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La guerra dei nostri nonni

Discussione in 'Media' iniziata da Andrea9, 23 Dicembre 2006.

  1. Mcgerm

    Mcgerm

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    i miei nonni sono stati fortunati.
    il nonno materno penso che nella prima guerra (sul finire) fosse arruolato in cavalleria, mentre per la seconda guerra era ormai troppo vecchio, ma la mia famiglia era riparata in montagna vicino alla svizzera e così ha dato qualche volta da mangiare e un pò di riparo ai partigiani dato che con i tedeschi non c'era feeling per motivi... diciamo razziali

    il nonno paterno penso che fu esonerato perchè era fornaio e faceva il pane per le truppe della piazza di milano.

    Mio padre invece mi ha raccontato qualche vago ricordo del '45 anche perchè abitiamo vicinissimo a piazzale loreto e nella nostra zona ci sono moltissime lapidi commemorative, tra cui alcune datate anche il 28 o il 29 aprile

    invece, grazie alla famiglia allargata, la madre della moglie di mio padre mi ha raccontato del fronte in romagna e della battaglia di argenta dove ci sono stati duri scontri ed ancora adesso ai lidi ferraresi si possono vedere le strutture antisbarco
     
  2. PanzerMeyer

    PanzerMeyer

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    mio nonno materno ha combattuto coi guerriglieri cetnici di Mihaijlovic ed è stato in seguito 'epurato' e 'rieducato' dai comunisti titini (s'è fatto insomma un bel pò di anni di galera). il nonno paterno invece ha combattuto sul fonte dell'Isonzo contro gli austriaci, se l'è cavata. l'ho conosciuto poco perchè è morto quando avevo 5 anni..
     
  3. Maglor

    Maglor

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    Il mio nonno materno si è fatto la jugoslavia con gli alpini, mentre quello paterno non essendo più di primo pelo è finito a fare la guardia confinaria sulle alpi tra italia e francia, poi ho un cugino che era elicotterista in vietnam...
     
  4. Andrea9

    Andrea9

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    perchè c'erano anche italiani in Vietnam??
     
  5. generalkleber

    generalkleber

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    padri e zii

    nel mio caso, per età, più che nonni si parla di padri e zii.
    Mio padre, volontario camicia nera, è stato catturato in N. Africa durante l'offensiva Graziani e si è fatto un po' di campi di concentramento in S.Africa e in India (Yol) sino al 1947. Non collaborazionista è tornato in tempo per beccarsi la coda dell'epurazione.
    Un mio zio in marina è stato cannoniere sul Vittorio Veneto, si è fatto tutte le battaglie della BB e, dopo l'8 settembre, è stato arruolato dai servizi di intelligence britannici. Comunista convinto andava daccordissimo con mio padre. Ed era folle per me :)
    Altro zio, anche lui folle per me, era in aeronautica, motorista. Due medaglie d'argento al V.M., ha partecipato al siluramento della Nelson. Con l'8 settembre ha semplicemente cercato di tornare a casa. E per fortuna c'è riuscito.
    Tutti e tre della guerra dicevano un gran male...:facepalm:
    Questi gli uomini di casa. Ma le più eroiche sono state le donne. Che si sono prese un mucchio di bombardamenti (e le ferite principali le hanno avute loro), le razzie dei marrocchini, le umiliazioni dei dominatori di turno e hanno protetto indistintamente soldati tedeschi, militari italiani sbandati, ebrei e piloti americani, gli stessi che le avevano coperte di bombe. :love:
    gk
     
  6. AntonioLopezDeSanta Ana

    AntonioLopezDeSanta Ana

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    scusa se telo chiedo...ma hai scritto che tuo padre era volontario nelle camicie nere...e poi dici che andava daccordo con tuo zio che era comunista...non so forse è sarcasmo...ma non lo ho capito...
     
  7. Rokossovskij

    Rokossovskij

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    Bhè io non ci vedo nulla di così strano...sembrerebbe un controsenso, e di certo in buona parte lo è, ma è un controsenso che ha numerosi precedenti nella storia del ventennio.

    Il fascismo della prima ora era permeato di quello spirito rivoluzionario caratteristico dei primi del '900 e che ha accomunato dittature di quel periodo le cui ideologie erano decisamente all'opposto (al punto che anche su questo ci sarebbe da discutere).

    In questo senso il fascismo degli anni '20 non era così diverso, anzi, il fatto che lo stesso Mussolini affondasse le sue radici nel socialismo non è per nulla contronatura. Se le basi ideologiche di comunismo e fascismo del periodo erano così diverse, è anche vero che la loro vera essenza (sociologica, politica, economica, etc.) era di dominio delle classi, o meglio dovrei dire degli apparati di partito, più culturalmente evolute. La gran massa invece, nonostante gli sforzi "educativi" (che sono allo stesso tempo testiomianza dell'importanza che tale aspetto rivestiva), coglieva di questo "spirito rivoluzionario" solamente gli aspetti più "emotivi" di rottura con il passato, di una nuova era e di un nuovo uomo da costruire. E questi erano tratti comuni a tutte le ideologie dell'epoca. Ecco quindi che il salto della quaglia era cosa più frequente di quanto si creda, sopratutto quando il fascismo stemperò il suo "esprit" rivoluzionario per scendere a compromessi con la borghesia costituita, o quando la disfatta dei campi di battaglia portò alla fine dell'illusione.
     
