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La nuova Geostrategia - discussione filosofica

Discussione in 'Warfare Moderno' iniziata da Adraeth, 10 Giugno 2007.

  1. Adraeth

    Adraeth

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    Apro la discussione per vedere cosa ne pensate delle dottrine geopolitiche e di come pensate che esse possano svilupparsi nel futuro.

    Principalmente le dottrine di adesso si basano su una dialettica basata su modelli geopolitici di lunga data.

    Riassumo brevemente le principali tesi sulle quali potete liberamente discutere per vedere cosa ne viene fuori :)

    1. Una dottrina si basa sulla contrapposizione delle Potenze terrestri su quelle marittime. Questa porterebbe nell'epoca contemporanea a considerare uno scontro fra l'esterno (USA) e l'interno (Europa e Russia). La dottrina è particolarmente preoccupata della alleanza territoriale Tedesco-Russa.
    2. Una dottrina si basa sullo scontro di civiltà. Essa afferma che la globalizzazione ha portato ad una perdita sostanziale della IDEA Stato, che ha acuito le differenze e radicalizzazioni delle civiltà. Dovremmo, per tale teoria assistere a probabili scontri simili epoca antica (egitto - ittiti per capirsi) dove masse di immigrati e rifugiati portano malcontento e causano scontri fra Europa e Usa contro masse del Sud e quindi civiltà differenti.
    3. Una dottrina si basa sul sistema Pentapolare o Esapolare. Un Grande Concerto Mondiale (concerto d'europa come modello) formato da Usa, Europa, Russia, Cina, Giappone e (esapolare) India. Tale concerto dovrebbe appianare le crisi in ambito diplomatico con poche azioni mirate demandate alla sfera di competenza del polo in questione.
    A voi le idee in merito e la discussione :approved:
     
  2. edox

    edox

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    la 1° dottrina mi sembra la + probabile.
    la russia e l'USA nn sono mai andati troppo d'accordo,mentre l'europa,che sarebbe stretta fra 2 fuochi,sceglierebbe l'alleanza con la russia,piuttosto che aspettare l'aiuto oltremare.
     
  3. Antigono

    Antigono

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    Una risposta veloce ad un tema interessantissimo che meriterebbe una riflessione più approfondita: le varie opzioni presentate si potranno verificare in modo più o meno probabile a seconda di differenti accadimenti esterni (surriscaldamento globale, esaurimento delle fonti energetiche, crisi economiche - secondo me molto probabile quest'ipotesi per gli USA). Se si continua come adesso è chiaro che per l'Europa ci sarà uno spostamento strategico a oriente, anche in risposta allo spostamento verso il Pacifico degli interssi USA. La Russia è la nazione che possiede le più grandi riserve di materie prime e risorse energetiche ed è qua di fianco a noi. Fra paresenti il riscaldamento del pianeta potrebbe rendere più facilmente sfruttabili le regione artiche russe.
    Vedo meno facile il verificarsi della dottrino esapolare, più consona a periodi "tranquilli", quando "ce n'è per tutti" ed ognuno può avere la sua fetta, meno in una situazione di risorse scarse, come ritengo sia quest'epoca, visto anche il catastrofico sviluppo demografico.
     
  4. Caronte

    Caronte

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    Secono me l'Europa sta anche cercando di crearsi un'immagine come "altro" dagli Usa per poter agire in quei contesti dove la presenza occidentale (e americana in particolare) è poco gradita.
     
  5. silenziario

    silenziario

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    La seconda dottrina la scarterei in toto; a dispetto delle apparenze, continuiamo a fare i conti con le entità statali, e sono comunque queste ultime a governare lo scenario geopolitico mondiale. Ciò non vuol dire siano eterne, come tutte le cose umane hanno un inizio o una fine, ma come disse Aristotele l'uomo è animale politico per natura, e quindi è naturalmente portato a forme di organizzazione sociale.

