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Italiani o Europei?

Discussione in 'Off Topic' iniziata da Mcgerm, 2 Luglio 2009.

  1. Mcgerm

    Mcgerm

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    riprendo questa discussione: http://www.netwargamingitalia.net/forum/showthread.php?p=162508&posted=1#post162508

    chiariamo subito un concetto: se avete voglia di insultare o sbefeggiare gli altri, vi mando subito a cagare e torno subito a cercare le ricette per il bbq dell'estate.

    1. la globalizzazione non è che la si sceglie, la si subisce punto e basta, sta a noi decidere se subirla culturalmente preparati, e quindi pronti a coglierne anche gli aspetti negativi, oppure subirla passivamente e negativamente e quindi arrotandoci dentro il nostro, stretto locale e piano piano soffocare.

    2. lungi da me giustificare o dimenticare stragi, esodi o foibe, fanno parte della cultura e della Storia nazionale, sono un pezzo della nostra identità. Detto questo, mi sembra veramente inutile pensare OGGI ai croati o agli sloveni come dei gran bastardi, perchè alcuni di loro cinquant'anni fa anno infoibato gli italiani e hanno cacciato gli istriani. Altrimenti gli etiopici non dovrebbero fare altro che sputarci in faccia e così via, non c'è nessuno meglio o peggio di un altro, gli scheletri nell'armadio li hanno tutti, e mi sembra opportuno andare avanti, ricordando gli eccessi, ma senza usarli come una scusa per odiare gli altri

    3. Da Vinci o Dante sono perfetti esempi di simboli globali. sono sinonimo di genio o creatività, POI, sono Italiani, anzi mi sembra che proprio da Vinci avesse scritto qualcosa sulla fratellanza ed unione fra i popoli e non si è mai fatto nessun problema ad andare a lavorare in Francia. In tutto il mondo quando parli di Da vinci o Dante e dici di essere italiano, riceverai più attenzione e magari degli elogi, ma quello che rappresentano quelle persone sono un patrimonio universale, come la musica di MJ e così via. Quindi il fatto che essi siano italiani è un motivo di identità culturale, la quale è costruita da tanti pezzi, nella mia c'è posto per grandi film di guerra girati da un inglese (l'ultimo ponte) e da un tedesco (uboot 96), da un libro francese, da un dipinto russo e così via, non mi sembra che su tutte quelle opere ci sia il Made In ...
     
  2. feste

    feste

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    sulla carta è tutto splendidamente funzionale e perfetto,peccato che manca qualcosa ,un contatto di realtà,e il perchè qualcuno abbia interesse così profondo a globalizzare (non credo che il fine sia la fratellanza tra i popoli,se qualcuno crede a questo evito completamente di discutere :D).Ripeto io sono italiano e fiero di esserlo,questo non vuol dire che debba obbligatoriamente odiare un idividuo di nazionalità diversa,tant'è che quotidianamente lavoro con persone di colore ed ho colleghi dell'europa dell'est e pure una cognata.
    Il problema della globalizzazione è proprio quello che viene a rompere determinati equilibri che pian pianino porteranno sempre più all'odio e di questo ne abbiamo già evidenti segnali.
    Poi sinceramente il più stupido degli esempi che posso fare:ma l'altro giorno guardavo una partita tra Italia e Germania e vedere due nazionali con tanti colorati in campo non mi fa altro che sorridere,un mondo finto incentrato sulla menzogna e sulla falsa tolleranza,solo a scopo di poter utilizzare il prossimo a proprio profitto,non mi fa altro che produrre vomito.(Questo esempio chi ha capito lo può applicare a qualunque ambito soprattutto del lavoro :D)
    Quindi la mia risposta è che alla globalizzazione ci vado in culo ed anche a chi me la vuole imporre come bene per proprio interesse,facendomi magari passare come arretrato o come ignorante.Viva le nazioni e la propria identità nazionale ,viva la mia amata Liguria ,la mia terra che amo ed odio vedere invasa e trasformata in qualcosa che ormai non riconosco più.
     
  3. ange2222

    ange2222

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    Aspetta un momento: interesse a globalizzare?

    non è solo questione di interesse, ma di effettivo cambiamento delle codnizioni pratiche di vita sull'intero pianeta.
    Ogni mutamento del sistema dei trasporti e delle comunicazioni modifica la realtà sociale.
     
