1. Questo sito utilizza i cookies. Continuando a navigare tra queste pagine acconsenti implicitamente all'uso dei cookies. Scopri di più.

Panther Vs. IS-2

Discussione in 'Età Contemporanea' iniziata da GyJeX, 9 Marzo 2006.

  1. GyJeX

    GyJeX

    Registrato:
    6 Dicembre 2005
    Messaggi:
    32.800
    Località:
    santu sezzidu in dommo
    Ratings:
    +10.235
    In un ipotetico scontro uno contro uno in condizioni ottimali chi avrebbe vinto ?
    Il Panther o l' IS-2 ?
     
  2. Rokossovskij

    Rokossovskij

    Registrato:
    30 Gennaio 2006
    Messaggi:
    355
    Ratings:
    +0
    Hummm…uno scontro molto equilibrato direi.

    Il Panther D era un po’ meno pesante e meno “massiccio”, sicuramente più veloce (una decina di Kmh nelle prime versioni ed anche una ventina nelle successive quando fu dotato di un motore più potente) e più manovrabile, aveva un calibro più ridotto ma più preciso a distanza (75mm-L/70), era meno corazzato (mi pare uno spessore tra i 15mm ed i 100mm), ed aveva un’autonomia di circa 150/200 Km (a seconda della tipologia di terreno).

    Il JS-2 (Joseph Stalin) era più “macchinoso”, più lento e con meno autonomia (120/160 Km), però aveva un calibro da 122 mm e comunque una buona “canna” (L/43), inoltre era pesantemente corazzato (20/120 mm).

    Secondo me è uno di quei casi in cui le due “squadre”, pur mantenendo ognuna le proprie caratteristiche di gioco, si equivalgono sul campo, e la differenza la farebbero solo gli “episodi” ed il “terreno di gioco”.

    Ad ogni buon conto…io tifo per il JS-2…e non poteva essere altrimenti :p.
     
  3. Amadeus

    Amadeus

    Registrato:
    17 Febbraio 2006
    Messaggi:
    1.522
    Ratings:
    +615
    Dipende da tanti fattori... non ultimo quale versione di Panther e di IS-2 stiamo considerando e con che equipaggi. In generale ritengo il Panther abbia dei vantaggi (a differenza dello Iosif Stalin, il combattimento controcarro è il suo "elemento naturale") anche se considerando le versioni dei due carri in produzione a fine guerra tali vantaggi si assottigliano (nuovo munizionamento BR-471B a testa piatta per il cannone 122mm, ridisegno della corazzatura frontale dello scafo dell'IS-2, peggioramento della qualità degli acciai tedeschi...)

    bye
     
  4. Invernomuto

    Invernomuto -

    Registrato:
    30 Gennaio 2006
    Messaggi:
    6.036
    Località:
    Torino
    Ratings:
    +429
    Ciao, sono davvero interessanti queste informazioni tecniche. Potresti però spiegare le sigle che hai usato? Ok per il calibro, ma per che cosa sta L/43? Lunghezza della canna? Che rapporto c'è tra le due misure? Corazzatura 20/120 mm cosa vuol dire? Min-Max?

    Ciao e grazie.
     
  5. GyJeX

    GyJeX

    Registrato:
    6 Dicembre 2005
    Messaggi:
    32.800
    Località:
    santu sezzidu in dommo
    Ratings:
    +10.235
    L/43 sta per la lunghezza della canna espressa in calibri, quindi se il calibro in questione è 122mm allora la lunghezza della canna diverrà 122x43, il rapporto tra le due misure è strettamente legato all'uso per la quale è stata progettata l'arma. Quindi bassa penetrazione alto potere esplosivo non necessitano di canne lunghe, alto potere penetrante necessita di maggiore compressione e una elevatissima velocità d'uscita del proietto e quindi una canna piuttosto lunga, magari rigata (almeno fino al secolo scorso, le canne rigate ai giorni nostri non sono particolarmente apprezzate).

    Corazzatura 20/120 indica lo spessore minimo e massimo della corazza. Come dato in se non dice assolutamente niente sulla capacità della corazza di resistere a penetrazioni o shock, è invece molto significativo se unito ad altri dati come l'inclinazione, il tipo di materiale utilizzato, il tipo di concezione con cui è stata progettata e assemblata.
     
  6. Rokossovskij

    Rokossovskij

    Registrato:
    30 Gennaio 2006
    Messaggi:
    355
    Ratings:
    +0
    Esatto...:approved:...il buon GyJex è sicuramente fonte più attendibile e più preparata di me :ador: :D...cmq facendo una ricercuzza su google potrai trovare tantissimo materiale che può aiutarti a capire meglio struttura, specifiche e dati sui corazzati. Se sai l'inglese il materiale sarà sconfinato, ma anche in italiano sui carri armati c'è davvero tanto.
     