    D'altra parte il mondo di oggi è un guazzabuglio incomprensibile; gli USA si rendono conto poco a poco che la storia non è finita, e che non sono l'unica potenza mondiale. Pensiamo al ruolo che possono assumere paesi fino ad ora nell'ombra. Leggere tutto nei termini di un confronto USA/Russia [Europa], è fuorviante, perché si tratta di schemi geopolitici vecchi, ormai superati. Guardiamo all'Asia: ci sono almeno due superpotenze in nuce: Cina e India. Oppure all'Africa: la futura lotta per le riserve energetiche (petrolio e gas) si svolgerà lì (e i cinesi sono in prima linea, con partecipazioni nelle imprese di estrazione, in cambio della costruzione di infrastrutture con manodopera semi-schiavile). L'Europa in tutto questo mi pare ai margini. Non ha una diplomazia comune; dipende energeticamente dalla Russia di Putin eppure sono mille salamelecchi ogni volta che Bush spara una delle sua cavolate sul deragliamento della democrazia (e abbiamo visto cos'è capace di fare in nome della libertà). L'UE permette che paesi membri possano approvare la presenza di installazioni militari USA di cui non si comprende bene lo scopo (scudo spaziale); installazioni per di più di cui nemmeno i paesi NATO fondatori dell'UE sanno nulla. Non mi pare che l'Europa possa dire di contare qualcosa; semmai una qualche voce in capitolo (ma come un bisbiglio di sottofondo) la hanno due suoi membri: Germania e Francia.
     
  6. Piccolo Messe

    Piccolo Messe

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    Quoto... anche secondo me... anzi dovrebbe velocizzare di più questo processo.. perchè ormai con i nostri "salvatori" americani (quanto ce lo rinfacceranno ancora?) non sono più tanto ben voluti..
     
  7. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    Se fosse un mondo migliore, l'Europa deciderebbe di condurre una politica estera SERIA E COMUNE. E allora sarebbero cazzi amari per gli Americani, perché se li buttassimo fuori a calci nelle palle dall'Europa e stringessimo accordi SERI con la Russia (investimenti e tecnologia europei in cambio di risorse naturali) gli USA si troverebbero all'angolo. Niente basi avanzate, niente avamposti finanziari, niente alleati che ti forniscono servizi, niente di niente.

    Tanto gli USA li odiano tutti, quindi saranno sempre soli contro chiunque altro decida di confrontarsi con loro.

    L'Europa, sostenuta dalle risorse russe (e magari cinesi, che tanto hanno bisogno di noi, e noi della loro mostruosa manodopera) potrebbe tranquillamente tenere testa agli USA in molti campi, e in prospettiva futura surclassarli.

    Magari.....
     
  8. Adraeth

    Adraeth

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    Vedo che la più gettonata è la soluzione 1. Per questo vi posto uno fra i maggiori dubbi circa questa teoria.

    L'Europa si basa su un asse Franco-Tedesco motore anche della politica USA. L'espansione Francese sarebbe maggiormente focalizzata nel mediterraneo mentre la Germania avrebbe un 'ombrello' ad Est. Questo porterebbe ad uno scontro (più o meno forte) per Stati come Polonia ed Ucraina (non casuale gli Europei a loro si badi bene :) ) e Bielorussia nonchè gli Stati Baltici.

    Questo porterebbe secondo i critici di tale teoria ad una impossibilità di un Asse Europa-Russia, perchè la Russia non accetterebbe di 'scendere a patti' ma invece sarebbe ben propensa a ribaltare l'ombrello verso Ovest.

    Attendo con ansia idee, visto che la discussione pare molto fruttuosa :approved:
     
  9. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    Questo perchéla Russia pensa ancora di avere un Impero. Se si rendesse conto della situazione e dei vantaggi di un asse europa-russia, lo "scudo" si farebbe SIA ad Ovest (vs USA), SIA a sud-Est (vs India, CIna e medio oriente). E ognuno dei due terrebbe su il suo scudo.

    Una volta che si mette su un accordo di questo genere, ai Russi fregherebbe più niente di minacciare Polonia e Co, sarebbero tutto un blocco.
     