  4. Mcgerm

    Mcgerm

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    feste io non credo che si sia qualcuno che tira la fila della "grande globalizzazione", molto più prosaicamente il contatto con la realtà ci impone di leggere la realtà e i suoi cambiamenti.

    La facilità e rapidità di comunicazione globalizza la cultura: i nostri genitori ascoltavano 3/4 di musica italiana e 1/4 di musica inglese, adesso il rapporto è opposto. le correnti artistiche diventano molto più in fretta patrimonio comune e i loro significati sono più facili da essere colti da più persone, pensiamo alla pop art di warhol che utilizza alcune icone globali

    La facilità di trasporti, rende più semplice il viaggio: il trasporto aereo è di massa e vuol dire che milioni di persone non vivono tutta la loro vita solo nel loro territorio, cosa che era perfettamente normale solo trent'anni fa e quindi entrano in contatto con società diverse. I container hanno sconvolto il trasporto marittimo, rendendo facile ed economico produrre beni da una parte e trasportarli dall'altra parte del mondo, con il sistema precedente delle "rinfuse" ciò non era possibile

    L'economia è da sempre globalizzata, qualunque storico può tranquillamente parlare di fenomeni di scambio globali da centinai di anni, oggi questi processi sono accellerati e più profondi e più intensi ma non è che sono una novità. Certo oggi essendo più estesi interessano più persone e più territori, esiste un rischio concreto di stravolgimenti (ma anch'essi sfortunatamente ci sono sempre stati) esiste però anche di avere un vantaggio da questi processi, a patto che si riesca ad offrire qualcosa (la propria intelligenza, la propria creatività, i propri prodotti) nella maniera giusta. Nessuno di noi però si può dire estraneo da questi processi, perchè ne siamo investiti e vi contribuiamo attivamente tutti quanti.

    Giustamente Feste hai sottolineato la presenza di tanti immigrati nel calcio. In parte c'è una strumentalizzazione vera, te lo dice uno appassionato di rugby, la nazionale italiana è fatta per 3/4 da persone "arruolate" alla causa ma non c'entrano niente con l'Italia. Però in altri paesi (e un pò anche nel nostro) l'immigrazione è un flusso costante da oltre trent'anni, la Germania Under 21 con i turchi, quelli sono ragazzi nati e cresciuti in germania, non è che li hanno presi a 16 anni da istanbul. Balotelli avrà geni africani, ma culturalmente appartiene alla società europea tanto quanto me. L'immigrazione, proprio perchè spinta dalla voglia naturale delle persone a migliorare i propri standard di vita, è il fenomeno più globale e più innarestabile che ci sia. Bisogna trovare le forme per gestire il fenomeno, ma fermarlo è impossibile, poichè la globalizzazione non la si ferma, la si può ammortizzare e la si deve usare, altrimenti si viene usati, e ho paura che la strategia di chiudersi a riccio nel proprio piccolo sicuro cantuccio, sia una strategia che porti all' asfissia
     
  5. Solctis

    Solctis

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    Parte grassettata.
    Che c'è mac? Mangiato troppe costine che ti alteri subito?
    Cavolo, da un alto ufficiale netuorgheminghiano ci si aspetta un minimo di stile suvvia! Non ricorriamo a facili scurrilità dai su....