  8. Maglor

    Maglor

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    temo di no... :p
    fa parte di un ramo americano della famiglia...
     
  9. Ercole del Doro

    Ercole del Doro

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    Inanzi tutto volevo complimentarmi per l'iniziativa :approved:.
    I nonni materni sono quelli che mi hanno raccontato di più.
    Mio nonno materno ha fatto la campagna di Abissinia (di cui in famiglia conserviamo bellissime foto, alcune però un po' crude, come la foto degli impiccati), l'Albania e la Jugoslavia fino al '43 quando a causa di una ferita era stato trasferito a Genova.
    Con l'8 Settembre venne fatto prigiognero e sucessivamente, rifiutandosi di aruolarsi con il nuovo esercito della RSI, deportato in Germania, presso Berlino. Per sua "fortuna" quelli del suo campo venivano utilizzati come manovali in stazione, e riusciva ad arraffare qualcosa di tanto in tanto (anche se rischiavano dure punizioni corporali). Con il 1945 e l'arrivo dei Russi, rimasero nascosti in delle buche fino alla fine della battaglia di Berlino. Qui vennero quindi liberati e lasciati andare. Dopo circa un annetto riuscì a tornare a casa dove la nonna ancora lo aspettava. La prima frase che gli disse è "come sei magro!".
    La nonna, appunto, rimase fuori dalla guerra fino a quando, con l'occupazione tedesca, gli si piantò un comando in casa. In quel periodo doveva fare le faccende per tutti i soldati, fargli da mangiare e in più doveva dormire nel fienile. Sempre in questo periodo imparò un variopinto repertorio di parolacce in crucco!
    Quando giunse la primavera del '45, un giorno mentre era presa delle solite faccende "domestiche", i soldati tedeschi erano agitati e litigavano tra loro. Presa da un improvviso orgoglioso senso casaligo urlo "Saizen! (credo si scriva cosi)" e tutti si azzittirono per poi guardarsi e scoppiare a ridere. Arrivato quello che doveva essere il comandante sbraitò ordini a tutti quanti e li fece uscire, infine rivolgendosi alla nonna le disse qualcosa tipo "tu brafa donna, brafa mamma!" e se ne andarono.
    Quando arrivarono gli "Americani" (in realtà dovevano essere Neozelandesi o Australiani, ma per la gente di paese c'era questo mito degli americani che TUTTI i soldati alleati erano americani) lo zio, che aveva credo dieci anni corse incontro ai gipponi che giungevano.
    I nonni paterni furono meno loquaci.
    Ma verso la fine, con gli anni raccontarono alcuni episodi, alcuni aneddoti. Il nonno era molto giovane (16-17 anni) quando venne aruolato nella fanteria della RSI e sucessivamente inviato insieme ad alcuni reparti tedeschi nelle operazioni antipartigiane, ma disertò.
    Secondo mio padre fece parte della fanteria XMAS che operò in provincia di Ferrara. Forse per qusto come lui disse doveva girare "con una pistola davanti e una dietro".
    Ironia della sorte dopo la guerra sposò la nonna che era figlia di oppositori socialisti al regime, ma so poco anche di lei, a parte il fatto che durante una rappresaglia rischiò di essere caricato sul camion dei deportati perchè si era arrabbiata con un ufficale tedesco che non voleva pagarla per avergli rammendato l'uniforme!
    Una nota sui bisnonni. Un bisnonno materno combattè e ricevette una medaglia durante la battaglia di Monte Fior (Altopiano di Asiago, 1916) mentre quello paterno faceva parte del CCNN ma morì di malattia prima dell'inizio della guerra.

    Mi avete fatto venire una gran nostalgia e voglia di andere, come facevo da piccolino, a curiosare nei vecchi bauli di soffitta...
     
  10. corser85

    corser85

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    che dire da parte paterna non penso che mio nonno abbia fatto niente perche nel 46 doveva avere 19 anni...
    da parte materna invece mia nonna (la cui famiglia era proprietaria terriera)mi racconta sempre che i tedeschi installarono nel suo palmento un comando, giurando di non rovinare le viti in cambio di vino... invece suo fratello fece la guerra e fu catturato,e imprigionato dai tedeschi dalle parti di ROMA, riuscia scappare(anche se non so come abbia fatto a fare mezza Italia a piedi.. prodigi della guerra)e tornare in Sicilia con altri 4 commilitoni
     
  11. ange2222

    ange2222

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    Mio nonno paterno ha fatto la prima guerra mondiale, caporale d'artiglieria, prima nell'art. campale (cannoni da 75) poi con mortai da 190.
    Nella seconda guerra era anziano e con 4 figli piccoli, così non fu richiamato.
    Mio zio fu arruolato nell'agosto del '43 e all'armistizio fu internato a Stoccarda.

