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La Russia in età Napoleonica

Discussione in 'Età Moderna' iniziata da archita, 8 Maggio 2011.

  1. archita

    archita

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    è uscito da qualche mese un lavoro pregevole che è "La tragedia di napoleone in russia" di Dominic Lieven che fa conoscere la reale situazione dell'esercito russo fra il 1812 e il 1814 superando gli schematismi e luoghi comuni della storiografia francese e tedesca e di "Guerra e pace" di Tolstoj ( che ha pesato non poco sulla storiografia russa fino agli anni '70 ) e dedicando buona parte del lavoro, preciso e frutto di attenta ricerca documentaristica, sulla vasta campagna di controffensiva russa nel 1813 in Germania.

    Un testo interessante e ricco di spunti per approfondire quella parte delle grandi guerre napoleoniche che solo dagli anni '90 si sta ricominciando a studiare con metodi scientifici grazie all'apertura di archivi militari dopo il collasso dell'URSS e il venir meno della censura ideologica nella storiografia russa ( per conoscenza all'estero ).
     
  2. Pandrea

    Pandrea Guest

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    E quindi cosa dice dell'esercito russo?
     
  3. archita

    archita

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    ancora non ho finito di leggerlo per farne un sunto generale ma l'autore ha riconosciuto un aspetto essenziale quale la cavalleria che i russi per tutto il 1812 la conservarono dal carnaio delle battaglie per essere riutilizzata in modo decisivo nella campagna del 1813 in Germania mentre Napoleone rimase dal 1812 senza o perlomeno senza la medesima qualità e quantità e dunque rimase privo di "occhio" su scala operativa ( la cavalleria serviva sopratutto per seguire le manovre nemiche ) e fu la cavalleria russa ad intercettare le comunicazioni di Napoleone che rivelarono la vulnerabilità della piazza di Parigi.

    Col tempo posterò valutazioni più precise una volta finito il libro :) ( sono più di 600 pagine )
     
  4. Epi80

    Epi80

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    non ti preoccupare.... avro tutta la pazienza necessaria.... :)
     
  5. andy

    andy

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    Napoleone espresse più volte (ad Eylau, ma anche durante gli scontri poco precedenti a Friedland e a Borodino) la sua ammirazione per il soldato russo.
    Emerge anche dalla biografia di Max Gallo di Napoleone come i russi siano quasi "fanatici",dei precursori dei nipponici della WWII, basti pensare allo stupore nel vedere l'accanimento degli artiglieri zaristi che letteralmente si fanno massacrare ai pezzi piuttosto di non cedere ("Si fanno ammazzare come tante macchine!" avrebbe esclamato Napoleone vedendoli soccombere durante gli assalti alla grande ridotta).
     
  6. Panzer

    Panzer

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    Quando lo finisci facci sapere, l'argomento è molto interessante...:approved:
     
  7. rob.bragg

    rob.bragg

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    Russian Army.jpg

    che è molto cambiato ? :D

    (scusate l'OT, ma l'occasione era troppo ghiotta)
     
  8. archita

    archita

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    fareste meglio a comprarlo :D

    comunque riporto sommariamente un paragrafo curioso sullo spirito di corpo dei soldati russi :

    Ogni compagnia aveva la sua mensa in cooperativa ( artel ) in cui venivano investiti una quota della paga,metà dei guadagni extra e buona parte di premi per servizio. I fondi dell'artel veniva utilizzato poi per beni voluttuari e di trasporto generale. Gli ufficiali rimanevano nello stesso reggimento per tutta la carriera ed era richiesto che fossero scapoli. I detentori della fedeltà erano sottoufficiali di lunga carriera ( a volte anche 20 anni ) e due reggimenti ( fanteria Briansk e cavalleria dragoni Narva ) raggiunsero il massimo storico di sottoufficiali di più lunga ferma ( tutta la vita militare ). I sergenti maggiori erano Felfebel ( fanteria ) e vahmistr ( cavalleria ) e i sergenti e caporali erano unteroficer. Gli ultimi erano sempre di origine contadina e veterani e analfabeti mentre i sergenti maggiori erano figli di preti e sapevano leggere e scrivere. Lo Stato istituì scuole obbligatorie ai figli di militari che fra l'altro producevano tamburini,musicisti e contabili per i reggimenti. Solo dal 1805 si stava pensando a creare unità superiori al reggimento quali la divisione ma ancora il coordinamento mancava e nello stesso anno morirono gli ultimi comandanti che hanno gestito le campagne contro Federico II di Prussia sotto la zarina Caterina. Quindi a capo dell'esercito fu messo un generale molto anziano quale Mihail Kamenkii subito poi silurato e al suo posto era giunto Levin Von Benigsen subito detestato dal suo collega Friedrich Von Buxhoeveden che addirittura voleva sfidarlo a duello. Alessandro I cercò di tenerli sotto controllo con un altro generale Otto Von Knorring. Nel 1807 la disfatta della campagna del 1806-1807 fu dovuta anche poi all'incredibile litigio fra Bennigsen e il comandante di divisione Fabian Von der Osten-Sachen, l'ultimo che fece fallire l'accerchiamento del corpo di Ney nonostante i desideri del suo superiore Bennigsen..

    tanto per capire quanto fosse allora grave la carenza di comando prima dell'invasione di Napoleone nel convulso 1807 che portò poi all'apparente concordia fra i due imperatori...
     