    1- Bello, davvero molto bello. Peccato che sembra un discorso da omino di bianco vestito che fa il predicozzo sulla fratellanza e l'aMMMore universale e sull'immancabile vittoria finale del bene sul male.
    C'è solo un pizzichino di fatalismo...ma un pizzichino.
    Hai mai sentito parlare di libero arbitrio? Sai quella cosina che è opposta al termine 'destino'...oppure 'ineluttabile'....eccetera.
    La globalizzazione è un processo storico che, correggimi se sbaglio, come tutti i processi storici ha un inizio ed una fine.
    Certo, ad uno può giustamente come dici tu, piacere o meno, però è davvero sconfortante leggere di un adulto che pensa che sia un fenomeno 'inevitabile'....:lol:
    Di inevitabile c'è solo l'immancabile vittoria delle truppe dell'As...no aspè questa è un'altra cosa....:D
    Inevitabile perchè? Perchè le condizioni attuali sembrano solide e immutabili? Spiegaci, illuminaci su questi tuoi arguti ragionamenti.
    No perchè io invece, posso sbagliarmi perdonami, non sono mica un decorato netuorghemighiano devi capirmi, credo sia circoscrivibile ad una data epoca storica.
    In questo momento la potenza egemone, pur se in parziale crisi, sono gli Stati Uniti d'America. Inutile elencare le caratteristiche del loro periodo di dominio.
    Limitiamoci solo a dire che come tutti gli imperi hanno esportato il proprio modus vivendi, il propri modus operandi...insomma quel serto di valori che loro definiscono fondamentali.
    Questi valori sono la 'democrazia', il capitalismo, il melting pot, il multiculturalismo e la già citata globalizzazione.
    Sono della modestissima idea che, come tutti i sistemi di vita derivati da un potere politico-militare (come nel passato dai primi imperi Babilonesi in poi) entrata in crisi la potenza 'evangellizzante', ne segue a ruota il destino il cosiddetto paniere di valori.
    Assurdo davvero pensare che la sitazione storica, sociale, politica e direi pure umana, sia inevolvibile ed immutabile.
    Nulla è fisso, tutto si trasforma, tutto muta.

    2- Tagliamo la testa al toro. Molto italicamente la cosa se non ti tange in prima persona non ti interessa. Ora ci fai il sermone, cerchi di rifarti una facciata pubblica come lo psiconano e i compari suoi dall'altra parte ma, stringendo stringendo, hai espresso benissimo il tuo pensiero sulla questione nel tuo primo intervento nell'altra discussione. Benissimo, non c'è problema, sinceramente non mi interessa convincere o redimere nulla od alcunchè (oltreperchè non è mio compito o mio interesse parlare a chi non vuole ascoltare), solo per cortesia, ma te lo chiedo davvero in onestà....evita il politichese e dì quello che pensi davvero, cioè che di istriani, dalmati, fiumani, giualini ed italiani sui generis non te ne frega un belino.
    Rispetto motlo più un avversario onesto che dice le cose in faccia, piuttosto che uno pseudo-avversario che basa la sua vita sul 'maanchenoismo' di veltronana memoria.

    3-Non capisco cosa tu voglia dimostrare. Da Vinci e Dante alfieri della globalizzazione e della fratellanza dei popoli?
    Da Vinci era un artista e come tale lavorava per il miglior mecenate...ovvio che non avesse problemi a lavorare anche per stranieri. Non vedo però questi suoi strali contro la questione di un'appartenenza identitaria...
    Dante? E bhè si, uno per la fratellanza dei popoli scrive questo:

    " Sì come Pola presso del Quarnaro,
    che Italia chiude, e i suoi termini bagna."

    In conclusione non c'è problema se ad uno gli piace la globalizzazione e quello che c'ha portato santa madre ienchia...affari suoi...diverso è se pretende di farlo passare come un valore che TUTTI DEVONO accettare parlando, non si sa chi gli abbia dato questa autorità, dal suo pulpito.

    Saluti e baci ineluttabili
     
  6. Wolf

    Wolf Guest

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    Quoto in pieno il tuo discorso!Non fa una piega.:approved::approved:
    Sinceramente non credo che rifiutare il concetto di globalizzazione significhi perdere il contatto con la realtà.Significa semplicemente esprimere la mia opinione in merito.Ho visto la globalizzazione.L'ho studiata.Non mi piace.Questo non perchè ci sia dietro politica o quant'altro, ma ben altro, cioè le stesse cose che ha sottolineato feste.Sentirmi dire:"ma la globalizzazione è per il bene di tutti e la fratellanza tra i popoli" è una cosa che mi fa venire i conati di vomito, soprattutto da chi con la globalizzazione ci si è arricchito, a discapito di altri.
     
  7. feste

    feste

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    Perchè trasporti e comunicazioni non muovono interessi???

    Un esempio di globalizzazione sono gli amati USA,dove visto l'incalzare sempre più aspro della crisi economica e dei provvedimenti ritenuti insufficienti per farvi fronte,stanno portando i singoli stati a ricorrere al X emendamento.
    Quando si viene a toccare gli interessi si fa sempre in fretta a tornare alle origini e a difendere il proprio orticello.
    Io preferisco conservarlo da subito,sono egoista sicuramente,ma fare gli altruisti con il culo degli altri è troppo facile.