    Il nonno materno fece il militare negli alpini, ma morì di malattia nel '37.
    La casa di mia nonna materna 'ospitò' un colonello della RSI con la moglie (ex fidanzata del famoso Ettore Muti), oltre a due 'civili' tedeschi (mia mamma non ha saputo spiegarmi cosa facessero esattamente).
     
  12. pepe carvalho

    pepe carvalho

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    non parlo di nonni ma di zii e padri (non sono un ragazzino...)
    primo zio: etiopia congedato nel 38 richiamato albania grecia ferito congedato nel 42
    secondo zio: chiamato nel 43 prigioniero in sicilia torna in italia nel 47 dopo essere stato in egitto sudafrica india e california
    terzo zio: chiamato dalla rsi renitente (disertore?) fino alla fine
    padre: serviva allo "sforzo bellico" operaio, nel 43 partigiano combattente nelle sap (brigate garibaldi).
     
  13. BadBlackBear

    BadBlackBear

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    Ho saputo soltanto storie confuse e sconnesse da parte materna, dato che i miei nonni da parte paterna sono morti prima che nascessi, o cmq molto presto. [Buffo, m'accorgo ora che so davvero troppo poco sui miei nonni paterni]
    Mio padre ha avuto la fortuna di scamparsi la campagna di russia, grazie alla sua chitarra. La sua passione gli ha fruttato un posto nella banda militare..
    Cmq da piccole battute qua e la, mi diceva che si sparava sui tedeschi con le armi finte, da addestramento, per fargli paura.. quindi suppongo dopo l'8 settembre..
    Poi è fuggito, calandosi dalle mura dela caserma una notte, e camminando per la pianura [suppongo del veneto] dove il giorno dopo ha incontrato un gruppo di donne che andava in giro a prendere i disertori, togliere loro le divise e poi dargli dei vestiti civili per non essere riconosciuti.

    Mia nonna invece era tedesca, e da quanto mi dice mia madre, lei passava spesso vicino a un campo di lavoro [suppongo di lavoro, non di contentramento, dato che è di dusseldorf, anche se la differenza tra i due campi di prigionia non mi sento di sottolineare] e gettava pezzi di pane a quelli affamati che c'erano dentro
     
  14. Ghienar

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    Mio nonno paterno era poliziotto durante la guerra fino all'armistizio; poi è entrato, per pochi mesi, nella X MAS (ho conservato una sua foto di quel periodo), reintegrato in polizia si è congedato nel '46.
     
  15. Piccolo Messe

    Piccolo Messe

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    Mio nonno paterno ha combattuto in Russia nella divisione Pasubio.. si è preso una scheggia di granata nella gamba e per poco non ci rimane... poi è stato catturato dai Russi e fino al 42 ha lavorato in una fabbrica di munizioni per poi scappare... ha fatto + di mezza Europa a corsa nelle campagne...

    Mio nonno materno era pilota... ma quando stava per andare in Belgio per partecipare alla Battaglia di inghilterra con la regia areonautica si è rotto l'anca e braccia in un incidente ed è rimasto in ospedale... che culo!!!
     
  16. BadBlackBear

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    Notevole.. quanto tempo ci ha messo per arrivare in italia?
     
  17. Piccolo Messe

    Piccolo Messe

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    Ci ha messo abbastanza.. due anni e qualche mese... più che altro mi raccontava che si perdeva spesso... per le montagne.. erano lui ed un altro anziano signore del mio paese.. che abita poco lontano da casa mia.. mi ricordo che quando avevo sugli 11-12 anni quando gli chiedevo della guerra... e c'era anche questo signore.. si facevano delle risate quando ricordavano che si fossero impegnati in battaglia come a rubare le uova o le galline a qualche contadino... avrebbero sicuramente vinto la guerra da soli
     
  18. Fieramosca

    Fieramosca

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    nonno materno : caporale in somalia , prima battaglia due schegge nella schiena e torna a casa!!! una carriera fulminante!
    nonno paterno: camicia nera catturato dagli inglesi in Grecia , muore di stenti in un campo di concentramento in India!!!...
     
  19. pak

    pak

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    Si...gli inglesi sono stati famosi per essere stati dei grandissimi figli di p..... con i prigionieri di guerra Italiani!!mi spiace per tuo nonno...
    E poi...dicono ai Giapu....adesso Lenfil mi adorerà!!

    I miei due nonni?
    Nonno materno: contadino nato nel 1906, quindi la prima non l'ha fatta.:p
    Nonno paterno: sotto-tenente fanteria in non sò bene quale btg.
    Congedato a fine guerra con qualche medagli..ma non ho più nulla...quando i ted bruciarono il paese dove viveva (feletto), si perse tutto, medaglie, divisa e diario di quegli anni! Ahhhhrrgg!!
    Purtroppo è morto nel 57 e non l'ho nemmeno conosciuto se non nei racconti di mio padre!:piango:
     
  20. ange2222

    ange2222

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    nonno paterno: caporale d'artiglieria, Altopiano d'Asiago
    nonno materno: servizio militare come alpino, morto di polmonite nel 1937
     

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