  10. BadBlackBear

    BadBlackBear

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    Ha ragione in toto


    E sento molti riferimenti ad accordi di stretta collaborazione con la russia.
    E' decisamente fantapolitica
    Noi ci apriamo alla russia solo perchè ha le materie prime da cui noi dipendiamo, ma rimane cmq uno stato la cui ideologia è molto lontana dalla nostra europa, e dalla stessa europa criticata. Ed è solo per il gas che noi non ci chiudiamo nei confronti della russia, e anche perchè putin, o il suo staff, hanno avuto la genialata di parlare ai singoli stati [germania, austria, italia, francia ecc] per vendere il gas ai singoli, per non doversi scontrare con una politica economica comune di tutta l'europa e scontrarsi con bruxelles che punta il dito contro i sistemi democratici [inesistenti] russi.
    Ah, vendere tecnologie per materie prime sarebbe una cazzata immane, dai cose molto piu' preziose e immediatamente per un ritorno molto piu' povero e lento. E anche se stipuli una cosa tipo " Noi ti diamo la XY tecnologia, e tu ci fornisci gas per 5 anni a questo regime" cosa impedisce alla russia, qualora i rapporti diplomatici si gelassero, di chiuderci il rubinetto?

    Che li USA " li odiano tutti " mi sembra una gran cagata
    Certo, bush è stato il peggior politico americano che io abbia avuto modo vederlo anno per anno..
    Ma ricordiamoci che se noi siamo qua, nel G8, con la nostra forza economica [ acciaccata, ma cmq tra i grandi 8] la nostra democrazia, è grazie agli odiatissimi USA..
    A cui io invidio il loro sistema giuridico, il servizio d'informazioni, la facilità con cui puoi aprire un'impresa, e la qualità del servizio sanitario [ seppur controverso in quanto è a pagamento] cose che qua in Italia le possiamo soltanto sognare..
    Certo, la loro morbosità con le armi, il fatto che siano gradassi e prepotenti, si considerino e si comportino come i gendarmi del mondo, facendo anche scelte di politica estera sbagliata, ha attirato tanta merda addosso a loro..
    Ma questo antiamericanismo bieco e becero mi irrita

    L'asse Europa-Russia avverrebbe soltanto quando il concetto di NATO cadrebbe, e la russia si avvicinasse alle ideologie politiche europee
     
  11. silenziario

    silenziario

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    E' chiaro che l'Europa non può schierarsi dalla parte di nessuno. Anche perché sarebbe fatalmente destinata a perdere d'importanza. L'obiettivo è una geopolitica multipolare, lontana sia dal sogno americano dell'unica potenza sia dalle logiche vetero-guerra fredda della Russia di Putin. Ma per far questo l'Europa deve avere una voce unica in campo diplomatico; mi pare che siamo molto lontani. Come ricordato prima, dipendiamo dalla Russia, che con GazProm governa di fatto il mercato energetico europeo. Dunque, guai a far imbestialire l'orso russo. D'altra parte, l'europa non può prescindere dall'amicizia con gli USA, non fosse altro perché dobbiamo a loro la nostra esistenza. Che fare? Rischiamo di rimanere schiacciati nuovamente in questo scontro geopolitico sotterraneo, con l'aggravante che non avremmo più lo stesso peso di un tempo (quando paesi come Italia e Austria campavano di rendita geopolitica in virtù della vicinanza col patto di Varsavia). In più, nuove potenze si affacciano sullo scenario.

    L'Europa dovrebbe farsi portavoce di una politica di pace, solo in questo modo potrà contare qualcosa. Non possiamo certo competere in una ipotetica corsa agli armamenti con giganti come USA, Russia, India, Cina. L'Europa deve necessariamente starne fuori, ma deve fare di questa debolezza intrinseca un punto di forza. Dovrebbe ad esempio impedire a paesi membri l'installazione di armamenti palesemente ricollegabili a paesi terzi. Dovrebbe impedire l'apertura o l'ampliamento di basi (ma in Italia le basi la apriamo nei centri storici, mah...). In questo modo potrebbe rappresentare un posto sicuro, attirando gli investimenti ad esempio (che oggi fuggono perché s'investe in Cina o meglio in Romania, dove la manodopera ha un costo risibile). Forse è pura utopia, ma non credo che nostra priorità debba essere ad esempio un fantomatico "esercito europeo", che è l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno.
     