    Se alla parola globalizzazione stasse anche giustizia sociale io sarei molto più vicino al cvostro modo di vedere le cose,ma purtroppo alla parola globalizzazione sta solo una cosa denaro e potere di pochi a discapito di altri.
    Le parole sono peggiori delle armi quando rendono gli uomini schiavi e felici di esserli.
     
  8. Mcgerm

    Mcgerm

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    ma è proprio la globalizzazione, la spinta che porta alcuni a volere e pretendere qualcosa di meglio per se stessi e per i propri figli. O meglio la diffusione dei diritti è un "virus" che contagia chi vi sta vicino, la rapidità e la diffusione dell'informazione è l'elemento che trasporta il "virus". Secondo te in Iran se nessuno fosse uscito dal paese negli ultimi 40 anni e ci fosse una bolla in grado di eliminare tutte le informazioni provenienti dall'esterno, qualcuno si sarebbe mai posto l'esigenza di cambiare o almeno migliorare le proprie condizioni?

    più ci si chiude nei fondamentali più si rischia di tornare ai fondamentalismi
     
  9. Mcgerm

    Mcgerm

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    mai avuto stile, e mai ne avrò (ahimè), in più sono permaloso, quindi se mi accorgo di perdere il mio tempo o di essere preso per il culo m'incazzo. se al contrario si argomenta e si discute sono una persona assai disponibile e forse perfino gradevole
     
  10. Wolf

    Wolf Guest

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    Bisognerebbe fare una bella distinzione tra ciò che è e ciò che dovrebbe essere.La globalizzazione di cui parli te almeno io non l'ho mai vista, benchè sulla carta sia fenomenale e stupenda.Quello che vedono gli iraniani è la stessa facciata che vedono i clandestini che si imbarcano per venire in Italia, ovvero una bellissima facciata su cui sono incise le parole"Lavoro, soldi, case e benessere".Ciò che sta accadendo in Iran a mio parere è alimentato anche da questa illusione e non credo che sarebbe lo stesso se ci si rendesse davvero conto a quale gioco stiamo giocando.
     
  11. Mcgerm

    Mcgerm

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    io non devo convincere nessuno, nè nessuno mi paga per quello che scrivo.
    se scrivo qualcosa è per il piacere di farlo o perchè ritengo sia interessante il confrontarsi con altre persone. A me non sembra di voler convincere nessuno di nulla, mi sembra di provare a tirare le fila di un ragionamento, se poi dò fastidio, tranquillamente torno a farmi i fattacci miei, certo che senza confronto non ci può essere crescita

    quando scrivo di "inevitabilità della globalizzazione" lo faccio riferendomi ad un periodo temporale, magari limitato, ma comunque significativo per la mia e la vostra vita. quindi sono convinto che la globalizzazione sia un processo economico-sociale inevitabile per ancora qualche centinaio di anni, poi cambierà e si modificherà ma filtrata da tutto quella rimarrà. quindi il libero arbitrio certo che rimane, non ho mai professato il pensiero unico, semplicemente ritengo che sia controproducente rifiutare di leggere il contesto in cui si è inseriti (volenti o nolenti) meglio adattarsi magari piegandolo secondo i propri progetti, anche di rivoluzionare il concetto stesso, e riuscire ad ottenere il meglio dal contesto


    perchè se uno non scrive "istria e dalmazia terre irridente" deve essere automaticamente bollato di lesa maestà nei confronti della Patria? chi ha eletto chi a santo protettore della causa ed evangelizzatore delle masse ignoranti? Scusate ma non ci sto a questo giochino, per cui uno è bravo e bello solo se si ritiene più puro di tutti gli altri, anche perchè Nenni diceva che volendo essere sempre i più puri, alla fine si viene epurati. Le foibe o l'esodo dalla Dalmazia, sono pagine storiche ineludibili della nostra memoria nazionale, ma appunto sono pagine della STORIA, il presente è adesso, ricordiamoci della storia ma costruiamo il futuro.
     
