia umana, un tentativo molto più democratico del presidenzialismo. Si tratterebbe di eliminare il governo e investire il parlamento sia del potere legislativo sia di quello esecutivo. Magari dando alla Camera il potere legislativo e al Senato quello esecutivo. In questo modo avremo un sistema in cui il senato propone le leggi e la camera la vota. E si potrebbe tranquillamente tornare all'unica legge elettorale veramente democratica (siccome siamo in una democrazia rappresentativa): il proporzionale duro e puro, senza soglia di sbarramento. Il problema in questo caso è che ci vorrebbe senso di responsabilità negli eletti e negli elettori, quindi sarà impossibile implementare una cosa del genere in Italia. Meglio il sistema presidenziale, o addirittura quello attuale, in cui il presidente/governo fa da padre (padrone) ai sudditi.
     
  7. ivaldi79

    ivaldi79

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    che sistema politico di merda...
     
  8. Mac Brian

    Mac Brian

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    Oh yes, il proporzionale puro ottenne ottimi risultati in passato, tipo Weimar, 21 governi in 14 anni.
     
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  9. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Ritengo questa riforma piuttosto inutile rispetto all'importanza che le viene data continuamente dai mass media. Da parecchio tempo sto smettendo di interessarmi a questo teatrino odierno che è la politica (italiana e non). La ragione è che il Senato o il Parlamento non sono il nucleo del problema, ma al massimo una sua manifestazione secondaria. Potranno fare tutte le riforme che vogliono, ma finché la politica è dominata dalla logica televisiva e massmediatica tutte le soluzioni e tutti i problemi diventano un nulla; si perdono nel chiacchiericcio, nella spettacolarizzazione, nelle logiche di mercato (cioè mercato dei voti) e sono soggetti ad un processo di allontanamento dal reale diventando segni che rimandano unicamente a se stessi.
     
  10. metalupo

    metalupo

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    A parte il fatto che il mio metodo permette comunque una rappresentanza equa dei cittadini in parlamento, visto che tutte le forze politiche finirebbero per avere dei rappresentanti, rispetto ad ora ci sarebbe però anche una maggioranza sufficiente a formare un governo e sostenerlo nel suo operato.

    Il continuo ricorso alla fiducia da parte del governo ha due origini distinte ma collegate.
    1° Il vizio dei vari gruppi parlamentari di votare le leggi non per il loro contenuto ma a favore o contro chi le propone.
    2° La volontà del governo di imporre il suo pensiero ad una maggioranza non coesa perché formata da più partiti con idee, per quanto simili, diverse.
    Il punto 1 lo si risolve solo cambiando la testa della gente, ossia temo non sia risolvibile visto che pure il M5S pare essere caduto nella trappola.
    Il punto 2 teoricamente si supera facendo si che governo e maggioranza parlamentare abbiano le stesse idee ossia appartengano tutti ad un unico partito politico.

    Il male del nostro Parlamento sono, in primis, le maggioranze multipartitiche, quindi con idee politiche simili ma non uguali, tormentate da continui ricatti e litigi.
     
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  11. Eferthad

    Eferthad

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    Le storture italiane, su questo sono in piena sintonia con metalupo, si risolvono con un maggioritario a doppio turno, con collegi piccoli e uninominale. Vi chiederete perché insista sull'uninominale: presto detto. Alla qualità intrinseca delle preferenze (il cittadino sceglie un candidato, e lo vota consapevolmente), si aggiunge l'impossibilità del voto di scambio politico-mafioso (a meno che, ad essere mafioso, non sia proprio il partito), che con le preferenze ha prodotto mostri. Mi permetto di ricordare che le vituperate giunte regionali di Sicilia e Campania, ma voglio citare anche Fiorito, che alcuni di voi ricorderanno meglio come "er batman", nonché la pulitissima giunta regionale lombarda sono state elette con le preferenze. Quindi chi parla di "parlamento pulito" la smetta con la facile retorica della preferenza. Meglio l'uninominale con collegio piccolo, che non mortifica alcune sezioni elettorali, oltre a favorire la coesione interna al partito e ad evitare boicottaggi o competizioni interne sulle preferenze. In questo senso era quasi meglio la preferenza multipla.