  12. Antigono

    Antigono

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    Scusa, non capisco cosa c'entri il tuo intervento con l'argomento in discussione. Ci si chiedeva di valutare la plausibilità di tre possibili sviluppi geopolitici, se non ho inteso male, e pare che si valuti più probabile uno dei tre, per vari motivi che ognuno di noi ha esplicato. Non mi pare che ci fosse stato chiesto di esprimerci per la nostra simpatia agli USA, argomento sul quale NON voglio entrare nel merito (per tutto quello che si porta appresso e per cui potremmo parlarne per anni senza venire a capo di nulla).
    Tutto questo, è ovvio, solo per chiarire il senso del mio post, non certo per polemizzare con la tua opinione.
     
  13. feste

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    .

    Si potrebbe scrivere 10 libri per ognuna delle tre dottrine citate,le variabili che entrano in gioco sono molteplici,e gli equilibri variare in modo imprevedibile e sorprendente, ovvio che su questa discussione non possono esistere certezze ma solo ipotesi.
    Personalmente vedo molto male la nostra cara europa (come il terreno di battaglia per intenderci,non tanto di guerre nucleari,ma di forti tensioni),quoto la dottrina 2 per capirci quella che ho sopra citato,non so cosa intenda per scontri cioè di che entità e di che tipo,ma i flussi migratori uno scontro già lo producono ed è quello non solo tra diverse culture, (che con il tempo ed un lavoro finalizzato potrebbero risolversi),ma quello dettato dalla situazione di diffidenza e paura venutasi a creare con il terrorismo che ha creato una frattura non facile da risaldarsi,altro fattore che potrebbe dare un contributo nel creare tensioni è il peggioramento delle condizioni di vita che portano la gente a vedere l'immigrato come una delle cause che determinano la perdita di privilegi,con questo un ritorno a ideologie nazionaliste e a forti tensioni.
    Questo è il mio pensiero ovviamente estremamente stringato e superficiale.;)

    :alien: Questo invece è il loro e se Putin e Giorgione facessero un pò di commedia per poi fare la barba a tutti :D
     
  14. BadBlackBear

    BadBlackBear

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    Touchè, mi sono fatto prendere la mano, e sono andato OT con la stessa rapidità di un tir in curva con camionista addormentato
     
  15. Adraeth

    Adraeth

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    In merito all'intervento di feste su seconda dottrina:

    Questa muove dall'assunto che la diplomazia di Westphalia (1648 nascita stati moderni) sia ormai terminata. Obiettivamente è una teoria su cui giocano molto i think tanks americani.

    ---
    Circa la terza, essa è la dottrina di punta di Kissinger che muove da ideologie Metternicchiane :)
    ---
    La prima, vediamo essere la più attuabile per adesso anche se si muove su binari non semplici... (è la dottrina principe della Germania Guglielmina). Infatti la maggiore nota che avete sollevato è la poca Presenza internazionale della UE.

    Per questo vi ricordo che la UE ha due organismi di Estero e Difesa denominati PESC e PESD. Sono elementi ancora in embrione e all'attivo ha una missione (ex Yugoslavia). Il maggior problema sollevato alla PESD (politica europea difesa comune) è che si basa su contributi volontati degli Stati e che lo Stato Maggiore è lo stesso della NATO.
    ---
    Tornando On Topic: come mai secondo voi la dottrina esapolare non ha futuro?
    E la seconda dottrina? E' tanto distante dalla realtà? (Usa spesso accomunati con Impero Romano)​
     