  9. archita

    archita

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    buffo aneddoto...

    durante le celebrazioni di Tilsit Napoleone chiese ad Allessandro I di poter assegnare in prima persona la Legion d'Onore al più valoroso dei soldati russi che erano presenti ad una parata. I russi rimasero sbalordti dalla teatralità del gesto e non avevano alcun veterano fra le mani e il comandante dell'elite quale il reggimento Preobrazenzky, Mihail Kozlovsky, si limitò a scegliere uno qualsiasi dell'unità conosciuto poi per essere il granatiere Aleksei Lazarev che diventò immprovvisamente ricco dal nulla grazie alla pensione annuale di 1200 franchi oltre alla Legion d'Onore consegnato direttamente da Napoleone...
     
  10. generalkleber

    generalkleber

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    A me il libro non è piaciuto poi tantissimo. Ha dei primi capitoli pregevoli sulla situazione economica, politica e diplomatica della russia che sono importanti. E' interessante anche l'analisi della costituzione dell'esercito russo, con pregi e difficoltà. Sin qui, però, si tratta di cose che erano comunque note. Molto interessante l'analisi delle possibili opzioni strategiche francesi. La parte "forte" del libro sono le campagne russe, soprattutto dal 1812 in poi. Qui si apprezzano le scelte strategiche russe e l'intelligenza con cui fu svolta la campagna. Senonché dall'autunno in poi il tono diventa epico e questi russi vincono sempre, sconfiggono sempre i francesi (che sbagliano moltissimo), hanno sempre perdite inferiori ai francesi e tra mille difficoltà (soprattutto logistiche: ma si sottovalutano quelle francesi, con tutto che viene sottolineato come la cavalleria russa infestasse indisturbata le retrovie francesi) arrivano a Parigi. Quando accidentalmente Napoleone vince qualcosa è perché i russi sono lontani. Ecco, qui, nonostante la dovizia di particolari, temo che la simpatia per i russi (meritatissima ma non si discute di questo) prende il sopravvento.
     
  11. archita

    archita

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    è un difetto abbastanza tipico degli storici quello di tendere a "parteggiare" per una parte ^^

    di certo la campagna del 1813 fu molto sfortunata per Napoleone e i suoi avversari ormai stavano imparando i modi di fare la guerra moderna...

    bisogna pur ammettere che nonostante la tendenziale "russofilia" l'autore riconosce che i moschetti inglesi erano i più affidabili di tutta la coalizione e le tecniche di impiego ideate da Wellington erano rivoluzionarie e la Russia rimase indietro a riguardo dei fucili per molti anni tanto che nella guerra di Crimea l'inferiorità pesò non poco contro i franco-britannici...
     
  12. rob.bragg

    rob.bragg

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    Avete mai letto Borodino, di C.Duffy ?

    Un libro fantastico. In realtà parla della Campagna del 1812, delle forze contrapposte, delle tattiche e per ultimo della battaglia, ma il tutto con la sapienza storica, con la capacità di analisi e (quando serve) di sintesi del grande C.Duffy.

    Quello di Red Storm over the Reich, The Army of Frederick the Great, The Army of Maria Theresa, The Military Experience in the Age of Reason ... un grande
     
  13. archita

    archita

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    in appendice c'è una lista delle unità russe del giugno 1812 e quella poi dell'autunno 1813.

    sommariamente nell'1812 aveva circa 10 grandi corpi di fanteria e circa 50 brigate di cavalleria fra cosacchi,corazzieri e lancieri e artiglieria ippotrainata e circa 100 ( ! ) brigate di artiglieria fra campale,pesante e leggera più un vasto parco di riserva.
     
  14. archita

    archita

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    C'è stata una possibilità per Napoleone di vincere la campagna quale il 16 agosto 1812 quando la 1° e la 2° armata erano ancora separate e la 3° ( l'armata del Danubio ) era ancora lontanissima. In pratica durante la ritirata verso Smolensk era giunto solo il 7° corpo d'armata di Raevskji della 2° armata che per tutto il giorno rimase l'unica forza di presidio dell'importante nodo strategico per Mosca. Secondo l'autore Napoleone poteva attaccare già nelle prime ore con successo e tagliare le due armate che sarebbero rimaste senza un appoggio e sarebbero dovuti arretrare per Mosca che sarebbe potuto cadere in anticipo rispetto ai piani russi di riorganizzazione delle riserve. Invece Napoleone rimase fermo per tutto il giorno permettendo alle due armate di congiungersi e scegliendo poi il rovinoso assalto frontale il giorno dopo.
     
  15. Lister

    Lister

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    se mi permettete un commento. libro ben strutturato, interessante per molte sue parti che dimostrano una ricerca non indifferente su fonti russe dall'epoca. MA: essere un po partigiano va bene, ma dal libro sembra che: tutti i generali e ufficiali RUSSI, fossero: belli, alti, affascinanti, condottieri, coraggiosi, abilissimi.... che lo zar fosse un genio incredibile.... che barclay e i tedeschi che servivano lo zar fossero usciti direttamente dallo stato maggiore di moltke :) :)
    insomma, esagero un pò, ma la russofilia dell'autore è a tratti imbarazzante...
    poi, qui esprimo un pensiero senza fonti: dal libro sembra che tutta la campagna del '12, la grande ritirata, la terra bruciata, fosse tutto deciso a tavolino.... la reatà, IMHO, è molto, ma molto più complessa.... tutta la strategia russa del 12 fu imperniata nel cercare si salvare la 1 e 2 armata (e qui il libro è chiaro e preciso)... invece una ritirata di quelle proporzioni fu dettata dal caso e dagli eventi, impossibile fosse pianificata...

    comunque criticare è sempre facile, come libro lo consiglio, avvincente, si legge con scorrevolezza, e il periodo e il taglio dati sono estremamente interessanti
     

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