L'Assemblea Comunale di Pisa, a seguito di voto unanime, dichiara la sua partecipazione commerciale nei territori del Magnifico Sultano d'Egitto, con stringate e chiare unioni d'intenti fra i due territori mediterranei. Viene concessa la costruzione dal Sultanato Fatimida presso la costa mediterranea del Sinai di una colonia commerciale al Comune di Pisa. Tale colonia, in virtù degli accordi di pace nel Levante, avrà unico scopo l'approvvigionamento commerciale per il Comune di Pisa sulla costa levantina. Non sarà mossa spada o freccia in direzione del fedele di Maometto, così come non vi sarà scimitarra a minacciare il fedele del Cristo. Tale accordo sancisce l'esclusività commerciale del Comune di Pisa all'interno del territorio del Sultano d'Egitto, a significare l'importanza che questo canale commerciale andrà ad avere negli anni a venire. Viene sancito che il Sale prodotto nel territorio d'Egitto sarà concesso ad uso commerciale in esclusiva al Comune di Pisa, che provvederà a commerciarlo in occidente attraverso il Centro di Commercio della Città Alfea. L'accordo d'esclusiva prevede il guadagno per il Sultano d'Egitto pari a sette parti su dieci, mentre il restante sarà trattenuto dalle casse del Comune. Viene deciso, tramite il comune sforzo, di ampliare in pochi anni l'avamposto pisano nel Sinai per renderlo un punto nevralgico del commercio levantino. Il Comune di Pisa si impegna a commerciare la metà della Seta acquisita nei suoi Empori Commerciali attraverso lo snodo del Sinai, per poi trasferire l'avanzo presso il Centro di Commercio della Città di Pisa. Viene concesso ai pellegrini Cristiani di passaggio per il territorio del Sultano Fatimida di recarsi presso l'avamposto commerciale di Pisa nel Sinai, che sarà adeguatamente edificato per accogliere coloro che viaggiano verso i Luoghi Sacri di Gerusalemme ed Antiochia. Il Comune di Pisa concederà trasporto gratuito ai pellegrini verso e da tali luoghi sulle navi battenti bandiera alfea. Viene inoltro sancito, nella funzione di continuità fra Levante e Ponente del Comune di Pisa, di condividere fra Alessandria e Pisa le conoscenze dei due mondi, quello Cristiano e quello Islamico, a miglioramento delle condizioni dei popoli mediterranei.
