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La guerra dei grafici.

Discussione in 'Warfare Moderno' iniziata da Raufestin, 1 Febbraio 2008.

  1. Raufestin

    Raufestin

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    Stavo proprio ora consultanto dei grafici statistici sulle morti (divisi per nazionalità, dove è accaduto, gradi ecc...ecc...) in Iraq. Secondo questi grafici ormai la situazione è tranquilla (2500 morti in meno rispetto a settembre '06).

    Anche in vientnam poco prima dell'offensiva del tet i grafici dicevano che gli stati uniti ed alleati stavano vincendo.

    Secondo voi quanto possono essere utili questi grafici? Come si fa a capire che si sta vincendo o no contro una guerriglia?
     
  2. pak

    pak

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    Non vorrei dire...ma porti sfiga?? :D
    01/02/2008: autobomba in un mercato a Bagdag: 50 morti!!
     
  3. Piccolo Messe

    Piccolo Messe

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    Le morti militari di certo non aiutano molto, credo siano più significative le morti civili... e comunque vince chi riesce a tenere di più sotto pressione l'avversario.. e in questo caso bè credo che la guerriglia stia stra-vincendo
     
  4. Raufestin

    Raufestin

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    L'idea del topic mi è venuta in mente sentendo quella notizia. Sono subito corso a cercare le statistiche ufficiali per vedere un po com'era la situazione.
     
  5. Mcgerm

    Mcgerm

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    non sono d'accordo, avevo già spiegato perchè gli stati uniti, finalmente, stanno capendo come devono operare, non con la forza, ma con la sicurezza, riuscendo a garantire un minimo di possibilità di sviluppo per la popolazione e quindi senza alienarsi più il loro appoggio.
    i dati analitici, sono basilari per leggere le situazioni e dare qualche indicazione a chi deve scegliere le strategie, ma da soli, senza una buona interpretazione non servono a nulla.

    qui: http://www.iraqbodycount.org/database/ io leggo che il numero di morti a causa di scontri a fuoco sta scendendo mentre le vittime causate da autobombe stanno aumentando, secondo me è una cosa molto positiva (nel quadro tragico). vuol dire che i terroristi non hanno più la possibilità di sfruttare il caos per ritirarsi indisturbati, preferiscono non farsi vedere e agire tramite azioni suicide (autobombe guidate) o azioni indirette (autobombe parcheggiate e mine).
    questo è ad esempio una notizia importante.

    poi avendo una gran massa di dati si potrebbero dire altre cose, ma complessivamente con la statistica si può dire tutto e il contrario di tutto, l'importante è come la leggi e se sei in grado di dare letture obiettivi che non partono da posizioni precostituite, e questo è un rischio molto facile da correre nel campo dell'analisi quali-quantitativa
     
  6. Invernomuto

    Invernomuto -

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    Mah, si sente tutto e il contrario di tutto. Come ha detto bene McGerm, con la statistica e un numero sufficiente di dati, puoi dimostrare quello che vuoi, anche perché i dati vanno interpretati e l'interpretazione è sempre in qualche modo di parte...
    In definitiva, credo che finché la popolazione non accetterà gli USA come "liberatori" la guerra in iraq se magari non sarà persa nel senso tecnico militare del termine, non sarà neppure vinta...

    Saluti
     
  7. mazzocco

    mazzocco

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    attenzione, le statistiche sono come i bikini:

    mostrano tutto, ma nascondono l'essenziale
     
  8. Armilio

    Armilio

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    Io credo che stia migliorando veramente la situazione,gli americani hanno cambiato strategia:eek:ra si sono messi ad andare in giro per i mercati,a parlare con la gente,e sopratutto adesso usano degli iracheni stessi pentiti che adesso pattuglano le strade...insomma,gli iracheni stanno capendo che per adesso sono ancora necessari...
     

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