  7. GyJeX

    GyJeX

    Registrato:
    6 Dicembre 2005
    Messaggi:
    32.800
    Località:
    santu sezzidu in dommo
    Ratings:
    +10.235
    Vorrei aggiungere che la lunghezza e il calibro di un cannone non sono la sola componente di un centro capace di disabilitare un carro armato, hanno si una importanza rilevante, ma ancora più importante è il tipo di proietto impiegato, e ce n'è una marea:

    AP
    APBC
    APC
    APCBC
    APCR
    APCNR
    APDS
    APHV

    Solo per citare i primi in ordine alfabetico...
     
  8. Amadeus

    Amadeus

    Registrato:
    17 Febbraio 2006
    Messaggi:
    1.522
    Ratings:
    +615
    Considera comunque che HVAP e APCR come pure APDS e APCNR sono la stessa cosa... ;)

    A proposito di dati disponibili in rete, forse vi interesserà sapere che, a differenza di quanto ripetuto da quasi tutti i siti web ed anche da libri di autori che non sono esattamente gli ultimi arrivati (Zaloga, Karpenko, Postnivok p.es.) lo spessore massimo della corazzatura anteriore dello scafo dell'IS-2 modello 1944 non era di 120mm bensì di 100mm nella versione in cui lo scafo era ottenuto per fusione in blocco unico e di 90mm nella versione con le piastre in acciaio laminato saldate. Questo giusto per curiosità, non cambia molto nella valutazione del carro, all'atto pratico, dato che, anche con lo spessore ridotto, la piastra è comunque impenetrabile da un 88/71 anche a poche decine di metri.
    Il problema grosso, per l'IS-2, rimane l'inadeguato spessore della corazzatura della torretta, spessore comunque non aumentabile ulteriormente a causa del passaggio dal pezzo da 85mm a quello da 122mm che già aveva appesantito troppo il carro davanti. Non a caso per ottenere un carro pesante frontalmente invulnerabile ai cannoni tedeschi alle distanze corte e medie i sovietici hanno dovuto ridisegnare il tutto (ottenendo l'IS-3).

    ciao
     
  9. GyJeX

    GyJeX

    Registrato:
    6 Dicembre 2005
    Messaggi:
    32.800
    Località:
    santu sezzidu in dommo
    Ratings:
    +10.235
    In che senso "sono la stessa cosa" ?? Intendi perchè sono considerati appartenenti alla categoria dei Sabot ?

    Puoi darmi la fonte di questi dati ? A memoria ricordo che l'88 a canna lunga con APCBC penetrava oltre i 200mm di corazza con una inclinazione di 30° e con un proietto HVAP o APCR superava 230mm di corazza sempre con inclinazione di 30°, e a prova di questo ricordo di aver letto che sulla Vistola i tigre reali riuscivano a disabilitare gli stalin sparando da una riva all'altra... E' anche vero che la percentuale tra tiri centrati e tiri disabilitanti era più che dimezzata nei confronti del JS2, tanto da spingere il signor Krupp a pronosticare un prossimo upgrade per i Tigre Reali a un pezzo da 105mm... Concludendo ricordo che il primo vero carro anti '88 fu il JS-3 la cui torretta era stata studiata appositamente in quella forma per aumentare la sopravvivenza agli '88, una bella forma a padella rovesciata...

    Un'ultima cosa, lo spessore della corazza dei JS2 derivava dalla diversa catena di montaggio da cui uscivano, un po' come succedeva per i T-34 e i SU-122, dove gli ingegneri nel tentativo di spingere al massimo i ritmi di produzione non esitavano a togliere o ad aggiungere parti e spessori... Tant'è che si trovano spesso testimonianze di mezzi letteralmente "sfaldati" per la carenza di saldature o con la totale assenza di piastre corazzate laterali o di griglie per i motori, in fondo l'aspettativa media di un carro al fronte era di 10/15 giorni...
     
  10. Amadeus

    Amadeus

    Registrato:
    17 Febbraio 2006
    Messaggi:
    1.522
    Ratings:
    +615
    Voglio dire che APCR è la sigla utilizzata nella letteratura anglosassone per indicare, in servizio tedesco o sovietico, il medesimo tipo di munizione che gli americani chiamavano HVAP. Lo stesso dicasi di APCNR e APDS.

