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EU III COMPLETE MINI AAR FRANCIA

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da alberto90, 23 Dicembre 2014.

  1. alberto90

    alberto90

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    Signori, amici, colleghi di aar, compagni di pugna e fratelli sovrani, dogi e principi, in esclusiva per voi su questo forum il primo mini aar.
    Protagonista di questa storia sarà il regno di Francia, che sarà impegnato nella prima invasione dell' Italia, sul finire del XV secolo dell' era cristiana.
    Chiunque minimamente si intenda di storia rinascimentale saprà i motivi che spinsero re Luigi XII ad attraversare le Alpi e invadere la nostra penisola, ma per i pochi che ne ignorino le ragioni ne darò un breve riassunto. Essendo egli discendente dai sovrani angioini di Napoli invase l' Italia per rivendicare la corona partenopea per se, scatenando quindi una serie di conflitti con varie potenze continentali ( Aragona, Austria e altre ), eventi bellici che saranno ricordati più avanti come " le guerre d' Italia ".
    In questo Mini aar ( il primo di una lunga serie ), vedremo la Francia affrontare lo Stato Pontificio, Firenze e il regno di Napoli.
    In seguito vedremo l' evoluzione della Francia nel corso dei secoli fino all' avvento di Napoleone e alle coalizioni che l' imperatore affrontò tra la fine del '700 e i primi 15 anni dell' 800.
    Vi annuncio che non vi saranno immagini riferite al gioco, ma solo cartine modificate da me e raffigurazioni di battaglie. Ma andiamo ad iniziare questa avventura .... buona lettura a tutti.

    LE GUERRE D' ITALIA

    LA PRIMA GUERRA D' ITALIA, 1494 - 1496

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    L' Italia nel 1494
    Carlo VIII vuole Napoli a tutti i costi. Dice che gli spetta di diritto in quanto discendente degli antichi signori angioini che hanno dominato sulla città nel tardo '200 e nel '300.
    Ma ora Napoli è possedimento dei Trastamara, aragonesi, e Alfonso II non ha naturalmente intenzione di cedere la città ai francesi senza combattere. La diatriba può essere risolta solo con la guerra e Carlo VIII punta alla conquista manu militari del regno napoletano anche a costo di invadere l' Italia e affrontare il Papa che, spagnolo di nascita, vede Napoli in mano ai francesi come fumo negli occhi. Per impedire la conquista francese il Pontefice stipula una serie di trattati difensivi con alcuni stati italiani. Ma solo Firenze, governata dall' innetto Piero II de' Medici, figlio ed erede del grande Lorenzo il Magnifico, accetta di unirsi al Papa e al re di Napoli contro la Francia.
    I Savoia, filofrancesi, i Milanesi, i duchi di Modena e Ferrara invece accettano di lasciar passare le truppe francesi.
    Carlo VIII dispone di due grandi eserciti, 47.000 uomini in tutto, schierati nel sud della Francia. Il primo, l' armata d' Italia, posta alla guida di Luis de la Tremoille e forte di 24.000 uomini, si trova nei pressi di Aix-enProvance, mentre il secondo esercito, guidato dal sovrano in persona e forte di 23.000 uomini, è accampato presso Nimes.
    Il piano d' attacco, pensato dal re, è molto semplice:
    Mentre lui con i suoi uomini assedia Avignone, lasciata sguarnita di truppe dal Papa, il generale la Tremoille marcia in Italia fino a Modena per poi varcare gli Appennini e puntare su Firenze. Una volta presa Avignone il re marcerà su Bologna e, attraverso il Montefeltro neutrale, scenderà verso Roma unendosi a la Tremoille nell' assedio della città. Caduta Roma le armate avanzeranno su Napoli con l' obbiettivo di catturare il re e costringerlo ad abdicare in favore di Carlo VIII.

    Fase I: Assedio di Avignone e marcia sull' Italia

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    Piano di guerra: fase I, 1 agosto - 22 novembre 1494

    Il primo agosto 1494 la guerra ha ufficialmente inizio con l' invasione del contado Venassino da parte dei francesi.
    Luis de la Tremoille parte solo il 1 settembre, una volta ricevuta la notizia che Avignone è già sotto assedio. Il 5 settembre i francesi si scontrano con un contingente di 4.000 papalini comandati dal Papa in persona; al termine della battaglia solo il papa e pochissimi intimi riescono a scampare al massacro e tornare a Roma passando per Genova e Firenze.
    Dopo la vittoria di Manosque l' armata d' Italia marcia senza ostacoli nella valle della Durance, passa per Grenoble, entra nel ducato di Savoia, giunge a Susa e a Torino, muove su Milano dove viene accolta dai duchi e di li avanza sino a Modena dove giunge il 20 novembre.
    La prima fase del conflitto ( il blocco ad Avignone e l' arrivo nella pianura Padana ) è quindi conclusa con pieno successo e Carlo VIII, lasciando sotto Avignone solo i 3.000 uomini sufficienti per assediare la città, muove con il reste dell' esercito verso Modena a sua volta, mentre l' armata di Italia comincia la seconda fase, cioè l' assedio di Firenze.

