N.B: tutto quello che viene scritto è una mia opinione, leggetela per quella che è e se volete andate a vedere il film in questione. Non prendete per oro colato la mia recensione Cominciamo da un punto fermo: se volete vedere viaggi spaziali, siluri fotonici, spade laser, razze aliene, aliene con tre tette, oppure Jar Jar Binks, allora Interstellar non fa per voi. Nel film di Nolan, il viaggio nello spazio è il pretesto per affrontare svariati aspetti interiori dell'uomo: l'amore per la famiglia, il sacrificio, l'amore per il pianeta (anche se in minima parte). Se il film fosse stato ambientato in un viaggio sulla Salerno-Reggio Calabria o in un viaggio per le americhe nel 1500 (tanto i rischi sono simili), il tema di fondo non sarebbe cambiato. Nolan, infatti, maschera con l'azione i suoi film molto introspettivi: nella serie di Batman, oltre ai Pow e ai Ka-Boom, si poteva vedere i dubbi e le debolezze interiori di un uomo (che di debolezze non dovrebbe averne, visto il lavoro che fa), mentre in Inception l'uomo senz'oscar è fermo al passato (moglie viva e figli con loro), ma deve riuscire a scrollarsi di dosso questi pensieri. Ma arriviamo a valutare il film. L'inizio, oggettivamente, è molto lento. Se qualcuno lo valuta come un peso, io sinceramente lo valuto positivamente: aiuta molto a immedesimarsi nel mondo del futuro, con tutte le sue problematiche (prima di tutte, il fatto che bevano una birra fatta col mais. COL MAIS!), e aiuta molto a capire i sentimenti del protagonista, l'unico che quando viene congelato, viene inserito nell'autoabbronzante. Ma arriviamo al punto (quasi) fermo numero 2: la fisica è fisica vera, non technobabbling. Dimenticatevi di spruz, sgmack e sparagnack, di campi di neutrini modificabili con un ago, di vibranio,adamantio e compagnia bella. Qui la relatività è relativtà, le astronavi sono astronavi brutte, e i robot sono armadi dell'ikea neri e semoventi. Niente robot umanoidi, niente terminator. Parallelepipedi semoventi. Punto. La trama va avanti con l'esplorazione dei tre pianeti: per primo c'è un pianeta dove un ora lì dura 7 anni sulla terra (relatività), e dove è tutto allagato. In pratica, una coda a Milano quando esonda il Lambro. E qui non ho capito una cosa: il nero sta sull'astronave 23 anni, facendosi "due dormite". Ma che cibo mangia in questi 5 anni? Mistero Si passa al secondo pianeta, una brutta copia di Hoth, ed è qui che il film mi delude un pò. Matt Damon sembra messo lì per caso: ne parlano poco, si sa pochissimo di lui, e di punto in bianco piglia e cerca di scappare a casa. A parte le spiegazioni di rito, nessuno sa perchè voglia scappare. E poi c'è il classico sacrificio dell'eroe, che lascia andare la Hataway a salvare il mondo così pare, mentre lui scopre una nuova dimensione. In tutto, ho trovato un pò troppo stretta la fine: nessuno sa come il protagonista abbia potuto entrare e uscire dalla sesta dimensione, nessuno sa come è nata l'idea delle stazioni orbitali e come siano state create, e nessuno sa come abbia fatto il protagonista a tornare indietro. Alla fine, il film mi è piaciuto. Sono partito senza nessun preconcetto sul film, e quando sono uscito ero contento. Ottime le musiche, e le immagini nello spazio con il silenzio generale sono una chicca. A voi è piaciuto?
Io non l'ho visto,ma a grandi linee gia' mi ero fatto l'idea di un film lentino e mattoncello. E questa tua recensione sembra confermarlo. Direi che non andro' al cinema per vederlo,ma aspettero' che esca in Blu ray e lo guardero' a suo tempo.
http://bagniproeliator.it/la-vera-trama-di-interstellar/ A bordo dell’Enduro abbiamo tre maschi e una donna. Un equipaggio deve scendere per qualche minuto, l’altro deve restare a bordo per anni. Siccome stare senza fica o cazzo per anni tende a farti sbiellare di testa sarebbe consigliabile «Negro, resta qui da solo» «Sì, padrona» Scendono. Atterrano in una spianata d’acqua, scoprono che la sonda è scassata e che tutto il pianeta è un grumo d’acqua con onde alte come l’Everest. Un tizio muore travolto dall’onda e tornano a bordo. «Ehilà bello, come butta a patata?» dice Cooper. «V-ventitrè anni di seghe» balbetta quello, fissando Amelia come fosse una bistecca «ventitrè anni a guardare un buco nero porcoddio, ditemi almeno che i migliori anni della mia vita li ho spesi bene» «Nah, lì sotto abbiamo toppato, zio. È anche morto… come si chiamava? Vabbè, fa niente, passiamo al prossimo pianeta. Curiosità, ma noi qui dentro avevamo davvero viveri e ossigeno per 23 anni?» TIRIRARIRIRARORI TARIRIRARURIRIRI
la parte visiva è bellissima,la trama è piena di buchi e io ho speso 3 euro per dormire su una comoda poltroncina.
Dicevo sul serio,e' un "normale" 42 pollici che, nella sala non particolarmente ampia, sembra piu' grande di quello che in realta' e'. Tu hai una sala proiezione completa,maledetto nababbo.