  16. Mcgerm

    Mcgerm

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    Tema interessante,
    francamente credo fortemente in un progressivo ridimensionamento degli Stati Nazioni, lentamente soppiantati da altre organizzazioni. Osservando con attenzione diverse cose sono già in essere: la prima e più evidente e l'Unione Europea che già oggi incide già fortemente sulle voci più importanti dei diversi paesi (economia e bilancio, standard di servizi, politiche ambientali e infrastrutrutturali), ma anche altri organismi diventano sempre più importanti (es: Banca Mondiale) così come le imprese transnazionali che hanno la forza e la capacità di incedere fortemente sulle politiche delle singole nazioni. Giusto l'altro giorno Profumo Ad di Unicredit (3 banca in europa) ha detto una cosa abbastanza illuminante: "vedo sempre di più due poli: i singoli territori con le loro comunità locali e l'unione europa, tutto quello che ci sta in mezzo (stati, ragioni, province) non lo vedo significativo per il mondo dell'impresa".
    Ultima cosa anche i singoli stati sono sempre più interrelati fra loro, attraverso i meccanismi di finanziamento del debito e dei relativi titoli di stato, ad esempio la cina è il più grande finanziatore del debito pubblico Usa, questo porta a due conclusioni: A la cina ha un grande potere sugli USA B la cina non avrà mai nessun vantaggio a strangolare gli USA dato che se collassano loro, si portano dietro i crediti che i cinesi vantano su di loro.

    Quindi tutto questo mi porta a pensare che la dottrina più perseguibile sia la seconda, anche se penso che lo "scontro di civiltà" sia in realtà l'ipotesi più negativa dell'evoluzione del modello, poichè la globalizzazione la vedo come un meccanismo di inclusione anzichè di esclusione, e gli organismi extranazionali quali ammortizzatori di questo potenziale scontro. Ad esempio il ruolo fondamentale della UE nel processo di democratizzazione e modernizazzione della Turchia.

    Il ruolo della russia è complesso poichè è fortemente radicata in un modello di "dominio territoriale" frutto di vecchie logiche, anche se giocato con nuove armi (le risorse energetiche), questo produce forti attriti ma non credo che sia molto probabile assistere di nuovo a grandi tensioni simil guerra fredda (per grandi tensioni intendo cose da crisi dei missili di cuba). Probabilmente i due modelli si troveranno a fornteggiarsi in molti modi, tra cui conflitti locali in cui le due parti appoggeranno contendenti diversi, anche se ai grandi tavoli siederanno accanto bevendo champagne e vodka.

    Andando quindi a concludere, penso che attualmente ci sia un'ibridazione forte tra i tre modelli, principalmente tra i primi due anche se l'ultimo (magari con protagonisti diversi) potrebbe diventare un discreto risultato di sintesi
     
  17. Amadeus

    Amadeus

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    Ma stiamo usando il termine dottrina inteso come "modello della realtà" o come "paradigma di comportamento" o tutti e due? Assumo che sia quest'ultimo il caso, anche se dalla discussione

    Che significa dottrina basata sulla contrapposizione delle potenze terrestri e di quelle marittime? Che una potenza terrestre ed una marittima devono necessariamente entrare in competizione tra di loro? Che tutti i grossi conflitti sono avvenuti tra una grossa potenza marittima ed una terrestre? Be', entrambe queste visioni del mondo sono state abbondantemente smentite dalla storia degli ultimi millenni, penso non sia necessario enumerarvi i numerosi controesempi (ma se qualcuno ne vuole, basta un fischio ;)) pertanto non so fino a che punto sia il caso di cragionare su una "dottrina" dai fondamenti teorici a dir poco dubbi. O si chiariscono questi fondamenti (e si mostra la loro plausibilità storica) oppure possiamo, per quanto mi riguarda, mettere anche una bella croce sul punto 1. :D