    Detto questo, il maggioritario a doppio turno (chiaramente di lista, ma mi pare ovvio, ma di coalizione è comunque un discreto compromesso, stante lo scenario attuale) è chiaramente la soluzione anche secondo i maggiori politologi italiani. Mi permetto di citare Sartori, il vate della politologia italiana, e Calise (uno che ha lavorato anche con Lowi, per dirne una), che posso affermare con un certo orgoglio di conoscere personalmente, ma ce ne sono molti altri, basta leggere un qualunque numero della RISP per accorgersi di quanto i proporzionalisti siano sempre meno e sempre più timidi.

    Infine, IMHO, una stortura da eliminare è il vincolo di fiducia. Si facciano elezioni del parlamento a medio termine e si stacchino le elezioni del parlamento dalle presidenziali (per il capo di governo). Una completa autonomia dei due organi non solo permetterebbe una migliore divisione dei poteri (allo stato attuale, la PESSIMA -Altro che più bella del mondo- Carta Costituzionale italiana a seconda degli equilibri rende il governo abbastanza forte da zittire il parlamento, ma in altre fasi, con la stessa carta, si è visto l'esatto contrario), eliminerebbe la stortura dei DL con vincolo di fiducia -ben venga il DL anche come strumento non d'urgenza, sullo stile del decreto presidenziale in USA, che senza il vincolo di fiducia è uno strumento tutto sommato accettabile- e costringerebbe la nostra classe politica a responsabilizzarsi -con il fenomeno della cohabitation tipico della prima fase della V Repubblica francese- in caso di maggioranza parlamentare non dello stesso colore del governo.
     
  12. Pandrea

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    Il collegio uninominale in pratica cosa comporterebbe?
     
  13. Eferthad

    Eferthad

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    Si suddivide il territorio nazionale in tanti collegi quanti sono i seggi da occupare. In ogni collegio, ogni partito presenta un solo candidato (dunque, nessun candidato in più collegi) associato, sulla scheda, al simbolo del partito. Viene eletto, in ogni collegio, colui che ha ottenuto la maggioranza relativa -sistema plurality all'inglese- o colui che ottiene il 50%+1 dei voti, con ballottaggio in caso nessuno lo raggiunga -sistema majority-.

    Questo consente la conoscenza del candidato -dunque la legittimità popolare è certa, a differenza di liste e/o listini bloccati, i secondi comunque ritenuti ammissibili dalla Consulta-, evita che il candidato faccia uso dei voti di scambio -nell'economia di tutti i votanti, non dovendo esso competere, non ne trae vantaggi- a meno che lo stesso partito non lo voglia (ma in quel caso è comunque inevitabile con ogni sistema).

    Chiaramente, tuttavia, i sistemi applicabili nell'immediato in Italia sono doppio turno + preferenze/liste bloccate o maggioritario uninominale secco stile inghilterra. È impossibile, senza elezioni di presidente e parlamento separate, conciliare doppio turno ed uninominale. Ma nel caso di separazione dei due momenti elettorali, anche se simultanei temporalmente, -Francia docet- funziona eccome.
     
  14. Pandrea

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    Pare sia passata... secondo quel genio incompreso di Travaglio preparatevi a vedere i carri armati per le strade e ad essere fucilati negli stadi, d'altronde Renzi è peggio di Pinochet per quell'altro genio incompreso.
     
  15. metalupo

    metalupo

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    Passata alla prima votazione al Senato, di strada ne ha ancora da percorrere.
    Deve ancora fare al prima votazione alla Camera, attendere 3 mesi, ripassare al voto in entrambi i rami del parlamento e poi essere sottoposta ad un referendum confermativo, non avendo avuto i 2/3 dei voti al Senato.
    Questo ammesso che resti invariata in tutti i passaggi parlamentari, altrimenti si ricomincia da capo.
     
  16. Lorenzo '00

    Lorenzo '00

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    Però non so se ci saranno altri ostacoli, ora che i senatori hanno approvato l'abolizione della loro Camera
     

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