  12. Hieronimous Bosch

    Hieronimous Bosch

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    A parte che mi fa sempre sorridere leggere che un italiano voglia difendere la propria identità. Proprio l'italia, l'italiano che di italiano non ha nulla se non la contaminazione e la fusione e la correlazione tra decine e decine di diverse culture che negli ultimi secoli si sono avvicendati su questo suolo.
    Esempi? Si va dagli arabi, ai tedeschi, ai francesi, ai greci, agli spagnoli, ai normanni, agli svizzeri, agli austriaci, senza contare le contaminazioni durante le epoche delle repubbliche marinare o delle calate dei re stranieri con il loro seguito di migliaia di soldati delle più diverse nazionalità, senza voler poi ricordare gli americani, gli inglesi, addirittura i neozelandesi.. e senza addirittura contare i figli degli immigrati oltreoceano che magari qualcuno è pure tornato, con la sua famiglia e il suo bagaglio di esperienze e cultura differente. A già giusto, dimenticavo gli albanesi (non gli ultimi albanesi, ma quelli che sono qui da qualche secolo..) o i sardi che culturalmente (non me ne vogliano a male eh!) è difficile dire che siano italiani (che poi che significa italiano?)..

    Si insomma quelle che voglio dire è molto semplice: la cultura non è blocco immodificabile ed eterno, ma è un qualcosa che muta con il tempo. Più veloce è il contatto con altre culture, più veloce sarà il mutamento. Non è qualcosa di male o di sbagliato, è qualcosa di NATURALE. E' destino che tradizioni spariscano e culture mutino non ci vedo nulla di male.

    Una volta succedeva tutto più lentamente e non se ne aveva la visione di insieme, oggi grazie alla tecnologia e al progresso tutto accade più velocemente e tutto è più visibile. Non significa nulla.

    Esempio stupido: gli italiani dovrebbero credere in Giove e Minerva non di certo in una religione importata da immigrati 2000 anni fa. La nostra religione è il politeismo romano, non il cristianesimo. Cosiccome dovremmo parlare latino se vogliamo proprio dirla tutta, perchè questa lingua italiana è una fusione di termini di svariate nazionalità.

    Pensate ai cambiamenti che ci sono stati nella tradizione su questo suolo negli ultimi 2000 anni, sono tantissimi e immensi. Ma in 2000 anni. Oggi è tutto più veloce, forse troppo veloce, e quello a cui assistiamo oggi è il più grande scontro storico tra innovazione e tradizione. E non parteggio per nessuno dei due.

    Volere fermare non il progresso o la storia, ma la semplice causalità di fatti, è stupido non antistorico. E' semplicemente impossibile.

    Vedere balotelli in campo e vederlo nero mi fa molto piacere. Che ci fanno ragazzi biondi in sicilia? E' nella normalità delle cose.

    Il potere che abbiamo noi italiani è proprio questo, e a me sinceramente distrugge il cuore vedere come invece ora lo si stia indicando come il male assoluto. Tolto questo a noi italiani rimarrebbe molto poco, ma contenti voi.
    Il nostro vero pregio è proprio quello di essere adattabili alle situazioni, di essere capaci di andare oltre le differenze, di riuscire a parlare con tutti partendo senza pregiudizi, perchè siamo abituati da secoli a non avere un punto fermo in nessun campo, e questo è la vera italianità è il sapere discernere, è il volere conoscere, è la curiosità e anche la voglia di apprendere data da essa.
    Non è un caso se tutti i nostri eroi o grandi geni o grandi artisti lo siano stati in campi dove bisogna viaggiare, bisogna scoprire, bisogna incontrare e bisogna mediare, e proprio questo hanno fatto.
    Vi immaginate davvero esploratori come colombo o marco polo con una tradizione culturale da vallata alpina? O cesari o garibaldi nati e cresciuti in un paesucolo dove la vita finisce nel campo da arare e nella festa di paese?

    Adesso sinceramente vedere che la maggior parte degli italiani vorrebbe NEGARE la propria italianità rinchiudendosi tra quattro confini mi fa semplicemente pensare di essere rimasto l'unico italiano in mezzo a bande di quartiere.
     