    Qui si parla di idee, e sarebbe interessante analizzare il movimento materiale che ha reso possibile che alcune idee prendessero piede e che altre cadessero nel dimenticatoio. Di sicuro la presenza di organismi sovranazionali (e soprattutto di alcuni di questi... altri contano come il due di coppe quando briscola è bastoni) ha limitato la capacità di manovra dei singoli stati nazionali. Giusto per giocare in casa, confrontate la libertà di scelta di un governo europeo attuale in tema di politica estera ed economica (con NATO e BCE) a quella che poteva avere il governo quadratico medio europeo all'inizio del XX secolo. Ma tutto questo non è un semplice caso, ma il risultato della progressiva perdita di peso politico/economico/militare delle "tradizionali" potenze europee che è stato un po' il Leimotiv del XX secolo. Avendo finalmente capito che, nonostante un passato glorioso e/o fortunato quanto si vuole, Francia, Germania etc. non potranno mai da sole essere competitive con i colossi economici (in declino o in ascesa) rappresentati da USA, Cina ed India si sta cercando dalle nostre parti di fare fronte compatto e di ridurre l'egemonia USA in alcuni organismi sovranazionali o di crearne altri unicamente europei ex novo. La cosa parrebbe funzionare, almeno in parte, gli USA paiono sempre meno propensi a fare affidamento sulla NATO per le loro operazioni militari e nel trattare con gli stati europei sono costretti a ricorrere al solito divide et impera per promettere mari e monti alle nuove democrazie purché sia ben chiaro che il padrone alloggia a Washington e non a Bruxelles (o a Berlino o a Parigi...). Non che ci sia qualcosa di intrinsecamente sbagliato in quello che stanno facendo, ad esempio, Polonia e Albania, a suo tempo l'hanno fatto tutte le nazioni europee che adesso storcono il muso.
    Ma veniamo allo "scontro di civiltà". Premesso che le abitudini di un magrebino sono mediamente diverse e distinguibili da quelle di uno scandinavo, non possiamo non partire dal fatto che la diffusione del capitalismo su scala globale negli ultimi due secoli ha portato ad una omogeneizzazione culturale che forse non si vedeva dai tempi dell'impero romano. Non dico che un cinese o un iraniano non siano mediamente diversi da un francese, ma pensate che lo siano di più di quanto non lo fossero, diciamo, cinquecento anni fa?
    E, tra le differenze effettivamente rimaste, quali dovrebbero inevitabilmente portare allo scontro di civiltà? Dal momento che finora non ho sentito nessuno ipotizzare la fine del mondo come lo conosciamo a causa dell'opposizione kuskus vs. Sauerkraut spero mi perdonerete se salto a pie' pari la cucina e passo direttamente a considerare la religione. C'è qualcosa che rende inevitabilmente i seguaci dell'Islam più o meno compassionevoli o più o meno crudeli dei loro corrispettivi cristiani? Se ci fosse dovremmo osservare un trend storico più o meno chiaro ma tale trend non esiste. Se i cristiani fossero intrinsecamente più misericordiosi dei musulmani, com'è che negli ultimi secoli del primo millennio (tipicamente, poi ci sono le eccezioni) i campioni di tolleranza erano gli arabi ed i "taliban" della situazione stavano in occidente? Suggerimento: forse c'è più da apprendere sulla questione a paragonare Baghdad e Aquisgrana nell'800 e New York e Kabul oggi, che a cercare versetti nella Bibbia o nel Corano.
    Dove voglio andare a parare? Voglio dire che questo presunto scontro di civiltà mi sembra una sovrastruttura ideologica messa a bella posta per coprire il classico scontro (naturalmente) asimmetrico tra due borghesie. E tutto ciò sa molto di déjà vu, perché i guerriglieri e i bombaroli di hizbullah e hamas si stanno già provando le giacche e le cravatte con le quali, ripuliti, siederanno nelle sale del potere non appena (e se) saranno riusciti a far vincere le loro fazioni contro l'"oppressore". Come dicevo tutto ciò sa di già visto, in quanto ci sono stati diversi paesi, democrazie borghesi "rispettabilissime" che hanno avuto ex-terroristi come primi ministri (Israele ed Italia, ad esempio, con Shamir e Crispi, tanto per intenderci).