    Il fronte di torretta era comunque vulnerabile anche alle medie e lunghe distanze all'88/71, quindi il fatto che un Tiger II riuscisse a distruggere uno Iosif Stalin frontalmente anche a uno o due chilometri non desta meraviglia. Se si trattava di modelli 1943 anche lo scafo era frontalmente vulnerabile in quanto la piastra da 120mm situata di fronte al pilota era inclinada di soli 30° rispetto all'orizzontale. Quindi con un rapporto T/D di circa 1,36 resisteva ad un APCBC come una piastra verticale di circa 155mm (sto utilizzando le tabelle che danno i coefficienti effettivi di resistenza per piastre inclinate in funzione del proiettile che si trovano sul libro "World War II ballistics: armor and gunnery" di L. Bird e R. Livingston) se consideriamo inoltre che la piastra è in acciaio fuso, resiste come una piastra verticale di acciaio laminato spessa 150mm e quindi l'88/71 riesce a penetrarla a tutte le distanze d'ingaggio che ci possiamo realisticamente aspettare.
    Nel caso della piastra da 100mm inclinata a 60° le cose sono diverse, perché qui il coefficiente di resistenza in funzione dell'inclinazione (considerando sempre un APCBC ma stavolta un rapporto spessore corazza/diametro proiettile di circa 1,14) è superiore a 3,1, quindi la corazza resiste come una piastra verticale di acciaio omogeneo di più di 290mm, quindi invulnerabile ad una Pzgr. 39/42 sparata dall'88/71 anche sotto i 100m. Gli APCR da 88mm non mi risulta fossero effettivamente distribuiti alle unità a fine guerra, in quanto il carburo di tungsteno scarseggiava ed i proiettili ordinari erano più che sufficienti per combattere i carri alleati. Senza poi considerare che contro piastre fortemente inclinate i proiettili decalibrati hanno una perdita di efficienza maggiore rispetto a quelli con cappuccio plastico.

    E qui concordiamo. Il problema era ridisegnare il carro per poter aumentare gli spessori della torretta: già nel febbraio '44 gli ingegneri sovietici si erano accorti che non potevano aumentare ulteriormente lo spessore della corazzatura frontale della torretta senza sbilanciare ulteriormente il carro che già era pesantemente sbilanciato dopo l'adozione del pezzo D-25T da 122mm al posto dell'originale pezzo da 85mm. Il frutto di tale riprogettazione radicale fu l'IS-3.

    Questo è vero nel caso di tolleranze ridotte (come i 47mm di alcune piastre del T-34 contro i 45mm nominali) ma nel caso in questione mi riferisco al fatto che molti testi danno informazioni errate sullo spessore massimo della corazzatura dell'IS-2 delle produzioni di fine guerra cioè dall'estate del '44 in poi.

    Facendo riferimento a questa immagine, vediamo che la piastra da 120mm c'è nel modello 1943 (prima immagine a sinistra) ma è inclinata solo di 30° rispetto alla verticale, nei modelli prodotti dal giugno 1944 la protezione frontale non è più a gradino ma con una piastra unica inclinata di 60°. Questa piastra era spessa 100mm (non 120) negli scafi ottenuti per fusione (immagine al centro) e 90mm negli scafi ottenuti per saldatura di piastre in acciaio laminato (modelli prodotti solo da UZTM, ultima immagine a destra).

    ciao
     
  11. GyJeX

    GyJeX

    Registrato:
    6 Dicembre 2005
    Messaggi:
    32.800
    Località:
    santu sezzidu in dommo
    Ratings:
    +10.235
    esaurientissima e monolotica spiegazione! Posso chiederti dove hai recuperato il libro da cui trai i dati ?
     
  12. Amadeus

    Amadeus

    Registrato:
    17 Febbraio 2006
    Messaggi:
    1.522
    Ratings:
    +615
    Se ti riferisci al citato "World War II ballistics: armor and gunnery" di L. Bird e R. Livingston, conoscendo uno degli autori mi sono "prenotato" una copia quando nel 2001 è stato pubblicato privatamente. In Europa era venduto dal curatore del museo carri di Saumur, in Francia ma che io sappia non è stato ristampato e credo si trovi solo di seconda mano.

    ciao
     
  13. Amadeus

    Amadeus

    Registrato:
    17 Febbraio 2006
    Messaggi:
    1.522
    Ratings:
    +615
    En passant, è di prossima pubblicazione un libro sulla serie di carri Iosif Stalin. Speriamo che contenga informazioni accurate ed interessanti (a differenza di "Bronezascita tjazelych tankov KV i IS 1941-1945" che aveva un titolo assolutamente allettante ma si è rivelato il peggiore acquisto che abbia fatto negli ultimi anni):

    Qui c'è il riferimento su Amazon.
    Noto con perplessità che sempre più autori russi si sono lanciati a traslitterare (erroneamente!) la sigla IS con JS!

    bye
     

Condividi questa Pagina