  13. Mcgerm

    Mcgerm

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    ma scusate ma se non sono le illusioni anche quelle false che ci spingono a fare qualcosa saremmo ancora nelle caverne. chi emigra è sempre spinto dall'illusione di migliorarsi altrimenti non si muoverebbe, e tendenzialmente è quasi sempre la scelta migliore, se non si cerca di diventare attivi rispetto ai processi, si rimane passivi e si subisce solo e sempre
     
  14. Armilio

    Armilio

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    @Sol: Il problema non è il libero arbitrio, il problema è come tecnologicamente, culturalmente ed economicamente stanno evolvendo le cose: diventerà sempre più facile stare collegato con il mondo, viaggiare. Insomma, tutto il mondo si sta integrando, tutto il mondo sta sempre più distruggendo la sua cultura per adottare la cultura occidentale. Una volta gli imperi avevano una influenza culturale sui paesi vicini, adesso, nel mondo moderno, tutto il mondo può essere sotto l'influenza di una sola cultura. Anche le potenze che forse verranno, un giorno, a sostituire gli USA nell'imperium mondiale (India, Cina, Brasile, Russia ecc ecc), hanno o stanno acquisendo una cultura in parte occidentale (nei principi del capitalismo, dell'"american way of life", tutti, magari della democrazia un pò meno). Solo in alcuni paesi, sopratutto islamici, si sta cercando di combattere questa trasformazione, con alterne fortune (vedere Iran). Le differenze rimarranno, ma non saranno sostanziali. Anche a livello politico si stanno costruendo sempre più organismi sovranazionale, anche se ancora poco potenti. Tu dici bene: l'uomo ha il libero arbitrio, certo. Ma per fermare questo processo ci vorrebbe la volontà politica di tutta la popolazione mondiale di fermarla. E io questa volontà non la vedo, e non riesco a prevedere come possa crearsi questa volontà. Lo globalizzazione, lo scambio tra le culture, tra popoli, è sempre stato presente nella storia. Ora è semplicemente più potente e a largo raggio. Non volere l'immigrazione, voler continuare a parlare solo in Italiano o addirittura in dialetto, non basterebbe per fermare la globalizzazione: per fermarla bisogna chiudere tutti i canali come internet e controllarli, e sopratutto, bisognerebbe chiudere le frontiere economiche e non, con perdite economiche rilevanti, e tu sai quanto i soldi importino in questo mondo. Può non piacere, posso capire, perchè è vero porterà a mutamenti sociali e con essi a nuove problematiche, ma è meglio abituarsi, prepararsi all'idea,magari tappandosi il naso, che stare fermi lottando contro tutto il mondo. A meno che si voglia seguire un utopia impossibile, allora vabbè, accomodatevi pure, io non vi seguirò, e con me la maggior parte della popolazione mondiale.
     
  15. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    E' una fase, qualunque fase storica è sembrata "inevitabile". A un romano deve essere sembrata inevitabile e irresistibile la creazione del sistema schiavistico/latifondista. Come ad un industriale dev'essere sembrata "eterna" la supremazia dell'industria.

    Io penso che ORA sia inutile resistere e tornare ai protezionismi, perché il mercato regna OVUNQUE, ed è il mercato a spingere per la globalizzazione più ampia possibile. Resistere ciecamente porterebbe a guai anche peggiori, siamo saliti sul carro e non possiamo scendere in corsa. E' una di quelle cose che devi seguire fino alle estreme conseguenze.

    Peccato che QUESTA globalizzazione sia soltanto una globalizzazione di capitali e di imprese, che fa comodo solo alle grandi aziende forti abbastanza da andare in giro per il mondo a muovere capitali e sfruttare persone e risorse. QUESTA globalizzazione è distruttiva.

    Se si parla di incontro di culture non si parla di globalizzazione, l'unica cultura da esportazione è quella dettata dal mercato, ed è uguale ovunque. Non c'è bisogno di dire di quale cultura sto parlando.



    Ma tu sei consapevole di cosa accade OGGI di là dal confine? Perché io ne sono stato informato, e sebbene il discorso che fai tu IN GENERALE io lo trovi SACROSANTO, vanno fatti dei distinguo.

    Di fatto, di là dal confine sono rimasti mentalmente fermi a quel periodo e si comportano di conseguenza. La riconciliazione la si fa insieme sennò è una presa in giro.