    Questa poi non mi sembra neppure una dottrina, ma una sorta di chimerica speranza che, tra l'altro, pare fondarsi su un assunto a mio avviso falso. Ossia che le potenze elencate non abbiano (né avranno in futuro) interessi oggettivamente contrastanti. Lascio a voi decidere quanto "eterne" possano essere simili alleanze.

    Tirando le somme, non mi sembra che in questo inizio di XXI secolo ci sia all'opera qualcosa di sostanzialmente diverso da quanto visto all'opera nel XVIII, XIX e XX: lotta tra borghesie nazionali (o sovranazionali) che si affannano a garantirsi (a spese altrui) il rendimento futuro dei propri investimenti.

    ciao
     
  18. Adraeth

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    Le dottrine dalle quali deriva il post del forum sono sintesi dei pensieri di Mackinder, Kjellen, Haushofer, Brzezinski, Kissinger...

    Ovviamente, per ragioni di brevità del forum ho sintetizzato in 3 tesi diciamo granitiche (come evidenziato da McGerm spesso si possono interpolare).

    Sono dottrine, ragione per cui, sono staccate dalla realtà contingete, il lavoro (anche del post) è infatti quello di trovare una collocazione fattibile a queste dottrine ovvero trovarne una quarta come via alternativa.

    Ribadisco che:

    La 1 è (già detto) di scuola tedesca e fonda la dottrina Guglielmina di lotta fra terra e mare, tale dottrina fa da base a altre dottrine successive e contemporanee (identificando REGIONI PERNO, ad esempio per adesso il caucaso e afghanistan; in periodi precedenti altre regioni perno)

    La 2 si basa sul disfacimento dell'ordine di Westphalia e globalizzazione e forza della Economia Politica sulla Politica (guerra in Iraq contemporanea), e la omogeneizzazione culturale è considerata solo dal punto di vista occidentale

    La 3 si basa su idea del Concerto d'Europa e fonda le aspettative per la riforma del Consiglio di Sicurezza ONU e controllo risorse.

    Ripeto sono dottrine e come tali spesso sono non immediatamente collegabili alla realtà, ma sono lo scheletro con i quali gli Stati o le Organizzazioni fondano il loro sistema di idee.
     
  19. Mcgerm

    Mcgerm

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    A me sembra che le tre dottrine con un minimo sforzo possono essere ben calate nella realtà storica, certo ognuna più aderente ad una fase anzichè ad un'altra, però cambiando i valori di fondo il risultato non cambia di molto.
    La prima è il conflitto tra Inghilterra e Francia nel diciasettesimo e diciottesimo secolo, oggi può essere riconsiderata come la corsa al controllo dei choke point (colli di bottiglia).

    La seconda è, probabilmente (a mio modo di vedere) la più adatta a descrivere l'attuale fase di globalizzazione e controllo incrociato tra gli stati, ma in realtà nasce già con il capitalismo finanziario e i commerci delle compagnie delle indie

    La terza era molto vicina all'idea di società delle nazioni di Wilson, ma è chiarissimo come per molti attori possa essere il ruolo attuale (in potenza) e futuro di alcuni grandi organismi quali l'ONU.

    io continuo a pensare che le singole teorie, in particolare quelle che cecano di descrivere e determinare i comportamenti umani molto difficilmente le possiamo accettare in toto, ma solo come approssimazioni progressiva. nel mio post precedente riprendevo concetti e punti di tutte e tre le teorie proprio per cercare di diminuire, ma non per eliminare, l'approsimazione
     
  20. Caronte

    Caronte

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    in mezzo alla nebbia più fitta
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    principalmente perchè le sfere di influenza dei paesi coinvolti si sovrappongono troppo speso creando possibilità di conflitto tra i 6 che dovrebbero risolverli.
    esempio: la Polonia acceterbbe più facilemente un intervento europeo che uno russo,ma i russi potrebbero considerarlo come una violazione della loro zona di influenza, idem la Turchia; il Tibet potrebbe creareproblemi tra Cina e India,ma anche la Russia potrebe voler dire la propria;la Corea potrebbe creare attrito tra Giappone e USA.
     

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