Il Libero Comune di Pisa, in accordo con i Giudicati di Cagliari, Gallura, Logudoro ed Arborea, stringe questo accordo di Protezione dell'isola di Sardegna. Viene quindi sancito fra i delegati dell'Assemblea della Città Alfea ed i rappresentanti dei quattro Giudici: - Che i Giudicati tutti saranno posti sotto la protezione del Comune di Pisa. Le loro coste saranno pattugliate dalle navi del Comune, e un contingente militare sarà stanziato presso la città di Aristianis per tutelare la difesa terrestre dei Giudici e dei loro domini. - Che i Giudicati tutti forniranno supporto militare al Comune di Pisa tramite l'adunata presso il porto della città Alfea di venti Galee, provenienti da ogni Giudicato, divise in egual numero. - Che i Giudicati tutti saranno governati dal loro Giudice, senza pressione alcune da parte dell'Assemblea Comunale di Pisa, salvo decisioni o accordi intrapresi per violare attivamente questo accordo. - Che i Giudicati tutti indirizzeranno il loro commercio nel Centro di Commercio di Pisa, dove i loro mercanti saranno trattati al pari dei mercanti locali, esentandoli quindi da imposte e balzelli aggiuntivi previsti per i mercanti stranieri. - Che i Giudicati tutti verseranno tributo annuale al Comune di Pisa, a sostegno di tale accordo, ad eccezione del Giudicato di Arborea che, in virtù dell'esenzione dal tributo, accoglierà la guarnigione di supporto pisana nel quartiere commerciale pisano nella città di Aristianis, garantendo un punto di snodo sicuro per le navi commerciali di tutta l'isola. Sia Nostro Signore garante stesso di tale accordo.
I quattro giudicati sardi firmano l'accordo con Pisa. La mossa è chiaramente vista a livello internazionale come un colpo di mano per la repubblica tirrenica che si assicura un retroterra commerciale e militare sicuro. Difficile dire come reagiranno le storiche rivali Genova e Amalfi