    Sostanzialmente concordo ma non capisco il succo del discorso...:humm:
     
  16. feste

    feste

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    Il fatto che tu possa sorridere perchè qualcuno si sente italiano mi rallegra e non mi preoccupa,diverso sarebbe se non potessi esprimere una tale opinione, perchè magari un futuro ipotetico governo unico mondiale,considerasse una tale affermazione reato.
    Comunque spero che anche tu ti rallegrerai che sorrida sul fatto che qualcuno si senta invece "cittadino del mondo"proprio in fuzione di quella" contaminazione fusione e correlazione tra decine e decine di diverse culture che negli ultimi secoli si sono avvicendati su questo suolo".
    L'identikit che tu fai di chi la pensa in modo diverso dal tuo ,è quello di un coglione che sta chiuso e rintanato fra le proprie mura,come se tu fossi essere superiore ed illuminato,prescelto per portare la parola della santa globalizzazione.
    Sembra che il problema si racchiuda solo ed unicamente nel vedere qualche colorato oppure o dei biondi in africa,o forse è più facile far apparire il nodo della questione in questi aspetti molto più semplici da governare a proprio piacimento, e far passare così chi la pensa in modo diverso come il cattivo di turno (la moderazione paga sempre).
    Prova a pensare a qualcosa di diverso,e non al solito buonismo che alla fine non produce mai niente di positivo se non ulteriori problemi.Analizza la situazione mondiale,il mercato del lavoro,le religioni, gli scontri di culture religioni e soprattutto interessi di ogni tipo etc etc, e non ridurre il tutto alla solita cazzata bianchi e neri ,o come fa il nostro sistema partitocratico in rossi e neri e destre e sinistre,buoni e cattivi.
    quindi senza offesa alcuna tu continua a vedere il bene nella globalizzazione,ma evita almeno di fare delle predicazze come se parlassi a dei celebrolesi a chi la pensa diversamente da te.
    Non ti preoccupare che non sei rimasto l'unico italiano tra bande di quartiere.
     
  17. Hieronimous Bosch

    Hieronimous Bosch

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    Un futuro governo mondiale??? Tale affermazione reato??? Stiamo con i piedi per terra, queste preoccupazioni sono infantili. Sono queste le tue paure? Cerchiamo di essere seri.

    Eh..?

    Bravo bravo, ci hai provato, ma con me non attacca. ;)
    Il discorso è molto molto molto più semplice. Le globalizzazione non esiste.. l'unica cosa che esiste è la storia e il suo scorrere. E' sempre esistita la globalizzazione, certo in maniera più limitata a causa della velocità di un tempo, o magari c'era ma non c'erano i mezzi culturali per accorgersene. Ecc ecc.
    Potrai anche lamentare tutto ciò che più ti aggrada riguardo la globalizzazione-mangia-bambini, ma non puoi farci nulla, perchè quella che chiamate così altro non è che il normale corso della storia. E' stupido chiudersi alla storia. Chiedilo ai sovietici.
    La cosa più stupida in italia è che noi siamo abituati da secoli anzi millenni ad averne a che fare, anche se alcuni come immagino te ed altri, non se ne è mai reso conto studiando un minimo di storia, invece preferiamo combattere guerre già perse per fermare qualcosa che non si può.. Questo è essere ridicoli. Invece che cercare di usare le nostre capacità di nazione ereditate in lunghi secoli preferiamo volerci chiudere al mondo esterno perchè ci fa paura.. Insomma, mettiamo mura commerciali, mettiamo mura sul mediterraneo, mettiamo in discussione l'appartenanza all'europa perchè questa ci costringe a prendere i rumeni e magari un giorno anche i turchi!! AH!
    Invece che studiare modi e applicare regole e leggi perchè questo sia fatto nel modo migliore, noi preferiamo cercare di evitarlo. Auguri. E non parlo solo della parte legislativa, ma mi dispiace dirlo, della parte culturale. Sento veramente una paura profonda nei confronti del diverso.. Contenti voi.

    Quale problema? Dimmi, quali sono i VERI problemi?
    Tutte le volte che si parla di questo si finisce col dire: no, non è questo, è più grave, è più profondo, è più radicale.. Bene, e io rispondo sempre come al solito: è la storia, baby, e tu non puoi farci niente. Non è una cosa fatale e ineluttabile, è semplicemente normale che succeda. Perchè è sempre successo. Quando un mondo si avvicina ad un altro si fonde, nel bene e nel male. Sta alla cultura di ciascuno fare in modo che succeda in un modo positivo per entrambi i mondi. I romani ci riuscivano, perchè?
    E proprio in quest'ottica sarebbe giusto ritenersi più cittadini del mondo ma di casa Italia, è questa la giusta via secondo me. Secondo me, eh, mica assoluta.