    Fase II: Avignone, Firenze e Roma assediate e conquistate


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    Piano di guerra: fase II, 22 novembre 1494 - 20 febbraio 1496
    Il 10 dicembre 1494, presso Pontassieve, i 4.000 fanti dell' esercito fiorentino guidati da Piero II in persona, sono annientati dalle truppe di la Tremoille. Scampano al massacro solo Piero II e pochi cortigiani che prima di andare vers Pisa, lasciano la difesa di Firenze nelle mani dell' arcivescovo.
    Il giorno dopo i francesi pongono il blocco alla città.
    Nel frattempo, con marce forzate, Carlo VIII giunge a Ferrara ai primi di giugno del 1495 e di li punta subito a Bologna. Il 14 giugno la guarigione bolognese da battaglia al re, ma viene massacrata e la città assediata.
    Firenze nel frattempo cade il 4 luglio, dopo 8 mesi di resistenza, e dopo un rapido saccheggio i francesi avanzano subito su Roma passando per Urbino, neutrale anche se formalmente vassallo della Chiesa.
    Il 12 agosto i difensori di Roma, 1.000 uomini guidati dal Papa in persona, danno battaglia nei pressi del ponte Milvio e sono massacrati. Il Papa trova rifugio in Castel Sant' Angelo mentre Roma viene posta sotto assedio.
    L' 8 ottobre Firenze firma una tregua con i francesi e 4 giorni dopo Avignone apre le porte ai 3.000 assedianti, dopo una resistenza eroica durata 13 mesi. I 3.000 uomini partono per l' Italia dove dovranno rientrare nei ranghi dell' armata reale.
    Roma resiste tutto l' autunno e l' inverno e solo il 20 febbraio 1496 il Papa apre le porte consegnandosi ai francesi. Ma essendosi rifiutato di cedere subito Bologna e dopo essere sfuggito alla sorveglianza francese, il Pontefice fugge a Napoli.
    Con la caduta di Roma termina favorevolmente anche la seconda fase del conflitto.

    Fase III: La caduta di Bologna, l' invasione di Napoli e la pace

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    Piano di guerra: fase III, 20 febbraio - 22 settembre 1496
    L' armata d' Italia, lasciata Roma, marcia senza indugi su Napoli dove ad attenderla vi sono solo un migliaio di uomini lasciati come retroguardia dal re che, con il grosso dell' esercito si trova a Cosenza, dove conta di ricevere l' aiuto del re di Aragona.
    Il 24 aprile i francesi sbaragliano la retroguardia napoletana nei pressi di Caserta e il giorno dopo mettono l' assedio a Napoli.
    L' 11 maggio cade Bologna e a questo punto Carlo VIII, scendendo lungo l' Adriatico, marcia su Napoli per unirsi alle truppe di la Tremoille.
    Il 22 maggio il Papa accetta di firmare la tregua con i vincitori, che restituiscono Roma e Bologna ottenendo in cambio il diritto di transito in tutti i territori papali.
    Napoli si arrende il 9 luglio e il giorno dopo Carlo VIII si riunisce con il suo generale ed insieme avanzano sulla Calabria per intercettare le truppe napoletane. Lo scontro avviene presso Cosenza il 4 settembre 1496 e vede una netta vittoria francese.

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    La battaglia di Cosenza, 4 settembre 1496
    Rimangono sul campo 1.200 francesi e un migliaio scarso di napoletani, che fuggono verso la Puglia dove sperano ancora di trovare appoggi nei veneziani padroni di alcuni porti.
    Il 19 settembre, nei pressi di Molfetta, i due eserciti si scontrano nuovamente e questa volta i francesi accerchiano i napoletani annientandoli totalmente. Il re viene catturato e costretto, 3 giorni dopo, a firmare la pace di Troia con la quale abdica in favore non di Carlo VIII, malato, ma del figlio Ferdinando, detto Ferradino, che alla sua morte lo devolverà alla corona di Francia.
    Alla pace prendono parte anche il Papa e il signore di Firenze: entrambi non subiscono perdite territoriali, in cambio però della promessa di non ostacolare più i francesi in futuro.
    Con la pace di Troia termina, sostanzialmente con uno statu quo, la prima guerra d' Italia.

     

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    Ultima modifica: 23 Dicembre 2014

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