    Cosa? Scontri di culture? Religioni? Mercato del lavoro? Situazione mondiale? Interessi?
    Ma tutto questo bello mio c'è già da qualche millennio.. Gli scontri di culture ci sono sempre stati, come le "situazioni mondiali" o gli interessi.. e questo eppure ha sempre rovinato gli stati che si richiudono a riccio e premiato gli stati che sanno convogliare e controllare i cambiamenti sul proprio territorio.
    Queste frasi fatte risparmiale. I problemi al mondo ci sono sempre stati, da sempre. Tu vuoi dire che non è un buon momento per cercare di creare una coscienza mondiale o almeno europea perchè ci sono tutti questi graaaaaaaaaandi problemi? Ma va? E' normale che ci siano enormi problemi ed enormi sfide. Quello che manca a te e a chi la pensa come te è una visione d'insieme. I problemi ci sono, gli scontri anche, come in tutta la storia. La globalizzazione, come vi piace chiamarla, è sempre esistita, andava più lenta. Ora corre. Siamo pronti? SI o NO? Se non siamo pronti ne verremo travolti, se siamo pronti possiamo migliorare noi, il nostro modo di vita ecc. Tutto qui. Non c'è buonismo, non c'è speranza non ci sono illusioni. E' solo un fottuto dato di fatto.

    Ma che cerebrolesi! Non lo penso affatto, io semplicemente noto quello che succede. La globalizzazione non ho MAI MAI MAI MAI MAI MAI detto che porti bene. Anzi. Essa è un cambiamento, e se sei pronto al cambiamento ottieni vantaggi, se non lo sei, cadi in rovina. Ma comunque sia è un cambiamento che arriva, perchè è più forte di uno stato, di una città, di una cultura. Non è fermabile, non è rimandabile.
    Noi italiani sono sicuro che siamo pronti, o almeno lo eravamo.. Adesso alcuni preferiscono altro, ragionano con altro, usano larga misura di pregiudizi..
    Addirittura sentire parlare di difesa della cristianità in italia, dove ci sono nel vocabolario più bestemmie che sinonimi, è veramente simpatico.. E questo è solo uno stupido mio pensiero eh, nessuno ne voglia a male.
     
  18. feste

    feste

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    senti sommo, penso che mi hai illuminato,sicuramente mi inginocchio alla tua vagonata di belle parole ,e seguirò il corso della storia perchè non ne sono capace,quindi sarò obbligato ad avere delle guide,prova a cogliere l'ironia e dare dell'infantile a qualcun'altro,con me non attacca :D
    Sicuramente ti potranno assumere per fare lezioni di storia della globalizzazione alle nuove generazioni,facilmente manipolabili,almeno potrai strappare applausi per la bella lezioncina.
    Per quanto rigurda la diversità non venirne a parlare a me,che mi confronto con altre culture e con i diversi(come li chiami tu ) da quando forse bevevi ancora il latte dal biberon.
    Scrivi in minuscolo, visto che predichi bene, impara, ad accettare chi la pensa solo in modo diverso da te,spero di vederti quando qualcuno ti morderà al collo per strapparti il posto di lavoro,per la misera retribuzione di 1 euro all'ora(è una mia paura?no è una mia certezza).Quel giorno potremmo cominciare allora a parlare dei reali problemi,sempre se ti potrai ancora permettere il canone per internet.
    Segui la tua strada come io seguirò la mia,ma non ti aspettare il mio applauso per i venditori di illusioni.
     
  19. ange2222

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    la globalizzazione è anche la diffusione dei numeri arabi, dell'alfabeto latino, del sistema metrico decimale.
    La Coca Cola? Anche l'AK47.
     
  20. ange2222

    ange2222

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    e qual è la novità?
    sono finiti i terroni e allora facciamo venire i marocchini.

    Il problema non è etnico, ma è sempre quello del servo e del padrone.

    allego documentazione esplicativa:
    http://it.wikipedia.org/wiki/L'Internazionale_(inno)

    :D
     

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